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Nordio ha firmato un accordo con la Libia sul trasferimento dei detenuti

Nordio ha firmato un accordo con la Libia sul trasferimento dei detenutiRoma, 29 set. (askanews) – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato oggi un accordo di cooperazione giudiziaria con la collega della Libia, Halima Ibrahim Abdel Rahman Elbousify, a margine della Conferenza internazionale di Palermo sui 20 anni della Convenzione Onu per il contrasto al crimine organizzato.

Il Guardasigilli e la ministra libica hanno sottoscritto un trattato sul trasferimento delle persone condannate, al fine di promuovere la cooperazione tra i due Paesi. Il trattato riguarda le persone sottoposte a pene privative della libertà personale. Dopo la firma dell’accordo, Nordio ha ottenuto un colloquio aggiuntivo per richiamare l’attenzione della collega libica sul caso di una minore contesa, nata da madre italiana e padre libico, che la sta trattenendo nel suo Paese. Un caso già sollevato alla Libia da Palazzo Chigi e dalla Farnesina. Il ministro ha consegnato e letto alla ministra Elbousify una lettera della madre della bimba, tradotta in arabo, e ha ottenuto dalla collega il suo personale impegno e ogni sforzo per risolvere la vicenda nel migliore dei modi.

“Si tratta di un importante passo in avanti verso la soluzione, il più tempestiva possibile, di una dolorosa vicenda familiare, nell’interesse innanzitutto del minore conteso”, conclude il Ministero.

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del male

Granchio blu, per le associazioni c’è una cura peggiore del maleRoma, 29 set. (askanews) – “Una cura peggiore del male: conseguenze devastanti per l’ecosistema, con ricadute anche sulla pesca artigianale” Il WWF, Greenpeace Italia, Legambiente, Marevivo e MedReAct esprimono forte preoccupazione rispetto alla richiesta di una deroga del governo italiano all’Unione europea, come risposta all’emergenza granchio blu, particolarmente sentita in Nord Adriatico, per aprire a una pesca a strascico “sperimentale” entro le 3 miglia. Il divieto alla pesca a strascico entro le 3 miglia è stato introdotto dall’UE nel 2006, in tutte le sue acque, considerato il forte impatto di questa tecnica di pesca nelle zone costiere. La situazione, seppur di emergenza, non giustifica secondo le associazioni questo ritorno al passato. Stessa preoccupazione è stata espressa anche dalla comunità scientifica nazionale, su iniziativa dei ricercatori del Nord Adriatico, in una lettera congiunta inviata alla Commissione europea.

Le associazioni – si legge in una nota congiunta – sono ben consapevoli dell’impatto socioeconomico dell’aumento del granchio blu lungo le coste italiane e stanno lavorando a livelli diversi durante questa fase di emergenza, ma vogliono esprimere congiuntamente la propria ferma contrarietà riguardo alla richiesta del Governo italiano alla Commissione europea e alle conseguenze che provocherebbe l’utilizzo della pesca a strascico sull’ecosistema costiero, tra cui, la cattura di novellame di specie ad alto valore commerciale, con impatti negativi a medio e lungo termine per tutto il settore della pesca. L’utilizzo dello strascico entro le tre miglia potrebbe inoltre causare conflitti con la pesca artigianale, operante nelle stesse zone. La complessità della situazione richiede che qualsiasi misura proposta atta a gestire questa emergenza deve essere condivisa con tutti gli stakeholders e valutata dalla comunità scientifica, al fine di evitare ulteriori danni a livello di ecosistema. L’emergenza granchio blu è già stata affrontata in altri paesi del Mediterraneo come Tunisia, Spagna, Grecia, e anche in Italia (caso della laguna di Lesina) senza ricorrere allo strascico, bensì adattandosi alla pesca con nasse, strumenti efficaci e più selettivi, e aprendo con successo nuove filiere e linee di commercializzazione.

