Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Turchia, banca centrale aumenta drasticamente tassi ufficiali

Turchia, banca centrale aumenta drasticamente tassi ufficialiRoma, 24 ago. (askanews) – La banca centrale turca ha aumentato drasticamente i tassi di interesse in uno dei segnali più chiari che il suo nuovo team economico ha decisamente rotto con anni di politica non ortodossa nel tentativo di arginare l’inflazione galoppante. Il comitato di politica monetaria della banca ha aumentato il tasso repo a una settimana di 7,5 punti percentuali, portandolo al 25%, superando di gran lunga il 20% previsto dagli economisti in un sondaggio FactSet.

Il terzo aumento dei tassi in altrettanti mesi – rileva il Financial Times – sottolinea il drammatico cambiamento nelle politiche economiche della Turchia da quando il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato rieletto a maggio. Il governatore della banca centrale Hafize Gaye Erkan ha quasi triplicato i tassi di interesse dalla sua nomina a giugno nel tentativo di raffreddare l’inflazione. “L’aumento dei tassi da parte della banca centrale turca, molto più ampio del previsto, contribuirà notevolmente a rassicurare gli investitori sul fatto che il ritorno all’ortodossia politica è sulla buona strada”, ha affermato Liam Peach di Capital Economics a Londra. “Per quanto riguarda le prospettive macroeconomiche della Turchia, questo potrebbe rappresentare un punto di svolta”.

La decisione di giovedì è stata la prima presa da quando Erdogan ha nominato tre nuovi vice governatori delle banche centrali. Come Erkan, il trio ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte degli investitori grazie alle loro forti credenziali professionali e accademiche nel campo della finanza. La forte stretta segna un cambiamento rispetto all’insistenza di lunga data di Erdogan nel mantenere bassi i tassi di interesse, che secondo gli analisti ha causato il surriscaldamento dell’economia turca e ha contribuito a far crollare la lira. Dopo la decisione odierna la valuta è rimbalzata di circa il 2% in più rispetto al dollaro USA a TL26,77, ma rimane ancora vicino ai minimi storici.

La banca centrale ha inoltre avvertito che la debolezza della lira, i recenti aumenti delle tasse e gli aumenti dei salari minimi contribuirebbero ad un ritmo più elevato di crescita dei prezzi. Il mese scorso aveva previsto che l’inflazione avrebbe raggiunto quasi il 60% entro la fine dell’anno rispetto al 48% di luglio. Intanto sono alcuni segnali che le nuove politiche stanno cominciando a dare i loro frutti. Le riserve lorde in valuta estera della banca centrale, scese a livelli insolitamente bassi prima delle elezioni generali, sono aumentate a 69 miliardi di dollari dai 48 miliardi di dollari di maggio. Gli investitori stranieri hanno anche investito 1,7 miliardi di dollari nelle azioni turche su base netta dall’inizio di giugno, secondo i dati della banca centrale.

Formula Uno, Sainz: “Capire la macchina e pensare al 2024″

Formula Uno, Sainz: “Capire la macchina e pensare al 2024″Roma, 24 ago. (askanews) – Guardare al futuro. Si scrive Gp d’OLanda, appuntamento dopo la pausa estiva del Mondiale di Formula1, ma si legge 2024 quando la Ferrari sarà chiamata per l’ennesima volta a tornare protagonista del mondiale. Nella conferenza stampa che precede l’appuntamento di Zandvoort, Carlos Sainz sottolinea le difficoltà avute dal team sin dai test pre campionato in Bahrain nella comprensione totale di una vettura che dà buone garanzie in qualifica ma poca costanza in gara:

