Berlusconi, Fini: voglio rendere omaggio alla sua umanitàRoma, 12 giu. (askanews) – “Sul mio rapporto politico con Silvio Berlusconi sono state dette da entrambi migliaia di parole. Nell’ora della sua dolorosa scomparsa desidero rendergli omaggio ricordandone la grande umanità. Nel febbraio 2008 quando, a pochi giorni di distanza, tutti e due perdemmo nostra madre, Silvio fu davvero, in un momento doloroso per entrambi, un amico che mi fu di conforto. Con identico sentimento rivolgo ai figli, ai familiari e alla comunità di Forza Italia le mie sentite condoglianze”. Lo dichiara l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, ultimo segretario del Msi e fondatore di Alleanza Nazionale, co-fondatore con Berlusconi della Casa delle Libertà del centrodestra.
Abi, Sileoni: avvii percorso per convincere Intesa Sp a rientrare in CaslRoma, 12 giu. (askanews) – “Per convincere banca Intesa a rientrare nel comitato sindacale di Abi sarà fondamentale e indispensabile che Abi, e non io o la Fabi, costruisca insieme ad Intesa un percorso interno alla stessa Abi dove sarà fondamentale la presenza qualificata di personaggi che conoscono il mondo delle relazioni sindacali”. Lo ha affermato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nella sua introduzione al 22mo congresso nazionale della Federazione autonoma bancari che si apre oggi a Roma.
“Non abbiamo voglia di perdere tempo, ma abbiamo soltanto un obiettivo: portare a casa un contratto nazionale per la categoria, mettendo in condizione i sindacati aziendali e di gruppo di svolgere al meglio la loro attività con regole chiare e trasparenti. Se Intesa deciderà di non rientrare nel comitato sindacale di Abi, ci sarà il rischio concreto che, nell’attuale clima di competizione economica e politica fra gli stessi gruppi bancari, qualcuno possa seguire Intesa e uscire dal Casl. Sarebbe un danno enorme per tutti, ma ripeto il percorso e l’iniziativa devono essere prese e tracciate da Abi, subito”.
Berlusconi, Ruini dice messa per lui: ha impedito ex Pci al potereRoma, 12 giu. (askanews) – “Sono molto addolorato per la morte di Silvio Berlusconi. Era persona di grande intelligenza e generosità. Ha avuto meriti storici per l’Italia, soprattutto avendo impedito al Partito ex comunista di andare al potere nel 1994. E anche per l’introduzione del bipolarismo in Italia. Inoltre ha operato molto bene in politica estera”. Lo ha detto il cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana, commentando ad askanews la notizia della morte di Silvio Berlusconi.
“Sono stato uno dei suoi amici – ha aggiunto Ruini -. Domani celebrerò la santa messa per lui perché il Signore nella sua misericordia, lo accolga nella sua eterna pienezza di vita”.
I giocatori di Berlusconi: “Sempre grati per le opportunità”Roma, 12 giu. (askanews) – “Riposa in pace Mr. Berlusconi. Per sempre grato per l’opportunità che mi hai dato di giocare per il tuo iconico club”. Così sui suoi profili social Ruud Gullit commenta la notizia della morte di Silvio Berlusconi all’età di 86 anni. L’ex calciatore olandese ha vestito la maglia del Milan dal 1987 al 1993 e poi ancora nel 1994. Con Marco Van Basten e Frank Rijkaard ha formato lo storico trio degli olandese del Milan di Arrigo Sacchi. Tanti i giocatori o i tecnici dei suoi Milan che gli hanno reso omaggio. Franco Baresi, uno degli uomini simbolo del Milan vincente targato Silvio Berlusconi, accoglie in lacrime la notizia: “Mi sento più solo. Per me era come un padre, un presidente unico e affettuoso per tutti. Ha realizzato i miei sogni”, spiega ancora Baresi, vicepresidente onorario del Milan. Filippo Galli propone di intitolargli lo stadio: “Se l’idea partisse da iniziativa popolare, sarebbe una soluzione da poter percorrere” dice. “Sono davvero rattristato, è volato via una persona speciale”. Così a Gianluigi Lentini. “Ha fatto la storia su ogni cosa che ha fatto – spiega l’ex giocatore, che passò dal Torino al Milan nel 1992 diventando uno degli acquisti più costosi dell’era Berlusconi – E’ stato indimenticabile per me e per tutti”. Via Instagram arriva la reazione di Vincenzo Montella, ultimo tecnico avuto dal Cavaliere al Milan che ha vinto nel 2016 la Supercoppa italiana ai rigori contro la Juventus: “Fiero di averti regalato l’ultimo trofeo da Presidente del tuo amato Milan. Riposa in pace”. Paolo Maldini su Instagram: “Ci lascia un genio, visionario e sognatore, ma soprattutto un amico che ha cambiato la storia della nostra Italia. Grazie di tutto Presidente, hai fatto vivere a tutti noi milanisti un sogno lungo più di 30 anni, nessuno sarà mai come te”.
