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Caso Cospito, il sottosegretario Delmastro condannato a 8 mesi per rivelazione del segreto d’ufficio

Caso Cospito, il sottosegretario Delmastro condannato a 8 mesi per rivelazione del segreto d’ufficioRoma, 20 feb. (askanews) – Il sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. La sentenza è stata emessa dai giudici dell’VIII sezione del Tribunale penale di Roma. “Non mi dimetto, speriamo ci sia un giudice a Berlino”, ha detto il sottosegretario Andrea Delmastro dopo la condanna ad 8 mesi di reclusione. Con la condanna ad 8 mesi di reclusione per il sottosegretario Andrea Delmastro i giudici dell’VIII sezione del tribunale della Capitale hanno concesso le attenuanti generiche, interdizione dei pubblici uffici per la
durata di un anno, beneficio della sospensione e non menzione nel casellario giudiziario. Respinta la richiesta di risarcimento. Nel procedimento sono parte civile i parlamentari del Pd Andrea
Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.


 

Covid, Ciccozzi: virus ci ha insegnato a rafforzare sistema sorveglianza

Covid, Ciccozzi: virus ci ha insegnato a rafforzare sistema sorveglianzaRoma, 20 feb. (askanews) – “Il 20 febbraio viene diagnosticato il primo caso di Covid-19 in Italia. Da quel giorno abbiamo subito una pandemia importante che ha provocato 27.191.249 casi e 197563 decessi. Il 29 gennaio, arriva a Roma una coppia di turisti cinesi che risulta positiva al tampone per il Covid-19. Il nostro gruppo, pubblica alla fine di gennaio due lavori su questo virus dimostrando che, probabilmente, avevamo già in casa fin dalla fine di settembre 2019, senza mai essercene accorti. In 4 anni pubblichiamo ben 140 lavori scientifici sul virus, analizzando tutte le varianti. Cosa abbiamo imparato ad oggi? Sicuramente la necessità di rinforzare un sistema di sorveglianza epidemiologica che al tempo ha funzionato poco; un sistema sanitario territoriale di enorme importanza, essendo la prima linea di difesa in caso di epidemia, trattandosi di una organizzazione sanitaria ospedaliera adeguata ad affrontare i rischi di una pandemia”. E’ questa l’analisi del prof. Massimo Ciccozzi, Ordinario di epidemiologia dell’Università Campus Biomedico di Roma.


“Dobbiamo quindi monitorare in termini di salute globale ciò che accade nel mondo per essere sempre pronti ad affrontare pericoli simili( es: influenza aviaria). Alla fine – conclude – siamo stati bravi e ne siamo usciti, ma non dobbiamo abbassare la guardia in vista di possibili altre pandemie che la storia ci ha abituati a subire”.

Sanremo celebra il Made in Italy con il “Premio eccellenze d’Italia”

Sanremo celebra il Made in Italy con il “Premio eccellenze d’Italia”Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta nella prestigiosa cornice dell’Hotel Des Anglais a Sanremo la dodicesima edizione del “Premio Eccellenze d’Italia”, uno degli eventi collaterali più attesi della settimana sanremese, patrocinato dalla Federazione Assomoda – Confcommercio. La serata ha celebrato imprenditori, innovatori e personaggi dello spettacolo che, con talento e determinazione, tengono alta la bandiera del Made in Italy nel mondo.


Uno dei momenti più attesi della serata – condotta da Fabrizia Santarelli – è stato il riconoscimento a Ylli Ujka per la Residenza Philipp Plein, un ambizioso progetto di lusso che sta prendendo vita a Tirana, in Albania, frutto di una collaborazione tra il Gruppo Ida, di cui Ujka è presidente, e il celebre stilista Philipp Plein. Un’operazione che segna un nuovo capitolo per l’architettura e il design di alto livello, in un connubio tra moda, lifestyle e innovazione immobiliare. Un premio speciale è stato conferito a “Linea Azzurri”, il programma televisivo ideato da Angelo Maietta, che racconta le storie dei campioni dello sport italiano. La trasmissione, seguitissima in Italia e all’estero, riprenderà con la seconda stagione il 22 febbraio su Rai Italia, confermando il suo ruolo nel valorizzare gli atleti e le eccellenze sportive del nostro Paese.


