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Come a vigilia guerra Mosca amplia campo addestramento Pogonovo

Come a vigilia guerra Mosca amplia campo addestramento PogonovoMilano, 14 feb. (askanews) – Esattamente come lo scorso anno, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, la Federazione Russa ha ampliato il campo di addestramento militare vicino a Voronezh, dove alla vigilia del 24 febbraio 2022 ha trasferito attrezzature e personale. Lo dimostrano immagini satellitari da Sentinel. Le immagini mostrano che un probabile accampamento è stato allestito presso il campo di addestramento di Pogonovo vicino a Voronezh. Guardando le immagini, l’attività è iniziata a fine gennaio.
Il processo di costruzione del campo nelle foto scattate il 30 gennaio, si sviluppa il primo e il 7 febbraio. The Lookout sui social è stato il primo a notare lo sviluppo. “Sospetto che l’espansione del campo continui” scrive.
Il campo si trova vicino a quello di Pogonovo e, a giudicare dalle immagini satellitari, è stato costruito dopo il 25 gennaio 2023. Inoltre, è stato organizzato un campo tendato nella regione russa di Kursk.
Esattamente un anno fa la Russia ha trasferito attrezzature aggiuntive al confine con l’Ucraina, partendo proprio da Pogonovo, secondo Conflict Intelligence Team. “L’esercito russo ha recentemente istituito un nuovo campo vicino a Voronezh, dove ha accumulato truppe un anno fa prima dell’invasione” scrive su Twitter Mark Krutov di Radio Svoboda, riproponendo tweet del 13 febbraio 2022 proprio del Conflict Intelligence Team.
Cgi