Fabio Capello ha parlato a Sky Sport: “Personaggio unico, con una forza e un carisma che ho visto in poche altre persone. Tanti hanno cercato di fare come lui senza riuscirci, aveva capacità manageriale e capacità di trovare uomini giusti per raggiungere gli obiettivi. Sapeva scegliere. Ha fatto cose incredibili. Ricordo la prima volta a Milanello che disse che voleva far diventare il Milan la squadra più forte del mondo, e ci riuscì. Ha creato televisioni, ha creato il Milan. Capiva subito chi era importante e chi aveva idee giuste, ma pure i momenti in cui intervenire. Di tutti gli acquisti che ha fatto, fra giocatori e allenatori, ne ha sbagliati pochi. Un ricordo? Nel 2007 allenavo il Real Madrid e mi chiese di Ronaldo, gli dissi che era il più forte che avessi mai allenato ma che oramai non aveva più voglia e che lo avevamo già venduto in Arabia Saudita. Il giorno dopo Ronaldo era un giocatore del Milan”.
La serie A omaggia Berlusconi: “Protagonista per decenni”Roma, 12 giu. (askanews) – Da Lotito a Commisso a Pozzo ed altri presidenti, il calcio italiano rende onore a Silvio Berlusconi, deceduto oggi all’età di 86 anni. Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, commenta così la scomparsa di Silvio Berlusconi: “Il Presidente Berlusconi è stato un protagonista assoluto del calcio per decenni. Ha fatto la storia di questo sport, modificandone i paradigmi e innovando sempre, portando il calcio italiano sul tetto d’Europa e in cima al mondo. La Lega Serie A si unisce commossa al dolore della famiglia e di tutti gli italiani”.
“Il mondo dello sport perde un grande innovatore, protagonista indiscusso del calcio italiano e non solo, a partire dalla seconda metà degli anni ’80 con i trionfi internazionali del Milan, fino ai giorni nostri come artefice della rinascita dell’A.C. Monza” scrive il presidente della Lazio Claudio Lotito”. “Se ne va un imprenditore illuminato, una figura carismatica, capace di accompagnare e guidare l’evoluzione di questo sport”. Condoglianze dall’Inter. “Il Presidente Steven Zhang e tutta FC Internazionale Milano esprimono il proprio profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi. La sua figura ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro Paese. Le sfide tra l’Inter e il suo Milan hanno reso la città di Milano il cuore del calcio mondiale” è il pensiero di Steven Zhang. Per il presidente del Milan Rocco Commisso: “Sono vicino alla famiglia Berlusconi per la loro perdita. Silvio Berlusconi, leader politico e istituzionale, è stato un punto di riferimento e un modello vincente per lo sport italiano e per l’imprenditoria nazionale e internazionale. Da parte mia, della mia famiglia e di tutta la Fiorentina le più sentite condoglianze per il grave lutto”. E ancora l’Udinese: “Gianpaolo Pozzo e tutta l’Udinese esprimono il proprio cordoglio e dolore per la morte di Silvio Berlusconi, uomo che ha segnato la storia dell’imprenditoria e del calcio italiano. Da parte del club la vicinanza ai suoi familiari e a tutte le componenti del Monza”. Questo il cordoglio del Torino dopo la morte di Silvio Berlusconi: “geniale imprenditore, grande innovatore e figura di primissimo piano della politica italiana”.
Berlusconi, Mattarella: ha plasmato nuova geografia della politicaRoma, 12 giu. (askanews) – “La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”. Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi.
“In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua ‘discesa in campo’, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo”, ricorda il capo dello Stato. “Ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica. E’ stato una persona dotata di grande umanità e un imprenditore di successo, un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni. E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano. Desidero esprimere il mio cordoglio e la mia solidarietà ai figli, a tutti i familiari, al suo partito, a coloro che più gli sono stati vicini nella vita e nell’ultima battaglia contro la malattia, combattuta con coraggio ed esemplare ottimismo”, conclude il Presidente della Repubblica.
Il Milan cita Berlusconi: “Domani sogneremo altri traguardi”Roma, 12 giu. (askanews) – “AC Milan profondamente addolorato piange la scomparsa dell’indimenticabile Silvio Berlusconi e si stringe con affetto alla famiglia, ai collaboratori e agli amici più cari”. Così il ricordo del Milan di Silvio Berlusconi. Tweet che si conclude con le sue parole: “Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan”. Grazie Presidente, per sempre con Noi”.
