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Editoria, Zaia: seguo con attenzione evolversi vicende gruppo Gedi

Editoria, Zaia: seguo con attenzione evolversi vicende gruppo GediVenezia, 17 feb. (askanews) – “Sto seguendo con particolare attenzione le notizie riguardanti il gruppo editoriale GEDI. Le testate che operano in Veneto e nel Nordest rappresentano un presidio di professionalità, informazione, democrazia, al pari di tutta l’informazione professionale che opera nei nostri territori. È necessario che i protagonisti coinvolti compiano ogni sforzo per evitare il rischio che queste storiche testate del gruppo possano andare incontro ad un ridimensionamento del proprio ruolo”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto.
“Conosco il grado di professionalità e la passione che soggiace alla realizzazione quotidiana dei giornali e dell’informazione online garantita dai giornalisti del Gruppo GEDI – aggiunge Zaia -. Auspico che possa arrivare presto una soluzione positiva alla vicenda: il Veneto, il Nordest, hanno bisogno di mantenere il rapporto di fiducia creato da queste testate con i lettori. Un legame consolidatosi ulteriormente, anche con le istituzioni, durante la recente pandemia. Attendendo che si possano presto conoscere gli aspetti principali del futuro di questi giornalisti e delle testate del gruppo, per quanto di mia competenza resto a disposizione”.

Sisma Turchia, aperto ospedale da campo Regione Piemonte ad Antiochia

Sisma Turchia, aperto ospedale da campo Regione Piemonte ad AntiochiaRoma, 17 feb. (askanews) – Ha aperto stamattina alle 8, con almeno dodici ore di anticipo rispetto al previsto, l’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) della Regione Piemonte allestito nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia distrutto dal terremoto. Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che insieme al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi è in costante contatto con il coordinatore della missione della Maxiemergenza regionale in Turchia, Mario Raviolo.
“I nostri sanitari e volontari della Protezione civile operativi ad Antiochia – osserva Icardi – hanno trovato una situazione catastrofica. La popolazione è stremata, le richieste di assistenza all’ospedale sono continue e di ogni genere. Abbiamo impegnato sul campo personale altamente specializzato e in grado di lavorare in condizioni di massima emergenza. L’ospedale Emt2 della Regione Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo. Ringrazio tutti coloro che in questo momento stanno prestando senza riserve la loro opera per renderlo completamente funzionale alle esigenze delle popolazioni terremotate della Turchia”.
“Ancora una volta il Piemonte scende in campo con la forza preziosa del suo personale sanitario e dei volontari della Protezione Civile per aiutare chi sta vivendo momenti terribili – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Sappiamo quanta dedizione stanno mettendo in campo e non potremmo essere più orgogliosi di loro”.
Il team sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte attualmente operante nell’ospedale da campo di Antiochia è composto da 76 persone: un team leader (chirurgo), un deputy team leader (chirurgo), un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, quattro chirurghi, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, trentuno infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e dodici tecnici logisti afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione Civile. Un organico al quale si aggiungono gli oltre 40 volontari della Protezione civile piemontese operanti nella stessa zona e che hanno contribuito all’allestimento dell’ospedale.
“L’aiuto che diamo in queste circostanze è sempre straordinario – continua Marco Gabusi assessore alla Protezione Civile – sono molto grato a tutti i volontari della Protezione civile piemontese che hanno scelto di partire per la Turchia e portare il loro bagaglio di conoscenza alle persone più bisognose. Il numero dei decessi sta salendo rapidamente è quindi importante intervenire con rapidità per continuare a salvare il maggior numero di persone possibile”.
Conclude Gabusi “Sulla nave sono saliti elettricisti, idraulici, traduttori e personale altamente formato per le situazioni da campo. Siamo in continuo contatto con i volontari nelle zone terremotate: in questo modo possiamo agire prontamente. Il Piemonte e la Protezione Civile ci sono, pronti in prima linea”.
“La popolazione ci ha accolti a braccia aperte – testimonia il coordinatore della missione, Mario Raviolo -, tutti cercano di darci una mano, si mettono a disposizione e ci forniscono con grande affetto acqua e biscotti. Stiamo operando al massimo delle nostre possibilità”.

