Marco Mengoni conclude il tour a Roma, tripudio al Circo MassimoRoma, 15 lug. (askanews) – Un tripudio per Marco Mengoni, al Circo Massimo, che conclude il suo tour a Roma. L’artista originario di Ronciglione ha aperto lo spettacolo sulle note di “Cambia un uomo”, per poi ripercorrere i quasi 15 anni di carriera tra i successi che lo hanno incoronato per ben due volte vincitore del Festival di Sanremo e brani più recenti.
La spianata del Circo Massimo è completamente piena: si parla di oltre 40mila persone. Mengoni, giacca e bermuda bianchi, è arrivato passando tra due ali di folla, per poi attraversare l’area e salire sul palco. “Grazie, Roma, di tutto”, ha esordito Mengoni che, durante la serata, sarà accompagnato da ospiti d’eccezione: Samuele Bersani, Bresh, Elodie e Gazzelle.
Altissime le adesioni agli scioperi del trasporto aereoRoma, 15 lug. (askanews) – “L’andamento degli scioperi di oggi nell’handling aeroportuale e tra i piloti di Ryanair, che hanno registrato un’altissima adesione, è la dimostrazione di quanto siano pressanti e urgenti le questioni che ormai da troppo tempo poniamo alle aziende”.
Questo il commento del Segretario Generale Claudio Tarlazzi e del Segretario Nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti che proseguono: “un contratto che attende di essere rinnovato da 7 anni e che lascia gli oltre 11 mila lavoratori dell’handling con stipendi assolutamente inadeguati alla situazione economica attuale da una parte; accordi contrattuali stipulati da Ryanair con sigle sindacali non maggiormente rappresentative e che risultano essere assoltutamente inadeguati e poco rispettosi della professionalità del personale navigante dall’altra. Questioni importanti – concludono i due segretari – che non possono essere rimandate ancora, per questo ci auguriamo che le aziende decidano finalmente di iniziare un costruttivo e concreto confronto che porti alla soluzione di tutte queste problematiche. In caso contrario non potremo fare altro che portare avanti ancora le nostre rivendicazioni con nuove azioni di protesta”.
Con Tajani segretario di Forza Italia si apre l’era post Cav (con la benedizione dei figli)Roma, 15 lug. (askanews) – Ci sono due lettere. Una è quella che Antonio Tajani condivide con tutta la platea e nella quale i figli di Silvio Berlusconi chiedono a Forza Italia di “continuare a far vivere gli ideali di libertà, di progresso e di democrazia” del padre. L’altra è quella che hanno inviato personalmente al ministro degli Esteri. Non è dato sapere se in quella missiva ci sia alcun cenno ai 90 milioni di debiti del partito nei confronti del fondatore che sono finiti nell’asse ereditario insieme al resto del patrimonio. Il contenuto – si limiterà a dire Tajani- era di “incoraggiamento” ma resta “riservato”. Tanto basta però a suonare come una benedizione della ‘famiglia’ verso colui che il destino ha reso il successore del leader che successori non ha mai voluto.
Dunque, il primo giorno ufficiale dell’era post Cavaliere è questo rovente 15 luglio, al Parco dei Principi di Roma, in cui il Consiglio nazionale mette in mano ad Antonio Tajani le redini di Forza Italia. Non presidente perché di quello – dice – ce n’è e ce ne sarà sempre e solo uno, piuttosto segretario con tanto di modifica dello statuto. “E’ una decisione che ho preso io e che oggi ho condiviso con gli altri dirigenti”, racconta. E’ l’inizio della strada che porterà a quel congresso che ha deciso di far celebrare prima delle elezioni Europee anche per “rinforzare le idee e chiamare alla mobilitazione”. Insomma, per cercare di tenere alta l’attenzione su un partito che senza colui che l’ha creato deve andarsi a cercare tutti i voti necessari a raggiungere quella soglia del 4% che nelle elezioni per Strasburgo vuol dire sopravvivenza. Di fatto, la dote che Marina si è impegnata a lasciare a Giorgia Meloni per aiutare la stabilità del suo esecutivo. Per questo il vice premier non esclude la possibilità di presentarsi capolista. “Non mi sono mai tirato indietro”, risponde.
