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Gruppo BIG, Maria Teresa Cicini a capo del team Marketing e Comunicazione

Gruppo BIG, Maria Teresa Cicini a capo del team Marketing e ComunicazioneRoma, 13 feb. (askanews) – Maria Teresa Cicini entra a far parte del Gruppo BIG dove ricoprirà il ruolo di Group Marketing & Communication Manager. Classe 1975, laureata in Lettere, ha maturato un’esperienza di oltre 27 anni in Mercedes-Benz Italia ricoprendo differenti posizioni in ambito Sales Van e Truck, Finance & Controlling, Press Relation Cars & Vans, Marketing Experience&Retail. Un percorso trasversale che ha contribuito a strutturare professionalmente Maria Teresa attraverso un set di competenze tecniche e molteplicità di punti di osservazione del business automotive, con un forte focus su Comunicazione, Marketing e Customer Experience.


All’interno del Gruppo, Maria Teresa sarà responsabile della definizione e dell’implementazione delle strategie di marketing e comunicazione, con l’obiettivo di rafforzare la posizione di mercato e promuovere una cultura aziendale orientata all’innovazione ed alla sostenibilità. La sua expertise è da sempre stata incentrata sulla sua capacità di gestire simultaneamente e con successo progettualità complesse, sul lavorare proficuamente in team e nell’affrontare sfide con integrità e affidabilità. ‘Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Maria Teresa nel nostro team’, ha dichiarato Ambra Cruciani, AD di BIG e Vice Presidente di Ecosistema. ‘La sua vasta esperienza e la sua visione strategica saranno fondamentali per affrontare le sfide future e per posizionare il Gruppo come uno dei principali riferimenti nel nostro settore. Siamo certi che porterà nuove idee e un’energia contagiosa che ispirerà tutti noi’. Maria Teresa Cicini ha dichiarato: ‘ Sono molto felice di unirmi a Big, Ecosistema e Mobilità, in un momento così emozionante e di crescita. Sono entusiasta di lavorare con un team così talentuoso e visionario e di contribuire allo sviluppo di strategie innovative che possano portare il Gruppo verso nuovi traguardi’.


Il Gruppo BIG, Ecosistema e Mobilità, con sede in Anagni ed operante in tutta Italia, si occupa di vendita e noleggio di veicoli commerciali ed industriali, soluzioni di gestione flotta, mobilità efficiente e di allestimento.

Consulta, eletti i quattro giudici. Quei segnali in Fi e dalla Lega

Consulta, eletti i quattro giudici. Quei segnali in Fi e dalla LegaRoma, 13 feb. (askanews) – Fino a pochi giorni fa nessuno lo avrebbe dato per scontato, visto il clima di scontro e tensione tra maggioranza e opposizione. Non è un caso che la svolta sia arrivata in extremis, rimasta in bilico fino all’ultimo, con il cambio in corsa di un nome. Alla fine però il Parlamento in seduta comune riesce a evitare l’ennesima processione di schede bianche e ad eleggere i quattro giudici costituzionali mancanti.


