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Tajani: Lagarde mi ascolti, alzare i tassi è un errore

Tajani: Lagarde mi ascolti, alzare i tassi è un erroreRoma, 28 lug. (askanews) – “La Banca centrale europea è indipendente e fa quello che vuole. Ma noi siamo liberi di dare giudizi. Innalzare continuamente il costo del denaro, anche annunciandolo prima, significa fare un danno all’economia. Alzare il tasso d’interesse in Europa è stato ed è un errore, perché si rischia la recessione e si colpiscono le famiglie che non potranno più pagare le rate dei mutui. Mi auguro che la signora Lagarde ascolti il mio messaggio”. E’ quanto ha spiegato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Coffee Break su La7.

Il caldo e i temporali nell’ultimo week-end di luglio

Il caldo e i temporali nell’ultimo week-end di luglioMilano, 28 lug. (askanews) – Dopo 3 settimane folli, bollenti, asfissianti, tempestose e violente, stop al caldo nordafricano e ai fenomeni estremi. Unico souvenir, unico ricordo di una fase di ovvio cambiamento climatico, qualche picco di 39 gradi nei prossimi giorni all’estremo Sud. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che torneremo a vivere l’estate di una volta, quella senza eccessi, con massime fino a 35-36 gradi e non fino a 45-48 gradi. L’ultimo weekend di luglio presenterà solo qualche timido tentativo di caldo nordafricano tra Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia con 39 gradi, ma sarà un veloce tentativo di ricordare il recente periodo bollente e durerà molto poco. Con l’inizio del mese di agosto le proiezioni meteo indicano infatti “estate mediterranea” per tutti: con “estate mediterranea” indichiamo una fase soleggiata, non troppo calda, tipica degli anni ’80, con un clima piacevole alternato a qualche temporale pomeridiano normale (non supercelle con grandinate pazzesche!); in sintesi torneremo ‘vintage con il clima del secolo scorso.

Nelle prossime ore il tempo sarà in prevalenza soleggiato salvo qualche passaggio nuvoloso al Nord e qualche breve acquazzone pomeridiano in montagna su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale, specie settore ligure. Le temperature massime raggiungeranno al massimo i 37°C in Sardegna e i 36°C in Sicilia, mentre sulla penisola le regioni più calde saranno Puglia e Basilicata con 34°C, altrove sono attesi valori ancora più bassi e quindi gradevoli per il periodo. Durante l’ultimo weekend di luglio, l’anticiclone nordafricano, come detto, proverà a tornare da noi portando il termometro fino a 39 gradi sulle Isole Maggiori: niente in confronto a quello che è successo nelle ultime settimane. Il tempo sarà bello e soleggiato al Centro-Sud, mentre al Nord sabato sera potrebbe arrivare un veloce fronte freddo instabile foriero di qualche temporale su Alpi, Prealpi e pianure adiacenti. Questi temporali del sabato sera potrebbero, se confermati, interessare la Pianura Padana settentrionale nella notte e fino alla domenica mattina, con qualche rovescio più intenso sul Triveneto: per il resto l’ultimo weekend di luglio ci regalerà condizioni meteo piacevoli. L’inizio del mese di agosto, con la suddetta estate mediterranea, vedrà un leggero calo delle temperature anche al Sud e qualche acquazzone in più al Nord; al Centro è prevista al momento anche una ventilazione più sostenuta da Ovest che mitigherà le temperature. Insomma, andremo verso un periodo meno estremo, ma con qualche movimento meteo non escluso. Intanto possiamo dire che “si stava meglio quando si stava peggio”, cioè “il passato a volte è meglio di quanto pensavamo”: lo scorso secolo non avevamo tutta la tecnologia ed il progresso attuale, ma la vita scorreva più tranquilla, meno caotica e soprattutto meno rovente e violenta dal punto di vista climatico. Vivevamo l’estate mediterranea senza eccessi termici e senza eventi estremi; per alcuni giorni torneremo al passato, meglio così.

Industria, Istat: fatturato maggio cresce dell’1,5% su mese

Industria, Istat: fatturato maggio cresce dell’1,5% su meseRoma, 28 lug. (askanews) – A maggio l’Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti dell’1,5% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2% su quello interno e +0,6% su quello estero). Nel trimestre marzo-maggio 2023 l’indice complessivo è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente (-1,0% sul mercato interno e -0,8% su quello estero).

