Meloni vede premier Cina: partenariato strategico faro rapportoNuova Delhi, 9 set. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi, a margine dei lavori del Vertice G20 di New Delhi, un incontro con il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese Li Qiang.
Prima occasione di contatto diretto tra i due capi di governo – si legge in una nota – il colloquio ha confermato la “comune intenzione di consolidare e approfondire il dialogo tra Roma e Pechino sulle principali questioni bilaterali e internazionali”. “Forti entrambe di una storia millenaria – prosegue il comunicato – Italia e Cina condividono un Partenariato Strategico Globale di cui il prossimo anno ricorrerà il ventesimo anniversario e che costituirà il faro per l’avanzamento dell’amicizia e della collaborazione tra le due nazioni in ogni settore di comune interesse”.
Lavoro, Usb: Superati gli 800 morti nel 2023Roma, 9 set. (askanews) – Sono stati superati nelle ultime ore gli 800 decessi del lavoro nel solo 2023, nello specifico secondo i dati raccolti da USB e Rete Iside si parla di 622 uccisi sul proprio posto di lavoro e 180 morti in itinere. Lo riferisce in una notsa l’Unione sindacale di base.
In questi giorni, dice l’Usb, siamo impegnati, insieme alle altre forze che compongono il comitato, nella raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che introduce il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro nel codice penale: una norma che alla luce di quanto avviene nel Paese ci appare sempre più necessaria. Siamo convinti, infatti, che possa avere un effetto pratico di deterrenza immediato, ponendo finalmente un freno a chi taglia sulle misure a tutela di salute e sicurezza; queste troppo spesso sono viste come un costo, da ridurre per aumentare i profitti. Migliaia di firme sono state raccolte in questa prima settimana di mobilitazione sui posti di lavoro, ma gran parte della politica istituzionale rimane sorda a questo vero e proprio grido da parte del Paese. Alla raccolta firme stanno partecipando con grande impegno anche familiari di vittime del lavoro. Emma Marrazzo ed Alberto Orlandi, rispettivamente madre e compagno di Luana D’Orazio operaia uccisa il 3 giugno 2021, hanno partecipato alle raccolte di fronte alla Piaggio di Pontedera e all’orditura di Montemurlo dove ha perso la vita la giovane lavoratrice, risucchiata da un macchinario manomesso per aumentarne la produttività. All’Acciaierie D’Italia di Taranto è intervenuto Amedeo Zaccaria, padre di Francesco operaio dell’Ex Ilva che, a causa di mancata manutenzione sulla gru su cui stava operando e di dispositivi di sicurezza mancanti, è precipitato da 60 metri d’altezza.
Nelle ultime ore hanno perso la vita un ragazzo di 27 anni di Mortara, in Piemonte, colpito da un malore mentre lavorava in banca, mentre un uomo di 75 anni è stato schiacciato dal ribaltamento del proprio trattore in Lombardia. Un vigilante ha perso la vita all’Ikea di Maddaloni, anche lui colpito da un malore, un operaio Anas è stato, invece, travolto in una rotatoria presso l’aeroporto di Cosenza. Il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro serve, ed al più presto. Ricordiamo che è aperta anche la procedura di firma online: tutte le info su leggeomicidiosullavoro.it
Di seguito i dati dei decessi per regione: Lombardia 115; Campania 82; Veneto 67; Piemonte 59, Lazio 56; Sicilia 52; Puglia 49; Emilia Romagna 46; Toscana 43; Calabria 42; Abruzzo 41; Marche 31; Friuli Venezia Giulia 25; Sardegna 21; Umbria 19; Liguria 17; Basilicata 11; Alto Adige 10; Trentino 8; Estero 6; Molise 5; Valle d’Aosta 4.
Pd, Schlein: spiace per chi va via, ma forse aveva sbagliato primaMilano, 9 set. (askanews) – Dispiace quando qualcuno va via dal partito, ma se non si condividono le battaglie su lavoro, diritti, salario minimo, allora “forse l’indirizzo era sbagliato prima…”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, inrtervistata alla festa del Fatto Quotidiano, circa gli addii al partito registrati da quando lei è segretaria, ultimi i circa 30 esponenti liguri che ieri hanno scelto Azione.
