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Banche, tassi prestiti a imprese e famiglie ai massimi dal 2012

Banche, tassi prestiti a imprese e famiglie ai massimi dal 2012Roma, 14 mar. (askanews) – Continuano a salire i tassi di interesse bancari sui prestiti a imprese e famiglie in Italia, in scia ai rialzi dei livelli ufficiali operati dalla Bce. A febbraio il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni (i mutui) è salito al 3,79%, dal 3,59% del mese precedente che era stato il livello più elevato dal novembre del 2012. Lo riporta l’Abi nel suo rapporto mensile, ricordando che questa voce aveva segnato un picco del 5,72% a fine 2007.
Il tasso medio sul totale dei prestiti è stato pari al 3,66%, massimo dall’ottobre del 2014, dal 3,53% di gennaio, mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è salito al 3,90% a febbraio, in questo caso è il massimo dal gennaio 2012, dopo il 3,72% il mese precedente.
Sempre secondo l’Abi, a febbraio 2023 la crescita dei prestiti a imprese e famiglie è proseguita ma con un nuovo rallentamento: complessivamente sono aumentati dello 0,8% rispetto a un anno prima, dal più 1,5% di gennaio. L’associazione elabora questi indicatori in base ai dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).
Sull’andamento della dinamica dei prestiti i dati disaggregati più recenti risalgono a gennaio: i prestiti alle imprese sono rimasti sostanzialmente stabili su base annua (+0,1%), quelli alle famiglie sono cresciuti del 3%.
Intanto la Bce potrebbe procedere a nuovi consistenti rialzi dei valori di riferimento. Giovedì tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo all’istituzione monetaria, che a più volte manifestato esplicitamente l’intenzione di effettuare un nuovo aumento da 50 punti base in questa occasione. Mentre successivamente continuerebbe ad alzare i tassi decidendo “volta per volta sulla base dell’evolversi dei dati”, secondo i propositi della stessa Bce.
La tempesta che si è scatenata sul sistema bancario statunitense dopo il fallimento della Silicon Valley Bank potrebbe forse frenare la Federal Reserve nella sua manovra rialzista, ma difficilmente si possono ipotizzare al momento ricadute analoghe sulla Bce (salvo che l’alta tensione non prosegua o peggiori).

I Baustelle tornano col singolo “Milano è la metafora dell’amore”

I Baustelle tornano col singolo “Milano è la metafora dell’amore”Milano, 14 mar. (askanews) – Esce il 17 marzo “Milano è la metafora dell’amore” per BMG, il nuovo singolo dei Baustelle, formazione composta da Francesco Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi. Il nuovo brano anticipa l’attesissimo nuovo album “Elvis”, in uscita il 14 aprile e già disponibile in pre-order (https://baustelle.lnk.to/elvisPR).
Il nuovo brano “Milano è la metafora dell’amore” ci restituisce una fotografia nitida dell’hinterland milanese: la metropoli di Milano, la sua frenesia e la fauna che la abita viene catartizzata dal linguaggio poetico che unisce pregiudizi e verità in una descrizione sensoriale, tangibile e cinematografica. Milano, qui cantata con irriverenza e allegria dalla band, è la città in cui perdersi, è un’esperienza da voler tatuare sulla propria pelle.
«Avevamo bisogno da un po’ di scrivere una canzone così: sfrenata e libera come il rock and roll, senza inibizioni e forse anche un po’ senza senso. E poi che dire, Milano, anche nelle sue contraddizioni, ci intriga e seduce da sempre» raccontano i Baustelle a proposito del nuovo brano.
La Milano Baustelle ci uccide, ma al tempo stesso è in grado di riportarci in vita. In questo frangente, la band torna a raccontare con l’ormai solita dose di provocazione e di coscienza dei tempi attuali una città trasversale fatta di luoghi stereotipo, ma anche di verità nascoste, di pelle e immancabilmente di rock and roll.
Dopo il brano “Contro il mondo”, “Milano è la metafora dell’amore” è il secondo brano estratto da “Elvis”, il nono album in studio dei Baustelle in uscita il 14 aprile. La copertina, realizzata da Marco Cella con la direzione artistica di Gian Luca Fracassi, riconferma la nuova direzione dell’estetica Baustelle, fatta di raffinatezza e contemporaneità, senza mai abbandonare quello sguardo al passato costitutivo della band.
“Elvis” è già disponibile in pre-order in formato CD, vinile oro in edizione limitata e numerata, vinile bianco in edizione limitata e numerata, vinile nero e da oggi anche in CD Maxi formato, contenente un boolket di 28 pagine e 4 cartoline con le cover alternative dell’album.
Ad aprile partirà l’instore tour che li porterà a Milano, Bologna, Torino, Firenze, Roma e Napoli.

