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Gewiss: oltre 1,1 mln per bonus caro energia a 2200 dipendenti

Gewiss: oltre 1,1 mln per bonus caro energia a 2200 dipendentiRoma, 28 feb. (askanews) – Saranno più di 2.200 i dipendenti del Gruppo Gewiss che potranno beneficiare del Bonus una tantum voluto dall’azienda per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia che nel corso degli ultimi mesi ha inciso profondamente sul costo della vita.
L’investimento complessivo che Gewiss sosterrà per l’iniziativa sarà di oltre 1 milione e 100 mila Euro e interesserà i collaboratori dell’headquarters e di tutte le filiali internazionali del Gruppo, che oggi vanta una presenza in oltre 100 Paesi del mondo.
“L’attenzione alle persone”, spiega il Presidente di Gewiss (Gruppo POLIFIN), Fabio Bosatelli, “è un punto cardine della nostra identità di Gruppo, un valore che ci è sempre stato riconosciuto e a cui vogliamo dare seguito con modalità nuove ed aggiornate, per rispondere alle sfide che ci troviamo ad affrontare oggi. Il complesso scenario a livello globale ha portato ad un aumento dei prezzi per l’energia, causando difficoltà quotidiane per molte famiglie. Abbiamo scelto quindi di introdurre questa misura come segno di vicinanza a tutti i nostri collaboratori nel mondo”.

Kazakistan, inaugurata la mostra “Imagine a sustainable world”

Kazakistan, inaugurata la mostra “Imagine a sustainable world”Roma, 28 feb. (askanews) – È stata inaugurata ad Astana davanti a duecento ospiti la mostra “Imagine a sustainable world”, nata da un’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia e realizzata con il contributo curatoriale dell’architetto Dario Curatolo e il supporto di Agenzia ICE.
L’esposizione porta in Asia Centrale il pensiero e i lavori di Mario Cucinella e del suo studio, pionieri, in Italia e nel mondo, della sostenibilità nell’ambito dell’architettura e del design.
“Dopo l’approfondimento dedicato al design di Achille Castiglioni – ha dichiarato l’Ambasciatore Alberti – abbiamo dedicato questa iniziativa all’architettura sostenibile, snodo essenziale per costruire il futuro del pianeta. Un privilegio aver collaborato con Mario Cucinella, fra i primi al mondo ad intuire l’importanza di coniugare architettura, design e sostenibilità. Nei rispettivi ambiti, diplomazia e architettura sono espressioni del desiderio di costruire e ricostruire. Molto significativo, dunque, che la mostra si tenga in Kazakistan, a simboleggiare il desiderio dei nostri Paesi di costruire insieme un futuro più sostenibile; importante si tenga nel museo Nur Alem, dedicato alle energie del futuro, che ospitò il padiglione kazako ad Expo 2017; evocativo che si inauguri oggi, ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, riaffermando la cultura come strumento per costruire pace, prosperità e sviluppo”.
“Imagine a sustainable world” è situata in uno dei luoghi più iconici della capitale kazaka e dell’intera Asia Centrale. Ripercorrendo la “timeline” della sostenibilità, il percorso espositivo racconta design e architettura come strumenti per ripensare lo spazio in chiave sostenibile, all’insegna di un rapporto persona-territorio basato su rigenerazione, inclusione e innovazione.
La mostra, aperta fino a giugno, prepara l’edizione 2023 dell’Italian Design Day, prevista per il 9 marzo e intitolata “La qualità che illumina.
L’energia del design per le persone e per l’ambiente”, collegando idealmente, nel programma proposto dell’Ambasciata d’Italia in Kazakistan, la rassegna con i temi sui quali è costruito il progetto di Roma Expo 2030.