“Se il Pd avesse fatto sempre tutto bene io non avrei mai vinto le primarie del Pd. Allora forse – è la premessa di Schlein -c’era una forte spinta dalla base per ritrovare un’identità chiara intorno ad alcuni temi: giustizia sociale, riduzione delle diseguaglianze; conversione ecologica; lavoro di qualità. Su questi temi – prosegue il ragionamento Schlein – si può stare insieme, anche con diverse sensibilità al nostro interno. Credo sia un’agenda che unisce anche le varie sensibilità del Pd”. Alle insistenze degli intervistatori sugli addii al partito, Schlein ribatte: “Credo che è sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, dopodichè se ci rendiamo conto che qualcuno può non sentirsi a casa in un Pd che si batte per salario minimo, ambiente, diritti e lavoro di qualità, allora forse l’indirizzo era sbagliato prima…”. Del resto “noi abbiamo svolto un congresso dopo una sconfitta molto dura alle elezioni politiche. Molti commentatori ipotizzavano la fine, la morte del Pd. Così non è stato perchè abbiamo fatto un congresso vero, sul futuro. La partecipazione alle primarie è il segno di un partito vitale, tutt’altro che morto” con un elettorato che “esprimeva anche un bisogno di cambiamento, e il cambiamento incontra sempre resistenze”.
Bonaccini a Schlein: sbaglia chi lascia il partito, ma un Pd piccolo e radicale non serveMilano, 9 set. (askanews) – “Sbaglia chi lascia il partito, ma si torni subito a una vocazione maggioritaria. Un Pd piccolo e radicale non serve”. Stefano Bonaccini, presidente del Pd, commenta così – in un’intervista al “Domani” – l’addio al partito di una trentina di dirigenti genovesi approdati ad Azione.
“Credo che ci sia bisogno di tutto fuorchè di questo. Rispetto le scelte di tutti ma non condivido. Batteremo la destra quando smetteremo di rubarci personale politico e lo zero virgola qualcosa”. E tuttavia “è essenziale che il Pd recuperi rapidamente la proprio vocazione maggioritaria: abbiamo bisogno di un partito più grande ed espansivo che punti a tornare al governo, non di un partito più piccolo e radicale. Credo che Elly sia la prima a doversi e volersi fare carico di questo”, conclude.
Covid19, l’Istituto Spallanzani: l’importante è vaccinare fragili e anzianiMilano, 9 set. (askanews) – “Abbiamo nuove varianti di Covid che stiamo monitorando ma nessuna sembra più preoccupante del solito. Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso il suo ospite, cioè noi. E questo, anche grazie alla copertura vaccinale e all’immunità ibrida, non può che tradursi in una malattia più blanda nelle persone giovani e sane. Vaccinare anziani e fragili, invece, continua a essere importante mentre vediamo un po’ di rilassamento su questo fronte”. Così sui social dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Fabrizio Maggi, direttore dell’UOC Virologia e laboratori di Biosicurezza.
Consumi, saldi estivi a Milano sotto le aspettative: -15% su 2022Roma, 9 set. (askanews) – Saldi estivi a Milano a due velocità, ma comunque con un andamento inferiore alle aspettative: il bilancio complessivo è di un -15% delle vendite rispetto ai saldi estivi del 2022. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Rete associativa vie di Confcommercio Milano e di FederModa Milano.
“Il ritardato avvio dei saldi in una data, 6 luglio, infrasettimanale, ha fortemente compromesso le prime giornate dei saldi – ricorda Gabriel Meghnagi, presidente della Rete associativa vie di Confcommercio Milano – con cadute fino al 50% in confronto al precedente anno. Ma anche l’inflazione e le effettive capacità di spesa hanno contribuito al risultato non positivo dei saldi impedendo di recuperare appieno quanto perso inizialmente”. “Sono andati meglio – prosegue Meghnagi – i negozi delle vie con la presenza di turisti. Conti più pesanti, invece, per le altre zone della città, anche in aree commerciali del medio-centro”. L’andamento insoddisfacente dei saldi estivi ha riguardato un po’ tutto il territorio. “Al di là di alcune vie commerciali, dei luoghi turistici e degli eventi – rileva il presidente di FederModa Milano Andrea Colzani – abbiamo sofferto il verificarsi dei numerosi aspetti negativi che stanno influenzando l’andamento dell’economia italiana in questi mesi e che si sono verificati in un momento importante per molte imprese della moda quale, appunto, quello dei saldi estivi. Benché in alcune zone di Milano ed area metropolitana si sia quindi lavorato, all’aumento del numero di scontrini non è purtroppo corrisposto, per i nostri associati, quello dei fatturati”.