Autorità antiriciclaggio Ue, Schifani e Lagalla candidano sede Palermo

Autorità antiriciclaggio Ue, Schifani e Lagalla candidano sede PalermoRoma, 17 feb. (askanews) – La Regione Siciliana e il Comune di Palermo sono pronti ad accogliere l’Autorità europea per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, di prossima istituzione. La sede individuata è Castello Utveggio. Nei giorni scorsi, il governatore dell’Isola, Renato Schifani, e il sindaco, Roberto Lagalla, hanno avanzato la proposta al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. E oggi è già arrivata la risposta di Palazzo Chigi, a firma del sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, su delega dello stesso premier. Nella nota vengono richieste ulteriori informazioni specifiche in modo tale da poter far concorrere Palermo come città candidata per l’Italia, insieme a Roma, Torino e Venezia.
“La risposta immediata di Palazzo Chigi è già una prima buona notizia. Gli uffici della Regione e del Comune stanno già preparando il dossier richiesto dal governo nazionale. Riteniamo che Palermo abbia tutte le carte in regola perché proprio qui, attraverso l’opera e gli insegnamenti di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quadro del contrasto alla criminalità di stampo mafioso, sono state gettate le basi per l’elaborazione della normativa nazionale in materia di antiriciclaggio. Uno strumento imprescindibile di prevenzione e di lotta alla corruzione dalla quale deriva l’inquinamento dell’economia e l’alterazione delle regole di mercato”, evidenzia Schifani.
“Esprimo grande soddisfazione e pur nel rispetto di ogni proposta ritengo che Palermo possa aspirare ad esserne la sede più idonea. La scelta della nostra città assumerebbe, poi, un alto valore simbolico e di deterrenza dei reati mafiosi. In particolare di quelli connessi al reinvestimento di risorse illecite, anche per la possibilità di assegnare alla nuova Autorità, senza oneri finanziari a carico dell’Ue, immobili confiscati alla criminalità organizzata. Un segnale di grande importanza è inoltre l’appoggio formale che stanno dando all’iniziativa tutte le istituzioni, fondazioni e associazioni che tengo a ringraziare”, aggiunge Lagalla.
La Regione ha già manifestato la propria disponibilità ad ospitare l’Amla nella sede di Castello Utveggio, recentemente ristrutturato dall’amministrazione regionale con un corposo intervento di riqualificazione anche energetica. Il Comune, invece, potrebbe conferire ulteriori spazi d’ufficio e un immobile di pregio storico nel centro della città, esattamente dove nacque e visse Giovanni Falcone.
Alla proposta di candidatura avanzata a Palazzo Chigi sono allegate una decina di lettere di gradimento da parte di enti pubblici e privati disponibili a contribuire, ciascuno per le proprie competenze, allo sviluppo delle attività dell’Autorità. Si va dall’Università agli Ordini degli avvocati e dei commercialisti, dal Distretto giudiziario della Corte d’Appello alle Fondazioni “Gaetano Costa”, “Giovanni Falcone”, “Rocco Chinnici” “Progetto Legalità”, “Luigi Einaudi” e “Sicilia”, dal Centro studi “Cesare Terranova” al Siracusa international institute for criminal justice and human rights.
Attualmente, nel Mezzogiorno non sono presenti Autorità o articolazioni europee e tutte quelle esistenti hanno sede nell’Italia settentrionale o centrale: Sicurezza alimentare a Parma, Formazione professionale a Torino, Ricerca a Ispra, Istituto universitario a Fiesole, oltre agli Uffici d’ informazione del Parlamento europeo (Roma e Milano), della Bei e della delegazione Ue nella Capitale.
“Confidiamo in un’attenta valutazione della candidatura e nell’accoglimento della proposta, certi comunque che se l’Autorità fosse insediata a Palermo contribuirebbe in modo determinante all’ulteriore sviluppo del nostro territorio, essendo percepita da tutti i cittadini come una concreta attestazione di vicinanza delle istituzioni europee e soprattutto nazionali alla loro voglia di riscatto e di crescita economica culturale e civile”, concludono Schifani e Lagalla.