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a maggio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni di consumo (+2,3%) e per i beni strumentali (+4%), mentre si registra una lieve diminuzione per i beni intermedi (-0,6%) e per l’energia (-0,8%). Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale scende in termini tendenziali dello 0,5%, con flessioni della stessa intensità su entrambi i mercati (-0,6%). I giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2022.

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+11,5%) e per i beni di consumo (+8,4%), mentre risultano in calo l’energia (-5,0%) e i beni intermedi (-13,1%). Con riferimento al comparto manufatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali più consistenti sono i mezzi di trasporto (+28,4%) e la farmaceutica (+13,0%), mentre le maggiori flessioni si riscontrano nella chimica (-19,4%) e nella metallurgia (-15,8%).

A maggio l’Istat stima poi che l’indice destagionalizzato in volume, relativo al settore manifatturiero, aumenti del 2,4% in termini congiunturali. Nel trimestre marzo-maggio 2023 si registra una diminuzione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Corretto per gli effetti di calendario, a maggio il volume del fatturato del comparto manifatturiero diminuisce in termini tendenziali dello 0,7% (+0,2% in valore).

“Dopo due cali consecutivi – commenta l’istituto -, a maggio 2023 il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, torna a crescere su base mensile, grazie ad una espansione delle vendite sia sul mercato interno sia, in misura inferiore, su quello estero. Considerando gli ultimi tre mesi, la dinamica permane negativa (-0,9% rispetto ai tre mesi precedenti). In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale è in leggera diminuzione (-0,5%). Con riferimento ai principali raggruppamenti d’industrie, si registra una crescita dei beni strumentali e dei beni di consumo a cui si contrappone una flessione per i beni intermedi e l’energia. Per la sola manifattura, l’indicatore corretto per i giorni lavorativi registra a maggio un lieve aumento tendenziale in valore (+0,2%) e una più accentuata flessione in termini di volume (-0,7%)”.

Consulta: mandato arresto europeo non leda diritti fondamentali

Consulta: mandato arresto europeo non leda diritti fondamentaliRoma, 28 lug. (askanews) – L’esecuzione del mandato d’arresto europeo non può andare a discapito dei diritti fondamentali della persona interessata. Lo ha ribadito la Corte costituzionale con le sentenze n. 177 e 178, depositate oggi (redattore Francesco Viganò), con le quali sono stati decisi due giudizi nei quali la Corte aveva promosso altrettanti rinvii pregiudiziali alla Corte di giustizia dell’Unione (si veda in proposito il comunicato dello scorso 18 novembre 2021).

I giudizi riguardavano profili differenti della disciplina del mandato d’arresto europeo. Il primo caso riguardava un cittadino italiano con gravi disturbi psichici, la cui consegna era stata richiesta da un tribunale croato, che intendeva sottoporlo a processo per detenzione e spaccio di stupefacenti. La Corte d’appello di Milano aveva chiesto che fosse dichiarata incostituzionale – per contrasto con il diritto fondamentale alla salute – la mancata previsione della possibilità di rifiutare la consegna di una persona affetta da patologie croniche di durata indeterminabile, incompatibili con la custodia cautelare in carcere. Con l’ordinanza n. 216 del 2021, la Corte costituzionale aveva a sua volta investito della questione la Corte di giustizia dell’Unione, ritenendo che – in una materia oggetto di completa armonizzazione da parte del diritto europeo – spettasse ai giudici di Lussemburgo stabilire in quali casi l’autorità giudiziaria di uno Stato membro possa rifiutare l’esecuzione di un mandato di arresto europeo, in nome della necessità di tutelare la salute della persona.

La Corte di giustizia ha fornito la propria risposta con la sentenza E. D.L. del 18 aprile 2023 (si veda qui il relativo comunicato). Come ipotizzato dalla Corte costituzionale, i giudici europei hanno stabilito che, in ipotesi eccezionali di grave rischio per la salute della persona, i giudici che ricevono la richiesta devono sollecitare le autorità giudiziarie dello Stato richiedente a trasmettere informazioni sulle condizioni nelle quali la persona verrà detenuta o ospitata, in modo da assicurare adeguata tutela alla sua salute, eventualmente anche collocandola in una struttura non carceraria. Soltanto nell’ipotesi in cui le interlocuzioni non consentano di individuare una simile soluzione, l’esecuzione del mandato d’arresto potrà essere rifiutata. Alla luce di queste indicazioni, la Corte costituzionale ha giudicato non fondata la questione sollevata dalla Corte d’appello, ritenendo che il meccanismo ora configurato dai giudici di Lussemburgo sia idoneo a fornire adeguata tutela al diritto fondamentale alla salute.