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleare

Ue, l’idrogeno “rinnovabile” non sarà quello dal nucleareBruxelles, 14 feb. (askanews) – La Commissione europea ha adottato ieri a Bruxelles due “atti delegati” che definiscono il concetto di “idrogeno rinnovabile”, detto anche idrogeno verde, ai fini del rispetto di una serie di obiettivi della legislazione europea (in particolare riguardo alla revisione in corso della direttiva sulle rinnovabili) e per dare certezza normativa per gli investimenti e gli aiuti di stato nel settore. Contrariamente a quanto avrebbe voluto la Francia, la definizione adottata comprende solo l’idrogeno e i gas o carburanti derivati (ammoniaca, metanolo, elettro carburanti) prodotti tramite elettrolizzatori alimentati con elettricità da fonti rinnovabili, e non con elettricità di origine nucleare.
La Commissione ha così stabilito le condizioni per applicare il “principio di addizionalità”, secondo cui dal 2028 tutto l’idrogeno verde prodotto nell’Ue dovrà basarsi su nuove capacità di produzione di elettricità da fonti rinnovabili, aggiuntive rispetto alla situazione esistente, e che non dovranno quindi essere sottratte dalla rete elettrica.
Questo principio di addizionalità non dovrà essere applicato solo se il produttore di idrogeno 1) è anche produttore di energia rinnovabile, e dispone di elettrolizzatori collegati direttamente ai propri impianti; 2) se prende l’energia dalla rete in mercati elettrici basati per più del 90% sulle fonti rinnovabili; 3) o se l’intensità delle emissioni a effetto serra dell’elettricità sulla rete è inferiore alla soglia di 18 grammi di CO2 equivalenti per Megajoule (18 gCO2eq/MJ).
In quest’ultimo caso, i produttori di idrogeno potranno limitarsi a concludere dei contratti di fornitura con imprese esistenti che producono energia rinnovabile, senza che siano necessarie nuove installazioni. I contratti di fornitura dovranno assicurare comunque che sia generata una quantità di elettricità rinnovabile almeno equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno certificato verde.
Inoltre, dovranno essere rispettate delle correlazioni geografiche (connessione della zona di produzione dell’elettricità rinnovabile con quella in cui si trova l’elettrolizzatore) e temporali (verifica, ogni mese fino al dicembre 2029, e dal 2030 ogni ora, della corrispondenza tra la produzione di idrogeno rinnovabile e la generazione dell’elettricità rinnovabile necessaria ad alimentarla).
La Francia, proprio a causa del suo mix energetico a basso contenuto di carbonio per la forte presenza del nucleare (63%), avrà in effetti delle condizioni vantaggiose per produrre idrogeno rinnovabile sul proprio territorio. Qui, infatti, i produttori di idrogeno verde non dovranno rispettare il principio di addizionalità, perché l’elettricità sul mercato ha un’intensità di emissioni inferiore alla soglia di 18 gCO2eq/MJ; ma dovranno comunque concludere dei contratti di fornitura di elettricità rinnovabile in quantità equivalente a quella necessaria per produrre l’idrogeno verde. Questo è molto diverso da affermare che verrà considerato “rinnovabile” l’idrogeno prodotto con l’elettricità di fonte nucleare.
Con i diversi mix energetici attuali negli Stati membri, questa condizione di vantaggio varrebbe oggi in particolare per il mercato francese e per la Svezia del Nord (dove oltre al nucleare c’è fortissima presenza di rinnovabili), e non ad esempio per altri paesi con centrali atomiche attive, come Belgio, Germania, Ungheria e Repubblica ceca; ma fra qualche anno le condizioni per la deroga dal principio di addizionalità (90% di rinnovabili o intensità di emissioni sotto la soglia fissata) potrebbero verificarsi anche in altri paesi.
Gli obblighi previsti per la produzione di idrogeno rinnovabile nell’Ue verranno anche per i produttori di paesi terzi che vogliano esportare il proprio idrogeno nell’Unione. A questo fine, saranno introdotti dei sistemi di certificazione che dovranno essere riconosciuti dalla Commissione.
Il pacchetto “REpowerEU” fissa l’obiettivo di produrre nell’Ue 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, per cui sarà necessaria la fabbricazione su larga scala e la diffusione di massa di elettrolizzatori, oggi ancora rari, che avranno bisogno di 500 Terawatt/ora in più di elettricità rinnovabile. Per il 2030 è previsto anche che saranno importati altri dieci milioni di tonnellate di idrogeno verde da paesi terzi (soprattutto Nord Africa, Medio Oriente e Ucraina).
Resta per ora ancora aperta, infine, la questione della definizione dell’idrogeno “a basso contenuto di carbonio” (o “low carbon”), che dovrà essere regolata da un altro “atto delegato”, previsto dal pacchetto sul “Idrogeno e decarbonizzazione dei mercati del gas”. Presentato dalla Commissione nel dicembre 2021, il pacchetto è ancora in fase di negoziato tra i co-legislatori. Sembra soprattutto in questo campo che potrebbe passare la linea francese, con l’identificazione fra l’idrogeno “low carbon” e quello prodotto direttamente con l’elettricità di fonte nucleare.

Calzedonia nel 2022 supera i 3 mld di fatturato (+21,6%)

Calzedonia nel 2022 supera i 3 mld di fatturato (+21,6%)

