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Nuova data per Ultimo: l’8 giugno 2024 al Diego Armando Maradona

Nuova data per Ultimo: l’8 giugno 2024 al Diego Armando MaradonaRoma, 4 lug. (askanews) – Durante un tour che procede sold out e che ha già toccato e superato il traguardo dei 300mila biglietti venduti, Ultimo ha annunciato oggi Ultimo stadi 2024 La favola Continua… con una data allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli l’8 giugno 2024.

Il cantautore dei record si prepara a regalare nuove emozioni ai suoi fan con un atteso ritorno in terra partenopea, dopo le due date sold out dello scorso anno nello stadio dedicato al suo indimenticato campione. I biglietti saranno disponibili dalle ore 14 di giovedì 6 luglio sul sito di Vivo Concerti e nei punti vendita autorizzati dalle ore 11 di martedì 11 luglio. I prossimi appuntamenti del tour porteranno Ultimo a toccare in tutto quota 23 stadi. Le tre date nella Capitale sold out allo Stadio Olimpico sono il 7 luglio, l’8 e il 10 luglio, i due attesi appuntamenti allo Stadio San Siro di Milano saranno il 17 e 18 luglio.

Mattarella: i Paesi con vocazione alla pace si facciano sentire

Mattarella: i Paesi con vocazione alla pace si facciano sentireSantiago del Cile, 4 lug. (askanews) – Questa in Cile è una visita che “da tempo desideravo fare ma l’attività si è rallentata per effetto del Covid e sono lieto di essere riuscito a farla in un momento importante per la comunità internazionale, per le tensioni che ci sono e per il bisogno di far sentire, da parte dei Paesi che hanno vocazione per la pace, all’equilibrio e alla collaborazione internazionale, qual è la strada vera, la più giusta e la più adeguata per le sorti del mondo e questo luogo è espressione di questi valori”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante un incontro con una rappresentanza della comunità italiana nel Paese latinoamericano, al circolo sportivo-culturale Stadio italiano di Santiago del Cile.

Schlein ha riunito la segreteria del Pd a Ventotene: vogliamo un’Europa solidale, non quella di Meloni

Schlein ha riunito la segreteria del Pd a Ventotene: vogliamo un’Europa solidale, non quella di MeloniRoma, 4 lug. (askanews) – “Siamo qui perché vogliamo un’Europa solidale, quella che raccontava il Manifesto di Ventotene, oggi non abbiamo ancora l’Europa di Ventotene ma il Pd vuole continuare a lavorare in questa direzione, perchè è l’unica che puo’ promettere un futuro migliore alle nuove generazioni”. Un’Europa “più politica, il contrario di quello che vuole Giorgia Meloni”. Elly Schlein ha voluto riunire la segreteria del Pd nell’isola di Ventotene, quella dove Altiero Spinelli immaginò il futuro dell’Europa e al quale ha reso omaggio non appena sbarcata. Qui verrà inaugurato il primo Circolo Pd di Ventotene.

“Stiamo vedendo vacillare e crollare l’Internazionale di nazionalisti – ha osservato la segretaria dem – nell’ipocrisia di usare la stessa retorica di odio, muri e intolleranza, a cui non interessa trovare soluzioni ai problemi degli italiani e degli europei, hanno qualcosa di meglio: un capro espiatorio, un nemico al giorno, che sia il diverso, la Comunita Lgbtqi+, le donne troppo emancipate, le politiche ecologiste. Un nemico al giorno ma a soluzioni stanno a zero. Se siamo qui è per recuperare l’afflato di un disegno che vuole unire i popoli, perchè l’Europa che ha in mente Giorgia Meloni non è quella dei popoli ma quella dei veti nazionali, come quelli dei suoi amici e alleati ungheresi e polacchi, che si oppongono e negano la solidarietà europea sull’accoglienza, ai danni dell’Italia e dell’interesse italiano, e anzichè battersi per superare Dublino e avere una condivisione equa tra i Paesi europei delle responsabilità sull’accoglienza, Meloni da ragione a loro. Questo è il grande paradosso del nazionalismo”. Per Schlein occorre dunque “svelare tutte le bugie” della destra “anche quella fiscale con paradisi fiscali in Europa, con 27 sistemi diversi che agevolano l’elusione fiscale anche dei grandi gruppi”.

