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Cinema, Nations Award: sul red carpet il Premio Oscar F. Murray

Cinema, Nations Award: sul red carpet il Premio Oscar F. MurrayRoma, 28 giu. (askanews) – Tutto pronto per la 17esima edizione del Nations Award, il Premio Cinematografico delle Nazioni organizzato dal presidente di Evento Michel Curatolo che si svolgerà a Taormina dal 7 al 9 luglio. Confermata la presenza di artisti di assoluto prestigio in linea con le edizioni del passato che hanno visto la partecipazione di tanti volti del cinema internazionale come Woody Allen, Gerard Depardieu, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida Jean Sorel, Ezio Greggio, Ferzan Ozpetek e il campione Ronaldinho.

Quest’anno sul red carpet sfileranno F.Murray Abraham, premio Oscar e Golden Globe per il ruolo in Amadeus di Miloš Formas. F. Murray Abraham è reduce dalla seconda stagione della pluripremiata serie tv “The White Lotus” girata a Taormina. L’attore statunitense riceverà il Nations Award per la sua brillante carriera che lo ha visto protagonista in celebri film come Tutti gli uomini del presidente, Il nome della Rosa, Scarface o Scoprendo Forrester. Abraham ha lavorato anche con tanti registi italiani, tra cui Lina Wertmüller, Pupi Avati, Giuliano Montaldo e Pasquale Squitieri. Di assoluto rilievo la rappresentanza del cinema italiano. Attesissimi gli attori Raoul Bova e Kasia Smutniak oltre al noto produttore Domenico Procacci fondatore di Fandango. Spazio anche alla fiction internazionale con gli attori Kerem Alisik e Hilal Haltinbilek, protagonisti della serie tv “Terra Amara” nei ruoli rispettivamente Züleyha Altun e Ali Rahmet Fekeli. Madrina dell’evento sarà Gaia Girace, volto noto del cinema e della televisione italiana, che ha iniziato la sua carriera giovanissima interpretando il ruolo di Lila Cerullo nelle prime tre stagioni della fortunata serie tv “L’amica geniale”, è stata fortemente voluta dal presidente del Nations Award Michel Curatolo quale madrina dell’evento. Gaia Girace riceverà il premio Thinkingreen Award Next Generation, come miglior attrice rivelazione per la serie The Good Mothers, disponibile su Disney+ e che ha vinto la sezione “Berlinale Series” alla 73a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Spazio anche alla musica con l’esibizione della cantante Lidia Schillaci, vincitrice dell’edizione 2020 del programma tv Tale e Quale Show e vocalist di artisti del calibro di Eros Ramazzotti, Elisa e Max Pezzali. Il pubblico verrà inoltre deliziato con le note della Giovane Orchestra Sicula.

Momento clou della manifestazione la serata di gala al teatro greco in programma domenica 9 luglio alle 20.30. A condurre anche quest’anno l’attrice Barbara Tabita e il giornalista e direttore di Hot Corn Andrea Morandi. Il Nations Award oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, è caratterizzato da un tema sempre più attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali con il Thinkingreen, il ciclo di convegni all’Nh Hotel di Taormina in cui si alterneranno e interagiranno esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e personaggi dello spettacolo. Tutti pronti a lanciare un appello per tutelare con ogni mezzo possibile il nostro pianeta.

Nel programma, in via di definizione, spicca la presenza dell’architetto di fama internazionale Daniel Libeskind, progettista pluripremiato che terrà una lectio magistralis. Considerato tra i più importanti esponenti dello stile decostruttivista, Libeskind si è aggiudicato nel 2002 il concorso per la ricostruzione del World Trade Center di New York. Suo il progetto del Centro Direzionale Ponte sullo Stretto di Villa San Giovanni. Ma in primo piano c’è anche la solidarietà. Partner dell’evento è infatti l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e sul palco del teatro greco sarà rappresentata dalle attrici Ester Pantano e Antonella Ferrari. Entrambe saranno testimonial d’eccezione della raccolta fondi per incentivare la ricerca contro questa grave patologia organizzata durante la serata di gala.