È fondamentale che l’Italia eviti di compiere errori gestionali, come l’utilizzo di questi sistemi non selettivi, imparando a gestire questa nuova risorsa alieutica che può fornire una fonte di guadagno alternativa a pescatori e agli operatori di tutta la filiera, trasformando così l’emergenza in opportunità. Questa situazione si sarebbe potuta prevedere, ma risulta ora indispensabile gestirla in maniera appropriata senza arrecare ulteriori danni ad un ecosistema già fragile e compromesso, ed avendo una visione a lungo termine che non può prescindere dagli altri fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità, in particolare il tema del cambiamento climatico che amplifica gli effetti della presenza di specie aliene. Specie originaria delle coste atlantiche del continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, il granchio blu (Callinectes sapidus) è stato introdotto in Europa, presumibilmente tramite le acque di zavorra delle navi, sin dagli inizi del XX secolo e si è progressivamente diffuso lungo le coste orientali dell’oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo.

Dopo una prima segnalazione in Laguna di Venezia nel 1949, questa specie si è diffusa lungo le coste italiane già dagli inizi degli anni duemila, manifestando in questi ultimi anni un aumento esponenziale delle popolazioni, principalmente negli estuari e lungo le coste dell’Adriatico nord-occidentale. Ciò sta causando crescenti problemi socioeconomici al settore della pesca, a causa della predazione del granchio blu sui molluschi bivalvi, derivanti dalle attività di acquacoltura estensiva negli estuari e nelle lagune delle zone. Allo stesso tempo questa specie rappresenta una potenziale minaccia per gli ecosistemi marini delle aree interessate, già duramente impoveriti e danneggiati dalle attività umane e dal cambiamento climatico.

Migranti, Conte: il Governo scappa via da Bruxelles

Migranti, Conte: il Governo scappa via da BruxellesRoma, 29 set. (askanews) – “Ieri il Governo di Giorgia Meloni, a Bruxelles, sull’immigrazione si è superato. Non bastano le promesse tradite e i fallimenti sin qui accumulati. Ieri il Governo italiano ha rimediato una storica figuraccia che i nostri partner europei difficilmente dimenticheranno”. Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Si è tenuto il Consiglio Affari Interni – ha spiegato l’ex premier – con all’ordine del giorno il ‘Regolamento crisi’, un testo che aiuterebbe molto l’Italia e gli altri Paesi transfrontalieri ad affrontare situazioni di crisi caratterizzate da ingenti flussi migratori. Il testo in discussione prevede deroghe all’attuale Regolamento di Dublino, facendo scattare ricollocamenti automatici tra tutti i Paesi europei. È proprio quello che chiediamo da anni e che ci consentirebbe di non dover negoziare, in occasione di ogni sbarco, i ricollocamenti dei migranti solo tra i pochi Paesi che si rendono disponibili”. “Ieri – ha sostenuto – poteva realizzarsi una svolta importante. Siamo sopraffatti da sbarchi quotidiani di centinaia di migranti. Stiamo raggiungendo numeri record. Il Governo non sa che pesci prendere dopo tutte le stupidaggini sul blocco navale e sulle retate dei trafficanti lungo tutto il globo terracqueo. Scrivono ogni settimana nuove norme inutili e inefficaci. Ieri dall’Europa poteva arrivare una importante boccata d’ossigeno per l’Italia. Intendiamoci: l’approvazione non appariva affatto scontata. Ungheria e Polonia avevano già manifestato la loro ferma contrarietà al testo, al punto da bloccare i negoziati sull’intero pacchetto d’asilo. Ma era un’occasione importante per il nostro Governo: era questo il momento – ha proseguito Conte – di far sentire forte la propria voce, di battersi come leoni. Se mai anche di osare l’introduzione di modifiche migliorative del testo originario. E il Governo italiano che ha fatto? Niente. Non ha preso posizione. Avete letto bene. Il nostro ministro dell’Interno è rimasto lì, imbambolato tra i colleghi. Incerto se tradire gli amici ungheresi e polacchi o fare gli interessi della nostra Nazione. Alla fine è filato via senza fiatare, alla chetichella”.

“Si spacciano per patrioti. Si vantano di difendere gli interessi nazionali. Ma fateci il piacere: sovranisti d’accatto!”, ha concluso il leader del M5S.

