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Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologo

Aperte candidature per XII Premio Gambelli a miglior giovane enologoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono aperte le candidature per la XII edizione del Premio Gambelli per il miglior enologo under 40. Per inviarle c’è tempo fino al 15 novembre ma è necessario essere un professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni e abbia una laurea in enologia.
Il riconoscimento è promosso dall’Associazione stampa enogastroagroalimentare toscana (Aset) e dal network IGP-I Giovani Promettenti, per ricordare Giulio Gambelli, “l’uomo che parlava al Sangiovese”. Ogni anno una giura di giornalisti specializzati premia, con una degustazione “alla cieca” dei campioni di vino selezionati, l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Gambelli: “esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale”. Un giovane professionista che dimostri con i suoi vini di essere vicino al modo di fare vino dell’indimenticato “non enologo” di Poggibonsi. Il riconoscimento premia infatti un “modo di fare vino” che valorizza non solo la qualità e la denominazione del prodotto, ma la coerenza con le sue premesse: ovvero il vitigno, l’annata, il terroir: una filosofia, oltre la tecnica. Un premio che nel tempo ha acquisito notorietà e spessore, raccogliendo nel suo albo d’oro nomi di spicco del vino italiano.
La premiazione si terrà a San Gimignano, in occasione della Settimana delle Anteprime di Toscana 2024. Il premio sarà infatti ospitato dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano. Al vincitore, oltre alla targa, va un assegno di 1.500 euro.
Sono partner del concorso il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano.

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)

Enogastronomia, Acetaia Giusti: in 2022 fatturato 13,6 mln (+25% su 2021)Milano, 23 feb. (askanews) – Nel 2022 Acetaia Giusti, la più antica acetaia del mondo fondata a Modena nel 1605, ha registrato un fatturato di 13,6 milioni, con un incremento del 25% rispetto al 2021, proseguendo il trend di crescita già riscontrato nell’anno precedente. Nel corso del 2022 l’azienda ha raggiunto 70 Paesi, che complessivamente incidono per il 60% nel fatturato totale. Tra i mercati principali ci sono la Germania (con volumi stabili), la Corea del Sud e gli Stati Uniti che registrano rispettivamente una crescita del 20% e di oltre il 40%.
La società ha aperto nel corso degli anni nuove filiali all’estero e tre flagship store in Italia, parallelamente a un incremento del personale commerciale. L’ultima inaugurazione di Acetaia Giusti è avvenuta nell’aprile scorso, con l’apertura della terza (dopo Milano e Modena) “Boutique Giusti” in Italia, nel centro storico di Bologna. Altro luogo strategico per la promozione dell’Aceto Balsamico di Modena è il Museo Giusti che, aperto nel 2018, nel corso del 2022 ha accolto oltre 20mila visitatori, il 65% dei quali stranieri.
Tra gli obbiettivi principali annunciati da Acetaia Giusti, “oltre al continuo sviluppo commerciale, c’è il consolidamento della struttura organizzativa e il completamento dei lavori di ampliamento dello stabilimento produttivo con circa tremila mq adibiti a magazzino e produzione e un investimento complessivo di 10 milioni di euro”. Entro fine anno è poi prevista la ristrutturazione degli uffici “con l’obiettivo di incrementare il benessere dei dipendenti grazie a spazi più accoglienti e confortevoli e l’inserimento di aree verdi e zone ricreative”.