“Lo spirito – dice – è quello di capire sempre meglio la macchina, il regolamento e cosa ci manca rispetto alla Red Bull. Un lavoro per dare una svolta alla stagione e metterci nelle migliori condizioni per il 2024. Quest’anno è mancata costanza, come dimostra la differenza tra l’Ungheria e Spa, un’imprevedibilità sulla quale ci stiamo concentrando e ci concentreremo per tutta la stagione. Il lato positivo è la buona performance in qualifica, ma dobbiamo concentrarci sul rendere la macchina più veloce in gara. Che gara sarà non lo so, è difficile fare previsioni per noi quest’anno. Anche per i margini ristretti tra le prime in classifica”. L’obiettivo è di migliorare la macchina: “Abbiamo ancora dieci gare per capire meglio la macchina. Non è un segreto che sin dai test in Bahrain ci sono state cose che non ci hanno permesso di avere una comprensione totale della vettura. Stiamo provando cose e raggruppando idee e speriamo di cogliere al meglio tutto per la prossima stagione. Il problema di base della vettura l’abbiamo capito, ma ci sono tanti altri fattori. Le differenze sono piccole, soprattutto quando cerchi di battere le Mercedes, Aston Martin e ora anche McLaren. L’obiettivo ora è stare più in alto possibile nel Costruttori”

Sulla pausa estiva dice: “E’ stata bella. Sono stato con famiglia e amici, ma siamo sempre nel mezzo della stagione di F1 e alla fine cerchi sempre di tenere acceso l’interruttore per la seconda parte del campionato”.

Acqua di Fukushima in mare, Coldiretti: dal Giappone arrivano 123mila kg pesce

Acqua di Fukushima in mare, Coldiretti: dal Giappone arrivano 123mila kg pesceRoma, 24 ago. (askanews) – In Italia sono arrivati oltre 123mila chili di pesce dal Giappone in un anno pari a meno dello 0,02 per cento sul totale dei prodotti ittici importanti da tutto il mondo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2022 in riferimento alla decisione della Cina di vietare le importazioni di prodotti ittici dal Giappone in risposta alla decisione di rilasciare le acque reflue dello stabilimento nucleare di Fukushima devastato dal disastro del marzo 2011.

In realtà – sottolinea la Coldiretti – i quantitativi aumentano se si considerano le importazioni dei tutti i Paesi che pescano nelle acque del Mar del Giappone anche perché l’Italia è fortemente dipendente dall’estero per i prodotti ittici. L’allarme che viene dal Giappone – continua la Coldiretti – evidenzia l’importanza di salvaguardare il patrimonio ittico nazionale in una situazione in cui oltre l’80 per cento del pesce fresco consumato in Italia proviene dall’estero. Al contrario – spiega ancora la Coldiretti – le nuove norme Ue sulla pesca rischiano di far sparire dalle tavole un pesce italiano su tre, con il divieto della pesca strascico che va a colpire il settore più produttivo della Flotta Italia, aprendo la strada a una vera e propria invasione di prodotto dall’estero.

E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, afferma il la Coldiretti nel sottolineare la necessità di tutelare la pesca nazionale in un Paese come l’Italia che ha 7500 chilometri di coste che offrono un patrimonio alimentare unico per qualità e sicurezza. Per controllare direttamente l’origine del pesce acquistato il consiglio della Coldiretti è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37” se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo. Gli italiani – sottolinea Coldiretti – mangiano circa 28 chili di pesce pro capite all’anno, sopra la media europea che è di 25 chili.

Usa,-5,2% ordini beni durevoli a luglio, peggio di stime

Usa,-5,2% ordini beni durevoli a luglio, peggio di stimeNew York, 24 ago. (askanews) – A luglio, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti hanno registrato un ribasso superiore alle attese, dopo il notevole rialzo del mese precedente. Come riporta il dipartimento al Commercio, gli ordini di beni destinati a durare più di tre anni sono saliti del 4,7% a 302,5 miliardi di dollari. Il dato di maggio è stato rivisto da +4,7% a +2%, cioè da 302,5 miliardi a. Gli analisti attendevano un ribasso del 4,1%.

Escludendo gli ordini del settore trasporti, il dato è salito dello 0,5%, oltre il +0,2% di giugno. Escludendo la difesa, categoria molto volatile, il dato ha registrato un ribasso del 5,4%, mentre in giugno aveva registrato un +6,2%. Una misura chiave per gli investimenti aziendali, i nuovi ordini per beni capitali non nel settore della difesa, escludendo il settore aereo, hanno registrato un modesto rialzo dello 0,1%, rispetto all’aumento dello 0,2% di giugno.