A Milano l’argentino Raul Laviè, “La voce di Buenos Aires”

A Milano l’argentino Raul Laviè, “La voce di Buenos Aires”Milano, 14 mar. (askanews) – Dopo dopo 10 anni, Raul Laviè torna in Italia per la seconda volta e si esibisce per tre sere di spettacolo ideate da Miguel Angel Zotto il 14- 15-16 Marzo a Milano alla Casa De Tango El Porteño Prohibido in Via Macedonio Melloni 9.
86 anni il prossimo 22 agosto, sessantasei dei quali dedicati al tango, ambasciatore della cultura e della musica porteña nel mondo, una carriera folgorante iniziata negli anni Cinquanta nella sua Rosario, quando ancora il cognome Peralta non era stato cambiato in Lavié, ma esplosa a Buenos Aires nel 1956 dai microfoni di Radio El Mundo, che fece conoscere quella che sarebbe diventata una delle fibre vocali più intense e potenti della musica, non solo tanguera, nel mondo. Raúl Lavié, nato il 22 agosto del 1937, dopo dieci anni di assenza, torna per la seconda volta in Italia grazie alla profonda amicizia con Miguel Angel Zotto, fra i più famosi ballerini e coreografi di tango, per tre serate indimenticabili da martedì 14 a giovedì 16 marzo presso El Porteño Prohibido di via Macedonio Melloni 9 a Milano, la prima Casa di Tango in Europa, nata nel 2019 grazie alla volontà di tre imprenditori e amici, Fabio Acampora e i fratelli Sebastian e Alejandro Bernardez. Le tre serate milanesi – che vedranno esibirsi sul palco anche quattro musicisti e due coppie di ballerini – sono patrocinate dal Consolato Argentino di Milano, e vogliono essere un vero e proprio omaggio, ideato e diretto da Miguel Zotto, a uno dei più celebri cantor di tango di sempre, che nel 2021 al Broadway Theatre di Buenos Aires, nel centenario della nascita del compositore e musicista Astor Piazzolla, ha ottenuto un successo strepitoso con il recital Piazzolla Immortal, attualmente in tour in Europa. Figura emblematica e artista irripetibile “con l’anima di un grande attore”, come lo ha sempre definito il poeta Horacio Ferrer (nonché paroliere di Astor Piazzolla), Raùl Laviè da giovane amava le arti plastiche e non aveva messo in conto che ben presto sarebbe diventato uno straordinario interprete delle modalità musicali del tango, arrivando a lavorare con compositori del calibro dello stesso Piazzolla, di Horacio Salgán, Osvaldo Carlos Piro, Héctor Stamponi, Osvaldo Fresedo e Angel D’Agostino. Definito dallo stesso Piazzolla “La voce di Buenos Aires”, Lavié nel corso della sua carriera ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il “Golden Ace Award” nel 2005, due premi “Konex” e lo “Starfish Award”, oltre al “Carlos Gardel” per il miglior album di tango solista con “50 años no es nada”. Ecco perché oggi diventa un’occasione unica e irripetibile poter apprezzare e assistere dal vivo alle capacità vocali di Raúl Lavié, che ancora conserva la limpidezza, il fervore, l’intonazione, l’estensione della voce che hanno fatto di lui uno dei pochissimi cantanti di tango in grado di incarnare i sentimenti più profondi del popolo argentino e l’essenza del tango nella seconda metà del Novecento.

