Marateale: il produttore Tarak Ben Ammar ospite dell’edizione 2023Roma, 7 giu. (askanews) – Un altro nome di prestigio si aggiunge alla lista dei personaggi che saliranno sul palco della XV edizione di “Marateale – Premio internazionale Basilicata” che si terrà dal 25 al 29 luglio a Maratea, nella “perla del Tirreno”, presso l’Hotel Santavenere.
Grande attesa per le novità di questa nuova edizione della kermesse “di cinema per il cinema” che vede in prima linea gli organizzatori Antonella Caramia (Associazione Cinema Mediterraneo) e Nicola Timpone (Direttore artistico della manifestazione). Tra i primi ospiti attesi il proprietario e Presidente di Eagle Pictures, Tarak Ben Ammar. Produttore di fama internazionale, ha prodotto film che hanno fatto la storia del cinema come “Pirati” di Roman Polanski e “La Traviata” di Franco Zeffirelli e lavorato con grandi registi tra i quali Steven Spielberg, Roberto Rossellini, Terry Gilliam, George Lucas e Brian de Palma.
Tarak Ben Ammar ha acquisito Eagle nel 2007, ormai 16 anni fa per darne un’espansione mondiale e ha distribuito grandi successi tra cui “Coda” vincitore premio Oscar® come Miglior Film nel 2022 e “Green Book” vincitore del Premio Oscar® come Miglior Film, che ha superato in Italia il milione di presenze, diventando il film Premio Oscar® che ha incassato di più negli ultimi 15 anni. Inoltre, “House of Gucci”, il Premio Oscar® “Il discorso del re”, “La passione di Cristo”, “American Hustle – L’apparenza inganna”, “Il lato positivo”, la saga “Twilight”. Nel 2022 i grandi successi campioni di incassi nel mondo “Top Gun: Maverick” e “Scream 5”. Da maggio 2023 ha l’esclusiva per la distribuzione in Italia di tutti i film Sony in Italia e sempre con Sony nel 2022 ha co-prodotto il nuovo film con protagonista Denzel Washington, “Equalizer 3”, le cui riprese si sono svolte interamente in Italia. A luglio distribuirà l’atteso settimo capitolo della saga “Mission: Impossible”.
“Siamo davvero orgogliosi di annunciare la presenza di Tarak Ben Ammar, un imprenditore che sin dall’inizio del suo percorso professionale si è messo al servizio della settima arte” commentano Antonella Caramia e Nicola Timpone. Il nome di Tarak Ben Ammar va ad aggiungersi a quelli di Francesca Fagnani e di Pio e Amedeo annunciati nei giorni scorsi. Nei prossimi giorni verranno svelati ulteriori dettagli sul programma dell’edizione 2023 di “Marateale – Premio internazionale Basilicata” assieme agli altri nomi del cast artistico che saliranno sul palco della manifestazione.
L’Ocse raddoppia la stima di crescita dell’Italia (+1,2%), ma sul Pnrr avverte: ritardi sulle speseRoma, 7 giu. (askanews) – L’Ocse ha consistentemente rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia per quest’anno: ora stima un aumento del Pil dell’1,2%, praticamente il doppio di quanto indicato lo scorso 17 marzo. Nel capitolo sulla penisola contenuto nell’ultimo Economica Outlook, l’ente parigino conferma invece all’1% la previsione di crescita sul 2024. Per l’inflazione, dopo l’8,7% dello scorso anno, l’Ocse prevede una moderazione al 6,4% sulla media del 2023 e un ulteriore rallentamento del carovita al 3% nel 2024.
Bene anche su un altro fronte: quest’anno il rapporto tra deficit di bilancio e Pil dell’Italia risulterà praticamente dimezzato al 4,1%, fronte dell’8% dello scorso anno, mentre nel 2024 l’incidenza del deficit dovrebbe ulteriormente attenuarsi al 3,2%, appena sopra la soglia Maastricht. Sono le previsioni dell’Ocse, contenute nel capitolo sull’Italia dell’ultimo Economic Outlook. Il livello del debito pubblico sul Pil è previsto calare quest’anno al 140,7%, a fronte del 144,3% del 2022, e limarsi ulteriormente al 139,4% nel 2024. L’Ocse promuove anche la politica economica restrittiva dell’Italia, ma sottolinea la necessità di attenzione al percorso del Pnrr, avvertendo ritardi di spesa. Mentre iniziano a farsi sentire gli effetti della stretta monetaria e le misure di aiuto a imprese e famiglie contro il caro energia vengono progressivamente rimosse, il quadro della politica economica in Italia, infatti, “sta diventando restrittivo”. E questa linea “leggermente restrittiva appare ampiamente appropriata – afferma l’Ocse nel suo Economic Outlook – e sarà necessario proseguire il consolidamento nei prossimi anni per mettere il debito-Pil su una traiettoria più sostenibile”. “La rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento del Pnrr sarà di importanza primaria per sostenere l’attività sul breve termine – aggiunge l’ente parigino – e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine”.