Nel 2023 consolidamento in Ue. Signorvino sbarca a Parigi

Milano, 14 feb. (askanews) – Nel 2022 il fatturato del gruppo Calzedonia ha raggiunto i 3,047 miliardi di euro con un aumento del +21,6% a cambi correnti (+20,2% a cambi costanti) rispetto ai 2,505 miliardi di euro al 31 dicembre 2021. E’ quanto comunica in una nota sui dati preliminari il gruppo, sottolineando che nel corso dello scorso anno è aumentata la quota di fatturato estero, atteestatasi al 58,5%.
Sul fronte della rete punti vendita, sia all’estero che in Italia, nel corso dell’esercizio ci sono state 252 nuove aperture, 196 delle quali all’estero. In totale, al 31 dicembre, operavano con i marchi del gruppo 5.328 punti vendita, di cui 3.484 all’estero e 1.844 in Italia. Il gruppo, spiega la nota, ha sostenuto investimenti per circa 280 milioni di euro sia sul fronte commerciale, potenziando e rinnovando il canale retail integrandolo sempre più al canale ecommerce, che sul fronte logistico e produttivo.
Nel 2022 il gruppo ha ripreso il percorso di crescita e consolidamento all’estero con importanti aperture negli Stati Uniti, Francia, Spagna e Brasile. Presente in 56 paesi, il gruppo intende perseguire una politica di consolidamento nei principali mercati europei; proseguono, nello stesso tempo, le aperture nel mercato statunitense e in altri Paesi del sud America. In Italia, nel corso dell’anno sono stati inaugurati otto nuovi punti vendita Atelier Emé e tre Signorvino; entrambi i brand hanno conseguito importanti crescite grazie a un ritornato desiderio alla socialità e alla convivialità.
Nel 2023 Signorvino sbarcherà per la prima volta all’estero con l’apertura di un punto vendita nel cuore di Parigi. Falconeri ha riportato eccellenti risultati nelle vendite e punta a rafforzare la sua presenza in Italia e all’estero come brand specializzato nella maglieria in cashmere di altissima qualità. Continuerà nel 2023 lo sviluppo di Intimissimi Uomo e proseguirà l’attività di riqualificazione e ammodernamento dei punti vendita esistenti Calzedonia, Intimissimi e Tezenis. Sempre nel 2022 è stata acquisita una partecipazione dell’80% nella società Antonio Marras, marchio italiano del pret-à-porter ispirato dal genio creativo dello stilista sardo.

Domani a Firenze al via l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano

Domani a Firenze al via l’Anteprima del Vino Nobile di MontepulcianoMilano, 14 feb. (askanews) – Si apre ufficialmente domani con la giornata dedicata alla sola stampa internazionale e nazionale l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano. Le giornate clou alla Fortezza da Basso di Firenze saranno quelle destinate a pubblico e operatori, a partire da sabato 18 e fino a lunedì 20 febbraio. L’Anteprima del Vino Nobile rientra nella Settimana delle “Anteprime di Toscana” inaugurata da PrimAnteprima, l’evento promosso da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana.
Dal 2022 la celebre DOCG di Montepulciano (Siena) è la prima denominazione italiana ad aver raggiunto la certificazione di sostenibilità secondo la norma Equalitas. Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito il 75,8% delle aziende locali: il 98% ha ridotto i trattamenti convenzionali in vigna, il 59% ha messo in campo pratiche legate alla cosiddetta agricoltura integrata, quasi il 70% delle imprese ha scelto l’agricoltura biologica, il 3% quella biodinamica, e l’84,4% negli ultimi cinque anni ha investito in formazione e sensibilizzazione sui temi di sicurezza e ambiente. Da un’indagine del Consorzio, risulta infine che la totalità delle Cantine ha dichiarato inoltre di aver ridimensionato l’utilizzo di fitofarmaci e fitosanitari in campo, e il 69,7% ha dichiarato di aver attuato pratiche per la riduzione dell’utilizzo di risorse idriche per il processo di vinificazione, mentre il 97% ha guardato alla salvaguardia della biodiversità.
Sul fronte della CO2, il 75,8% delle aziende vitivinicole del territorio ha spiegato di aver avviato pratiche per la riduzione di emissione di gas climalteranti e attività di recupero o riciclo di materiali proveniente da scarti di produzione (il 72,7%). Per il 78,8% degli associati al Consorzio, essere sostenibili è un vantaggio anche ai fini della comunicazione e promozione del vino, mentre la totalità dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano è convinta di aver contribuito così al rafforzamento della denominazione, anche grazie agli investimenti in accoglienza in cantina (il 97%).
“Essere una denominazione sostenibile è un impegno non solo rivolto al territorio, ma anche alle persone che lo abitano” ha ricordato il presidente del Consorzio, Andrea Rossi, spiegando che “come Consorzio non abbiamo solo guardato alle attività agronomiche e produttive, ma anche alla divulgazione di queste nei confronti dei cittadini di Montepulciano, dei tanti turisti che ospitiamo durante l’anno”.