Fise: Codice etico anti molestie istituito da noi a gennaio 2019

Fise: Codice etico anti molestie istituito da noi a gennaio 2019Milano, 28 feb. (askanews) – In replica alla precisazione dell’Osservatorio Nazionale Antimolestie sull’istituzione della prima Commissione Antimolestie, la Federazione Italiana Sport Equestri ha specificato in una nota che “il Codice Etico e Comportamentale è stato istituito dalla Fise in data 02 gennaio 2019 e la costituzione della Commissione Antimolestie Fise nel mese di novembre dello stesso anno”.
L’Osservatorio nazionale aveva sostento di essere stato esso stesso a creare la prima Commissione Antimolestie nel 2019, così come il Codice Etico e Comportamentale.

Malattie rare, Policlinico Campus Biomedico in Rete Regione Lazio

Malattie rare, Policlinico Campus Biomedico in Rete Regione LazioRoma, 28 feb. (askanews) – La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è entrata a far parte della Rete delle Malattie Rare della Regione Lazio, che dal 2002 ha in carico più di 50mila pazienti garantendo misure e Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) condivisi tra i 16 istituti, 90 centri di riferimento e 19 presidi che la compongono. In particolare, con il ruolo di centro Hub, sono 39 le malattie rare per le quali la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico attuerà percorsi di diagnosi e cura con il coinvolgimento delle unità operative di Dermatologia, Ematologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Genetica medica, Immunoreumatologia, Medicina interna, Pneumologia, Neurologia, Oftalmologia e Oncologia.
“Un risultato raggiunto dopo un intenso lavoro della Commissione Malattie Rare che abbiamo costituito al nostro interno nel 2021 con il coinvolgimento di 13 ambiti disciplinari, ritenendo strategica per il nostro Policlinico Universitario la presa in carico dei malati rari in ambiti per noi peculiari” ha commentato Paolo Sormani, AD e direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
“Oggi il Piano Regionale Malattie Rare recentemente approvato ci colloca tra le strutture che possono assicurare diagnosi precoce, terapie appropriate e percorsi strutturati ai pazienti rari, supportati da un’intensa attività di ricerca svolta in team da medici, biologi, psicologi clinici, genetisti” ha detto Lorenzo Sommella, Direttore Sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
A questo traguardo si aggiunge anche il riconoscimento della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico nella Rete Europea di riferimento per le malattie rare (ERN) per i sarcomi, tumori rari che derivano dalla trasformazione maligna delle cellule dei cosiddetti tessuti molli dell’organismo.
Le malattie rare si definiscono tali per la loro bassa prevalenza, indicata in Europa non superiore a 5 casi ogni 10.000 persone. Ad oggi le malattie rare conosciute includono 6-8mila sindromi di cui l’80% di origine genetica e il 20% determinato da malattie multifattoriali. I pazienti “rari” si stima siano 300 milioni nel mondo, 30 milioni in Europa, circa 2 milioni in Italia.
Nel nostro Paese, in base ai dati del Registro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si stimano 20 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti e ogni anno sono circa 19.000 i nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie diffuse in tutta la penisola. Il 20% delle malattie rare coinvolge persone al di sotto dei 18 anni.

Siccità in Lombardia, posticipato al 3 marzo il Tavolo regionale

Siccità in Lombardia, posticipato al 3 marzo il Tavolo regionaleMilano, 28 feb. (askanews) – Posticipato da giovedì 2 a venerdì 3 marzo, il tavolo regionale sull’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia. A coordinarlo sarà il presidente della Regione, Attilio Fontana. All’incontro sono state invitate le istituzioni e i rappresentanti degli utilizzatori delle acque (consorzi di bonifica ed irrigazione, enti regolatori dei laghi, gestori Idroelettrici, associazioni di categoria del mondo agricolo).
“Si tratta – afferma Fontana – di un momento di particolare attenzione per il sistema produttivo lombardo, come lo scorso anno dovremo fare i conti con la siccità. Il 3 marzo condivideremo con tutti i soggetti coinvolti quali strategie e azioni possono essere messe in campo per gestire la prossima stagione estiva”.
“A dicembre – aggiunge l’assessore a Montagna e Risorse energetiche, Massimo Sertori – avevamo sollecitato la massima cautela nell’utilizzo delle risorse idriche e abbiamo chiesto al Governo di prorogare lo stato di emergenza per la siccità nel nord Italia”. “A gennaio – continua – Regione Lombardia ha avviato le interlocuzioni con i gestori dei laghi regolati per trattenere più risorsa possibile nei grandi laghi regolati (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) e chiesto agli operatori idroelettrici di attivarsi a trattenere più risorsa possibile negli invasi montani”. “In tal senso – sottolinea Sertori – Terna spa, gestore nazionale del sistema elettrico, stante il contesto di criticità, ha già confermato massima disponibilità a una gestione coordinata degli invasi idroelettrici per fronteggiare la crisi idrica”.