Tra i riconoscimenti più prestigiosi della serata, quello assegnato a Davide Verderame, amministratore e proprietario di MPP (società di produzione e post-produzione) e Archimedia (software factory). Il suo innato talento e la sua straordinaria caparbietà gli hanno permesso di raggiungere traguardi sempre più importanti, affermandosi come una figura di spicco nel settore audiovisivo e digitale. A ricevere il “Premio Eccellenze d’Italia” anche Patrizia Barsotti, professionista del mondo della comunicazione e dello spettacolo, che con il progetto StudioNews, ospitato a Casa Sanremo e in collaborazione con AskaNews, è diventata un punto di riferimento per il pubblico e gli addetti ai lavori durante la settimana del Festival.


La serata ha visto sfilare numerose altre personalità di spicco nel panorama imprenditoriale e artistico italiano. Tra i premiati: Santo Gentilcore & Marilena Pizzuto, per il loro impegno nella viticoltura con il Castello della Mugazzena; Giuseppe Scolaro, giovane imprenditore siciliano e fondatore del Caffè dei Mori, riconosciuto tra i migliori in Italia; Andrea Montovoli, attore e scrittore, premiato per il suo nuovo progetto Samsara; Piero Addis, fondatore di Euforia Sneakers, il brand di calzature che ha conquistato anche Elon Musk; Federico Bigazzi, alla guida della storica azienda toscana Toscanità, che ha lanciato la Istant Pasta nel mercato globale. Riconoscimenti anche per Fabrizio Crimi, premiato per il Progetto Augusto, innovativo nel settore audiovisivo; Simone Ruggeri, direttore generale di Gruppo Caremoli & Ruggeri, leader nel campo della pubblicità; Roberto Sesana, fondatore di Italiano Franchising, un format innovativo che porta il meglio del food italiano su scala internazionale; Dott. Luciano Perrone, conosciuto come Dr. Peron, che con il metodo argentino si distingue per le sue tecniche innovative nel settore della bellezza e della medicina estetica; e infine Tommaso Tarantolo, premiato per il suo format Notti D’Estate, per la Storica Pasticceria Genco, icona della tradizione dolciaria siciliana e per i vini Nadore Baglio delle Sinfonie.


Un evento che, ancora una volta, ha celebrato la capacità italiana di eccellere in ogni ambito, confermando il Premio Eccellenze d’Italia come uno degli appuntamenti più importanti della settimana sanremese.

Appello docenti atenei italiani sulla grave situazione carceraria

Appello docenti atenei italiani sulla grave situazione carcerariaRoma, 20 feb. (askanews) – Una lettera aperta di studiose/i e docenti di scienze sociali, sociologia del diritto e sociologia della devianza per porre l’attenzione sulla grave situazione carceraria. E’ stata diffusa oggi, per invocare un provvedimento di clemenza, amnistia o indulto, che riconduca le carceri italiane almeno alla capienza prevista.