Il Nations Award gode dell’alto patrocinio del Senato della Repubblica, della Regione Siciliana, e dell’Assemblea Regionale Siciliana e del patrocinio di Città Metropolitana di Messina (Tourism Bureau), Comune di Taormina, Università degli studi di Messina e degli Ordini professionali Architetti, Ingegneri e Medici di Messina.

Bce, Enria: banche Ue restano solide, Cet1 I trim sopra 15,50%

Bce, Enria: banche Ue restano solide, Cet1 I trim sopra 15,50%Roma, 28 giu. (askanews) – Le posizioni patrimoniali delle banche dell’area euro “restano solide, con i dati preliminari che suggeriscono che il coefficiente Cet1 è salito di 50 punti base rispetto al primo trimestre del 2022 e ora si attesta sopra il 15,50%. Tuttavia gli sviluppi sulla qualità degli attivi mostrano un quadro composito. Mentre sia il tasso dei crediti deteriorati, sia quello di prestiti allo stadio 2 sono ulteriormente calati, i ritardi sulle rate sono aumentati su tutto lo spettro”. Lo afferma il presidente della Vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria durante l’audizione trimestrale al Parlamento europeo.

Questi ritardi sui pagamenti “non sono inattesi nell’attuale ciclo monetario restrittivo – ha puntualizzato-. Mentre il rapido aumento dei tassi di interesse ha aiutato a sostenere i margini e la redditività complessiva delle banche, questo effetto dovrebbe svanire quando rialzi dei tassi si trasferiranno ai titolari di depositi e alcuni rischi al ribasso, prevalentemente sulle valutazioni e sul rischio di liquidità, iniziano a materializzarsi”. Enria ribadisce la necessità di assicurare un settore bancario solido e una attenta vigilanza. In questo ambito accoglie positivamente l’accordo del “trilogo” Ue sulla fase finale dell’attuazione delle intese internazionali di Basilea III.”Valuteremo i dettagli prima di dare un parere definitivo sul pacchetto ma lasciatemelo ribadire: solo banche forti possono assicurare il supporto necessario all’economia, anche in tempi di tensioni”, ha concluso.

Meloni: la politica della Bce rischia di far danni. Stop alla polemica sul Mes

Meloni: la politica della Bce rischia di far danni. Stop alla polemica sul MesRoma, 28 giu. (askanews) – Una dura critica alla Bce per la politica di rialzo dei tassi e un invito a evitare la “polemica interna” sul Mes. Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma domani e venerdì a Bruxelles, un summit che ha in agenda “sfide cruciali per il futuro dell’Europa”.

Ma a preoccupare la premier è l’inflazione, con la politica di rialzo dei tassi portata avanti dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Sicuramente la “odiosa tassa occulta” dell’inflazione, che “colpisce soprattutto i meno abbienti” deve essere combattuta “con decisione”. Ma la Bce, attacca, sta portando avanti una “semplicistica ricetta” che “non appare agli occhi di molti la strada più corretta da perseguire, considerato che nei nostri Paesi l’aumento generalizzato dei prezzi non è figlio di una economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo fra tutti la crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina”. Il “rischio”, per la premier, è che “l’aumento costante dei tassi finisca per colpire più le nostre economie che l’inflazione, e cioè che la cura si riveli più dannosa della malattia”. E dirlo, precisa in replica, non è un “attacco all’autonomia” della Banca centrale europea ma un “dovere” della politica. Sull’economia, sottolinea, l’Ue deve garantire “un vero sostegno, con parità di condizioni, alle imprese del nostro continente”. La piattaforma “Step” presentata dalla Commissione “è un importante punto di partenza” ma Roma lo considera “un primo passo per arrivare ad un Fondo Europeo per la sovranità”. Sul tema più generale della riforma della governance economica, per il governo italiano deve avere come “principale obiettivo il sostegno alla crescita” garantendo “la protezione degli investimenti nei settori strategici”. L’obiettivo è “porre fine una volta per tutte alla stagione dell’austerità, pur senza venir meno a quella disciplina di bilancio sulla quale il governo italiano ha dimostrato serietà fin dalla manovra finanziaria, con buona pace dei gufi che preconizzavano catastrofi di ogni sorta”. A questo tema è legata la questione della ratifica del Mes. “Non reputo utile all’Italia – scandisce – alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”.

