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Meloni: l’Europa deve essere un gigante politico, non un gigante burocratico

Meloni: l’Europa deve essere un gigante politico, non un gigante burocraticoRoma, 24 giu. (askanews) – “L’Europa deve ripensarsi. Noi abbiamo bisogno della politica perché l’Europa riesca a essere un gigante politico, non un gigante burocratico” e “questo è” il momento “perché non dipende da noi ma dalle sfide che la storia ci pone di fronte. Alla fine il destino, diceva una bella canzone, ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi”. Così la Premier Giorgia Meloni nel suo intervento all’Europa Forum Wachau in Austria.

“E quando capisci che sei seduto sulle spalle di un gigante, allora forse ti rendi conto di come quegli ostacoli che sembravano insuperabili forse alla fine sono alla tua portata, alla portata della civiltà europea, non alla portata di un’organizzazione, non alla portata di regole, non alla portata di burocrati” e occorre cogliere la sfida “se vogliamo uscire più forti da questa situazione difficile”, ha sottolineato.“In questo tempo si discute molto di allargamento – ha proseguito – l’Italia sostiene con forza quello che dal mio punto di vista è un ricongiungimento, verso i balcani occidentali e non solo. E il dibattito sull’allargamento porta a interrogarsi sulle regole di funzionamento prima di aprirci”.

Ma allora, per la Premier Meloni, il tema non è quello di “ripensare le regole ma – ha detto – occorre ripensare le priorità: più saremo e più credo sarà necessario applicare il principio previsto nei trattati e sinora applicato di meno, il principio di sussidiarietà: non si occupi Bruxelles di quello che può meglio fare Roma o Vienna, non facciano Roma o Vienna da sole quello che può fare solo Bruxelles”.“Penso – ha concluso – che si debba ragionare insieme e si debba comprendere insieme che l’Europa debba concentrare la sua attenzioone strategica sulle grandi materie, a volte secondarie nel passato” come “l’autonomia strategica, la competitività, il mercato unico, la sicurezza dei confini, la transizione energetica e digitale, la politica estera continentale, l’Europa ha il compito di stabilire gli obiettivi su queste materie e ha il compito di stabilire le priorità per raggiungerli. Mentre non credo sia necessarie occuparsi di normare ogni singolo aspetto della vita quotidiana perché quello lo possono fare meglio gli stati nazionali che conoscono meglio quei cittadini, anche per difendere le specificità che ogni nazione ha”, come “la transizione energetica”.

 

La Cgil e una rete di 90 associazioni in piazza per il diritto alla salute

La Cgil e una rete di 90 associazioni in piazza per il diritto alla saluteRoma, 24 giu. (askanews) – Cgil in piazza a difesa del diritto alla salute. La confederazione guidata da Maurizio Landini e una rete di circa 90 associazioni riunite nell’assemblea “Insieme per la Costituzione”, manifestano questa mattina a Roma a difesa dell’articolo 32 della carta costituzionale, per il rilancio del servizio sanitario nazionale e per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’iniziativa si sviluppa con un corteo che parte da piazza della Repubblica per giungere in piazza del Popolo, dove sono previsti 14 interventi dal palco. La manifestazione sarà conclusa da Landini. Insieme con Cgil e associazioni in piazza ci saranno alcuni leader della sinistra, a partire da Elly Schlein (Pd) a Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana).“La Cgil e un centinaio un di associazioni, giovani e pensionati, sono in piazza perché vogliono difendere il diritto alla salute, anche sul lavoro, e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Basta tagli”, ha detto Landini dal corteo della manifestazione.

“Abbiamo bisogno di investire e di non perdere neanche un euro del Pnrr, di fare assunzioni e garantire i servizi sul territorio che sono decisivi. Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi, non è accettabile. La situazione sta esplodendo. Sono gli stessi che hanno tenuto in piedi il Paese durante la pandemia”. 

Meloni: certa propaganda sulla compattezza del regime russo non era realtà

Meloni: certa propaganda sulla compattezza del regime russo non era realtàRoma, 24 giu. (askanews) – “Quello che sta accadendo, quanto certa propaganda fatta in passato dalla Russia di forza e compattezza all’interno del regime non corrispondesse poi così alla realtà”. E’ quanto ha rilevato la Premier Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa congiunta, dopo il bilaterale con il cancelliere austriaco Karl Nehammer. “E’ difficile fare valutazioni che non siano la consapevolezza di una situazione di caos all’interno della federazione russa che stona con certa propaganda degli ultimi mesi”, ha puntualizzato Meloni.
Poi ha aggiunto che “c’è una riunione convocata a livello di ministri degli esteri per ora, per fare il punto e cercare di scambiare le informazioni, siamo tutti in contatto”

 

Governo, Landini: sciopero generale? Risposte o non ci fermeremo

Governo, Landini: sciopero generale? Risposte o non ci fermeremoRoma, 24 giu. (askanews) – Gli scioperi generali “non si minacciano”, ma “si proclamano quando è necessario, se non ci sono risposte, se il Governo non ci ascolta”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal corteo della manifestazione sulla sanità che si concluderà in piazza del Popolo. “Vedremo – ha aggiunto – non abbiamo alcuna intenzione di fermarci finché non avremo risultati”.