Tim lancia le nuove cabine digitali, Milano apripista

Tim lancia le nuove cabine digitali, Milano apripistaTorino, 29 set. (askanews) – Nuova vita alle storiche cabine telefoniche. Tim lancia le nuove cabine digitali che permettono di accedere in modalità touch screen ad una vasta gamma di servizi e contenuti digitali, tra cui quelli di pubblica utilità, diventando un presidio per la sicurezza delle donne contro gli episodi di violenza. Una vera e propria ‘stazione digitale’ per poter fruire di servizi di infotainment, di ricarica degli smartphone, di pagamenti digitali e ticketing, di chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali.

Il progetto intende valorizzare una parte del patrimonio storico della telefonia pubblica tradizionale in corso di dismissione nel nostro Paese. L’avvio del progetto coinvolgerà la città di Milano, dove saranno progressivamente installate circa 450 postazioni, l’iniziativa si estenderà poi in altre 13 principali città per un totale di circa 2.500 cabine digitali. Le cabine intelligenti, caratterizzate da un design completamente rinnovato e realizzate in collaborazione con Urban Vision, sono state presentate in anteprima dall’AD Pietro Labriola, in occasione della giornata conclusiva dell’Italian Tech Week. “L’innovazione è la chiave per offrire soluzioni più efficienti e portare benefici concreti alla collettività – ha dichiarato Labriola -. Con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli anni ’50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili. Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita ad una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nostre abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo. Le cabine telefoniche si trasformeranno così in uno strumento a disposizione dei cittadini e che conferma il nostro impegno per l’inclusione, di genere e sociale, nell’era delle smart city”.

Le cabine digitali, che rientrano nel più ampio progetto di Tim ‘La parità non può aspettare’ per il gender gap, rappresenteranno un importante presidio per la sicurezza di fronte a situazioni di potenziale rischio. Grazie, infatti, al tasto ‘Women+’ è possibile accedere in tempo reale ad un servizio di supporto con operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne faccia richiesta. Si tratta di una funzionalità a valenza sociale che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza nei confronti delle donne o dei fenomeni di microcriminalità. Rilevante anche il supporto alla cultura, al turismo ed alle informazioni istituzionali che in tempo reale il Comune vorrà fornire alla propria cittadinanza, ad esempio l’offerta artistica della città, dei cinema, teatri, musei, concerti ed eventi, acquistare i biglietti, scegliere un ristorante, prenotare un taxi, verificare le previsioni meteo e orari dei mezzi di trasporto, ottenere info sulla viabilità.

Modà all’Arena di Verona, sold out per la data conclusiva del tour

Modà all’Arena di Verona, sold out per la data conclusiva del tourRoma, 29 set. (askanews) – Si è chiuso ieri sera, 28 settembre, all’Arena di Verona con un Gran Finale Sold Out, il tour dei Modà che in 40 date (41 con l’Arena) tra teatri e le principali rassegne estive italiane da Nord a Sud, li ha portati ad esibirsi davanti a oltre 95.000 persone.

Una grande festa piena di musica, amore, divertimento e quella malinconia che solitamente si prova alla fine di esperienze memorabili, per celebrare 20 anni di storia della band e 10 anni di “Gioia” attraverso una scaletta di 20 brani, tra successi più e meno recenti, sempre con la fedele presenza dell’orchestra che ha accompagnato la band fino a questa tappa. In chiusura a questo speciale spettacolo, occasione perfetta per ospitare sul palco due amici e artisti come ALE & FRANZ per un momento unico ed esilarante insieme a Kekko, i MODÀ hanno presentato in anteprima il nuovo singolo “IL FOGLIETTO COL TUO NOME”, da oggi in radio e su YouTube, in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 6 ottobre.

“Ho scritto questo brano qualche anno fa, all’inizio della depressione – racconta Kekko -. La vita mi portava ad evitare una serie di cose che avrei voluto fare, avevo paura e inventavo scuse. Così, tutto quello che realmente volevo fare diventava rimpianto, e di rimpianti ci ho riempito la “soffitta” di cui parlo nel testo. Ho deciso di tirare fuori ora questo brano perché adesso, invece, sono in una fase della mia vita in cui voglio andare a recuperare tutti questi rimpianti, cercandoli nel buio di quella soffitta, per riportarli alla vita. Ho cercato di universalizzare la canzone parlando di una donna perché c’è sempre una persona che ti resta dentro, può essere una donna, un uomo, un amico, e quando ripensiamo ai momenti vissuti ci accorgiamo di provare qualche rimpianto per cose non fatte o parole non dette. E così, tra tutti i foglietti con scritti i rimpianti da recuperare, c’è ‘quello col tuo nome, quello che tengo sempre un po’ in disparte per ritrovarti sempre e non mischiarti agli altri’”.