Altra priorità per l’Italia è quello delle migrazioni. Dopo aver espresso “cordoglio” per il naufragio sulle coste greche, Meloni ribadisce l’impegno a “stroncare il disumano traffico di esseri umani che continua a mietere vittime nel Mediterraneo”. Il Consiglio di febbraio, “grazie all’azione dell’Italia” ha riconosciuto “che la migrazione è una sfida europea e dunque richiede risposte europee” con un “approccio che mira a superare la storica contrapposizione tra movimenti primari e movimenti secondari e tra paesi di primo arrivo e paesi di destinazione”. Di fronte a una “immigrazione irregolare di massa” che “non ha niente di umano e di solidale e colpisce i più deboli, i più fragili, a partire da coloro che avrebbero diritto ad essere accolti” l’Ue deve avere un “cambio di passo” che significa soprattutto “tenere alta l’attenzione dell’Unione Europea della sponda sud del Mediterraneo e dell’Africa coniugando la lotta ai trafficanti con politiche di sviluppo”. “Chi ha dato fiducia a me e a questo Governo si aspetta risultati concreti nel contrasto all’immigrazione irregolare, e li avrà”, assicura la presidente del Consiglio. Nel dibattito, a proposito di migranti, Laura Boldrini (Pd) la accusa di trattare con il presidente “autocrate” tunisino Saied. Un’accusa a cui la premier risponde con veemenza: “Non accettiamo lezioni da chi andava a braccetto con la Cuba comunista di Fidel Castro e i dittatori comunisti”. Per quanto riguarda l’Ucraina, Meloni ribadisce il “convinto sostegno al popolo ucraino” per difendersi dall’aggressione Russa, mentre si lavora per “giungere il prima possibile a una pace giusta e duratura, nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. A questo proposito, sottolinea, l’Italia e il governo “hanno fatto tutto quello che era possibile per aiutare e sostenere la missione che il cardinale Zuppi ha portato avanti su indicazione di papa Francesco” ma “poi però io credo e resto convinta del fatto che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire la pace e l’apertura tra le parti sia mantenere l’equilibrio tra le stesse”.

La premier si sofferma anche su quanto avvenuto in Russia nei giorni scorsi, con la ‘rivolta’ poi rientrata, della Wagner. Un episodio, dice, che ha fatto “emergere in maniera evidente le difficoltà che sta attraversando il sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo la quale in Ucraina stia andando tutto secondo i piani”. All’ordine del giorno del Consiglio anche il rapporto con la Cina. Roma vuole avere con Pechino “un rapporto che – lungi dall’essere ostile – vuole però essere maggiormente equilibrato”, spiega, con l’intento di evitare di “cadere in nuovi, deleteri, legami di dipendenza”. Parole che sembrano lasciar intendere la volontà di non rinnovare l’accordo sulla Via dell Seta.

“In tutti i consessi europei e internazionali – conclude – viene oggi riconosciuto all’Italia il ruolo di una nazione solida, credibile, affidabile. Forte delle sue ragioni e dei suoi interessi, forte della sua tradizione di dialogo e del suo ruolo geopolitico. E lo dico con orgoglio, anche pensando ai molti che, strumentalmente, preconizzavano o scommettevano su un’Italia a guida centrodestra che sarebbe stata isolata a livello internazionale. I risultati, ancora una volta, smentiscono i pronostici”.

