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Uomo nudo (per protesta) sull’Altare di San Pietro, dopo la profanazione celebrato il rito penitenziario

Uomo nudo (per protesta) sull’Altare di San Pietro, dopo la profanazione celebrato il rito penitenziarioRoma, 3 giu. (askanews) – L’arciprete della Basilica di San Pietro, cardinale Mauro Gambetti, ha celebrato presso l’Altare della Confessione un rito penitenziale dopo che, giovedì sera, un cittadino polacco si era denudato ed era salito sul piano di marmo mostrando sulla schiena la scritta in inglese “Salvate i bambini dell’Ucraina”.

Lo ha riferito la Sala Stampa vaticana. L’uomo, emotivamente alterato, aveva compiuto il gesto poco prima che la Basilica chiudesse. Quando i custodi sono accorsi per farlo scendere e rivestire non ha gridato né ha opposto resistenza. Preso in consegna dalla Gendarmeria vaticana che lo ha condotto negli uffici per l’identificazione, il cittadino polacco, che avrebbe però origini russe, è stato poi consegnato alla polizia italiana che gli ha consegnato un foglio di via, con obbligo di lasciare il territorio italiano. Il rito penitenziale è stato celebrato con i canonici del Capitolo di San Pietro e con i fedeli presenti.

Visco: la politica monetaria della Bce è corretta, ma io sarei stato più graduale

Visco: la politica monetaria della Bce è corretta, ma io sarei stato più gradualeTorino, 3 giu. (askanews) – La politica monetaria della Bce “è sicuramente quella corretta in questo momento, anche se forse io avrei spinto per una gradualità maggiore”, lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso di un dibattito al Festival dell’economia di Torino. Visco ha anche sottolineato però un altro aspetto: “Non lasciare la politica monetaria operare da sola”. Bisogna accompagnarla, ha detto, con “una politica di bilancio accorta e responsabilità delle parti sociali”.

Con l’inflazione, ha spiegato, “in questo momento siamo sotto il 6% a livello europeo, stiamo andando nella direzione” del target del 2%, “bisogna essere sicuri che non riparta, io credo anche evitando che poi ci sia un effetto recessivo sull’economia reale, legato a una stretta troppo forte. Continuo a dire però di non lasciare la politica monetaria operare da sola”. “Che succede ora che il prezzo dell’energia scende così rapidamente al trasferimento sui prezzi dei prodotti finale? Io – ha detto – mi aspetto che si raffreddi anche quell’aumento, cioè l’inflazione di fondo dovrebbe riflettere questa riduzione del costo dell’energia: se questo avviene la politica monetaria è sicuramente quella corretta in questo momento, anche se forse io avrei spinto per una gradualità maggiore, ma è quella corretta per garantire il rientro sull’obiettivo di stabilità di prezzi”.

Sull’adeguamento dei salari Visco ha spiegato qual è il percorso corretto: “Quando si dice ‘c’è quello shock e non devi accomodarlo’ non è perchè noi vogliamo far cadere i salari, ma perché i salari devono crescere con la crescita dell’economia. Quindi dobbiamo puntare a far crescere l’ecomomia, ma se invece si mettesse in moto una rincorsa prezzi-salari questo sarebbe illusoria, come lo fu da noi negli anni 70 quella rincorsa”.

Rai Kids a Cartoons on the Bay, Milano: lavoriamo a 50 produzioni italiane

Rai Kids a Cartoons on the Bay, Milano: lavoriamo a 50 produzioni italianePescara, 3 giu. (askanews) – Alla presentazione dei nuovi programmi di Rai Kids, nella giornata conclusiva di Cartoons on the Bay a Pescara, il focus è stata la produzione italiana di cartoni animati, sostenuta da anni dalla Rai, che vive oggi una fase di forte crescita.

