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Nadef,Meloni stringe ranghi su voto Parlamento mercoledì

Nadef,Meloni stringe ranghi su voto Parlamento mercoledìRoma, 9 ott. (askanews) – I numeri il centrodestra li ha, sulla carta. Ma dopo l’incidente di aprile, con 26 deputati assenti (11 della Lega, 9 di Fi, 5 di Fdi e 1 di Nm) che hanno fatto andare il governo sotto per la prima volta in aula alla Camera, a sei mesi dall’insediamento e proprio sullo scostamento di bilancio, la premier Giorgia Meloni non può affidarsi al caso. E mercoledì prossimo lo scenario è lo stesso perché serve di nuovo la maggioranza assoluta sulla richiesta di scostamento del deficit di 23,5 miliardi in tre anni, di 15,7 miliardi nel 2024, che accompagna la Nota di aggiornamento al Def.

Così in quelle stesse chat dei gruppi di Fdi in cui la presidente del Consiglio aveva commentato il precedente ‘scivolone’ con un laconico “non ho parole”, già da un paio di settimane hanno cominciato ad arrivare messaggi dei capigruppo che raccomandano la massima presenza. Il monito più o meno è lo stesso: “non sono ammesse assenze o missioni”, “presenza tassativa”, “presenza obbligatoria”. Un avviso che vale per tutti, compresi sottosegretari e ministri con la sola eccezione di quelli che hanno precedenti e improrogabili impegni. E messaggi simili sono arrivati anche nelle chat dei parlamentari di Lega e Forza Italia. Pure le mosse delle opposizioni saranno osservate con interesse, anche se il centrodestra “lavora per essere autosufficiente”, spiega una fonte che aggiunge: “poi se l’opposizione ritiene di assumere un atteggiamento responsabile…”. Mercoledì prossimo quindi serve la maggioranza assoluta dei componenti sullo scostamento: occorrono 201 voti favorevoli alla Camera e 103 in Senato, dove ci sono anche i senatori a vita (Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre).

A Montecitorio, la maggioranza può contare su ben 238 deputati (Fdi 118, Lega 66, Fi 44 e Nm 10) e a Palazzo Madama su 115 senatori (63 Fdi, 29 Lega, 17 Fi e 6 Maie). Nei gruppi di minoranza, la discussione è aperta sullo scostamento: votare a favore (poco probabile allo stato dei fatti), non partecipare al voto, astenersi o votare contro. Sono in corso contatti per verificare la percorribilità di avere una posizione unitaria.

Secondo quanto si apprende, il ragionamento nel Pd è il seguente: non ci sono motivi per lo scostamento di bilancio salvo che le risorse non vengano messe su una “emergenza come c’è nella Sanità” e l’orientamento sarebbe quello di chiedere al governo di “impegnarsi con uno stanziamento aggiuntivo di 4 miliardi di euro”, ipotesi abbastanza remota che aprirebbe la strada ad un probabile voto contrario. I Cinque Stelle sarebbero pensando al ‘no’ in entrambi rami del Parlamento; anche tra le fila di Avs la posizione prevalente sarebbe per il voto contrario. “Tendenzialmente contro” pure +Europa. Il gruppo di Azione e Italia viva è più diviso che mai. Ad aprile deputati e senatori si erano mossi in ordine sparso (con il leader di Italia Viva Matteo Renzi e i suoi a votare a favore dello scostamento, altri a scegliere l’astensione, alcuni hanno votato contro). Questa volta però potrebbe andare diversamente. Oggi il leader di Azione Carlo Calenda ha annunciato che “se non c’è un impegno del governo a fare” un investimento di 10 miliardi “sulla Sanità, noi non voteremo lo scostamento di bilancio”.

Da Iv, Luigi Marattin, premette di parlare “a titolo personale” perché “non c’è stato ancora modo di confrontarsi”, ma ha aggiunto: “io sono contro lo scostamento e la Nadef. Perché lo scostamento a norma di legge si può fare in tre casi: gravi recessioni, gravi crisi finanziarie o calamità naturali” ed è “la prima volta che viene chiesto quando il Pil cresce più del suo potenziale” e mentre la Premier Giorgia “Meloni sostiene che siamo i primi in Europa, che l’occupazione sta crescendo e abbiamo un record di crescita”, per non parlare della Nadef che contiene “gravi errori politici ed economici”.

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione sociale

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione socialeRoma, 9 ott. (askanews) – Giunto ormai alla sua terza edizione il Torneo delle strade organizzato dalla scuola calcio del quartiere Esquilino, l’omonima Esquilino FC, sta entrando nella sua fase più interessante.