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge Como

Vino, Avvinamenti chiude con 1.500 presenze e a Milano aggiunge ComoMilano, 23 feb. (askanews) – Sono state oltre 1.500 le persone che hanno partecipato alla prima edizione di Avvinamenti, la cinque giorni al Phyd di via Tortona 31 a Milano dedicata al vino, nata da un’idea di Daniele Sottile, sviluppata con Luca Carraro e Sergio Ronchi. Avvinamenti però non solo non si ferma ma si allarga, annunciando che alla sede milanese, si aggiunge già da marzo la Canottieri Lario di Como, gioiello dell’architettura razionalista del 1931 affacciato sul lago.
“Ci piace considerare le prime bellissime 5 giornate da poco trascorse come il vernissage di una mostra permanente che andrà avanti fino alla prossima edizione del 2024 alla quale stiamo già lavorando” ha affermato Carraro, aggiungendo che “quello che ora vogliamo fare è dare continuità ad Avvinamenti durante tutto l’anno qui in via Tortona, ma anche riuscire a trasportare lo stesso mood in altri posti, purché sempre coerenti con il progetto, come nel caso della Canottieri Lario a Como.”
A Como Avvinamenti andrà in scena il 1 marzo con una cena dedicata a Costa Tirolo, per proseguire il 22 marzo con Il Colombaio, il 5 aprile con Monteruello, il 19 aprile con Crodarossa, il 3 maggio con Cantine Colosi. Mentre tra i primissimi incontri milanesi, con date ancora da definire, ci saranno una masterclass dedicata a Palmeri e un evento con Pagnoncelli Folcieri oltre alle cene che avranno come protagonisti Tenuta di Ghizzano, Seirole, Le Rogaie.

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”

“In 10 anni sbarcati in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati”Milano, 23 feb. (askanews) – Negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare da soli in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati (Msna), prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma non di rado anche bambini, con una media di 15mila presenze annue. E’ quanto spiega Save the Children, sottolineando che “nonostante i minori non accompagnati siano quindi una presenza regolare nel nostro Paese, non sono mai nati i centri governativi di prima accoglienza previsti dalla legge, e anche i Centri di accoglienza straordinaria, che dovrebbero rappresentare la soluzione di ultima istanza, contavano al 31 dicembre 2021 soltanto 519 posti”. Guardando al trend relativo ai posti finanziati nei CAS dal 2018 al 2021, “appare evidente che l’intento di distribuire i minorenni sull’intero territorio nazionale al loro arrivo è stato via via disatteso, sino a concentrare in Sicilia e in Calabria la quasi totalità dei CAS minori attivi a fine 2021”.
Nel solo 2021, nei Paesi di ingresso UE (Grecia, Italia (10.053), Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta) sono stati registrati in arrivo 17.200 minori non accompagnati, che hanno rappresentato il 71% di tutti i minorenni, compresi quelli arrivati con le famiglie, che hanno fatto ingresso in Europa. Sempre nel 2021 Germania (73.245) e Francia (25.750) hanno registrato il maggior numero di richieste di asilo da parte di minori (anche in famiglia), in Italia le domande di minori sono state 11.569, di cui 3.257 di non accompagnati.
“Per proteggere i minori stranieri non accompagnati e garantire il rispetto dei loro diritti, a cinque anni dalla sua approvazione, è necessario dare piena attuazione alla legge 47 sulla protezione e l’accoglienza dei Msna e intervenire per migliorare il sistema di protezione e accoglienza per non rischiare di rendere vani i principi enunciati nel testo normativo” sostiene Save the Children, aggiungendo che “è necessario partire dalla promozione di politiche di accesso regolare e sicuro al territorio e dal rafforzamento dei canali di ingresso esistenti, quali i ricongiungimenti familiari, gli ingressi per motivi di studio e lavoro, i corridoi umanitari così da ridurre il rischio di traffico di esseri umani e favorire una migrazione sicura e regolare”.
“C’è la necessità di dare vita ad un sistema di accoglienza per i minori soli che sia strutturato su tutto il territorio nazionale e che sia in grado di assicurare ai minorenni che arrivano senza genitori nel nostro Paese la possibilità di trovare in tempi rapidi tutela e protezione” ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, evidenziando che “per raggiungere questo obiettivo è necessario, a nostro avviso, attivare almeno un centro per la prima accoglienza in ogni regione, una rete coordinata al livello nazionale con standard qualitativi e gestionali comuni ed una copertura di 2000 posti”. “Ciascun centro dovrebbe agire in coordinamento con i Tribunali dei minori, le aziende sanitarie e le questure per realizzare speditamente le procedure di identificazione, di accertamento della minore età e per avviare, se necessario, le procedure di ricongiungimento familiare” prosegue l’organizzazione non-profit, ricordando che “entro i 30 giorni dall’arrivo, così come previsto dalla Legge 47, ogni minore dovrebbe essere collocato nella seconda accoglienza della rete SAI dove è necessario raddoppiare i posti, nella seconda accoglienza gestita dai Comuni o nel circuito di affido familiare”.