“Siamo qui perchè è tempo, per la mia generazione e per quelle successive, di non rinunciare a una prospettiva europea, perchè non c’è una sola sfida su cui si gioca il futuro dell’Europa su cui siano sufficienti gli Stati nazionali”, ha detto Schlein. Con il solo “interesse nazionale non si salva nessuno in Europa e, quindi, bisogna trovare un equilibrio che rappresenti un interesse europeo”, ha spiegato la segretaria dem. “Non si può promuovere un’Europa ‘a la carte’, come fa la destra, in cui si scelgono i benefici ma non si condividono le responsabilità che ne derivano”.

Ue, Schlein a Ventotene: vogliamo Europa solidale non quella di Meloni

Ue, Schlein a Ventotene: vogliamo Europa solidale non quella di MeloniRoma, 4 lug. (askanews) – “Siamo qui perchè vogliamo un’Europa solidale, quella che raccontava il Manifesto di Ventotene, oggi non abbiamo ancora l’Europa di Ventotene ma il Pd vuole continuare a lavorare in questa direzione, perchè è l’unica che puo’ promettere un futuro migliore alle nuove generazioni”. Un’Europa “più politica, il contrario di quello che vuole Giorgia Meloni”. Elly Schlein ha voluto riunire la segreteria del Pd nell’isola di Ventotene, quella dove Altiero Spinelli immaginò il futuro dell’Europa e al quale ha reso omaggio non appena sbarcata. Qui verrà inaugurato il primo Circolo Pd di Ventotene.

“Stiamo vedendo vacillare e crollare l’Internazionale di nazionalisti – ha osservato la segretaria dem – nell’ipocrisia di usare la stessa retorica di odio, muri e intolleranza, a cui non interessa trovare soluzioni ai problemi degli italiani e degli europei, hanno qualcosa di meglio: un capro espiatorio, un nemico al giorno, che sia il diverso, la Comunita Lgbtqi+, le donne troppo emancipate, le politiche eocologiste. Un nemico al giorno ma a soluzioni stanno a zero. Se siamo qui è per recuperare l’afflato di un disegno che vuole unire i popoli, perchè l’Europa che ha in mente Giorgia Meloni non è quella dei popoli ma quella dei veti nazionali, come quelli dei suoi amici e alleati ungheresi e polacchi, che si oppongono e negano la solidarietà europea sull’accoglienza, ai danni dell’Italia e dell’interesse italiano, e anzichè battersi per superare Dublino e avere una condivisione equa tra i Paesi europei delle responsabilità sull’accoglienza, Meloni da ragione a loro. Questo è il grande paradosso del nazionalismo”. Per Schlein occorre dunque “svelare tutte le bugie” della destra “anche quella fiscale con paradisi fiscali in Europa, con 27 sistemi diversi che agevolano l’elusione fiscale anche dei grandi gruppi”.

“Siamo qui perchè è tempo, per la mia generazione e per quelle successive, di non rinunciare a una prospettiva europea, perchè non c’è una sola sfida su cui si gioca il futuro dell’Europa su cui siano sufficienti gli Stati nazionali”, ha detto Schlein. Con il solo “interesse nazionale non si salva nessuno in Europa e, quindi, bisogna trovare un equilibrio che rappresenti un interesse europeo”, ha spiegato la segretaria dem. “Non si può promuovere un’Europa ‘a la carte’, come fa la destra, in cui si scelgono i benefici ma non si condividono le responsabilità che ne derivano”.