Lombardia, Spada (Assolombarda): auguri a Fontana, ora misure su energia

Lombardia, Spada (Assolombarda): auguri a Fontana, ora misure su energiaMilano, 14 feb. (askanews) – “Desidero rivolgere i migliori auguri di buon lavoro ad Attilio Fontana, riconfermato alla guida di Regione Lombardia. Il nostro auspicio è quello di rafforzare un modello vincente di collaborazione tra pubblico e privato tipico dei nostri territori”. Commenta così sui social Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, la rielezione di Fontana alla presidenza della Regione Lombardia.
“La priorità adesso è quella di intervenire, in particolare, con misure su energia, innovazione, lavoro e infrastrutture – ha proseguito – capaci di dare slancio alla competitività di un territorio che produce il 23% del Pil nazionale, grazie al traino delle nostre imprese.

Mecspe, la manifattura si dà appuntamento a Bologna a marzo

Mecspe, la manifattura si dà appuntamento a Bologna a marzoMilano, 14 feb. (askanews) – L’anno si è aperto con segnali incoraggianti per il comparto industriale: calano inflazione e prezzi dell’energia, riprende quota il mercato dell’automotive e, come registrato dall’Istat, il fatturato dell’industria di novembre è cresciuto del +11,5% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Espressione di questa tendenza positiva sarà la prossima edizione di MECSPE, la principale fiera dedicata all’innovazione dell’industria manifatturiera, organizzata da Senaf e in programma a BolognaFiere dal 29 al 31 marzo, che, come ogni anno, raccoglie adesioni da tutto il Paese e dall’estero. Sono infatti già circa 2000 le imprese del comparto che hanno deciso di esporre nei saloni di MECSPE e numerosi sono i visitatori attesi anche quest’anno.
Nel 2023 MECSPE apre le porte al suo pubblico altamente qualificato e professionale per tre giornate immersive, al fine di illustrare soluzioni innovative e sostenibili per la filiera, spianando la strada verso il futuro dell’industria 4.0 con un programma sviluppato sui tre pilastri della manifestazione: formazione, innovazione e sostenibilità. In particolare, quest’anno MECSPE mette al centro l’innovazione in campo energetico con uno sguardo privilegiato sul settore automotive. Il nuovo Cuore Mostra intitolato “Transizione Energetica e mobilità del futuro” è un’area di 2.000 mq interamente dedicata al confronto sui temi della mobilità sostenibile e alle soluzioni tecnologiche che ne favoriranno il progresso. Nel corso dei tre giorni di manifestazione, all’interno del Cuore Mostra, verranno affrontati, attraverso stazioni dimostrative, tavole rotonde e momenti di dibattito con i protagonisti della filiera i focus dell’area: Soluzioni e Tecnologie per la mobilità del futuro, Macchine, Apparecchiature e Sistemi Produttivi per ottimizzare l’efficienza, Reshoring per le filiere della subfornitura e Metal replacement. Nella prima giornata di fiera, l’arena ospiterà inoltre il forum internazionale “2035 E LA FILIERA AUTOMOTIVE: Cambiare il modello produttivo per rispondere ad una trasformazione tecnologica”, in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove, La Camera di Commercio Italo Tedesca e la divisione delle fiere industriali della Fiera di Stoccarda, tra cui AMB e Moulding Expo. Durante l’evento, un team di esperti parlerà delle sfide e delle opportunità che il comparto automotive dovrà affrontare in vista del 2035, attraverso best practice e case history di successo. Tra questi, Alessandro Marino, Presidente della Camera di Commercio Italo-Tedesca, Markus Heseding, Amministratore delegato VDMA, Dino Calia, Mercedes-Benz AG, Daniele De Caro, Stellantis.
Sempre all’interno del Cuore Mostra, nell’ultima giornata di fiera avrà luogo l’”Aluminium Energy Summit”, l’evento organizzato da METEF, l’expo internazionale per l’industria dell’alluminio, della fonderia e pressocolata, delle trasformazioni, lavorazioni, finiture ed usi finali, presente quest’anno a MECSPE con un percorso di contenuti dal mondo dell’alluminio. La filiera dell’alluminio sta avendo una notevole espansione, specialmente nel settore dei trasporti che è quello a più alto utilizzo di alluminio in Italia (42%). Si tratta di un elemento che offre opportunità rivoluzionarie per l’industria, grazie alle sue proprietà energetiche e sostenibili e alla sua capacità di essere riciclato all’infinito. Il panel dell’Aluminium Energy Summit è composto da relatori di primo piano che, forti delle loro esperienze sul campo, forniranno al pubblico gli strumenti per esplorare il futuro delle produzioni di alluminio e metalli primari e della conservazione di energia attraverso il recupero e il riciclo in rapporto con le sfide del mercato e di fornitura energetica.
Lo stesso 31 marzo si terrà il Premio Internazionale Innovazione, l’iniziativa organizzata da METEF consolidata da oltre un decennio per valorizzare i contenuti innovativi proposti dalle aziende del comparto alluminio.
Grande novità del 2023 sarà lo svolgimento, in contemporanea a MECSPE, del Salone Elettronica Italia, che debutta con la sua prima edizione e occuperà il padiglione 28 del quartiere fieristico di Bologna. L’area sarà rappresentativa di tutte le applicazioni industriali attinenti all’elettronica, dalle fasi di progettazione alla produzione di componenti e sistemi, dai sistemi ai servizi fino alla successiva distribuzione sul mercato di componenti, assemblati complessi, macchine per la produzione e sistemi di test. L’obiettivo è quello di offrire al visitatore uno sguardo su tutto il comparto sotto un profilo nazionale e internazionale.(segue)

