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Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzo

Ponte Messina, Salvini: decreto in Cdm entro marzoRoma, 22 feb. (askanews) – “Ho fatto una riunione ieri, ma facciamo un’altra riunione domani. L’obiettivo è di portare un intervento in Consiglio dei ministri già nel mese di marzo quindi a breve”. Già la prossima settimana? “Se riusciamo, vista la delicatezza del tema, penso di sì. Comunque entro il mese di marzo”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’International Railway Summit.
Per il commissario un nome ancora “non c’è ma stiamo lavorando perché serviranno donne e uomini motivati, preparati ed entusiasti perché – ha spiegato – deve essere un’opera che fa parlare della bravura italiana in tutto il mondo. Stiamo mettendo in piedi il piano economico ci sono contenziosi da superare non è semplice ma a me le cose semplici non piacciono e quindi conto che entro marzo il Consiglio dei ministri darà il via al futuro”.
Mlp

Libri, esce “La guerra in casa” di Roberto Arditti

Libri, esce “La guerra in casa” di Roberto Arditti

“Come e perché la corsa al riarmo riguarda tutti noi”. Edito da Rai Libri

Roma, 22 feb. (askanews) – La guerra alle porte dell’Europa sta costringendo tutti a rifare i conti sui budget destinati alla difesa. I fatti del 2022 e uno scenario politico profondamente mutato e instabile impongono ai membri dell’Unione, alla NATO e all’intero Occidente, di rivedere le proprie strategie, mettendo in discussione i vecchi schemi ideologici. Dati alla mano, Roberto Arditti analizza gli scenari presenti e tratteggia quelli futuri, tra conflitti, cyber guerra e soft power: l’età dell’innocenza appartiene alla storia, la corsa al riarmo ha già avuto inizio.
“La guerra in casa” di Roberto Arditti, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 24 febbraio 2023 (Euro: 18,50).
Roberto Arditti (Lodi, 1965) si è laureato all’Università Bocconi di Milano e ha iniziato la sua carriera lavorando con l’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini. Ha diretto l’informazione di Rtl 102.5, è stato per diversi anni autore della trasmissione “Porta a porta” e direttore del quotidiano Il Tempo. È stato alla guida della comunicazione e delle relazioni istituzionali di Expo 2015. Oggi è direttore editoriale di Formiche e scrive per Huffington Post e Il Messaggero.

Micromegas Comunicazione: ad Alessandro Bastoni carica Chief Operating Officer

Micromegas Comunicazione: ad Alessandro Bastoni carica Chief Operating Officer

Manager vanta esperienza ultra trentennale in comunicazione corporate e di mercato

Roma, 22 feb. (askanews) – Alessandro Bastoni, ex brand strategy manager di TIM, con un passato anche in Enel, assume la carica di Chief Operating Officer di Micromegas Comunicazione a riporto del vertice aziendale con il compito di accelerare la trasformazione aziendale in atto in una chiave sempre più digital e lo sviluppo del business. È quanto rende noto l’azienda in un comunicato.
Alessandro Bastoni è attivo dal 1989 nel campo della comunicazione, del marketing e della gestione di progetti ed eventi complessi. Dopo una esperienza di 8 anni in Business International, approda in Enel nel 1997 dove ricopre la carica di responsabile della comunicazione istituzionale e interna. Lancia nel 1999 Enel Web Tv, la prima web corporate tv in Italia con studi nella direzione generale di Viale Regina Margherita. Viene chiamato in Telecom Italia nel 2002 come responsabile della comunicazione interna di gruppo supportando la trasformazione in atto secondo il modello One Company. Resta in TIM fino a fine 2021 ricoprendo numerosi ruoli di responsabilità nei progetti ed eventi di corporate communication, nelle sponsorizzazioni istituzionali, nella digital communication, nel media management e nella brand strategy.
Micromegas Comunicazione, con sedi a Roma e a Milano, è una delle più importanti e longeve aziende di comunicazione integrata italiane. Attiva fin dal 1984, si è specializzata nel corso degli anni in comunicazione corporate e negli ultimi anni in comunicazione digitale con soluzioni tecnologiche all’avanguardia per i maggiori gruppi industriali italiani e internazionali.
“Conosco Alessandro fin dalla fine degli anni 90 e ritengo che il suo contributo possa essere fondamentale per consolidare la nostra azienda alla luce delle grandi trasformazioni avvenute recentemente nel nostro settore. Innanzitutto la sua forte competenza digital ma anche il suo passato nella comunicazione interna che potrà senz’altro contribuire al completamento della trasformazione in atto”, ha dichiarato Erminio Fragassa, Fondatore e Presidente di Micromegas Comunicazione.
“Dopo tanti anni passati dall’altra parte della barricata, l’approdo in agenzia rappresenta per me un traguardo professionale non scontato e al tempo stesso del tutto naturale. La scommessa è quella di poter mettere a frutto le tante esperienze maturate in grandi gruppi industriali e tutte le mie connessioni al servizio di una visione imprenditoriale e di una squadra che conosco da sempre e che reputo eccellente”, ha dichiarato il manager.