Chiude per allarme drone l’aeroporto di Pietroburgo, Difesa: solo un’esercitazione

Chiude per allarme drone l’aeroporto di Pietroburgo, Difesa: solo un’esercitazioneRoma, 28 feb. (askanews) – A Sud, droni sulla regione di Krasnodar e la repubblica di Adygeya, a Nord l’aeroporto di San Pietroburgo temporaneamente chiuso dopo l’avvistamento di un velivolo non identificato: in Russia è alta tensione per una serie di episodi collegati alla guerra in Ucraina o sospettati di esserlo.
A Tuapse, sempre nel kraj di Krasnodar’, un drone è probabilmente andato a segno, dato l’incendio che si è sviluppato nella notte in una raffineria del colosso del petrolio Rosneft, controllato dal governo. Le fiamme sono state estinte in poche ore, secondo le agenzie russe e l’amministrazione locale ha rassicurato rispetto alle voci di fuoriuscita di petrolio e fumi tossici. Ma non sfugge a nessuno che la lista di incidenti lasciati senza piena spiegazione si allunga e oggi si aggiunge l’ufficialità dell’abbattimento di due droni. Anche se con episodi circoscritti, il conflitto ucraino si spinge sempre più spesso oltre le frontiere con la Russia. La vicenda dell’aeroporto di San Pietroburgo, per quanto fumosa, alza l’asticella dell’allarme interno.
La spiegazione ufficiale per la chiusura temporanea dell’aeroporto Pulkovo è arrivata dal ministero della Difesa: “Il 28 febbraio, le forze di servizio della zona occidentale di responsabilità della difesa aerea hanno condotto una sessione di addestramento sull’interazione con le autorità civili di controllo del traffico aereo”, ha riferito il ministero qualche ora dopo la diffusione delle notizie sulla chiusura dello scalo. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto che il presidente Vladimir Putin è stato “pienamente informato” della vicenda di San Pietroburgo, sua città natale, ma di spiegazioni non ne ha date.
Il canale Telegram Baza ha rilanciato i dati di Flightradar24, affermando che nella seconda città russa era stato attivato il piano “Tappeto”, che scatta quando c’è una violazione del confine o nello spazio aereo compaiono oggetti non identificati. I caccia si sono levati e i voli civili sono stati trasferiti nella “zona di attesa”. Il canale Telegram “112” ha riferito “l’oggetto non identificato sarebbe un grosso drone”. Poco dopo, Mosca ha affermato di aver sventato due tentativi di attacco con droni, attribuiti all’Ucraina. Il ministero della Difesa ha comunicato che “il 28 febbraio, di notte, il regime di Kiev ha tentato di utilizzare veicoli aerei senza pilota (UAV) per attaccare le infrastrutture civili” nella regione di Krasnodar e nella Repubblica di Adygea (che è una ‘enclave’ all’interno del territorio di Krasnodar’, confinante con l’Ucraina).
La giornata di oggi era iniziata con le spiegazioni del ministero per le Situazioni d’emergenza riguardo un allarme antiaereo lanciato giorni fa da radio e canali televisivi in diverse regioni russe: è stato causato da “un guasto dei server” dovuto a un attacco hacker, ha fatto sapere il governo russo, assicurando in una nota che l’allarme “è una falsa notizia, non corrisponde in alcun modo alla realtà”.
L’annuncio dell’allarme anti-aereo e della minaccia di “imminente attacco missilistico” con l’invito a “tutti a cercare immediatamente rifugio” è andato in onda il 22 febbraio, ma diversi media dicono che è scattato ieri notte. E’ stato trasmesso da Relax Fm, Avtoradio, Iumor Fm e altri canali Fm nella regione di Mosca, di Belgorod, ma anche a Kazan, Voronezh, Tjumen e altre città. Dopo la precisazione del ministero delle Emergenze, sui social russi circolavano commenti scettici e preoccupati, si faceva notare che già sono state fatte prove del funzionamento delle sirene, “ora testano l’allerta aerea, poi ancora qualcosa. Speriamo che si faccia in tempo per ristrutturare e riaprire i rifugi antibombardamento”.