“Stiamo lavorando su 50 produzioni italiane di animazione realizzate in Italia, tra nuove proposte e sequel di serie di successo, un livello mai toccato prima, frutto dell’impegno RAI nel settore e delle capacità dei 35 studi di animazione nazionali con cui collaboriamo”, ha dichiarato Luca Milano, direttore di Rai Kids. “Il ruolo crescente degli incentivi pubblici, statali e regionali, ha reso l’animazione italiana una delle realtà più promettenti a livello europeo”. Rai Yoyo si conferma il primo canale italiano per bambini e famiglie, con ben 48 titoli nella classifica dei 50 programmi più visti nell’ultimo anno. Serie come “I Puffi”, “Topolino strepitose avventure” e “Pinocchio & Friends”, prodotto in Italia dalla Rainbow, sono i tre titoli più visti. Ancor più netto il successo dei programmi Rai Kids nell’offerta non lineare, dove l’offerta su Rai Play attiene quasi il 90% del mercato italiano.

Tra le novità, “La favolosa storia di Barbiana”, prodotta da Larcadarte, racconta in uno special per bambini a cartoni animati l’impegno di don Lorenzo Milani, nel centenario della nascita, per l’educazione di tutti a partire dai più dimenticati. “Pipo, Pepa e Pop” è invece una serie originale per insegnare ai più piccoli le basi dell’economia: prodotta da Congedo culturarte, ha ottenuto il patrocinio del Financial Times. “Spooky Wolf”, prodotto da Movimenti, è una serie di comicità demenziale per i più grandicelli, mentre i “Dinocuccioli”, realizzata a Treviso dagli Alcuni, sono la nuova versione della fortunata serie dei Minicuccioli: due gruppi di cuccioli, in una stessa scuola, imparano a conoscersi e giocare insieme. Due serie hanno come protagonisti i pompieri, a riprova del fascino dei vigili del fuoco sui bambini di tutte le età. “Grisou”, di prossima uscita, è la nuova versione della popolare serie degli anni ’70 sul draghetto pompiere, mentre per vedere “La famiglia McFire”, di cui è iniziata la produzione, bisognerà attendere un po’.

Presentate anche le prime immagini di “Sapiens?”, uno special che Bruno Bozzetto ha realizzato per la RAI: una allegoria musicale in tre atti sul futuro del pianeta. Tra le serie internazionali, oltre alle ultime stagioni dei classici come “Topolino”, “Peppa Pig”, “Bing”, “Masha e Orso”, “Bluey”, si affaccia il simpatico gufetto “Odo” e la serie “Il mondo di Karma” per i più grandicelli. Alla offerta di animazione si aggiungono i programmi per ragazzi dal vivo, dalle serie live, dove avremo la coproduzione internazionale “Home Sweet Rome” e “La storia di Diego” sul mondo delle baby-gang, alla produzione interna negli studi Rai. La campagna sulla sostenibilità di “Green Meteo” e quella contro le fake news di “#danoncrederci”, con la influencer Emma Galeotti, che ha superato 1 milione di visualizzazioni, sono esempi di integrazione tra prodotto audiovisivo e interazione con il pubblico.

“Di fronte a questa offerta, la prima parola che viene in mente è pluralità, di storie, linguaggi, tecniche, e soprattutto team creativi nel nostro Paese”, conclude Luca Milano. “La seconda è fiducia, in sé stessi, negli altri, nel domani, per contrastare quelle spinte all’isolamento o al contrario alla aggressività, che soprattutto dopo il covid si fanno strada tra i giovanissimi. I programmi del servizio pubblico sono uno strumento per bambini e ragazzi per imparare a crescere insieme, nessuno escluso, con fantasia, ricchezza educativa e divertimento”.

Rai, Rossi: farei un cartoon su D’Annunzio, sarebbe molto divertente

Rai, Rossi: farei un cartoon su D’Annunzio, sarebbe molto divertentePescara, 3 giu. (askanews) – “Non vorrei fare il passatista, visto che mi descrivono come un futurista, però noi siamo a Pescara nella città di Gabriele D’Annunzio e questo luogo è molto rappresentativo. Era la fabbrica del liquore Aurum, il cui logo e il cui nome furono ideati da D’Annunzio. È stato uno dei personaggi più incredibili della modernità italiana ma in genere viene rappresentato come una sorta di uomo austero, barocco, decadente, ma in realtà è quello che ha inventato la modernità, il cinema, la pubblicità. Ha inventato il logo dell’Aurum ma anche lo stemma della nazionale italiana di calcio. Buona parte delle visioni moderne in termini comunicativi le ha inventate D’Annunzio”. Lo ha detto il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, intervenendo a Pescara al festival dell’animazione “Cartoons on the Bay”, rispondendo alla domanda del direttore artistico della manifestazione, Roberto Genovesi, sulla scelta di un personaggio storico per un ipotetico nuovo cartone animato.