Grazie alla collaborazione dell’Associazione genitori Di Donato, al sostegno del comitato romano della Uisp e della Fondazione Charlemagne, per più di un mese alcuni spazi del rione saranno occupati da bambini e bambine che li useranno per giocare a calcio. Accanto a loro le famiglie ma anche alcuni invitati speciali: sabato 14 ottobre infatti assisteremo a una amichevole tra una rappresentativa del territorio e la squadra mista di “Lupe” e “Lupi” (la nota compagine romana contro l’omofobia), mentre il 21 saranno le ragazze della squadra di calcio di Rebibbia ad affrontare l’Esquilino FC: usufruiranno di un permesso speciale per lasciare il carcere e venirci a trovare al parco per una mattinata.

Per quanto riguarda il torneo i gironi mostrano equilibrio. Atletico Piazza Dante, Lokomotiv Merulana, Bixio United, Real Piazza Vittorio, Porta Maggiore City sono attrezzatissime quest’anno ma anche Boca San Vito e Spartak Statilia si stanno facendo valere. Sullo sterrato del parco di Carlo Felice gentilmente messo a disposizione dall’Associazione Amici del Parco nelle prossime settimane se ne vedranno delle belle .

E il migliore giocatore? La migliore giocatrice? Li votano i bambini, alla fine di ogni partita, per abituarsi a valutare la propria prestazione e anche quella dell’avversario, per arrivare a capire che vincere piace a tutti ma alle volte affrontare giocatori o giocatrici più bravi lo rendono impossibile ed è bene imparare ad accettare il verdetto del campo. Invece di prendersela con la propria prestazione o con l’arbitro, che può sbagliare, focalizzarsi eccessivamente sui propri errori è bene anche attribuire i giusti meriti a chi ha dimostrato di essere più forte.

Anche chi vince è bene che non rifletta solo sulla propria prestazione ma anche su quella dell’avversario che merita di ricevere un giudizio onesto sulla propria prestazione per migliorarsi e comprendere che la partita è un’occasione per crescere, prima di tutto. L’iscrizione è gratuita ma un contributo volontario è benvenuto e proprio per questo da questa edizione è possibile sostenere il progetto attraverso il crowfounding “Torneo delle Strade 2023”. I fondi raccolti serviranno a garantire premi di partecipazione a tutti e tutte così come a sostenere la programmazione di carattere culturale del torneo che come nelle precedenti edizioni mettiamo a disposizione di chi ci verrà a trovare, convinti che sia sempre più necessario dotarsi di alcuni strumenti di analisi della realtà sportiva del nostro paese, senza i quali è difficile costruire ambienti di apprendimento inclusivi e positivi. https://www.gofundme.com/f/torneo-delle-strade-2023?utm_campaign=p_lico+share-sheet&utm_medium=copy_link&utm_source=customer

Al via il tour di Capossela “Tredici canzoni urgenti in teatro”

Al via il tour di Capossela “Tredici canzoni urgenti in teatro”Roma, 9 ott. (askanews) – Dopo il tutto esaurito della data zero dell’8 ottobre al Teatro Comunale di Carpi con la partecipazione speciale di Mara Redeghieri, debutta martedì 10 ottobre a Ferrara “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro”, il tour con cui Vinicio Capossela presenta nei principali teatri italiani l’ultimo lavoro discografico Tredici Canzoni Urgenti, uscito ad aprile e vincitore della prestigiosa Targa Tenco 2023 nella categoria Miglior Album in assoluto.

Le Prevendite sono attive sui principali circuiti (Ticketone, Ticketmaster, Vivaticket, Diyticket, bigliettoveloce.it). Un viaggio in musica che attraverserà fino al 30 dicembre tutta la Penisola, toccando ben 30 città, durante il quale l’artista prenderà per mano il suo pubblico guidandolo tra parole e musica attraverso le tracce del suo ultimo lavoro discografico. Un disco che sviscera tematiche sociali e legate all’attualità come forse mai prima nella carriera del cantautore, che si traduce in un tipo di esecuzione che esalta le parole, per ascoltare nella pulizia dell’espressione musicale la loro importanza. Oltre alle canzoni del nuovo disco, ci sarà anche spazio per alcuni dei più preziosi brani dell’ampio repertorio caposseliano.