Il rischio di celebrare un congresso prima del voto di giugno prossimo, ovviamente, è che Forza Italia ci arrivi in balia di una lotta intestina che al momento si nasconde dietro una opportunistica unità di facciata ma che potrebbe sfociare in una sfida tra candidati per la guida del partito. Una possibilità che la minoranza interna ha già cominciato a ventilare ma verso la quale Tajani non mostra alcuna preoccupazione: benvengano – dice – anche perché il problema non sono i “pennacchi” ma “prendere voti”. Non è però questo il giorno delle incognite e delle frizioni, chi avrebbe qualcosa da ridire sceglie il silenzio anche perché Tajani si impegna formalmente a tenere conto del contributo di tutti e a dare spazio alle idee.
Nessuno scontro ma nemmeno enfasi, con l’eccezione delle sincere lacrime del neo segretario alla fine del suo intervento. Anzi, la liturgia si consuma rapidamente nel giro di un paio d’ore con evidenti inciampi di percorso dovuti alla scarsa confidenza nei confronti delle regole scritte per un partito abituato a decisioni prese con la semplice imposizione della mano del leader. Succede ad esempio che l’inno di Forza Italia, lo stesso che per prassi annunciava l’arrivo di Berlusconi, parta a caso senza sancire nemmeno l’inizio della riunione. O che i venti e passa interventi previsti dopo quello del segretario vengano rapidamente cancellati perché tanto “ci ritroviamo nel bellissimo discorso di Antonio”. Non ci saranno vice, perché nessuna regola lo prevede e il comitato di presidenza diventerà segreteria nazionale. “Ora dobbiamo stare attenti ad attenerci rigorosamente allo statuto, non voglio mica finire come Conte…” confida ai giornalisti Tajani.
Insieme alla benedizione della famiglia, il ministro degli Esteri si porta a casa anche quella del presidente del Ppe, Manfred Weber. “Il leader – dice – è qualcuno che capisce i problemi, che parla con tutti e poi prende le decisioni e per me Antonio Tajani è questo leader”. Grande assente annunciata, l’ultima compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, che, a differenza di altre occasioni, non viene mai pubblicamente nominata né ringraziata. “In politica contano i voti, non i ruoli”, dice il neo segretario.
Fi, Tajani segretario apre era post Cav (con benedizione figli)Roma, 15 lug. (askanews) – Ci sono due lettere. Una è quella che Antonio Tajani condivide con tutta la platea e nella quale i figli di Silvio Berlusconi chiedono a Forza Italia di “continuare a far vivere gli ideali di libertà, di progresso e di democrazia” del padre. L’altra è quella che hanno inviato personalmente al ministro degli Esteri. Non è dato sapere se in quella missiva ci sia alcun cenno ai 90 milioni di debiti del partito nei confronti del fondatore che sono finiti nell’asse ereditario insieme al resto del patrimonio. Il contenuto – si limiterà a dire Tajani- era di “incoraggiamento” ma resta “riservato”. Tanto basta però a suonare come una benedizione della ‘famiglia’ verso colui che il destino ha reso il successore del leader che successori non ha mai voluto.
Dunque, il primo giorno ufficiale dell’era post Cavaliere è questo rovente 15 luglio, al Parco dei Principi di Roma, in cui il Consiglio nazionale mette in mano ad Antonio Tajani le redini di Forza Italia. Non presidente perché di quello – dice – ce n’è e ce ne sarà sempre e solo uno, piuttosto segretario con tanto di modifica dello statuto. “E’ una decisione che ho preso io e che oggi ho condiviso con gli altri dirigenti”, racconta. E’ l’inizio della strada che porterà a quel congresso che ha deciso di far celebrare prima delle elezioni Europee anche per “rinforzare le idee e chiamare alla mobilitazione”. Insomma, per cercare di tenere alta l’attenzione su un partito che senza colui che l’ha creato deve andarsi a cercare tutti i voti necessari a raggiungere quella soglia del 4% che nelle elezioni per Strasburgo vuol dire sopravvivenza. Di fatto, la dote che Marina si è impegnata a lasciare a Giorgia Meloni per aiutare la stabilità del suo esecutivo. Per questo il vice premier non esclude la possibilità di presentarsi capolista. “Non mi sono mai tirato indietro”, risponde.