La confederazione guidata da Landini e una rete di circa 90 associazioni riunite nell’assemblea “Insieme per la Costituzione”, manifestano a difesa dell’articolo 32 della carta costituzionale, per il rilancio del servizio sanitario nazionale e per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Insieme con Cgil e associazioni in piazza ci sono alcuni leader della sinistra, a partire da Elly Schlein (Pd) a Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana). “La Cgil e un centinaio di associazioni, giovani e pensionati, sono in piazza perché vogliono difendere il diritto alla salute, anche sul lavoro, e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Basta tagli – ha affermato Landini – abbiamo bisogno di investire e di non perdere neanche un euro del Pnrr, di fare assunzioni e garantire i servizi sul territorio che sono decisivi. Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi, non è accettabile. La situazione sta esplodendo. Sono gli stessi che hanno tenuto in piedi il Paese durante la pandemia”.

In Molise contesa tra sindaci, primo test post Berlusconi

In Molise contesa tra sindaci, primo test post BerlusconiMilano, 24 giu. (askanews) – Sono due sindaci i principali aspiranti presidenti in Molise, dove si vota domani e lunedì, 25 e 26 giugno. Il centrodestra, al governo dal 2018 con Donato Toma, punta questa volta sul primo cittadino di Termoli, Francesco Roberti di Forza Italia (sostenuto anche da Fdi, Lega, Udc, Popolari, Molise che Vogliamo e Roberti Presidente). Il centrosinistra candida invece il primo cittadino di Campobasso, Roberto Gravina del M5s (sostenuto anche da Pd, Avs, Socialisti, Costruire Democrazia e Gravina Presidente). Il terzo candidato è Emilio Izzo, in campo con la lista civica “Io non voto i soliti noti”, mentre Forza Nuova è riuscita a sorpresa a presentarsi con Nicola Ninni.

Il duello è per la guida della Regione più piccola d’Italia, ma è anche un primo banco di prova a livello nazionale per capire gli effetti sul quadro elettorale della scomparsa di Silvio Berlusoni. Un test dunque importante soprattutto per Forza Italia, esposta con un candidato proprio alla presidenza, che a fine maggio aveva ricevuto una telefonata dell’ex premier per assicurargli il proprio sostegno, ma anche per il centrosinistra in assetto “campo largo” e per la segrateria del Pd Elly Schlein, che a pochi giorni dal voto ha ricevuto la lettera di dimissioni dalla vicesegretaria regionale del partito, Maria Concetta Chimisso, in dissenso con la linea della nuova segreteria dem.Altro dato da tenere d’occhio, in un quadro che sarà probabilmente deciso da poche migliaia di voti, visto l’esiguo numero di elettori, poco meno di 250.000, e il calo costante dell’affluenza registrato a livello nazionale, sarà il risultato dei centristi di Iv e Azione, che non corrono con liste proprie, ma sostengono il candidato del centrodestra.

Le urne saranno aperte domani, domenica 25 giugno, dalle 7 alle 23 e di nuovo lunedì 26 giugno dalle 7 alle 15. Sulle schede i molisani troveranno 15 liste e 284 aspiranti alla carica di consigliere regionale a Palazzo D’Aimmo di Campobasso. Almeno una ventina sono i sindaci e molti volti noti come l’ex presidente della Regione Michele Iorio e l’assessore uscente Quintino Pallante, entrambi in corsa con Fdi. L’ex assessore Nicola Cavaliere è invece candidato per Fi. Con Avs corre, tra gli altri, Giovanni Germano, padre dell’attore Elio Germano. Nel 2018 il primo partito della coalizione vincente, il centrodestra, fu Fi. Il Consiglio regionale molisano è composto da venti consiglieri oltre al presidente della giunta. 

Aids, serata Anlaids alle Terme di Diocleziano: “rialzare la guardia”

Aids, serata Anlaids alle Terme di Diocleziano: “rialzare la guardia”Roma, 23 giu. (askanews) – Un contagio da HIV ogni tre ore, l’AIDS è ancora una minaccia per la salute di tutti. Per trovare i fondi volti a sensibilizzare i giovani, ANLAIDS Lazio ha organizzato una serata a Roma in cui sono stati raccolti 200mila euro. Serviranno alle tante iniziative già avviate nella regione (prima fra tutte, quello dedicata alle scuole, una campagna informativa negli istituti di secondo grado) ma anche al progetto “Facciamolo rapido’: la promozione del test salivare rapido che è facilmente accessibile anche presso la sede di Anlaids Lazio, un’iniziativa volta a far emergere il sommerso ma anche superare lo Stigma che purtroppo spesso ancora accompagna la diagnosi dell’infezione. La serata è stata spettacolare, organizzata nella cornice mozzafiato delle terme di Diocleziano.