Sardegna, potenziare banda ultralarga per Einstein Telescope

Sardegna, potenziare banda ultralarga per Einstein TelescopeRoma, 14 mar. (askanews) – “La candidatura della Sardegna alla realizzazione dell’Einstein Telescope rappresenta un’opportunità storica per l’Isola e per l’Italia. Oggi più che mai è fondamentale dare attuazione e portare avanti tutte le iniziative che possano contribuire a qualificare ancora di più Sos Enattos come sito ideale a ospitare uno dei poli scientifici più importanti a livello internazionale”. Lo dichiara l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, che oggi ha partecipato all’incontro di presentazione del progetto Terabit, guidato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e finanziato dal Pnrr per il potenziamento delle infrastrutture digitali strategiche per la ricerca.
“In Sardegna – precisa l’assessore Saiu – il progetto avrà, in particolare, l’obiettivo di potenziare la banda ultralarga della rete Garr, un asset fondamentale per l’interconnessione dei centri di ricerca a livello nazionale. Parliamo dell’autostrada tecnologica attraverso la quale, domani, potranno viaggiare anche i dati raccolti dall’ET verso tutto il mondo”.
“La nuova rete si integrerà con il nuovo collegamento in fibra ottica tra il sito di Sos Enattos e la rete Garr, per cui la Regione – sottolinea l’assessore – ha stanziato un finanziamento di un milione di euro. Connettere ad altissima velocità Sos Enattos e la rete di ricerca nazionale e internazionale è strategico per la candidatura dell’Isola alla realizzazione del grande osservatorio per lo studio delle onde gravitazionali. La giunta sta poi programmando le risorse per gli interventi necessari sulla viabilità provinciale: 1,5 milioni sulla SP73 per i lavori sul manto stradale, mezzo milione per gli interventi all’interno del centro abitato di Lula e duecentomila euro per l’ingresso di Onanì. A queste vanno poi aggiunte le risorse per la progettazione degli interventi di ulteriore messa in sicurezza della Bitti-Sologo. Giochiamo una partita importantissima per il futuro della Sardegna, la Regione farà la propria parte, ma, oggi più che mai, per raggiungere il traguardo, è indispensabile il massimo impegno di tutte le istituzioni in campo”.

Meta licenzierà altri 10.000 lavoratori dopo i tagli novembre

Meta licenzierà altri 10.000 lavoratori dopo i tagli novembreNew York, 14 mar. (askanews) – Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha dichiarato martedì, in un post, che la società prevede di tagliare le posizioni di altri 10.000 dipendenti nei prossimi due mesi, dopo che in novembre già altri 11.000 impiegati erano stati licenziati, pari a circa il 13% del personale complessivo.
I piani di ristrutturazione saranno incentrati “sull’annullamento di progetti con bassa priorità e sulla riduzione dei nostri tassi di assunzione”. Per velocizzare il processo decisionale verranno rimossi anche livelli di middle management e si prevede di chiudere altri 5.000 ruoli aperti che non sono stati ancora ricoperti.
Zuckerberg, ha definito il 2023 “l’anno dell’efficienza”, in cui l’azienda mirerà a diventare “un’organizzazione più forte e più agile”. Restano attivi tutti i settori impegnati nel costruire il metaverso e la realtà aumentata.