Nella lettera viene ricordato come il 30 dicembre 2024 Papa Francesco abbia aperto la porta Santa del Giubileo nel carcere romano di Rebibbia in segno di speranza, mentre la Conferenza episcopale italiana e autorevoli giuristi – tra cui l’Associazione italiana dei professori di diritto penale e del processo penale – invocano un ato di clemenza: “Sono segnali – si legge – che denunciano la gravità della situazione. ‘Non respirano le persone detenute’ afferma Antigone, ormai oltre 62.000 per 47.000 posti disponibili, con un tasso complessivo di sovraffollamento del 130%, che in alcune carceri supera o sfiora il 200%; mai numeri così alti dal 2013, anno della condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per trattamenti inumani e degradanti”. Il 31 dicembre 2024, il Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha ribadito che “le condizioni delle carceri italiane offendono la Costituzione, la quale indica norme imprescindibili sull’esecuzione della pena detentiva. Il sovraffollamento, certo, ma ancora di più e maggiormente pervasiva – prosegue la lettera-appello – ‘l’aria che si respira’, mefitica in senso letterale e metaforico: il riferimento inevitabile è all’infelice e deplorevole uscita del Sottosegretario di Stato per la Giustizia, di ‘non lasciare respirare chi sta dietro quel vetro oscurato’. Un’affermazione che attesta chiaramente una visione vendicativa e discreditante della pena”.


Intanto nel 2024, 90 persone si sono tolte la vita all’interno degli Istituti italiani. Una ogni quattro giorni, un livello che non ha precedenti nelle carceri italiane; il tasso è più alto per le donne e per gli stranieri. Vanno aggiunti i 7 suicidi di agenti di polizia penitenziaria. Le risorse del trattamento sono davvero misere. Il lavoro, sempre definito dai vertici del DAP il “perno del trattamento”, coinvolge meno di un terzo delle persone detenute (al 31 dicembre 2023 il 28%; ma si tratta di lavoro di “casermaggio” , dequalificato e a turni brevi, mentre solo il 5% – 3.029 persone sui più di 62.000 presenti – sono alle dipendenze di cooperative o imprese esterne). Nel primo semestre del 2024 i corsi professionali registrano 3.716 iscritti, pari al 6% della popolazione detenuta; i percorsi di istruzione, dal canto loro, coinvolgono solo un terzo della popolazione detenuta. Quanto al titolo di studio, per la metà della popolazione detenuta non è rilevato, né rilevabile. Della restante metà 18.085 persone (meno del 30% del totale) possiedono un diploma di scuola media inferiore. “Ciò conferma lo stato di marginalità sociale della stragrande maggioranza dei reclusi – prosegue la missiva – cui fa riscontro l’assoluta carenza di risorse trattamentali, quasi totalmente delegate ad enti esterni: enti di volontariato o cooperative, docenti o ministri di culto. Si tratta di una presenza caratterizzata da pesanti squilibri territoriali (concentrazione al centro-nord) e limitata dalla circuitazione penitenziaria di sicurezza, per cui in molte aree le attività trattamentali si riducono allo zero. Eppure, i presupposti per far fronte a questa situazione, a partire dalla decongestione del sovraffollamento, ci sarebbero. Quasi un terzo della popolazione detenuta potrebbe giovare facilmente di un provvedimento di clemenza limitato ai reati minori e a residui pena non superiori ai due anni. Le persone anziane o malate dovrebbero poter accedere alla detenzione domiciliare. Ben la metà della popolazione detenuta, e addirittura più del 60% dei condannati definitivi, risulta scontare pene brevi o un attuale residuo pena inferiore ai quattro anni, potendo quindi fruire di misure alternative: quelle stesse che si sono da tempo dimostrate utili a ridurre drasticamente la recidiva, così anche in conformità alle istanze di sicurezza e di difesa sociale. Inoltre, è risaputo che la stragrande maggioranza dei detenuti per reati connessi al consumo e al piccolo spaccio di sostanze stupefacenti sono in realtà tossicodipendenti che andrebbero affidati a centri sociosanitari di recupero e reinserimento sociale. Lo stesso dicasi per gli affetti da disagio psichico. Ma, dice il Ministro Nordio, l’indulto ‘sarebbe un segno di debolezza’ e difficilmente l’attuale governo lo percorrerà. La congiuntura reazionaria, oltre che una malintesa e trasversalmente condivisa accezione di ‘certezza della pena’, promettono solo il peggio”.