Dal pack in cera d’api al robot-ortolano: gli oscar green di Coldiretti

Dal pack in cera d’api al robot-ortolano: gli oscar green di ColdirettiMilano, 17 feb. (askanews) – Dal contadino robot all’avvocato agricoltore che aiuta i detenuti, dalle posate di cardo al fagiolo della fertilità fino all’Ape pack per conservare i salumi, sono stati assegnati gli Oscar green della Coldiretti ai giovani innovativi. I premi sono stati consegnati nel corso delle finali di Roma, alla presenza tra gli altri del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dei ministri dell’agricoltura e dello sport Francesco Lollobrigida e Andrea Abodi.
Anna Madeo in Calabria ha inventato la prima Ape pack, una carta d’api fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del suino nero, premiata con l’Oscar Campagna Amica. Un packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto garantendo la conservazione dei salumi anche fuori dal frigo e per lunghi periodi di tempo, oltre ad essere lavabile e riutilizzabile.
In Campania nelle terre confiscate alla camorra è nata con Nicola Margarita e la cooperativa terra Felix una filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo che viene trasformata in posate green biodegradabili, in teli per proteggere le piante e in altri oggetti, mentre con gli scarti della lavorazione si fanno dei pannelli per far nascere i funghi cardoncelli. Un’idea che è valsa l’Oscar nella categoria Fare filiera.
In Molise premiato con l’Oscar Custodi d’Italia Carmine Mosesso che ha recuperato un’antica varietà di fagioli, detti della levatrice, o fagiolo della fertilità che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri ma che negli ultimi anni era quasi estinto prima di tornare sulle tavole grazie all’impegno dei giovani agricoltori.
In Val d’Aosta vince l’Oscar Impresa digitale Didier Chappoz con Hortobot, il contadino robot che analizza l’orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto, aiuta a risparmiare energie e acqua ed è in grado di leggere e decifrare anche improvvise avversità meteo.
L’Oscar alla solidarietà va a Stefano Piatti, avvocato esperto in gestione penitenziaria che è tornato alla terra avviando in Lombardia l’azienda agricola San Giuda divenuta un’occasione del recupero per detenuti ma anche soggetti con disagi psichici, ex tossicodipendenti e ragazze madri.
Serena Vanzetti, della Cooperativa agricola Speranza in Piemonte, si aggiudica l’Oscar Energia per il futuro e la sostenibilità grazie a un progetto che ha permesso di utilizzare i reflui dell’allevamento per ricavare elettricità e biogas per assicurare il riscaldamento del Centro di ricerca sui tumori di Caldiolo (Torino), ma anche biocarburante per i camion.

Ucraina, ambasciatore Italia a Mosca convocato da min. Esteri russo

Ucraina, ambasciatore Italia a Mosca convocato da min. Esteri russoMilano, 17 feb. (askanews) – L’Ambasciatore d’Italia a Mosca Giorgio Starace è stato “convocato” dal ministero degli Esteri della Federazione russa. Il ministero dice di aver fornito all’ambasciatore le proprie valutazioni sulla fornitura di armamenti ed equipaggiamenti militari da parte italiana all’Ucraina. “Il diplomatico italiano è stato informato delle valutazioni russe sulle continue forniture di armi e attrezzature militari” a Kiev, “comprese quelle offensive, sull’addestramento del personale militare ucraino e, in generale, sulla linea occidentale di intensificazione il conflitto” si scrive da Mosca in una nota del Ministero degli Esteri russo. Durante la convocazione dell’ambasciatore d’Italia è stato inoltre espresso “sconcerto” da parte russa “in relazione alla recente cancellazione delle esibizioni di alcuni artisti russi nella Repubblica italiana”.
Le decisioni delle autorità italiane “purtroppo, testimoniano la manifestazione di una tendenza a discriminare gli artisti russi e gli stretti scambi culturali e umanitari, che è discordante con le dichiarazioni dei rappresentanti della leadership italiana sull’importanza di mantenere un spazio unico della cultura europea e mondiale, sull’inammissibilità di erigere barriere basate sulla nazionalità”, si legge nel testo pubblicato dal ministero degli Esteri russo. “All’ambasciatore è stato detto che la Russia rimane aperta al dialogo nel campo della cultura e non intende imporre restrizioni alle figure culturali italiane, ovviamente, se la parte italiana rispetta le condizioni di uguaglianza e reciprocità nell’attuazione delle relazioni in questo settore” si aggiunge.
Chiaro il riferimento ai concerti del pianista russo Denis Matsuev, che erano previsti per maggio di quest’anno a Brescia e Bergamo, e che sono stati annullati. I sindaci Giorgio Gori ed Emilio Delbono hanno, infatti, accolto la richiesta dell’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk di riconsiderare la presenza di Matsuev, “noto per essere particolarmente vicino a Putin”, come ha spiegato la stampa locale bergamasca. Per questo la cancellazione al Teatro Donizetti e al Teatro Grande.
L’ambasciata russa in Italia ha sostenuto che la rappresentanza diplomatica ucraina a Roma farebbe da “censore” in Italia: “L’Ambasciata dell’Ucraina in Italia continuerà ad agire come censore dei teatri e delle sale da concerto italiane? O c’è speranza che l’Italia possa ancora difendere la propria sovranità in questo campo?” ha scritto in un tweet nei giorni scorsi.