La Siria apre altri due valichi al confine con la Turchia

La Siria apre altri due valichi al confine con la TurchiaMilano, 13 feb. (askanews) – La Siria ha annunciato la decisione di aprire due ulteriori valichi umanitari al confine con la Turchia per consentire gli aiuti umanitari nelle aree colpite dal terremoto. Un decisione salutata con favore dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
“Mentre le Nazioni Unite lavorano per fornire assistenza ai sopravvissuti al devastante terremoto nel nord-ovest della Siria, @antonioguterres accoglie con favore la decisione che consentirà l’apertura di due ulteriori valichi umanitari lungo il confine con Türkiye”, è scritto sul profilo Twitter dell’Onu.

Calcio, Sampdoria-Inter 0-0, resiste il muro Samp

Calcio, Sampdoria-Inter 0-0, resiste il muro SampMilano, 13 feb. (askanews) – Finisce 1-1 tra Sampdoria e Inter la gara che chiude la 22esima giornata di serie A. Gara di grande compattezza della squadra di Stankovic che riesce a guadagnare un punto nella sfida di Marassi contro l’Inter. La formazione di Inzaghi attacca per tutto il primo tempo e ci prova ripetutamente con Calhanoglu, Lautaro, Darmian e Skriniar. Lammers impensierisce Onana. Nella ripresa la Samp crea qualche pericolo: Gabbiadini sfiora il palo. L’Inter non riesce a essere incisiva e il match termina in parità. Nerazzurri a -15 dal Napoli
22^ Giornata Milan-Torino 1-0, Empoli-Spezia 2-2, Lecce-Roma 1-1, Lazio-Atalanta 0-2, Udinese-Sassuolo 2-2, Bologna-Monza 0-1, Juventus-Fiorentina 1-0, Napoli-Cremonese 3-0, Verona-Salernitana 1-0, Sampdoria-Inter 0-0
Classifica: Napoli 59, Inter 44, Milan, Atalanta, Roma 41, Lazio 39, Torino, Udinese 30, Bologna, Monza, Juventus 29, Empoli 27, Fiorentina, Lecce, Sassuolo 24, Salernitana 21, Spezia 19, Verona 17, Sampdoria 11, Cremonese 8

Meloni: governo promosso dalle urne.Ma Fi-Lega sotto osservazione

Meloni: governo promosso dalle urne.Ma Fi-Lega sotto osservazione

Gli alleati tengono, ma le Europee non sono così lontane. C’è anche partita nomine