Dal commissariamento dell’Inps alla proroga della garanzia per i mutui. Le misure della legge sugli Enti

Dal commissariamento dell’Inps alla proroga della garanzia per i mutui. Le misure della legge sugli EntiRoma, 28 giu. (askanews) – Commissariamento di Inps ed Inail per i quali viene anche riorganizzata la governance; revisione delle norme sulle fondazioni lirico-sinfoniche che prevede, tra l’altro, la decadenza del sovrintendente al compimento del settantesimo anno di età; proroga al 30 settembre 2023 della garanzia dell’80% sui mutui del Fondo di garanzia prima casa che si applica ai giovani under36, alle giovani coppie, ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi Iacp, in possesso di Isee non superiore a 40.000 euro. Queste alcune delle novità previste nel decreto recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, termini legislativi e iniziative di solidarietà sociale, che con il voto di fiducia al Senato è diventato legge. I voti a favore sono stati 100, quelli contrari 74, una astensione.

All’interno del provvedimento anche un pacchetto riguardante la sanità, con misure che vanno dal sostegno al sistema della regione Calabria, all’acceso ai concorsi per gli specializzandi, alla proroga della sospensione delle sanzioni per i no-vax. Nel decreto vi è anche la riapertura fino al 30 settembre dei termini per aderire alla rottamazione-quater e lo slittamento della scadenza per il pagamento della prima o unica rata dal 31 luglio al 31 ottobre 2023.

Nel provvedimento sono entrate anche le disposizioni sul sistema di premialità negli appalti pubblici per le imprese in possesso della certificazione della parità di genere e lo sblocco del fondo da 660 milioni di euro per creare nuovi alloggi e residenze per studenti universitari. Con un emendamento approvato alla Camera è stato disposto lo slittamento di un mese, dal 30 giugno al 31 luglio 2023, il pagamento da parte delle aziende fornitrici del SSN delle somme derivanti dal meccanismo del payback sanitario. Rinviato anche il termine per il versamento dell’imposta sostitutiva del 14 per cento sulle criptoattività che passa dal 30 giugno al 30 settembre 2023.

Via libera anche alla stabilizzazione dei lavoratori precari impegnati presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.

Meloni in Parlamento: politica Bce rischia far danni. Stop polemica su Mes

Meloni in Parlamento: politica Bce rischia far danni. Stop polemica su MesRoma, 28 giu. (askanews) – Una dura critica alla Bce per la politica di rialzo dei tassi e un invito a evitare la “polemica interna” sul Mes. Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma domani e venerdì a Bruxelles, un summit che ha in agenda “sfide cruciali per il futuro dell’Europa”.

Ma a preoccupare la premier è l’inflazione, con la politica di rialzo dei tassi portata avanti dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Sicuramente la “odiosa tassa occulta” dell’inflazione, che “colpisce soprattutto i meno abbienti” deve essere combattuta “con decisione”. Ma la Bce, attacca, sta portando avanti una “semplicistica ricetta” che “non appare agli occhi di molti la strada più corretta da perseguire, considerato che nei nostri Paesi l’aumento generalizzato dei prezzi non è figlio di una economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo fra tutti la crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina”. Il “rischio”, per la premier, è che “l’aumento costante dei tassi finisca per colpire più le nostre economie che l’inflazione, e cioè che la cura si riveli più dannosa della malattia”. E dirlo, precisa in replica, non è un “attacco all’autonomia” della Banca centrale europea ma un “dovere” della politica. Sull’economia, sottolinea, l’Ue deve garantire “un vero sostegno, con parità di condizioni, alle imprese del nostro continente”. La piattaforma “Step” presentata dalla Commissione “è un importante punto di partenza” ma Roma lo considera “un primo passo per arrivare ad un Fondo Europeo per la sovranità”. Sul tema più generale della riforma della governance economica, per il governo italiano deve avere come “principale obiettivo il sostegno alla crescita” garantendo “la protezione degli investimenti nei settori strategici”. L’obiettivo è “porre fine una volta per tutte alla stagione dell’austerità, pur senza venir meno a quella disciplina di bilancio sulla quale il governo italiano ha dimostrato serietà fin dalla manovra finanziaria, con buona pace dei gufi che preconizzavano catastrofi di ogni sorta”. A questo tema è legata la questione della ratifica del Mes. “Non reputo utile all’Italia – scandisce – alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto, nel quale le nuove regole del patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale”.

