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Dal 31 agosto al cinema “Conversazioni con altre donne”

Dal 31 agosto al cinema “Conversazioni con altre donne”Roma, 21 ago. (askanews) – Esce nelle sale dal 31 agosto 2023, distribuito da Adler Entertainment, la commedia ‘Conversazioni con altre donne’, esordio alla regia di lungometraggio di Filippo Conz, interpretato da Valentina Lodovini e Francesco Scianna. Il film, una co-produzione Italia / Argentina di Alfredo Federico, Simona Banchi e Gaston Gallo per 39FILMS e MG Producciones, in associazione con Adler Entertainment, Laser Digital Film e in collaborazione con Rai Cinema, riceve il contributo del MIC –  Ministero della Cultura, con il sostegno della Calabria Film Commission. ‘Conversazioni con altre donne si avvale delle musiche di Paolo Fresu ed è tratto dell’omonimo dramma romantico statunitense con Helena Bonham Carter e Aaron Eckhart. Due anime gemelle si rincontrano dopo nove anni ad una festa di matrimonio a Tropea. Nonostante siano entrambi impegnati in una relazione si lanciano con cinica spensieratezza in una scappatella segreta che diventa presto un disperato tentativo di recuperare il tempo perduto. Un film dai dialoghi serrati e scoppiettanti che con l’adattamento italiano trova un più ampio ventaglio di emozioni – passione, ironia ed una punta di malinconia – tipico di quella commedia all’italiana apprezzata in tutto il mondo. Tropea, la Calabria e i suoi territori sono stati luogo di scouting per tecnici, attori, comparse e maestranze del film. Piu’ del 50% della troupe, principalmente del reparto produzione, macchinisti, scenografia, costumi, trucco, suono e fotografia di scena sono residenti in Calabria. Tutte le spese legate al territorio quali location, alberghi, noleggio auto di produzione, catering e spese generali sono state sostenute in Calabria. Un impegno da parte della produzione per sostenere e riavviare l’economia locale, particolarmente colpita in questo lungo periodo di pandemia da Covid-19. Il film ha ottenuto il patrocinio gratuito del Comune di Tropea e i contributi per l’attrazione ed il sostegno di produzione audiovisive cinematografiche nazionale e internazionale nel territorio della regione Calabria-2020. Tutto il film – per 4 settimane di preparazione e 4 di riprese – è stato infatti girato in Calabria, in particolare all’interno di Villa Paola a Tropea, con vista sul mare, valorizzando l’identità regionale e il paesaggio in tutta la sua bellezza.

LA LOCATION – VILLA PAOLA a TROPEA La leggenda racconta che sia stato lo stesso San Francesco da Paola giunto a Tropea nel 1464, ad indicare il sito per la costruzione del santuario a lui dedicato. La scelta ricadde su un piccolo promontorio affacciato sul mare da cui già allora, si poteva godere di una splendida visuale sulla Costa degli Dei. Accanto al santuario fu costruito il convento. A finanziare l’opera fu un nobile del posto, Giovanni Adesi, che aiutato, a suo dire, dal Santo a sopravvivere ad una caduta da un burrone, cambiò la sua esistenza, facendo dapprima una vita da eremita per poi tornare a Tropea per costruire il convento e la chiesa in onore del suo Santo prediletto. Negli anni il convento, divenuta dimora privata, ha visto diverse trasformazioni. La più rilevante nel 1920 ad opera dell’architetto Basile di Palermo. Da quel momento nuovi interventi ne hanno oscurato l’originaria bellezza e il trascorrere del tempo, procurato diversi danni strutturali. Oggi la villa è stata trasformata interamente in un hotel che accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera unica, combinazione perfetta tra l’esclusività e l’eleganza del suo passato e il calore di una dimora di famiglia. IL REGISTA Filippo Conz ha ricevuto un Master in Regia Cinematografica dalla Columbia University e una Laurea in Teorie del Film dalla Cattolica di Milano. Nel 2007 ha fondato a New York la Zbabam Productions, con la quale ha prodotto spot pubblicitari, film e documentari. I suoi lavori sono stati presentati in numerosi festival internazionali. Concerto, cortometraggio mentorato da Milos Forman, è stato selezionato al Sundance Film Festival e ha vinto numerosi premi tra cui il BAFTA/LA Award ad Aspen Shortfest, il premio del pubblico al Festival dell’Accademia del Cinema di Beijing e il premio alla miglior regia della National Board of Review. Il cortometraggio Tymbals ha vinto lo Sloan Production Award ed è stato inserito nella collezione permanente del Museum of Moving Image di New York. Eukiah, da una pièce di Lanford Wilson, è stato nominato per il premio di Best Short al Los Angeles Short Film Festival. Strani Anelli ha vinto il Premio Sefemm al Milano Filmmaker Festival, il Gold Remi Award al Worldfest Houston e Best Film al ToHorror Film Festival. I suoi crediti come montatore includono Here and There (Dir. Antonio Mendez) vincitore del Gran Premio della Critica a Cannes, oltre ad altre decine di premi internazionali e The Director , il documentario su Gucci prodotto da James Franco, presentato al Tribeca Film Festival. Filippo Conz è stato supportato da numerose istituzioni, tra cui la Hollywood Foreign Press Association, National Board of Review, Milos Forman Fund, Columbia University School of the Arts, New York Museum of the Moving Image, Alfred P. Sloan Foundation, Caucus Foundation, Film London PFM, Ministère de la Culture et de la Communication Français, Puglia Film Experience, Berlinale Talent Campus and Reykjavik Talent Lab.