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)

Covid, 38.775 nuovi casi positivi in una settimana (+7,4%)Roma, 29 set. (askanews) – Nella settimana 21-27 settembre 2023 registriamo 38.775 nuovi casi positivi con una variazione di +7,4% rispetto alla settimana precedente (n: 36.102). Lo rende noto il bollettino settimanale Iss-Ministero della Salute.

129 i deceduti con una variazione di +10,3% rispetto alla settimana precedente (n: 117). 251.160 i tamponi effettuati con una variazione di +7,9% rispetto alla settimana precedente (n: 232.664). Il tasso di positività è al 15,4% con una variazione di -0,1% rispetto alla settimana precedente (15,5%)

Secondo il monitoraggio, il tasso di occupazione in area medica è al 4,4% (2.734 ricoverati), rispetto a 4,1% al 20/09/2023. Inm terapia intensiva il tasso di occupazione è 0,9% (82 ricoverati), rispetto all’1,0% al 20/09/2023.

Calcio, in salvo il giocatore del Nizza che ha minacciato il suicidio

Calcio, in salvo il giocatore del Nizza che ha minacciato il suicidioRoma, 29 set. (askanews) – Dopo aver minacciato di gettarsi dal viadotto Magnan, Alexis Beka Beka, è stato finalmente recuperato dai vigili del fuoco oggi poco dopo le 14. Sarebbe ora in salvo dopo le minacce di buttarsi da un cavalcavia dell’autostrada A8, all’altezza di Magnan. Il giocatore ha 21 anni, ha sofferto recentemente di una forte delusione sentimentale, stando ai quotidiani locali. La corsia di destra dell’autostrada A8, in direzione Aix-en-Provence per chi viene dall’Italia, è stata chiusa. Il Nizza, nel frattempo, avrebbe chiesto il posticipo della partita contro il Brest in programma domenica alle ore 15. Cresciuto nel Caen, nel nord della Francia, Beka Beka è arrivato al Nizza nell’estate del 2022, proveniente da un’esperienza al Lokomotiv Mosca. La scorsa stagione ha disputato soltanto 14 incontri di Ligue 1, quest’anno neppure un minuto in campionato.

”Glassa” di Marcon al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

”Glassa” di Marcon al Centro per l’arte contemporanea Luigi PecciRoma, 29 set. (askanews) – Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha inaugurato “Diego Marcon. Glassa”: il più ampio progetto espositivo realizzato ad oggi da Diego Marcon in un’istituzione italiana, con apertura al pubblico da domani fino al 4 febbraio 2024.

Invitato nel gennaio 2022 dal direttore Stefano Collicelli Cagol, l’artista, fra i più interessanti del panorama contemporaneo internazionale, ha fatto sue le dieci sale dell’ala Gamberini trasformandole in un’esperienza immersiva attraverso opere nuove o esistenti arrangiate in un unico allestimento pensato ad hoc per il Centro Pecci. “Celebriamo i 35 anni di apertura del Centro Pecci con un grande progetto di Diego Marcon, appositamente pensato per il museo. Marcon è, senz’altro, l’artista italiano del momento nonché fra i più interessanti del panorama contemporaneo internazionale. Questa mostra è l’inizio di un percorso espositivo internazionale che vedrà l’artista esporre questo autunno a Basilea, Londra e Berlino; siamo, dunque, orgogliosi di aver riservato a ‘Glassa’ oltre 1000 metri quadri con cui confrontarsi e far conoscere, al meglio, la sua ricerca al grande pubblico” ha detto Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.