Sul Pnrr l’Ocse infatti rileva diffusi ritardi sulle spese dei piani del Pnrr e chiede al governo di sostituire “i progetti in realizzabili” con altri progetti praticabili, rafforzando al tempo stesso l’efficienza della Pubblica amministrazione e la sua capacità di gestire le spese previste dal piano. “Le spese sui fondi di NextGenerationEU sono ben indietro rispetto al previsto, con la spesa cumulata a fine 2022 circa il 50% al di sotto dei piani iniziali, che prevalentemente riflette ritardi sull’attuazione degli investimenti dei progetti di investimento pubblico”, afferma l’Ocse. “La priorità dovrebbe essere di rimpiazzare rapidamente i progetti irrealizzabili con piani realizzabili – afferma l’ente parigino – e rafforzare la capacità della Pubblica amministrazione di gestire efficientemente e attuare i progetti di spesa pubblica previsti dal Pnrr”. E per l’Ocse “è cruciale che questi progetti includano spese su infrastrutture per facilitare le transizioni digitali e verde, così come l’espansione degli asili nido per promuovere la partecipazione al mercato del lavoro delle donne in un contesto di rapida riduzione della popolazione in età lavorativa”.
Ocse raddoppia stima crescita Italia 2023 a +1,2%, conferma 2024 +1%Roma, 7 giu. (askanews) – L’Ocse ha consistentemente rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia per quest’anno: ora stima un aumento del Pil dell’1,2%, praticamente il doppio di quanto indicato lo scorso 17 marzo. Nel capitolo sulla penisola contenuto nell’ultimo Economica Outlook, l’ente parigino conferma invece all’1% la previsione di crescita sul 2024.
Per l’inflazione, dopo l’8,7% dello scorso anno, l’Ocse prevede una moderazione al 6,4% sulla media del 2023 e un ulteriore rallentamento del carovita al 3% nel 2024.
La Juventus ha scritto al Barcellona e al Real Madrid per uscire dal progetto SuperLega: il comunicato ufficialeRoma, 6 giu. (askanews) – La Juventus informa di aver trasmesso una comunicazione a Barcellona e Real Madrid per avviare un periodo di discussione tra i tre club avente ad oggetto l’eventuale uscita di Juventus dal Progetto SuperLega. Lo si legge in una nota.
La società, viene fatto sapere al mercato, “procederà alle eventuali comunicazioni dovute ai sensi di legge all’esito delle interlocuzioni e valutazioni in merito a quanto precede, precisando che molte delle ricostruzioni riportate dalla stampa circa i contenuti della comunicazione (ivi incluso qualsiasi riferimento a presunte minacce di eventuali sanzioni da parte della UEFA) non corrispondono al vero”, conclude il club.
Ue, Mattarella a Parigi: abbiamo molto da recuperare in fiducia e speranza nel futuroParigi, 6 giu. (askanews) – “Abbiamo molto da recuperare in fiducia e in speranza nel futuro”. Ne è convinto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che incontrando i giovani diplomatici italiani e francesi all’ambasciata Italiana a Parigi ha ricordato come i nostri due paesi abbiamo fondato l’Unione europea su valori condivisi grazie a “grandi statisti che, con visione e coraggio, ne avviarono il percorso. A partire dalla Dichiarazione di Robert Schumann del 9 maggio 1950 per mettere insieme, tra i sei paesi fondatori, l’energia di allora: carbone e acciaio. Nei nostri giorni invece – ha osservato il capo dello Stato – abbiamo molto faticato per concordare soltanto un modesto tetto al prezzo del gas”.
Occorre “alimentare costantemente il dialogo e la comprensione reciproca, per contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali, lavorando per la risoluzione dei conflitti, la promozione dei diritti umani, la tutela dell’ambiente”: è l’invito che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano insieme nell’ambito del Trattato del Quirinale.