Mondiali atletica, oro nei 100 donne dell’americana Richardson

Mondiali atletica, oro nei 100 donne dell’americana RichardsonRoma, 21 ago. (askanews) – La statunitense Sha’Carri Richardson riporta i 100 metri negli States. Sembrava fuori dai giochi ma ha avuto un finale travolgente e ha chiuso con un fantastico 10″65, record dei campionati. Argento per la giamaicana Shericka Jackson con 10″72, bronzo per l’altra giamaicana Shelly-Ann Fraser che dopo cinque titoli, sale comunque sul podio con 10″77, miglior risultato della stagione.

Lo statunitense Grant Holloway è campione del mondo dei 110 ostacoli per la terza volta consecutiva. In finale vola in 12″96 (vento 0.0), demolendo gli avversari. Il “vecchio” giamaicano Hansle Parchment, già di bronzo ai Giochi di Londra 2012, è d’argento in 13″07 (gli 11/100 di margine eguagliano il più ampio divario tra primo e secondo nella storia della rassegna iridata). Il bronzo va a Daniel Roberts, altro Usa (13″09). Va alla Svezia la medaglia d’oro nel lancio del disco: 71.46 per lui, davanti allo slovacco Ceh e al lituano Alekna. Definito il cast delle finaliste dei 400: a guidare il gruppo, in semifinale, la dominicana Paulino (49″54) davanti all’irlandese Adeleke (49″87) e la belga Bolingo (49″96, record nazionale). Nessuna statunitense promossa.

Meeting Rimini, intelligenza artificiale non è pericolo ma occasione

Meeting Rimini, intelligenza artificiale non è pericolo ma occasioneRimini, 21 ago. (askanews) – Intelligenza artificiale e inflazione non devono essere visti come un “pericolo”, ma come un’occasione per dimostrare la capacità del “made in Italy” di affrontare le sfide e di continuare a crescere. Lo hanno detto gli imprenditori al panel “Accettare la sfida del cambiamento per crescere” al Meeting di Rimini, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

In Italia – ha detto Urso – mancano “i giovani e le competenze” e “mancano le competenze perché mancano i giovani”. Per questo motivo è incentivare la natalità la “strategia” del governo Meloni e questo impegno si ripercuote in tutti i provvedimenti, compreso il taglio del cuneo fiscale. Il ministro ha ricordato che l’Italia è il secondo paese agricolo in Europa, dopo la Francia, e il secondo paese industriale dopo la Germania. Su entrambi questi settori si può migliorare, come su quello del turismo, nel quale può ambire a diventare primo. Ma qualcosa manca e Urso ha affermato: “Sappiamo quello che manca: mancano i giovani e le competenze. Mancano le competenze perché mancano i giovani. Perché da che mondo è mondo, le competenze nelle società e nelle famiglie dovrebbero portarle i giovani”. Il presidente di Fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, ha ricordato che negli ultimi cinque anni la popolazione da età lavorativa è diminuita 750 mila unità, l’età media dei lavoratori è aumentata da 38 a 44 anni, gli occupati con meno di 35 anni sono diminuiti di 3,6 milioni e i lavoratori con più di 45 anni sono cresciuti di 4,2 milioni. “In questo arco di tempo abbiamo completamente cambiato la struttura occupazionale italiana caratterizzandola da un invecchiamento della popolazione”.