Pechino andrà alla guerra per Taiwan? Xi di fronte a un bivio

Pechino andrà alla guerra per Taiwan? Xi di fronte a un bivioRoma, 17 feb. (askanews) – A quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, gli occhi del mondo cominciano a guardare con attenzione a un altro focolaio di conflitto che potrebbe accendersi coinvolgendo una superpotenza: Taiwan. E, mai come oggi, il rischio geopolitico collegato alla Repubblica di Cina, nata dalla fuga di Chiang Kai-shek nel 1949 di fronte all’avanzata delle forze comuniste di Mao Zedong, è percepito come elevato. Tutti se ne sono resi conto a luglio scorso, quando l’allora speaker della Camera dei Rappresentanti Usa Nancy Pelosi fece un’inedita visita a Taipei: Pechino rispose lanciando missili nello stretto in un’esercitazione a fuoco vivo che segnalò quanto questo passaggio dell’esponente dem americana fosse urticante per Xi Jinping.
Oggi un altro alto esponente americano – secondo quanto ha rivelato il Finn+ancial Times – ha messo piede a Taiwan. Si tratta dei vice assistente segretario alla Difesa Michael Chase, il delegato di Lloyd Austin a seguire le questioni cinesi. Chase è il primo funzionario del Pentagono ad arrivare a Taiwan dal 2019. La precedente visita di Heino Klinck, allora assistente segretario alla Difesa, interrompeva un’assenza di funzionari del Pentagono nell’isola durata un quarantennio.
Segno di una particolare preoccupazione americana rispetto alla situazione nello Stretto, che ha spinto Washington a rafforzare la presenza militare, ad aumentare seccamente le forniture di sistemi d’arma sostificati a Taipei e ha chiedere ai suoi alleati regionali più importanti – Giappone e Corea del Sud – a rafforzare la loro capacità militare.
La reazione cinese è stata come consueto secca. “Siamo fermamente contrari alle interazioni ufficiali e ai contatti militari tra gli Stati Uniti e la regione di Taiwan. Questa posizione è coerente e inequivocabile”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin. “Esortiamo gli Stati Uniti – ha proseguire – a rispettare il principio dell’Unica Cina e i tre comunicati congiunti Cina-Usa, a mantenere l’impegno dei leader statunitensi di non sostenere la cosiddetta indipendenza di Taiwan, a interrompere ogni forma di contatto ufficiale e militare con Taiwan, a smettere di intromettersi la questione di Taiwan e smettere di creare nuovi fattori che potrebbero portare a tensioni nello Stretto di Taiwan”.
Non è affatto detto che a Taiwan scoppi un conflitto, anzi diversi esperti tendono a escluderlo. Tuttavia è evidente che Xi Jinping insiste sul tema della “riunificazione” molto più di tutti i suoi predecessori. Il più forte tra i leader cinesi dai tempi di Mao sembra voler lasciare come eredità del suo lungo periodo al potere iniziato nel 2012, proprio l’unificazione della madrepatria.
Pechino è però consapevole che più passa il tempo, più la prospettiva di una riunificazione pacifica si allontana. L’opinione pubblica a Taipei diventa sempre meno cinese e sempre più “taiwanese”. In questo senso gli anni al potere di Tsai Ing-wen, una presidente che ha avuto toni spiccatamente indipendentisti pur senza superare la linea rossa di una dichiarazione formale, hanno contribuito a consolidare un’identità “nazionale” taiwanese.