Curato da Stefano Collicelli Cagol e da Elena Magini e sostenuto da Intesa Sanpaolo, in “Glassa”, attraverso film, video, animazioni, sculture, pubblicazioni, Marcon indaga temi universali come il senso della vita e della morte, utilizzando spesso l’ambiguità innocente tipica dell’infanzia o dei cagnetti come chiave di lettura utile a ripensare la vita quotidiana. “La visionarietà di Marcon conquisterà bambini e adulti per la sua capacità di toccare temi universali, quali la vita e la morte ma anche il senso dell’arte. Marcon utilizza elementi che si connettono immediatamente al nostro vissuto, l’infanzia o i piccoli cagnetti, generando emozioni contrastanti e un senso di vertigine che sfrutta le potenzialità dell’architettura creata nel 1988 da Italo Gamberini al Centro Pecci” ha spiegato Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

La parola ‘glassa’ deriva etimologicamente dal francese ‘glace’; e si riferisce, nel contesto della pasticceria, al rivestimento di zucchero e altri liquidi utilizzato a caldo per ricoprire o decorare le torte: così dolce da diventare quasi nauseante, così liscia e spessa da nascondere qualsiasi asperità sottostante. Inoltre, la parola richiama il ghiaccio, qualcosa di freddo come solo la morte può essere e in grado di preservare le salme. Circa 1000 metri quadrati di spazio vengono, quindi, trasformati da Marcon in un apparato cinematografico; grazie ad una mirata illuminazione con lucernari a soffitto il pubblico è immerso in un’esperienza unica, bilanciata sul dialogo tra il trattamento del vuoto, della luce e delle ombre. Coreografando il movimento dei visitatori nello spazio, considerato l’uso del vuoto, dello scorrere del tempo, dei cambiamenti di luce e della potenza delle immagini in movimento, Diego Marcon allestisce una macchina esperienziale dove tutto è sotto il suo meticoloso controllo.

Tennis, per Sinner e Musetti esordio ok in Cina

Tennis, per Sinner e Musetti esordio ok in CinaRoma, 29 set. (askanews) – Più difficile del previsto l’esordio di Jannik Sinner nel “China Open” (Atp 500 – montepremi 3.633.975 dollari) che si sta disputando sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre di Pechino.

Il 22enne di Sesto Pusteria, n.7 del ranking e sesto favorito del seeding, ha battuto 64 67(2) 63, in due ore e cinquanta minuti di partita, il britannico Daniel Evans, n.33 ATP, offrendo una prestazione di grande qualità per i primi due set (quasi) e poi grande carattere al rientro nel tour dopo le tre settimane e mezza di pausa seguite alla sconfitta contro Zverev negli ottavi dello Us Open. Vince anche Lorenzo Musetti. Il 21enne di Carrara, n.18 del ranking – reduce dalla semifinale di Chengdu (stoppato da Safiullin) – ha sconfitto 63 16 62, in un’ora e 56 minuti di partita, il russo Karen Khachanov, n.14 ATP, fresco vincitore a Zhuai. “Muso” è stato più incisivo del suo avversario quando ha messo la seconda di servizio ma soprattutto ha messo a referto 23 vincenti a fronte di 12 errori non provocati (20 contro 16 il bilancio del russo).

Tajani: l’Italia vuole un nuovo patto sui migranti

Tajani: l’Italia vuole un nuovo patto sui migrantiRoma, 29 set. (askanews) – Sul tema dei migranti l’Italia punta “a fare un accordo per un nuovo patto: le ong che battono bandiera tedesca o di un altro Paese, raccolgono i migranti e li riportano nei loro Paesi d’origine”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la registrazione di “Cinque minuti”, in onda questa sera su RaiUno.

“E’ veramente una vicenda molto strana”, ha sottolineato il titolare della Farnesina, “perché poi queste navi ieri ne sono arrivate sette attorno a Lampedusa e battono tutte bandiera tedesca: non possono pensare di prendere i migranti e portarli in Italia. Se battono bandiera tedesca, li prendono e li portano in Germania. Questo è un fatto normale che dovrebbe accadere sempre: ecco perché noi vogliamo fare un accordo, per un nuovo patto. Le ong che battono bandiera tedesca o di un altro Paese, raccolgono i migranti e li riportano nei loro Paesi d’origine”. Una vicenda, ha chiarito Tajani, che ha “assolutamente” contorni elettorali. “Sì, perché le ong tedesche sono molto vicine al partito dei Verdi e, insomma, aiutano da tutti i punti di vista il partito dei Verdi: quindi c’è anche un interesse elettorale da parte di questo partito di governo”.