“Le aziende – secondo Roberta Cocco, membro del Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore – devono prepararsi a quello che sta avvenendo. Come? Attraverso la capacità di decodificare le innovazioni: reingegnerizzare i processi anche attraverso l’intelligenza artificiale significa offrire un beneficio all’azienda, migliorare la produzione, analizzare che le varie componenti lavorino nel modo adeguato”. Ma per questo “occorrono competenze”. Su questo si è soffermato Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia e Presidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, ricordando l’impegno alla formazione continua a tutti i dipendenti, dal momento in cui si viene assunti fino all’ultimo giorno di lavoro. Antonio Gozzi, Presidente Duferco e Presidente Federacciai, ha messo in risalto la “capacità degli italiani di fare di necessità e virtù davanti ai problemi degli ultimi anni”, a cui nessuno era preparato, “alla pandemia, alla guerra in Europa e all’inflazione”. “Nelle difficoltà e nelle incognite dei cambiamenti – ha detto Gozzi – non possiamo non ancorarci alle grandi capacità del made in Italy, sconfiggere la paura dobbiamo essere razionali, analizzare i problemi e affrontare soluzioni praticabili”.

Jannacci, Gaber e Testori: tre “grandi” al Meeting di Rimini

Jannacci, Gaber e Testori: tre “grandi” al Meeting di RiminiRimini, 21 ago. (askanews) – “Un giorno come un altro/la gente passa e va/e la città non lo sa”. Le parole di Jannacci sono cantate da Andrea Mirò che suona a occhi chiusi il pianoforte sul palco di Sala Neri, al Meeting dell’amicizia fra i popoli. È lei, musicista, ad aprire l’incontro su Jannacci, Testori, Gaber.

Tre grandi milanesi che hanno narrato ‘la periferia’. Negli anni dal 1950 al 1970 l’esportazione, il Pil, l’emigrazione interna, erano in crescita esponenziale. Massimo Bernardini, giornalista moderatore dell’incontro, sottolinea: con il boom edilizio era arrivato anche il boom delle periferie. Giuseppe Frangi, giornalista (Casa Testori Associazione culturale), racconta che Testori in periferia ci era nato, a Novate, seppure in una famiglia borghese, difatti il padre lo avrebbe voluto nell’industria tessile di famiglia. Lui, invece, attraversava la periferia immedesimandosi nei suoi abitanti. Per riuscirci meglio, scriveva nei bar. Diceva che quella che raccontava non era una storia minore: ‘Il fabbricone’ è un suo testo, in Sala Neri lo legge dal vivo l’attore Michele Maccagno.

Paolo Jannacci ricorda l’amicizia tra il padre e Gaber che, rivela Bernardini, “oggi sono vicini anche nel cimitero monumentale”. Paolo, prima racconta che il fatto più rilevante per Jannacci era essere medico (ha tenuto l’ambulatorio tutta la vita), aiutare le persone, soprattutto “si sentiva più pronto verso questa popolazione sempre relegata in difetto”. Poi si mette al piano, anche lui musicista a tutto tondo, in completo a giacca chiaro e ‘scarpe da tennis’, e interpreta alcune canzoni dove il padre aveva messo in musica l’amore verso quell’umanità povera che vedeva.

Meeting Rimini, Pammolli: Stato-Regione una dialettica preziosa

Meeting Rimini, Pammolli: Stato-Regione una dialettica preziosaRimini, 21 ago. (askanews) – “È naturale che le Regioni chiedano molto e lo Stato tenga conto anche dei vincoli macroeconomici” nel Paese. “Questa è una dialettica che c’è sempre stata. L’unica osservazione che faccio è che in questa dialettica, più che mai oggi dopo il Covid, e in questa situazione complessiva del Paese, deve esserci una stella polare che è la compostezza istituzionale e la consapevolezza del senso di responsabilità che tutte le parti devono portare sul tavolo non solo nelle azioni ma anche nelle parole”. Lo ha sottolineato Fabio Pammolli, Professore ordinario di economia e management, Politecnico di Milano, che ha tracciato una fotografia economica dell’Italia.