Servizi: contraffazione alimentare minaccia per ‘Made in Italy’

Servizi: contraffazione alimentare minaccia per ‘Made in Italy’Roma, 28 feb. (askanews) – “La tutela del Made in Italy in ambito agroalimentare riguarda non soltanto la protezione di un asset strategico per l’economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del Pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo”. E’ quanto si evidenzia nella Relazione annuale dell’intelligence al Parlamento.
“Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare emerge non solo all’estero, ma in maniera significativa anche all’interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo rappresenta – si legge nell’analisi – una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica.

Compie due anni la Scuola Nazionale di Formazione AIL per i Volontari

Compie due anni la Scuola Nazionale di Formazione AIL per i VolontariRoma, 28 feb. (askanews) – Tre edizioni, (2020, 2021 e 2022); 67 formatori psicologi formati; 54 sezioni AIL coinvolte; 45 corsi di base avviati in 23 sezioni; 600 volontari formati. Un successo i primi due anni di vita della Scuola Nazionale di Formazione per i volontari AIL Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma. Istituita nel 2019 l’iniziativa, che ha ricevuto in questi anni il sostegno non condizionante di Pfizer e Astrazeneca, è cresciuta nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, fino a divenire una realtà importante per il tessuto dell’Associazione e per i suoi 15.000 volontari presenti su tutto il territorio nazionale. La medicina è cambiata, i bisogni dei pazienti anche. Sono necessarie preparazione psicologica, formazione igienico-sanitaria e conoscenze scientifiche. I risultati, a due anni, della prima Scuola di Formazione AIL per i volontari sono stati presentati oggi, Giornata Mondiale delle Malattie rare. Un esercito di psicologi, medici, volontari senior e nuovi volontari il cui lavoro ha messo in atto un cambio di rotta che, grazie alla formazione, impatterà in modo positivo sull’organizzazione e sui malati ematologici.
“È con grande soddisfazione che abbiamo accolto i risultati dei primi due anni di attività della Scuola; i dati preliminari ci fanno capire che la decisione di istituire la Scuola di Formazione AIL per i volontari, che sono il cuore e il bene più prezioso della nostra Associazione, è stata giusta ed era necessaria – ha detto Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL – prendersi cura del benessere del volontario è prendersi cura dei pazienti durante tutto il percorso di cura. Del resto, l’idea che “curare è prendersi cura” è un concetto molto caro ad AIL. L’idea di realizzare una Scuola nazionale di volontariato è frutto proprio di quell’ideale di cura, reso possibile anche grazie alla disponibilità degli ematologi che hanno consentito, negli anni, l’ingresso dei volontari AIL nei loro reparti di ematologia. L’adesione al progetto formativo da parte delle sezioni AIL è stata elevata, considerato che l’iniziativa è partita quasi in concomitanza con l’avvento della pandemia che ha ostacolato non poco le attività che ci eravamo posti come obiettivo. Un terzo delle sezioni ha realizzato almeno tre corsi base, decine di psicologi e alcune centinaia di volontari sono stati formati. Sono stati due anni molto faticosi e impegnativi ma lo sforzo è stato premiato. Un volontario istruito e motivato svolge con maggiore serenità l’impegno solidale che lo aspetta a fianco dei pazienti. Ora il nostro obiettivo è proseguire con ulteriore lena sulla strada tracciata. Vogliamo portare il programma di formazione a tutte le 83 sezioni di AIL in Italia con una grande ambizione: potenziare la conoscenza dei volontari; il che presuppone l’evoluzione dalla formazione periodica a una formazione permanente. Avremo bisogno di tante risorse, umane e non solo, ma sono convinto che riusciremo a compiere questo ulteriore passaggio”.
Il programma di studio introdotto dalla Scuola Nazionale di Formazione AIL per i volontari comprende tre giornate di lavoro ogni due settimane, una formazione di base tenuta da psicologi formati e volontari esperti e per i nuovi volontari colloqui, incontri formativi, tutoraggio. Si comincia con l’accoglienza attraverso un primo incontro, segue il colloquio di selezione con uno psicologo per valutare se il candidato ha caratteristiche indispensabili come empatia, motivazione e capacità di affrontare e gestire situazioni di stress. Se i requisiti ci sono si procede nella didattica con un corso di base in aula in cui si approfondiscono alcuni temi scientifici e psicologici, norme igienico-sanitarie e la struttura dell’Associazione. A questo punto segue il monitoraggio dell’attività per 3-4 mesi con un tutor e con la supervisione di un volontario senior e di uno psicologo.
“Adesso dopo aver fatto partire la formazione di base in molte sezioni dove non si faceva, abbiamo iniziato a occuparci della modalità formativa continua e stiamo lavorando per aggiornare su questo aspetto le “buone prassi” redatte al varo della Scuola – ha spiegato Ilenia Trifirò, Psicologa AIL Sezione Palermo-Trapani e Coordinatrice Tavolo Tecnico Scuola Nazionale di Formazione per il Volontariato AIL – . La formazione permanente è più complessa e articolata rispetto alla formazione di base, necessita di numerose risorse, umane ed economiche, e richiede molto tempo. Le modalità e gli strumenti per attuarla devono essere veramente efficaci e utili. Tutto questo necessita di successivi passaggi che prevedono l’ulteriore formazione dei formatori psicologi AIL per completare l’operatività del programma formativo base in tutte le 83 sezioni AIL. Siamo in una fase di implementazione del progetto, questo è l’anno della svolta. Crediamo molto in questo modello formativo anche se è fondamentale adattarlo alle singole realtà del territorio. L’importante è seguire le indicazioni e lo spirito di questo modello. Noi ribadiamo sempre che bisogna fare bene il bene, la formazione in fondo è questo. Una ricchezza enorme che si riverbera sull’Associazione e sull’intera società”.

