Crosetto avverte: l’Italia sarà il “Pierino della Nato”Roma, 16 feb. (askanews) – La richiesta avanzata ieri dai Paesi membri della Nato, durante il vertice dei ministri della Difesa dell’Alleanza a Bruxelles, è stata di raggiungere “il 2% del Pil nel 2024” e di considerare questa percentuale “un punto di partenza e non di arrivo”. Un traguardo che l’Italia, oggi ferma all’1,38%, non potrà tagliare senza un aiuto dell’Unione europea, ha precisato oggi Guido Crosetto nella sua audizione sulle linee programmatiche alle commissioni riunite Difesa della Camera ed Esteri e Difesa del Senato. E quando questo tema “verrà posto al vertice di Vilnius” l’11 e 12 luglio prossimi, “alla fine noi saremo il Pierino della Nato, perché saremo gli unici a non raggiungerlo, a non essere chiari nei tempi con cui lo otterremo, quando gli altri stanno parlando già di arrivare al 2-3%”.
Un aumento che coincide con le sempre più pressanti richieste di aiuto da parte dell’Ucraina, impegnata in una guerra che, secondo il ministro, sarà “lunghissima”. Non si tratta solo di carri armati. Kiev vorrebbe ricevere attrezzature contro attacchi nucleari, batteriologici e chimici. “Probabilmente noi li daremo come Italia, perché di fronte a una richiesta di questo tipo è difficile” dire di no, “e tutto quello che potremo fare, lo faremo”, ha confermato Crosetto.
L’Italia ha sposato da tempo la linea degli Alleati di destinare il 2% del Pil alla Difesa. Una scelta, ha ricordato il ministro, che risale al 2014 ed “è stata ribadita da tutti i governi che dal 2014 si sono susseguiti”. Ieri però, a Bruxelles, Crosetto è stato chiaro: “l’unica persona che in un consesso Nato ha detto che il 2% per l’Italia è difficile da raggiungere è stato il sottoscritto. Per la prima volta in quel consesso”, ha confermato, aggiungendo poi di avere detto “sì a fatica”. Il titolare della Difesa in particolare, ha spiegato che stante le conzioni finanziarie dovute alla crisi e il fatto che l’Europa vuole mettere vincoli al bilancio, “questo impegno è difficile da raggiungere”. Tanto più che è considerato “il punto di partenza, non di arrivo, perché paesi come la Polonia investono il 4%, perché l’Inghilterra ha detto che dobbiamo mettere come parametro il 3%”, ha ricordato. Solo un Paese, ha poi precisato, ha detto che non sarebbe arrivato al 2%: il Lussemburgo. Hanno 1.000 soldati e il 2% equivarrebbe a circa 2 miliardi di euro: “non abbiamo dove spenderli”, ha detto il ministro della Difesa lussemburghese.
L’Italia, oggi è ferma all’1,38%. “Per quest’anno, il 2023 sarà l’1,48%. A legislazione vigente, nel 2028 sarà l’1,39%”, ha poi precisato Crosetto, sottolineando che proprio da questo nasce la sua “proposta dello scorporo”. “Nasce perché l’unico modo di non togliere risorse per gli interventi sociali è quello di non calcolare quelle spese all’interno dei vincoli del bilancio”. Se si è costretti a calcolare quell’aumento di spesa all’interno dei vincoli di bilancio, è il ragionamento del ministro, si obbliga il Parlamento a usare quelle risorse, “prendendole da altre parti”. Escludere quelle spese dai vincoli di bilancio, invece, consentirebbe “di investire proprio nei settori in difficoltà adesso”. “La mia”, ha insistito, “è una richiesta in aiuto per investimenti per il sociale, la sanità, per gli interventi economici, per intervenire nei settori dove c’è crisi reale”. Ed è una proposta, ha suo dire, “che dovrebbe essere sostenuta dalle forze politiche” perché consentirebbe proprio alle forze politiche “uno spazio di intervento proprio nei settori di crisi, in cui abbiamo bisogno”.
La richiesta di aumento dei fondi per la Difesa è d’altra parte giustificata dalla percezione che “quello che sta succedendo nel mondo aumenterà l’insicurezza del mondo”. In Ucraina, “i tempi del conflitto saranno lunghissimi”. La Russia “non ha alcuna intenzione di abbandonare le aree occupate” e l’Ucraina non può consentire questa occupazione. “Auspico e posso intravedere un cessate il fuoco, che non significa la fine della guerra”, ha spiegato Crosetto. “Il giorno in cui cesseranno le armi si potrà iniziare un ragionamento. Ma oggi non mi pare ci siano le condizioni da parte della Russia di terminare questi attacchi”, ha aggiunto, ricordando che l’Ucraina chiede aiuti ogni giorno “perché ogni giorno cadono bombe, ci sono carri armati che vanno avanti e truppe che cercano di occupare città, suonano sirene che ti dicono di andare ai rifugi”.
Kiev non chiede solo tank. Sono “arrivate richieste molto specifiche nei giorni scorsi”, anche di cose molto più preoccupanti, tipo attrezzature di difesa da attacchi nucleari, batteriologici e chimici, che fanno meno notizia dei carri armati, ma che probabilmente noi daremo come Italia, perché di fronte a una richiesta di questo tipo è difficile” dire di no, “e tutto quello che potremo fare, lo faremo”, ha sottolineato il ministro, senza entrare nei dettagli di quello che sarà fatto.
Ma in questo “scenario geopolitico problematico”, non c’è solo il fronte Est. Esiste anche un fronte Sud: “è la mia grande preoccupazione”, ha precisato Crosetto. Qui “il terrorismo sta crescendo di pari passo con la crescita della povertà e del cambiamento climatico, che strappa pezzi di terra alla possibilità di essere coltivati. “Il tema fondamentale nei prossimi anni sarà per noi l’Africa. Il nostro destino è indissolubilmente legato alla crescita economica dell’Africa, non soltanto per il problema dell’immigrazione. O quel continente cresce economicamente, ha la possibilità di svilupparsi, e noi dobbiamo aiutarlo, oppure questo sarà un problema, perché stante la capacità di produrre ricchezza che c’è adesso, non possono che aumentare terroristi e criminali”. (di Corrado Accaputo)