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Ue: dazi Usa sarebbero dannosi e ingiustificati, pronti a reagire

Ue: dazi Usa sarebbero dannosi e ingiustificati, pronti a reagireRoma, 10 feb. (askanews) – Eventuali dazi da parte degli Stati Uniti su acciaio e alluminio provenienti dall’Unione europea sarebbero “ingiustificati” e la Commissione Ue, nel caso in cui venissero effettivamente adottati “reagirà per proteggere gli interessi di imprese, lavoratori e consumatori rispetto europei a misure ingiustificate”. Lo si legge in un comunicato diramato dall’ente comunitario, in merito ai dazi sull’acciaio al 25% annunciati dall’amministrazione Trump.


Tuttavia, “al momento non abbiamo ricevuto alcuna notifica ufficiale riguardo all’imposizione di dazi addizionali sui beni europei – precisa la Commissione-. Non risponderemo a annunci generalizzati, senza maggiori o una chiarimento scritto”. “In generale, l’imposizione di dazi sarebbe illegale e economicamente controproducente – prosegue la Commissione europea – specialmente data la profonda integrazione delle catene di approvvigionamenti tra Unione europea e Stati Uniti, stabilite tramite il commercio e gli investimenti transatlantici. Fondamentalmente i dazi sono tasse. Imponendo dazi, gli Stati Uniti tasserebbero i propri cittadini, aumentando i costi per le imprese e alimentando l’inflazione. In più i dazi aumentano l’incertezza economica e minano l’efficienza e l’integrazione dei mercati globali”.

Foibe,Mattarella: troppo a lungo foiba sinonimo occultamento storia

Foibe,Mattarella: troppo a lungo foiba sinonimo occultamento storiaRoma, 10 feb. (askanews) – “La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ciascuna perdita, ciascun sacrificio, ciascuna ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo “foiba” e “infoibare” furono sinonimi di occultamento della storia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata del ricordo.


“Il ricordo delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente – dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate – perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori”, ha concluso Mattarella.

Nastri d’argento, documentario dell’anno “Ciao, Marcello” di Corallo

Nastri d’argento, documentario dell’anno “Ciao, Marcello” di CoralloRoma, 10 feb. (askanews) – Va a “Ciao, Marcello – Mastroianni l’antidivo” di Fabrizio Corallo il Nastro d’Argento per il Documentario dell’anno 2025 che premia, ogni anno, il significato particolare di un film che abbia lasciato il segno non solo per la qualità del racconto ma anche per la capacità di mettere a fuoco, attraverso la lente della memoria, un tema o il ritratto di un personaggio speciale.


Com’è già accaduto nella scelta di “Ennio” di Giuseppe Tornatore, dedicato al grande Morricone, o con “Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone su Massimo Troisi, e prima ancora con il film su Sergio Leone di Francesco Zippel, ancora una volta i giornalisti, con il documentario di Corallo su Marcello Mastroianni – prodotto da Surf Film, Dean Film e Cinecittà con la partecipazione di Rai Documentari – premiano un racconto che celebra l’attore più amato in Italia e nel mondo con una ricostruzione affidata alla sua stessa voce e alle preziose testimonianze recuperate dalle memorie d’archivio di tanti protagonisti del suo tempo. “Voci che ne rimettono a fuoco la storia e la personalità” sottolinea la motivazione dei giornalisti cinematografici “in un viaggio affettuoso nel più grande cinema di sempre. Un film che attraversa la carriera di Mastroianni come il suo modo di vivere anche il fascino, il talento e il successo che Marcello ha avuto per tutta la vita, con una naturale semplicità mai tradita”.


A Fabrizio Corallo, regista del film sceneggiato da Silvia Scola con il regista e presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il Nastro d’Argento sarà consegnato nella premiazione prevista a Roma dopo il Festival di Berlino, insieme ai vincitori delle diverse sezioni dei Nastri dedicati al Documentario. Annunciata oggi anche la Selezione ufficiale dei documentari in corsa per entrare nelle cinquine finaliste, una quarantina di titoli scelti tra i 185 documentari editi nel 2024 e proposti entro il 31 dicembre scorso dai festival più importanti o nelle rassegne specializzate, e in qualche caso, anche trasmessi su reti o piattaforme televisive.