Ricerca, dopo Covid rischio maggiore di disturbi gastrointestinali

Ricerca, dopo Covid rischio maggiore di disturbi gastrointestinaliRoma, 22 feb. (askanews) – Il Covid-19 è associato a un rischio maggiore di sviluppare disturbi gastrointestinali a lungo termine, inclusa la sindrome dell’intestino irritabile. A mostrarlo sono gli esiti di una ricerca – pubblicata sulla rivista Gut – guidata da studiosi dell’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola.
“I dati che abbiamo raccolto mostrano che chi ha contratto il COVID-19 presenta sintomi gastrointestinali più di frequente rispetto a chi non è stato colpito dal coronavirus”, spiega Giovanni Barbara, professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e coordinatore dello studio. “Data l’elevata diffusione del COVID-19 a livello globale, dobbiamo quindi aspettarci un aumento delle diagnosi legate ai disturbi dell’interazione intestino-cervello”.
È noto che le infezioni virali possono colpire il sistema gastrointestinale e favorire in particolare lo sviluppo della sindrome dell’intestino irritabile: una condizione – spiega UniBo – che tende ad essere cronica, caratterizzata da una serie di disturbi intestinali che interessano il colon, tra cui alterazioni della motilità intestinale, gonfiore e crampi addominali. Fino ad oggi però non era chiaro se anche l’infezione da coronavirus potesse portare a queste conseguenze.
Gli studiosi hanno quindi realizzato un’indagine prospettica con l’obiettivo di valutare la prevalenza dei sintomi gastrointestinali e dei disturbi dell’interazione intestino-cervello nei pazienti ricoverati per infezione da SARS-CoV-2. Lo studio ha coinvolto 2.183 pazienti ospedalizzati in 36 strutture di 14 paesi: Italia, Bangladesh, Cipro, Egitto, Israele, India, Macedonia, Malesia, Romania, Federazione Russa, Serbia, Spagna, Svezia e Turchia. I pazienti che avevano contratto il COVID-19 sono stati valutati al momento del ricovero in ospedale e poi seguiti per i 12 mesi successivi, confrontando la loro condizione con quella di pazienti non contagiati dal coronavirus.
I dati raccolti e le analisi realizzate dagli studiosi hanno così mostrato che i pazienti ricoverati per COVID-19 hanno riportato più di frequente la presenza di sintomi gastrointestinali (59,3%) rispetto al gruppo di controllo (39,7%). E sono emerse più di frequente anche nuove diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile, che sono risultate associate alla coesistenza di allergie, difficoltà respiratorie durante il ricovero per COVID-19 e assunzione cronica di inibitori della pompa protonica (farmaci gastroprotettori che bloccano la produzione di acido nello stomaco). Inoltre, a distanza di 6 mesi e di 12 mesi dall’ospedalizzazione, tra chi ha avuto il COVID-19 sono stati registrati livelli più alti di ansia e di depressione.
“Sappiamo che il virus SARS-CoV-2 può infettare anche il tratto gastrointestinale e questo conferma la possibilità che il COVID-19 possa portare allo sviluppo della sindrome dell’intestino irritabile”, spiega Giovanni Marasco, ricercatore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna e primo autore dello studio. “Tracce del coronavirus sono infatti state trovate nell’intestino tenue anche a sei mesi di distanza dall’infezione: questo ci porta a credere che lo stato prolungato di infiammazione e di attivazione del sistema immunitario possa portare allo sviluppo dei sintomi gastrointestinali che sono stati osservati”.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Gut con il titolo “Post COVID-19 irritable bowel syndrome”. Per l’Università di Bologna e l’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola hanno partecipato: Giovanni Marasco, Cesare Cremon, Maria Raffaella Barbaro, Giulia Cacciari, Daniele Salvi, Alessandro Venturi, Claudio Borghi, Marco Zoli, Paolo Gionchetti, Pierluigi Viale, Vincenzo Stanghellini e Giovanni Barbara.