Altra priorità per l’Italia è quello delle migrazioni. Dopo aver espresso “cordoglio” per il naufragio sulle coste greche, Meloni ribadisce l’impegno a “stroncare il disumano traffico di esseri umani che continua a mietere vittime nel Mediterraneo”. Il Consiglio di febbraio, “grazie all’azione dell’Italia” ha riconosciuto “che la migrazione è una sfida europea e dunque richiede risposte europee” con un “approccio che mira a superare la storica contrapposizione tra movimenti primari e movimenti secondari e tra paesi di primo arrivo e paesi di destinazione”. Di fronte a una “immigrazione irregolare di massa” che “non ha niente di umano e di solidale e colpisce i più deboli, i più fragili, a partire da coloro che avrebbero diritto ad essere accolti” l’Ue deve avere un “cambio di passo” che significa soprattutto “tenere alta l’attenzione dell’Unione Europea della sponda sud del Mediterraneo e dell’Africa coniugando la lotta ai trafficanti con politiche di sviluppo”. “Chi ha dato fiducia a me e a questo Governo si aspetta risultati concreti nel contrasto all’immigrazione irregolare, e li avrà”, assicura la presidente del Consiglio. Nel dibattito, a proposito di migranti, Laura Boldrini (Pd) la accusa di trattare con il presidente “autocrate” tunisino Saied. Un’accusa a cui la premier risponde con veemenza: “Non accettiamo lezioni da chi andava a braccetto con la Cuba comunista di Fidel Castro e i dittatori comunisti”. Per quanto riguarda l’Ucraina, Meloni ribadisce il “convinto sostegno al popolo ucraino” per difendersi dall’aggressione Russa, mentre si lavora per “giungere il prima possibile a una pace giusta e duratura, nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. A questo proposito, sottolinea, l’Italia e il governo “hanno fatto tutto quello che era possibile per aiutare e sostenere la missione che il cardinale Zuppi ha portato avanti su indicazione di papa Francesco” ma “poi però io credo e resto convinta del fatto che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire la pace e l’apertura tra le parti sia mantenere l’equilibrio tra le stesse”.

La premier si sofferma anche su quanto avvenuto in Russia nei giorni scorsi, con la ‘rivolta’ poi rientrata, della Wagner. Un episodio, dice, che ha fatto “emergere in maniera evidente le difficoltà che sta attraversando il sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo la quale in Ucraina stia andando tutto secondo i piani”. All’ordine del giorno del Consiglio anche il rapporto con la Cina. Roma vuole avere con Pechino “un rapporto che – lungi dall’essere ostile – vuole però essere maggiormente equilibrato”, spiega, con l’intento di evitare di “cadere in nuovi, deleteri, legami di dipendenza”. Parole che sembrano lasciar intendere la volontà di non rinnovare l’accordo sulla Via dell Seta.

“In tutti i consessi europei e internazionali – conclude – viene oggi riconosciuto all’Italia il ruolo di una nazione solida, credibile, affidabile. Forte delle sue ragioni e dei suoi interessi, forte della sua tradizione di dialogo e del suo ruolo geopolitico. E lo dico con orgoglio, anche pensando ai molti che, strumentalmente, preconizzavano o scommettevano su un’Italia a guida centrodestra che sarebbe stata isolata a livello internazionale. I risultati, ancora una volta, smentiscono i pronostici”.

Musica, Vasco chiude il suo mega tour a Salerno: 450mila fan in 11 date

Musica, Vasco chiude il suo mega tour a Salerno: 450mila fan in 11 dateRoma, 28 giu. (askanews) – Undici date, cinque città, oltre 450mila spettatori: Vasco Rossi conclude il suo tour negli stadi a Salerno, il 28 e 29 giugno. “E’ il tour della Vera Rinascita. Finalmente siamo pronti davvero, abbiamo rodato con il primo rientro ai live l’anno scorso e adesso siamo allenati per correre forte”, ha detto Vasco.

