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Grande distribuzione e inclusione: imprese sempre più consapevoli

Grande distribuzione e inclusione: imprese sempre più consapevoliMilano, 14 feb. (askanews) – Una ricerca universitaria per capire a che punto è il processo di inclusione lavorativa nel settore della distribuzione moderna: l’ha commissionata Federdistribuzione alla Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (ALTIS) ed è stata presentata a Milano.
“I progetti di inclusione – ha detto ad askanews Francesco Quattrone, direttore Lavoro e Affari generali di Federdistribuzione – sono un grandissimo valore per la grande distribuzione, che abbiamo capito che può aver un ruolo nella collettività, può portare avanti progetti estremamente importanti, sia in termini di opportunità di lavoro, sia di organizzazione aziendale e benessere dei lavoratori. Credo che la grande distribuzione abbia già fatto dei passi in avanti notevoli, però è un tema estremamente complesso e bisogna impegnarsi molto”.
Secondo la ricerca le aziende della distribuzione moderna stanno declinando la tematica dell’inclusione in maniera differente, e lo studio ha evidenziato una grande consapevolezza delle imprese, che si manifesta poi in quattro principali tipologie di approccio. La prima è quella definita “reattiva”, ossia che si muove in seguito a stimoli o condizioni esterne.
“Dall’altro lato – ci ha spiegato Maria Cristina Zaccone, ricercatrice di ALTIS e coordinatrice della ricerca – abbiamo invece aziende che hanno puntato su un approccio focalizzato, mirato a risolvere tutta una serie di problematiche. Una terza tipologia riguarda iniziative di inclusione che hanno un approccio diffuso, ovvero sono molteplici e puntano a beneficiare diversi individui. Infine ci sono aziende che già oggi hanno un approccio strutturale e strutturato, e oltre alle iniziative organizzate, hanno anche al proprio interno una struttura organizzativa dedicata agli aspetti dell’inclusione”.
Strategie che portano a benefici per le imprese e per i loro lavoratori, ma che poi, dato che si parla di distribuzione e retail, arrivano a coinvolgere direttamente i consumatori. “Quando pensiamo all’inclusione – ha concluso Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione – pensiamo ai nostri dipendenti, ma io quando vado in un punto vendita voglio essere incluso. E se ho di fronte a me dei dipendenti che sono parte di questa struttura io lo sento come consumatore. Questo significa avere anche un vantaggio competitivo rispetto alle altre aziende. Il concetto di inclusione nel passato era più limitato a chi aveva problemi, oggi invece il messaggio è che io voglio essere incluso, come dipendente, come cliente e come fornitore”.
Dallo studio di ALTIS sono poi emerse anche le sfide che attendono il settore della distribuzione moderna su questi temi: le sue principali riguardano l’organizzazione aziendale e la comunicazione, sia interna sia esterna. All’evento, poi, è intervenuta in collegamento anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha ribadito la centralità del tema dell’inclusione sul lavoro.

Nastri d’Argento, la street artist Laika “Protagonista 2023”