Il rischio di celebrare un congresso prima del voto di giugno prossimo, ovviamente, è che Forza Italia ci arrivi in balia di una lotta intestina che al momento si nasconde dietro una opportunistica unità di facciata ma che potrebbe sfociare in una sfida tra candidati per la guida del partito. Una possibilità che la minoranza interna ha già cominciato a ventilare ma verso la quale Tajani non mostra alcuna preoccupazione: benvengano – dice – anche perché il problema non sono i “pennacchi” ma “prendere voti”. Non è però questo il giorno delle incognite e delle frizioni, chi avrebbe qualcosa da ridire sceglie il silenzio anche perché Tajani si impegna formalmente a tenere conto del contributo di tutti e a dare spazio alle idee.
Nessuno scontro ma nemmeno enfasi, con l’eccezione delle sincere lacrime del neo segretario alla fine del suo intervento. Anzi, la liturgia si consuma rapidamente nel giro di un paio d’ore con evidenti inciampi di percorso dovuti alla scarsa confidenza nei confronti delle regole scritte per un partito abituato a decisioni prese con la semplice imposizione della mano del leader. Succede ad esempio che l’inno di Forza Italia, lo stesso che per prassi annunciava l’arrivo di Berlusconi, parta a caso senza sancire nemmeno l’inizio della riunione. O che i venti e passa interventi previsti dopo quello del segretario vengano rapidamente cancellati perché tanto “ci ritroviamo nel bellissimo discorso di Antonio”. Non ci saranno vice, perché nessuna regola lo prevede e il comitato di presidenza diventerà segreteria nazionale. “Ora dobbiamo stare attenti ad attenerci rigorosamente allo statuto, non voglio mica finire come Conte…” confida ai giornalisti Tajani.
Insieme alla benedizione della famiglia, il ministro degli Esteri si porta a casa anche quella del presidente del Ppe, Manfred Weber. “Il leader – dice – è qualcuno che capisce i problemi, che parla con tutti e poi prende le decisioni e per me Antonio Tajani è questo leader”. Grande assente annunciata, l’ultima compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, che, a differenza di altre occasioni, non viene mai pubblicamente nominata né ringraziata. “In politica contano i voti, non i ruoli”, dice il neo segretario.
Scioperi trasporto aereo, Uiltrasporti, altissime adesioniRoma, 15 lug. (askanews) – “L’andamento degli scioperi di oggi nell’handling aeroportuale e tra i piloti di Ryanair, che hanno registrato un’altissima adesione, è la dimostrazione di quanto siano pressanti e urgenti le questioni che ormai da troppo tempo poniamo alle aziende”.
Questo il commento del Segretario Generale Claudio Tarlazzi e del Segretario Nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti che proseguono: “un contratto che attende di essere rinnovato da 7 anni e che lascia gli oltre 11 mila lavoratori dell’handling con stipendi assolutamente inadeguati alla situazione economica attuale da una parte; accordi contrattuali stipulati da Ryanair con sigle sindacali non maggiormente rappresentative e che risultano essere assoltutamente inadeguati e poco rispettosi della professionalità del personale navigante dall’altra. Questioni importanti – concludono i due segretari – che non possono essere rimandate ancora, per questo ci auguriamo che le aziende decidano finalmente di iniziare un costruttivo e concreto confronto che porti alla soluzione di tutte queste problematiche. In caso contrario non potremo fare altro che portare avanti ancora le nostre rivendicazioni con nuove azioni di protesta”.
Tennis, Vondrousova regina di Wimbledon: “Sensazione incredibile”Roma, 15 lug. (askanews) – Marketa Vondrousova è diventata la prima giocatrice non testa di serie a vincere il titolo di singolare femminile di Wimbledon nell’era Open mentre l’attesa di Ons Jabeur per un major continua. Vondrousova, 24 anni, è al 42esimo posto nel mondo dopo aver saltato sei mesi della scorsa stagione per un infortunio al polso. Ma la tennista ceca ha gestito meglio i nervi dell’occasione rispetto alla Jabeur, finalista nel 2022, vincendo la finale di sabato 6-4 6-4. Jabeur, 28 anni, testa di serie numero 6 del seeding, ha perso tutte e tre le finali principali in cui ha giocato. Vondrousova, che è venuta a Wimbledon come tifosa lo scorso anno indossando dopo l’operazione al polso, è caduta sulla schiena dopo il colpo vincente, mentre la grandezza di ciò che aveva raggiunto è sprofondata.