Presenti personalità del mondo delle istituzioni, della cultura, della moda del lusso dello spettacolo e delle istituzioni ma anche gente comune. Fra gli altri il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor, il presidente della commissione Cultuta della Camera Federico Mollicone, il Direttore Generale dei musei italiani Massimo Osanna. E molti grandi nomi dello spettacolo riuniti da Anlaids per dare massima eco a un messaggio chiaro: l’Aids non è scomparso nel nulla ma è lam prevenzione a poterlo e in qualche modo averlo sconfitto. Tanto più dopo il Covid però della malattia e della sua prevenzione se ne parla pochissimo e le nuove generazioni poco o niente oggi ne sanno. Sul palco c’è Emma Marrone (che ha offerto anche un’esibizione live) presentata da Simona Dandini. Ai tavoli siedono fra gli altri Ferzan Ozpetek, Lilli Gruber, Roberto D’Agostino, diversi dei giovani protagonisti delle serie tv “Mare Fuori” e tanti altri. Tutti hanno potuto godere della struttura archeologica- Le grandi aule delle terme- ma anche della mostra evento ‘l’istante e l’eternità’ che da settimane attira folle di visitatori, non solo italiani. La charity dinner dell’ associazione è tornata dopo quattro anni di pausa dovuti alla pandemia da Covid.

“L’HIV è un nemico che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età dal sesso e dall’orientamento sessuale”, ha detto Gianluca De Marchi presidente di ANLAIDS Lazio e amministratore delegato di Urban Vision.”Ii dati sono preoccupanti nonostante l’infezione da HIV a livello globale stia vivendo profondi cambiamenti e trasformazioni. L’allarme è tornato alto soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione. Purtroppo, al contraio, i dati sulla scarsa conoscenza oggi della malattia e su come la si può prevenire sono allarmanti”.

Conte dice a Meloni: Santanchè chiarisca in Parlamento o si dimetta

Conte dice a Meloni: Santanchè chiarisca in Parlamento o si dimettaRoma, 23 giu. (askanews) – La ministra Daniela Santanchè deve chiarire in Parlamento la vicenda sollevata da ‘Report’, oppure ha il dovere di dimettersi. Lo scrive su Twitter il leader M5s Giuseppe Conte, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni: “La Santachè ha due strade: o viene in Parlamento a diradare in modo puntuale le gravi ombre sul suo operato, oppure fa un passo indietro e lascia l’incarico istituzionale. Presidente Meloni sei d’accordo che non ci sono alternative? Che dici?”.

Ricorda il leader M5s: “Sono ormai trascorsi quattro giorni da quando la trasmissione Report ha diffuso ricostruzioni ben precise che gettano una grave ombra sulle attività imprenditoriali della ministra Santanchè. Abbiamo pazientemente atteso che la diretta interessata avvertisse, essa stessa, l’urgenza e la necessità di chiarire, punto per punto, la realtà dei fatti e il proprio punto di vista”. “Purtroppo – aggiunge – l’unica reazione che sin qui la ministra ha lasciato filtrare è che intende presentare una ‘querela’. Ma questa non è una risposta che entra nel merito delle accuse, gravi e circostanziate, che le vengono mosse”.

Insomma, “il tempo è ormai scaduto. Non possiamo permettere che le nostre più alte cariche istituzionali si sottraggano al principio di ‘responsabilità politica’ che impone di fornire i necessari chiarimenti rispetto a condotte censurabili. La fiducia nelle istituzioni è un ‘bene comune’ che dobbiamo tutti impegnarci a preservare”.

Conte a Meloni: Santanchè chiarisca in Parlamento o si dimetta

Conte a Meloni: Santanchè chiarisca in Parlamento o si dimettaRoma, 23 giu. (askanews) – La ministra Daniela Santanchè deve chiarire in Parlamento la vicenda sollevata da ‘Report’, oppure ha il dovere di dimettersi. Lo scrive su Twitter il leader M5s Giuseppe Conte, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni: “La Santachè ha due strade: o viene in Parlamento a diradare in modo puntuale le gravi ombre sul suo operato, oppure fa un passo indietro e lascia l’incarico istituzionale. Presidente Meloni sei d’accordo che non ci sono alternative? Che dici?”.