Nastri d’Argento, la street artist Laika “Protagonista 2023”Roma, 14 feb. (askanews) – La street artist Laika, protagonista del documentario di Antonio Valerio Spera “Life Is (Not) A Game” (presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e in sala dal 2 febbraio), si è aggiudicato il premio come Protagonista dell’anno ai Nastri d’Argento 2023.
Il documentario, prodotto da Morel Film e Salon Indien Films e distribuito da Morel Film e Kimera Film, è anche in cinquina ai Nastri per il Premio Valentina Pedicini.
Il film non è un convenzionale documentario sull’arte, né un classico biopic, ma il racconto degli ultimi due anni della nostra vita osservati dal punto vista della celebre artista romana, autrice, tra le altre, delle famosissime opere: #Jenesuispasunvirus, dedicata a Sonia, nota ristoratrice cinese della capitale, che denuncia gli atti di razzismo contro la comunità cinese prima dello scoppio della pandemia; e L’Abbraccio, il celebre poster attaccato nei pressi dell’Ambasciata egiziana di Roma in cui Giulio Regeni abbraccia Zaki rassicurandolo del fatto che “stavolta andrà tutto bene”.
Il racconto inizia proprio nel 2020: si passa dalla discriminazione verso la comunità cinese all’obiettivo “immunità di gregge” di Boris Johnson, dalle conseguenze economiche della pandemia fino alla guerra in Ucraina. Rispettando l’anima della protagonista, il documentario si presenta con un’impronta “pop”, fatta di contaminazioni e omaggi, in bilico costante tra ironia e profondità d’analisi.
La macchina da presa segue Laika nei blitz notturni, nel confinamento durante i duri mesi del lockdown, per poi accompagnarla in Bosnia all’inizio del 2021, quando l’artista decide di intraprendere il viaggio sulla rotta balcanica per denunciare le atroci condizioni di vita dei migranti; e infine in Polonia, al confine con l’Ucraina, nell’aprile del 2022.
“Life Is (Not) A Game”, così, partendo dalla cronaca, racconta questo percorso artistico fatto di fantasia, adrenalina, “gioco”, e il parallelo crescendo della coscienza civile di Laika. Un percorso che la porta a mettere gradualmente da parte l’anima ludica del suo lavoro e la spinge fuori dai confini nazionali per lasciar esplodere esclusivamente rabbia e denuncia.
Girato tra Roma, la Bosnia, Francoforte e la Polonia, “Life Is (Not) A Game” mutua il suo titolo da una delle opere di Laika affisse nel suo viaggio sulla rotta balcanica, Life Is Not A Game, appunto. Il poster è una denuncia esplicita della violenza esercitata dalla polizia sui migranti che provano il cosiddetto “Game”, come viene definito il tentativo di attraversare il confine con la Croazia. L’uso delle parentesi nel titolo vuole evocare la doppia anima dell’artista, fra ironia e impegno sociale.

Università Pisa, ministro Schillaci a inaugurazione Anno Accademico

Università Pisa, ministro Schillaci a inaugurazione Anno AccademicoRoma, 14 feb. (askanews) – L’Università di Pisa inaugurerà l’Anno Accademico 2022/2023, il 679° dalla sua Fondazione, martedì 28 febbraio alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La cerimonia, che si terrà a partire dalle ore 11 nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, sarà aperta dall’intervento del ministro Orazio Schillaci, che è stato rettore dell’Università Tor Vergata di Roma prima di entrare a far parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Seguiranno i saluti delle autorità, affidati al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al sindaco di Pisa, Michele Conti.
Il rettore Riccardo Zucchi terrà la relazione inaugurale, la prima a quattro mesi di distanza dall’insediamento a Palazzo alla Giornata. Interverranno quindi Michele Da Caprile, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Amministrazione, e Andru Gabriel Budacu Ferrari, presidente del Consiglio degli studenti.
La prolusione sul tema del diritto alla salute – informa Unipi – sarà tenuta da una delle personalità più prestigiose dell’Ateneo pisano, la professoressa Emanuela Navarretta, giudice della Corte Costituzionale nominata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel settembre del 2020, oltre che docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa. La mattinata si chiuderà con un omaggio musicale a cura del Coro dell’Università.
“Vogliamo recuperare il significato di questa cerimonia – ha dichiarato il rettore Riccardo Zucchi – come appuntamento annuale di analisi e condivisione all’interno della comunità accademica, oltre che di confronto con le principali istituzioni del territorio. Sono particolarmente lieto che il nostro invito sia stato accolto dal ministro Orazio Schillaci e dalla professoressa Emanuela Navarretta, illustre rappresentante della Scuola giuridica pisana: dopo il dramma dell’emergenza pandemica, è quanto mai opportuno riflettere su ciò che rappresenta oggi il diritto alla salute nel nostro Paese e in generale sui rapporti fra tutela della salute, ricerca scientifica e diritti dell’individuo”.