Dal 18 al 21 maggio c’è “Monferrato Wine Festival-Monferrato Identity”

Dal 18 al 21 maggio c’è “Monferrato Wine Festival-Monferrato Identity”Milano, 22 feb. (askanews) – Si terrà dal 18 al 21 maggio 2023 la prima edizione di “Monferrato Wine Festival – Monferrato Identity”, una quattro giorni di visite e degustazioni dedicate alle eccellenze vitivinicole delle colline piemontesi Patrimonio dell’Umanità. Ideato e promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato volto a celebrare le tredici Denominazioni piemontesi del Monferrato, la manifestazione è realizzata in partnership con SOPEXA Italia e The Wine Hunter.
“Siamo felici e orgogliosi di poter finalmente presentare al pubblico questo evento che, come Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, abbiamo fortemente voluto” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, spiegando che questo evento “sarà un momento significativo per noi e per le aziende che rappresentiamo volto a celebrare e presentare al mondo ciò che ci distingue: i nostri panorami disegnati proprio da quelle viti che ci hanno permesso di diventare nel 2014 Patrimonio dell’Unesco”.

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato capofila di AGEBA

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato capofila di AGEBAMilano, 22 feb. (askanews) – Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato è da tempo impegnato per salvaguardare e tutelare il patrimonio vitivinicolo del territorio. Un cammino intrapreso per rispondere ai cambiamenti climatici, e proseguito insieme a Crea-Ve (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria – Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti), all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, all’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore G. Penna e a dieci aziende agricole del territorio per dare vita al progetto AGEBA, del quale il Consorzio è capofila. Si tratta di un’iniziativa volta al recupero e alla valorizzazione del germoplasma antico del vitigno Barbera per il suo adattamento ai cambiamenti climatici in corso che stanno investendo anche il mondo del vino.
“Nella zona dell’astigiano, assenza di precipitazioni temperature medie sempre più elevate, sono un problema reale e tangibile: la vendemmia di quest’anno è stata una delle più asciutte degli ultimi secoli” ha affermato il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, aggiungendo che “per queste ragioni il Consorzio ha voluto prendere in mano il tema della viticoltura del futuro e, insieme agli istituti di ricerca, cercare le risposte nel genoma delle viti antiche più resistenti”. “È probabile infatti – ha proseguito – che queste viti, sopravvissute con resilienza e adattamento alle sfide del passato, saranno più facilmente in grado di affrontare le sfide future”.
Il progetto AGEBA, dunque, ha un approccio genetico volto a individuare dei genotipi con caratteristiche di maggior adattabilità al cambio climatico. Tali caratteristiche vanno ricercate nei singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo di preselezione clonale (fino agli anni ’70 del secolo scorso) in quanto questi ceppi hanno dimostrato di essere incredibilmente adattivi e resistenti agli agenti biotici ed abiotici. Essendo sopravvissuti per diversi decenni, infatti, queste piante risultano essere anche esenti dalle principali virosi e dalla Flavescenza Dorata, un flagello che ancora oggi colpisce la Barbera.
“Questo progetto è sicuramente un progetto molto ambizioso: ci troviamo ancora in fase preliminare e come sempre, quando si parla di ricerca sperimentale, non si può avere certezza di esito positivo” ha precisato Mobrici, concludendo “i presupposti però fanno ben sperare e il Consorzio continuerà a impegnarsi e a dare il suo contribuito, affrontando con ottimismo le sfide presenti e future”.
Fondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato conta oggi più di 400 aziende associate e 13 denominazione tutelate.