In selezione per il Cinema del reale un panorama ricco di temi, storie e personaggi particolarmente attento all’attualità in un anno che ancora una volta nell’immaginario degli autori non dimentica le migrazioni, il mondo senza pace, l’allarme ma anche le proteste sul clima dei giovani e dedica, come sempre tra Spettacoli e Cultura, un’attenzione speciale alla memoria e al talento di attori indimenticabili. Tra tutti, con Marcello Mastroianni, l’immensa Eleonora Duse nel centenario della morte ma anche un indimenticabile protagonista del cinema civile come Gian Maria Volontè e, ancora, Paolo Villaggio e Carlo Mazzacurati che ci ha lasciato troppo presto. Da Enrico Berlinguer, nell’ultima stagione del suo impegno, a Liliana Segre, anche i grandi protagonisti della Storia e della politica entrano nella rosa dei documentari selezionati insieme ai film dedicati, nella Cultura, a Cesare Pavese e Italo Calvino. C’è come sempre anche la Musica con i film su Pino Daniele, Gabriella Ferri, Franco Califano. Dallo sci al calcio, infine, una cinquina speciale dedicata agli eroi dello sport. La selezione ufficiale è firmata dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI): Laura Delli Colli (Presidente), Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi e Maurizio di Rienzo, in particolare per il coordinamento delle proposte visionate.

Foibe, Mattarella: la tragedia degli esuli fu sottovalutata e disconosciuta

Foibe, Mattarella: la tragedia degli esuli fu sottovalutata e disconosciutaRoma, 10 feb. (askanews) – Nei confronti degli esuli istriani “spesso l’accoglienza in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare. Stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto diffusa indifferenza, diffidenza. Financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano, in Italia, alla stessa ideologia comunista di Tito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata del ricordo.


“Non mancarono, nelle vicende tristi degli esuli, atti di forte solidarietà, di amicizia, di accoglienza da parte di molti italiani. Ma, in generale, la loro tragedia, di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu, per molti, una pena inattesa e dolorosa” ha insistito Mattarella ricordando che “l’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia del nostro Paese quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

Rai Libri: esce “Iubilaeum. A.D. 1300”, romanzo di Luigi De Pascalis

Rai Libri: esce “Iubilaeum. A.D. 1300”, romanzo di Luigi De PascalisRoma, 10 feb. (askanews) – Rai Libri presenta “Iubilaeum. A.D. 1300”, romanzo di Luigi De Pascalis.


La fede e il potere. Bonifacio VIII, il Papa con la spada, l’Ordine dei Templari, il Re di Francia Filippo IV il Bello. È tra Parigi e Roma che si snoda la vicenda narrata da Luigi De Pascalis nel suo nuovo romanzo. Tradimenti, intrighi e cospirazioni lastricano la strada verso l’evento che cambia per sempre la storia dell’Occidente cristiano: il primo Giubileo. Alla fine del 1299 si diffonde la voce che il Papa potrebbe concedere l’indulgenza plenaria a coloro che nel 1300 visiteranno le basiliche romane. Tra i pellegrini che si mettono in viaggio verso Roma c’è il templare Geoffrey de Charnay, che ha l’incarico di consegnare a Bonifacio VIII un importante documento riguardante un dimenticato Giubileo di un secolo prima e di riferirgli che il tesoriere parigino dell’Ordine distoglie grosse somme a favore di Filippo IV, con cui il pontefice è in contrasto. Geoffrey, inseguito intanto dai sicari di Nogaret, il guardasigilli del sovrano, salva dai banditi tre “romei” – marito, moglie e la figlia, Berenice.