“Non so cosa stia succedendo, è una sensazione incredibile”, ha detto Vondrousova, che ha battuto cinque teste di serie vincendo il Venus Rosewater Dish. Dopo aver condiviso un caloroso abbraccio con Jabeur a rete, si è inginocchiata di nuovo sull’erba e sembrava vicina alle lacrime mentre attirava il plauso della folla del Center Crowd. Poi, come è tradizione in questi giorni, si è arrampicata sul palco dei giocatori per abbracciare la sua squadra e la sua famiglia, compreso il marito Stepan, arrivato a Londra per assistere alla finale dopo essere rimasto a casa a Praga per prendersi cura del loro gatto domestico. “E’ una sensazione incredibile – continua la tennista ceca – Dopo tutto quello che ho passato, l’ultima volta ero con un gesso al polso, è incredibile che io possa stare qui e tenere in mano il trofeo. Il tennis è pazzesco. Non so come ho fatto. Le rimonte non sono facili, non sai mai cosa aspettarti. Speravo di poter tornare a questo livello e ora sono qui. Voglio ringraziare il mio team, tutti voi ragazzi siete fantastici, la mia sorellina sta piangendo lassù”. A suo marito dice: “È fantastico, domani è il nostro primo anniversario di matrimonio. È fantastico che voi ragazzi siate qui con me. Mi sono divertita così tanto in queste due settimane. È stato estenuante ma sono così grata e orgogliosa di me stessa”. Un tatuaggio per celebrare il trionfo: “Non lo so, ma ho fatto una scommessa con il mio allenatore. Ha detto che se vinco una prova dello Slam ne vincerà uno anche lui. Quindi penso che lo faremo vai domani. Ora penso che andrò a bere un po’ di birra. Sono state due settimane estenuanti e negli ultimi giorni mi stavo rimettendo in sesto. Ero così nervosaprima di questa partita. Grazie mille ragazzi per il supporto e per essere venuti qui”.
Al contrario, Jabeuraffranta mentre sedeva sulla sua sedia con la testa china. “Questo è molto, molto duro. La sconfitta più dolorosa della mia carriera”, ha detto Jabeur, che aveva l’obiettivo di essere la prima donna africana o araba a vincere un titolo del Grande Slam in singolare.
Nexi valuta vendita della rete interbancaria, anticipa CorseraRoma, 15 lug. (askanews) – Movimenti in corso nelle banche italiane. Secondo quanto anticipa il Corriere della Sera, Nexi sta valutando la vendita della rete interbancaria (Rni). L’operazione rientrerebbe nel piano al 2025 di Nexi che contempla la vendita di alcune attività non strettamente legate alle transazioni digitali. Il proposito avrebbe spinto alcuni fondi di investimento a farsi avanti per la Rni. Un interesse – scrive la testata Milanese che l’azienda guidata da Paolo Bertoluzzo sta prendendo in seria considerazione. L’anticipazione giunge all’indomani dell’annuncio del lancio da parte di Banco Bpm, Fsi e Iccrea del secondo operatore italiano della monetica.
La rete nazionale interbancaria ospita i flussi dispositivi e informativi di istituti italiani, Poste e altri attori finanziari che così regolano i rapporti di dare e avere generati dalle operazioni degli utenti. Sviluppata da Sia, oggi parte di Nexi, l’infrastruttura è lunga circa 208 mila chilometri e si collega a Banca d’Italia, alla centrale rischi e al sistema di prevenzione delle frodi sulle carte. Per le controparti coinvolte e le informazioni gestite, la Rni è un’attività di interesse nazionale. Fra i fondi interessati a rilevarla – scrive ancora il Corriere – figura F2i. Il gestore conosce bene la Rni poiché è stato azionista del suo costruttore, Sia, dal 2014 al 2019. Nel suo libro soci, poi, figurano Cdp Equity, Intesa, UniCredit, fondazioni bancarie, una compagine che potrebbe assicurare il presidio italiano di una rete strategica. Se l’affare andasse in porto, Nexi potrebbe incassare una somma significativa, liberando risorse per investimenti, dividendi, buyback, taglio del debito e acquisizioni.