L’Italia si candida ad ospitare l’Einstein Telescope, il più grande rilevatore europeo di onde gravitazionaliRoma, 6 giu. (askanews) – L’Italia si candida per ospitare il rivelatore europeo di onde gravitazionali Einstein Telescope, nelle miniere di Sos Enattos, in Sardegna. “L’Einstein Telescope sarà un’infrastruttura di osservazione dell’Universo dalle straordinarie potenzialità di rivelazione di sorgenti di onde gravitazionali associate ai fenomeni più energetici del cosmo”, lo ha detto il presidente dell’Inaf-Istituto nazionale di astrofisica, Marco Tavani, in merito alla presentazione della candidatura italiana. “L’interesse di Inaf per oggetti peculiari quali stelle di neutroni e buchi neri che saranno rivelati dal telescopio – ha continuato Tavani – è pluridecennale, sia dal punto di vista osservativo che teorico. L’enorme contributo dell’Astronomia alla scienza di Einstein Telescope, oltre a consolidare linee di ricerca precedenti, sarà focalizzato sulle osservazioni delle sorgenti di onde gravitazionali con telescopi da terra e dallo spazio utilizzando tutte le frequenze, dal radio all’ottico fino ai raggi X e gamma”.
Perché “è questa un’attività di reazione rapida alle rivelazioni improvvise dei segnali gravitazionali che la comunità INAF sta già svolgendo e che sarà fortemente potenziata nell’immediato futuro nella prospettiva di realizzazione di Einstein Telescope. Quasi un centinaio di ricercatori e ricercatrici Inaf partecipano attualmente alla preparazione del telescopio e al progetto Etic nell’ambito del Pnrr”. In particolare, Inaf “è coinvolto nella definizione di parti opto-meccaniche del telescopio e nel potenziamento e sviluppo di strumentazione innovativa a multi-frequenza. Tra le infrastrutture osservative Inaf è importante ricordare il potente radiotelescopio Srt in Sardegna che potrà essere collegato alle rivelazioni di Einstein Telescope in modo sinergico. L’annuncio della candidatura dell’Italia per questo progetto, da parte del Governo, è un importante passo in avanti per il nostro Paese. La rete degli enti di cicerca italiani si conferma ancora una volta protagonista dell’eccellenza scientifica italiana nel mondo”. “In Einstein Telescope credono tutti: è da 15 anni che la comunità internazionale sta lavorando a questo straordinario telescopio che rappresenterà una fonte di benessere per tutti”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, alla presentazione della candidatura italiana per Einstein Telescope, a Roma. “Da parte nostra come Paese stiamo mettendo a disposizione i fondi ma anche quel network importantissimo fra Istituzioni, Università, imprese, enti territoriali: è quell’insieme che fa la forza”, ha sottolineato. “La caratteristica di queste infrastrutture – ha aggiunto il ministro – è portare bene e welfare. E medicina: nessuno avrebbe mai detto che un acceleratore di particelle avrebbe potuto poi rappresentare una cura per il cancro. Ma così è stato. Ed è esattamente questo il modo in cui le infrastrutture strategiche di ricerca diventano parte della Comunità”.
“Einstein Telescope rappresenta la più grande sfida scientifica e tecnologica, un progetto straordinario che consente di consolidare l’immagine di una Sardegna come ecosistema favorevole agli investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo. Stiamo svolgendo un importante percorso di riconversione di tutto il nostro sistema minerario con progetti di questo tipo, a partire dal pozzo della miniera del Sulcis, che diventerà una torre di distillazione di un gas nobile come l’argon, fino alla Einstein Telescope e al radiotelescopio di San Basilio che già esiste. Tutto questo consolida anche un modello di sviluppo alternativo che, attraverso l’investimento nella scienza, rappresenta anche una ricetta contro lo spopolamento e per il rilancio delle zone interne”, ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che ha partecipato, a Roma, alla presentazione ufficiale della candidatura italiana per ospitare, nelle miniere di Sos Enattos appunto, l’Einstein Telescope alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Presidente Solinas, ringraziando il Governo per il supporto senza il quale, ha detto, la Sardegna non avrebbe potuto arrivare a questo punto, e la Comunità scientifica nazionale, ha ricordato l’impegno della Regione in un progetto che “metterà la Sardegna e l’Italia per i 50 anni successivi alla sua realizzazione al centro della comunità scientifica internazionale. Per la Sardegna – ha proseguito il governatore Solinas – la realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula è una scommessa sulla quale siamo pronti a mettere, oltre a tutto il supporto politico, burocratico, amministrativo, anche uno stanziamento importante che è in concorrenza con quello che sta facendo e farà il Governo”.