Desk Romania: da Treviso parte il servizio per le imprese italiane

Desk Romania: da Treviso parte il servizio per le imprese italianeRoma, 22 feb. (askanews) – Il primo passo per la nascita del Desk Romania, primo esempio in Italia di pacchetto completo di servizi di consulenza e supporto alle imprese associate per cogliere le nuove opportunità commerciali e di investimento sul mercato romeno, è stato fatto. La firma dell’intesa tra Confindustria Veneto Est e Confindustria Romania è avvenuta nella cornice di Palazzo Giacomelli a Treviso, dove decine di imprenditori hanno dimostrato interesse verso quello che sarà “un nuovo anello e un nuovo strumento al servizio dell’interazione economica e imprenditoriale” tra Italia e Romania, come ha spiegato all’indomani dell’evento il presidente di Confindustria Romania Giulio Bertola ad askanews.
Un’intesa che fonda le sue basi su un interscambio tra Veneto e Romania di oltre 3,1 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022 (Italia 14,1 miliardi), con 600 milioni in più rispetto al peridio pre-Covid (+23,9%). Dati che si sposano con gli oviettivi del Pnrr da 29,2 miliardi: transizione digitale ed ecologica, ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria e di trasporto, decarbonizzazione e sviluppo di fonti rinnovabili; coesione sociale e territoriale; sanità ed educazione.
Opportunità che le imprese italiane e venete in particolare, potranno intercettare nel piano varato dalla Romania in attuazione del Next Generation Eu, per consolidare una presenza che vede già l’Italia come secondo partner commerciale (dopo la Germania), primo investitore estero per numero di imprese registrate, nei settori agroindustriale, manifatturiero, energia, tessile, trasporti.
“Abbiamo scelto una parola semplice nella forma, Desk, ma che nella sostanza rivisita completamente il rapporto operativo e di collaborazione tra le rappresentanze internazionali di Confindustria Est Europa e quelle territoriali in Italia – sottolinea Bertola – Un Desk che rivede e rende più operativa la continuità di questa interazione economica tra i due Paesi in un momento in cui le inaspettate crisi, prima pandemica e poi del conflitto, ci hanno insegnato che le decisioni devono essere più veloci e l’informazione che arriva agli imprenditori deve essere autorevole”.
Gli imprenditori che decidono di affacciarsi a un mercato nuovo, in questo caso quello romeno “devono poter contare su organizzazioni stabili e affidabili, come Confindustria Romania”, la più grande tra le rappresentanze confindustriali di Est Europa e con 20 anni di esperienza e un Consiglio generale di quasi 30 membri appena nominato e ampliato proprio per “accogliere la progettualità Italia-Romania”, aggiunge il presidente.
Il Desk Romania, primo di una strategia che si inserisce completamente e a pieno titolo nell’operatività di Confindustria Est Europa, la federazione che racchiude in sé 11 rappresentanze estere, avrà la mission “di estendere la qualità dell’assistenza e della competenza che gli associati di Confindustria Veneto Est trovano nella loro territoriale anche all’estero e creare un filo conduttore fatto di competenze e qualità tutte italiane anche all’estero”, conclude Bertola.
“Tra Romania e Veneto c’è un rapporto storico consolidato, tra le persone, le imprese e le rappresentanze associative, che proprio a Treviso hanno costituito il loro primo nucleo italo-romeno – ha dichiara Alessandra Polin, Consigliere Delegato Confindustria Veneto Est per l’Internazionalizzazione -. Una relazione che è preziosa, in questa fase in cui le imprese tendono ad accorciare le catene di fornitura per metterle in sicurezza, con un nearshoring in realtà sempre esistito”.
Una relazione e opportunità di investimento che possono “rappresentare il volano per un ulteriore consolidamento della presenza imprenditoriale italiana e veneta. E diventare anche la base per poter dare il nostro contributo alla ricostruzione della vicina Ucraina che va ben oltre i soli interessi economici”.
In tempi di crisi della supply chain, accorciamento delle reti di fornitura e nearshoring, i legami già stretti con l’area Est Europa-Balcani sono destinati a rafforzarsi, anche per gli effetti geopolitici della guerra in Ucraina. Lo conferma l’interscambio dell’area vasta Padova, Treviso, Venezia e Rovigo con la Romania che nei primi nove mesi del 2022 ha sfiorato i 2 miliardi (1.992 milioni), con un balzo di 432 milioni in più rispetto all’analogo periodo 2019 (+27,7%). Con 942 milioni di esportazioni e importazioni per 1.049 milioni nei primi nove mesi, vale il 64% dell’interscambio totale del Veneto e il 14,1% di quello nazionale. E si avvia a mettere a segno un nuovo massimo a consuntivo dell’anno, si legge nella nota a valle dell’evento di firma dell’intesa.
Il nuovo Desk Romania offrirà alle oltre 5.000 imprese associate a Confindustria Veneto Est un orientamento mirato e operativo alle nuove opportunità commerciali e di investimento nel Paese esteuropeo, con ricerche di mercato e di partner industriali, missioni imprenditoriali, ricerca di personale, informazioni su progetti, appalti e bandi nell’ambito del proprio Pnrr. Ma anche outlook economici e geopolitici, assistenza nelle relazioni istituzionali o governative, amministrative e burocratiche, report di affidabilità finanziaria e commerciale dei potenziali partner locali.
All’evento sono intervenuti oltre alla dottoressa Polin e al presidente Bertola, il Console Generale di Romania a Trieste Cosmin Lotreanu, il Console Onorario Generale di Romania Mario Moretti Polegato, la Presidente di Confindustria Est Europa Maria Luisa Meroni, il Presidente Maschio Gaspardo SpA Mirco Maschio, l’Amministratore Delegato Metalmont SpA Iacopo Meghini. (di Daniela Mogavero)