Maccanico (Ice): Azerbaigian mercato strategico per Italia e vino

Maccanico (Ice): Azerbaigian mercato strategico per Italia e vinoBaku, 14 mar. (askanews) – Il mercato dell’Azerbaigian è un mercato nuovo e strategico per le esportazioni italiane, che ama il Made in Italy, i brand dell’eccellenza e del lusso italiani ed è considerato il più importante nella regione del Caucaso meridionale per la proiezione dell’internazionalizzazione italiana. Tanti i settori di interesse e cooperazione, dai macchinari ad alta tecnologia nell’ambito energetico al settore agroalimentare e vitivinicolo in particolare. L’Ice, con il suo ufficio a Baku, si sta impegnando per portare avanti un programma di eventi destinati alla promozione dell’Italia e dei suoi prodotti, del suo know how e della sua tecnologia. Di particolare interesse, come ha spiegato in un’intervista ad askanews il direttore Andrea Maccanico, il settore vinicolo in cui l’Italia è già al primo posto per export davanti alla Francia. Ma, avverte Maccanico, serve un cambio di approccio culturale dei consumatori e per questo Ice sta investendo per “sostituire il vino alla vodka e ci riusciremo”, afferma il direttore: il consumo pro-capite di vino in Azerbaigian è di circa tre litri all’anno, contro i 10,6 litri di superalcolici.
“Per invertire il dato relativo al consumo di vodka stiamo organizzando una serie di eventi che consideriamo ‘educational’ attraverso i quali cerchiamo di far comprendere la cultura del vino – spiega Maccanico – una bevanda che va sposata con le pietanze. Sottolineiamo anche che il vino in certe modalità e quantità fa bene alla salute. Nel corso degli eventi, che proseguiranno fino alla fine dell’anno, ci avvaliamo di sommelier specializzati e ricercatori. Questo programma ben si coniuga con uno sforzo coerente del governo locale che sta cercando di aumentare il consumo di vino, partendo ovviamente da quello locale, ma in questo filone cerchiamo di promuovere le nostre specialità che possono coprire diversi gusti e range di prezzi”.
I vini italiani, infatti, presidiano il mercato azero nel segmento medio-alto e alto, tallonati da quelli francesi e seguiti poi da quelli georgiani che si piazzano particolarmente nel segmento medio. I dati relativi a gennaio-settembre 2022 vedono l’Italia ancora saldamente in testa con 1,192 milioni di euro di import. La quota di mercato nel 2021 era pari al 43%, rispetto al 29,6% della Francia.
“A gennaio è stato organizzato un corso introduttivo alla conoscenza dei vini italiani, in collaborazione con gli importatori e con l’intervento di un sommelier dal Kazakistan specializzato (Ambasciatore del vino italiano dal 2021), con assaggi guidati e sessioni dedicate sia ai consumatori, che agli operatori professionali del settore HoReCa, con oltre 250 partecipanti nelle tre giornate di formazione”, illustra il direttore della sede Ice di Baku.
A marzo si è svolta una missione in Piemonte con “giornalisti, blogger e importatori che hanno effettuato visite aziendali organizzate in collaborazione con Confartigianato Piemonte per le province di Novara, Cuneo e Torino”.
Oggi in Azerbaigian la produzione vinicola riguarda circa 350 varietà di uva, in particolare i vitigni Bendi, Gamashara, Gizili, Marandi, White Shani, Aligote, Sauvignon, Muscat, Pinot, Riesling e Kishmish (uva passa) e, sottolinea l’Ice, al rilancio della vitivinicoltura azera contribuisce anche una fetta di Italia. Nel 2007, infatti, è nata a Qabala, nella zona di Savalan, la Aspi Agro LLC, Aspi Winery, un’azienda con 340 ettari vitati e una produzione di circa 250 bottiglie che si avvale non solo di due enologi italiani, Daniele D’Andrea ed Elisa Vagnonini, ma anche del materiale ampelografico dei Vivai Cooperativi Rauscedo e delle attrezzature di cantina: nei vigneti, accanto a numerose varietà internazionali, sono presenti anche Montepulciano e Moscato bianco.
Secondo i dati dei primi nove mesi del 2022 l’Italia si piazza al secondo posto per l’export di olio dopo la Turchia con quasi 297mila euro e prima della Spagna. I prodotti italiani sono primi nel settore del caffè con cifre vicine al milione e quasi doppie rispetto al primo concorrente che è la Turchia. Indietro, invece, per quanto riguarda l’importazione di pasta, dove l’Italia si piazza soltanto al quinto posto molto distante da Turchia e Russia ai primi due gradini. “È fondamentale far capire la differenza del prodotto italiano, che è reperibile sul mercato, ma di cui ancora non si conosce il vero significato, cioè quello della ‘pasta all’italiana’. Il consumo locale è sbilanciato verso la pasta turca per ragioni di costo e di gusto tradizionale. Stiamo facendo e proseguiremo uno sforzo di promozione anche in questo settore”, sottolinea Maccanico illustrando gli eventi che si svolgeranno nell’intero 2023, tra cui spicca il 27 aprile, nell’imminenza del GP di Formula 1 di Baku, la cena italiana con il team Ferrari.
A maggio si svolgerà una seconda sessione di formazione sulla cultura enologica italiana e il lancio della Community virtuale di amanti del vino italiano a Baku. Sempre nello stesso mese alla Fiera InterFood della capitale azerbaigiana, ogni giorno dal 17 al 19 maggio “prevediamo di dedicare eventi per la dimostrazione e l’assaggio di diverse specialità culinarie e vini italiani”. L’evento viene organizzato in collaborazione con i ristoratori locali, ma esiste “la possibilità di dedicare uno o più giorni di show cooking a enti e associazioni italiane interessate a partecipare”.
Missioni in entrate e in uscita, come quella che prevede l’arrivo di giornalisti e importatori azerbaigiani in Valle d’Aosta per la partecipazione a eventi di promozione enogastronomica e turistica. Da non dimenticare a giugno la Festa della Repubblica Italiana, un evento che prevede una ampia partecipazione di un pubblico selezionato e corners dedicati alle degustazioni di piatti italiani.
L’Azerbaigian prevede anche una ulteriore fetta di mercato su cui porre l’attenzione, quella dei macchinari agricoli. “Nel settore dei macchinari ci occupiamo di due tipi di iniziative da un lato invitiamo i maggiori importatori e distributori di macchinari a partecipare alle fiere italiane più importanti per effettuare ordini e concludere accordi, dall’altro – spiega il direttore Maccanico – organizziamo missioni in Azerbaigian di imprese italiane. Stiamo lavorando per organizzarne una quest’anno con incontri B2B in cui i nostri produttori presenteranno le principali tecnologie italiane agli acquirenti azerbaigiani che sono principalmente i grandi distributori e tre grandi gruppi che controllano la produzione”.
L’Italia è il primo partner commerciale dell’Azerbaigian con un interscambio del valore di 9,2 miliardi dollari ed è il primo cliente, assorbendo il 50% circa del totale delle esportazioni azere di idrocarburi, ma soltanto il settimo fornitore, principalmente nei macchinari e apparecchiature e per i prodotti della metallurgia e chimici.
(di Daniela Mogavero)