Ad accompagnare Vinicio Capossela sul palco, Andrea Lamacchia al contrabbasso, Piero Perelli alla batteria, Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra, Raffaele Tiseo al violino, Daniela Savoldi al violoncello, Michele Vignali al sassofono. Gli appuntamenti saranno impreziositi dalla presenza di ospiti speciali. A Napoli salirà infatti sul palco Andrea Tartaglia, mentre la prima data romana (13 ottobre) avrà come ospite Margherita Vicario, che nell’album ha prestato la sua voce nel brano La cattiva educazione, e la seconda data (14 ottobre) Raiz, che in Tredici canzoni urgenti è tra gli artisti coinvolti nella canzone Sul divano occidentale. “È un concerto che prende corpo dal disco ‘tredici canzoni urgenti’, canzoni di carattere civile che rispondono a un fenomeno – racconta Capossela. Come diceva Benjamin ‘Quando la politica diventa spettacolo – spesso incivile – allora lo spettacolo deve diventare politica civile’ Allo stesso tempo è un concerto che ha che fare con la sospensione dell’incredulità, quindi col mondo dell’immaginazione, perché l’immaginazione è la nostra grande opportunità di trasformare i limiti in possibilità. Abbiamo chiamato questa serie di concerti in teatro ‘con i tasti che ci abbiamo’. Quando mancano dei tasti dal pianoforte bisogna cercare melodie con quelli che sono rimasti. Il nostro concerto vorrebbe essere un invito a fare con quello che si ha, a fare dei limiti una possibilità e soprattutto a non avere paura di sbagliare”.

L’urgenza su cui è costruito l’impianto musicale e scenico di questo spettacolo è quella di provare a ritessere le fila di una socialità condivisa, risposta all’atomizzazione, all’individualizzazione del nostro vivere sociale. Rappresentare le canzoni urgenti in un concerto per il cantautore è il tentativo di arricchirle di un’esperienza “comunitaria”. “La musica si fa insieme, ogni canzone viene completata dall’ascolto, l’esecuzione dal vivo, il fatto di essere insieme è un fatto anche questo civile, corale, organico. Anche la scenografia che abbiamo pensato è una specie di anfiteatro quasi a completare l’abbraccio del pubblico. Lo spettacolo inizia da un divano. Un divano su cui ci siamo un po’ tutti seduti e che è una sorta di totem della nostra condizione. Da lì ci rialziamo e affrontiamo una lunga carrellata di canzoni che hanno a che fare con diverse urgenze a partire da quelle che abbiamo dentro, perché spesso il nemico lo si pensa sempre fuori, ma invece il nemico, le cose sbagliate, le conseguenze della nostra cattiva educazione sono dentro di noi”.

Protagonista assoluta della scenografia che caratterizza lo spettacolo è un’enorme luna gonfiabile, che funge sia da mimesi della luna che da luna giocattolo. Una luna magnetica, che sprigiona la sua forza sui sogni, che attira a sé i fluidi e il senno. Una luna che rischia di cadere sulle nostre teste per quanto è appesantita dalla la discarica delle nostre vanità, ma che allo stesso tempo risuona da sempre di tutte le fantasticazioni umane. “Una grande luna, come quella che si era immaginato Ariosto, cui il poeta ha dedicato quella straordinaria metafora per cui il senno è andato sulla luna, ma sulla luna ci sono anche tutte le cose per cui gli uomini perdono il senno sulla terra: le vanità, il potere, la seduzione. Ecco li abbiamo tutti in una bella luna gonfiabile, alla fine la facciamo scoppiare e così torniamo a terra dove si sa che non è rimasto altro che follia”. Tredici canzoni urgenti è un disco che nasce dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia, la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo consumistico generato dal capitalismo predatorio. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano di fronte alla continua spettacolarizzazione della realtà. Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e disincarnata sotto un velo che ha nascosto alla coscienza la preparazione della peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario della violenza, dell’avvelenamento, della semplificazione e della vanificazione di ogni sforzo “culturale” volto a costruire una comunità di uomini liberi e uguali.

Al via a Roma la nona edizione del Mercato Internazionale Audiovisivo

Al via a Roma la nona edizione del Mercato Internazionale AudiovisivoRoma, 9 ott. (askanews) – Ha riaperto i battenti il MIA, Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente, in programma a Roma da oggi a venerdì a Roma nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini.

