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Torino, cambia lo statuto della Città Metropolitana

Torino, cambia lo statuto della Città MetropolitanaRoma, 15 feb. (askanews) – Martedì 14 febbraio la Conferenza metropolitana dei Sindaci del territorio – ne erano presenti 138 – ha approvato all’unanimità tre modifiche allo Statuto della Città metropolitana di Torino, che consentiranno di raggiungere più agevolmente il numero legale nelle sedute dell’organismo di rappresentanza dei Comuni. La Conferenza è chiamata una o più volte l’anno ad esprimere un parere sul Bilancio di previsione, sul DUP-Documento Unico di Programmazione e sul Rendiconto della gestione dell’Ente di area vasta.
Le modifiche approvate dai primi cittadini prevedono la possibilità che un Sindaco possa delegare a partecipare alla Conferenza, oltre al Vicesindaco, anche un assessore o un consigliere comunale. Inoltre il tempo di deposito delle Deliberazioni, previsto per consentire ai Sindaci che compongono la Conferenza metropolitana di esaminare gli atti su cui devono esprimere il loro parere, si riduce da 30 a 15 giorni, per consentire di accelerare l’operatività dell’Ente. Le modifiche all’articolo 24 dello Statuto della Città metropolitana prevedono inoltre la possibilità di una convocazione da remoto per via telematica, in caso di necessità e a seguito di un approfondimento tecnico sulla modalità di svolgimento delle sedute e di espressione del voto.
La Conferenza metropolitana ha anche ratificato il DUP e il Bilancio di previsione 2023-2025, già approvati dal Consiglio metropolitano il 25 gennaio.
Al termine della seduta della Conferenza, il Consiglio metropolitano si è riunito per procedere all’approvazione definitiva del DUP e del Bilancio 2023-2025, già esaminati in prima lettura il 25 gennaio. Sono state approvate anche l’adesione all’associazione PAsocial e la definizione dei rapporti conseguenti all’istituzione del Comune di Mappano, in relazione alla gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del consorzio CIT.

I Pooh annunciano una seconda data all’Olimpico di Roma

I Pooh annunciano una seconda data all’Olimpico di RomaMilano, 15 feb. (askanews) – Inarrestabili Pooh! Dopo il successo riscosso dall’annuncio dell’evento allo stadio San Siro di Milano che in meno di una settimana ha quasi raggiunto il sold out, la band più amata della musica italiana aggiunge anche un secondo appuntamento allo Stadio Olimpico di Roma sabato 15 luglio con l’evento “Pooh – Amici x sempre”.
Ad annunciarlo Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, ospiti in studio al Tg1.
A condividere il palco con loro anche l’amico di sempre Riccardo Fogli.