Gas, Assocostieri: +35 mld metri cubi anno con nuovi rigassificatori Gnl

Gas, Assocostieri: +35 mld metri cubi anno con nuovi rigassificatori GnlRoma, 28 feb. (askanews) – “L’Italia è in grado di aumentare la capacità di rigassificazione del Gnl di 31-35 miliardi di metri cubi l’anno, nel caso vengano colte tutte le opportunità di investimento. Attualmente, tuttavia, si progetta di limitarsi ad interventi emergenziali”. Lo ha detto l’ingegnere Federico Rossi di Assocostieri, intervenendo alla conferenza Expanding Lng Import Capacity Europe 2023 – organizzata dalla London Business Conferences Group – che ha preso il via a Berlino.
Assocostieri ha ricordato come l’Italia dipenda fortemente dalle importazioni, il gas naturale arriva nel nostro Paese attraverso i gasdotti, oppure sotto forma di Gnl grazie alle navi metanifere. “I gasdotti – ha sottolineato Rossi – attualmente hanno una portata nominale di 133,7 miliardi di metri cubi, ed entro il 2030 questa capacità potrà arrivare a 154,7 miliardi di metri cubi, con un incremento quindi di 21 miliardi. Per quanto riguarda il Gnl, la capacità nominale al momento è di 16,25 miliardi di metri cubi, ma potrebbe crescere di quasi il 150%. Si potrebbe arrivare a 40 miliardi di metri cubi portando a compimento anche solo uno dei due terminali di rigassificazione in progetto in Sud Italia”.
Le strutture costiere che ricevono il Gnl via mare, “presentano un grosso vantaggio rispetto ai gasdotti: aprono il mercato a operatori differenti, la fornitura di conseguenza non viene assicurata da un unico soggetto. In una fase come quella che stiamo attraversando, giocano un ruolo fondamentale per garantire la certezza degli approvvigionamenti e la competitività del mercato”.
Secondo Assocostieri, quindi, “è necessario rafforzare il sistema dei rigassificatori, favorendo al contempo l’uso del Gnl per il trasporto navale, necessario per raggiungere gli stringenti obiettivi emissivi che l’Europa si è prefissa. Nel giro di uno o due anni entreranno in funzione i rigassificatori galleggianti di Ravenna e Piombino, che complessivamente garantiranno 10 miliardi di metri cubi in più l’anno”.
La capacità nominale dell’Italia potrebbe crescere ulteriormente con l’estensione dell’operatività dei terminali Sslng, nati come depositi costieri di Gnl dedicati al bunkeraggio e alla distribuzione locale su strada, per incorporare la funzione di rigassificazione, come già sta accadendo in diversi casi. In ottica di transizione energetica, non bisogna dimenticare come il puntare maggiormente sul gas e sul Gnl apre la porta alla conversione a bio-Gnl: un passaggio già avviato con la realizzazione di diversi impianti di liquefazione nell’ambito del “bando Gnl” che si sta definendo proprio in questi giorni.