Marco Mengoni, è grande festa finale al Circo Massimo di RomaRoma, 15 lug. (askanews) – Cresce l’attesa per la grande festa finale di Marco Mengoni, questa sera a Roma al Circo Massimo, uno show che racconta questi due anni di straordinari successi e racchiude oltre ai suoi 13 anni di carriera, dagli esordi fino alla pubblicazione della trilogia multiplatino Materia. L’evento arriva a pochi giorni dalla conclusione, lo scorso sabato con il live allo Stadio San Siro di Milano Marco Negli Stadi 2023, il primo tour negli stadi di Marco Mengoni nelle città più importanti d’Italia completamente sold out.
Lo show al Circo Massimo è stato pensato come una grandissima festa con musica ed esibizioni fin dal pomeriggio: già dalle 16.30 la venue si anima con l’alternarsi di diversi DJ set e prosegue dopo il concerto di Marco Mengoni con un gigantesco “afterparty” con Chloé Caillet, eclettica dj, producer e polistrumentista, uno dei nomi di punta della night life internazionale. Ad accompagnare Mengoni nel corso della giornata ci sono tanti artisti, colleghi e amici che sono stati parte del progetto Materia tra cui alcuni dei produttori, come Dardust, Crookers, Estremo e Whitemary che si alternano il console su un palco dedicato esclusivamente alle loro performance. Sul palco con Marco, durante il concerto, anche alcuni colleghi che hanno partecipato a Materia: Samuele Bersani, Bresh, Elodie e Gazzelle. Il rapporto di Marco con Samuele Bersani è strettissimo e unisce stima ad una lunga e sincera amicizia e li ha visti insieme nella realizzazione di “Ancora una volta”, un brano intenso e poetico – “un regalo” l’ha definito Mengoni – dove le loro voci si amalgamano perfettamente, dando vita ad uno spazio sospeso in cui incontrarsi. Sul palco del Circo Massimo salirà per “Chiedimi come sto”, anche il rapper genovese Bresh artista considerato da Marco “una delle penne più interessanti del panorama urban contemporaneo”. Anche Elodie sarà ospite della grande festa finale, insieme canteranno “Pazza musica” (certificato disco d’oro), il nuovo singolo estivo attualmente in rotazione, che vede per la prima volta insieme due amici e due tra gli artisti più amati del panorama musicale pop italiano. Con Gazzelle, invece, c’è una solida amicizia di vecchia data, nata ai tempi della collaborazione su “Calci e pugni”, e un rapporto di stima personale e professionale, che ha portato Marco a volere Flavio anche all’interno del progetto Materia con “Il meno possibile”.
Si spengono le luci e in un attimo ci si immerge nel primo atto di #MengoniCircoMassimo con Cambia un uomo, brano manifesto di Materia (Terra), il capitolo che ha aperto questo lungo viaggio musicale, che ad oggi trova espressione nei volti e nelle voci che colorano il Circo Massimo che Marco incontra attraversando il gigantesco parterre per raggiungere il palco. Sono proprio loro ad aver ispirato Esseri umani, uno dei brani più amati di Marco, durante il quale gli spettatori diventano protagonisti della canzone, apparendo sugli schermi con immagini che si fondono a quella di Marco stesso. È il momento di cambiare pagina e di fare “un passo di dance” con No stress, un invito a ballare, ridere e godersi lo spettacolo in totale libertà, come fa lo stesso Mengoni dal palco. La musica diventa sempre più incalzante, le luci pulsanti seguono il ritmo ancora più velocemente scandendo Voglio e Muhammad Alì. #MengoniCircoMassimo è uno show che celebra la carriera di Marco Mengoni e, per questo, si alternano hit del passato come Credimi Ancora e altre del presente come Mi Fiderò. Il pubblico si prepara ad una nuova fase dello show con Luce, brano estratto da Materia (Terra) che sprigiona una forte intensità emotiva e musicale, passando ad una dimensione più intima ed essenziale, per poi lasciarsi andare alle emozioni con Proteggiti da me, in una versione ancora più black rispetto alle precedenti. Cominciano le sorprese: arriva on stage Gazzelle sulle note de Il meno possibile. A seguire poi Due nuvole, uno dei brani contenuti nel nuovo album Materia (Prisma): sugli schermi si inseguono nuvole che attraversano tutto lo spettro di colori, dal