Ucraina, due ambulanze alla Croce Rossa grazie a Enav

Ucraina, due ambulanze alla Croce Rossa grazie a EnavRoma, 14 feb. (askanews) – Questa mattina, presso la sede della Croce Rossa Italiana, si è tenuto un incontro tra Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana e i vertici del gruppo Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, rappresentato dalla presidente Francesca Isgrò e dall’amministratore delegato Paolo Simioni. Valastro ha aggiornato Isgrò e Simioni sulle attività che sta svolgendo la CRI in Ucraina e, in particolare, sull’utilizzo dei due mezzi arrivati grazie al contributo di Enav.
Le ambulanze, donate da ENAV, sono state consegnate presso la sede della Croce Rossa in Ucraina, a Vinnytsia, con una delle ultime missioni umanitarie del 2022.
Dall’inizio del conflitto, la CRI ha fatto partire 43 convogli umanitari dall’Italia e 41 dal suo hub logistico di Suceava, in Romania. In totale, la Croce Rossa Italiana ha consegnato, nel 2022, oltre 3.000 tonnellate di aiuti umanitari.
“La Croce Rossa Italiana è stata in prima fila fin dalle fasi iniziali del conflitto (24 febbraio 2022). I Volontari e le Volontarie della CRI – ha ribadito Valastro – si sono fatti trovare pronti davanti a questa emergenza, per supportare chiunque chiedesse aiuto ed affiancare la Consorella ucraina nelle operazioni sul posto. Ringrazio ENAV per la collaborazione e la sensibilità mostrate davanti ad una difficile crisi che, ancora oggi, ci vede impegnati per rispondere ai bisogni e alle necessità della popolazione ucraina”.
“Ringrazio il Presidente Valastro e tutta la struttura di CRI per il lavoro che quotidianamente svolgono – ha dichiarato Isgrò -. Il contribuito di Enav e delle sue persone alla Croce Rossa Italiana si inserisce in un programma più ampio di supporto alla comunità che il nostro Gruppo ha intrapreso già da qualche tempo. L’aiuto concreto al popolo ucraino è un dovere civile e morale da parte delle democrazie occidentali. Il trasporto aereo, per sua natura, opera in un contesto globale interconnesso. Quello che succede a diverse migliaia di km da noi non può e non deve lasciarci indifferenti”.
“La Croce Rossa Italiana e tutti i volontari che operano in questa grande organizzazione, che ringrazio, rappresentano un’eccellenza e un orgoglio per il nostro Paese cui siamo fieri di dare il nostro contributo – ha detto Simioni – ci sentiamo altresì vicini ai valori di difesa della libertà che spingono i cittadini ucraini a lottare ogni giorno. ENAV ha sposato da subito l’iniziativa di CRI rivolta all’Ucraina. Peraltro, grazie ad un progetto umanitario internazionale, cinque controllori del traffico aereo ucraini sono da poco entrati nella ‘squadra’ di ENAV. Dopo un periodo di formazione, ci stanno aiutando a gestire il traffico aereo sui cieli italiani nel centro radar di Padova”.