Roma, Chomsky e Loach tornano al Troisi per il loro primo dialogo

Roma, Chomsky e Loach tornano al Troisi per il loro primo dialogoRoma, 14 mar. (askanews) – Noam Chomsky e Ken Loach tornano al Cinema Troisi. Dopo il problema tecnico del 20 settembre scorso, che non aveva reso possibile la presenza annunciata del filosofo americano, il Piccolo America ha deciso di riprovarci. Il 29 marzo alle 19.45 Chomsky e Loach si collegheranno in streaming, rispettivamente dall’Arizona e dall’Inghilterra, per il loro primo dialogo pubblico. A seguire ci sarà la proiezione del film “Sorry We Missed You” di Ken Loach.
Sei mesi fa era stato solo Loach a intervenire in una sala gremita, durante un evento andato sold out in sette minuti. In chiusura del suo intervento il regista britannico aveva dichiarato: “Se oggi Chomsky fosse stato qui gli avrei chiesto: come facciamo a riaffermare la leadership della classe operaia? Perché solo con una leadership socialista oggi possiamo cambiare il mondo; senza, invece, il mondo verrà distrutto”. La domanda aveva dato avvio a una corrispondenza unica – resa pubblica sui canali del Piccolo America – nella quale i due si erano confrontati su metodi e prospettive dell’azione politica del nostro presente.
Proprio da quella conversazione interrotta ripartiranno il 29 marzo Chomsky e Loach, affrontando i temi da anni al centro della loro riflessione intellettuale e politica. Giustizia sociale, guerra, diritti e lavoro saranno solo alcuni degli argomenti della serata. All’incontro seguirà la proiezione di Sorry We Missed You, l’ultimo film di Ken Loach.
“Lo scorso settembre ci abbiamo provato e non ci siamo riusciti – ha dichiarato il presidente della Fondazione Piccolo America, Valerio Carocci – purtroppo, a causa di un imprevisto, Loach e Chomsky, che inizialmente si erano collegati, non sono riusciti a dialogare pubblicamente. Come degli alpinisti che respinti da una nuova vetta una prima volta ci riprovano la stagione successiva, in questi mesi abbiamo lavorato e migliorato l’organizzazione affinché un’altra occasione fosse possibile. A incoraggiare la nostra ostinazione è stato l’entusiasmo di Loach e Chomsky, i quali non hanno mai smesso di credere nel loro incontro. Quindi eccoci, pronti a riprovarci”.
“Certo – ha continuato Carocci – da settembre 2022 a oggi lo scenario politico italiano è molto cambiato. Se alla soglia delle elezioni politiche che poi hanno visto vincere il governo Meloni al centro del dibattito erano le destre, oggi la questione centrale è come ricostruire una sinistra che, involuta su se stessa, si è dimostrata ancora una volta incapace di rispondere alle sfide contemporanee. Oggi come allora, chi meglio di due giganti come Chomsky e Loach per immaginare un altro mondo possibile e necessario?”.