“Di fronte a questa situazione e a tutte le buone ragioni per denunciare e protestare contro un regime illegale – ribadiscono i docenti universitari di tutta Italia – il Governo, in senso contrario, introduce nuove fattispecie di reato e aggravi di pena, oltre ad emanare un provvedimento (DM 14 maggio 2024) che istituisce il Gruppo di intervento operativo del Corpo di Polizia penitenziaria (GIO), finalizzato al controllo delle proteste e dei conflitti interni. A ciò si aggiunge il recente progetto di ‘scudo penale’ per le forze dell’ordine, orientato quantomeno a neutralizzare il reato di tortura. In coerenza con queste prospettive fa la sua apparizione il Calendario 2025 della Polizia penitenziaria: una raccolta di immagini fuorvianti e pericolose che invocano la militarizzazione del Corpo di polizia, oggi a ordinamento civile, promuovendo un addestramento finalizzato all’utilizzo delle armi e delle tecniche di contenimento violento. A ciò si aggiunge il rifiuto della richiesta, da lungo tempo anche estesamente condivisa, di rendere identificabili gli agenti nel loro operato. Anche il Capo dello Stato ha fatto riferimento alle deplorevoli condizioni di lavoro in cui opera la polizia penitenziaria, dovute a sovraffollamento e carenze di organico, certo; ma forse anche all’essere chiamata alla gestione della quotidianità detentiva attraverso un’estenuante mediazione dei conflitti alla quale non è minimamente formata e che evidentemente non interessa a nessuno. Il video ‘pubblicitario’ che presenta il calendario è gravemente fuorviante soprattutto per le nuove reclute, che così si vorrebbero motivate e selezionate come per andare alla guerra, per poi ritrovarsi a dover gestire sofferenza e miseria nelle sezioni sovraffollate, navigando a vista secondo un operare che, in caso di fallimento, si affida ai rapporti disciplinari”. “Alla luce di questa complessiva situazione, in quanto studiosi e docenti di scienze sociali, di sociologia del diritto e della devianza, sollecitiamo adeguati provvedimenti per ricondurre il settore penitenziario ai principi costituzionali, invertendo le imperanti tendenze sicuritarie verso sostanziose politiche di sicurezza sociale. In particolare, chiediamo al Governo e al Parlamento un intervento rivolto alla riduzione immediata del numero dei reclusi e al finanziamento di progetti di sostegno e integrazione sociale”, conclude la lettera.

La Cina di Olivo Barbieri, una fotografia oltre la realtà

La Cina di Olivo Barbieri, una fotografia oltre la realtàTorino, 20 feb. (askanews) – Uno sguardo d’artista sul periodo in cui la Cina è diventata la potenza che oggi conosciamo, ma anche una mostra-ragionamento sulle possibilità della fotografia contemporanea e sull’evoluzione del medium. Alle Gallerie d’Italia di Torino è aperta l’esposizione “Spazi Altri” di Olivo Barbieri, fotografo a suo modo “decisivo” sulla scena del presente.


“La sua modalità di racconto, le sue intuizioni, la capacità di ricorrere a tecniche estremamente attuali oggi con largo anticipo – ha detto ad askanews Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo – dimostra come sia stato realmente in grado di aggiungere e di offrire un’opportunità di lettura e anche di gradevolezza e piacevolezza in un mondo della fotografia che avvertiva l’esigenza di una rottura”. Le immagini sono potenti ed evocative, ‘strane’ come solo la buona arte riesce a essere. “Olivo – ha aggiunto Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Torino – è il più importante sperimentatore di cui disponiamo in Italia oggi e probabilmente il fotografo che più di tutti gli altri ha portato la fotografia italiana fuori dai confini nazionali”.