In Mind il Social innovation Campus: Transizione verso un Futuro

In Mind il Social innovation Campus: Transizione verso un FuturoMilano, 22 feb. (askanews) – “Transition4All: Verso un futuro”: con questo titolo torna in presenza il Social Innovation Campus in nella Social Innovation Academy di MIND – Milano Innovation District. La quarta edizione – come suggerisce il titolo – sarà dedicata al tema delle transizioni, da quella ecologica a quella digitale, giuste e inclusive e si svolgerà mercoledì 1 e giovedì 2 marzo. Tutti i contenuti saranno comunque accessibili anche online per permettere, come le scorse due edizioni, di seguire il programma culturale da tutta Italia.
Il Social Innovation Campus promosso da Fondazione Triulza è il primo Campus italiano sull’Innovazione Sociale; nelle sue prime tre edizioni ha coinvolto circa 14.000 persone, di cui la metà giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado e universitari. Al Campus lavorano insieme e si confrontano studenti, terzo settore ed economia civile, imprese tecnologiche, finanza, università e centri di ricerca, istituzioni immersi nell’ecosistema MIND per condividere soluzioni innovative, sostenibili e inclusive alle sfide poste dalla società contemporanea.
L’evento d’apertura – che si terrà mercoledì 1 marzo dalle ore 10:00 – ben rispecchia lo spirito del Campus mettendo a confronto giovani studenti, ricercatori e imprenditori con progetti ad impatto con i rappresentanti delle istituzioni, imprese, organizzazioni no-profit e mondo dell’università e della ricerca. All’evento d’apertura parteciperà Vannia Gava, viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica.
L’intero evento prevede oltre 20 eventi: occasioni preziose per per condividere best practices nazionali e internazionali e opportunita’ per giovani generazioni e imprese ad impatto sociale. Al link https://www.sicampus.org/programma-culturale-2023/ è possibile conoscere in dettaglio il programma culturale con tutti gli appuntamenti, programma costruito in collaborazione con i partner del Campus. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Fra i filoni tematici e i protagonisti del Campus, ci saranno le imprese ad alto impatto sociale e ambientale e la nuova economia sociale con sei appuntamenti che presentano concrete opportunità e prospettive europee: percorso Cooperazione Digitale per cooperative e non profit dell’Alleanza Cooperative Italiana in collaborazione con Google; le novità del progetto UniCredit Start Lab e di Matchis, di Fondazione Triulza e Finlombarda; la nuova democratizzazione degli investimenti in infrastrutture promossa da Azimut, il contest social tech di Fondazione Triulza, Fondo Sviluppo, Coopfond e General Fond; le nuove Skills degli imprenditori sociali per la twin transition nel contesto delle nuove politiche europee, con Diesis Network e European Commission – Joint Research Centre; il nuovo programma Get it!, a cura di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, Cariplo Factory e Fondazione Cariplo.
Le giovani generazioni alle prese con una delicata fase di transizione tra studio e lavoro sono al centro del Campus 2023, non solo con attività a loro dedicate, ma con momenti di confronto con aziende, istituzioni, operatori: tra gli altri appuntamenti sul tema ci saranno il workshop di Umana “Presente Futuro: una generazione in transito” con il racconto di best practices e reti; ancora l’incontro internazionale di Arexpo sul ruolo dei giovani nei processi di innovazione, partendo dal modello sviluppato nel Québec (Canada); un focus sulle nuove competenze e professioni green, con AVIS; una riflessione sull’accelerazione digitale e l’innovazione nella formazione a cura di Valore Italia – Fondazione ENAIP Lombardia; una lectio su “Donne e Scienza” a cura di Maria Pia Abbracchio – Università degli studi di Milano.