D’Annunzio “era anche un grande uomo d’azione oltre che il poeta italiano più tradotto nel mondo dopo Dante Alighieri. Secondo me è un personaggio incredibile. L’impresa di Fiume che fece lui è stata una delle grandi epopee libertarie della storia non solo d’Italia ma d’Europa, fu l’evento in cui c’era il voto alle donne, la parità di diritti, la Costituzione del Carnaro che fu l’unica al mondo che mise la bellezza al centro dell’essere cittadini”. Si tratta di una personaggio “molto moderno” e quindi, ha concluso, “sarebbe molto, molto divertente” fare un cartone animato su di lui.

Rai, Rossi: servizio pubblico spina dorsale industria culturale

Rai, Rossi: servizio pubblico spina dorsale industria culturalePescara, 3 giu. (askanews) – “Cos’è il servizio pubblico? È una domanda da un miliardo, perché è il grande dibattito del nostro tempo, che attraversa tutta l’Europa, non solo l’Italia: se nel mondo della grande rivoluzione digitale, della convergenza tecnologica, dei nuovi linguaggi, un servizio pubblico radio-televisivo e multimediale serve ancora. È un tema che viene affrontato in tutti i Paesi europei, dove i servizi pubblici svolgono un ruolo importante nell’informazione, nell’intrattenimento, nell’educazione. Io credo che sia fondamentale mantenere il servizio pubblico e renderlo il più possibile attivo, perché il servizio pubblico in Italia è emblematico, è la spina dorsale dell’industria culturale di una nazione”. Lo ha detto il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, intervenendo a Pescara al festival dell’animazione “Cartoons on the Bay”, nella sua prima uscita pubblica dopo la recente nomina.

“In Italia – ha aggiunnto – la Rai svolge questa funzione. Spesso e volentieri attraversiamo il dibattito sulla Rai con le polemiche ma ci dimentichiamo di dire che è il punto di traino dell’intera industria culturale italiana dell’audiovisivo e anche dell’animazione”. Basti pensare al “ruolo di mercato fondamentale che svolgono Rai Kids e Raiplay, la stessa cosa avviene per Rai Fiction e Rai Cinema”, visto che “il 74% delle serie tv prodotte in Italia sono della Rai”. “È un mercato che la Rai difende, protegge e valorizza. Il servizio pubblico serve anche a trasferire nuovi linguaggi, a rappresentare l’Italia a se stessa ma anche l’Italia nel mondo, quindi penso sia fondamentale questo ruolo”, ha concluso Rossi.

Rifiuti, Mase: in GU il decreto sul Registro per la tracciabilità

Rifiuti, Mase: in GU il decreto sul Registro per la tracciabilitàRoma, 3 giu. (askanews) – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale sul nuovo Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi). Oltre ad assicurare l’attività di controllo sui rifiuti, il nuovo sistema intende mettere a disposizione di imprese e settore pubblico dati, servizi e informazioni per promuovere l’economia circolare e il recupero di materia. E’ quanto informa una nota del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase).

“L’obiettivo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – è quello di garantire un sistema efficiente per nuove catene di approvvigionamento delle materie prime da riciclo. Serve un tracciamento efficace che, anche attraverso procedure digitali e nuove tecnologie, semplifichi gli adempimenti delle imprese: ed è questa la sfida del nuovo Registro”. “Innoviamo e semplifichiamo, superando un modello obsoleto per migliorare il sistema e renderlo più efficiente ai fini degli obiettivi di economia circolare e rispetto all’attività degli operatori – ha precisato il Viceministro Vannia Gava -. Il tutto prevedendo la giusta gradualità temporale, approccio che riteniamo fondamentale per una transizione reale e pragmatica”.