Questo slittamento verso l’indipendenza di fatto non può essere certamente accettato impunemente dalla Cina, e tanto meno dalla Cina di Xi. Così Pechino ha fortemente aumentato la pressione militare sul’isola. Nel 2023, in poco più di un mese e mezzo, si sono già tenute tre esercitazioni militari consistenti che hanno avuto lo scopo di fare da “secco avvertimento contro l’escalation di provocazioni da parte di Taiwan e degli Stati uniti, che hanno danneggiato lapace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”, come ha detto senza mezzi termini il portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan Ma Xiaoguang.
La via militare, tuttavia, resta una delle opzioni, non l’unica e neanche la preferibile, anche nell’elaborazione di Xi.
In questo senso potrebbe essere cruciale la scadenza elettorale del 2024, quando i taiwanesi saranno chiamati a eleggere un nuovo presidente, visto che Tsai non si ricandiderà. Pechino osserverà con grande attenzione quella scadenza e il percorso che porterà al voto. Nelle elezioni locali dello scorso anno il Partito democratico-progressivo di Tsai, che ha un approccio molto vicino all’indipendentismo, ha registrato una cocente sconfitta e c’è stato un ritorno di fiamma del Kuomintang, il partito nazionalista che fu guidato da Chiang Kai-shek e quindi fautore della creazione della Repubblica di Cina (Roc), ma che negli ultimi anni è diventato il più propenso a instaurare un rapporto migliore con la Cina popolare.
A questa scadenza potrebbe essere anche mirato il cambiamento previsto al vertice dell’organismo che si occupa di Taiwan. Al XX Congresso del Pcc, che ha sancito un inedito terzo mandato per Xi come leader, ha promosso il teorico Wang Huning al Comitato permanente del Politburo, sostanzialmente l’organismo di vertice del partito formato da fedelissimi del presidente, e a capo della Conferenza politico-consultiva del popolo cinese che, accanto al Congresso nazionale del popolo, svolge le cosiddette “Due Sessioni”, principale appuntamento legislativo cinese. Si terrà il mese prossimo.
La Conferenza consultiva ha specifiche competenze sulle minoranze – quindi pure su quella di Taiwan – e Wang ha cominciato a lavorare sulla questione taiwanese anche attraverso apparizioni pubbliche. La scelta in quel ruolo di un teorico, considerato sì di grande spessore, ma che non ha un background di politica e amministrazione, ha fatto pensare agli osservatori che il presidente voglia essere pronto a modificare alla bisogna la cornice teorica di una possibile riunificazione.
Secondo quanto scrive The Diplomat, una testata online solitamente attenta a queste sfumature, Xi potrebbe aver compreso che la proposta di replicare a Taiwan il sistema adottato per il rientro di Hong Kong, cioè “un paese-due sistemi”, non ha alcun appeal per i taiwanesi, i quali sono nella quasi totalità contrari a questo tipo di opzione (tanto più dopo l’imposizione nell’ex colonia britannica della legge sulla sicurezza nazionale che ne ha ulteriormente ristretto gli spazi di libertà), potrebbe volere la flessibilità teorica di proporre a Taiwan una nuova piattaforma per accettare la riunificazione. O un cuneo propagandistico per ottenere un minimo di consenso internazionale, se dovrà usare la forza.