Le tecnologie come strumento per transizioni giuste e inclusive in quattro ambiti: salute, energia, smart city e territori saranno a loro volta al centro di iniziative specifiche. Il digital health integrato e la medicina territoriale sarà oggetto di discussione nel workshop organizzato da Astrazeneca a partire dal progetto Azimuth per i pazienti con insufficienza cardiaca; tema approfondito anche dai partner del progetto SCC Innovation Hub & Living Lab Network. Le opportunità legate alla transizione energetica per le città e i territori saranno invece affrontate nell’incontro di UnipolSai del 1 marzo in MIND, mentre il Gruppo CAP indagherà le possibilità legate alla sostenibilità sociale, ecologica ed economica in ambito idrico e non solo.
Il rapporto tra tecnologia, arte e smart city sarà oggetto di due webinar promossi nell’ambito della Federated Innovation @MIND da Valore Italia, Cisco, Schneider Electric e Windtre. Saranno trasmessi dall’aula del futuro creata in Mind: il Piscopia Corner – Augmented Education Lab, una nuova idea di spazio educativo che fa leva sulla connettività, sull’intelligenza artificiale e sulla sensoristica diffusa. Come far diventare i territori e le comunità più coese e sostenibili sarà il tema dei due wokshop promossi dal Salone CSR e dell’Innovazione e dal Comune di Rho con AIL Associazione Imprenditori Lombardi e Distretto 33.
Il Campus propone ai giovani studenti e neolaureati/neodiplomati un ricco programma di percorsi di co-progettazione e laboratori in presenza (diffusi nell’area Mind) e online per rafforzare le competenze trasversali necessarie per affrontare, non solo un colloquio di lavoro, ma le sfide professionali del domani. Saranno poi gli studenti delle scuole superiori di II grado e universitari ad animare fisicamente gli spazi della Social Innovation Academy e altri spazi Mind durante le due giornate per partecipare al percorso hackathon in presenza e ai 37 laboratori in presenza organizzati insieme ai partner del Campus 2023. Allo stesso modo studenti da tutta Italia, seguiranno il percorso hackathon online e il palinsesto con circa 15 laboratori online di orientamento e tematici, in linea con i percorsi PCTO e di educazione alla cittadinanza.
Hanno contribuito alla costruzione del palinsesto tematico per gli studenti: Acra, Arexpo – Stripes Digitus Lab, Astrazeneca, Cesvip Lombardia, CSV Milano, CVING, Fondazione Cariplo & Green Jobs Hub, Fondazione Unipolis & Muv Game, Gruppo Cap, Legambiente, Lendlease, Irccs Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, Politecnico di Milano, Umana, Università degli Studi di Milano. Il Social Innovation Campus è un’iniziativa lanciata nel 2019 dal comitato scientifico della Social Innovation Academy di Fondazione Triulza in MIND, presieduto dal professore del Politecnico di Milano – Tiresia Mario Calderini.
Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di Mind: Arexpo, Lendlease, Human Technopole, Gruppo San Donato, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2023 è realizzata con il supporto di UnipolSai e in partnership con Coopfond, Fondosviluppo, General Fond, Umana, UniCredit, – come main sponsor -; AstraZeneca, Azimut, Gruppo CAP, CISCO, CVing, Planet Smart City, Schneider Electric, Valore Italia, WINDTRE – come sponsor. Ha ottenuto il contributo e il patrocinio della Regione Lombardia, e il patrocinio di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano.
Il programma culturale è promosso in collaborazione con numerosi content partner: ACRA, AIL, AVIS Regionale Lombardia, Cariplo Factory, CDO Milano, Cesvip Lombardia, Consorzio Nazionale CGM, CSVnet Lombardia, CSV Milano, Delegazione del Québec a Roma, Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, Diesis Network, Distretto33, Enaip Lombardia, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fondazione Social Venture GDA, IreCoop Lombardia, Legambiente Lombardia, Manager Italia, Net, SCC Innovation Hub & Living Lab Network. Con il supporto tecnico di Epson, Grana Padano, Mimesi – Media Intelligence, Zero Impack.