Pd: il caso De Angelis è un problema nazionale, Meloni non può lavarsene le mani

Pd: il caso De Angelis è un problema nazionale, Meloni non può lavarsene le maniRoma, 24 ago. (askanews) – “Il caso De Angelis è un problema nazionale perché è un vulnus per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione antifascista. La presidente Meloni non può lavarsene le mani derubricando il caso ad un fatto locale”. Lo dichiara in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Culture e memoria nella segreteria nazionale del Partito democratico.

“Il presidente della Regione Francesco Rocca – aggiunge – sa bene quanto siano state scuse di comodo quelle del capo della comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha negato, sui social, la matrice fascista della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La dimostrazione del suo mancato ravvedimento sta in quel post antisemita di un anno fa nel quale inneggia al nazista Himmler e che non è stato rimosso. Per noi Marcello De Angelis non può più ricoprire quel ruolo istituzionale”, ha concluso Ruotolo.

Lavoro, Inps: +810mila posti in primi 5 mesi

Lavoro, Inps: +810mila posti in primi 5 mesiRoma, 24 ago. (askanews) – Nei primi cinque mesi dell’anno sono 810mila le nuove posizioni di lavoro. E’ questo il saldo tra assunzioni e cessazioni secondo i dati Inps dell’Osservatorio sul Precariato.

Nel corso dei primi cinque mesi del 2023 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 3.408.000, nel complesso quasi allineate allo stesso periodo del 2022 (-0,6%). In flessione risultano le assunzioni dei contratti in somministrazione (-9%), a tempo indeterminato (-5%) e di apprendistato (-4%); per gli altri contratti si registra un aumento: tempo determinato +2%, lavoro intermittente +4%, stagionali +5%. Le cessazioni sono state 2.598.000, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). Concorrono a questo risultato i contratti a tempo indeterminato (-9%), i contratti in apprendistato (-6%), i contratti in somministrazione (-8%). In aumentano risultano le cessazioni di contratti a tempo determinato (+1%), contratti stagionali (+3%) e di lavoro intermittente (+5%).

Le trasformazioni da tempo determinato fino a maggio 2023 sono risultate 340.000, ancora in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+10%). Invece le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano in costante flessione (-19%), riflettendo ovviamente la contrazione delle assunzioni registrata nel 2020.

Rdc, Manfredi: più che abolirlo serve politica avviamento lavoro

Rdc, Manfredi: più che abolirlo serve politica avviamento lavoroRimini, 24 ago. (askanews) – “Il vero tema non è quello di abolire il reddito di cittadinanza, ma di avere delle reali politiche di avviamento al lavoro”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al Meeting di Rimini.

“Noi abbiamo una grande esplosione turistica che ci porta anche lavoro perché c’è una grande domanda di professionalità – ha spiegato Manfredi -. Esiste una fascia della popolazione che viene da situazioni di marginalità che sono molto antiche, che non ha formazione, non lavora da molti anni e quindi è molto complesso inserirli in un percorso lavorativo che richiede professionalità e capacità”. Questo, ha detto il sindaco di Napoli “ci fa capire che il vero tema non è quello di abolire il reddito di cittadinanza, ma di avere delle reali politiche di avviamento al lavoro: formazione, accompagnamento reale e reale incrocio della domanda e dell’offerta, altrimenti noi viviamo il paradosso che si cercano professionalità e poi la gente non trova lavoro, che è un po’ la fotografia della Napoli di oggi”.

Pnrr, Manfredi: contrario e preoccupato per spostamento progetti

Pnrr, Manfredi: contrario e preoccupato per spostamento progettiRimini, 24 ago. (askanews) – “Non condivido la decisione” del governo di proporre all’Ue di “spostare i finanziamenti” del Pnrr già destinati per la rigenerazione di Scampia e Taverna del Ferro. “Dobbiamo avere fiducia in quello che ci dice il ministro, però noi non ci fermeremo: sue questi due progetti finché il governo non ci dirà di fermarci andremo avanti”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al Meeting di Rimini.