“Per la prima volta la Sardegna ha una straordinaria possibilità di riscatto economico e sociale: con la candidatura ufficiale del sito di Sos Enattos la Sardegna avrà un’opportunità di sviluppo unica nel suo genere, un motore di sviluppo, innovazione e crescita che investirà non solo la nostra Isola ma l’Italia e l’intera Europa. La possibilità che la Sardegna, e il territorio di Lula in particolare, possa ospitare il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato, già compreso tra le grandi infrastrutture di ricerca sulle quali l’Europa ha deciso di puntare nel prossimo futuro, è oggi un fatto concreto, una possibilità reale. Continueremo a lavorare affinché a settembre del 2024 la Sardegna possa davvero essere la scelta dell’Europa”, ha concluso il presidente Solinas.
Italia-Francia, Mattarella: alimentare dialogo per risolvere conflittiParigi, 6 giu. (askanews) – Occorre “alimentare costantemente il dialogo e la comprensione reciproca, per contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali, lavorando per la risoluzione dei conflitti, la promozione dei diritti umani, la tutela dell’ambiente”. E l’invito che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano insieme nell’ambito del Trattato del Quirinale.
Il capo dello Stato li ha incontrati presso l’ambasciata italiana a Parigi. “Insieme, giovani funzionari italiani e francesi, rappresentate il cuore pulsante di questa speranza – ha detto -. La vostra passione, conoscenza e dedizione sono indispensabili per la costruzione europea, per la sua crescita ed evoluzione per affrontare le crisi di oggi e le sfide di domani”.
Mattarella a Parigi:”celebriamo solidità rapporti Italia-Francia”Parigi, 6 giu. (askanews) – “per me è una duplice occasione: conoscervi e celebrare la solidità dei rapporti tra la Francia e l’Italia, sottolineando il ruolo fondamentale dei giovani diplomatici nella promozione di un dialogo costruttivo tra le Nazioni”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ai giovani diplomatici italiani e francesi che lavorano nell’ambito del Trattato del Quirinale, incontrati questa sera.
Il capo dello Stato è arrivato a Parigi e il suo primo incontro è stato quello con i giovani diplomatici presso la sede dell’ambasciata italiana. Sono 25 italiani e 25 francesi che hanno già fatto formazione a Roma e ora affrontano questo secondo periodo a Parigi. Si tratta del primo corso da quando è stato firmato dopo il Trattato. Per Mattarella “favorire oggi l’incontro dei nostri diplomatici significa sviluppare nuovi legami, anche amicizie, come accade in ogni esperienza comune”.
Meloni vola a Tunisi,impegno su fondi Fmi.Tornerò con von der LeyenTunisi , 6 giu. (askanews) – Il presidente tunisino, Kais Saied, incassa l’impegno dell’Italia a fare ogni sforzo per “cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’accordo con il Fondo monetario”. Ed era quello che voleva. Cosa abbia promesso in cambio, invece, non è dato sapere. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Tunisi per cercare di portare avanti una difficile mediazione, quella che dovrebbe consentire al Paese nordafricano di ottenere 1,9 miliardi di fondi preziosi per evitare l’imminente rischio di bancarotta.
La premier dice che l’obiettivo va raggiunto nel “pieno rispetto della sovranità tunisina” ma non spiega in che modo ciò sia possibile, considerando che Saied anche nell’incontro di questa mattina le ha ribadito il suo rifiuto ad applicare le riforme lacrime e sangue richieste come condizione imprescindibile dal Fondo. Né è possibile chiedere delucidazioni visto che l’annunciato punto stampa della presidente del Consiglio viene sostituito, ufficialmente per ragioni di tempo, da una dichiarazione alla quale i giornalisti non sono presenti. Meloni sbarca a Tunisi come capo di un “Paese amico”, ma si tratta anche di una amicizia interessata. “La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza, la crescita della democrazia – dice – è ovviamente indispensabile, per la Tunisia ma anche per l’Italia”. Scongiurare il fallimento del Paese è fondamentale anche per evitare che il numero di migranti che bussano alle nostre porte diventi esponenziale. Ed è vero che la presidente del Consiglio ammette che, grazie alla collaborazione tra i due Paesi, il numero di ingressi irregolari a maggio è fortemente calato rispetto a marzo-aprile, ma non nasconde anche la preoccupazione per i prossimi mesi, quelli più difficili.