##In Lombardia eletti Feltri e Sgarbi,bocciati Gallera e Pregliasco

##In Lombardia eletti Feltri e Sgarbi,bocciati Gallera e PregliascoMilano, 14 feb. (askanews) – Il voto regionale in Lombardia porta al Pirellone volti noti come quelli del giornalista Vittorio Feltri (Fratelli d’Italia) e del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi (Noi Moderati), ma esclude altri nomi di fama come quelli del virologo Fabrizio Pregliasco (Patto Civico – Majorino Presidente) e dell’ex assessore al Welfare nella prima fase della pandemia Giulio Gallera (Forza Italia). È l’esito della suddivisione degli 80 seggi del Consiglio regionale, uno dei quali è riservato al presidente eletto (Attilio Fontana), mentre un altro è assegnato al “miglior sconfitto” tra i candidati alla presidenza (Pierfrancesco Majorino). Resta invece fuori Letizia Moratti, arrivata terza, che non si era candidata per il Consiglio.
Gli altri 78 seggi sono così attribuiti: 22 Fratelli d’Italia, 14 Lega, 6 Forza Italia, 5 Lombardia Ideale – Fontana Presidente, 1 Noi Moderati, 17 Partito Democratico, 3 Movimento 5 Stelle, 1 Alleanza Verdi e Sinistra, 2 Patto Civico – Majorino Presidente, 3 Azione – Italia Viva, 4 Lista Moratti presidente.
È il frutto della vittoria della coalizione di centrodestra che ha ottenuto il 56,27%: Fratelli d’Italia 25,18% (725.402 voti), Lega 16,53% (476.175), Forza Italia 7,23% (208.420), Lombardia Ideale – Fontana Presidente 6,16% (177.387), Noi Moderati 1,17% (33.711). L’alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle raggiunge il 32,80%: Pd 21,82% (628.774 voti), Movimento 5 Stelle 3,93% (113.229), Patto Civico – Majorino Presidente 3,82% (110.126), Alleanza Verdi e Sinistra 3,23% (93.019). La coalizione che sosteneva Letizia Moratti si ferma al 9,55%: la lista Letizia Moratti Presidente 5,30% (152.652 voti), Azione – Italia Viva 4,25% (122.356). Unione Popolare, infine, ottiene l’1,39% (39.913).
Questo l’elenco degli eletti per provincia:
Bergamo (9): 3 Fratelli d’Italia (Paolo Franco, Lara Magoni, Michele Schiavi), 2 Lega (Giovanni Malanchini, Roberto Anelli), 1 Forza Italia (Jonathan Lobati), 2 Pd (Davide Casati, Jacopo Scandella), 1 Moratti (Ivan Rota). Brescia (10): 3 Fratelli d’Italia (Carlo Bravo, Barbara Mazzali, Diego Invernici), 2 Lega (Floriano Massardi, Davide Caparini), 1 Forza Italia (Simona Tironi), 2 PD (Emilio Del Bono, Miriam Cominelli), 1 Movimento 5 Stelle (Paola Pollini), 1 Azione – Italia Viva (Massimo Vizzardi). Como (5): 1 Fratelli d’Italia (Anna Dotti), 1 Lega (Alessandro Fermi), 1 Forza Italia (Sergio Gaddi), 1 Lombardia Ideale – Fontana Presidente (Marisa Cesana), 1 Pd (Angelo Orsenigo).
Cremona (3): 1 Fratelli d’Italia (Marcello Ventura), 1 Lega (Filippo Bongiovanni), 1 Pd (Matteo Piloni). Lecco (3): 1 Fratelli d’Italia (Giacomo Zamperini), 1 Lega (Mauro Piazza), 1 Pd (Gianmario Fragomeli). Lodi (2): 1 Fratelli d’Italia (Patrizia Baffi), 1 Pd (Roberta Vallacchi). Mantova (3): 1 Fratelli d’Italia (Alessandro Beduschi), 1 Lega (Alessandra Cappellari), 1 Pd (Marco Carra). Milano (24): 6 Fratelli d’Italia (Christian Garavaglia, Marco Alparone, Franco Lucente, Vittorio Feltri, Chiara Valcepina, Matteo Forte), 2 Lega (Silvia Scurati, Riccardo Pase), 1 Forza Italia (Gianluca Comazzi), 1 Lombardia Ideale – Fontana Presidente (Carmelo Ferraro), 1 Noi Moderati (Vittorio Sgarbi), 6 Pd (Paolo Romano, Carlo Borghetti, Pietro Bussolati, Alfredo Negri, Maria Rozza, Paola Bocci), 2 Movimento 5 Stelle (Nicola Di Marco, Paola Pizzighini), 1 Alleanza Verdi e Sinistra (Onorio Rosati), 2 Patto Civico – Majorino Presidente (Michela Palestra e Luca Paladini), 1 Azione – Italia Viva (Lisa Noja), 1 Lista Moratti Presidente (Manfredi Palmeri).
Monza Brianza (7): 2 Fratelli d’Italia (Federico Romani, Alessia Villa), 1 Lega (Alessandro Corbetta), 1 Forza Italia (Fabrizio Figini), 1 Lombardia Ideale – Fontana Presidente (Jacopo Dozio), 1 PD (Pietro Luigi Ponti), 1 Lista Moratti Presidente (Martina Sassoli). Pavia (4): 1 Fratelli d’Italia (Claudio Mangiarotti), 1 Lega (Elena Lucchini), 1 Forza Italia (Ruggero Invernizzi), 1 Lombardia Ideale – Fontana Presidente (Alessandro Cantoni). Sondrio (1): 1 Lega (Massimo Sartori). Varese (7): 2 Fratelli d’Italia (Giuseppe De Bernardi Martignoni, Francesca Caruso), 1 Lega (Emanuele Monti), 1 Lombardia Ideale – Fontana Presidente (Giacomo Cosentino Basaglia), 1 Pd (Samuele Astuti), 1 Azione – Italia Viva (Giuseppe Licata), 1 Lista Moratti Presidente (Luca Ferrazzi).