Nel secondo caso, l’autorità giudiziaria rumena aveva richiesto all’Italia la consegna di un cittadino moldavo, per sottoporlo alla pena detentiva cui era stato condannato, in Romania, per reati di evasione fiscale. La persona in questione, tuttavia, era da tempo radicata in Italia, dove aveva significativi legami lavorativi, sociali e familiari. La Corte d’appello di Bologna aveva pertanto chiesto che fosse dichiarata incostituzionale la mancata previsione della possibilità di rifiutare la consegna di un cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea, ma stabilmente radicato nel territorio italiano, per consentirgli di scontare la sua pena in Italia. I giudici bolognesi osservavano in effetti che questa possibilità è già oggi prevista per i cittadini italiani e per quelli di altri paesi dell’Unione, ma non per i cittadini extracomunitari. Con l’ordinanza n. 217 del 2021, la Corte costituzionale aveva, anche qui, sottoposto il quesito alla Corte di giustizia. Quest’ultima ha risposto con la sentenza O.G. del 6 giugno 2023 (si veda qui il relativo comunicato), con la quale ha stabilito l’incompatibilità con il principio di uguaglianza davanti alla legge, sancito dall’art. 20 della Carta europea dei diritti fondamentali, di una normativa che discrimini il cittadino extracomunitario dal cittadino di un paese dell’Unione, escludendo in modo assoluto e automatico che possa essere rifiutata l’esecuzione di un mandato d’arresto europeo in situazioni come quella all’esame.

Sulla base di questa sentenza della Corte di giustizia, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 18-bis della legge n. 69 del 2005, che disciplina nell’ordinamento italiano il mandato d’arresto europeo, “nella parte in cui non prevede che la corte d’appello possa rifiutare la consegna di una persona ricercata cittadina di uno Stato terzo, che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano”, alle condizioni precisate dalla Corte di giustizia, affinché possa scontare la propria pena in Italia, per favorirne il reinserimento sociale. Con riferimento alla nuova normativa in vigore dal 2021, la Corte costituzionale ha limitato questa possibilità ai cittadini extracomunitari che risiedano da almeno cinque anni nel territorio italiano, dal momento che questa stessa condizione è oggi legittimamente prevista dal legislatore italiano per i cittadini di altro Stato dell’Unione.

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su rete

Esodo, Anas sospende fino al 6 settembre oltre 700 cantieri su reteRoma, 28 lug. (askanews) – Anas ha rimosso fino al 6 settembre oltre 700 cantieri, il 65% dei cantieri ad oggi attivi (oltre 1.100). per facilitare la circolazione sulla rete stradale e autostradale in previsione dell’aumento dei flussi veicolari dovuti agli spostamenti dei vacanzieri. L’obiettivo è offrire un viaggio più confortevole e sicuro a tutti gli utenti per gli spostamenti di breve, media e lunga percorrenza.

In particolare, lungo la rete Anas, per l’ultimo weekend di luglio è atteso traffico in costante aumento. Viabilità Italia prevede bollino rosso, a partire dal pomeriggio di oggi, con una situazione che perdurerà nelle giornata di sabato 29 luglio e domenica 30 luglio, con spostamenti in crescita verso le grandi direttrici. Le tratte interessate sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

Oggi dalle 16.00 alle 22.00, domani sabato 29 luglio dalle 8 alle 16 e domenica 30 luglio dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Cicutto: con la Biennale Arte 2024 continuiamo a dare voce al Sud