“Noi abbiamo due grandi interventi, Scampia e Taverna del Ferro, su cui noi siamo perfettamente in linea con i tempi sia di aggiudicazione legale che di approvazione alle varianti urbanistiche – ha ricordato il sindaco di Napoli – prevediamo di aprire i cantieri tra ottobre-novembre in entrambi i luoghi. Si tratta di un grande progetto che rappresenta per noi un investimento complessivo di quasi 300 milioni di cui la metà dei fondi sul Pnrr. Ci auguriamo non ci siano dei ritardi, che l’eventuale spostamento dei fondi venga compensato subito con altre fonti di finanziamento”. “Ho qualche perplessità perché non è facile spostare progetti dalle risorse del Pnrr ai Fondi di sviluppo e coesione perché ci sono regole diverse, modalità di aggiudicazione legale diverse, modalità di monitoraggio diverse e quindi ho grandi difficoltà – ha aggiunto Manfredi -. Però dobbiamo avere fiducia in quello che ci dice il ministro, però noi non ci fermeremo: sue questi due progetti finché il governo non ci dirà di fermarci andremo avanti”.

Migranti, Giansanti: su flussi il modello va migliorato

Migranti, Giansanti: su flussi il modello va miglioratoRimini, 24 ago. (askanews) – “Il modello dei flussi va migliorato. Certamente come positivo riscontriamo l’aumento del numero delle persone che sono state assegnate rispetto al governo precedente. E’ troppo lungo e complesso il modello con cui si regola l’ingresso. Primo perché c’è il click day, quindi troppo spesso la domanda di una azienda che ha bisogno viene scartata perché ci mette troppo a caricarla, poi i tempi per avere l’autorizzazione: noi generalmente facciamo la domanda un anno per l’altro mentre invece dovremmo fare la domanda per l’anno in corso. Poi c’è il tema della formazione che diventa fondamentale. Noi dobbiamo fare la formazione su questi operai direttamente nei loro paesi di origine”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, parlando dei flussi migranti.

Manovra, Giansanti: opportuno taglio cuneo fiscale

Manovra, Giansanti: opportuno taglio cuneo fiscaleRimini, 24 ago. (askanews) – “Chiediamo al governo un costo del lavoro più basso perchè dove i margini sono strettissimi la differenza la si fa sui costi”. Lo ha detto Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura al Meeting di Rimini, secondo cui “il taglio del cuneo fiscale sarebbe quanto mai opportuno”.

“E’ evidente che gli effetti del cambiamento climatico – ha aggiunto – sono davanti a tutti noi. Alla luce di quello che dice il ministro Giorgetti io ho un po’ le mani legate perchè avrei tanto da chiedere al governo. In un mercato così difficile, noi oggi abbiamo un settore primario condizionato dalla speculazione e dalla necessità del governo di far scendere i prezzi al consumo. Riteniamo che il modello francese, basato su come si va a formare il prezzo della filiera industriale vada in qualche modo regolato. Quel modello a nostro avviso è il modello giusto va trovato”. “So a quanto vendo il mio latte. Quando uno va a comprare il latte – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – non lo compra per il cartone ma per il latte dentro, quindi devo capire se il valore del latte vale il 25% del prezzo alla vendita, il rimanente 75% è tra cartone, pubblicità e tutti quelli che sono i passaggi a valle dei margini di guadagno. Una legge come quella francese che permette di stabilire quali sono e come si stabilisce il margine all’interno della filiera industriale sarebbe opportuno”.

“Poi ci sono altre misure, come quella voluta dal ministro Lollobrigida insieme al ministro Giorgetti, quello della card che a mio avviso va rilanciata per l’anno prossimo, mettendo al centro i prodotti dell’agricoltura che sono direttamente sul banco della grande distribuzione, quindi ortofrutticoli e carni e soprattutto chiediamo al governo un costo del lavoro più basso perchè dove i margini sono strettissima la differenza la si fa sui costi”.