Il progetto sulla Cina è anche un modo per ragionare sull’idea stessa di realtà fotografica, evidente dal lavoro di Barbieri, ma, in fondo, sempre irraggiungibile. “La realtà – ha detto ancora Carloni – è un flusso di informazioni che parte dall’osservazione di quello che la macchina davanti e poi in realtà diventa quello che il fotografo ha in testa. E Olivo non fa altro che diventare in un certo senso un autore che, riprendo le sue parole, ‘capitalizza l’eredità che c’è stata in 10.000 anni di storia’, cioè dalle grotte a 1989 quando è andato in Cina”. L’esposizione è un nuovo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con cui la Intesa Sanpaolo vuole celebrare i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese. Con un’idea precisa del ruolo del museo torinese: “Uno spazio di indagine, di incontro, di riflessione – ha concluso Michele Coppola – sul valore che ancora oggi mantiene la fotografia e il suo ruolo nella contemporaneità”.


Un ruolo che, sulla scena più ampia dell’arte, è sempre più centrale.

Cinema, arriva nelle sale italiane “Paddington in Perù”

Cinema, arriva nelle sale italiane “Paddington in Perù”Roma, 20 feb. (askanews) – È arrivato al cinema “Paddington in Perù”, il terzo film dedicato al simpatico orso pasticcione, goloso di marmellata, che questa volta si perde nella giungla in avventura ad alto rischio, ricca di arguzia, simpatia e umorismo.


Quando Paddington scopre che l’adorata zia Lucy è scomparsa, lui e la famiglia Brown si spingono verso le terre selvagge del Perù per cercarla con un unico indizio: un punto segnato su un’enigmatica mappa. Deciso a risolvere il mistero, Paddington si imbarca in un viaggio attraverso le foreste pluviali dell’Amazzonia ritrovandosi anche sulle tracce di uno dei tesori più leggendari del mondo. Il film, diretto da Dougal Wilson nella versione originale è interpretato da Hugh Bonneville, Emily Mortimer, Julie Walters, Jim Broadbent, Imelda Staunton, Carla Tous, Madeleine Harris, Samuel Joslin, Olivia Colman, Antonio Banderas e Ben Whishaw che torna a dare la voce a Paddington.

Dnata: Airport Handling avvia operazioni all’aeroporto di Fiumicino

Dnata: Airport Handling avvia operazioni all’aeroporto di FiumicinoMilano, 20 feb. (askanews) – Airport Handling ha avviato le operazioni presso l’aeroporto di Roma Fiumicino. La società, controllata dal dnata, gruppo emiratino di servizi aeroportuali, è stata scelta come provider da 22 compagnie aeree clienti ed erogherà servizi a circa 70.000 voli all’anno, attraverso l’impiego di oltre 2.100 professionisti assunti dal bacino locale. Lo scalo romano diventa, così, il secondo gateway più grande della rete mondiale di dnata, che comprende oltre 90 aeroporti in 16 Paesi.


Fondata nel 2013, Airport Handling serve oltre 60 compagnie aeree presso i due aeroporti di Milano, Malpensa e Linate, grazie ai servizi forniti sia ai passeggeri che in area rampa. La sua espansione strategica a Roma – una delle realtà più grandi del settore – la renderà il principale fornitore di servizi a terra in Italia, con 150.000 voli gestiti ogni anno. Dopo aver ottenuto una licenza settennale per operare presso l’aeroporto di Fiumicino, Airport Handling ha investito oltre 20 milioni di euro in infrastrutture e attrezzature. La flotta di mezzi e attrezzature per l’erogazione dei servizi è principalmente elettrica per garantire efficienza ambientale.