Covid, questa settimana casi ancora in calo ma salgono i decessi (+7,2%)

Covid, questa settimana casi ancora in calo ma salgono i decessi (+7,2%)Roma, 17 feb. (askanews) – Nella settimana 10-16 febbraio 2023 sono stati registrati 28.354 nuovi casi positivi al Covid-19 con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente (erano stati 30.911). Sono i dati settimanali relativi alla situazione epidemiologica nel Paese resi noti da Iss-Ministero della Salute. 299 i deceduti con una variazione di +7,2% rispetto alla settimana precedente (279). Ancora in calo il numero di tamponi processati: 536.080 tamponi con una variazione di -2,0% rispetto alla settimana precedente (547.026). Il tasso di positività è al 5,3% con una variazione di -0,4% rispetto alla settimana precedente (5,7%).

Tim, Labriola: bene per tutti se c’è competizione sulla rete

Tim, Labriola: bene per tutti se c’è competizione sulla reteMilano, 17 feb. (askanews) – “Se c’è una competizione sulla rete che possa massimizzare il valore, ridurre il debito e metterci tutti quanti nelle condizioni di competere al meglio, penso vada bene per tutti quanti”. Lo ha detto l’AD di Tim, Pietro Labriola, in un’intervista interna rivolgendosi ai colleghi. “Comunque vada a finire abbiamo dimostrato che abbiamo una chiara visione del mercato – ha spiegato -. Poi ci sono delle cose che sono nella sfera delle nostre possibilità e delle cose al di fuori”.

Al Brasimone laboratorio hi-tech per droni e accademia di volo

Al Brasimone laboratorio hi-tech per droni e accademia di voloRoma, 17 feb. (askanews) – Droni high-tech, dotati di sistemi per internet of things (IoT), big data e sensori innovativi per la sicurezza e il monitoraggio ambientale; un laboratorio di automazione e controllo per progettare e testare velivoli a pilotaggio remoto, un’accademia di volo aperta al pubblico tra le più grandi in Italia per l’addestramento dei piloti in scenari critici, ma anche una nuova gamma di sensori tecnologicamente avanzati. Sono i risultati del progetto EXADRONE condotto da ENEA in collaborazione con METAPROJECTS nel Centro Ricerche ENEA di Brasimone (Comune di Camugnano, Bologna) e co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
In particolare, nel nuovo laboratorio di automazione e controllo sono stati sviluppati e testati su droni sensori di nuova generazione di tipo LIDAR (Light Detection And Ranging) basati su tecnologie laser sviluppate da ENEA, utili per il monitoraggio ambientale ed analisi delle acque in tempo reale ma anche sensori per il monitoraggio di siti, installazioni nucleari e infrastrutture di rilevanza strategica quali ponti, viadotti e dighe.
Tramite nuovi algoritmi di controllo e gestione dati, – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero in italiano del settimanale ENEAinform@ – questa nuova gamma di sensori applicati alla tecnologia dei droni, consente di monitorare in tempo reale l’eventuale presenza di inquinanti nelle acque di superficie, ispezionare ponti, viadotti, dighe rilevando criticità o cambiamenti nel tempo, monitorare siti con possibile inquinamento radiologico, ricercare sorgenti radioattive disperse ed ispezionare siti nucleari.
Grazie alla presenza di professionalità, esperti e specializzati, nell’innovativo laboratorio di automazione e controllo vengono condotte attività di progettazione meccatronica ed elettronica, ricerca e consulenza nello sviluppo dei prodotti, applicazioni firmware e software, supporto alla certificazione per la loro commercializzazione ed eseguiti test su sensori e tecnologie di automation, motion control ed elettronica di potenza, oltre a sistemi di localizzazione GPS miniaturizzati, radiofrequenza e IoT, rivolta in particolare ad applicazioni di supporto alla Pubblica Amministrazione.
L’Accademia di Volo, riconosciuta da ENAC come Entità Riconosciuta (Recognised Entities-RE, ai sensi del Regolamento (UE) 2019/947) in categoria “SPECIFIC”, è dotata di campo scuola da 1.500 metri quadrati con aree didattiche, per l’addestramento teorico, pratico e l’abilitazione al pilotaggio di droni per operazioni critiche.
“Il Centro ENEA di Brasimone con i suoi 400 ettari di superficie è un luogo ideale per operare in totale sicurezza fuori dai centri abitati e ospitare più piste autorizzate ENAC per l’esercizio dei voli”, sottolinea Mariano Tarantino, responsabile Divisione Sicurezza e Sostenibilità per il Nucleare di ENEA. “Il campo volo, con un ampio spettro di scenari critici di addestramento in Italia, si completa con la possibilità di realizzare corsi abilitanti per i piloti di drone ma anche di specializzazione per professionisti su fotogrammetria, termografia e agricoltura di precisione e per missioni speciali autorizzate da ENAC”.
Il progetto EXADRONE si inserisce nel contesto delle iniziative per il rilancio del Centro ENEA di Brasimone, un polo di eccellenza a livello nazionale e internazionale per lo sviluppo di tecnologie avanzate per l’energia, la salute, l’ambiente e il territorio, specializzato in particolare nei settori sicurezza nucleare, fusione a confinamento magnetico, tecnologia dei metalli liquidi per sistemi nucleari di nuova generazione, prototipazione di sistemi e componenti per applicazioni energetiche, tecnologie e materiali innovativi. Sono stati avviati, inoltre, progetti nel settore medicale e si provvede all’addestramento e al supporto logistico al Programma Nazionale di Ricerca in Antartide.
Il Centro di Ricerca si trova sull’Appennino tosco-emiliano, in un’area di interesse delle regioni Emilia-Romagna e Toscana e collabora con le istituzioni di ricerca di Paesi leader in campo tecnologico (quali Cina, Regno Unito, Giappone, Canada, Stati Uniti), dispone di un parco di infrastrutture sperimentali avanzate ed è aperto a ricercatori, borsisti, studenti e dottorandi provenienti da enti di ricerca e università internazionali.