Roma, 13 feb. (askanews) – Il mood di giornata sta nelle parole che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, prende in prestito da Julio Velasco, l’allenatore che riportò l’Italia del volley sulla cima del mondo: “Chi vince festeggia, chi perde spiega”. L’affermazione alle Regionali in Lazio e Lombardia, è vero, era attesa ma la maggioranza assoluta conquistata da Attilio Fontana e Francesco Rocca consente a Giorgia Meloni di parlare di “vittoria netta” e di godersi qualche ora di compiacimento dopo essere stata costretta a gestire una nuova crisi internazionale a causa dell’intemerata di Silvio Berlusconi contro il leader ucraino Volodomyr Zelensky.
La presidente del Consiglio prova a metterci una pezza anche cercando di accelerare l’organizzazione del viaggio a Kiev che dovrebbe avvenire proprio a ridosso del 24 febbraio, anniversario dell’inizio della guerra. Ma le scorie dello scontro restano, anche se la linea ufficiale è che tutto è sistemato perchè sono “i fatti a parlare”. Come se l’incidente potesse essere derubricato a una voce dal sen fuggita.
Ma oggi, appunto, il centrodestra ha vinto e quindi può permettersi il lusso di festeggiare di più e spiegare di meno. Giorgia Meloni aveva detto esplicitamente che questo voto, visto anche l’alto numero di elettori coinvolti, sarebbe stato anche un primo test sul suo esecutivo. E, dunque, ha gioco facile a dire che si tratta di un risultato che “consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del governo”, anche se ha trovato avversari mai così divisi e un dato dell’affluenza mai così basso. Di più, chi ha avuto modo di sentirla, spiega che la premier è convinta anche di aver dimostrato che la narrazione di una squadra già in crisi dopo 100 giorni sia stata platealmente smentita. “Ancora una volta abbiamo sconfitto gli uccelli del malaugurio”.
Fratelli d’Italia si conferma primo partito e nel Lazio, sua storica roccaforte, riesce ad andare persino oltre il risultato delle Politiche toccando il 33%. Ma anche gli alleati tutto sommato sorridono. La Lega di Matteo Salvini non solo regge e cresce rispetto alle elezioni nazionali ma, se si sommano i suoi voti con quelli della lista di Fontana, di fatto si colloca non così lontano dal partito di Meloni. Tiene oltre le previsioni anche Forza Italia nonostante la concorrenza del Terzo Polo e di Letizia Moratti. Insomma, poche variazioni rispetto al 25 settembre: una situazione che cristallizza i rapporti di forza all’interno dell’esecutivo.
Ma il fatto è che alla fine di un’elezione, c’è sempre una elezione da ricominciare: le Europee – dove si vota con il proporzionale – saranno fondamentali per tutte e tre le formazioni del centrodestra e anche per la partita che la presidente del Consiglio vuole giocare a Bruxelles portando l’asse del governo comunitario verso un’alleanza Ppe-Conservatori. Per questo a via della Scrofa mettono in conto che la festa per la vittoria delle Regionali non durerà poi molto.
D’altra parte, ci sono già degli scogli parlamentari da affrontare nel breve periodo, per esempio in maggioranza non è ancora stato trovato un accordo sul decreto per la trasparenza sui prezzi della benzina. E a fine marzo si entrerà nel vivo di una partita importante, quella delle nomine. Al momento, però, nonostante la sbandierata armonia all’interno della coalizione, un vertice con i tre leader non è in agenda.