blu al viola, dal giallo al verde. Bastano le prime note perché il pubblico riconosca la canzone con cui il cantautore ha vinto Sanremo nel 2013: L’Essenziale. Il brano si chiude con un accenno di Crazy In Love di Beyoncé, aprendo le porte ad Elodie che, dopo aver infiammato San Siro, torna anche a Roma al fianco di Marco con il brano dell’estate Pazza Musica. La parte successiva dello show si apre con un monologo di Marco, una riflessione che parte proprio dal significato che il cantautore attribuisce al prisma, esplorando ogni singola sfaccettatura che caratterizza l’essere umano e capendo cosa è veramente importante, senza aver paura di commettere errori. Arriva Due Vite, canzone vincitrice del Festival di Sanremo di quest’anno e brano con cui Marco ha rappresentato l’Italia all’Eurovision, un ricordo che riaffiora alla mente grazie ai potenti visual che ci riportano all’atmosfera unica di quei momenti. Si alza al centro del parterre una struttura che eleva marco a circa 5 metri dal suolo che gli permette di vedere e abbracciare tutto il pubblico del Circo Massimo. A seguire Fiori d’orgoglio, altro brano incluso in Materia (Prisma), e la struttura su cui canta si anima, diventando casa di un prisma che ruota, riflette e amplifica raggi laser, luci e le immagini che lo colpiscono. Torniamo all’atmosfera magica di Sai che: sullo sfondo una galassia, la struttura si abbassa lentamente riportando Marco a contatto diretto con il suo pubblico e potendo interagire con la sua immagine riflessa nel prisma durante Hola, lasciando così spazio all’intimità e a tutta la forza che caratterizza questo brano. Ecco che sul palco arriva il terzo ospite della serata: tra le voci più apprezzate della scena genovese, Bresh accompagna Marco in Chiedimi come sto, un brano coinvolgente che unisce le loro timbriche così diverse, ma insieme perfette su questo brano. Marco avanza “al centro del suo pubblico”, sul palco più basso all’estremità della passerella ed è il momento di Ti ho voluto bene veramente, in cui un “laser show” restituisce la sensazione di essere immersi nel mare e sotto una cascata di luci. Arriva l’ultimo ospite di #MengoniCircoMassimo: Samuele Bersani, l’atmosfera si fa intima e i due, seduti sui gradini della scala, intonano Ancora una volta. Chiude questa parte di show Guerriero: sugli schermi appare il volto di Marco che canta in un ideale duetto allo specchio con se stesso.
Mentre il pubblico è pronto a lasciare l’arena, il palco si riaccende a sorpresa per una versione intima di Proibito che ci avvolge in una dimensione profonda che abbraccia il pubblico, si prosegue in un crescendo con Ma Stasera, e la sua carica funk, Pronto a Correre, con una spinta rock, e Io Ti Aspetto, che abbandona un po’ della sua veste dance per assumere sfumature più funk. Sono 3 hit che fanno ballare il pubblico con Marco, che si muove lungo la passerella per ringraziare tutti, culminando in una pioggia di coriandoli, stelle filanti e uno spettacolo di fuochi d’artificio. L’area del Circo Massimo si anima, anche oltre il palco, fin dall’apertura dei cancelli, infatti, all’interno della venue sarà possibile prendere parte a numerose attività ideate per rendere questa giornata ancora più una grande festa, a partire da un’installazione sensoriale che unisce il senso dei tre album di Materia. Dalla superficie esterna riflettente a rappresentare il Prisma “che trasforma la luce in mille sfumature, magia”, all’interno con “La Terra sotto i piedi, radici” e un’esperienza tattile “tutto intorno, i segni sulla pelle, contaminazione”, tornando in questo modo alle origini del viaggio delle tre anime differenti, ma complementari del cantautore.
Scioperi negli aeroporti, a Fiumicino già cancellati 130 voliRoma, 15 lug. (askanews) – Disagi per migliaia di passeggeri negli aeroporti italiani a seguito dell’effetto combinato di uno sciopero del personale di terra degli scali tricolori, previsto dalle 10 alle 18 e dei contestuali scioperi del personale di volo delle compagnie low cost Vueling, negli stessi orari, e di Malta Air, che opera alcuni voli Ryanair, in questo caso dalle 12 alle 16.