A riportare la Consulta al plenum saranno dunque Francesco Saverio Marini, Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli e Roberto Cassinelli. Il primo, nome da tempo in campo in quota Fratelli d’Italia, ottiene 500 voti, il secondo – candidato dal Pd – 505, la terza – personalità ‘tecnica’ condivisa – passa con 502 preferenze mentre il quarto ne raccoglie 503. E’ il suo, quello di Roberto Cassinelli, avvocato ed ex parlamentare, il nome che alla fine Forza Italia decide di indicare. Eppure ancora mercoledì sera non sembrava essere questa l’opzione del partito azzurro. Il nome che era stato comunicato anche alle opposizioni per chiudere l’accordo era infatti quello di Gennaro Terracciano, avvocato e prorettore dell’Università del Foro Italico. Nome al quale, tra l’altro, si sarebbe opposto il senatore Claudio Lotito per la sua prossimità al presidente della Figc, Gabriele Gravina. Tra i papabili in quota azzurri, inoltre, c’è stato a lungo anche Andrea Di Porto, nella vita anche legale di Silvio Berlusconi e della Fininvest, fortemente caldeggiato dalla ‘famiglia’. Il segretario Antonio Tajani, da sempre e ancora stamattina, ha negato che tra le sue truppe ci siano stati malumori. “Non c’è mai stato un problema dentro Forza Italia: che ci fossero legittime aspirazioni sì, ma non abbiamo mai litigato, abbiamo sempre detto fin dall’inizio che c’era un accordo di tutti i partiti di non mettere parlamentari in carica”, ha spiegato ai giornalisti in Transatlantico. Il riferimento è a Francesco Paolo Sisto e Pierantonio Zanettin, entrambi senatori, che fino a qualche settimana fa parevano in corsa. La scelta di escluderli a priori non sarebbe tuttavia stata gradita a una fronda del partito che, non a caso – viene spiegato – nel segreto dell’urna ha dato all’uno e all’altro rispettivamente 4 e 6 voti. “Se ci fosse stato il presidente avremmo indicato uno dei due”, si lamentava in un capannello un parlamentare. Alla fine a spuntarla è stato invece Cassinelli, che viene descritto come la ‘prima scelta’ del segretario: una decisione presa anche per compensare il mancato inserimento in posto sicuro nelle liste della Liguria in occasione delle ultime elezioni politiche.


Ma nel centrodestra non è passato inosservato neanche il fatto che dei quattro giudici eletti quello che ha ottenuto meno voti sia stato proprio il candidato di Giorgia Meloni, quel ‘padre’ del premierato che la presidente del Consiglio, con un blitz poi fallito a causa di una fuga di notizie, aveva tentato di far eleggere già ad ottobre. I sospetti, in questo caso, sono rivolti da Fdi verso la Lega: un altro dei tanti fronti di tensione che il Carroccio ha aperto nella maggioranza – si veda per esempio la questione della rottamazione delle cartelle – e che certo la pubblicazione delle chat interne, con quella definizione di Matteo Salvini come ‘bimbominkia’, non ha contribuito a stemperare. Insomma, malumori striscianti che, però, questa volta non hanno impedito di centrare il risultato finale. Complici i contatti diretti tra i leader politici – soprattutto tra Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein – ma anche l’alta attenzione che al tema ha da tempo riservato il Quirinale. “Oggi c’era il presidente Mattarella infatti abbiamo risolto, serviva lui”, dice scherzando il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Una battuta, solo all’apparenza.

Migranti, Schlein: centri Albania uno spreco, Meloni si fermi

Migranti, Schlein: centri Albania uno spreco, Meloni si fermiRoma, 13 feb. (askanews) – “Con le lettere di licenziamento ai lavoratori dei due centri in Albania tanto voluti da Giorgia Meloni arriva anche l’ennesima certificazione del fallimento di questa operazione che calpesta i diritti fondamentali e le leggi italiane ed europee”. Lo afferma la segretaria Pd Elly Schlein.


“Uno spreco di risorse economiche, 800 milioni di euro degli italiani – prosegue – che potevano usare per assumere medici e infermieri, e di risorse umane, con centinaia di esponenti delle forze dell’ordine tenuti in Albania a sorvegliare una prigione vuota”. Aggiunge Schlein: “Solo pochi mesi fa Giorgia Meloni diceva che i due centri in Albania sarebbero stati un investimento, pochi giorni prima di Natale giurava che avrebbero funzionato. Oggi, insieme alla liberazione di Almasri – uno dei più crudeli trafficanti di esseri umani -, sono la rappresentazione plastica della catastrofica e inumana gestione del suo governo del fenomeno migratorio”.


Conclude la leader Pd: “Basta, si fermi, c’è un paese che tra calo di produzione industriale, costo dell’energia e salari bassi richiede risposte, non becera propaganda”.