Quasi archiviata ormai l’estate e con la completa riapertura dell’attività lavorativa cittadina, della stagione fieristica e dei numerosi appuntamenti associativi in programma, FederModa Milano si sta organizzando per sostenere le imprese in quelle sfide che dovranno affrontare nel futuro più immediato: “dall’efficientamento energetico, al processo di digitalizzazione e innovazione, dalla formazione, alla sostenibilità” spiega Colzani.
Calcio, storico Neymar: scavalca Pelé come capocannoniere del BrasileRoma, 9 set. (askanews) – Storico Neymar. La sfida di apertura delle qualificazioni mondiali del Brasile è uno show di O’Ney che scavalca O Rei Pelé nella classifica marcatori di sempre della Seleçao. La Bolivia finisce travolta per 5-1.
Il primo tempo si chiude con il gol di Rodrygo e il rigore sbagliato proprio da Neymar. Nella ripresa Neymar, che si trasferirà all’Al Hilal si scatena: assist a Raphinha per il raddoppio poi, dopo il tris di Rodrygo, ecco la doppietta che lo catapulta nella storia. Il gol del sorpasso a Pelé è il primo, quello che lo porta a 78 reti. “Sono molto felice, non ci sono parole. Mai avrei pensato di poter raggiungere questo record” ha detto Neymar. In realtà i gol di Pelé con la nazionale verde-oro sarebbero 95 in 114 partite, ma la federazione brasiliana non tiene contro di quelli segnati nelle amichevoli contro squadre di club. Dunque i 77 gol del grande O Rei sono ora un ricordo. Il nuovo record è 79 ed è di Neymar.
Mai così caldo a settembre: torna Caronte e ci riporta in estateMilano, 9 set. (askanews) – Arriva il Caronte di settembre, l’anticiclone africano fuori stagione. L’alta pressione di origine subtropicale si espanderà, come ha fatto Caronte a luglio, fino alla Scandinavia: sono previste anomalie termiche, cioè scarti di temperatura rispetto alle medie climatologiche del periodo, fino a +12°C nella Lapponia svedese, +10°C tra Finlandia, Repubbliche Baltiche, Germania, Francia ed Inghilterra. In Italia, specie al Nord, avremo 7-8 gradi oltre la media del periodo con il Caronte di settembre.
Mattia Gussoni, meteorologo del sito iLMeteo.it, ci tiene però subito a precisare che ovviamente non toccheremo i 40-45 gradi come con Caronte a luglio. Le ore di sole a luglio sono più di 15 mentre tra la prima e la seconda decade di settembre il sole sorge poco prima delle 7 e tramonta verso le 19.30, con circa 12 ore e 30 minuti di riscaldamento solare e 11 ore e 30 minuti di raffreddamento notturno. Tutto ciò è determinante nella previsione di temperature massime di 35-36 gradi contro i 42-44 gradi medi dei picchi di luglio, seppur in presenza di un anticiclone africano del tutto simile al Caronte pienamente estivo: ritroveremo la stessa potenza e più o meno la stessa estensione a livello europeo. Ma come detto ci stiamo avvicinando all’equinozio d’autunno e dal 23 settembre la notte vincerà sul giorno, le ore di buio saranno superiori alle ore di luce. Già adesso le temperature scendono di diversi gradi durante la notte, permettendo un riposo migliore rispetto alle afosissime notti tropicali di luglio e agosto.
Intanto, nelle prossime ore anche la minaccia sullo Ionio del Medicane (mediterranean hurricane o uragano mediterraneo) svanirà verso la Libia: il passaggio rasente le coste meridionali italiane ha portato piogge a tratti intense, un rinforzo dei venti e locali mareggiate, ma tutto sommato il pericolo sembra scampato. In queste ore il ciclone simil-tropicale sta assumendo ancora più forza, ma si dirige verso Sud-Est, effettuerà il landfall, cioè colpirà la terraferma, vicino a Bengasi in Libia, in Cirenaica. Con lo spostamento del ciclone simil-tropicale (Medicane quando i venti soffieranno oltre 118 km/h) avremo la rimonta dell’alta pressione anche al meridione. Nel weekend e per almeno una settimana tornerà dunque il sole ed il caldo su tutta l’Italia: unica insidia qualche refolo di aria fresca atlantica al Nord che potrebbe portare dei temporali su Alpi e Prealpi, specie tra il 12 ed il 13 settembre.