Vasco Live, il tour di tutte doppie date e del poker calato a Bologna, si chiude a Salerno, allo stadio Arechi sold-out per due sere, il 28 e il 29 giugno. Scaletta perfetta, fuochi d’artificio dappertutto e un brindisi a questo tour da emozioni a mille e soddisfazioni enormi. Sul palco NO STOP al divertimento con la band perfetta: scorribande tra le tre chitarre, il basso, la ‘pacca’ di Matt, batterista eccezionale, i fiati e i cori perfettamente sincronizzati che vanno a creare l’incredibile mix di rock’n’ roll e puro divertimento che Vasco ha voluto creare quest’anno.

“Con il mio popolo – li chiamo cosi i fan che sono cresciuti con le mie canzoni e che ora affollano gli stadi – condividiamo insieme una strada, la percorriamo insieme”, ha scritto il Kom sui suoi social. “Quest’anno l’autostrada mi ha fortunatamente fatto uscire a Rimini, stadio Romeo Neri, dove abbiamo portato un po’ di gioia per l’Emilia Romagna, la mia Terra cosi sorridente e ferita, è stato un orgoglio per me, l’Emilia Romagna rinascerà”.

Poi i 4 concerti a Bologna, dove ha giocato in casa, 4 sere allo Stadio dall’Ara, non scontato profeta. E ancora Roma, per due notti di fuoco allo stadio Olimpico, una grande storia d’amore che dura da oltre 30 anni. E ancora Palermo, allo stadio Barbera, riaperto alla musica dopo moltissimi anni, e concesso a Vasco per primo, per due serate splendide, un’esplosione di energia, con tanto affetto e calore, ricambiato abbondantemente. Infine, Salerno, che nel lontano 1978 lo vide militare per qualche giorno: “Chiudo qui nella città a cui sono affettivamente legato da allora”. Salerno chiama, Vasco risponde con la doppia data allo stadio Arechi, dove mancava da 15 anni.

Ucraina, Meloni: sostegno a Zuppi ma per pace serve equilibrio

Ucraina, Meloni: sostegno a Zuppi ma per pace serve equilibrioRoma, 28 giu. (askanews) – L’Italia e il governo “hanno fatto tutto quello che era possibile per aiutare e sostenere la missione che il cardinale Zuppi ha portato avanti su indicazione di papa Francesco” ma “poi però io credo e resto convinta del fatto che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire la pace e l’apertura tra le parti sia mantenere l’equilibrio tra le stesse”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica alla Camera dopo il dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.

Meloni dice che discutere adesso del Mes “non è nell’interesse dell’Italia”

Meloni dice che discutere adesso del Mes “non è nell’interesse dell’Italia”Roma, 28 giu. (askanews) – Sul Mes “non è un tema di merito ma di metodo, che prescinde dall’idea che abbiamo sull’utilità di questo strumento”. Il punto che ho posto “è capire se per il Parlamento sia questo il momento per discutere questa materia, cioè se è giusto che si proceda a una ratifica senza sapere il contesto, senza conoscere il quadro generale. Secondo me è corretto porre sul tavolo i problemi nella loro interezza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle sue repliche dopo le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue di domani e dopodomani a Bruxelles.

“Voglio cercare di interesse di difendere l’interesse italiano, discutere adesso di quest’argomento non è nell’interesse italiano”, ha ribadito Meloni.