Il progetto Heva ai più importanti eventi enogastronomici europei

Il progetto Heva ai più importanti eventi enogastronomici europeiMilano, 14 feb. (askanews) – Si prospetta una primavera ricca di appuntamenti internazionali quella di “Heroes of Europe: Volcanic Agriculture” (Heva), il progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici vulcanici, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della misura 1144. Ripartito nel 2022 dopo lo stop dovuto all’emergenza Covid, Hera vede la collaborazione di Italia e Grecia e, più nello specifico, dei Consorzi vinicoli italiani del Soave, del Lessini Durello, del Consorzio greco Union of Santorini Cooperatives – Santo Wines, e del Consorzio veneto del formaggio Monte Veronese.
In una nota si spiega che ne primi mesi del 2023, Heva prenderà parte ad alcune delle fiere enogastronomiche più importanti in Europa, spostandosi dalla Grecia in Germania, Spagna e Svezia per poi tornare in Italia. Proprio la partecipazione ad eventi aperti a consumatori e operatori del settore è, infatti, una delle attività su cui poggia l’intero progetto. Heva sarà innanzitutto presente dal 4 al 6 marzo ad Atene, nell’ambito di Oenorama, una delle più note fiere enologiche greche che festeggerà quest’anno il suo 30esimo anniversario.
Il 19 marzo si sposterà invece a Düsseldorf, dove parteciperà alla 28esima edizione di ProWein. In Germania lunedì 20 marzo, Heva sarà protagonista di una masterclass dal titolo “Vulkanweine im Vergleich” (Vini vulcanici a confronto, ndr), in collaborazione con la testata svizzera Vinum. “La partecipazione a ProWein costituisce un’occasione unica per promuovere alcuni dei migliori vini vulcanici sia italiani che greci in abbinamento al formaggio Monte Veronese – ha spiegato il presidente del Consorzio di Soave, Sandro Gini – e per approfondire la conoscenza del suolo, della storia e delle persone che rappresentano alcune delle denominazioni di origine protetta più storiche e interessanti del panorama europeo”.
Dall’8 all’11 maggio il Consorzio del Monte Veronese rappresenterà il progetto europeo a “TuttoFood” a Rho Fiera Milano. Il presidente del Consorzio, Alfonso Albi, ha commentato che “la partecipazione a eventi di questo genere rappresenta un’occasione imperdibile che ci permetterà di contribuire ulteriormente a far conoscere questo formaggio della montagna veronese, nell’abbinamento unico con i vini bianchi vulcanici e per promuovere l’ambiente del vulcano, la fertilità del terreno e dei nostri pascoli, la generosità degli elementi presenti nei suoli, così come la capacità dell’uomo di coltivare, rispettando ed innovando un paesaggio e patrimonio culturale enogastronomico di grande valore”.
Heva sarà inoltre protagonista di masterclass dedicate, organizzate in alcune delle principali città europee quali Madrid (8 marzo) e le svedesi Umea, Gothenburg e Malmo (25, 26, 27 aprile): appuntamenti che si collocano in una cornice di eventi volti a portare all’attenzione di un vasto pubblico gli aspetti distintivi di questi prodotti vulcanici, contrassegnati da marchi di tutela dell’Unione Europea.