Da Call My Agent 2 a M.Il figlio del secolo: la nuova stagione Sky

Da Call My Agent 2 a M.Il figlio del secolo: la nuova stagione SkyRoma, 4 lug. (askanews) – Sku celebra i suoi primi 20 anni in Italia e presenta la nuova stagione tv ricca di novità e grandi progetti inediti. Si punta su grandi autori, registi e stelle del cinema, campioni dello sport, talenti italiani e internazionali, con ambiziose produzioni, titoli inediti e serie tv, con i nuovi Sky Original e gli esclusivi contenuti HBO, intrattenimento con gli show più amati, documentari, informazione e attualità.

Quella in arrivo sarà una grande stagione per la serialità; a partire dai nuovi episodi di “And Just Like That…”, sequel di Sex and the City, già in onda, in esclusiva e in contemporanea con gli Usa, per proseguire a luglio con la spy story britannica “Una spia tra noi”, con Damian Lewis e Guy Pearce, e il crime drama Sky Original con Tim Roth “L’ultimo boss di Kings Cross”. Ad agosto tornano coi nuovi episodi “Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers” e “Billions”, con Damian Lewis di nuovo insieme a Paul Giamatti per la stagione finale. A settembre appuntamento con la Sky Original “Domina”, con ancora protagonista Kasia Smutniak, per proseguire, in autunno, con il mistery drama “Un’estate fa” con Lino Guanciale e Filippo Scotti, seguito da “Unwanted – Ostaggi del mare”, liberamente tratto da “Bilal”, il libro inchiesta sulle rotte dei migranti del giornalista Fabrizio Gatti e da “Non ci resta che il crimine – La serie”, con i protagonisti della trilogia cinematografica di Massimiliano Bruno. Entro fine 2023 l’attesissimo “True Detective: Night Country”, con Jodie Foster, e nel 2024 fra le altre le novità Sky Original: “Dostoevskij” dei fratelli D’Innocenzo, con Filippo Timi, “L’Arte della Gioia” di Valeria Golino, dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza, il ritorno di “Call My Agent – Italia”, con un nuovo parterre di guest-star di primissimo piano, e “M. Il figlio del secolo” dal romanzo di Antonio Scurati, con Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini. E ancora, i nuovi episodi de “Il Re” con Luca Zingaretti, “Un Amore” con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti, “Mary & George” con Julianne Moore, e “Il tatuatore di Auschwitz” dal bestseller di Heather Morris. Quindi i prestige drama HBO, dalle novità assolute del prossimo anno “The Regime” con Kate Winslet e Hugh Grant e “The Sympathizer” di Park Chan-wook, con Robert Downey Jr., alle nuove stagioni – in arrivo prossimamente – delle premiatissime “House of The Dragon” e “The White Lotus”.

Inoltre, le nuove serie a brand Sky Original in questi giorni o prossimamente sul set: la dramedy “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883”, diretta da Sydney Sibilia, la seconda stagione di “Blocco 181” ancora in collaborazione con Salmo. Due nuovi progetti in sviluppo vengono annunciati oggi: “Piedone”, con Salvatore Esposito erede spirituale del personaggio reso immortale da Bud Spencer, e la serie “La Mala” (titolo provvisorio) sulla Milano criminale degli anni ’70, ispirata all’omonima docu-serie Sky Original di grande successo. E ancora: Sky è la Casa dello Sport, con grande quantità e varietà di contenuti sportivi: dal calcio ai motori, dal tennis al basket, ma anche rugby, golf, atletica, volley, nuoto e molto altro: su Sky Sport più di 20 discipline. Sono quattro i nuovi annunci che si inseriscono in un panorama di eventi già denso di appuntamenti non stop: il calcio con Uefa Euro 2024, un nuovo accordo pluriennale con il basket NBA, il Sei Nazioni di rugby fino al 2025 e la vela con il ritorno dell’America’s Cup.