Aeronautica, Amus: rendere operativi sindacati militari

Aeronautica, Amus: rendere operativi sindacati militariMilano, 14 mar. (askanews) – Il sindacato dell’Aeronautica militare Amus (associazione militari uniti in sindacato) ha chiesto al governo di intervenire per rendere definitivamente operativi i sindacati militari delle Forze armate italiane, affinché vengano “riconosciuti come interlocutori di governo e dei vertici militari, così come legge prevede” e venga fornito loro “il necessario legittimo contributo in termini di pensiero critico e collaborativo, allo scopo di garantire il massimo apporto nelle tutele dei diritti del personale militare”.
È quanto si legge in una nota dell’Amus che chiede l’adeguamento delle procedure di contrattazione per il personale delle forze armate e l’istituzione delle relative aree negoziali per i dirigenti.
“La questione dell’operatività sindacale ha oramai assunto dei connotati grotteschi che ledono ancora una volta il principio cardine delle tutele del personale militare, ovvero il tema della rappresentatività”, ha sottolineato Amus.
Il sindacato ha ricordato la nota con la quale “i sindacati di polizia e Ufficiali del Cocer Interforze lo scorso 13 marzo hanno chiesto a gran voce che si attivi il tavolo negoziale, in particolar modo per l’area dirigenziale delle Forze di polizia ad ordinamento civile”, sottolineando che “l’ordinamento italiano ha ampliato l’area di negoziazione ai dirigenti delle Forze armate e di polizia ad ordinamento militare, affidando ai sindacati militari (e a nessun altro) la rappresentanza in detti tavoli”.
“La questione è delicatissima, nel merito ma anche nella forma se non gestita in maniera adeguata”, ha aggiunto il sindacato, “continuando a fingere che le organizzazioni sindacali militari già riconosciute siano uno strumento da tenere ancora in standby, nell’attesa che la rappresentanza militare cessi definitivamente di esistere e di consumare ingenti risorse finanziarie (denaro pubblico), di cui alla fine qualcuno dovrà pur rispondere” si creeranno “gravissimi problemi di rapporti tra l’esecutivo e le rappresentanze sindacali militari” e “un vulnus di tutela per il personale del comparto Difesa, cagionando di conseguenza un danno ingiusto alle migliaia di tesserati”.