Adoc-Eures: Per acquisto libri scolastici spesa famiglie a 1,45 mldRoma, 9 set. (askanews) – A pochi giorni dall’inizio delle scuole, le famiglie italiane spenderanno 1,45 miliardi di euro per l’acquisto dei libri scolastici per i 4.313.300 studenti iscritti alle scuole secondarie superiori di primo e secondo grado. La spesa per i libri scolastici rappresenta un carico che grava in misura rilevante sulle famiglie italiane che, nel mese di settembre, arriva ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio. In particolare, per l’acquisto dei libri del primo anno, la spesa per un figlio è di 322 euro per le scuole medie e a 501 euro per le scuole superiori di secondo grado. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Adoc ed Eures in tre grandi aree metropolitane del Nord, del Centro e del Sud: Milano, Roma e Napoli.
Le stime non mostrano scarti significativi a livello territoriale: i libri di testo delle scuole superiori di primogrado sono mediamente di 330 euro a Napoli, di 321 a Milano e di 315 a Roma. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, la spesa media è di 511 euro a Milano, 498 euro a Napoli e 494 a Roma. Il costo dei libri di testo varia tra i diversi indirizzi delle scuole superiori: liceo classico, liceo scientifico e istituto tecnico. L’indirizzo di studi più costoso risulta il liceo scientifico, con una spesa media di 530 euro, seguito dagli istituti tecnici con 488 euro e dai licei classici dove si spende mediamente 485 euro.
Alle spese dei libri di testo, occorre sommare il costo dei dizionari di latino e greco, che si aggira complessivamente intorno ai 150 euro, quello del materiale scolastico, che varia significativamente in funzione dell’indirizzo di studie si attesta intorno ai 200 euro e altre spese, come l’acquisto di zaini, astucci, quaderni e cancelleria, con costi che mediamente si attestano intorno ai 120 euro, ma che raggiungono cifre ben più alte acquistando marchi più “alla moda”. Considerando una “famiglia media” con due figli (che frequentano i due differenti cicli scolastici di secondo grado), la spesa che dovrebbe sostenere per l’acquisto dei libri di testo e del materiale scolastico si attesterebbe acirca 800 euro, mentre sarebbe pari a 442 euro per un figlio che frequenti la prima media e a 621 euro per un figlio iscritto al primo anno di una scuola superiore di secondo grado: in quest’ultimo caso la spesa per i libri e per il materiale corredo scolastico di due figli a inizio ciclo andrebbe ad attestarsi a 1.060 euro, senza considerare i costi aggiuntivi.
Il costo per l’acquisto dei soli libri scende tuttavia nel corso degli anni successivi (anche per la presenza di volumi acquistati nel primo anno ma utilizzati per due o tre annualità), portando la spesa media annua per l’acquisto dei libri a 200 euro per le scuole superiori di primo grado ed a 340 euro per le scuole secondarie di secondo grado. Complessivamente, quindi, le famiglie devono sostenere in media una spesa pari a circa 2.300 euro per l’intero ciclo scolastico, spendendo 601 euro per i libri di testo nei 3 anni delle scuole medie e circa 1700 euro nei 5 anni delle scuole secondarie superiori.
Anche le scuole potrebbero contribuire al contenimento dei costi dei libri per le famiglie – ha affermato il Presidente di Eures, Fabio Piacenti – incentivando azioni di riuso, condivisione e passaggio dei testi tra le classi successive, adottando, laddove possibile, testi comuni per le diverse sezioni e creando al proprio interno biblioteche solidali che mettano a disposizione gratuitamente i libri ed il corredo scolastico per le famiglie in difficoltà. Qualsiasi arretramento nell’accesso alla cultura e nel diritto allo studio è un arretramento nella civiltà di un Paese: occorre quindi adottare tutte le misure necessarie a scongiurarlo. I costi per l’acquisto dei libri di testo sono troppo elevati – ha commentato la Presidente dell’Adoc Nazionale, Anna Rea. Le famiglie, già vessate dal caro prezzi e dagli aumenti dei carburanti e delle bollette di energia e gas, si trovano soprattutto quest’anno con una spesa difficile da coprire. Esistono misure e agevolazioni messe in campo da Stato, Regioni e Comuni per garantire la fruizione dei libri di testo per gli alunni meno abbienti – ha continuato Rea – tuttavia queste risorse interessano soltanto una parte delle famiglie con ISEE fino a 13/15 mila euro, coprono il 40/50% delle spese e, spesso, registrano gravi ritardi nella loro erogazione rispetto al calendario scolastico in corso, rischiando di aggravare le diseguaglianze sociali e generare ulteriori discriminazioni. Il diritto allo studio per tutti è un principio costituzionalmente garantito – ha detto la Presidente dell’Adoc – pertanto chiediamo di rendere detraibili nella misura del 19% anche le spese per l’acquisto dei libri scolastici, così come avviene per le spese sanitarie. Ciò comporterebbe per lo Stato un costo pari a 277 milioni di euro annui, la cui copertura non dovrebbe risultare particolarmente complessa. Vista l’emergenza per le famiglie, chiediamo inoltre agli enti locali e alle scuole di trovare tutte le soluzioni possibili per venire incontro alle necessità delle famiglie abbassando i costi, incentivando il digitale – come già sperimentato dagli insegnanti durante il covid – favorendol’usato e i gruppi di acquisto. Infine, facciamo un appello anche alle case editrici affinché siano meno rigide, evitando di ritoccare al rialzo, ogni anno, i listini.