Con tante prime visioni all’anno, anche nella prossima stagione Sky Cinema propone un’offerta completa. Tra i contenuti in arrivo l’amatissima collection de “I delitti del BarLume”, il film Sky Original “Vangelo secondo Maria” e grandi successi come “Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri”, “Il Gatto Con Gli Stivali 2 – L’ultimo desiderio”, “Super Mario Bros. – Il film”, “Tàr”, “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti. Tornano gli show più amati dell’intrattenimento made in Sky, come X Factor condotto nuovamente da Francesca Michielin e con in giuria Fedez, Ambra Angiolini, Dargen D’Amico e Morgan, MasterChef Italia con Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, e la nuova stagione di Pechino Express. E poi ancora, gli episodi inediti di imperdibili show cult: Alessandro Borghese 4 Ristoranti, Bruno Barbieri – 4 Hotel, Quattro matrimoni con Costantino Della Gherardesca.

Non mancheranno nella prossima stagione le grandi produzioni di Sky Arte; tra i titoli più attesi Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione e Michelangelo. Santo e peccatore. Su Sky Documentaries sono in arrivo documentari di grande qualità produttiva e creativa, con titoli come la docu-serie Mario Rostagno (titolo provvisorio) e Moda. Una rivoluzione italiana, mentre Sky Nature si conferma una finestra sul pianeta, con contenuti dedicati all’esplorazione delle bellezze della natura – tra tutti il documentario La Marmolada (titolo provvisorio) -, per sensibilizzare il pubblico su tematiche ambientali. Anche su Sky TG24 prenderà il via una nuova stagione ricca di appuntamenti e novità. Per il prossimo anno in arrivo una serie di approfondimenti sull’intelligenza artificiale, con la creazione di un team A.I. dedicato, e appuntamenti come Earth4all – Il mondo di Francesco, reportage sull’impegno del Papa nel sostenere i temi ambientali; Ventenni, un ciclo di interviste per capire meglio la Gen Z; le docu-serie originali Dove nessuno guarda – Il caso di Elisa Claps e Essere Umani -?Manaus, entrambe a cura di Pablo Trincia e realizzate in collaborazione con Chora Media. Infine su TV8, il canale free to air di Sky, la prossima stagione televisiva sarà all’insegna dell’intrattenimento con prime tv free e produzioni originali distintive e identitarie. Attesissimi i big show di Sky, come MasterChef Italia, X Factor e Pechino Express che a partire dall’autunno saranno in prima visione in chiaro, e confermate le principali produzioni originali come 100% Italia, Celebrity Chef e GialappaShow, che tornano con le nuove edizioni.

Tutti i vincitori del 13esimo Figari International Film Fest

Tutti i vincitori del 13esimo Figari International Film FestRoma, 4 lug. (askanews) – Grande successo per la tredicesima edizione del Figari International Short Film Fest che dal 26 giugno al primo luglio ha portato nella cornice di Golfo Aranci un’importante selezione di cortometraggi, ospiti noti e i principali rappresentanti del mondo dell’industria cinematografica breve. Un’edizione caratterizzata da una grandissima affluenza di pubblico alle proiezioni in spiaggia e l’altissima qualità dei cortometraggi in concorso che sono stati premiati da tre diverse giurie di qualità.

Per la sezione “Scarpette rosse”, ossia i corti a tematica femminile, il primo premio è andato a “La neve coprirà tutte le cose” di Daniele Babbo con un verdetto unanime delle giurate d’eccezione Thony, Aurora Giovinazzo e Annalia Venezia. Il Best Regional è stato invece consegnato a Gianni Cesaraccio per il suo film “Quello che è mio” dalla giuria composta da Andrea Arcangeli, Michela Giraud e Matteo Martari. La stessa giuria, che si è lungamente confrontata sui lavori in concorso, ha consegnato anche il premio Best International a Fairplay di Zoel Aeshbacher dedicando anche una menzione speciale a “Old Tricks” di Edoardo Pasquini e Viktor Ivanov, tra i più apprezzati della rassegna. Gli ospiti internazionali Juliette Canon, Jaime Manrique, e Joao Gonzalez hanno consegnato invece i premi per il miglior cortometraggio di Animazione a “Scale” di Joseph Pierce, con una menzione speciale a “Rest in Peace” di Antoine Antabi, e premiato come migliore corto italiano “Tria” di Giulia Grandinetti, dedicando una menzione speciale a Battimà di Federico Demattè.