Cicutto: con la Biennale Arte 2024 continuiamo a dare voce al SudVenezia, 28 lug. (askanews) – “Quando ho scelto Adriano Pedrosa come curatore della Biennale Arte 2024 l’ho scelto sicuramente per la sua grande esperienza, per la sua curiosità, per la sua capacità anche di organizzatore, allestitore e curatore di mostre, ma l’ho scelto per continuare una ricerca, così vogliamo chiamarla, di dar voce al Sud. L’abbiamo fatto con Leslie Lokko per l’Africa, lo facciamo con lui, primo curatore nella storia della Biennale che viene da un paese dell’America Latina. Io non credo che il compito di Adriano Pedrosa sia quello di raccontare gli artisti di quella parte del globo, ma è importante che noi percepiamo la sua visione in quanto appartenente a quella parte geografica del globo, attraverso la scelta degli artisti di lì e degli artisti del resto del mondo. Non è tanto quanto per Lokko dare voce a chi non l’ha avuta, perché gli artisti sudamericani nel mondo e nelle biennali ce ne sono stati tanti, ma è proprio un punto di vista, un punto di vista che a mio avviso assomiglia di più a un contro campo cinematografico, è come se ne spostassimo una macchina da presa e loro ci devono un po’ dire, lui ci deve un po’ dire, come l’arte dell’altro emisfero viene vista a confronto con quella che lui ci mostrerà che viene dai luoghi da dove lui proviene. Ecco io penso che sia una mostra molto importante perché un po’ come ha fatto anche Cecilia Alemani, mostrerà nel nucleo storico gli antesignani ai quali si sono ispirati gli artisti contemporanei, mi auguro che abbia altrettanto successo, ma per quanto riguarda la responsabilità del presidente mi assumo completamente quella di aver voluto scegliere punti di vista che arrivarono dal Sud”. Lo ha detto ad askanews il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, parlandoci della prossima Biennale Arte, che nel 2024 sarà curata dal brasiliano Adriano Pedrosa e si intitolerà “Stranieri ovunque”.

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domanda

Ford rallenta produzione veicoli elettrici a causa della domandaRoma, 28 lug. (askanews) – Ford ha reso noto che sta rallentando il ritmo di produzione di veicoli elettrici, poiché i clienti esitano a fare il grande passo negli acquisti.

La società di Dearborn, Michigan, ha dichiarato – secondo quanto riporta il Financial Times – che ora prevede di produrre 600.000 auto e camion elettrici entro la fine del 2024, piuttosto che entro la fine del 2023. In precedenza, la società prevedeva di produrne 2 milioni entro la fine del 2026, ma la società ha affermato non mira più a una scadenza per raggiungere quel livello produttivo. Ford ha alzato la sua previsione per l’anno a 11-12 miliardi di dollari di utili operativi, anche se le sue perdite previste dai veicoli elettrici sono aumentate da 3 miliardi a 4,5 miliardi.

Meloni da Biden: rapporti indissolubili, fiducia Usa per Italia

Meloni da Biden: rapporti indissolubili, fiducia Usa per ItaliaWashington, 28 lug. (askanews) – I rapporti tra Italia e Stati Uniti sono “forti” e “indissolubili”, al di là dei “colori politici” dei governi. E anche nel rapporto con la Cina, in particolare sul Memorandum sulla Via della Seta, gli Usa “si fidano dell’Italia”. Giorgia Meloni arriva a Washington per la sua prima visita da presidente del Consiglio. Prima, in mattinata, si reca al Congresso, dove ha incontri bipartisan e un colloquio con lo speaker (repubblicano) Kevin McCarthy, poi nel pomeriggio americano varca il cancello della Casa Bianca, per incontrare nello studio ovale il presidente Joe Biden.

Un colloquio di circa un’ora e mezzo (e una dichiarazione congiunta finale insolitamente lunga) con molti dossier sul tavolo, a partire dal rapporto con la Cina. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver firmato il Memorandum sulla Via della Seta, in scadenza a fine anno. Gli americani premono perchè non sia rinnovato, cosa che Meloni intende fare (è sempre stata contraria) anche se ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale. Da parte di Biden, assicura la premier in una conferenza stampa all’ambasciata italiana, non ci sono richieste in tal senso: “Abbiamo parlato di via della Seta ma se voi immaginate che l’approccio degli Usa sia chiedere o pretendere qualcosa dall’Italia non è l’approccio, si fidano dell’Italia della nostra postura”. Comunque anche uscendo dal Memorandum l’Italia – e tutto l’Occidente – non possono fare a meno di avere relazioni con Pechino. Per questo, annuncia, “andrò in Cina, il viaggio non è stato ancora calendarizzato, ma credo che debba essere una delle prossime missioni” con l’obiettivo di avere un “dialogo costruttivo”. Piena sintonia sull’Ucraina, con la “postura” italiana che è “rispettata e considerata dagli Usa, sono consapevoli dei sacrifici che gli italiani stanno facendo”. Nella dichiarazione congiunta, entrambi i leader ribadiscono che “continueranno a fornire assistenza politica, militare, finanziaria e umanitaria all’Ucraina per tutto il tempo necessario”. “Ho visto Biden molto determinato, come lo sono io, che non significa non cercare soluzioni negoziali”, assicura.