Coltivare sulla Luna con fertilizzanti ricavati dalla regolite

Coltivare sulla Luna con fertilizzanti ricavati dalla regoliteRoma, 22 feb. (askanews) – Prima o poi, i coloni sulla Luna dovranno diventare agricoltori. Un nuovo progetto Esa Discovery guidato dalla norvegese Solsys Mining sta esaminando il trattamento del suolo lunare per creare fertilizzanti per le piante in crescita.
La buona notizia – evidenzia l’Agenzia spaziale europea – è che l’analisi dei campioni lunari riportati sulla Terra mostra che sono disponibili minerali essenziali sufficienti per la crescita delle piante, a parte i composti azotati. La cattiva notizia è che il suolo lunare (o ‘regolite’) si compatta in presenza di acqua, creando problemi per la germinazione delle piante e la crescita delle radici.
L’agricoltura idroponica offre quindi un’alternativa pratica. Questo tipo di agricoltura comporta l’alimentazione delle radici delle piante direttamente con acqua ricca di sostanze nutritive, senza la necessità di terra.
Il progetto “Enabling Lunar In-Situ Agriculture by Producing Fertilizer from Beneficiated Regolith”, guidato da Solsys Mining con l’Istituto geotecnico norvegese (NGI) e il Centro per la ricerca interdisciplinare nello spazio (CIRiS), prevede lo studio di una combinazione di processi meccanici, chimici e biologici per estrarre nutrienti minerali dalla regolite.
L’illustrazione fornita dall’Esa mostra come potrebbe presentarsi l’impianto: un’area per la selezione meccanica della regolite che viene fatta passare attraverso il modulo centrale per lavorazioni più avanzate, infine i nutrienti, una volta sciolti in acqua, vengono pompati nel giardino idroponico.
“Questo lavoro è essenziale per la futura esplorazione lunare a lungo termine”, commenta Malgorzata Holynska, ingegnere dei materiali e dei processi dell’ESA. Raggiungere una presenza sostenibile sulla Luna, spiega, comporterà l’utilizzo di risorse locali e l’accesso ai nutrienti presenti nella regolite lunare con il potenziale necessario per aiutare la coltivazione delle piante. Questo studio rappresenta un primo passo che apre la via a ricerche più dettagliate in futuro. Il team di Solsys Mining – conclude Esa – è ottimista, avendo già coltivato fagioli utilizzando regolite lunare simulata come fonte di nutrienti.