Lukashenko a Pechino per vedere “vecchio amico” Xi Jinping

Lukashenko a Pechino per vedere “vecchio amico” Xi JinpingRoma, 28 feb. (askanews) – Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko arriva oggi a Pechino per una visita di tre giorni dove incontrerà il suo omologo Xi Jinping. Parlando con l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua, il leader ha detto di non vedere l’ora di vedere il suo “vecchio amico” Xi Jinping e ha salutato il recente documento della Cina che riassume la sua posizione nei confronti del conflitto in Ucraina.
È “una testimonianza della sua politica estera pacifica, nonché un nuovo singolare passo che avrà un ampio impatto in tutto il mondo”, ha dichiarato di questo documento in 12 punti presentato venerdì, che chiede in particolare il rispetto per il sovranità degli Stati e negoziati di pace. “Oggi, nessun problema al mondo può essere risolto senza la Cina”, ha aggiunto. Lunedì la Cina ha salutato i suoi buoni rapporti con la Bielorussia, suo “partner strategico globale”, sottolineando la “fiducia reciproca” tra i due Paesi.
Stretto alleato di Vladimir Putin, Alexander Lukashenko aveva sostenuto l’invasione russa dell’Ucraina proprio all’inizio dell’operazione militare lanciata alla fine di febbraio 2022. La Cina, da parte sua, ha cercato per diverse settimane di svolgere un ruolo di mediazione in questo conflitto e smentisce le accuse degli Stati Uniti e della NATO che affermano di voler fornire armi alla Russia.
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il presidente Xi Jinping ha parlato più volte con Vladimir Putin ma non ha ancora parlato con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. La Bielorussia ha un confine comune con l’Ucraina e la Russia. Tuttavia, il paese è molto dipendente finanziariamente e politicamente da Mosca. L’anno scorso aveva permesso alle truppe russe di passare attraverso il suo territorio per lanciare il loro attacco sul suolo ucraino. Di recente, Lukashenko si è detto pronto a fare lo stesso di nuovo se avesse ritenuto che Minsk fosse in pericolo.
L’Ucraina ha espresso preoccupazione per il nuovo sostegno bielorusso agli sforzi bellici della Russia. Lo scorso settembre, i presidenti Xi e Lukashenko si sono incontrati a Samarcanda, in Uzbekistan, dove hanno sottolineato la loro partnership “di ferro”. La visita di Stato arriva dopo che l’Unione Europea ha annunciato lunedì scorso che avrebbe esteso di un anno le sanzioni contro la Bielorussia per la continua repressione dell’opposizione e il suo sostegno alla guerra a guida russa in Ucraina.