L’olio d’oliva Cenerentola dell’alimentare made in Italy

L’olio d’oliva Cenerentola dell’alimentare made in ItalyMilano, 15 feb. (askanews) – L’olio d’oliva è la Cenerentola dell’alimentare made in Italy. Non usa giri di parole Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma, che ricorre a alla metafora fiabesca per concludere una presentazione che fotografa in maniera puntuale la filiera olivicola italiana. Lo ha fatto in occasione di un convegno organizzato a cinque anni dall’accordo di filiera tra Confagricoltura e Carapelli Firenze, di proprietà dalla multinazionale spagnola Deoleo, per evidenziare i benefici derivanti dalla collaborazione di tutti gli attori.
Il punto di partenza è il calo strutturale della produzione italiana di olio che, secondo Nomisma, nel 2022 toccherà le 208mila tonnellate (stimate) dalle 513mila del 2010. Un calo che vede coinvolte in prima linea tre regioni di peso come Puglia (-52% 2022 su 2021), Calabria (-42%) e Sicilia (-25%). E questo avviene in un contesto di mercato dove invece altri player stanno emergendo grazie agli investimenti produttivi: per capire di cosa parliamo basta vedere come in 10 anni, dal 2011 al 2021, la superficie agricola investita a olivo in Italia sia scesa del 3,5% contro l’aumento del 41,6% del Cile o, rimanendo nel bacino mediterraneo, contro il +5,6% della Spagna che anche sul fronte dell’export, nello stesso decennio, quasi ci doppia in termini di crescita, con +5,7% contro il nostro +3%.
Dietro il calo strutturale della produzione di olio d’oliva, che è un fenomeno globale, ci sono sicuramente le condizioni climatiche avverse ma se guardiamo al nostro Paese non possiamo dimenticare le caratteristiche distintive della filiera, a partire dalla frammentazione produttiva: in Italia, dove l’olivo rappresenta la coltivazione più diffusa, il 40% delle aziende olivicole ha meno di 2 ettari di oliveto e solo il 2,5% oltre 50 ettari, con un tessuto produttivo che spesso è orientato all’autoconsumo.
Con otto chili di consumo pro-capite, tuttavia, siamo il primo consumatore al mondo di olio di oliva e questo rende necessario il ricorso alle importazioni anche se ci confermiamo un grande Paese esportatore con una quota di mercato del 21% (pari a 343mila tonnellate per un valore di 1,5 miliardi) al secondo posto dopo un leader indiscusso come la Spagna che ci doppia con una market share superiore al 42%.
In questo contesto, sottolinea Nomisma, le potenzialità per la nostra filiera olearia restano alte, anche considerando il fatto che a oggi la quota di consumo di olio d’oliva sul totale grassi consumati a livello mondiale è inferiore al 5% con un tasso di crescita che in un decennio si è mantenuto basso. E l’olio d’oliva italiano potrebbe beneficiare anche di un posizionamento molto alto all’estero, dove svetta per percezione in Paesi come Stati Uniti, Germania e Giappone.
Focalizzando, poi, l’attenzione sull’ultimo anno, non vanno trascurati un dato e la congiuntura generale. Il 2022, infatti, sarà ricordato come un anno record per l’export agroalimentare made in Italy che potrebbe sfiorare i 60 miliardi. Parliamo però di una crescita di circa il 15% a valore, all’interno della quale l’olio d’oliva ha segnato un +22% nel periodo gennaio-ottobre che tuttavia si sgonfia al +5,6% se si guardano i volumi. I rincari dei costi energetici e delle materie prime, poi, hanno eroso la redditività delle imprese e generato inflazione al consumo con una variazione del prezzo dell’olio d’oliva del 16% a dicembre 2022 rispetto allo stesso mese del 2021, coi rischi che questo comporta, lato domanda, per i tagli al carrello della spesa tanto quanto per la rimodulazione dei canali di acquisto (con la crescita del discount). Nel caso dell’olio d’oliva, proprio i canali di vendita meritano attenzione perchè la Gdo riveste un ruolo preponderante per le vendite. Al suo interno ancora oggi il 69% del venduto è olio comunitario, il 100% italiano copre una quota del 24,6% mentre le Dop e le Igp si fermano a un 2,4%, lasciando intravedere un forte potenziale di crescita.
Di fronte a una filiera così eterogenea e frammentata, non solo sul versante produttori ma anche della trasformazione, la necessità, secondo Pantini, è quella di intraprendere investimenti e avviare un processo di modernizzazione, incluso un ricambio generazionale, visto che meno del 5% delle aziende è guidata da under 40. Occorre “fare filiera” per contrastare la volatilità dei mercati: a oggi meno del 3% delle imprese agricole ha accordi pluriennali con imprese industriali o commerciali, un ulteriore limite agli investimenti, non solo produttivi, ma anche organizzativi, commerciali e di comunicazione al consumatore. Investimenti necessari affinchè l’olio d’oliva passi dall’essere considerato un “semplice condimento” a un “prodotto-cibo”, le cui scelte d’acquisto non dipendano più prevalentemente dal “fattore prezzo”.

Dalla Basilicata gli auguri di Cicala per Cassano a vertice Cassazione

Dalla Basilicata gli auguri di Cicala per Cassano a vertice CassazioneRoma, 15 feb. (askanews) – “Per la prima volta nella storia d’Italia una donna si appresta a guidare la Corte di Cassazione, ed è una donna di origini lucane. Si tratta di Margherita Cassano, attualmente Presidente aggiunto della Suprema Corte, alla quale formulo a nome mio e dell’intera Assemblea consiliare che ho l’onore di presiedere congratulazioni vivissime”. A rivolgere il pensiero augurale al futuro giudice più alto in grado del Paese il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala.
La commissione incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura ha indicato Cassano, fiorentina di origini lucane, come candidata per la carica di Presidente della Corte di Cassazione. Carica che andrà a ricoprire non appena l’attuale presidente Pietro Curzio andrà in pensione, il prossimo 5 marzo. La sua nomina è stata proposta all’unanimità dal Csm, il voto finale è fissato per il 1° marzo, quando si terrà una seduta a cui parteciperà anche il capo dello Stato.
“Un riconoscimento di assoluto rilievo – afferma Cicala – che ci riempie di gioia ed orgoglio in quanto lucani e che sottolinea il valore della competenza e la forza della determinazione. Leggendo il curriculum di Margherita Cassano si percepisce quanto sia importante investire nel sapere. Un traguardo importante che diventa esempio da emulare per i nostri giovani. L’auspicio che formulo è che l’elezione o la nomina di una donna a capo di una istituzione non faccia più notizia e che sempre più donne competenti e motivate possano rompere il tetto di cristallo in nome di una reale parità di genere nel mondo del lavoro”.