Tendere la mano in maniera così convinta a un politico come Saied, responsabile di atti repressivi e autoritaristici, non è una scelta ben vista da tutti i Paesi in Europa, ma è considerato essenziale per l’Italia. E Giorgia Meloni, che non a caso parla di “approccio pragmatico”, ci tiene a dimostrare che in questa partita non è da sola. Non solo ricorda di aver posto la questione anche durante i giorni del G7 di Hiroshima, ma fa sapere che “anche a livello europeo l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia, sia nel contrasto alla tratta degli esseri umani che dell’immigrazione illegale”. La promessa è quella di “un pacchetto di sostegno integrato, un pacchetto di finanziamenti e opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles” a cui Meloni vuole dare una accelerazione. E proprio a questo fine fa sapere di aver dato la sua disponibilità a tornare presto in Tunisia “insieme al presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen”. L’Italia, da parte sua, si sta già muovendo: la cornice resta sempre quella del Piano Mattei per l’Africa. Meloni parla del “sostegno al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola e media impresa fino al settore agroalimentare”. E’ un ulteriore impegno, spiega, “che si aggiunge ai numerosi progetti di cooperazione italiana nel Paese, che ammontano a 700 milioni di euro nel loro complesso, e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari, agricoltura, istruzione, formazione professionale, la sanità, i servizi di base”.
Ma la presidente del Consiglio prende anche un impegno per il futuro, facendo propria una causa perorata dal leader tunisino. “Con il presidente Saied – annuncia – abbiamo discusso dell’ipotesi di una conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere insieme tutte le necessità legate a un fenomeno imponente che va affrontato a 360 gradi”.
La Iuc presenta la stagione 2023-24, fra star e innovazioneRoma, 6 giu. (askanews) – Un ricco e originale programma di 36 concerti, affidati ad alcuni fra i più grandi interpreti della scena internazionale, con un repertorio che abbraccia sette secoli di storia della musica: è la stagione 2023-24 che la Iuc – Istituzione Universitaria dei Concerti – proporrà dal 13 ottobre 2023 al 18 maggio 2024, presentata oggi a Roma.
‘La stagione che ci attende offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali – ha affermato il Direttore artistico Giovanni D’Alò – Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore’. L’inaugurazione di stagione sarà venerdì 13 ottobre alle ore 20.30 con replica sabato 14 ottobre alle ore 17.30 e riporterà in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore/direttore Enrico Saverio Pagano: artisti che già da due stagioni sono in residenza presso la Iuc, a conferma dell’attenzione e della valorizzazione del talento dei giovani da sempre perseguita dall’istituzione universitaria. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin con Leonora Armellini come solista. Alla Canova e al giovanissimo Enrico Pagano, reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste, sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un personalissimo ordito novecentesco che intreccia musiche di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams.
Dopo la doppia serata dell’inaugurazione, i concerti saranno come da tradizione il martedì sera e il sabato pomeriggio all’Aula Magna della Sapienza. Enrico Saverio Pagano dirigerà anche l’Onci-Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem ‘Stringeranno nei pugni una cometa’ di Silvia Colasanti, in prima esecuzione a Roma. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Scritto su commissione del Festival di Spoleto, allora diretto da Giorgio Ferrara, come momento di riflessione sul terremoto che colpì il Centro Italia nel 2016, il Requiem della compositrice romana si propone come un ‘atto vivificante che si avvicina senza retorica a un enorme dolore collettivo’. Concepita per Soli, Coro e Orchestra la composizione accosta testi latini della liturgia a nuovi versi scritti dalla poetessa Mariangela Gualtieri che sarà anche voce recitante, in scena con il mezzosoprano Monica Bacelli e Massimiliano Pitocco al bandoneon. Star internazionali Aprirà la kermesse dei grandi ospiti internazionali il tenore inglese Ian Bostridge, artista che non ha bisogno di presentazioni, basti dire che è unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake, torna in Aula Magna con uno dei suoi cavalli di battaglia, il ciclo Die Winterreise di Franz Schubert, autentico manifesto della letteratura musicale romantica.