Ricorda il leader M5s: “Sono ormai trascorsi quattro giorni da quando la trasmissione Report ha diffuso ricostruzioni ben precise che gettano una grave ombra sulle attività imprenditoriali della ministra Santanchè. Abbiamo pazientemente atteso che la diretta interessata avvertisse, essa stessa, l’urgenza e la necessità di chiarire, punto per punto, la realtà dei fatti e il proprio punto di vista”. “Purtroppo – aggiunge – l’unica reazione che sin qui la ministra ha lasciato filtrare è che intende presentare una ‘querela’. Ma questa non è una risposta che entra nel merito delle accuse, gravi e circostanziate, che le vengono mosse”.

Insomma, “il tempo è ormai scaduto. Non possiamo permettere che le nostre più alte cariche istituzionali si sottraggano al principio di ‘responsabilità politica’ che impone di fornire i necessari chiarimenti rispetto a condotte censurabili. La fiducia nelle istituzioni è un ‘bene comune’ che dobbiamo tutti impegnarci a preservare”.

Claude, l’artista olandese torna con il singolo “Layla”

Claude, l’artista olandese torna con il singolo “Layla”Roma, 23 giu. (askanews) – “Layla” è il nuovo singolo dell’artista olandese Claude disponibile da venerdì 23 giugno in tutte le piattaforme digitali, pubblicato in Italia da Time Records. Dopo la HIT “Ladada (Mes Derniers Mots)”, singolo di debutto con cui la popstar ha scalato le classifiche in più di 15 paesi europei, Claude è pronto a bissare il successo con “Layla”. Il giovane artista di origini congolesi torna con un singolo up-tempo a base di puro pop con testi in francese e inglese, una canzone orecchiabile e allegra, ma soprattutto, ballabile.

“L’intera canzone parla di una ragazza di nome Layla, ma per l’ascoltatore rimane un mistero chi sia veramente – commenta l’artista -, e trovo tutto questo affascinante e criptico”. Il design minimale della produzione musicale parla con la voce dell’elettronica. Un approccio diverso e coraggioso, senza voler riciclare la formula vincente del singolo precedente. Un discorso manifesto dichiarato a suon di note, in luogo delle parole. C’è anche la presenza di un nuovo ingrediente: la malinconia. Il coinvolgimento passa anche per sentimenti contrastanti, e questo l’artista lo sa bene. Claude ha la stessa brama di un atleta vincente: fatto un record è già tempo di pensare al prossimo. Non perché la musica sia una disciplina sportiva, anzi, ma perché oggi per emergere davvero devi puntare in alto, altrimenti sei un suono flebile tra tanti. La pubblicazione è accompagnata dall’omonimo videoclip realizzato da Ferdi Eggink, dove lo stesso Claude interpreta un garçon d’albergo intento ad accogliere un’avvenente ragazza dalla bellezza magnetica. Tra i corridoi, la reception e il bar, il protagonista è impegnato in una vera missione di corteggiamento. La danza fa il suo effetto, e il sorriso di Claude fa il resto.

La Consulta: differire i trattamenti di fine servizio è incompatibile con la Costituzione

La Consulta: differire i trattamenti di fine servizio è incompatibile con la CostituzioneRoma, 23 giu. (askanews) – Il differimento della corresponsione dei trattamenti di fine servizio (T.f.s.) spettanti ai dipendenti pubblici cessati dall’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta con il principio costituzionale della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono una componente; principio che si sostanzia non solo nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività della erogazione. Si tratta di un emolumento volto a sopperire alle peculiari esigenze del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione della esistenza umana. Spetta al legislatore, avuto riguardo al rilevante impatto finanziario che il superamento del differimento comporta, individuare i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore che tenga conto anche degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria. Lo ha affermato la Corte costituzionale nella sentenza n.130 (redattrice la giudice Maria Rosaria San Giorgio), con cui sono state dichiarate inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 79 del 1997, come convertito, e dell’art. 12, comma 7, del d.L. N. 78 del 2010, come convertito, che prevedono rispettivamente il differimento e la rateizzazione delle prestazioni. Le questioni erano state sollevate dal Tribunale amministrativo per il Lazio, sezione terza quater, in riferimento all’art. 36 cost.

Tuttavia, la discrezionalità del legislatore al riguardo – ha chiarito la Corte – non è temporalmente illimitata. E non sarebbe tollerabile l’eccessivo protrarsi dell’inerzia legislativa, tenuto anche conto che la Corte aveva già rivolto al legislatore, con la sentenza n.159 del 2019, un monito con il quale si segnalava la problematicità della normativa in esame. la Corte ha poi rilevato che la disciplina del pagamento rateale delle indennità di fine servizio prevede temperamenti a favore dei beneficiari dei trattamenti meno elevati. Comunque, conclude la Consulta, tale normativa – che era connessa a esigenze contingenti di consolidamento dei conti pubblici – in quanto combinata con il differimento della prestazione, finisce per aggravare il rilevato vulnus.