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L’Hotel Bauer e il fascino di Venezia all’asta da Artcurial

L’Hotel Bauer e il fascino di Venezia all’asta da ArtcurialMilano, 4 mar. (askanews) – La storia di Venezia attraverso gli arredi di uno storico hotel come il Bauer Palazzo. Artcurial presenta all’asta oltre 4mila pezzi provenienti dall’albergo affacciato sul Canal Grande, in vista di un nuovo riallestimento.
“Con questa vendita – ci ha spiegato Tabea Caporali, Project manager della vendita per Artcurial Parigi – verrà disperso il mobilio che fa parte dell’identità dell’hotel dalla fine dell’800. Ci sino pezzi che provengono da quell’epoca e poi il mobilio si è stratificato, fino all’ultimo rinnovo che risale agli anni Novanta. Quindi troviamo sicuramente mobili eclettici, abbiamo tutti i generi, dai tessuti di Rubelli e Bevilacqua ai mobili in stile barocco, Art Déco, ma anche argenteria e pezzi tipicamente veneziani come i torcieri e gli scudi”.
All’asta anche fotografie, tra le quali ne spicca una, meravigliosa, di Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca. A suo modo, anch’essa racconta di Venezia e delle sue inesauribili malinconie.
La vendita di Artcurial, di cui a Milano è disponibile un’anteprima fino al 31 marzo, si tiene a Parigi dal 24 al 29 aprile.

##Ucraina, Bakhmut, simbolo o strategia? Ecco perché è importante

##Ucraina, Bakhmut, simbolo o strategia? Ecco perché è importanteMilano, 4 mar. (askanews) – Le forze russe continuano i loro tentativi per accerchiare l’ucraina Bakhmut, rimasta per Kiev un baluardo nella regione di Donetsk. La città-fortezza si trova a nord-est, a circa 20 chilometri dalla regione di Lugansk, ed è da tempo un obiettivo delle forze di invasione di Vladimir Putin. Spesso viene indicata come non strategica e la battaglia che si protrae là da oltre 6 mesi insensata, ma allora perché è così importante per Mosca e per Kiev?
SIMBOLO Dall’estate scorsa la città è stata a due passi dalle linee del fronte, quindi la sua presa rappresenterebbe un successo a lungo agognato per le forze di Mosca e porterebbe un valore strategico, anche se limitato.
COLLEGAMENTI La città ha importanti collegamenti stradali con altre parti della regione di Donetsk; verso est fino al confine con Lugansk, a nord-ovest fino a Sloviansk e a sud-ovest fino a Kostiantynivka. Per diverse settimane, le rotte verso Bakhmut sono gradualmente passate sotto il controllo delle forze russe.
STRATEGIA Piuttosto che guidare direttamente verso il centro della città, i gruppi di Wagner hanno cercato di circondarla in un ampio arco da nord. A gennaio hanno rivendicato la vicina città di Soledar e da allora hanno preso una serie di villaggi e frazioni a nord di Bakhmut. Se i russi riuscissero a conquistare le alture a ovest della città, le vicine città industriali di Kostiantynivka e Kramatorsk sarebbero alla mercé della loro artiglieria e dei mortai. Non è chiaro dove ripiegherebbero esattamente le forze ucraine se si ritirassero dalla città.
INFAMIA Ma la battaglia per Bakhmut è costata molti uomini per i russi, il che viene considerata da Kiev non una sconfitta nella guerra di logoramento. Il capo del gruppo di mercenari Wagner Evgenij Prigozhin ha infatti guidato l’assalto durato mesi alla città, dove le sue forze hanno guadagnato il marchio di infamia per i loro attacchi suicidi a “ondate di carne” che secondo gli ucraini stanno provocando perdite russe estremamente pesanti.
MOTIVO DI CONTESA Prigozhin ha avuto un furioso battibecco di recente con i generali russi su chi fosse responsabile della presa della città ucraina di Soledar: i suoi uomini o le truppe russe regolari. Ha inoltre parlato di “fame di munizioni”, pubblicando un video di una pila di cadaveri per sottolineare il suo punto di vista sulla carenza di munizioni. Ha anche attaccato verbalmente i generali russi per non aver tagliato le linee di rifornimento ucraine, rendendo più difficile per i suoi uomini impadronirsi di Bakhmut a Donetsk, lamentando che probabilmente ora ci vorrebbe più tempo per prendere la città a causa della “mostruosa burocrazia” di Mosca.