Grande ritorno a Roma dopo oltre vent’anni di assenza per Andrei Gavrilov, famosissimo pianista di scuola russa, con un approccio innovativo alla musica frutto anche dei suoi studi di filosofia e religione, in un intenso programma che prevede 4 Notturni di Chopin, la Sonata in si minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij. Altro pianista russo di straordinaria profondità e versatilità, Nikolai Lugansky si propone per la prima volta alla Iuc con pagine di Mendelssohn, Chopin, Rachmaninov e la mirabile trascrizione lisztiana della Morte di Isotta di Wagner. Pianista riverito internazionalmente per la sua ineguagliata capacità di fondere musicalità e virtuosismo, Marc-André Hamelin presenterà un caposaldo del Novecento storico come la Sonata ‘Concord’ di Charles Ives, le Waldszenen di Schumann e il famosissimo Gaspard de la Nuit di Ravel.
Graditissimo ritorno quello di Angela Hewitt, pianista che in 35 anni di carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la qualifica di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Artista molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, alternerà musiche di Mozart e Schumann. La parata pianistica continua con il francese Pierre-Laurent Aimard, uno dei maggiori specialisti di musica del’900, che dedica un concerto a György Ligeti nel centenario della nascita. ‘Ligeti ha cambiato radicalmente il suono del pianoforte… la sua grande immaginazione ha creato un nuovo universo e un nuovo modo di scrivere per lo strumento’, ha detto Aimard che ha a lungo collaborato con il compositore ungherese. Il programma delinea suggestive simmetrie tra Musica Ricercata di Ligeti e una selezione di Bagatelle di Beethoven, tra gli Studi di Ligeti, Debussy e Chopin. Ormai un habitué della Iuc il fuoriclasse francese Lucas Debargue può considerarsi ufficialmente ‘artista in residenza’ essendo allo studio con lui progetti che lo legheranno all’Istituzione anche nei prossimi anni. Esemplare della sua originalità l’accostamento di autori dalle sensibilità apparentemente lontane come Beethoven e Chopin e anche l’omaggio a Gabriel Fauré, uno dei grandi musicisti francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Prosegue il ciclo di Alexander Romanovsky dedicato all’integrale dell’opera per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov in occasione del 150° anniversario della nascita. Spicca poi la presenza del pluripremiato violoncellista francese Gautier Capuçon. Acclamato per la sua musicalità espressiva, l’esuberante virtuosismo e la profonda sonorità del suo strumento (un Matteo Goffriller del 1701 ‘L’Ambassadeur’), il talentuoso violoncellista affronterà in una sola serata l’integrale delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven accompagnato dal suo partner abituale Frank Braley. Tra i violinisti più apprezzati della nuova generazione, il 36enne anglo-norvegese Charlie Siem annovera tra i suoi fans anche Lady Gaga e Katy Perry. Interprete di grande eleganza, Siem sarà in scena con il pianista Marco Scolastra per un concerto all’insegna del virtuosismo (Grieg, Ysaÿe, Kreisler, Paganini, Wieniawski) con un momento di riflessione in occasione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di Baal Shem – Tre quadri di vita Cassidica del compositore svizzero Ernest Bloch, ispirati alla liturgia e al folclore ebraico. Musica antica e musica su strumenti originali Jordi Savall è sicuramente uno dei principali attori della rivalutazione della musica storica, per oltre cinquant’anni ha riscoperto e portato nelle sale musicali di tutto il mondo meraviglie musicali altrimenti lasciate nell’oscurità. Legatissimo alla Iuc, il maestro catalano torna alla testa del suo ensemble Hespèrion XXI con uno dei suoi programmi più acclamati, Folías e Canarios, itinerario affascinante tra antiche danze della Spagna, che per vie misteriose si sono diffuse in mezza Europa, dall’Italia meridionale alla Scozia, all’America del Nord. In pieno barocco ci porta anche Samuel Mariño, sopranista venezuelano unanimemente apprezzato per la naturale brillantezza e l’agilità della sua voce che gli hanno consentito in breve tempo di affermarsi come uno dei giovani cantanti più interessanti nel panorama internazionale. Con il Concerto de’ Cavalieri diretto da Marcello Di Lisa, Samuel Mariño propone arie tra le più belle e