“Siamo orgogliosi di portare i nostri servizi nell’aeroporto più grande d’Italia, garantendone qualità e sicurezza, quasi raddoppiando le nostre operazioni nel Paese – ha dichiarato Alberto Morosi, Ceo di Airport Handling – Desidero ringraziare il nostro team, inclusi i nostri nuovi colleghi altamente qualificati, e i nostri partner per aver contribuito e supportato un avvio senza intoppi. Insieme, non vediamo l’ora di migliorare i servizi per i passeggeri e le attività di assistenza a terra in questo importante snodo modale dell’aviazione”. “L’espansione di Airport Handling a Roma rappresenta un importante passo nel nostro percorso di crescita continua – ha sottolineato Clive Sauvé-Hopkins, Ceo di dnata airport operations – Consolida un investimento significativo e dimostra l’impegno di dnata nel migliorare continuamente le operazioni a beneficio dei nostri clienti e stakeholder. Apprezzo enormemente il duro lavoro e la dedizione del team di Airport Handling nel raggiungere questo traguardo”.

Bce chiude il Blancio 2024 con una perdita da quasi 8 miliardi

Bce chiude il Blancio 2024 con una perdita da quasi 8 miliardiRoma, 20 feb. (askanews) – La Banca centrale europea ha riferito di aver chiuso il 2024 con una perdita di bilancio di 7.944 milioni di euro, quasi analoga alla perdita da 7.886 milioni del 2023. Ma se nel 2023 questo rosso era stato in parte compensato da accantonamenti precedentemente effettuati, nel 2024 non vi erano residui da utilizzare a questo fine. La Bce chiarisce che la perdita, peraltro di un ammontare marginale rispetto alla mole del suo bilancio, è ininfluente ai fini della conduzione della politica monetaria.


Quindi, con un comunicato, l’istituzione spiega che anche la perdita 2024, così come il rosso residuo del 2023 (1.260 milioni) resterà in bilancio nella prospettiva di essere compensata da profitti futuri. Conseguentemente, la Bce non distribuirà dividendi alle banche centrali nazionali che fanno parte dell’Eurosistema relativamente all’anno 2024.


L’istituzione di Francoforte ricorda che la perdita giunge dopo molti anni di consistenti profitti collegati alle operazioni effettuate dalla stessa Bce e dalle altre banche centrali (soprattutto gli acquisti di titoli pubblici) per perseguire l’obiettivo di stabilità dei prezzi. La Bce imputa la perdita 2024 prevalentemente alle spese per interessi correlate “agli impieghi sul sistema Target, che sono state remunerate al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) salito al 4,1%” sulla media 2024 rispetto al 3,8% del 2023. L’istituzione riporta anche un aumento molto consistente delle spese sul personale a 844 million, a fronte di 676 milioni nel 2023 “prevalentemente a causa dei maggiori costi sui benefit correlati al piano pensionistico”.


La Bce aggiunge che potrebbe registrare altre perdite negli anni future che se dovesse accadere queste saranno comunque inferiori a quelle di 2023 e 2024. Successivamente torna di contare in utile.

Bce chiude il 2024 con una perdita di bilancio da 8 mln di euro

Bce chiude il 2024 con una perdita di bilancio da 8 mln di euroRoma, 20 feb. (askanews) – La Banca centrale europea ha riferito di aver chiuso il 2024 con una perdita di bilancio di 7,944 milioni di euro, sostanzialmente analoga alla perdita da 7,886 milioni del 2023. Ma se nel 2023 questo rosso era stato in parte compensato da accantonamenti precedentemente effettuati, nel 2024 non vi erano residui da utilizzare a questo fine. La Bce chiarisce che la perdita, peraltro di un ammontare marginale rispetto alla mole del suo bilancio, è ininfluente ai fini della conduzione della politica monetaria.


Quindi, con un comunicato, l’istituzione spiega che anche la perdita 2024, così come il rosso residuo del 2023 (1,26 milioni) resterà in bilancio nella prospettiva di essere compensata da profitti futuri. Conseguentemente, la Bce non distribuirà dividendi alle banche centrali nazionali che fanno parte dell’Eurosistema relativamente all’anno 2024.