Secondo un controllo effettuato da Askanews sui sistemi informativi di Aeroporti di Roma a Fiumicino, il principale scalo italiano, alle ore 13.50 figuravano cancellati 130 voli sui 610 totali. Alla stessa ora all’Aeroporto di Milano Malpensa, secondo i sistemi informativi della Sea, risultavano cancellati già 26 voli. La compagnia Ita, primo vettore italiano, si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, previsti per oggi. Critico il commento del ministro delle infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini: “Nessuno mette in dubbio il diritto allo sciopero, appoggio le giuste richieste dei lavoratori inascoltate da anni, lavoro perché le trattative continuino: ma non accetto che alcuni sindacati blocchino l’Italia causando disagi e danni a milioni di lavoratori italiani e turisti stranieri. Se non prevarrà il buonsenso, sono pronto a intervenire come ho già fatto per evitare il blocco totale dei treni”.
Da segnalare che contro lo sciopero nel comparto del trasporto aereo proclamato per oggi dai sindacati, e che sta portando a cancellazioni e ritardi in tutti gli aeroporti italiani, è stato avviato un esposto dell’associazione dei consumatori Codacons a 104 Procure e alla Corte dei Conti. Il caos negli aeroporti sta interessando anche altri Paesi d’Europa: è il caso del Belgio dove Ryanair ha cancellato 44 voli dall’aeroporto di Bruxelles Sud Charleroi questo sabato a causa di scioperi. Circa 140 voli potrebbero essere interessati da scioperi il 15 e 16 luglio all’aeroporto, che si trova a 45 minuti a sud della capitale belga. In questo caso sono stati due sindacati – CNE e ACV Puls – e il sindacato dei piloti Beca che hanno indetto lo sciopero per la retribuzione e le condizioni di lavoro.
Scioperi,disagi negli aeroporti, a Fiumicino già cancellati 130 voliRoma, 15 lug. (askanews) – Disagi per migliaia di passeggeri negli aeroporti italiani a seguito dell’effetto combinato di uno sciopero del personale di terra degli scali tricolori, previsto dalle 10 alle 18 e dei contestuali scioperi del personale di volo delle compagnie low cost Vueling, negli stessi orari, e di Malta Air, che opera alcuni voli Ryanair, in questo caso dalle 12 alle 16.
Secondo un controllo effettuato da Askanews sui sistemi informativi di Aeroporti di Roma a Fiumicino, il principale scalo italiano, alle ore 13.50 figuravano cancellati 130 voli sui 610 totali. Alla stessa ora all’Aeroporto di Milano Malpensa, secondo i sistemi informativi della Sea, risultavano cancellati già 26 voli. La compagnia Ita, primo vettore italiano, si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, previsti per oggi. Critico il commento del ministro delle infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini: “Nessuno mette in dubbio il diritto allo sciopero, appoggio le giuste richieste dei lavoratori inascoltate da anni, lavoro perché le trattative continuino: ma non accetto che alcuni sindacati blocchino l’Italia causando disagi e danni a milioni di lavoratori italiani e turisti stranieri. Se non prevarrà il buonsenso, sono pronto a intervenire come ho già fatto per evitare il blocco totale dei treni”.
Da segnalare che contro lo sciopero nel comparto del trasporto aereo proclamato per oggi dai sindacati, e che sta portando a cancellazioni e ritardi in tutti gli aeroporti italiani, è stato avviato un esposto dell’associazione dei consumatori Codacons a 104 Procure e alla Corte dei Conti. Il caos negli aeroporti sta interessando anche altri Paesi d’Europa: è il caso del Belgio dove Ryanair ha cancellato 44 voli dall’aeroporto di Bruxelles Sud Charleroi questo sabato a causa di scioperi. Circa 140 voli potrebbero essere interessati da scioperi il 15 e 16 luglio all’aeroporto, che si trova a 45 minuti a sud della capitale belga. In questo caso sono stati due sindacati – CNE e ACV Puls – e il sindacato dei piloti Beca che hanno indetto lo sciopero per la retribuzione e le condizioni di lavoro.