Inflazione, Istat: a gennaio rallenta a +10% su anno

Inflazione, Istat: a gennaio rallenta a +10% su anno

Forte rallentamento beni energetici. Stima preliminare era +10,1%

Roma, 22 feb. (askanews) – Nel mese di gennaio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo registri un aumento dello 0,1% su base mensile e del 10% su base annua, da +11,6% nel mese precedente; la stima preliminare era +10,1%. Lo rileva l’Istat.
La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -12%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,3%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni durevoli (da +6,4% a +6,8%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,7%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,8% a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile a +6,2%.

BMW Italia e Plenitude (Eni) insieme per ricariche elettriche dedicate

BMW Italia e Plenitude (Eni) insieme per ricariche elettriche dedicateRoma, 22 feb. (askanews) – Plenitude (Eni), attraverso la sua società controllata Be Charge, e BMW Italia hanno siglato un accordo per sviluppare nuove offerte per la ricarica elettrica pensate per favorire ulteriormente gli spostamenti a zero emissioni su strada.
Plenitude e BMW Italia per tutta la durata della partnership offrono, tramite l’App Be Charge ai clienti BMW o MINI che possiedono un’auto elettrica, una tariffa a consumo dedicata su tutta la rete nazionale di ricarica Plenitude + Be Charge e un’ulteriore promozione sui punti di ricarica co-brandizzati.
Infine, le due Società collaboreranno all’individuazione di aree in cui installare nuovi hub di ricarica Plenitude + Be Charge, con l’obiettivo di offrire agli e-driver BMW e MINI una rete sempre più capillare, capace di dare una risposta efficace all’esigenza di ricarica conveniente e agevole che rappresenta un fattore chiave per la scelta della mobilità a zero emissioni.
Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude, ha dichiarato: “Lo sviluppo della mobilità elettrica è un tassello importante della nostra strategia a sostegno della transizione energetica. Siamo quindi lieti di mettere a disposizione di BMW e MINI la nostra rete di infrastrutture di ricarica elettrica, tecnologicamente avanzata e in continua espansione, che ad oggi conta oltre 14.000 punti di ricarica e che sarà ampliata sia in Italia che in Europa sino a circa 30.000 punti entro il 2025”.
Massimiliano Di Silvestre Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia aggiunge: “Il progetto testimonia la nostra volontà di promuovere la cultura della mobilità elettrica non solo con un’offerta di prodotti straordinaria (15 modelli già in produzione dalla fine del 2022) ma anche attraverso il contributo al tema delle infrastrutture di ricarica e i servizi connessi che resta nodale, soprattutto nel nostro Paese. È un segno di attenzione e supporto ai nostri clienti che stanno facendo una chiara scelta di mobilità a emissioni zero.”
Plenitude (Eni) è una Società Benefit presente sul mercato con un modello di business unico che integra la produzione da rinnovabili, la vendita di energia, i servizi energetici e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Nel settore della mobilità elettrica, attraverso la controllata Be Charge, possiede una rete di oltre 14.000 punti di ricarica che sarà ampliata sia in Italia che in Europa con circa 30.000 punti di ricarica previsti entro il 2025. Inoltre, grazie agli accordi di interoperabilità, sull’app Be Charge è possibile utilizzare più di 116.000 punti di ricarica.