Il Mercato romano si presenta alla sua nona edizione con oltre 80 eventi tra panel e incontri, keynote e interviste e masterclass, 5 content showcase – da quest’anno tutti internazionali , 4 pitching forum, 50 market screening e 11 presentazioni di film ancora in progress. E ancora, 9 premi, 5 esperienze immersive in realtà virtuale, una sala tech dotata di uno schermo LED curvo Absen Cinema passo 2.5 di 8 metri per 4 e di un tappeto sensoriale per le demo di virtual production, 2 live podcast. 121 i progetti selezionati che saranno presentati tra Co-Production Market & Pitching Forum e Content Showcase, con titoli in sviluppo e work in progress, provenienti da ben 47 paesi. L’edizione del MIA di quest’anno porta a compimento un processo di maturazione sviluppatosi nel corso degli anni che ha garantito al mercato una crescita continua e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. Il MIA 2023 si presenta ricco e ampio in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, con un programma ambizioso ed “esteso”, che coniuga un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in uno strumento chiave per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. Una fucina di discussione e confronto per i maggiori player del mercato, un fondamentale hub di co-produzione e di vendita, con potenzialità di crescita ancora ampie per soddisfare le necessità del complesso ecosistema audiovisivo. Il MIA rappresenta un unicum nel settore, uno dei pochi appuntamenti professionali a mettere realmente insieme industria e creatività. E’ dedicato a un’ampia gamma di generi e formati, rappresentando le istanze di tutti gli interlocutori della filiera e anticipando i temi e gli spazi del futuro, che troveranno una nuova sede proprio in questa edizione del mercato. Un teatro ideale per un business che si basa sulla visionarietà degli imprenditori, sulla loro passione e dedizione e sul rischio che si corre quando si lavora su un prodotto immateriale. Tra le opere italiane presentate nei content showcase del MIA 2023, troviamo Sono ancora vivo, con la regia di Roberto Saviano, un progetto di animazione tratto dal suo graphic novel autobiografico. Sempre tra i progetti di animazione anche il lungometraggio Fiammetta con la sceneggiatura di Enzo D’Alò, sulla storia di Fiammetta e Boccaccio. In ambito Doc, l’esordio alla regia dell’attrice Kasja Smutniak con Walls dedicato alla drammatica questioni dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Per i Drama, Miss Fallaci, prima serie originale di Paramount+ per l’Italia prodotta da Minerva Pictures e Paramount Television International Studios, in associazione con RedString Pictures, che vede Miriam Leone come protagonista nei panni della giovane Oriana Fallaci; e ancora Fireworks di Susanna Nicchiarelli prodotta da Fandango e Rai Fiction. Tra i film Per amore di una donna di Guido Chiesa prodotto da Colorado Film Production e Vivo film con Rai Cinema.

Tra le opere internazionali, la serie A Prophet, co-produzione internazionale di CPB Films e Media Musketeers Studios, Co-prodotta da UGC, Orange Studio, Entourage Series e Savon Noir, per OCS tratta dall’omonimo film di Jacques Audiard del 2009; l’attesa serie The Count of Monte Cristo, diretta da Bille August e prodotta da Palomar, in collaborazione con DEMD Productions, Rai Fiction e France TV. E ancora il nuovo atteso progetto di animazione del creatore di Paw Patrol Keith Chapman, PaddyPaws; e Savages! il nuovo lungometraggio in stop-motion del pluripremiato regista Claude Barras candidato all’Oscar nel 2017. Per i film, Persona non grata di Antonin Svoboda, fondatore del collettivo austriaco Coop99 filmproduktion insieme ai colleghi registi e produttori Jessica Hausner e Barbara Albert; En vigília, opera prima di Vigília Collective, Clara Serrano Llorens e Gerard Simó Gimeno, prodotto da Ringo Media e ancora il terzo lungometraggio del portoghese André Gil Mata, Sob a chama da candeia/The Flame of a Candle.

Il MIA è oggi uno dei principali appuntamenti di mercato internazionali dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, gode del supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e del contributo di Creative Europe MEDIA. Riceve inoltre il sostegno del Ministero della Cultura, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Regione Lazio. “Il nostro piano d’azione – ha dichiarato la Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni- si prefigge quale scopo il potenziamento dell’industria audiovisiva italiana: riteniamo infatti che il suo valore in termini culturali ed economici sia di vitale importanza per la crescita dell’Italia. Dunque, è nostro compito accrescerlo sempre.