Dl Milleproroghe, Assonautica: bene Governo su concessioni

Dl Milleproroghe, Assonautica: bene Governo su concessioniRoma, 14 feb. (askanews) – Bene la decisione del Governo e delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali di approvare un emendamento al Decreto Milleproroghe che proroghi di un anno il termine per dare nuove regole al settore delle concessioni demaniali. Lo scrive Assonautica in una nota, esortando il Governo ad approfittare di questo termine per una riforma seria, chiara e strutturale del settore che permetta agli operatori economici di poter riavviare investimenti ed occupazione in settori chiave della Blue Economy.
“Ribadiamo la necessità che il Governo ed il Parlamento riformino una volta per tutte le ‘regole del gioco’ che riguardano tante Imprese italiane della Blue Economy che lavorano in regime di concessione demaniale – ha dichiarato il presidente Giovanni Acampora -. Va affrontata la questione della corretta applicazione della Direttiva 2016/123/CE, la cd. Bolkestein, apportando le necessarie correzioni alla Legge 118/2022. Vanno differenziati i regimi riguardanti imprese balneari, portualità e attività produttive”.
“Si deve partire dalla pianificazione – ha aggiunto – e fornire agli operatori economici che vogliano operare in tale settore attraverso strumenti concessori certi e chiari con canoni definiti e che non subiscano isterici aumenti unilaterali, come in passato e come, peraltro, cassati dalla Giurisprudenza europea e nazionale. In tale approccio Assonautica Italiana – ha concluso Acampora – nella sua veste istituzionale di rappresentanza del sistema camerale italiano per l’Economia del Mare conferma la propria disponibilità a lavorare assieme al Governo ed al Parlamento, di concerto con gli stakeholder e le associazioni datoriali”.

MetLife Foundation promuove carriere scientifiche giovani donne

MetLife Foundation promuove carriere scientifiche giovani donne

Grazie a collaborazione con Inspiring Girls International in Italia, Spagna, Polonia e Gb

Roma, 14 feb. (askanews) – MetLife Foundation ha annunciato una partnership biennale con Inspiring Girls International con l’obiettivo di incoraggiare la crescita personale delle donne del futuro, rafforzando la fiducia nelle giovani ragazze e abbattendo gli stereotipi di genere nelle comunità svantaggiate, attraverso la promozione delle carriere in campo Scientifico, Tecnologico, Ingegneristico e Matematico (STEM).
Inspiring Girls International è un’organizzazione benefica globale che si pone l’obiettivo di incrementare le aspirazioni delle giovani ragazze di tutto il mondo mettendole in contatto con modelli di riferimento femminili. Attiva in sei continenti, Inspiring Girls genera cambiamenti locali su scala globale attraverso i suoi collaboratori in 28 nazioni.
L’Italia è uno dei Paesi scelti per lanciare questa partnership, insieme a Regno Unito, Spagna e Polonia. I referenti locali di Inspiring Girls, grazie a un ampio network di oltre 500 scuole su tutto il territorio italiano, coinvolgeranno i volontari di MetLife in conferenze scolastiche, eventi di speed-networking, workshop e attività online per ispirare le ragazze di età compresa tra gli 11 e i 15 anni provenienti da aree svantaggiate affinché acquisiscano la fiducia necessaria per diventare ciò che vogliono nella vita.
Questa partnership fa parte dell’impegno di MetLife Foundation per destinare 150 milioni di dollari e 800.000 ore di volontariato dei dipendenti al sostengo di comunità meno rappresentate e non servite. MetLife Foundation investirà 242.000 di dollari in due anni in programmi in Regno Unito, Spagna, Italia e Polonia, con l’obiettivo di raggiungere più di 3.500 ragazze attraverso circa 550 ore di volontariato nel corso della partnership biennale.
Maurizio Taglietti, General Manager di MetLife in Italia ha dichiarato: “Consentire alle ragazze adolescenti di entrare in contatto con modelli di riferimento che accrescano la fiducia in loro stesse e mettano in luce nuove opportunità è fondamentale. Il 67% delle ragazze ritiene di non avere le stesse possibilità degli uomini quando si tratta di carriera e di opportunità*. Collaborando con Inspiring Girls, MetLife vuole contribuire ad abbattere questi stereotipi di genere nel solco di una tradizione che ci vede da sempre in prima fila sui temi di diversity, equity e inclusion. Anche in Italia stiamo lavorando perché sia una partnership di successo e abbiamo già avuto un’ottima risposta da parte delle dipendenti che desiderano offrirsi come volontarie per infondere fiducia nelle ragazze adolescenti e aumentare l’interesse ai settori STEM dai quali dipendono la crescita economica del Paese in una fase storica tanto ricca di sfide e opportunità”.
Miriam González Durántez, fondatrice e presidente di Inspiring Girls International, ha dichiarato: “La conoscenza è potere e, affinché le ragazze si sentano sicure e informate nelle scelte di lavoro che faranno, devono avere una piena comprensione delle opportunità a loro disposizione. Per questo motivo sono molto lieta di lanciare la nostra partnership con MetLife nell’area EMEA per aiutare le ragazze a esplorare le opportunità in ambito STEM. Nei prossimi due anni lavoreremo insieme per eliminare gli stereotipi di genere e aiutare le ragazze a realizzare i loro sogni”.
Le giovani delle scuole selezionate parteciperanno a una serie di eventi virtuali e in presenza progettati per creare un coinvolgimento significativo, offrendo allo stesso tempo ai dipendenti MetLife l’opportunità unica di interagire con un’ampia rete di studentesse provenienti da ogni contesto socio-economico.