Tra i riconoscimenti più ambiti di quest’anno il Premio Rai Cinema Channel è stato consegnato da Manuela Rima a Federico Mazzarisi per “Macerie” e il premio di France TV è andato a “Flores del precipicio” di Andrea Gatopoulos. Il WeShort Award come miglior cortometraggio è andato a “Old Tricks” e il WeShort Award per il miglior Pitch a “Teacher Andy” di Federico Fasulo e Giulia Cafagna. Questi tre premi consentiranno ai cortometraggi premiati di essere acquistati e poi trasmessi dalle emittenti e piattaforme partner dell’iniziativa. I migliori produttori di quest’anno sono invece con la 10D Film, Francesca Andriani e Guglielmo D’Avanzo. Una speciale giuria popolare ha poi assegnato il Premio del pubblico a “Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio e dedicato una menzione speciale a “68.415” di Antonella Sabatino.

Aurora Giovinazzo e Andrea Lattanzi hanno ricevuto il Premio Beatrice Bracco, quali migliori giovani interpreti dell’anno, e il Premio Guglielmo Marconi è andato all’attrice e doppiatrice Marta Filippi. Tra gli ospiti che hanno arricchito la kermesse anche Giacomo Ferrara, Andrea Pinna, Jacopo Cullin e Greta Scarano. Il direttore artistico Matteo Pianezzi ha commentato: “Questo 13º FISFF è stato forse uno dei più gioiosi e partecipati di sempre, tanti ospiti, location incredibili ed una internazionalizzazione sempre più forte. Ci tengo a ringraziare tutte le istituzioni e i partner che finanziano l’iniziativa e il nostro splendido staff che ogni anno è sempre più punto di forza della manifestazione. Da oggi siamo già a lavoro sul 2024 nel quale vi regaleremo un festival con davvero tutto il miglior cinema giovane nazionale ed una forte vocazione all’industria e alla coproduzione internazionale. Abbiamo già alcune sorprese pronte e presto condivideremo con voi delle novità”.

Magna Graecia Film Festival, a Susan Sarandon la Colonna d’Oro

Magna Graecia Film Festival, a Susan Sarandon la Colonna d’OroRoma, 4 lug. (askanews) – Dopo il concerto di Russell Crowe al Teatro Politeama di Catanzaro, che ha aperto la sua tournée in Italia, il Magna Graecia Film Festival annuncia un altro evento d’eccezione, per festeggiare i vent’anni del festival, che si terrà a Catanzaro dal 29 luglio al 5 agosto 2023. L’attrice Premio Oscar Susan Sarandon sarà, infatti, premiata con la Colonna d’Oro alla carriera realizzata dal brand Gb Spadafora e sarà protagonista di una masterclass aperta al pubblico, moderata dalla giornalista Silvia Bizio. Il Magna Graecia Film Festival, ideato e diretto da Gianvito Casadonte, omaggerà inoltre la Sarandon con la proiezione del film “Thelma & Louise”, diretto nel 1991 da Ridley Scott, film scelto nel 2016 per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso negli Stati Uniti.

Susan Sarandon ha ricevuto in carriera cinque nomination ai premi Oscar vincendone uno, come miglior attrice protagonista, per “Dead Man Walking – Condannato a morte”. Ha ricevuto numerose nomination agli Emmy Awards e ai Golden Globe e ha plasmato molti personaggi iconici in film quali “The Rocky Horror Picture Show”; “Pretty Baby”; “Atlantic City”, “U.S.A.”; “Miriam si sveglia a mezzanotte”; “Bull Durham – Un gioco a tre mani”; “Thelma & Louise”; “L’olio di Lorenzo”; “Il cliente” e “Due amiche esplosive”, solo per citarne alcuni.

Quattro esperti lasciano il comitato Lep sull’autonomia differenziata: l’impatto della riforma non è chiaro

Quattro esperti lasciano il comitato Lep sull’autonomia differenziata: l’impatto della riforma non è chiaroRoma, 4 lug. (askanews) – E’ datata 26 giugno la lettera con cui Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Gallo, Alessandro Pajno hanno comunicato al ministro Roberto Calderoli e al presidente Sabino Cassese “le motivazioni delle dimissioni dal Comitato tecnico per la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e l’incostituzionalità di alcune disposizioni della Legge di bilancio per il 2023 in tema di attuazione della autonomia regionale differenziata”.