Meloni: Silvio Berlusconi tra gli uomini più influenti della storia d’ItaliaRoma, 12 giu. (askanews) – “Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente. Era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Berlusconi, la costruzione di un impero economico e commercialeRoma, 12 giu. (askanews) – Se il suo excursus politico e le vicende giudiziarie richiedono pagine e pagine per essere raccontate, il percorso imprenditoriale di Silvio Berlusconi non è da meno. Laureato in giurisprudenza nel 1961 all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla pubblicità; istrione e venditore nato, le idee certo non gli mancano e le conoscenze politiche e finanziarie per realizzarle nemmeno. Dalle esperienze giovanili di intrattenitore sulle navi da crociera e come venditore di elettrodomestici, passo dopo passo inizia a costruire un impero economico che lo porterà a posizionarsi stabilmente tra i primi 10 uomini più ricchi d’Italia e tra i primi 500 al mondo, dando vita a un gruppo che resta una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane e che tutt’oggi impiega oltre 15 mila persone e si pone tra i grandi protagonisti internazionali nei settori della comunicazione e dell’intrattenimento, sui quali dalla metà degli anni Novanta ha progressivamente concentrato il proprio impegno espandensosi anche all’estero, in particolare in Spagna. Con l’intuizione della tv commerciale, Berlusconi ha saputo cambiare il volto innanzitutto della sua città natia – divenuta capitale dell’industria pubblicitaria italiana – e poi dell’intero Paese, influenzando notevolmente la cultura di massa degli italiani in tutti i suoi aspetti.
Gli esordi nel mattone con Edilnord negli anni ’60 e ’70: le operazioni a Brugherio, poi Milano 2 a Segrate e Milano 3 a Basiglio portano la sua firma. Negli anni ’80, l’ingresso da tycoon nel settore della piccola emittenza radiotelevisiva privata, trampolino di lancio per rivoluzionare il mondo della televisione e dar vita con Canale 5, Rete 4 e Italia 1 a un gruppo in grado di competere con la rivale pubblica ‘big’, la Rai. Un gruppo che ha anche forgiato negli anni numerosi talenti nel settore radiotelevisivo, del cinema, del giornalismo. I suoi investimenti hanno spaziato in innumerevoli campi che vanno dalla finanza (con Fininvest costituita nel 1975 e in seguito con Mediolanum in jv con la famiglia Doris), alla grande distribuzione (la Standa, acquisita da Fininvest nel 1988 dal gruppo Ferruzzi-Montedison e detenuta fino al 1998, a sua volta azionista della catena di videonoleggio Blockbuster Italia), al multimediale (con Mediaset costituita nel 1993 e quotata nel 1996), all’editoria (il gruppo Mondadori, Il Giornale, per citare i più importanti), alla pubblicità (con Publitalia), al calcio (il Milan, suo dal 1986 per quasi 30 anni, e poi il Monza).
Sull’origine delle fortune di Berlusconi e sui soci originari delle holding a monte della catena di controllo di Fininvest già decine di libri sono stati scritti e probabilmente altri ne seguiranno. Qualcuno ritiene che il finanziamento dei primi affari venne favorito dal padre Luigi, divenuto dirigente della Banca Rasini dopo una lunga carriera interna. Qualcuno ha teorizzato invece fonti opache. Di certo, in seguito furono facilitate dalle relazioni politiche, mai nascoste, in area Dc e Psi. Soprattutto quella con Bettino Craxi, che fu anche testimone delle sue seconde nozze, quelle con Veronica Lario, sposata nel 1990. E’ proprio al governo Craxi che si ascrivono i decreti che favorirono il sistema di syndication tra emittenti locali che aveva consentito alle tv di Berlusconi di trasmettere in contemporanea su tutto il territorio nazionale (cosa che la legge esistente consentiva allora alla sola Rai) e che hanno poi portato nel 1990 – tra infinite polemiche – alla stesura della legge Mammì di riordino del sistema radiotelevisivo. Dalla sua famosa “discesa in campo” in prima persona nell’agone politico, nel gennaio 1994, sebbene avesse lasciato ogni incarico operativo, gli interessi economici dell’impero di Berlusconi si sono intrecciati spesso con le decisioni politiche dei suoi governi, portando sotto i riflettori il mai risolto tema del “conflitto d’interessi”. Nell’occhio del ciclone sono finiti di volta in volta provvedimenti di varia natura, da quelli sull’imposta di successione a quelli a quelli sul falso in bilancio, oltre alla Gasparri, la legge delega del 2004 che ha portato nell’anno successivo al testo unico della radiotelevisione, regolando tra l’altro i tetti di affollamento pubblicitario.