Lazio, Rocca: governerò sul campo, non sarò un tagliatore di nastri

Lazio, Rocca: governerò sul campo, non sarò un tagliatore di nastriRoma, 15 feb. (askanews) – “Le esperienze precedenti che ho avuto, anche in campo internazionale, mi hanno abituato a quelli che lei chiama i ‘riti della politica’. Sono abituato a mediare, ma anche a prendere decisioni nell’interesse comune e se necessario difenderle senza fare passi indietro. Non sono mai stato nella mia vita una figura di mera rappresentanza. Mi considero un operativo, uno che ha fatto esperienza sul campo. Anche la politica ha una sua tecnica, delle regole e delle prassi. Non sarò certo un tagliatore di nastri”. Così il neo governtore del Lazio, Francesco Rocca, in un’intervista a Il Giornale.

Lombardia, Santanchè: FdI traino, passati da 2 a 22 consiglieri

Lombardia, Santanchè: FdI traino, passati da 2 a 22 consiglieriRoma, 15 feb. (askanews) – “Fratelli d’Italia è il primo parti- to ma saremo generosi con gli alleati. In Lombardia avevamo due consiglieri, oggi sono ventidue”. Così Daniela Santanchè, ministro del Turismo, in un’intervista a La Stampa, commentando l’esito delle elezioni regionali.
“Le regionali erano una sorta di primo tagliando. FdI si è confermato il partito trainante della coalizione e il governo Meloni ne esce ancora più forte. Gli italiani credono in Giorgia Meloni, è indubbio che goda di grande consenso. In questi mesi ha dimostrato di saper meritare la loro fiducia. Il traino Meloni ha funzionato e non riconoscerlo vuol dire non saper leggere la politica”, ha spiegato.
“Direi una bugia se dicessi che non sono contenta del primato di FdI. Siamo il primo partito e dobbiamo essere generosi con gli alleati, però naturalmente ognuno avrà il giusto peso in giunta”.
“Non ho in mente cosa chiedere” per la giunta in Lombardia, “voglio prima vedere gli uomini e le donne a disposizione. Occorre una giunta forte, con le migliori personalità, per dare risposte ai lombardi e per fare ancora meglio di quanto fatto finora”. E con Fontana,troveremo un accordo”, ha sottolineato.

Fontana: aspetto l’autonomia, sarà una rivoluzione positiva

Fontana: aspetto l’autonomia, sarà una rivoluzione positivaRoma, 15 feb. (askanews) – “L’attesa più grande è per la rivoluzione dell’Autonomia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al Corriere della sera. “È la possibilità di avere servizi migliori grazie a un trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione. Ciascuna Regione riceverà la cifra che oggi lo Stato spende per un determinato servizio: l’idea è che su quella cifra si possa risparmiare qualcosa da reinvestire in servizi migliori”, spiega.
“Un esempio concreto? Oggi lo Stato conferisce, poniamo, cento euro su una determinata materia. E suddivide quella somma in quattro capitoli. Con l’autonomia, fine dei capitoli: come spendiamo su quella materia sono affari nostri, senza quei vincoli che sono fonte di inefficienze”, sottolinea.
E sulle materie che saranno di competenza delle Regioni dice “in prospettiva, tutte quelle previste dalla Costituzione. Ma è chiaro che tutte insieme non è fattibile. Io comincerei dalla sanità e poi, gradualmente, una volta che siamo pronti ad organizzarci sul territorio, tutte le materie previste. Ma stiamo guardando troppo avanti, ora ci occupiamo della procedura per arrivare a quel risultato”.
Sulle dinamiche interne alla maggioranza in materia di autonomia si dice fiducioso. “Giorgia Meloni ha ribadito più volte di essere favorevole. I problemi semmai verranno da chi racconta certe bugie prive di significato. Si arriva a dire che l’autonomia è incostituzionale quando invece è una previsione esplicita della Costituzione”.