“Caro Ministro, caro Roberto, Caro Presidente, caro Sabino – inizia la lettera – abbiamo apprezzato l’attenzione che avete dedicato ai nostri rilievi sui problemi di procedura e di merito che solleva l’attuazione dell’art. 116 della Costituzione in materia di autonomia differenziata così come disciplinato dalla legge di bilancio per il 2023. Abbiamo anche apprezzato, caro Ministro, alcune tue importanti affermazioni sull’oggetto dell’autonomia differenziata, in particolare allorchè hai condiviso durante il seminario di Astrid l’interpretazione per la quale le “forme e condizioni particolari di autonomia” da attribuire alle Regioni ex art. 116 riguardano specifici compiti e funzioni e non intere materie, e hai escluso trasferimenti di competenze in materia di norme generali sull’istruzione. Abbiamo anche apprezzato il fatto che Sabino Cassese abbia proceduto nell’ambito del CLEP alla istituzione di un nuovo sottogruppo dedicato alla individuazione dei LEP nelle materie non ricomprese nel perimetro indicato dall’art. 116 terzo comma. Restano però irrisolti alcuni problemi di fondo”. Secondo i firmatati infatti “prima della attribuzione di nuove specifici compiti e funzioni ad alcune Regioni con le corrispondenti risorse finanziarie”, è necessaria “la determinazione di tutti i LEP attinenti all’esercizio di diritti civili e sociali e la definizione del loro finanziamento, secondo i principi e le procedure dell’art. 119 della Costituzione”.

Secondo i quattro esperti infatti non è sufficiente basarsi sui precedenti ma occorre che vengano individuati “i nuovi LEP necessari per assicurare effettivamente il superamento delle disuguaglianze territoriali nell’esercizio dei diritti civili e sociali. Vi sono infatti materie nelle quali il legislatore non ha mai proceduto a determinare LEP e molte altre nelle quali questa determinazione è stata parziale. E non è mai stato fatto il lavoro di comparazione complessiva dei LEP con le risorse finanziarie, volta a definire quali livelli essenziali effettivamente sono assicurabili a tutti, senza discriminare nessuno o creare insostenibili oneri per la finanza pubblica”. “Come avevamo proposto, la contraddizione fra il dettato costituzionale (116, 117 e 119) e il primo periodo del comma 791, da un lato, e le altre disposizioni della legge di bilancio, dall’altro, si potrebbe risolvere modificando queste ultime mediante appositi emendamenti al disegno di legge Calderoli, facendo così correttamente prevalere le norme costituzionali. Ma abbiamo inteso – spiegano Amato, Bassanini, Gallo e Pajno – che questa proposta non è condivisa né da te, né da Sabino Cassese. Non è stata parimenti condivisa la nostra proposta di consentire al Parlamento, nel corso dell’esame del disegno di legge Calderoli, di definire preventivamente alcuni limiti alla negoziazione delle intese, da intendersi come contenuti non negoziabili, quali per esempio le norme generali sull’istruzione o le grandi infrastrutture nazionali di trasporto (autostrade, ferrovie, grandi porti e aeroporti), le reti di telecomunicazione e le infrastrutture nazionali di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica e del gas”.

Insomma “finchè non sono stati determinati tutti i LEP, e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le Regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i LEP medesimi, la effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile. Per tutte queste ragioni, che qui abbiamo solo sinteticamente riassunto (intelligenti pauca), siamo costretti a prendere atto che non ci sono le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori del CLEP”, concludono.