L’istituzione di Francoforte ricorda che la perdita giunge dopo molti anni di consistenti profitti collegati alle operazioni effettuate dalla stessa Bce e dalle altre banche centrali (soprattutto gli acquisti di titoli pubblici) per perseguire l’obiettivo di stabilità dei prezzi. La Bce imputa la perdita 2024 prevalentemente alle spese per interessi correlate “agli impieghi sul sistema Target, che sono state remunerate al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) salito al 4,1%” sulla media 2024 rispetto al 3,8% del 2023. L’istituzione riporta anche un aumento molto consistente delle spese sul personale a 844 million, a fronte di 676 milioni nel 2023 “prevalentemente a causa dei maggiori costi sui benefit correlati al piano pensionistico”.


La Bce aggiunge che potrebbe registrare altre perdite negli anni future che se dovesse accadere queste saranno comunque inferiori a quelle di 2023 e 2024. Successivamente torna di contare in utile.

Fps: nel 2024 italiani hanno speso 138 mld su salute e assistenza

Fps: nel 2024 italiani hanno speso 138 mld su salute e assistenzaRoma, 20 feb. (askanews) – La spesa privata degli italiani per il “welfare familiare” (salute e assistenza ad anziani e disabili) nel 2024 è stata di circa 138 miliardi di euro, ovvero quasi 5.400 euro per ciascun nucleo. Un impegno consistente, che colma il vuoto lasciato in molti settori dall’intervento pubblico, nonostante il fatto che la Penisola sia al secondo posto in Europa per la spesa sociale, con circa 620 miliardi di euro, pari al 30% del prodotto interno lordo.


Lo rileva il rapporto annuale della Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), “Sussidiarietà e… welfare territoriale”, presentato oggi a Roma al Centro Convegni Carlo Azeglio Ciampi della Banca d’Italia. All’incontro, aperto dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, intervengono Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Lilia Cavallari, presidente Ufficio Parlamentare di Bilancio, Francesco Maria Chelli, presidente Istat, Pierciro Galeone, Direttore Ifel, Daria Perrotta, Ragioniere Generale dello Stato, e Lorenza Violini, professoressa di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano. “Investire sullo stato sociale, sulla sua universalità e inclusività, non è solo un dovere di solidarietà verso i più fragili, ma significa anche costruire società più coese, sistemi più resilienti e una crescita economica più stabile”, sostiene Giorgio Vittadini, Presidente di FpS, “È venuto il momento di rinnovare il patto sociale che ci unisce, con la cultura della sussidiarietà, che è ricerca del bene comune attraverso la messa a sistema del contributo di tutti. Più società e più Stato insieme”.


Il Rapporto analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, ovvero l’insieme dei servizi sociali di competenza dei Comuni che comprendono l’assistenza verso anziani, famiglie e soggetti minori in stato di bisogno, disabili, soggetti affetti da dipendenza, indigenti, persone emarginate dal lavoro. Povertà e disuguaglianza, che i servizi di welfare sono chiamati a limitare, stanno peggiorando: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza, mentre quasi il 10% della popolazione è in difficoltà. Particolarmente grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale. La ricerca segnala che negli ultimi tre anni una quota significativa (oltre il 67%) di chi ha richiesto assistenza ha incontrato difficoltà o impossibilità di accesso ai servizi del welfare territoriale.


La ricerca segnala la disomogeneità della spesa, con una crescente disparità territoriale tra Nord e Sud, tra aree urbane e periferiche, e tra zone interne e non. L’attuale sistema di welfare non è ben visto dagli italiani. Solo il 38% dei cittadini promuove le politiche per la lotta alla povertà e al disagio sociale. Nel nostro Paese, dice ancora lo studio, le prestazioni pensionistiche (vecchiaia, invalidità e reversibilità) assorbono quasi la metà delle risorse del welfare, mentre alle politiche sociali (famiglie e minori, disabilità e disoccupazione) è destinato meno del 20%. La sostenibilità nel lungo periodo appare critica.