Lombardia, Fontana: ascolterò tutti ma il presidente sono io

Lombardia, Fontana: ascolterò tutti ma il presidente sono ioRoma, 15 feb. (askanews) – “Il presidente sono io. Sono io che dovrò decidere, ascoltati tutti quanti. Del resto, sono cinque anni che è così”. Lo dice al Corriere della sera, il rieletto presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
“Il bello dell’elezione diretta dei presidenti è proprio il fatto che sia… diretta. È una responsabilità che si sente forte da subito: l’essere più il governatore dei lombardi che dei partiti, con la piena consapevolezza dell’indipendenza che mi è stata assegnata con il voto”, spiega.
Sulla formazione della nuova giunta dice “posso dire che nessun partito al momento mi ha fatto alcuna richiesta”. Anche se la ministra Daniela Santanchè ha pubblicamente chiesto la vicepresidenza della Regione. “Che cosa c’è di strano che un partito importante come Fratelli d’Italia rivendichi la vicepresidenza? Quando mai non è stato così?”.

Tim: 2022 batte attese, in piano al 2025 ulteriore accelerazione

Tim: 2022 batte attese, in piano al 2025 ulteriore accelerazioneMilano, 14 feb. (askanews) – In attesa che arrivi il momento decisivo per la partita sulla rete e dopo un 2022 migliore delle attese, il cda di Tim ha approvato all’unanimità il piano industriale 2023-2025, presentato dall’AD Pietro Labriola, che segue il percorso di trasformazione avviato e prevede un’ulteriore accelerazione a livello di gruppo, con il business domestico che sarà in crescita dopo 6 anni a partire da quest’anno. Nonostante un contesto macro profondamente mutato, il nuovo piano, che sarà presentato domani ad analisti e stampa, è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day di luglio.
Tim ha chiuso il 2022 con risultati superiori alla guidance grazie a un ulteriore miglioramento dei trend operativi nel quarto trimestre. In particolare, rispetto al quarto trimestre 2021, i ricavi totali di gruppo sono in crescita del 3,3% anno su anno a 4,3 miliardi, mentre i ricavi da servizi di gruppo aumentano per il terzo trimestre consecutivo con un incremento del 3,6% a 3,9 miliardi.
Nel dettaglio i target finanziari del nuovo piano con l’attuale modello organizzativo e di business prevedono ricavi di gruppo da servizi in crescita low single digit nel 2023, con il business domestico sostanzialmente stabile e il Brasile in crescita high single digit, e ricavi di gruppo da servizi previsti in crescita low single digit nel periodo 2022-25 (Cagr).
L’Ebitda organico di gruppo è previsto in crescita mid single digit nel 2023, con il business domestico stabile/in crescita low single digit e il Brasile in crescita low double digit. L’Ebitda organico di gruppo è atteso in crescita nel periodo di piano mid single digit (Cagr 2022-25), mentre l’Ebitda organico after lease di gruppo è atteso in crescita low to mid single digit per il 2023 e in crescita mid single digit nel 2022-25.
L’equity free cash flow after lease di gruppo cumulato è visto leggermente positivo in orizzonte di piano. Gli investimenti sono stimati a circa 4 miliardi nel 2023 e stabili nel periodo. A livello domestico sono stimati 3,1 miliardi di investimenti annui.
Per NetCo le priorità strategiche di Tim sono una forte spinta alla migrazione delle linee su tecnologia Ftth: entro il 2025, il gruppo ha l’obiettivo di raggiungere in Ftth il 48% delle unità immobiliari del Paese. Sul segmento mobile la priorità è la massimizzazione della copertura in 5G, che entro il 2025 raggiungerà il 90% della popolazione. Per Tim Enterprise è prevista una crescita superiore al mercato di riferimento, con un Cagr dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano.
Infine, come da attese, il cda di Tim ha deliberato di non procedere alla cooptazione di un consigliere in sostituzione del Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, tenuto conto dell’approssimarsi dell’assemblea che sarà chiamata a decidere sulla nomina.

Louis Vuitton nomina Pharrell Williams direttore creativo moda uomo

Louis Vuitton nomina Pharrell Williams direttore creativo moda uomoMilano, 14 feb. (askanews) – Louis Vuitton ha nominato il produttore musicale e stilista di streetwear Pharrell Williams nuovo direttore creativo delle collezioni maschili dopo la morte di Virgil Abloh, scomparso nel novembre 2021.
“Louis Vuitton è lieta di dare il benvenuto a Pharrell come nuovo Direttore Creativo Uomo”, ha comunicato la maison del gruppo Lvmh in un tweet. “La sua prima collezione per Louis Vuitton sarà presentata il prossimo giugno durante la settimana della moda maschile a Parigi”.
La nomina di Williams, più volte vincitore di un Grammy, è la prima grande mossa di Pietro Beccari, recentemente nominato amministratore delegato di Louis Vuitton.