Foresta come spazio d’arte: Fondazione Cartier torna in Triennale

Foresta come spazio d’arte: Fondazione Cartier torna in TriennaleMilano, 28 giu. (askanews) – Pensare l’arte come qualcosa che va oltre gli esseri umani, che dialoga con gli altri viventi, con la natura, con le diversità anche profonde. La Fondazione Cartier per l’arte contemporanea porta in Triennale a Milano un nuovo progetto che indaga le culture più lontane dall’Occidente: “Siamo foresta” è una mostra che affascina e spiazza, che prova a toglierci alcune certezze per dare spazio ad artisti indigeni, ma pure alle piante, in un processo, anche visuale, di riequilibrio tra l’umanità e il resto del pianeta. Senza avere paura di affrontare terreni nuovi, come ci ha confermato il direttore artistico della fondazione parigina Hervè Chandès. “L’idea – ha detto ad askanews – è proprio quella di andare a scoprire l’ignoto e questo ignoto si raggiunge attraverso la curiosità, la conoscenza, l’estetica, la bellezza e il vissuto degli artisti. Qui abbiamo artisti dell’Amazzonia, del Brasile, del Peru, del Paraguay e altri luoghi lontani, ma la Fondazione Cartier accoglie anche matematici: è un universo molto vario, comprende il cinema, passiamo da persone dell’Amazzonia a David Linch, a Ron Mueck… E tutto questo compone il nostro mondo di diversità, di alterità e io credo anche di grande forza”.

A curare la mostra, che ospita 27 artisti in gran parte sudamericani, è stato chiamato l’antropologo Bruce Albert. “Questa mostra – ci ha detto – si ispira al modo in cui la foresta viene pensata dalle persone che la vivono e che ne sono i guardiani. E questa foresta è una sorta di multiverso di esseri viventi che sono umani e non umani e che convivono in uguaglianza e in costante interdipendenza. Questa foresta è un universo metafisico e non semplicemente una realtà ecologica. C’è un messaggio di parità e di parentela tra gli esseri viventi e quindi è una sorta di viaggio onirico al di là del nostro antropocentrismo”. Il punto è proprio questo, e la sfida è cruciale, non solo per il mondo dell’arte, ma per tutta la società. La sensazione è che Fondazione Cartier e Triennale, ma segnali in questo senso arrivano forti anche dalla Biennale di Venezia, stiano facendo da avanguardia verso riflessioni che non sono più rinviabili e che ci obbligano a rimettere in discussione tutto il nostro sistema di vita e di valori. E qui, nella luce naturale offerta dal Palazzo dell’Arte, le piante ci sono davvero e spingono un po’ più in là anche l’idea di mostra, grazie anche all’allestimento curato da uno degli artisti esposti, il brasiliano Luis Zerbini. “A volte la gente pensa che l’Amazzonia sia una foresta impenetrabile – ha detto – nella quale per muoverti devi tagliare la vegetazione, ma non è così. Siccome gli alberi sono molto alti si vive al di sotto delle foglie ed è come una cattedrale, con i raggi del sole che scendono dall’alto e la nebbia che si alza. È un luogo commovente, che fa pensare alla spiritualità”.

Una spiritualità che deve necessariamente essere nuova, diversa, plurale. Una spiritualità che guarda al nuovo modo in cui possiamo pensare il contemporaneo e la cultura in generale, in un mondo che è drammaticamente cambiato a causa della mano dell’uomo. Prima che sia davvero troppo tardi.

Mes, Meloni: discuterne ora non è nell’interesse dell’Italia

Mes, Meloni: discuterne ora non è nell’interesse dell’ItaliaRoma, 28 giu. (askanews) – Sul Mes “non è un tema di merito ma di metodo, che prescinde dall’idea che abbiamo sull’utilità di questo strumento”. Il punto che ho posto “è capire se per il Parlamento sia questo il momento per discutere questa materia, cioè se è giusto che si proceda a una ratifica senza sapere il contesto, senza conoscere il quadro generale. Secondo me è corretto porre sul tavolo i problemi nella loro interezza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle sue repliche dopo le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue di domani e dopodomani a Bruxelles.

“Voglio cercare di interesse di difendere l’interesse italiano, discutere adesso di quest’argomento non è nell’interesse italiano”, ha ribadito Meloni.