Bardi: quota energia prodotta in Basilicata resti in Basilicata

Bardi: quota energia prodotta in Basilicata resti in BasilicataRoma, 4 mar. (askanews) – “Il Mezzogiorno, nelle intenzioni del Governo Meloni, come noto, è chiamato a diventare un hub energetico continentale. Una strategia questa che ci vede convinti sostenitori e all’interno della quale la Basilicata sta valorizzando il suo ruolo di naturale protagonista. Il governo regionale ha come noto una precisa strategia energetica, centrata sul favorire la produzione di energia rinnovabile, prevedendo innanzitutto l’utilizzo delle aree industriali dismesse, accelerando l’implementazione dei progetti ‘no oil’ proposti dalle Compagnie estrattive, impegnandoci per superare stratificati ritardi nelle autorizzazioni che hanno ritardano lo sviluppo di un sistema industriale: una criticità in via di soluzione grazie all’impegno dell’assessore all’ambiente Cosimo Latronico. La sfida dell’accelerazione dei processi amministrativi non può non essere raccolta insieme con una particolare attenzione alla tutela del territorio e del paesaggio. Queste politiche hanno un senso, intendo ribadirlo, se al contempo una quota di questa energia prodotta in Basilicata resta in Basilicata, nella disponibilità delle comunità locali. Vale per le concessioni petrolifere, deve valere anche per le fonti rinnovabili”. Lo ha affermato ieri il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso dell’evento organizzato da Confindustria a Matera.

Solinas: consenso su candidatura Sardegna per sede Einstein Telescope

Solinas: consenso su candidatura Sardegna per sede Einstein TelescopeRoma, 4 mar. (askanews) – “La candidatura sarda per ospitare l’osservatorio europeo per le onde gravitazionali si fa ogni giorno più forte, segno evidente della convergenza a ogni livello istituzionale circa l’opportunità strategica che l’infrastruttura rappresenta non solo per la Sardegna ma per l’intero Paese, che avrebbe modo di riprendersi un ruolo da protagonista nella ricerca scientifica e di raccogliere i frutti, in termini di sviluppo, di un investimento senza precedenti proprio per le sue ricadute di carattere economico. L’Italia deve avere il coraggio, la forza e la volontà di andare fino in fondo”. Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christina Solinas, chiedendo al governo di continuare a farsi parte attiva nel confronto con tutti gli attori protagonisti e con l’Europa, così come in questi mesi sta facendo, con il sostegno dei Comuni sardi e dell’intera società civile sarda.
Et sarà l’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, così definito perché la sua sensibilità gli permetterà di ‘ascoltare’ un volume d’universo almeno mille volte superiore rispetto a quello osservato oggi dai rivelatori esistenti LIGO e VIRGO. “ET presenta un potenziale scientifico eccezionale e le sfide scientifiche da affrontare porteranno a sviluppi tecnologici in campi che spaziano dal mondo del quantum computing alle allerte per i terremoti, passando per l’ottica di alta precisione oppure la gestione di imponenti quantità di dati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale”, ha proseguito il presidente parlando delle caratteristiche del nuovo rilevatore, definito “un’opportunità straordinaria per la scienza e per l’industria nazionale e per la Sardegna”.
“Lo spirito di squadra, l’unità di intenti fino a oggi dimostrata tra istituzioni scientifiche e politiche e l’ondata di consensi attorno a questa fondamentale infrastruttura deve proseguire e farsi sempre più forte e incisiva. Abbiamo le carte in regola per ospitare a Sos Enattos questo straordinario progetto che ci vede fermi e decisi sostenitori e abbiamo le caratteristiche e la possibilità di incidere realmente sul nostri futuro creando occupazione e sviluppo nella nostra Terra. Possibilità che l’Italia per prima non può sprecare”, ha concluso Solinas.

Ucraina, Meloni: Emirati disponibili a ruolo per pace giusta

Ucraina, Meloni: Emirati disponibili a ruolo per pace giustaAbu Dhabi, 4 mar. (askanews) – Durante il colloquio con il presidente degli Emirati arabi si è parlato di Ucraina, “anche questa è una nazione che può giocare un ruolo, ci siamo confrontati sulla situazione e crediamo che possano contribuire a facilitare questo percorso che per noi deve sempre partire dal presupposto di una pace giusta per il popolo ucraino. Mi pare che lo sceicco fosse consapevole e ci fosse la loro disponibilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa ad Abu Dhabi al termine della visita in India ed Emirati Arabi.