Sci, Brignone: “Sognavo l’oro in gigante”

Sci, Brignone: “Sognavo l’oro in gigante”Roma, 13 feb. (askanews) – “L’oro in gigante è qualcosa che sognavo da tutta la carriera. Oggi sono soddisfatta, sono rimasta calma e tranquilla”. Così Federica Brignone ai microfoni di Raisport dopo l’oro in gigante vinto ai mondialidi Saalbach, in Austria. “Avevo un bel vantaggio e mi ha tranquillizzato molto, poi ho trovato un buon feeling con la pista – continua – Faccio ancora fatica a realizzare. Sapevo che ai Mondiali era tutto o niente. Non mi giocavo la Coppa del Mondo, avevo l’occasione di andare full gas. Già stamattina stavo bene, ero focalizzata su ciò che dovevo fare in pista. Fisicamente e mentalmente sto molto bene, è bello arrivare così a un grande evento. Sono tanto felice”

Sci, Mondiali, Federica Brignone oro in gigante

Sci, Mondiali, Federica Brignone oro in giganteRoma, 13 feb. (askanews) – Ventotto anni dopo Deborah Compagnoni l’Italia torna a vincere la medaglia d’oro iridata nel gigante femminile. Merito di una leggendaria Federica Brignone che sulla Schneekristall ha fatto un capolavoro, soprattutto nella seconda manche. Prima a metà gara, l’azzurra è scesa dopo una prova fenomenale di Alice Robinson. Brignone, però, è riuscita a fare meglio, conquistando così la seconda medaglia d’oro mondiale in carriera, la quinta complessiva. Completano il podio la neozelandese Robinson, argento, e l’americana Moltzan, bronzo


 

Chi sono i giudici eletti alla Corte costituzionale

Chi sono i giudici eletti alla Corte costituzionaleRoma, 13 feb. (askanews) – Il Parlamento in seduta comune ha eletto quattro giudici della Corte costituzionale: Francesco Saverio Marini (500 voti), Massimo Luciani (505), Maria Alessandra Sandulli (502), Roberto Cassinelli (503).


Chi sono: Francesco Saverio Marini, 55 anni, di Roma (indicato da FdI). Dal gennaio 2024 a oggi è stato consigliere giuridico di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, della quale è “Prorettore per gli affari giuridici”. E’ componente e vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. Il padre, Annibale, è stato presidente della Consulta per nove mesi, tra il 2005 e il 2006. Roberto Nicola Cassinelli, 69 anni di Genova (indicato da FI). E’ avvocato civilista e amministrativista, è stato deputato e senatore in diverse legislatura eletto con Forza Italia.


Massimo Luciani, 72 anni, di Roma (indicato dal Pd). E’ professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma, “La Sapienza”. È stato presidente dell’Associazione italiana dei costituzionalisti per il triennio 2015-2018. È stato insignito del “Premio Sandulli” 2017. Maria Alessandra Sandulli, 68 anni, di Napoli (tecnico). Professore ordinario di diritto amministrativo e di giustizia amministrativa presso l’Università degli Studi Roma Tre. E’ membro effettivo del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme della Repubblica di San Marino. Figlia e allieva del Prof. Aldo Maria Sandulli, ne ha continuato la tradizione nell’insegnamento universitario e nell’attività scientifica e professionale.

Consulta, tra i nomi votati anche i forzisti Zanettin e Sisto

Consulta, tra i nomi votati anche i forzisti Zanettin e SistoRoma, 13 feb. (askanews) – Anche il senatore di Fi Pierantonio Zanettin e il viceministro forzista alla Giustizia Francesco Paolo Sisto hanno ottenuto voti nella seduta comune del Parlamento che ha portato, dopo mesi di stallo, all’elezione dei 4 giudici costituzionali mancanti. I due sono stati per settimane tra i papabili per riempire una casella destinata a un nome di Fi. Ma “c’era un accordo di tutti i partiti di non eleggere parlamentari in carica”, ha spiegato questa mattina il segretario azzurro Antonio Tajani, pur ammettendo che “ci fossero legittime aspirazioni” nel partito.