L’affluenza crolla sotto il 40%. E travolge il centrosinistra

L’affluenza crolla sotto il 40%. E travolge il centrosinistraRoma, 13 feb. (askanews) – Un quarto del paese chiamato al voto per le elezioni Regionali, il centrodestra che vince di larga misura in Lazio e in Lombardia, l’affluenza in picchiata, in media sotto il 40%. Ed è proprio l’affluenza a rappresentare per tutti i partiti il cigno nero di questa consultazione elettorale. Un tonfo nella partecipazione al voto che, secondo le prime analisi del voto, ha danneggiato soprattutto lo schieramento del centrosinistra. Molti i dati da tenere in considerazione, ma, forse, nessuno risolutivo. Innanzitutto, come è stato fatto notare dagli stessi candidati – Pierfrancesco Majorino in primis che ha perso in Lombardia contro il governatore di centrodestra Attilio Fontana che è stato riconfermato – il fatto che il principale partito del centrosinistra, il Pd, sia impegnato nel proprio congresso e abbia un segretario uscente. Poi l’impressione che alcune sfide fossero già vinte e, insieme, le geometrie variabili delle alleanze nel centrosinistra – in Lombardia con i Cinquestelle e nel Lazio contro – non hanno deposto a favore dello schieramento.
“Divisi non solo si perde ma non si porta nemmeno la gente a votare. Le due opa sono state bloccate ma questo non può consolarci” ha osservato l’ex ministro Dem Andrea Orlando riferendosi, come ha fatto anche il segretario Enrico Letta alle opa di M5s e Terzo Polo sui Dem.
Guardando ai dati nel Lazio solo un abitante su tre si è recato alle urne: ha votato il 37,2% degli aventi diritto contro il 66,5% del 2018, quando però si disputò un election day (con le Politiche). Ancora più basso, come ha spiegato Lorenzo Pregliasco di Quorum-Youtrend, il dato su Roma città: nella capitale ha votato il 33,1%, poco più di un avente diritto su tre. In Lombardia il dato finale dell’affluenza si è attestato al 41,61% contro il 73,8% di cinque anni fa quando, peraltro, si votò in un solo giorno e contro il 64,6% del 2010 che era stato finora il dato più basso.
Il trend è in atto da tempo, negli ultimi dieci anni l’affluenza alle Regionali è andata calando ma finora non era mai scesa così tanto. I numeri assoluti restituiscono la dimensione del problema astensionismo molto più delle percentuali: nelle regionali 2023 i votanti sono stati 5,1 milioni, mentre erano stati 8,9 milioni nelle precedenti regionali del 2018. Il record negativo in assoluto apparteneva al 2014 quando in Emilia Romagna i votanti per il nuovo presidente della Regione, dopo le dimissioni di Vasco Errani coinvolto in un’inchiesta giudiziaria da cui è stato poi prosciolto, furono appena il 37,7% e fu eletto Stefano Bonaccini.
Guardando i primi flussi elettorali si rileva come il crollo dell’affluenza abbia penalizzato, soprattutto nel Lazio, il centrosinistra. Appena poche settimane fa nessun sondaggio indicava una distanza così larga tra il candidato del centrodestra Francesco Rocca e quello del centrosinistra Alessio D’Amato. E nemmeno se l’accordo con i Cinquestelle fosse andato in porto e i voti raccolti (intorno all’11% secondo rilevazioni ancora non definitive) da Donatella Bianchi, in corsa per il M5s, si fossero riversati su D’Amato il centrosinistra avrebbe potuto vincere la guida della Regione.
Fratelli d’Italia, intanto, si conferma il primo partito sia in Lombardia con il 26% (seguito dal Pd oltre al 21% e dalla Lega che veleggia intorno al 17%) che, soprattutto, nel Lazio, dove più di un voto su tre è andato al partito di Giorgia Meloni (33%) sempre seguito dal Pd al 21,5%.
Ma come mai questa disaffezione verso le urne, soprattutto nel campo del centrosinistra? Secondo Romano Prodi, ex premier e fondatore de L’Ulivo, “siamo davanti a due problemi: uno generale, i leader non parlano più con le persone, non le ascoltano e la democrazia è in crisi, perché si sta allontanando dalla gente” e poi “bisogna riconoscere che le Regioni non sono nel cuore delle persone! Anche quando sono ben amministrate. E d’altra parte pochi ne conoscono le competenze” mentre “la politica fatica ad affrontare e risolvere i problemi nostri, di tutti i giorni. Il distacco cresce perché scarseggiano i mediatori”. Di certo le tre opposizioni principali dovranno iniziare a dialogare e magari costruire un percorso comune se vorranno essere competitive con il centrodestra. Per dirla con Giorgio Gori, sindaco Dem di Bergamo, “col maggioritario a turno secco si è competitivi solo unendo tutto il centrosinistra (si, pure i 5S). O lo capite o la destra vincerà ogni volta”.