Ue, Salvini: replicare formula di governo italiano, no a esclusioni

Ue, Salvini: replicare formula di governo italiano, no a esclusioniMilano, 4 lug. (askanews) – “Sui temi europei saranno gli italiani a scegliere con il voto l’anno prossimo. Però, siccome sono entusiasta di quello che sta facendo il governo italiano in questi mesi, mi piacerebbe che in Europa esistesse la stessa formula: governo di centrodestra esteso in Europa, senza escludere nessuno, senza dire di no a nessuno”. Lo ha ribadito il vicepremier Matteo Salvini, a Milano per l’inaugurazione della M4 in piazza San Babila.

“Altrimenti – ha aggiunto – ci sarà l’ennesima maggioranza con la sinistra, con i socialisti e con Macron. Mi domando come qualcuno di centrodestra possa preferire i socialisti, quelli dell’ideologia e degli sbarchi, al centrodestra. Un’idea di Europa – ha chiosato Salvini – che per me coincide con quello che sta facendo il governo italiano: centrodestra in Italia, che va bene, e centrodestra in Europa”.

Lazio, in 1.000 per l’ultimo saluto a Vincenzo D’Amico

Lazio, in 1.000 per l’ultimo saluto a Vincenzo D’AmicoRoma, 4 lug. (askanews) – Mille persone hanno voluto portare l’ultimo saluto stamane a Vincenzo D’Amico, bandiera della Lazio degli anni 70, componente della squadra che ha vinto lo scudetto nel 1974 i cui funerali sono stati celebrati nella Chiesa Gran Madre di Dio, nella piazza di Ponte Milvio. La stessa chiesa in cui vennero officiati i funerali di Tommaso Maestrelli (nel 1976) e Bob Lovati (nel 2011). D’Amico è stato ricordato anche da uno striscione della curva: “Chi non tradisce diviene immortale, Onore a Vincenzo vero laziale”.

Presente il ministro dello sport, Andrea Abodi, e ovviamente la società biancoceleste con Claudio ed Enrico Lotito, oltre che Danilo Cataldi. Presenti anche alcuni componenti della Primavera come Magro, Napolitano, Floriani e Bertini. La Federcalcio ha rinviato la presentazione della Strategia di Sostenibilità 2030 prevista oggi al Maxxi. D’Amico è scomparso a Roma sabato scorso, dopo aver perso la battaglia con una grave malattia che lo ha colpito alcuni mesi fa e con la maglia della Lazio ha giocato 14 stagioni, intervallate solo da un anno al Torino, mettendo insieme 338 presenze e 51 gol in tutte le competizioni, con lo scudetto vinto nella stagione 1973/74. Vincenzo D’Amico riposerà a Latina e aveva espresso la volontà di organizzare il funerale nella sua città di nascita nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti, l’oratorio dei Salesiani in cui da bambino aveva cominciato a giocare a pallone.

“Non l’ho mai visto rattristito, anche quando ne avrebbe avuto motivo – ha detto – Quello che mi porterò nel tempo è il sorriso fuori e dentro. Una persona fantastica”. “In qualsiasi momento, anche quando non ci sentivamo per un po’, c’era sempre la sintonia, la stima e l’amicizia – ha concluso – Aveva il sorriso nell’anima. Ha apprezzato la vita anche nei momenti di difficoltà, con un’umanità mai cambiata nel tempo”. “E’ stata una grande perdita come club della Lazio – le parole del presidente biancoceleste Claudio Lotito – Una persona che ha fatto la storia del nostro club, nel cuore dei nostri tifosi. E’ stato un punto di riferimento e in questo momento di tristezza ho sentito il dovere, l’obbligo di essere presente per testimoniare che la nostra storia non viene mai dispersa né dimenticata ma rimarrà sempre per il futuro come esempio di attaccamento ai nostri colori biancocelesti. Stiamo predisponendo una serie di attività per vedere che tipo di attività dobbiamo intraprendere. Bandiere oggi? Si tratta di impostare un atteggiamento nei confronti di tesserati diverso da quello basato esclusivamente alla prestazione sportiva e alla remunerazione. Devono essere portati avanti i valori dello sport che prevedono attaccamento al club alla maglia per la quale combattono sul campo non solo per interessi materiali ma per l’orgoglio e l’appartenza”