“Il Paese ha un livello di spesa pubblica elevato- ha spiegato – e ha accumulato nel corso del tempo un livello di incidenza del debito pubblico sul Pil che è secondo solo a quello della Grecia a livello europeo. Questa situazione macroeconomica espone il Paese a una sfida della sotenibilità complessiva dell’insieme dei conti pubblici, a una sfida della crescita”. “Oltre a quella demografica – ha aggiunto Pammolli – l’Italia ha una seconda sfida, che è quella tecnologica”.

Meeting Rimini, Mezzanzanica: in aumento tasso occupazione

Meeting Rimini, Mezzanzanica: in aumento tasso occupazioneRimini, 21 ago. (askanews) – “Il tasso di occupazione era del 58% nel periodo pre-Covid, del 60,1% nel 2022 e del 61,5% nel primo semestre del 2023. Si tratta di un risultato mai raggiunto in Italia negli ultimi 20 anni. Questo indica che sta aumentando la partecipazione al mercato del lavoro”. Ad illustrare i dati è Mario Mezzanzanica, professore di Computer Science and Engineering, dell’Università Milano Bicocca, secondo cui “coloro che hanno un titolo di studio fino alla licenzia media hanno un tasso di occupazione del 29% che sale al 43,5% per chi è diplomato e al 53,6% per chi ha una laurea o una specializzazione post-laurea”.

Parlando dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, Mezzanzanica ha sottolineato come “il dato è in diminuzione negli anni”. “Sono circa 1 milione e 600mila i giovani tra i 15 e i 29 anni, nel nostro Paese, che non studiano né lavorano”. “La crisi maggiore riguarda il Sud e le Isole (30%) mentre nel Nord del Paese è intorno all’11-12%”, ha concluso il docente.

Meeting Rimini, Emidio Bini (Fvg): Creare veri Stati Uniti d’Europa

Meeting Rimini, Emidio Bini (Fvg): Creare veri Stati Uniti d’EuropaRoma, 21 ago. (askanews) – “Europa degli Stati o Europa delle Regioni?”. Alla domanda che anima l’incontro dell’edizione 2023 del Meeting di Rimini dedicato alle due tensioni – sovranazionalità e regionalismo – contenute nella Costituzione della Repubblica Italiana, l’assessore alle Attività produttive e turismo regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, risponde evidenziando ciò che non ha funzionato.

“Il PNRR – ha denunciato Bini – è il classico esempio di come le cose non devono essere fatte, ovvero bypassando le Regioni”. E se “da una parte c’è la necessità di una catena più corta, non troverei nessuno scandalo nella possibilità che l’Europa e le Regioni interloquiscano direttamente tra loro”. Da qui ai prossimi anni, avverte, ci aspettano sfide fondamentali. Il cambiamento epocale che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti “e l’Europa e l’Italia sono realtà piccole in confronto al mondo. Senza cambiare le regole attuali resteremo un vaso di coccio”. Invita a creare i veri Stati Uniti d’Europa con un presidente vero, un governo vero “dove non ci si occupi solo di come distribuire le mele e le arance ma di politica estera vera e della difesa comune vera. Guardate che figuraccia stiamo facendo con la Guerra in Ucraina: uno fa una cosa, uno fa l’altra. Non funziona. È chiaro che saremo esclusi dalle scelte strategiche globali”. L’invito è ad avere il coraggio di osare.

Urso: riaprire miniere? Sì, dobbiamo estrarre materie prime critiche

Urso: riaprire miniere? Sì, dobbiamo estrarre materie prime criticheRoma, 21 ago. (askanews) – L’Italia deve produrre materie prime critiche, come il cobalto, anche riavviando un’attività estrattiva, per garantirsi autonomia strategica e contribuire a quella europea. L’ha affermato il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso intervenendo oggi al Meeting di Rimini.