Ass. viticoltori Castellina in Chianti festeggia 20 anni con un libro

Ass. viticoltori Castellina in Chianti festeggia 20 anni con un libroMilano, 22 feb. (askanews) – L’Associazione viticoltori di Castellina in Chianti (Siena) compie 20 anni e si racconta in un libro di Armando Castagno che ha raccolto le interviste di 37 produttori. Il volume si intitola “Castellina in Chianti – territorio, vino, persone” ed è stato presentato per la prima volta oggi al Beef Baazar di Roma.
“I produttori di Castellina in Chianti da tempo sentivano la necessità di iniziare un percorso comune nel tentativo di promuovere il territorio e valorizzare i vini straordinari e l’immagine di Castellina” ha affermato il presidente dell’Associazione, Enrico Pozzesi, sottolineando che “da qui è nata l’idea di affidare ad Armando Castagno il compito di raccontarci”.
Castagno ha intervistato dai titolari delle aziende più antiche e blasonate a quelle più piccole e meno conosciute, disegnando fuori un ritratto molto personale di ciascuno di loro, fatto di aneddoti, retroscena, passioni e curiosità, che rivela il lato più umano e autentico di chi con il proprio lavoro è riuscito a rendere grandi i vini di questa zona del Chianti Classico. Al di là di una parte descrittiva e didattica sul territorio di Castellina in Chianti, nel libro non troverete numer, ettari o presentazioni dettagliate delle singole aziende, se non quanto riferito dagli stessi intervistati sulle loro attività” ha spiegato Castagno, aggiungendo che “quello che mi interessava, infatti, era cogliere l’umanità dei produttori, raccontare il loro vissuto che poi si ritrova nel calice”.
Ad accompagnare le parole di Castagno, i ritratti di Caroline Aspas che con le sue foto ha saputo catturare la parte più intima dei produttori. Ad immortalare, invece, i paesaggi di Catellina, il fotografo Andrea Federici.
Castellina in Chianti occupa una superficie di poco meno di 10mila ettari, a cavallo tra la Val d’Elsa, la Val di Pesa e la Valle del fiume Arbia. Grazie ai suoi 1.682 ettari coltivati a vigneto, è il Comune con più superficie vitata di tutto il Chianti Classico. Circa il 70% dei vigneti è a conduzione biologica o in conversione, una percentuale in progressiva crescita: delle 39 aziende che fanno parte dell’Associazione, infatti, ben 36 sono già certificate bio o in regime di conversione. L’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti è nata nel 2003 per valorizzare e tutelare i produttori locali.

Fed, verbali direttorio: “Inflazione resta inaccettabilmente alta”

Fed, verbali direttorio: “Inflazione resta inaccettabilmente alta”Roma, 22 feb. (askanews) – Alla riunione di fine gennaio del direttorio della Federal Reserve, i banchieri centrali Usa “hanno concordato che l’inflazione resta inaccettabilmente alta”, oltre che ben superiore all’obiettivo del 2%. La maggior parte dei componenti del Fomc si è espressa a favore di proseguire la manovra di rialzi dei tassi, attenuando però il ritmo degli aumenti a 25 punti base, come poi effettivamente deciso, in modo da “valutare meglio i progressi dell’economia verso gli obiettivi di stabilità dei prezzi con massima occupazione”.
Lo riportano i verbali (minute) della riunione del Fomc, pubblicati oggi dalla Fed, aggiungendo tuttavia che alcuni (pochi) partecipanti “hanno sostenuto che avrebbero preferito alzare i tassi di 50 punti base e che un aumento più consistente avrebbe portato più rapidamente il tasso di riferimento a livelli ritenuti sufficientemente restrittivi”.
Ad ogni modo “tutti hanno concordato che è appropriato continuare i rialzi e continuare il processo di riduzione del bilancio”, aggiunge il documento. Inoltre, i banchieri centrali Usa “hanno concordato che il mercato del lavoro resta molto tirato e hanno valutato che la domanda di lavoro eccede in maniera consistente l’offerta di lavoratori disponibili”.
I componenti del Fomc hanno anche rilevato “che il tasso disoccupazione è tornato ai minimi storici, mentre i posti vacanti restano elevati e la crescita delle retribuzioni resta elevata”. E secondo i banchieri centrali Usa la recente ondata di tagli occupazionali dei giganti tecnologici “non sembra riflettere debolezze diffuse nella domanda di lavoro”.
Va rilevato che queste considerazioni si riferiscono a un periodo antecedente agli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa, che con altri 500mila posti creati a gennaio ha mostrato una dinamica di solidità perfino più forte del previsto. Con ogni probabilità queste valutazioni riportate dalle “minute” risulterebbero quindi oggi ulteriormente rafforzate alla luce dei nuovi dati, ed è questo che ha alimentato nelle ultime settimane il riaccendersi delle aspettative su una linea più restrittiva della Fed sui tassi.