Autonomia, Zaia: è progetto in linea con Costituzione

Autonomia, Zaia: è progetto in linea con CostituzioneGodega Sant’Urbano (Tv), 4 mar. (askanews) – Autonomia? “Il Governo e la presidente del Consiglio sono stati di parola. La coerenza della presidente Meloni c’è fino in fondo” rispetto a questo tema. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine dell’Inaugurazione dell’Antica Fiera di Godega di Sant’Urbano.
Le Regioni del Sud sono contrarie? “Certo, le Regioni governate dal Centrosinistra ovvero la Campania e la Puglia perché la Calabria ha dato l’ok, la Sicilia ha dato l’ok, la Basilicata ha dato l’ok, il Molise ha dato l’ok. Contrario quindi non è il Sud ma è il Centrosinistra al Sud” ha aggiunto Zaia.
“L’autonomia – ha proseguito – è un progetto costituzionale, rispettoso della Costituzione e quando si offende il progetto, a mio avviso si manca di rispetto al Capo dello Stato che nulla ha avuto da ridire anzi conferma che tutto questo è in linea con la Costituzione”.
“L’autonomia – ha concluso il governatore – o la facciamo per scelta noi oggi oppure qualcuno la dovrà fare per necessità”.

Giornata contro obesità, la prevenzione inizia con la Dieta mediterranea

Giornata contro obesità, la prevenzione inizia con la Dieta mediterraneaMilano, 4 mar. (askanews) – Entro il 2035 oltre la metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o in stato di obesità, con un impatto economico di oltre 4 trilioni di dollari all’anno. Sono le proiezioni diffuse in occasione della Giornata mondiale dell’obesità dalla World obesity federation. Per contrastare il fenomeno della “globesity”, la scienza ha evidenziato che la dieta mediterranea, nella quale un ruolo centrale è giocato dalla pasta, è una soluzione per combattere e prevenire il fenomeno. A sottolinearlo è Barilla che dal 2010 ha riformulato 488 prodotti per ridurre il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e/o zucchero o incrementando il contenuto di fibre).
Secondo una ricerca dell’Università di Parma, pubblicata sulla rivista scientifica “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”, ha dimostrato che un regime alimentare ipocalorico in linea con i principi della Dieta Mediterranea, con la pasta al centro, risulta efficace per raggiungere e mantenere la riduzione ponderale. I soggetti dello studio, sovrappeso o obesi, sottoposti ad un regime alimentare ipocalorico e mediterraneo “high pasta” non solo hanno perso più peso, mantenendolo anche dopo la fine del modello alimentare seguito, ma hanno anche riferito ulteriori benefici sulla qualità della vita e sulla salute fisica percepita. Un altro studio italiano ha ulteriormente evidenziato la superiorità e le solide basi scientifiche della dieta mediterranea, la migliore per gestire il peso e per prevenire le malattie croniche non trasmissibili, prima di tutto il diabete di tipo 2. Realizzato dal Gruppo Giovani della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) e pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, lo studio ha esaminato circa 80 tra revisioni e meta-analisi disponibili per analizzare le 11 diete più popolari e i fattori di rischio cardiometabolico. Anche in questo caso, una modello alimentare bilanciato come la dieta mediterranea risulta il più efficace nel miglioramento del peso corporeo e riduzione dei fattori di rischi cardiometabolici.
A tal proposito Barilla ha ricordato anche il suo impegno per la promozione di stili di vita sani e abitudini alimentari equilibrate, come, per esempio, Giocampus, progetto educativo dedicato al benessere delle generazioni future attraverso un programma innovativo di educazione fisica e alimentare per i bambini tra i 5 ei 14 anni.