Come a vigilia guerra Mosca amplia campo addestramento Pogonovo

Come a vigilia guerra Mosca amplia campo addestramento PogonovoMilano, 14 feb. (askanews) – Esattamente come lo scorso anno, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, la Federazione Russa ha ampliato il campo di addestramento militare vicino a Voronezh, dove alla vigilia del 24 febbraio 2022 ha trasferito attrezzature e personale. Lo dimostrano immagini satellitari da Sentinel. Le immagini mostrano che un probabile accampamento è stato allestito presso il campo di addestramento di Pogonovo vicino a Voronezh. Guardando le immagini, l’attività è iniziata a fine gennaio.
Il processo di costruzione del campo nelle foto scattate il 30 gennaio, si sviluppa il primo e il 7 febbraio. The Lookout sui social è stato il primo a notare lo sviluppo. “Sospetto che l’espansione del campo continui” scrive.
Il campo si trova vicino a quello di Pogonovo e, a giudicare dalle immagini satellitari, è stato costruito dopo il 25 gennaio 2023. Inoltre, è stato organizzato un campo tendato nella regione russa di Kursk.
Esattamente un anno fa la Russia ha trasferito attrezzature aggiuntive al confine con l’Ucraina, partendo proprio da Pogonovo, secondo Conflict Intelligence Team. “L’esercito russo ha recentemente istituito un nuovo campo vicino a Voronezh, dove ha accumulato truppe un anno fa prima dell’invasione” scrive su Twitter Mark Krutov di Radio Svoboda, riproponendo tweet del 13 febbraio 2022 proprio del Conflict Intelligence Team.
Cgi