Giubileo 2025, Gualtieri: cantieri al via in anticipo, primi a giugno

Giubileo 2025, Gualtieri: cantieri al via in anticipo, primi a giugno

Grazie a decreto Pnrr ter governo accelerazione procedure di gara più importanti

Roma, 22 feb. (askanews) – “E’ stata una riunione davvero positiva, grazie anche agli interventi legislativi introdotti nel decreto Pnrr ter che consentono l’accelerazione e la semplificazione delle procedure di gara sugli interventi più importanti. Oggi abbiamo potuto verificare che nel caso degli interventi più importanti saremo in grado di aprire i cantieri prima del previsto”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al termine della terza riunione della cabina di regia sul giubileo del 2025 che si è tenuta a palazzo Chigi.
“L’obiettivo – ha spiegato – è di partire per il sottopasso di piazza Pia già a giugno e anche gli altri interventi per cui c’è stato questo intervento legislativo per cui ringrazio il governo, cioè piazza San Giovanni, piazza Risorgimento e stazione Termini, sono tutti interventi che potranno partire in tempi più rapidi del previsto”.
“Abbiamo fatto – ha proseguito il sindaco – una ricognizione molto ampia dello stato di questi e di tutti gli interventi e stiamo procedendo secondo la tabella di marcia o, come in questi casi, in anticipo”.
Gualtieri ha poi riferito che “il prefetto Frattasi ha illustrato il protocollo per la legalità che stiamo per emanare e sottoscrivere, che consentirà meccanismi di controlli molto severi dal punto di vista del rischio di infiltrazione mafiosa e criminale ma al tempo stesso con procedure che non determineranno un ritardo nei tempi delle opere”.
“Abbiamo anche approvato – ha spiegato – una rimodulazione di alcuni interventi di ‘Caput mundi’ che consente di portare a 150 i siti su cui faremo gli interventi e di avere il 50% di questi interventi onclusi entro dicembre del 2024, quindi in tempo per il giubileo. Quindi complessivamente è stata una riunione molto positiva, si lavora con grande concretezza, con spirito unitario e grande collaborazione con tutte le istituzioni. Poi erano presenti una serie di soggetti appaltanti, soggetti attuatori, c’erano Anas, Ferrovie, Società giubileo, Invitalia e tanti altri attori che stanno collaborando in modo attivo perché questa corsa contro il tempo abbia un esito positivo e la città di Roma sia pronta ad accogliere al meglio decine di milioni di pellegrini”.

