Zucchero: nel mio docu-film racconto Adelmo e il suo sradicamentoRoma, 21 ott. (askanews) – “E’ la prima volta che mi confronto con questo tipo di esperienze. Avevo però chiara un’idea: non fare un docufilm celebrativo, ma volevo che ci fosse una buona parte di Adelmo anche rispetto a Zucchero, che parte dal paesino di provincia e poi viene sradicato a 11 anni e portato in Versilia, dove – a dire il vero – non mi sono mai trovato bene, ma li ho conosciuto mia moglie e sono nate le mie figlie. Questo sradicamento, soprattutto da mia nonna Diamante, mi ha fatto soffrire e ancora adesso ho la sensazione di non sentirmi mai a casa, da nessuna parte”. Lo ha raccontato Zucchero, alla Festa del Cinema di Roma, presentando il suo film “Zucchero – Sugar Fornaciari”, nelle sale il 23-24-25 ottobre.
“Ogni tanto ci sono questi pensieri un po’ malinconici, sperando che non sfocino in depressione – prosegue Zucchero – una cosa che non auguro a nessuno, perché è tosta superare certi momenti”.
Meloni: Giambruno? Sto bene, non ne voglio più parlareCairo, 21 ott. (askanews) – “Sto bene, sto molto bene, faccio il mio lavoro come sempre”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano come stesse dopo la rottura con il compagno Andrea Giambruno.
A chi le chiedeva della ‘parte politica’ del suo post di ieri su Facebook in cui annunciava la rottura, la premier ha replicato: “Non c’è una parte politica, non so cosa non sia chiaro del fatto che non voglio più parlare di questo”.
Meloni: la soluzione strutturale è “due popoli, due Stati”Il Cairo, 21 ott. (askanews) – “Dobbiamo fare l’impossibile per evitare una escalation e perdere il controllo di quel che può accadere, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per raggiungere questo obiettivo è la ripresa di una iniziativa politica per una soluzione strutturale sulla base della prospettiva ‘due popoli e due Stati’, una soluzione concreta e che deve avere una tempistica definita”. Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace del Cairo.
“Il popolo palestinese – ha aggiunto – ha diritto a una nazione che si governa da sé in libertà accanto a uno stato di Israele a cui deve essere pienamente riconosciuto il diritto all’esistenza e alla sicurezza. L’Italia è pronta a fare tutto ciò che è necessario” per questo.
Calcio, scontri e arresti prima di Verona-NapoliRoma, 21 ott. (askanews) – Incidenti a Verona prima di Verona-Napoli, match valido per la nona giornata del campionato di serie A in programma oggi alle 15. Intorno alle 10 di stamattina una cinquantina di tifosi del Napoli sono venuti a contatto con sostenitori del Verona nei pressi del parcheggio davanti alla Curva Nord. Circa 300 i tifosi soni stati bloccati dalla Polizia tra viale Piave, Porta Nuova e la zona del Bentegodi. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘L’Arena’ alcuni sono stati accompagnati in Questura e per 36 di loro è scattato il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Problemi anche alla Stazione Ferroviaria per l’accensione di fumogeni La polizia municipale è intervenuta sul posto per gestire la viabilità. Per la partita attesi ventimila tifosi, tremila dei quali napoletani.
Chi è stato Sergio StainoRoma, 21 ott. (askanews) – La satira, e non solo, piange la morte di Sergio Staino, 83 anni. Vignettista, fumettista, disegnatore tra i più noti in Italia, Sergio Staino è stato da sempre un’intellettuale della sinistra italiana, direttore anche dell’Unità tra il settembre e l’aprile del 2017 quando si dimise a seguito dello sciopero dei giornalisti contrari ai licenziamenti voluti dalla proprietà.
Nato a Piancastagnaio, in provincia di Siena, l’8 giugno 1940, Staino era figlio di un carabiniere. Portato sin da ragazzo per il disegno, laureato in architettura, aveva lavorato per lungo tempo come insegnante di educazione tecnica e si era stabilito a Scandicci, non lontano da Firenze, nel cuore della Toscana rossa. Al mondo del fumetto era approdato relativamente tardi, perché l’anno di nascita di Bobo è il 1979, quando il simpatico personaggio autoironico aveva esordito sulle pagine della rivista ½Linus», diretta all’epoca da Oreste Del Buono, riscuotendo subito un notevole successo. Iscritto al Pci, calvo, occhialuto, barbuto e piuttosto pingue, Bobo era una sorta di alter ego dell’autore, ne rifletteva le incertezze e la profonda sensibilità umana. Incarnando i sentimenti e le frustrazioni della sinistra italiana, Bobo ebbe un enorme successo. Bobo con i personaggi di contorno: la moglie Bibi, i figli Ilaria e Michele, il compagno brontolone Molotov, ancora intriso di mentalità stalinista. Staino collaborò negli anni con il Corriere della Sera, il Venerdì, la Repubblica, Cuore. Nel 1986 fondò Tango un settimanale satirico dell’Unità, che ebbe tra i collaboratori Altan, ElleKappa, Riccardo Mannelli, Michele Serra, David Riondino, Gino e Michele, Francesco Guccini. Lo diresse fino alla chiusura nel 1989 e dalla cui esperienza nacque Cuore.