Volkswagen: 180 mld investimenti al 2027, 15 mld per gigafactory

Volkswagen: 180 mld investimenti al 2027, 15 mld per gigafactory

Focus su Usa e Cina. Quota bev al 10% in 2023, 20% in 2025

Milano, 14 mar. (askanews) – Nonostante una contrazione del 7% delle consegne globali, che nel 2022 si sono attestate a 8,3 milioni di unità, il gruppo Volkswagen rimane “ben posizionato” per la crescita futura. I margini operativi ante voci straordinarie sono cresciuti all’8,1%, grazie alla costante disciplina dei prezzi e dei costi e a un mix di prodotto migliore. Il flusso di cassa netto della Divisione Automotive è sceso a 4,8 miliardi di euro, a causa dell’aumento del capitale circolante legato alle problematiche delle catene di fornitura e logistiche, in particolare verso la fine dell’anno.
“Nel 2022 abbiamo fissato obiettivi chiari e ambiziosi e preso le decisioni necessarie per snellire i processi. Il 2023 sarà un anno decisivo per realizzare gli obiettivi strategici e accelerare i progressi in tutto il gruppo”, ha detto il Ceo di Volkswagen, Oliver Blume.
Nel corso del 2023 il gruppo prevede una “decisa” inversione di tendenza, con il rafforzamento della liquidità netta della Divisione Automotive. Con un elevato portafoglio ordini (1,8 milioni di veicoli), Volkswagen nel 2023 prevede una “graduale attenuazione” dei colli di bottiglia relativi alla catena di approvvigionamento. La liquidità netta della Divisione Automotive è aumentata a 43 miliardi di euro alla fine del 2022, sostenuta dall’Ipo di Porsche.
Volkswagen ha pianificato investimenti complessivi per 180 miliardi di euro nel periodo 2023-2027 per la produzione di batterie, la crescita in Nord America, l’incremento della competitività per quanto riguarda digitalizzazione e prodotti in Cina, nonché il continuo sviluppo della gamma di prodotti. Oltre due terzi (il 68%) degli investimenti saranno destinati a digitalizzazione ed elettrificazione. Nel precedente piano quinquennale, la quota era del 56%. Già nel 2025 si prevede che un veicolo su cinque venduti a livello mondiale sarà a trazione 100% elettrica.
Uno dei motivi principali dell’aumento degli investimenti è lo stanziamento di fino a 15 miliardi di euro per la costruzione di gigafactory di PowerCo, start-up del Gruppo dedicata a questo specifico business, e per l’approvvigionamento delle materie prime per le batterie. PowerCo ha annunciato la costruzione della prima gigafactory in Nord America, in Canada. Sarà la terza del gruppo dopo quelle di Salzgitter e Valencia. Entro il 2030, PowerCo dovrebbe generare un fatturato annuo di oltre 20 miliardi di euro. Inoltre, proseguiranno gli investimenti nell’ultima generazione di motori a combustione. Il picco degli investimenti è previsto per il 2025, per poi diminuire costantemente.
Il portafoglio prodotti del Gruppo Volkswagen ha registrato un notevole successo in particolare nel segmento Bev: nel 2022 le consegne di veicoli 100% elettrici sono aumentate del +26% e la quota Bev si è attestata al 7%. I Bev rappresentano ora il 16% del portafoglio ordini del Gruppo. Nel 2023 saranno presentati nuovi modelli Bev, tra cui la nuova ID.3, ID.7, ID. Buzz a passo lungo, Cupra Tavascan e Audi Q8 e-tron. Con il lancio di questi nuovi veicoli, quest’anno Volkswagen punta a raggiungere una quota Bev pari a circa il 10% delle consegne totali.
Quanto ai mercati, Volkswagen punta molto su Stati Uniti e Cina. Le consegne Bev negli Stati Uniti nel 2022 sono cresciute del 18,8%, toccando le 44.200 unità e posizionando il gruppo al quarto posto nel segmento delle auto 100% elettriche. Attualmente la quota di Volkswagen sul mercato totale – inclusi i veicoli con motore a combustione interna – è pari al 4%; l’obiettivo è portarla al 10% entro il 2030, principalmente attraverso l’espansione della gamma di prodotti per gli Usa, che includerà il debutto di ID.7 e ID. Buzz nel 2024. Intanto lo stabilimento di Chattanooga, Tennessee, è stato convertito all’e-mobility con la produzione dell’ID.4 ed è iniziato il rilancio del brand elettrico Scout: nel 2026 saranno prodotti 200mila veicoli nel sito in Columbia, South Carolina.
In Cina è stato introdotto un board cinese trasversale ai brand per accelerare i processi decisionali. Focus anche sulle partnership come quella con Horizon Robotics per lo sviluppo della guida autonoma. Con Cariad China, invece il gruppo punta a sviluppare software specifici per la Cina. Questo approccio sta già portando risultati: nel 2022 le consegne di veicoli 100% elettrici della famiglia ID. in Cina sono più che raddoppiate: in totale sono stati venduti 143.100 veicoli tra ID.3, ID.4 e ID.63. Complessivamente, le consegne Bev in Cina sono incrementate del 68% rispetto all’anno precedente.

Migranti, M5s: governo non crei diversivi, Crosetto venga in Aula

Migranti, M5s: governo non crei diversivi, Crosetto venga in AulaMilano, 14 mar. (askanews) – “Ferma restando la solidarietà del M5S al ministro Crosetto per gli attacchi ricevuti dal generale della Wagner, è necessario che le parole del ministro sulle presunte influenze russe all’origine del crescente flusso migratorio verso l’Italia vengano approfondite in Parlamento. Allo stesso tempo, è doveroso che il Copasir aggiorni tutte le informazioni sul tema attraverso gli altri ministri e direttori delle agenzie competenti”. Lo affermano Francesco Silvestri e Barbara Floridia, capigruppo alla Camera e al Senato M5S.
“I cittadini hanno il diritto di conoscere nel dettaglio le preoccupazioni espresse dal ministro Crosetto e capire se si tratta dell’ennesima boutade di un Governo che fa di tutto per sviare da responsabilità e fallimenti. L’esecutivo Meloni deve imparare la grammatica istituzionale e a rispettare il ruolo del Parlamento: questioni così rilevanti vanno motivate nelle sedi opportune, non basta consegnarle occasionalmente al dibattito mediatico”, concludono.