Malattie rare, la campagna di UNIAMO arriva nella città di Genova

Malattie rare, la campagna di UNIAMO arriva nella città di GenovaRoma, 17 feb. (askanews) – La campagna #uniamoleforze, realizzata da UNIAMO – Federazione italiana malattie rare, ha toccato oggi Genova, con il coinvolgimento di Matteo Rosso (Deputato, Membro della Commissione Affari sociali), Brunello Brunetto (Consigliere Regionale Presidente della Commissione Consiliare Salute e Sicurezza Sociale), Angelo Gratarola (Assessore Regionale alla Sanità), Carmelo Cassibba (Presidente Consiglio Comunale Genova), Filippo Ansaldi (Direttore Generale ALISA) e i rappresentanti del Coordinamento Malattie Rare. La conferenza stampa, nel Salone di Rappresentanza Comune di Genova, ha visto, dopo il lancio del video ufficiale con la voice-over di Luca Ward, i rappresentanti dei pazienti, presentare idee progettuali e bisogni da condividere con le Istituzioni.
“Siamo a metà del mese di febbraio e abbiamo già realizzato molte tappe della nostra campagna #uniamoleforze, incontrando politici, istituzioni e altri stakeholders. È importante tenere alta l’attenzione sulle malattie rare, Regioni come la Liguria possono essere un ottimo campo di prova per processi organizzativi e modelli di presa in carico innovativi, il loro successo si può realizzare solo con il costante confronto e contributo della comunità dei malati rari”, ha dichiarato la Vice Presidente di UNIAMO, Eva Pesaro. “Oggi vi è stato un confronto tra i rappresentanti delle associazioni e i vari stakeholders sui principali temi che sarà importante affrontare insieme”.
L’esempio italiano. L’Italia è un’eccellenza nel campo delle malattie rare: primo Paese in Europa per numero di patologie inserite nello screening neonatale esteso (49), con una legge che ha permesso la costruzione della rete (279/2001), primo anche per numero di Health Care Provider appartenenti alle reti ERN (European Reference Networks). Per la disponibilità di trattamenti approvati da EMA, il nostro Paese è al terzo posto. Inoltre, con la legge approvata a fine 2021 (L. 175), si è cercato di introdurre anche alcuni elementi rispetto alla presa in carico sociale delle persone con malattia rara. La stessa legge ha istituito il Comitato Nazionale Malattie Rare, che dovrà coordinare e promuovere le azioni su questa tematica nei prossimi anni, partendo dall’aggiornamento del Piano Nazionale Malattie Rare.
Dieci focus per i pazienti.
Il coinvolgimento e l’ascolto continuo dei rappresentanti dei pazienti sin dalle prime fasi dei processi decisionali: dalle sperimentazioni, alle gare, ai comitati etici, alla programmazione sanitaria (così come previsto anche dalla Riforma del III Settore e ribadito anche dalle linee guida recentemente emanate dal Ministero della Salute). Lo stanziamento di fondi dedicati al Piano Nazionale Malattie Rare. La necessità dell’approvazione del nomenclatore tariffario e lo sblocco di tutte le successive integrazioni LEA, fra le quali quella per l’introduzione della SMA nel panel dello Screening neonatale esteso. L’omogenea disponibilità di trattamenti e terapie su tutto il territorio nazionale, con speciale riguardo per quelli c.d. extra-LEA. l’emanazione dei decreti attuativi per la