Il suo lavoro tuttavia era molto apprezzato anche al di fuori del partito. Umberto Eco ebbe a dire che uno studioso del futuro, ignaro delle vicende italiane, avrebbe trovato nelle strisce di Bobo un’ottima fonte per comprendere i cambiamenti avvenuti nella nostra società a partire dagli anni Ottanta. Nel 1984 Staino aveva vinto meritatamente il premio della Satira di Forte dei Marmi. A Forattini, che lo aveva accusato di non avere il coraggio di rivolgere i suoi strali verso i dirigenti comunisti, Staino aeispose disegnando in prima pagina nel luglio 1986 Natta nudo e intento a ballare seguendo la musica di un’orchestrina diretta da Giulio Andreotti e Bettino Craxi. Il caso fece rumore e molti nel Pci non avevano presero bene quella trovata coraggiosa.
COllaborò per quasi un anno, nel 2018, con il quotidiano dei vescovi, Avvenire, pubblicando fumetti poi raccolti nel volume Hello Jesus (Giunti, 2019). Da ricordare anche la sua attività come sceneggiatore in due film: Cavalli si nasce (1988) e Non chiamarmi Omar (1992). Tra i tanti libri pubblicati, merita una menzione Quel signore di Scandicci (Rizzoli Lizard, 2020) una sorta di summa delle vicissitudini di Bobo. Sin dal 1977 Staino aveva accusato gravi problemi alla vista, causati da una progressiva degenerazione retinica, che con il tempo lo avevano reso quasi cieco. Aveva affrontato la malattia con estremo coraggio, assistito dalla moglie Bruna, e aveva continuato a lavorare fino all’ultimo, con l’aiuto del computer e con notevole fatica. Dal 2017 lavorava per ½La Stampa», ma non aveva perso la speranza di vedere rivivere ½l’Unità». Con il solito spirito equanime, riconosceva doti significative anche a Giorgia Meloni. Ma guardava alla vita pubblica con crescente perplessità: Oggi aveva detto in un’intervista, “c’è meno bisogno di satira. Oggi i politici si dissacrano da sé”.
Meloni: Isaraele ha diritto alla difesa, ma non sia vendettaCairo, 21 ott. (askanews) – Di fronte ad atti come donne e bambini decapitati “uno Stato è pienamente legittimato alla sua esistenza e alla difesa dei confini ma la reazione di uno stato non può essere mai motivata da sentimenti di vendetta: uno Stato fonda la sua reazione su ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza e tutelando la popolazione civile”. Lo ha detto, tra le altre cose, la presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace del Cairo. Questo per Meloni è il “confine” e “sono fiduciosa” che questa sia anche la posizione di Israele.
E’ morto Sergio Staino, celebre per il suo alter ego “Bobo”Roma, 21 ott. (askanews) – E’ morto, all’età di 83 anni, Sergio Staino, disegnatore e fumettista, celebre per il suo alter ego ‘Bobo’ che, con i commenti dissacranti della moglie Bibi e dei figli Ilaria e Michele (“non farmi domande troppo difficili, viviamo in tempi senza risposte”) ha accompagnato le fortune e le sventure della sinistra italiana e di tutta la politica. Staino era ricoverato in un ospedale di Firenze. Le sue condizioni si erano aggravate, dopo i problemi di salute di circa un anno fa e dai quali non si era ripreso.
Staino era nato e cresciuto a Piancastagnaio, in provincia di Siena. Si era laureato in architettura e aveva insegnato educazione tecnica in vari licei. Bobo compare per la prima vola nel 1979 sulla rivista Linus e da allora Staino si era imposto come uno dei maggiori autori di satira, ma sempre in punta di fioretto, attraverso i maggiori quotidiani nazionali. Aveva anche collaborato col mondo della tv e del cinema. La sua esperienza professionale e di passione politica principale resta quella a L’Unità, di cui fu anche direttore tra il 2016 e il 2017.
Romaeuropa Festival al Mattatoio a Roma, gli spettacoli di oggi e domaniRoma, 21 ott. (askanews) – Tornano al Romaeuropa Festival il 21 ottobre in veste di coreografi gli italiani Panzetti/Ticconi per presentare Insel, una pièce per quattro performer incentrata sul concetto di isola, da Robinson Crusoe a Shakespeare passando per le ricerche del geografo e storico Jared Diamond, il duo indaga geografia emotiva, spirituale e fisica del naufrago o dell’esiliato e il legame simbolico tra l’isolamento imposto o interiore e un volontario distacco dal mondo. A seguire, 71BODIES 1DANCE del coreografo spagnolo Daniel Mariblanca, un progetto in bilico tra scrittura coreografica e arti visive che comprende 71 corpi, 71 storie e altrettanti minuti di danza, sviluppato a partire da storie reali raccolte tra la Scandinavia e il continente europeo in un percorso che si sofferma sulle esperienze personali della comunità transgender. Nelle giornate del 20 e 21 ottobre il Mattatoio accoglie anche una mostra video-fotografica sul lavoro di Mariblanca.