“Dall’impegno per la ripartenza delle sale all’attività di promozione all’estero dell’intero sistema audiovisivo, delle opere e dei professionisti che vi operano. Dagli investimenti in formazione delle nuove generazioni al lavoro per rimodulare il sistema di incentivi fiscali dedicati al settore. E poi accordi di coproduzione cinematografica con altri Paesi, protocolli d’intesa per agevolare l’accesso al credito delle imprese, ma anche finanziamenti da fondi Pnrr per accelerarne lo sviluppo in chiave green e digitale, nonché eventi di portata internazionale che aprano a nuove occasioni di confronto e collaborazione con partner globali. Sono tutti appuntamenti – ha sottolineato la Sottosegretaria – che il ministero della Cultura sostiene o di cui si fa promotore. Frutto di una strategia che guarda al lungo periodo e si articola su binari diversi”. “L’edizione del MIA di quest’anno – ha sottolineato la direttrice del market Gaia Tridente- dporta a compimento un processo di maturazione che si è sviluppato nel corso degli anni e ha garantito una crescita fenomenale e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. Quello che si è voluto introdurre per questa edizione, così ricca e ampia in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, ci permette di presentare oggi un programma ambizioso ed espanso, che ha saputo coniugare un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in un prezioso ingranaggio in grado di mettere a sistema e innescare nuovi e interessanti contenuti, che rendono ogni edizione del MIA unica.”

Nadef, la Corte dei Conti: “Spazi molto stretti” per gli obiettivi di rientro del debito e del Pnrr

Nadef, la Corte dei Conti: “Spazi molto stretti” per gli obiettivi di rientro del debito e del PnrrRoma, 9 ott. (askanews) – “Il quadro tendenziale descritto delinea spazi molto stretti sia per confermare e mantenere gli obiettivi di rientro, seppur graduale, del debito, sia per onorare gli impegni assunti con il PNRR”. E’ quanto segnala la Corte dei Conti nel corso dell’audizione sunna Nadef davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.

“Esso – sottolinea la Corte – si fonda su una previsione di spesa nei principali comparti molto contenuta. Se appare, infatti, corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica a un più attento utilizzo delle risorse, vanno considerati i rischi di ulteriore ricorso a maggiore indebitamento”. In particolare, prosegue la Corte dei Conti, “nel quadro delineato potrebbero emergere nuove occorrenze (contratti, eventuali necessità ulteriori sul fronte energetico, etc..), possibili aumenti di oneri (come, ad esempio, quote crescenti di garanzie escusse, in crescita già nel 2023), difficoltà di realizzazione di un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato. Tutti elementi che potrebbero incidere sul conseguimento degli obiettivi di riduzione del debito”.

Inoltre, “è fondamentale che la che fase di discesa del rapporto debito/Pil, intrapresa nel 2021, prosegua con continuità”, ha detto Carlino, spiegando: “Il permanere di prospettive di crescita superiori al potenziale ed un differenziale tra costo del debito ed incremento del Pil ancora ampiamente negativo sembrerebbero consigliare di sfruttare sin da ora la possibilità di stabilizzare la dinamica del debito, governandone una più sicura riduzione – ha aggiunto Carlino -. Un segnale ai partner europei e ai mercati che potrebbe rivelarsi particolarmente ‘produttivo’ in termini di credibilità oltre che di tassi, rinforzando l’effetto positivo che sicuramente deriverebbe da una decisa lotta all’evasione e da una più efficace politica di razionalizzazione della spesa preannunciate nel Documento”. La Corte dei Conti si sofferma in particolare sul capitolo privatizzazioni. Nella Nadef viene indicato “un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato” per il quale “si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia”.

“Contrariamente al DEF viene ora annunciata la volontà di riprendere un programma di dismissioni mobiliari che sarebbe in grado di generare proventi da privatizzazioni per circa 1 punto di Pil nel triennio” rileva la Corte ricordando che “negli ultimi lustri si è assistito, non di rado, a repentini cambiamenti per quel che riguarda i proventi da privatizzazioni considerati di anno in anno nei quadri di programmazione economica e finanziaria”. “Nell’apprezzare la maggiore attenzione ora rivolta al tema della gestione attiva degli asset pubblici – prosegue la Corte – si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia. Del resto, nella misura in cui da tale strategia sono attese risorse che vanno ad incidere nella dinamica del debito pubblico, tali informazioni avranno senz’altro il dovuto rilievo nel Piano strutturale nazionale di bilancio a medio termine che dovrebbe essere presentato in caso di approvazione del pacchetto di riforme della governance economica dell’UE”.