First Cisl: Credito al consumo, in sette anni crescita del 44%Roma, 9 set. (askanews) – L’aumento dei tassi d’interesse non frena il ricorso degli italiani al credito al consumo. I finanziamenti concessi continuano infatti a crescere trimestre dopo trimestre. Nel 2016 il loro ammontare era di poco inferiore ai 107 miliardi di euro, nel 2023 siamo arrivati quasi a 154 miliardi: un aumento del 44% in soli sette anni. Sono solo alcuni dei dati dell’analisi sul credito al consumo condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl su dati di Bankitalia.
Dalle statistiche della Banca d’Italia emerge che il credito al consumo ha raggiunto a marzo di quest’anno 153,86 miliardi di euro, di cui 113 erogati da banche e 40,86 da società finanziarie (al 30 giugno 2016 gli importi erano rispettivamente di 78,36 e 28,46 miliardi, per un totale di 106,82 miliardi). Considerando le sole banche, nel 2002, anno da cui partono le serie storiche, l’ammontare era di 27,5 miliardi circa. La crescita del credito al consumo, inoltre, è decisamente più sostenuta rispetto a quella registrata dal totale dei prestiti alle famiglie: 44% contro 14% nel periodo considerato. Sempre la Banca d’Italia evidenzia come i prestiti per finalità di consumo rappresentino ormai “un quarto del totale dei finanziamenti alle famiglie e in rapporto al reddito disponibile hanno raggiunto il 12,8%, un valore superiore alla media dell’area euro (9,6%)”.
Non si tratta però di una crescita omogenea: Nord – Ovest e Nord – Est (+ 49,8% e + 55,4%) sopravanzano Centro, Sud e Isole (+ 42,9%, + 36,5% e + 33%). Tra le regioni spicca il Trentino Alto Adige (68,1%), con un tasso di crescita che è 2,7 volte superiore a quello della Sardegna (25%). I tassi applicati al credito al consumo sono rimasti sostanzialmente stabili da giugno 2016 a giugno 2022. Hanno cominciato a muoversi al rialzo con l’avvio della stretta varata dalla Bce, ma gli aumenti decisi da quest’ultima da luglio 2022 sono stati incorporati solo in misura parziale. La Bce ha infatti alzato i tassi da 0% al 3,5% del marzo 2023, mentre il Taeg sul credito al consumo è passato da 8,34% di metà 2022 al 10,12% del marzo 2023. Ciò si spiega probabilmente con un livello iniziale già molto alto dei tassi sul credito al consumo. Emerge inoltre una forte penalizzazione per gli importi più piccoli e quindi per le fasce più deboli della popolazione.
“La crescita molto significativa del credito al consumo è da valutare con molta attenzione. Il più alto rapporto col reddito disponibile rispetto alla media europea induce ad ipotizzare che molte famiglie finanzino in questo modo la spesa corrente per mantenere il proprio stile di vita o per far fronte a situazioni di difficoltà – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – Nonostante i tassi alti, infatti, la corsa a indebitarsi non rallenta: è probabile che la rapidità nella concessione dei finanziamenti finisca per prevalere su qualsiasi altra considerazione, anche sull’effettiva convenienza del finanziamento”. “Le nuove formule di credito al consumo, anche quelle caratterizzate da poche rate e zero interessi come il ‘buy now, pay later’, invogliano le persone a consumare, ma rischiano di determinare situazioni di sovraindebitamento – aggiunge Colombani – Per questi motivi è opportuno che si rafforzino i presìdi di trasparenza, dando maggiore pubblicità a dati ed informazioni e che si facciano investimenti in strutturati processi educativi per aumentare la consapevolezza individuale e collettiva”.