“Dobbiamo puntare a renderci sempre più autonomi sul piano dell’autonomia strategica dell’Unione europea. Questo vale per le materie prime critiche”, ha detto Urso. “Qualcuno ha titolato: ‘(Urso) vuole riaprire le miniere in Italia’. Sì certo, perché meglio una miniera di cobalto in Italia, e noi siamo tra i più grandi possessori di giacimenti di cobalto in Europa, rispettando le regole del mercato del lavoro, la tecnologia, l’ambiente, meglio estrarre il cobalto in Italia per raggiungere la nostra autonomia strategica, che importare il cobalto realizzato in Congo, 63% del cobalto mondiale, lavorato in Cina e poi esportato in Italia”, ha affermato il ministro. “Perché io credo – ha detto ancora – che l’Italia sia più capace di rispettare le regole del lavoro, le regole dei diritti sociali e ambientali, di quanto lo possa fare il Congo nelle condizioni in cui è. E l’impatto per l’ambiente è lo stesso”. Urso ha anche detto: “Se vogliamo evitare di passare dalla subordinazione al carbon fossile russo, che c’è costato carissimo, alla subordinazione alla tecnologia green cinese, dobbiamo produrre materie prime critiche che ci servono in Italia: il litio, il cobalto, il manganese, il titanio. Siamo pieni di materie prime critiche. Dobbiamo lavorarlo in Italia e in Europa, per poi realizzare la tecnologia green e digitale che ci serve. In questa economia globale, l’Italia può diventare una potenza leader d’Europa. A livello globale”.

Urso: mano invisibile mercato insufficiente, serve lo Stato

Urso: mano invisibile mercato insufficiente, serve lo StatoRoma, 21 ago. (askanews) – L’epoca della “mano invisibile del mercato” è finita: oggi anche paesi come gli Stati uniti si sono resi conto che non è sufficiente di fronte a sfide come quella del sistema cinese e si sono dotati di una politica industriale. Lo ha affermato il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso parlando oggi al Meeting di Rimini.

“Mi dicono che io sia diventato improvvisamente da reaganiano convinto quasi un fautore del socialismo di stato. Chi lo dice non ha capito i cambiamenti della storia dell’economia”, ha attaccato Urso. “Gli Stati uniti, che sono la patria del liberalismo, sin con la presidenza Trump e ancor più con la presidenza Biden, hanno fatto scendere in casmpo lo stato con una chiara politica finanziaria, energetica e industriale per rilanciare la produzione industriale negli Stati uniti. Perché gli Stati uniti, e parlo degli Usa, si sono resi conto che la mano invisibile del mercato, da sola, non può garantire condizioni di sviluppo a fronte di fenomeni quali quelli che sono realizzati in Asia, e non soltanto, in cui una pessima capacità di mettere insieme capitalismo di stato e Partito comunista hanno creato un sistema distorto. Che ora tra l’altro manifesta le sue crisi”, ha continuato il ministro.

“Ci siamo accorti di questo – ha detto ancora – durante la pandemia, quando si sono bloccate le fabbriche le auto di automobili perché mancava un chip. Quando le fabbriche farmaceutiche non potevano produrre un vaccino, un farmaco, perché mancavano gli elementi primari. Ci siamo accorti di come fosse vulnerabile la filiera produttiva”.

Urso: intervenire su cuneo fiscale per aumentare salari

Urso: intervenire su cuneo fiscale per aumentare salariRoma, 21 ago. (askanews) – Il cuneo fiscale è la leva che il governo intende muovere per aumentare i salari “in maniera strutturale” e intaccare la platea dei giovani che non lavorano e non cercano lavoro. L’ha affermato oggi il ministro dell’Impresa e del Made in Italy Adolfo Urso intervendo al Meeting di Rimini.

“I salari in Italia sono effettivamente troppo bassi. E la forma migliore per aumentare i salari in maniera strutturale è il taglio del cuneo fiscale. Lo abbiamo già fatto con la scorsa manovra economica. Lo abbiamo continuato a fare incrementandola col decreto del primo maggio. Lo faremo nella prossima legge finanziaria, in cui concederemo le risorse proprio per rendere strutturale e semmai incrementare per quanto possibile il taglio del cuneo fiscale”, ha detto Urso. Questo, ha detto ancora il ministro, “per incrementare i salari e invogliare i nostri giovani a cercare lavoro. Perché il problema principale che abbiamo davanti sono quei quasi tre milioni di giovani che in Italia, anche come frutto nefasto del reddito di cittadinanza, non studia, non lavora e non cerca lavoro. Quei tre milioni di giovani dobbiamo portarli a formarsi, cioè a studiare, a cercare lavoro e a trovarlo, perché il lavoro in realtà c’è, in Italia, nelle filiere strategiche del Made in Italy”.