La stessa decisione di entrare in politica sulle ceneri della prima Repubblica demolita da Tangentopoli, secondo i suoi detrattori, fu spinta da necessità personali, per salvare le proprie aziende dal fallimento. Il gruppo in capo a Fininvest aveva accumulato oltre 5mila miliardi di lire di debiti finanziari ed era stato di fatto “commissariato” dalle banche creditrici che avevano imposto la presenza del manager Franco Tatò (nel ruolo di Ad Fininvest dal 1993 al 1995) per riequilibrare i conti della società. Ad affiancare il Cavaliere negli affari nel corso degli anni è stata una manciata di fedelissimi. Primo tra tutti, di nome e di fatto, il top manager Fedele Confalonieri (amico sin dai tempi del liceo dai Salesiani), tuttora presidente di Mediaset; Ennio Doris (che fu suo partner in Mediolanum), Adriano Galliani (Ad del Milan dal 1986 al 2017 e di Mediaset dal 1986 al 1998, ora dell’A. C. Monza) e l’avvocato Vittorio Dotti (legale di Berlusconi e della Fininvest dal 1980 fino al 1996), con il quale si sciolsero i legami dopo che nel 1995 la fidanzata di allora di Dotti, Stefania Ariosto, divenne la “teste Omega” nel processo Sme contro lo stesso Berlusconi e l’avvocato Cesare Previti.
Ma anche il discusso Marcello Dell’Utri (condannato nel 2014 a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto ritenuto mediatore tra Cosa Nostra e lo stesso Berlusconi), che ebbe incarichi apicali in Publitalia e Fininvest. Molti, inoltre, i manager del gruppo di Berlusconi che hanno ricoperto anche incarichi politici tra le fila di Forza Italia, tanto da ispirare fiumi d’inchiostro sull’inedito binomio “azienda-partito”/”partito-azienda”. Tra i principali antagonisti di Berlusconi nel mondo del business, invece, non si può tralasciare Carlo De Benedetti, “l’Ingegnere”, già “patron” dell’Olivetti e poi del gruppo Cir-Cofide-Sorgenia, oltre che per lunghi anni dell’editoriale l’Espresso e del quotidiano La Repubblica. De Benedetti e Berlusconi si sono scontrati in un interminabile duello per oltre trent’anni, tra vicende personali e vicende imprenditoriali. Una su tutte la guerra di Segrate, le cui origini risalgono all’anno 1984 e della quale il Lodo-Mondadori fu un episodio centrale. La vicenda si arricchisce negli anni successivi di nuovi intricati capitoli giudiziari, fino ad arrivare al Lodo Mondadori-bis che si chiuse nel 2015. Mentre De Benedetti aveva accesso ai salotti dell’alta borghesia e dell’intellighenzia milanese, Berlusconi ha a lungo sofferto per l’esclusione dal “salotto buono” della finanza, ovvero Mediobanca. L’ostracismo da parte di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi (e degli azionisti bancari) lo tenne fuori per molto tempo. Ma, dopo una lunga anticamera, sdoganata anche da Doris e dagli allora amici del Cavaliere Tarak Ben Ammar e Vincent Bollorè, la Fininvest entrò a fine 2005 nel capitale di Mediobanca, con una piccolissima quota che venne poi arrotondata fino al 2% e apportata al patto di sindacato, dove la famiglia Berlusconi è stata rappresentata prevalentemente da Marina. Fininvest è poi uscita dall’azionariato di Mediobanca nel 2021. Quanto a Bollorè, da cordiali relazioni d’affari, i suoi rapporti con Berlusconi si trasformarono in uno scontro acceso quando il timoniere della rivale francese Vivendi giunse a minacciare il cuore stesso dell’impero berlusconiano tentando nel 2016 la scalata, non riuscita, a Mediaset.
Camera ardente ad Arcore,probabili funerali Stato in Duomo MilanoRoma, 12 giu. (askanews) – La camera ardente di Silvio Berlusconi sarà organizzata nella sua villa di Arcore, protagonista della sua vita pubblica e privati. I suoi funerali si terranno, probabilmente di Stato nella mattinata di mercoledì, dovrebbero tenersi nel Duomo della sua Milano. Lo si appreende da fonti vicine alll’ex premier presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, morto stamani all’ospedale san Raffaele di Milano. Dove è stata informalmente preannunciata una possibile conferenza stampa del prof.Zanfgrillo, prima del trasferimento della salma di Berlusconi dal san Raffaele ad Arcore.