Emma Bonino annuncia in tv: “sono guarita dal tumore”

Emma Bonino annuncia in tv: “sono guarita dal tumore”Roma, 9 ott. (askanews) – “Vi voglio dare una bella notizia: sono guarita dal tumore. Devo fare ancora una tac di conferma, ma dopo 8 anni questo microcitoma indesiderato se ne è andato”. Una Emma Bonino inedita a Belve: le scelte difficili, la vita privata, la delusione per la rottura con Marco Pannella e la bellissima notizia della guarigione dal tumore. Un ritratto a tutto tondo della Senatrice Bonino, dove non mancano momenti divertenti. Si parte dall’infanzia trascorsa con la famiglia contadina nella campagna piemontese, passa dalla vocazione politica nata dall’esperienza traumatica dell’aborto che la porta a militare nel partito Radicale e si arriva fino ai giorni nostri: 40 anni di storia italiani condensati in una toccante intervista.

Quanto al rapporto con Marco Pannella da lui interrotto negli ultimi anni della sua vita, “è stata – ha detto Bonino- una rottura unilaterale da parte sua. Non ho mai capito bene perche’ e ne ho sofferto molto. Forse mi ha fatto talmente male che ho voluto assolutamente girare pagina e pensare ad altro”. gli volevo chiedere ma che ti prende, ma che ti viene in mente, lui disse una volta che ero una burocrate leale, mah”. Infine, ” non mi posso dimenticare lo schiaffone improvviso di calenda. Mi ha lasciato il segno perche’ il 2 agosto aveva firmato un accordo scritto da lui e il 7 agosto, nella trasmissione di lucia annunziata, avverte che in effetti lui non regge e se ne va, e se va con Renzi”. Poi si è visto come è andata: “chi la fa, l’aspetti”, commenta Bonino.

Caivano, Meloni: restituiremo territori a famiglie e cittadini perbene

Caivano, Meloni: restituiremo territori a famiglie e cittadini perbeneRoma, 9 ott. (askanews) – “‘Da quando la presidente Meloni è venuta a Caivano è stata intensificata la presenza della Polizia e dei Carabinieri in piazza, e lo spaccio non dico che sia finito del tutto, ma è diminuito notevolmente’”. Le parole di Don Patriciello, che continuo a ringraziare per il suo impegno quotidiano e per la cura nei confronti di tutta la comunità di Caivano, sono per noi motivo di ispirazione a fare sempre meglio e a porre definitivamente fine alle zone franche”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un post diffuso sui social allegando una foto assieme al sacerdote.

“Anche in vista del termine dei lavori di bonifica da parte degli specialisti del genio dell’Esercito Italiano nel centro sportivo Delphinia. Restituiremo questi territori alle famiglie e ai tanti cittadini perbene che desiderano vivere in sicurezza e costruire un futuro migliore per i loro figli. Avanti con determinazione”, ha aggiunto.

Libri, L’Icona di San Pietroburgo di Antonio Bettanini

Libri, L’Icona di San Pietroburgo di Antonio BettaniniRoma, 9 ott. (askanews) – Il protagonista è sempre e ancora lui, Brando Costa; dopo aver attraversato gli anni delle stragi di mafia, poi dell’attacco terroristico al cuore dell’Europa infine dello scollamento tra Russia e Nato: in questo terzo libro, “L’Icona di San Pietroburgo”-Il canneto, Genova 2023, Antonio Bettanini sceglie infatti come sfondo la crisi georgiana, tra complotti, intrighi e tacite alleanze che attraversano una relazione, quella tra Russia e Italia, destinata a conoscere le prime frizioni, dopo la decisione di dar vita ad un fronte comune antiterrorismo (celebrata nel 2002, in Italia, a Pratica di Mare con il protocollo Russia-Nato) . Il pretesto del racconto non è così distante dalla realtà, in un ponte ideale che collega episodi autobiografici dell’autore e fantasie dello scrittore che rivela, ma non svela.

E’ una storia avvincente, che evoca le atmosfere del mondo letterario russo e che torna a celebrare, in Pietroburgo, la Prospettiva Nevskij, vero e proprio teatro di un racconto che parla di una Professoressa italiana mandata dal nostro ministro degli Esteri a dirigere una sezione della Dante Alighieri e improvvisamente sparita, a Mosca , in circostanze misteriose. L’imbarazzo di Russia e Italia, le cui delegazioni si scoprono attraversate da alleanze opache dedite al traffico di icone, è decisamente grande. La “colpa” della Professoressa è di aver scoperto questo “mercato nero” scatenando l’inevitabile reazione. Tocca a Brando, quindi, raggiungere Mosca e da lì Pietroburgo alla ricerca della Professoressa scomparsa e forse rapita. Incidenti e colpi di scena, incontri istituzionali e incontri segreti disegnano la missione di Brando che gioca su diversi piani narrativi.