Mercato immobiliare Europa riparte: in 2022 40 miliardi investimenti

Mercato immobiliare Europa riparte: in 2022 40 miliardi investimentiRoma, 22 feb. (askanews) – Il mercato immobiliare commerciale europeo resta altamente attrattivo per gli investitori e riparte nel suo percorso di crescita. Nel corso della prima metà del 2022 gli investimenti immobiliari sono aumentai rispetto allo stesso periodo del 2021 (circa 20 miliardi di euro e un incremento del 70% circa), per poi subire un rallentamento a causa degli elevati livelli di inflazione, dell’incremento dei tassi di finanziamento, e dell’aumento dei livelli di incertezza economica, dell’incremento dei costi dell’energia e del perdurare del conflitto russo-ucraino, compensato, però, da importanti transazioni concluse a fine anno che hanno portato i volumi totali a superare i livelli del 2021: 40 miliardi di euro di investimenti complessivi, per un incremento di circa il 20%.
È quanto emerge dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato oggi a Milano da Scenari Immobiliari nel corso del convegno “LIVING IN A TWO-SPEED WORLD – Negozi di città e centri commerciali del nuovo decennio”.
Le previsioni per il 2023 – informa una nota riassuntiva – risultano incerte e fortemente correlate alla sostenibilità economica dei canoni di locazione e alla loro capacità di incidere sui rendimenti. Francia, Germania e Regno Unito continuano a rappresentare i mercati più attrattivi per i capitali destinati agli immobili commerciali, con investimenti che nel 2022 hanno raggiunto rispettivamente 6, 8,25 e 8,1 miliardi, mentre in Italia si è registrata una contrazione, con un valore totale pari a poco meno di 1 miliardo di euro.
“I consumatori, in Italia, in Europa, nel mondo – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio, i negozi, le grandi superfici, stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi”.
Le quotazioni, nel corso del 2022, sembrano avere finalmente invertito l’andamento negativo fatto registrare nel corso del biennio 2020-2021. I valori di vendita e i canoni di locazione hanno mostrato, nei principali Paesi dell’Unione, un incremento medio prossimo all’1% che, si prevede, possa essere seguito da un ulteriore rialzo, superiore al 4%, durante l’anno in corso. Tale crescita è riconducibile, in prevalenza, al recupero dei livelli pre-pandemici da parte dei passaggi all’interno degli shopping center, del rapido riavvicinamento, nonché in alcuni casi del superamento, del numero di arrivi turistici registrati nel corso del 2019 nelle principali città del continente nonché del processo di riequilibrio tra acquisti online e acquisti presso i punti vendita fisici.
In Italia, lo stato di incertezza, con le sue dinamiche evolutive che hanno interessato e caratterizzato i diversi periodi dell’anno appena trascorso, ha influenzato direttamente e indirettamente il settore retail, soprattutto quegli asset immobiliari (retail park) situati al di fuori dei principali centri urbani.
L’andamento degli investimenti registrato nella prima metà dell’anno nella Penisola, superiore ai 550 milioni di euro, ha sostenuto la crescita del settore compensando il successivo calo registrato nel corso dei due trimestri conclusivi che ha portato gli investimenti a superare, seppur di poco i 400 milioni. Il volume totale degli investimenti retail fatto registrare nel corso del 2022, pari a poco meno di 1 miliardo di euro (980 milioni), risulta inferiore di quasi il 26% rispetto a quanto fatto registrare nel corso del 2021 e di quasi il 50% rispetto al 2019. La Lombardia concentra più del 25% del totale degli investimenti a livello nazionale, circa 270 milioni di euro, seguita da Veneto ed Emilia Romagna, rispettivamente con quasi il 15% (134 milioni) e il 10% (84 milioni).
Nel corso del 2022 il mercato italiano degli immobili a uso commerciale ha fatto registrare un fatturato complessivo di quasi 6,5 miliardi di euro, derivante da attività di vendita e di locazione di spazi per il retail, in calo di 3,7 punti percentuali rispetto alla quota raggiunta nel 2021.
L’attenzione degli investitori istituzionali si è andata a concentrare sulle high street di Milano (via Montenapoleone), Venezia (calle San Moisè) e Roma (via del Corso), positivamente condizionate dal ritorno dei flussi turistici internazionali ai livelli pre-pandemici.
Se si concentra l’attenzione sulle Grandi Superfici Commerciali, gli investitori hanno focalizzato la loro attenzione verso occasioni di natura opportunistica e value-add che hanno riguardato asset immobiliari quali centri commerciali secondari in una serie di territori situati prevalentemente nel nord della Penisola (province di Brescia, Modena, Padova, Reggio Emilia e Varese) e all’interno dei vasti confini amministrativi della città di L’Aquila.
Le dinamiche relative alle quotazioni immobiliari rilevate nel corso del 2022 restituiscono, a livello nazionale, una stabilizzazione dei valori e dei canoni unitari con previsioni di crescita per l’anno in corso, sia per le Grandi Superfici Commerciali (più 0,6 e più 0,2%) che per gli esercizi di vicinato (più 1,1 e più 0,4%).