Altro tema centrale sul tavolo quello dei rapporti economici, sia a livello globale che bilaterale. Il piano Ira di Biden per il sostegno alle imprese ha creato problemi di concorrenza alle aziende europee. Al presidente americano Meloni chiede “che le aziende italiane non siano penalizzate” trovando “consapevolezza” del fatto che “è importante che ci sia piena condivisione non solamente degli obblighi ma anche delle difficoltà”. L’obiettivo, per la presidente del Consiglio, è trovare “il giusto equilibrio tra apertura e protezione delle nostre economie e dei nostri interessi strategici”. A livello bilaterale tra i due Paesi c’è un legame economico molto forte e un impegno “a rafforzare la partnership economica”. All’inquilino della Casa Bianca Meloni espone anche la sua strategia per il Mediterraneo e l’Africa, “con un nuovo approccio tra pari” e nel documento conclusivo le due nazioni “condividono l’intento comune di rafforzare le relazioni con l’Africa”, con una “disponibilità” americana a sostenere il ‘Piano Matti’. Il tema sarà anche tra quelli al centro del G7 2024 a guida italiana, su cui ci sono “grandi aspettativa e sostegno”.

Nessun confronto, invece, garantisce Meloni, sul tema dei diritti civili, a cui la stampa americana – in questi giorni prima dell’incontro – ha dedicato grande attenzione. “Con Biden non abbiamo parlato dei diritti Lgbtq+ né di maternità surrogata, non mi hanno chiesto nulla né il presidente né i leader del congresso”, spiega, ribadendo comunque che “al netto dell’approvazione della maternità surrogata, che è iniziativa parlamentare, il governo sulla registrazione dei figli delle coppie omosessuali non ha preso nessuna iniziativa legislativa, non abbiamo legiferato, le leggi su questa materia sono le stesse di quelle di quando governava la sinistra”. Nella conferenza stampa finale, le domande si soffermano anche sul rapporto ‘personale’ con Biden dell’”underdog” Meloni. Lei ammette di avere una “evidente sintonia con il partito repubblicano” ma questo “non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden”. Del resto, “le nostre relazioni sono storicamente forti e superano i governi e restano solide, indipendentemente dal colore politico” e nel suo ruolo di presidente del Consiglio “sono abituata a lavorare nell’interesse della mia nazione”. “Sappiamo – è la conclusione – chi sono i nostri amici in tempi difficili e credo che le nostre nazioni abbiano dimostrato che possono contare l’una sull’altra”.

Domani mattina Meloni sarà al cimitero monumentale di Arlington, dove presenzierà al cambio della guardia e renderà omaggio alla tomba del milite ignoto.

Yen in rialzo su tutte le valute dopo anticipazione su riunione Boj

Yen in rialzo su tutte le valute dopo anticipazione su riunione BojRoma, 27 lug. (askanews) – Lo yen ha registrato un rialzo contro tutte le principali valute dopo la diffusione di un’anticipazione secondo la quale la Banca del Giappone intende discutere di modificare la sua politica di controllo della curva dei rendimenti quando si riunirà venerdì.

Lo yen si è rafforzato fino al 2% contro l’euro, il massimo da marzo, ed è salito dell’1% contro il dollaro. La BOJ prenderà in considerazione la possibilità di lasciare che i tassi di interesse a lungo termine salgano al di sopra del limite dello 0,5% di “una certa misura”, secondo quanto ha riferito l’agenzia Nikkei.

Zaki, ecco perchè ho rifiutato volo di Stato. Sono indipendente

Zaki, ecco perchè ho rifiutato volo di Stato. Sono indipendenteRoma, 27 lug. (askanews) – Rifiutare il volo di Stato per tornare in Italia dall’Egitto, pur ringraziando il Governo italiano, non è stato un gesto comodo. Patrick Zaki, ospite della trasmissione In Onda de La7 ha spiegato così i motivi della sua scelta: “L’ho già detto: come difensore dei diritti umani devo essere indipendente. Devo essere trasparente. Non devo essere sicuramente dalla parte di nessuno e non devo prendere le parti di nessun partito. Anche quando sono stato rilasciato e ho sentito la bella notizia ho detto : ok, ma io voglio tenere trasparenza e indipendenza. Ecco perchè ho detto di no. E poi anche i soldi che avrebbero pagato per questo volo sarebbero stati soldi dei cittadini italiani, delle tasse. Grazie per l’aiuto, l’ho sempre detto, ma in fin dei conti sono egiziano non voglio prendere i soldi da altra gente e dalle loro tasse. Non mi sentirei bene in qualità di umano e in qualità di difensore dei diritti umani dicendo una cosa e facendone un’altra”.