rappresentative della vocalità barocca, tra Vivaldi, Händel e Alessandro Scarlatti. Sempre nello stesso ambito temporale si colloca il concerto dell’Ensemble Barocco di Napoli con Laura Pontecorvo al flauto traversiere e Tommaso Rossi al flauto dolce e flauto traversiere. Nato dal desiderio del compositore Pasquale Corrado di cimentarsi con la scrittura per un ensemble di strumenti barocchi, questo progetto include in prima romana il suo Black Telemann ispirato al famoso concerto per flauto dolce, flauto traversiere, orchestra d’archi e basso continuo scritto da Georg Philipp Telemann, intorno al quale è strutturato tutto il programma, tra stile francese, stile italiano, ispirazione polacca e altre culture europee. Come il titolo Absolute Boccherini lascia intendere, il concerto del violinista Fabio Biondi con Europa Galante esplora composizioni per vari organici del geniale compositore lucchese, tra cui il Quintetto ‘Fandango’ per chitarra, archi e nacchere, e le celebri variazioni su La Ritirata di Madrid. No Limits Questa sezione della programmazione prende spunto dal titolo del concerto del violinista ‘rocker’ Alessandro Quarta che, con il suo quintetto, sarà protagonista di un incredibile viaggio tra vari mondi musicali, dal rock alla classica, dal jazz al pop, da Morricone a Piazzolla, con arrangiamenti originali scritti dallo stesso Quarta, eclettico anche come compositore. Altra avventura musicale è quella di Cristina Zavalloni nel mondo di Nino Rota attraverso canzoni che raccontano la storia del cinema e della società italiana: da Gelsomina alla Dolce vita, dalla Canzone arrabbiata fino a una travolgente Pappa col pomodoro. Compagni di viaggio: Gabriele Mirabassi al clarinetto, Manuel Magrini al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso. Per i 100 anni della nascita di Luigi Nono è nato il progetto L’Ascolto e lo Spazio del Ready Made Ensemble diretto da Gianluca Ruggeri con Gianni Trovalusci al flauto basso e Alvise Vidolin alla regia del suono: una serata che accosta la Messe de Notre-Dame di Guillaume de Machaut in un’esecuzione secondo le caratteristiche acustiche della cattedrale di Reims, un mottetto di Guillaume Dufay e Das Atmende klarsein di Luigi Nono su testi di Massimo Cacciari, la cui prima romana avvenne nel 1982 proprio all’Aula Magna della Sapienza alla presenza del compositore. Un altro apporto al centenario di György Ligeti (dopo quello di Aimard) è il concerto del violoncellista Enrico Bronzi con l’Ensemble Muzsikás che ricorda le radici popolari del linguaggio ligetiano, fondendo letteralmente i vari movimenti di due Sonate del compositore ungherese con esuberanti musiche e danze della tradizione magiara. Ancora un viaggio pieno di sorprese, stavolta nella musica italiana, è il progetto Da Monteverdi a Mina con il gruppo barocco Soqquadro Italiano e la carismatica voce di Vincenzo Capezzuto. Fondato da Claudio Borgianni l’ensemble è considerato tra i più originali ed innovativi dell’odierno panorama europeo, con un repertorio che spazia dalla musica antica al jazz, al pop e all’elettronica, in una ricerca continua tra passato e presente. In questa sezione non poteva mancare uno sperimentatore come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima che, con Il Pomo d’Oro e Federico Guglielmo violino concertatore, propone un programma d’ispirazione mediorientale dal titolo Al bubduqyyia – Il Concerto Perduto che accosta composizioni dello stesso Sollima e di Vivaldi a musiche tradizionali albanesi e cipriote. Una première assoluta alla Iuc quella di Romanza Criminale con l’Ensemble La Terza Prattica, Susanne Bungaard voce e percussioni, Massimiliano Toni al clavicembalo, tastiere, arrangiamenti e direzione musicale, i live electronics del sound engineer Oscar Mapelli e la mise en espace di Deda Cristina Colonna. Una passionale ‘crime story’ che dalla Roma barocca arriva ai tempi moderni, unendo stili e mondi sonori apparentemente lontani, Giulio Caccini e Armando Trovajoli, Girolamo Frescobaldi e Romolo Balzani, Giacomo Carissimi e Francesco De Gregori. Riflessione tra passato e presente, tradizione e sperimentazione è ‘7’ – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto martedì 27 febbraio nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Giovani ‘un certain regard’ Da sempre mission