sperimentazione clinica, in modo da aumentare il numero di sperimentazioni e garantire quindi un accesso precoce a più pazienti; lo stesso per i decreti della L. 175/2021. Una maggior integrazione ospedale territorio, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e la focalizzazione su come integrare i cambiamenti organizzativi dettati dal DM 77 con il modello di presa in carico delle persone con malattia rara; l’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari per creare una vera rete intorno al paziente; la realizzazione della transizione età pediatrica/adulta. La formazione e la stabilizzazione dei professionisti che si dedicano alle malattie rare. Il finanziamento a funzione, e non a prestazione, per la presa in carico multidisciplinare delle persone con malattia rara (già regolato dalla Legge e mai finanziato). Un più omogeneo riconoscimento del peso della malattia rara a livello di prestazioni assistenziali; una particolare attenzione, inoltre, a tutele lavorative specifiche. La messa in campo di tutto quanto necessario affinché nel nostro Paese il tempo medio per arrivare ad una diagnosi scenda da 4 a 2 anni.
È possibile manifestare il proprio sostegno sui social indossando la maglietta ufficiale della Giornata (#RareDiseaseDay, #Uniamoleforze, #RariMaiSoli) disponibile sul sito www.uniamo.org.
La Giornata ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, la Camera dei Deputati, il Ministero della Cultura, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, AIFA, Centro Nazionale delle Ricerche, Agenas, FNOPI (Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche), FNOPO (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostretrica), FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), AOPI (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani), Forum Terzo Settore, Comitato Italiano Paralimpico, Orphanet, Terzjus, Fondazione Telethon, Special Olympics Italia, del Comune di Genova, di Alisa, della Regione Liguria.
Si ringraziano Rai Pubblica Utilità (per la campagna di sensibilizzazione), Sky Italia (per la diffusione dello spot TV), Radio AIdel22, Radio ISAV, New Radio Star, Radio Frejus, Radio Club 103, Radio Bruno Fiorentina, RadioBlaBlanetwork NEWS, Radio Sound Bari, Radio Ufita, Radio Web Italia, Radio Onda Blu, Radio Star Grosseto, Blueslinesradio, Radio Planet it, Diversamente Radio, Radio Studio Play, Radio Luna Porto Torres, Radio Quaranta Web, Radio Antenne RC, Radio Piana Stereo, Radio Free Station, Radio Sette Note, Radio W Uai Fi, Radio Network, Radio Selfie, Dimensione Radio, Radio Medua, Radio Piave, Radio PlaNet Italia, Radio Roma Live, Radio Stella Marina, Radio Centro Fiuggi, Radio RCC, Radio Gioventù in Blu, Radio DeejaY (per il passaggio dello spot radiofonico), IGP Decaux per il supporto alla campagna out-of-home.
La Giornata delle Malattie Rare è realizzata anche con il contributo non condizionato di: Alexion Astrazeneca Rare Diseases, BeiGene, Biogen Italia, Blueprint Medicines, Boehringer Ingelheim, Brystol Myers Squibb Company, Chiesi Global Rare Diseases, CSL Behring, Horizon, Jazz Healthcare Italy, Medac Pharma, PTC Therapeutics, Roche Italia, Sanofi Italia, Sobi Rare Strength, Takeda Italia. Grazie a Pfizer e ad ATM Milano.