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleare

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleareBruxelles, 14 feb. (askanews) – La Commissione europea ha adottato ieri a Bruxelles due “atti delegati” che definiscono il concetto di “idrogeno rinnovabile”, detto anche idrogeno verde, ai fini del rispetto di una serie di obiettivi della legislazione europea (in particolare riguardo alla revisione in corso della direttiva sulle rinnovabili) e per dare certezza normativa per gli investimenti e gli aiuti di stato nel settore. Contrariamente a quanto avrebbe voluto la Francia, la definizione adottata comprende solo l’idrogeno e i gas o carburanti derivati (ammoniaca, metanolo, elettro carburanti) prodotti tramite elettrolizzatori alimentati con elettricità da fonti rinnovabili, e non con elettricità di origine nucleare.
La Commissione ha così stabilito le condizioni per applicare il “principio di addizionalità”, secondo cui dal 2028 tutto l’idrogeno verde prodotto nell’Ue dovrà basarsi su nuove capacità di produzione di elettricità da fonti rinnovabili, aggiuntive rispetto alla situazione esistente, e che non dovranno quindi essere sottratte dalla rete elettrica.
Questo principio di addizionalità non dovrà essere applicato solo se il produttore di idrogeno 1) è anche produttore di energia rinnovabile, e dispone di elettrolizzatori collegati direttamente ai propri impianti; 2) se prende l’energia dalla rete in mercati elettrici basati per più del 90% sulle fonti rinnovabili; 3) o se l’intensità delle emissioni a effetto serra dell’elettricità sulla rete è inferiore alla soglia di 18 grammi di CO2 equivalenti per Megajoule (18 gCO2eq/MJ).
In quest’ultimo caso, i produttori di idrogeno potranno limitarsi a concludere dei contratti di fornitura con imprese esistenti che producono energia rinnovabile, senza che siano necessarie nuove installazioni. I contratti di fornitura dovranno assicurare comunque che sia generata una quantità di elettricità rinnovabile almeno equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno certificato verde.
Inoltre, dovranno essere rispettate delle correlazioni geografiche (connessione della zona di produzione dell’elettricità rinnovabile con quella in cui si trova l’elettrolizzatore) e temporali (verifica, ogni mese fino al dicembre 2029, e dal 2030 ogni ora, della corrispondenza tra la produzione di idrogeno rinnovabile e la generazione dell’elettricità rinnovabile necessaria ad alimentarla).
La Francia, proprio a causa del suo mix energetico a basso contenuto di carbonio per la forte presenza del nucleare (63%), avrà in effetti delle condizioni vantaggiose per produrre idrogeno rinnovabile sul proprio territorio. Qui, infatti, i produttori di idrogeno verde non dovranno rispettare il principio di addizionalità, perché l’elettricità sul mercato ha un’intensità di emissioni inferiore alla soglia di 18 gCO2eq/MJ; ma dovranno comunque concludere dei contratti di fornitura di elettricità rinnovabile in quantità equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno verde. Questo è molto diverso da affermare che verrà considerato “rinnovabile” l’idrogeno prodotto con l’elettricità di fonte nucleare.
Con i diversi mix energetici attuali negli Stati membri, questa condizione di vantaggio varrebbe oggi in particolare per il mercato francese e per la Svezia del Nord (dove oltre al nucleare c’è fortissima presenza di rinnovabili), e non ad esempio per altri paesi con centrali atomiche attive, come Belgio, Germania, Ungheria e Repubblica ceca; ma fra qualche anno le condizioni per la deroga dal principio di addizionalità (90% di rinnovabili o intensità di emissioni sotto la soglia fissata) potrebbero verificarsi anche in altri paesi.
Gli obblighi previsti per la produzione di idrogeno rinnovabile nell’Ue verranno anche per i produttori di paesi terzi che vogliano esportare il proprio idrogeno nell’Unione. A questo fine, saranno introdotti dei sistemi di certificazione che dovranno essere riconosciuti dalla Commissione.
Il pacchetto “REpowerEU” fissa l’obiettivo di produrre nell’Ue 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, per cui sarà necessaria la fabbricazione su larga scala e la diffusione di massa di elettrolizzatori, oggi ancora rari, che avranno bisogno di 500 Terawatt/ora in più di elettricità rinnovabile. Per il 2030 è previsto anche che saranno importati altri dieci milioni di tonnellate di idrogeno verde da paesi terzi (soprattutto Nord Africa, Medio Oriente e Ucraina).
Resta per ora ancora aperta, infine, la questione della definizione dell’idrogeno “a basso contenuto di carbonio” (o “low carbon”), che dovrà essere regolata da un altro “atto delegato”, previsto dal pacchetto sul “Idrogeno e decarbonizzazione dei mercati del gas”. Presentato dalla Commissione nel dicembre 2021, il pacchetto è ancora in fase di negoziato tra i co-legislatori. Sembra soprattutto in questo campo che potrebbe passare la linea francese, con l’identificazione fra l’idrogeno “low carbon” e quello prodotto direttamente con l’elettricità di fonte nucleare.