Riso Gallo: in 2022 estero spinge lieve crescita, su 2023 incognita siccità

Riso Gallo: in 2022 estero spinge lieve crescita, su 2023 incognita siccità

Ebitda in leggero aumento, soffre gdo. Riso italiano non mancherà

Milano, 4 mar. (askanews) – Grazie soprattutto ai risultati raggiunti all’estero, il 2022 per Riso Gallo si è chiuso con un incremento, sia pur lieve, di margini e ricavi. A soffrire un po’ è stata la grande distribuzione italiana, in un anno in cui ai galoppanti rincari di materie prime ed energia si è aggiunta una stagione di straordinaria siccità che ha colpito tutto il comparto del riso italiano. E questa resta anche la principale incognita del 2023 per l’azienda risiera, nata a Genova nel 1856 e oggi operativa a Robbio Lomellina, nel Pavese.
“Il 2022 – ci ha detto Carlo Preve, consigliere delegato della storica azienda – si chiuderà con un Ebitda in leggera crescita rispetto al 2021 e questo grazie alla crescita sull’estero, ristorazione e clienti industriali e una leggera sofferenza nella nostra Gdo dove abbiamo dovuto presentare tre aumenti di listino per compensare gli aumenti della materia prima e dell’energia. Il 2023 speriamo sia più facile, ma questa resta una speranza che, se non piove, rischia di essere disattesa”. Il fatturato, da bilancio civilistico, dovrebbe chiudersi a valore a 134 milioni contro i 117 del 2021, con una lieve crescita anche a volume, grazie sempre al traino dei mercati esteri. “L’estero – puntualizza – pesa ormai più della metà dei volumi, già da qualche anno il dipartimento estero si vanta di vendere più scatole di riso dell’Italia”.
Certo i prezzi dell’energia in alcune fasi dell’anno sono cresciuti così tanto da erodere quasi completamente i margini. “A un certo punto quasi tutto l’Ebitda veniva mangiato dal costo dell’energia. Eravamo tra quelle aziende – ha raccontato – che se non riuscivano a far passare gli aumenti di listino andavamo a gambe all’aria. È stato un anno che non vedevamo da tanto tempo”. Per non parlare della siccità, che ha pesantemente penalizzato la coltivazione di riso italiano, unico mercato da cui Riso Gallo si approvvigiona tranne che per la varietà Basmati. “Ora il costo dell’energia e del gas è in discesa e questo aiuta ma il riso vive un momento particolare perché dopo la siccità storica dello scorso anno, che nemmeno i nostri ex dipendenti in pensione si ricordavano, una cosa del genere purtroppo rischia di ripetersi anche quest’anno se non piove”. Quindi dovremo aspettarci nuovi aumenti dei prezzi finali? “Questo occorrerà vederlo – ha detto – finché non si vede il raccolto non sai mai cosa ti porta la natura”.
Le sfide poste dalla congiuntura economica e dalla crisi climatica, però, non distolgono l’attenzione da uno sviluppo che parla la lingua dell’innovazione tanto sul fronte della sostenibilità quanto del prodotto. “Noi puntiamo soprattutto su sostenibilità e servizio. Nel caso del servizio interveniamo con la linea Bontà pronta, pronta in 2 minuti e nel caso della sostenibilità con un riso da agricoltura sostenibile che è l’unica sostenibilità vera perchè il nostro è un prodotto povero di cui non buttiamo nulla”. Quello adottato da Riso Gallo è un approccio alla sostenibilità che non può che essere di filiera, a partire dalle aziende agricole che forniscono la materia prima, il risone. Il perchè lo spiega Carlo Preve: “L’industria risiera in sè, nel senso delle riserie dove riceviamo il risone dagli agricoltori e lo trasformiamo in riso, è per definizione sostenibile: la lolla viene bruciata direttamente per fare energia o venduta per essere bruciata, mischiata con la terra per i fiori, diventa letto per le stalle oppure nel nostro caso, attraverso Ricehouse, ci costruiamo pannelli isolanti per l’edilizia. Anche gli scarti sono recuperati e finiscono nell’alimentazione animale per cui l’industria è di per sé circolare. La filiera agricola del riso è invece in centro classifica quanto a sostenibilità, e lì si può fare la differenza visto che il 90% delle opportunità sono lì”.
Di qui il progetto Il riso che sostiene che dal 2018 coinvolge le realtà agricole della filiera risicola, oggi arrivate a 155 tra Lombardia e Piemonte, tutte certificate secondo il protocollo Farm sustainability assessment, che punta a promuovere pratiche agricole sostenibili come la Carta del riso e l’impiego di soluzioni tecnologiche e innovative di precision farming. Un impegno che gli è valso l’inserimento nella classifica delle prime 100 aziende sostenibili, unica azienda risiera. E seguendo questo approccio anche il problema della siccità, ora che si è fatto minaccia concreta, impone un cambio di visione e interventi concreti. Partendo da un presupposto: “Il riso ha bisogno di acqua ma meno di altre colture perché quando si allaga la risaia l’acqua rimane lì e non scorre quindi possiamo sfatare il mito che il riso consumi più acqua di tutte le altre colture – precisa Riccardo Preve, anche lui consigliere delegato – L’acqua che viene utilizzata dal riso in Italia viene dalle Alpi, dai laghi e una volta usata torna nei fiumi quindi viene usata ma non consumata. Detto questo il 2022 è stato un anno con molta meno acqua, cosa che ha colto impreparato il settore perché in questa zona noi veniamo da decenni di abbondanza di acqua, siamo abituati a usare l’acqua quando vogliamo, basta scavare 3-4 metri e si trova l’acqua. Ora non è più così, occorre cambiare mentalità, fare investimenti sulle strutture per evitare le perdite e in agricoltura usarla in modo consapevole, quando c’è e non quando si vuole”.
Per ora entrambi i fratelli Preve, tuttavia, escludono di dover ricorrere ai mercati esteri per rifornirsi di materia prima. “Il calo della produzione l’anno scorso ha inciso e si è visto dell’andamento dei prezzi, noi però abbiamo relazioni secolari col territorio e questo ci ha aiutato. Non credo assolutamente” si debba importare ha detto Riccardo Preve. “L’Italia esporta il 50% del proprio riso – ha aggiunto Carlo – io credo che i primi a soffrirne saranno gli stranieri, il riso italiano per gli italiani non mancherà”. E qui con orgoglio ha rivendicato che “Alla Cop26 di Glasgow siamo stati l’unica azienda a vendere al Regno Unito ovviamente Carnaroli e Arborio per risotti ma anche basmati fregando gli indiani”.