La giovane, dalla conturbante bellezza, tormenta i sonni e i pensieri del templare che finisce per cedere al suo fascino. Al gruppo, composto ormai dal templare e dalla famiglia di romei, si unirà il medico Arnaldo da Villanova, in viaggio per porre rimedio ai mali di Bonifacio. Intanto a Roma un mercenario bizantino, Demetrio Iliadis, cerca per conto di Bonifacio di scoprire cosa avviene all’Hostaria de l’oca… Un intreccio coinvolgente, una ricostruzione storica fedele, per un romanzo che conduce il lettore in uno dei momenti più significativi del Tardo Medioevo. “Iubilaeum. A.D. 1300”, di Luigi De Pascalis, edito da Rai Libri nella collana Cristalli Sognanti, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 12 febbraio 2025.


Luigi De Pascalis è un autore di narrativa storica e fantastica. Ha pubblicato romanzi e numerosi racconti in riviste, quotidiani e antologie. Per due volte ha vinto il Premio Italia per la letteratura fantastica e il Premio Acqui Storia nel 2016. Tra i suoi romanzi ricordiamo quelli della serie di Caio Celso (La dodicesima Sibilla. Un’indagine di Caio Celso, Rosso Velabro, Il signore delle furie danzanti. La prima indagine di Caio Celso, Il collezionista di sogni), La pazzia di Dio (finalista Premio Acqui Storia), La morte si muove nel buio (finalista Premio Acqui Storia e Premio Salgari), Notturno bizantino, la lunga fine di un impero (candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Acqui Storia 2016), Il sigillo di Caravaggio, Il pittore maledetto, La congrega segreta. Come illustratore ha realizzato Pinocchio, graphic novel sul romanzo di Carlo Collodi. Cristalli Sognanti è la collana di Rai Libri dedicata alle parole che aspirano a diventare visioni. Un contenitore di storie pensate per diventare film o serie Tv perché costruite con il ritmo del racconto per immagini, attraverso la creatività dei grandi autori italiani.

Tim: attesa conti e rumors M&A spingono titolo sui massimi da 2 anni

Tim: attesa conti e rumors M&A spingono titolo sui massimi da 2 anni

Milano, 10 feb. (askanews) – Tim resta sotto i riflettori in Borsa in una settimana che si prospetta clou per il gruppo. Le azioni a metà mattinata salgono dell’1,6%, con un top toccato a 0,3061 euro, sui massimi da circa due anni. Mercoledì si riunisce il cda che esaminerà i risultati preliminari 2024, da cui ci si attendono notizie positive, e l’aggiornamento del piano strategico, che verranno presentati il giorno successivo alla comunità finanziaria.


A trascinare il titolo anche le speculazioni sul consolidamento del mercato italiano delle tlc che vedono il gruppo guidato da Pietro Labriola al centro di diversi rumors. Indiscrezioni che spaziano da un interesse dei francesi di Iliad – che avrebbero anche già sondato il Governo, per una combinazione delle proprie attività italiane o con le attività consumer di Tim o anche con tutta Tim – all’attivismo del fondo Cvc, che da tempo guarda al dossier, in particolare a Enterprise, fino a un intervento di Poste Italiane. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante potrebbe sostituirsi nel capitale a Cdp o per il momento limitarsi a un accordo commerciale tramite Poste Mobile. Poste, sempre secondo indiscrezioni, riunirebbe oggi un cda straordinario. Inoltre, ci potrebbe essere un’accelerazione anche sul fronte della vendita di Sparkle al Mef e al fondo Asterion, la cui validità dell’offerta è stata prorogata al 15 marzo. Secondo quanto riportato nel weekend dal Sole 24 Ore, il gruppo delle banche finanziatrici si sarebbe completato con l’arrivo di Intesa Sanpaolo a fianco di Ing, Banco Bpm e Mps.

Mostre, a Roma “Sguardi nell’anima” di Stefania Ceccariglia

Mostre, a Roma “Sguardi nell’anima” di Stefania CeccarigliaRoma, 10 feb. (askanews) – Dal 21 febbraio al 31 marzo a Roma, la galleria del ristorante Il Margutta ospita la mostra “Sguardi nell’anima”, personale dell’artista Stefania Ceccariglia. L’esposizione, curata da Flaminia Gallo con la cocuratela e organizzazione di Tina Vannini, racconta l’intensità degli sguardi e la profondità delle emozioni attraverso opere vibranti, dense di colore e materia.