Il racconto Si snoda su tre piani di narrazione, l’oggi rappresentato da un giovane diplomatico che si rivolge a Brando Costa, al passato della sua esperienza ed al presente della sua importante testimonianza, alla ricerca della pistola fumante che serve al suo ministro per riesumare una vicenda opaca per i Russi – appunto il rapimento della Professoressa che ha scoperto un traffico di icone e opere d’arte- e farsi bello con gli Stati Uniti. Siamo infatti, come anticipato, ai primi segnali della rottura tra Russia e Occidente, dopo la luna di miele della lotta comune al terrorismo.

Lo ieri: alimento, cuore e origine della storia di cui Brando è stato appunto testimone e protagonista: su incarico del suo ministro ha infatti dovuto raggiungere Pietroburgo, via Mosca, alla ricerca della Professoressa. Uno ieri che Brando riporta a galla su richiesta del giovane funzionario . Ricorrendo, però, ad una memoria selettiva perché se il suo intento, almeno in parte, è certamente quello di aiutare il diplomatico di cui è stato collega, per un’altra e grossa parte, di custodire gelosamente tutti gli artifici ed i patti cui è ricorso per tenere in piedi e tessere il telaio della diplomazia e della relazione con la controparte russa. Alla ricerca di un difficile lieto fine. Ed è qui che si nasconde quello che potremmo definire come un importante altro ieri narrativo. Russia e Italia, ieri e oggi.

Il contesto mobile de L’icona di San Pietroburgo ricostruisce fedelmente nei tre tempi- passaggi che abbiamo evocato una simpatia e un’attitudine indubbie al dialogo con il mondo russo, che l’Italia ha sempre avuto e che hanno attraversato le alternanze di governo della seconda Repubblica, ma che già affondano le proprie radici nel capitalismo italiano tra le due guerre e naturalmente nel mondo politico della sinistra comunista e democristiana dell’Italia repubblicana. Dobbiamo all’autore la difficile tenuta – quella, sembrerebbe, di un tennista che non molla mai – di un amore e di un rispetto per il mondo russo che va certo oltre la seduzione di Pietroburgo e il suo incanto pur così contestato. Dagli stessi Russi (da ultimo con Stalin). La guerra in Ucraina e gli orrori dell’oggi sembrano infatti voler rovesciare il cannocchiale della memoria e rendere sempre più sfocati e lontani, relazioni e sentimenti che ora – allo sguardo della cronaca – sembrano appunto del tutto immotivati quasi a configurare una sorta di “intelligenza con il nemico” in chi si accosti con empatia al mondo culturale russo. Un mondo che ha, in San Pietroburgo, importanti radici italiane proprio a cominciare dai gioielli della sua architettura che prima Pietro e poi Caterina vollero, per aprire,con la nuova città, “una finestra sull’Europa” . Un mondo che ancora recentemente è stato celebrato nelle parole del Santo Padre, Papa Francesco, che, al rientro dal suo viaggio in Mongolia, ha voluto ricordare e ribadire, rispondendo ad una polemica di parte ucraina, che: “La cultura Russa non va cancellata per motivi politici”; la cultura russa è d’una bellezza, di una profondità molto grandi. L’eredità russa è molto buona e molto bella nel campo delle lettere, della musica, dell’arte”. La città. Il libro accompagna e affascina il lettore anche nella scelta dei luoghi: narrati e descritti con dovizia di particolari. Eccone alcuni, a cominciare da Il cavaliere di bronzo , il grande monumento equestre che celebra lo zar Pietro I il Grande (1682-1725). Si trova nella piazza del Senato o dei Decabristi a San Pietroburgo, opera dello scultore francese Étienne Maurice Falconet e anche titolo di un poema dedicato alla statua, scritto da Aleksandr Sergeevic Puškin nel 1833 e pubblicato postumo nel 1837. Considerato tra le opere più significative della letteratura russa, il poema in virtù del suo successo finì per dar nome alla statua e ne fece uno dei simboli della città. Il Taleon Imperial Hotel – qui si rifugia Brando alla ricerca della Professoressa – con le sue facciate avvolgenti, neoclassiche, bianche e rosa, un edificio d’angolo, morbido, pastello,all’intersezione tra il fiume Moika e la Prospettiva Nevskij, la grande arteria che attraversa la città, resa celebre da Nikolaj Gogol’ nei suoi Racconti di Pietroburgo (1836). Non mancano Palazzo Stroganoff, il museo in cui opera segretamente la Professoressa, che si affaccia sul ponte Anickov. Poi soprattutto, Ulica Rossila via del teatro Aleksandrìnskij, strada/gioiello dell’architettura neoclassica, realizzata tra il 1828 ed il 1834, in soli 3 mesi e mezzo, grazie alla posa di 18 milioni di mattoni. E’ intitolata al grande architetto italiano Carlo Domenico Rossi. Ma il racconto ci accompagna poi ancora sulla Prospettiva: a Casa Singer (art nouveau e metallo, uno schiaffo all’architettura tradizionale autorizzato da Nicola II), all’Eliseyev Emporium, gioiello glorioso di art nouveau ed in molti altri luoghi magici. Una curiosità. Brando scopre – sono i suoi contatti russi a metterlo sull’avviso – di assomigliare moltissimo ad un famoso anchor man della tv russa, Vladimir Pozner. Scoperta questa sua somiglianza cercherà di avvalersene per facilitare contatti e relazioni. Fino ad un certo punto però…