Veroni sponsor ufficiale del torneo di tennis Bnp Paribas Open

Veroni sponsor ufficiale del torneo di tennis Bnp Paribas OpenMilano, 4 mar. (askanews) – Il gruppo Veroni, primo brand italiano di affettati a libero servizio negli Stati Uniti, vola al Tennis Paradise. Il salumificio emiliano inaugura il 2023 come Official italian charcuterie sponsor del Bnp Paribas Open. L’evento, in programma dal 6 al 19 marzo, si disputa all’Indian wells tennis garden, nel cuore della Coachella Valley, in California.
“Il Bnp Paribas Open è il primo torneo di tennis che sponsorizziamo quest’anno. Puntiamo a rafforzare la grande visibilità ricevuta nel 2022 grazie a una strategia di sponsorizzazione mirata che ci ha portato a selezionare gli eventi sportivi e culinari più seguiti negli States – afferma Marco Veroni, presidente di Veroni Usa – Per apprezzare veramente i nostri salumi italiani, prodotti con ricette tramandate di generazione in generazione nella nostra famiglia, bisogna assaggiarli. Questa manifestazione come le altre a seguire, saranno un’ottima opportunità per far conoscere la qualità Veroni agli amanti dello sport”.
L’azienda anche nel 2022 ha registrato una crescita a doppia cifra nel mercato americano con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.

Autonomia, Occhiuto: no a Sud che scappa in ritirata, affrontiamo sfida

Autonomia, Occhiuto: no a Sud che scappa in ritirata, affrontiamo sfidaRoma, 4 mar. (askanews) – “Sull’autonomia differenziata la mia linea, e dunque quella del governo regionale che guido in Calabria, è chiara: attuare per interno la Costituzione può rappresentare una grande opportunità anche per le Regioni del Sud. E quando dico attuare per intero quanto prescritto dalla nostra Carta fondamentale, non mi riferisco soltanto all’articolo 116, quello appunto sull’autonomia, ma anche al 117 e al 119, quelli che regolano i diritti sociali e civili – che vanno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale – e la perequazione”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“E in questa mia posizione la stella polare è rappresentata dal fatto che – semmai questo processo andasse a buon fine – ci saranno ricadute concrete sulle risorse che verranno ripartite tra le Regioni. Se l’autonomia differenziata diventa l’occasione per superare una volta per tutte il criterio della spesa storica, a favore di quello dei fabbisogni standard, ben venga il disegno di legge Calderoli. Grazie alle modifiche al ddl, che Forza Italia è riuscita ad ottenere anche su mia sollecitazione, abbiamo un buon punto di partenza per condurre in porto questo percorso appena iniziato: ogni riferimento alla spesa storica è stato stralciato”, sottolinea.
“Da 20 anni si provava ad ottenere questo risultato, e non ci si è mai riusciti. La versione del testo approvata in Consiglio dei ministri dice di fatto che prima andrà superata la spesa storica, e solo poi si farà l’autonomia differenziata. Se questo sarà l’iter, e noi vigileremo affinché questa logica venga rispettata, sarà un’importante novità anche per le Regioni del Mezzogiorno. Poi c’è un aspetto politico e di approccio che voglio rivendicare. Dico con determinazione ‘no’ ad un Sud che scappa in ritirata. L’atteggiamento di chi ha giocato di rimessa negli anni passati ha creato solo sperequazione per le Regione meridionali, e vantaggi per il Nord. Qui, invece, occorre giocare questa partita a viso aperto, senza timori reverenziali. Chi ha governato la Calabria negli scorsi decenni mi ha consegnato una Regione allo sfascio, anche senza autonomia differenziata. Noi stiamo lavorando per cambiarla, e ci riusciremo anche se otterremo una corretta attuazione della Costituzione repubblicana”, conclude Occhiuto.