Già vincitore di DNAppunti coreografici 2022, IRENE di Alessandro Marzotto Levy è in scena il 22 ottobre, un lavoro che affronta la perdita e attraversa lo spazio creato dalla mancanza. A seguire, per la nuova edizione 2023 del progetto DNAppunti coreografici dedicato alle coreografe e ai coreografi italiani emergenti, sono in scena i 4 progetti finalisti: Passing through di Lucrezia G. Gabrieli, Eat me di Giorgia Lolli, In perpetual blooming, despite the gods di Maya Oliva, Le Baccanti – fare schifo con gloria di Giulio Santolini. Dal 19 al 22 ottobre Romaeuropa Festival presenta al Mattatoio Dancing Days, la rassegna a cura di Francesca Manica che seleziona, ogni anno, alcune delle più interessanti proposte della scena coreografica italiana ed europea sondandone i linguaggi e le estetiche. Un programma costruito in network grazie alla collaborazione con Aerowaves e con DNAppunti Coreografici, il progetto a sostegno delle coreografe e dei coreografi under35 promosso e sostenuto dall’omonima rete e di cui Romaeuropa presenta i quattro lavori finalisti. Un’edizione della sezione dedicata alla studiosa e scrittrice Ada d’Adamo collaboratrice di lungo corso di Romaeuropa Festival, per cui ha curato numerose edizioni, e vincitrice di diversi premi letterari tra cui il Premio Strega 2023 col suo romanzo Come d’Aria (Elliot, 2023). Romaeuropa dedica il 20 ottobre un appuntamento (coordinato da Francesca Manica, a cura di Gaia Clotilde Chernetich) che intende dare centralità al suo sguardo e ai suoi studi sulla danza attraverso le voci di coloro che le sono stati vicini, aprendo così nuovi punti di incontro e inedite prospettive dentro il suo pensiero coreografico. Intervengono Emio Greco, Silvia Rampelli, Chiara Ossicini, Francesca Pennini, Alessandra Sini, Luc Bouy e con il contributo di Chiara Bersani e Marta Ciappina.
P.A., Cgia: mala burocrazia costa più del doppio dell’evasioneRoma, 21 ott. (askanews) – La mala burocrazia che purtroppo attanaglia la gran parte della nostra Pubblica Amministrazione provoca un danno economico ai contribuenti italiani attorno ai 184 miliardi di euro l’anno. Un importo, quest’ultimo, più del doppio rispetto alla dimensione dell’evasione tributaria presente in Italia, che secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze stimata 84,4 miliardi di euro. La denuncia viene dall’Ufficio studi della Cgia che mette in evidenza un aspetto: nel rapporto “dare-avere” tra lo Stato e i contribuenti, l’aggravio economico delle “distorsioni” provocate dalla PA agli italiani ha una dimensione nettamente superiore alle mancate risorse che i contribuenti disonesti decidono di non versare all’erario. Detto ciò, se la qualità dei servizi offerti dal pubblico va assolutamente migliorata, è ancor più necessario contrastare l’evasione senza se e senza ma, ovunque essa si annidi. L’infedeltà fiscale, infatti, è una piaga sociale/economica inaccettabile che, tra le altre cose, penalizza i più deboli, perché riduce la qualità e la quantità dei servizi offerti dal sistema pubblico. Non solo. Non è nemmeno plausibile la tesi che non pagare le tasse sarebbe “giustificato” perché lo Stato funziona male. Se tutti pagassero quanto richiesto, la PA avrebbe più risorse a disposizione, probabilmente funzionerebbe meglio e si creerebbero le condizioni anche per tagliare in misura strutturale la pressione fiscale. Cam
Fisco, Abi: evasione a 96,3 mld nel triennio 2018-2020Roma, 21 ott. (askanews) – L’Abi rileva che, nella relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, pubblicata in questi giorni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel triennio 2018-2020 l’evasione fiscale e contributiva è stimata in 96,3 miliardi di euro annui, di cui 84,4 miliardi di mancate entrate tributarie e 11,9 miliardi di mancate entrate contributive. In rapporto al gettito potenziale, l’evasione fiscale e contributiva incide nel triennio mediamente per il 18,4%. Per valutare l’intensità dell’evasione fiscale, continua l’Abi, è esplicitato che alcuni settori, tra cui banche, assicurazioni, Pubbliche Amministrazioni ed Enti non commerciali, sono considerati con evasione nulla.