Innovazione, nuove tecnologie tra opportunità e sfide geopolitiche

Innovazione, nuove tecnologie tra opportunità e sfide geopoliticheRoma, 22 feb. (askanews) – Lo sviluppo delle nuove tecnologie sta trasformando il mondo di tutti i giorni, con forti implicazioni anche geopolitiche che vanno comprese per essere governate. Se ne è parlato a un evento organizzato dal Centro Studi Americani e Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. L’iniziativa è stata l’occasione per un’analisi sull’applicazione e gli sviluppi delle tecnologie disruptive e quantistiche nell’ambito delle relazioni internazionali con un focus particolare sulla geopolitica dell’intelligenza artificiale e sulla relativa regolamentazione internazionale.
L’evento, dopo una breve introduzione del presiedente del centro studi amercani, Gianni De Gennaro, è stato aperto dal presidente, Fondazione Leonardo-Civilità delle Macchine, Luciano Violante che ha posto l’accento sulla necessità di un’unità europea per affrontare il tema delle nuove tecnologie.
“Stiamo vivendo un processo di deglobalizzazione – ha detto Violante – è questo pone un problema di indipendenza su risorse e tecnologie. Il convento di autonomia strategica è tornato all’attualità a causa della pandemia prima e poi della guerra che ci ha posto di fronte alla questione energetica e a quella alimentare”.
“La corsa alle nuove tecnologie – ha concluso – è causata dalla scomposizione della globalizzazione. Occorre valutare bene quali sono i costi e i benefici di queste nuove tecnologie e per questo l’unità europea di e tra sempre più centrale perché nessun paese da solo ce la può fare, ma uniti sì”.
Per Courtney Nemroff, minister for Economic Affairs dell’Ambasciata degli Stati uniti in Italia “le nuove tecnologie hanno avuto e continuano ad avere un impatto profondo sulla sicurezza nazionale, sulla resilienza, sull’economia e sulla salute delle società democratiche”, come la “tecnologia post Guerra Fredda è stata fondamentale per gli Stati uniti e gli alleati, perché ha sostenuto una prosperità condivisa. La rivoluzione tecnologica ci offre opportunità e sfide e gli Stati uniti puntano a uno sviluppo dell’Intelligenza artificiale focalizzata su un uso affidabule, come strumento per la creazione di nuovi settori dell’economia, per rivitalizzare le industrie e guidare lo sviupp economico, migliorando anche la qualità della vita ovunque”.
Sul fronte della ricerca, Enrico Prati, professore associato presso il Dipartimento di Fisica, dell’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato come “il bipolarismo mondiale tipico della Guerra fredda, che è rimasto invariato sul piano strategico militare, si è trasformato in un bipolarismo modificato nell’ambito tecnologico, dove si gioca una sfida tra mondo occidentale, Stati uniti in primis, e Cina, che mettono in campo. Si tratta di una competizione in cui è difficile avere la meglio, perché gli investimenti sono confrontabili”.
“Stiamo attaversando dei cambiamenti epocali che riguardano in particolare quattro rivoluzioni tecnologiche – ha aggiunto Cosimo Accoto, Research affiliate & Fellow del Massachusetts Institute of Technology Boston -: l’intelligenza artificiale, la blockchain, la rivoluzione quantistica e la biologia sintetica. Si tratta di cambi e di trasformazioni profonde. La sfida vera che dobbiamo mettere in campo è quella di riuscire a leggere culturalmente e anche strategicamente in profondità queste rivoluzioni che non sono semplicemente rivoluzioni tecnologiche ma cambi di paradigma all’interno della civiltà umana”.
Sul fronte geopoltico, Clementine Starling, direttore del Forward Defense Program, dello Scowcroft Center for Strategy and Security dell’Atlantic Council, ha posto l’accento su come, nel settore delle innovazioni e delle rivoluzioni tecnologiche “la competizione è quella con la Cina, che nella Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati uniti è stata definita come una minaccia”. La Difesa americana, ha aggiunto, “ha elencato 14 aree tecnologiche in cui avvengono le attuali rivoluzioni”, che pongono “sfide operative” tra cui spicca la necessità di “valutare le tendenze e capire in tempo reale” i trend per evitare di essere superati da competitor, di “creare una cultura della sperimentazione”, “eliminare le barriere alla condivisione tra settore pubblico e privato per usare le innovazioni che arrivano dal privato in modo efficace” salvaguardando “standard e questioni etiche”, ha spiegato Starling .
Sul fronte delle imprese, Dario Pagani, Head of Digital and Information Technology di Eni ha invece evidenziato la necessità di formare e sviluppare competenze per le nuove tecnologie anche nell’ottica della transizione energetica. Il tema delle competenze è stato toccato anche da Marco Bellezza, amministratore delegato di Infratel Italia, secondo il quale il Pnrr può essere l’occasione di ricostruire le filiere di produzione nelle telecomunicazioni ma occorre “sviluppare le necessarie competenze”.
Infine, Francesco Di Sandro, Senior Vice President Strategic Planning – Strategy and Market Intelligence Office, di Leonardo, ha posto l’accento sulla necessità per l’Europa di dotarsi di una strategia comune sulle nuove tecnologie, divenute oggetto di confronto tra le superpotenze.
“USA e Cina – ha detto Di Sandro – sono due soggetti geopolitici che hanno una dimensione strategica. Oggi le nuove tecnologie sono oggetto di confronto tra le superpotenze. L’Europa non è un soggetto geopolitico e quindi ha bisogno di una visione strategica comune, per poi metterla a terra con la creazione di ecosistemi”.
“L’innovazione – ha aggiunto – è il pilastro del nostro piano strategico tanto che in piena pandemia abbiamo creato i Leonardo Labs che hanno l’idea di sviluppare le competenze tecnologiche con una visione strategica di medio lungo periodo”.