centrale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti è quella di promuovere giovani musicisti di talento, come nel caso del 23enne violinista spagnolo Javier Comesaña (Premio Heifetz 2021) al suo debutto romano. Con Matteo Giuliani Diez al pianoforte proporrà un programma che unisce lo stile tipicamente spagnolo di Enrique Granados (la sua Sonata per violino e pianoforte di rarissima esecuzione), quello francese di Debussy, Stravinskij e Messiaen e un omaggio all’Italia con la Sonata di Ottorino Respighi. Debutta a Roma in recital solistico il pianista russo Lukas Geniuas, 32 anni, musicista dalla carriera internazionale già ben avviata la cui innata curiosità spinge ad ampliare continuamente i suoi interessi musicali, dal barocco al contemporaneo. In quest’ottica s’iscrive il programma di questo concerto che vede la prima esecuzione a Roma della prima versione (1907) della Sonata n. 1 di Rachmaninov ma anche l’inconsueto Rubinstein in Berlin, un brano del 2008 per ‘pianista parlante’ dello statunitense Frederic Rzewski, con il testo tratto dai diari di Arthur Rubinstein. Prima volta a Roma anche per la violinista britannica Leia Zhu, classe 2006, enfant prodige dotata di un talento naturale che le ha consentito a soli 14 anni lo straordinario debutto con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Simon Rattle: con la rinomata orchestra Festival Strings Lucerne diretta da Daniel Dodds, Leia eseguirà il Concerto in re minore per violino e archi di Mendelssohn e il Rondò ‘La campanella’ di Paganini. Fiore all’occhiello dell’Accademia Chigiana (dove ha ottenuto il Diploma d’Onore di Antonio Meneses), fresco vincitore del Concorso Kachaturian e già lanciato verso una brillante carriera, il violoncellista Ettore Pagano è un talento tutto italiano. Sarà per la prima volta alla Iuc in un progetto con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella de Angelis, che presenta musiche di Haydn, Part, Sollima ma riporta anche alla meritata attenzione del pubblico i lavori di due compositrici, Marianna Martines, viennese di origine spagnola del periodo classico, e Grazyna Bacewicz prima compositrice polacca a raggiungere fama internazionale nel secolo scorso (in collaborazione con il CIDIM- Progetto Circolazione Musicale in Italia). Confermata anche per questa stagione la rodata collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica, una delle realtà più attive e meritorie nel campo della specializzazione musicale, in una serata che vede sullo stesso palco i giovani musicisti di Avos Project insieme ai loro prestigiosi insegnanti Mario Montore, Massimo Spada, Andrea Obiso, David Romano, Mirei Yamada, Riccardo Savinelli e Diego Romano (musiche di Richard Strauss e Ernest Chausson). Quartetti d’archi Punto di forza e d’onore delle programmazioni sapientine, non manca naturalmente un focus sui quartetti d’archi. A cominciare dal Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, è la volta di Late Quartets, ciclo in due concerti in cui si esplorano opere della maturità di Shostakovich, Dvorák, Borodin, Beethoven, Janácek e Mendelssohn. Quest’anno inoltre ricorre il cinquantenario dalla fondazione del Quartetto Arditti, formazione di assoluto riferimento per moltissimi compositori novecenteschi e contemporanei che spesso hanno dedicato loro lavori ai quattro musicisti capitanati da Irvine Arditti. Percorso artistico che si riflette perfettamente nella scelta di eseguire brani ‘storici’ di Maestri del secondo Novecento (Penderecki, Berio e Xenakis) insieme a pezzi di autori viventi come la slovena Nina Senk e l’inglese James Clarke. Formato da tre strumentisti danesi e uno norvegese, il Danish String Quartet, pluripremiato per le sue registrazioni per la ECM, è giunto al suo ventesimo anno di attività e la Iuc gli fornisce l’occasione di debuttare finalmente a Roma. Acclamato per l’impeccabile livello tecnico-esecutivo e per l’originalità dei programmi, proporrà musiche di Purcell, Haydn, Shostakovich e Schumann. Al debutto romano anche i giovani del Quartetto Leonkoro doppiamente insigniti lo scorso anno del Primo Premio all’International String Quartet Competition della Wigmore Hall di Londra e del Concours Quatuors à Bordeaux: in programma il Quartetto op. 59 n. 1 ‘Razumovsky’ di Beethoven ma anche musiche di due autori di spicco del Novecento come Webern e Shostakovich.