La sua arte è un’esplorazione della libertà espressiva: le sue pennellate energiche e materiche danno vita a volti, occhi e fiori che sembrano emergere dalla tela, superandone i confini, trasportando lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca di sé stesso nelle profondità degli sguardi che dipinge. Le opere di Ceccariglia trovano il loro fulcro negli occhi, elemento centrale della mostra. Ogni sguardo è un ponte tra l’artista e chi osserva, una porta aperta sull’anima. Nei suoi dipinti, gli occhi non sono semplici dettagli anatomici, ma specchi di emozioni, capaci di riflettere la profondità dell’essere umano. L’evoluzione cromatica è un altro tratto distintivo del suo stile. Se nei primi anni la sua pittura era caratterizzata da toni più morbidi, oggi si distingue per contrasti forti e vibranti. Spesso il nero è il punto di partenza, non come assenza, ma come base da cui il colore esplode con forza. Un processo che richiama l’influenza di Van Gogh, maestro a cui si ispira e con cui condivide la ricerca di libertà attraverso la pittura.


“La pittura è un viaggio che inizia dentro di me e che si svela sulla tela – ha spiegato l’artista Stefania Ceccariglia – ogni pennellata è un frammento della mia vita, un’esplorazione di emozioni e ricordi che vanno oltre il visibile. Quando dipingo, non sto semplicemente creando un’immagine, ma sto raccontando una storia, la mia storia, quella di chi sono e di ciò che ho vissuto. La tela diventa una finestra aperta sul mio mondo interiore, dove ogni colore, ogni tratto, diventa una parte di me che prende forma, un movimento che non si ferma alla superficie”. Le tecniche miste con acrilico, stucco e pastello danno corpo ai soggetti, creando superfici stratificate che sembrano vivere di energia propria. Il tratto veloce e istintivo dell’artista dà vita a un movimento continuo, come un vortice che rispecchia i moti dell’animo umano. “L’arte di Stefania Ceccariglia è un’esperienza visiva e sensoriale – ha detto Flaminia Gallo, curatrice della mostra – i suoi sguardi ci chiamano, ci interrogano, ci accolgono. Il suo tratto è deciso, mosso da un’urgenza espressiva che trova nella pittura un linguaggio potente e istintivo. L’uso della materia e del colore genera un’energia vibrante, che supera il confine della tela per coinvolgere lo spettatore in un dialogo emotivo e profondo. Ogni opera è una storia da leggere attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, una finestra aperta sulla fragilità e sulla forza dell’anima umana”.


Accanto ai ritratti, un altro elemento essenziale nella poetica di Ceccariglia è la natura, rappresentata in particolare attraverso i fiori di campo. I fiori, realizzati con tecniche miste, sono metafore di resistenza e trasformazione, testimoni di una bellezza delicata ma forte, capace di sopravvivere e rinnovarsi. “Le opere di Stefania, con quegli sguardi intensi e magnetici, sono vere narrazioni visive capaci di trasmettere emozioni profonde – ha concluso Tina Vannini, titolare de Il Margutta e cocuratrice della mostra – ogni quadro si apre come una finestra su un mondo interiore, dove luce e colore dialogano per rivelare storie di bellezza e introspezione. Sono convinta che la mostra al Margutta saprà incantare e ispirare ogni visitatore, offrendo un’esperienza immersiva che va ben oltre il semplice atto del vedere”


Ceccariglia, nata nel 1968 a Roma, dove risiede tuttora, da sempre appassionata di pittura, ispirata dagli impressionisti e post-impressionisti, ha iniziato a dipingere a olio in età giovanile per poi passare all’acrilico. Continua a dedicarsi alla pittura per passione sperimentando la tecnica mista ma avendo sempre al centro del progetto il contrasto cromatico e l’uso della materia come elemento distintivo del proprio tratto stilistico.

Meloni: ricordare le foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare le foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.