Israele,M5S: solidali ma no a reazioni sproporzionate e illegali

Israele,M5S: solidali ma no a reazioni sproporzionate e illegaliRoma, 9 ott. (askanews) – “Da parte nostra ferma e assoluta condanna agli attacchi terroristici di Hamas e riconoscimento del diritto di Israele ad esercitare la sua legittima autodifesa. Allo stesso tempo, esprimiamo profonda preoccupazione per una reazione israeliana che, stando alle notizie delle ultime ore che parlano di un assedio totale con taglio di luce, acqua e gas, si preannuncia sproporzionata e diretta contro l’inerme popolazione civile della Striscia di Gaza. Una reazione che sarebbe contraria al diritto umanitario internazionale”. Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato.

Borse nervose per Israele, analisti: rischi se conflitto si allarga

Borse nervose per Israele, analisti: rischi se conflitto si allargaMilano, 9 ott. (askanews) – Mercati europei in tensione dopo il weekend di fuoco in Israele. L’attacco di Hamas nel territorio dello stato ebraico ha innescato instabilità sui principali listini, con i guadagni concentrati sui titoli della difesa e del petrolio (trainati dal greggio che guadagna il 4%). “Crediamo che la volatilità rimarrà molto elevata nei prossimi giorni e che l’impatto sui mercati sarà sempre più profondo se dovessero essere coinvolti altri Stati”, sottolinea Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.

“L’attacco – ha aggiunto Diodovich – ha mosso notevolmente i mercati finanziari sulla scia dei timori degli investitori su una possibile escalation degli scontri in Medio Oriente con il possibile coinvolgimento di più Stati (Libano e Iran in primis)”. Per Benjamin Melman, Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild AM “il rischio principale è il peggioramento della situazione nella regione. Non solo l’Iran è un grande produttore di petrolio, ma potrebbe nuovamente bloccare lo Stretto di Hormuz e distruggere i campi petroliferi vicini”.

Norman Villamin, Group Chief Strategist di Union Bancaire Privée (UBP), sostiene che “il rischio che la più grande incursione in Israele dal 1973 si trasformi da evento localizzato a conflitto prolungato e che coinvolga un numero maggiore di Paesi dovrebbe essere tra le principali preoccupazioni degli investitori”. Con l’allargamento del conflitto, spiega, “una risposta globale che riduca l’offerta petrolifera iraniana, senza che l’Arabia Saudita compensi con un aumento della produzione, creerebbe un nuovo shock dell’offerta per i mercati energetici globali”. Per quanto riguarda i titoli azionari, Ig Italia segnala “i forti acquisti sul settore della difesa”, con Leonardo che a Piazza Affari avanza del 4%, mentre il Ftse Mib è in calo dello 0,7%, e Rheinmetall (+4,7%), Thales (+3,52%) e Bae Systems (+2,85%) che brillano nel resto d’Europa “sulla scia – nota Diodovich – di una potenziale aumento della domanda di armamenti”. Bene anche l’oil con Tenaris (+3%), Eni (+2,43%) e Saipem (+1,97%) tra i migliori a Milano.

Nelle prossime settimane, aggiunge Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, sono da “tenere sotto attenta osservazione” tre “indicatori chiave” come il petrolio, il dollaro Usa, che si rafforza oggi sull’euro, e l’oro, +0,7% oltre i 1.800 dollari l’oncia. “Il dollaro Usa – chiosa Flax – complici la stretta monetaria della Fed e la resilienza dell’economia statunitense, quest’anno è già salito del 2,1%. Se chiudesse al rialzo per il terzo anno consecutivo, il biglietto verde metterebbe a segno la più lunga serie di aumenti dal 2016, con conseguenti pressioni sui Paesi importatori di energia, in particolare gli emergenti come India e Cina”.