Zanettin ha ottenuto 6 voti, Sisto 4. Tra i giudici eletti il più votato è stato Massimo Luciani, indicato dal Pd, 505 voti, a seguire la candidata indipendente Maria Alessandra Sandulli (502), quindi il candidato di Fi Roberto Cassinelli (503) e infine Francesco Saverio Marini (500 voti). I voti dispersi sono stati 6, le schede bianche 10, 4 le nulle. Hanno votato 539 su 605 parlamentari.

Sci, Goggia: “Butto via troppe gare, caduta inspiegabile”

Sci, Goggia: “Butto via troppe gare, caduta inspiegabile”Roma, 13 feb. (askanews) – C’è tanta delusione sul volto di Sofia Goggia dopo il gigante dei Mondiali di Saalbach. Una gara conclusa dopo appena 30 secondi: l’azzurra si intraversa, poi un bastoncino le si gira e la ostacola. “Finisco in alcune situazioni tragicomiche che sono inspiegabili – ha ammesso Goggia a Rai Sport – Oggi ero serena: ero partita bene e mi sentivo bene nel ritmo. Butto via troppe gare dove invece posso fare benissimo”. Per la bergamasca è stato un Mondiale in ombra: prima il quinto posto in superG (a sei centesimi dalla medaglia di bronzo), poi il sedicesimo in discesa libera e adesso la caduta in gigante. “In questa disciplina, nei giorni scorsi in allenamento, andavo forte – ha aggiunto Goggia – Probabilmente c’è qualche aspetto che non riesco a vedere e mi fa buttare via tutte le gare. La situazione in cui sono finita oggi è inspiegabile, vorrei capire cosa succede perché è allucinante. Adesso guardo avanti, sempre e comunque”.

Tennis, Sinner, Wada: “Chiediamo 1-2 anni di sospensione”

Tennis, Sinner, Wada: “Chiediamo 1-2 anni di sospensione”Roma, 13 feb. (askanews) – “Come abbiamo dichiarato a settembre, la Wada ritiene che la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta secondo le norme correnti, e chiede un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni”. Così, in un’intervista pubblicata dal quotidiano La Stampa, il portavoce della Wada, James Fitzgerald, parla della situazione di Jannik Sinner, in attesa dell’appello fatto sul caso Clostebol dall’agenzia mondiale antidoping dopo l’assoluzione del tribunale nominato dall’Itia. “La Wada non chiede la cancellazione di alcun risultato – prosegue Fitzgerald – salvo quelli già imposti in primo grado. Poiché la questione è ora pendente dinanzi al TAS, la Wada non commenterà ulteriormente”.


“Senza commentare alcun caso particolare – sostiene il portavoce Wada parlando della responsabilità di un atleta su ciò che accade nella sua squadra – direi che il principio della responsabilità oggettiva è di fondamentale importanza per sostenere la correttezza nello sport. Senza di esso non ci sarebbe alcun antidoping e i drogati vincerebbero. Se un atleta positivo a una sostanza proibita non dovesse spiegare da dove proviene, o come è entrata nel suo organismo, sarebbe fin troppo facile per chi ha imbrogliato sfuggire a sanzioni significative”.

Sci, Brignone al comando dopo prima manche gigante mondiale

Sci, Brignone al comando dopo prima manche gigante mondialeRoma, 13 feb. (askanews) – Federica Brignone è al comando nel gigante femminile dei Mondiali di Saalbach. L’azzurra è stata perfetta nella prima manche sulla Schneekristall: la valdostana ha fatto la differenza nel terzo settore, poi in fondo ha pennellato tutti i passaggi. Brignone ha chiuso con 67 centesimi di vantaggio su Robinson, l’unica sotto il secondo di ritardo dall’azzurra. Terzo posto per l’americana Moltzan, ma in lotta per le medaglie ci sono anche Gut-Behrami, Hector e Stjernesund. Per l’Italia è stata una prima manche in chiaroscuro: da una parte la gioia per Brignone, dall’altra la delusione per Sofia Goggia e Marta Bassino, cadute entrambe a metà gara, per fortuna senza conseguenze. Fuori dalle trenta per soli 4 centesimi, invece, Lara Della Mea. Alle 13.15 la seconda manche