Il RENTRi è gestito dal MASE con il supporto tecnico-operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e del sistema delle Camere di Commercio per la gestione del sistema informativo centrale. Il provvedimento, rientrante nelle azioni della Strategia Nazionale per l’Economia circolare, riforma abilitante del PNRR, entra in vigore dal 15 giugno e prevede un ampio periodo transitorio. I soggetti obbligati potranno aderire al Registro in un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi, a seconda delle dimensioni delle aziende. Anche le tariffe di iscrizione variano a seconda della grandezza delle imprese: dai cento euro ai quindici per il contributo del primo anno, mentre per i successivi si va dai sessanta ai dieci. Nel decreto interministeriale sono introdotti nuovi modelli di formulario di identificazione del rifiuto e dei registri cronologici di carico e scarico, che saranno vigenti a partire dal 15 dicembre 2024.

Si prevedono anche modalità di adempimento più semplici rispetto al passato, con la possibilità che i formulari digitali possano essere esibiti durante il trasporto anche su dispositivi mobili. Il periodo transitorio servirà a tarare al meglio le istruzioni operative per la gestione della piattaforma: sia in forma diretta, tramite gli applicativi che saranno resi disponibili alle aziende, sia in interoperabilità con i principali software gestionali di mercato.

Il viceministro dell’economia: “Nessuno pensa di tagliar fuori la magistratura contabile dal Pnrr”

Il viceministro dell’economia: “Nessuno pensa di tagliar fuori la magistratura contabile dal Pnrr”Roma, 3 giu. (askanews) – Maurizio Leo (FdI), viceministro dell’Economia, sdrammatizza le polemiche sul ruolo della Corte dei conti nel Piano nazionale di ripresa. “Nessuno pensa di tagliar fuori la magistratura contabile dal Pnrr – dice in un’intervista al Corriere della sera -. Si tratta solo di prevedere controlli compatibili con il massimo dell’efficienza possibile”.

Il governatore Ignazio Visco critica l’idea di ridurre la progressività delle imposte e della flat tax. Che ne pensa? “Ma la riforma fiscale non fa venir meno la progressività. Avremo un sistema più semplice – spiega -. Vogliamo evolvere verso una progressività basata sulla combinazione tra area esente, deduzioni, detrazioni e minori aliquote e scaglioni Irpef. Dopodiché, nel Rapporto sul coordinamento della spesa pubblica 2023 della Corte dei Conti c’è un’affermazione che dovrebbe far riflettere: si dice che se un’imposta progressiva si dimostra ‘molto difettosa’ – sfido chiunque a dire che l’Irpef oggi non lo sia – allora potrebbe essere meglio attenuare. “Non vogliamo tagliare il welfare, ma la sua parte improduttiva. Il fisco deve fare la sua parte e la può fare anche con la riduzione degli scaglioni Irpef e delle aliquote. Ma anche il welfare dovrà fare la sua parte, per scongiurare la crescita senza fine delle risorse necessarie”, avverte il viceministro.

“Mai pensato a una riforma in deficit. Molti interventi non comportano costi: vale, ad esempio, per le moltissime semplificazioni. Vale per l’accertamento, il contenzioso, la riscossione”. I conti del taglio del cuneo fiscale ? “Il taglio di 7 punti di cuneo fiscale costa 11,4 miliardi di indebitamento netto per l’anno in corso, ai quali si aggiungono circa 315 milioni sul 2024. Ma determina un aumento dell’imponibile” “Quel che ha detto il presidente del Consiglio è chiaro. Chi non lo vuole chiamare ‘pizzo’ lo chiami in un altro modo, la sostanza non cambia – spiega Leo -. Abbiamo un sistema che al peso di una tassazione tra le più esose al mondo unisce una serie infinita di adempimenti. Sono costi indiretti della burocrazia, una sorta di fiscalità occulta, ancora più opprimenti per i soggetti più piccoli. Anche qui vogliamo cambiare volto al sistema. Lo stesso vogliamo fare nel contrasto all’evasione, che resta uno dei punti chiave della riforma fiscale”. Ma definire le tasse come “pizzo” non suona come un incoraggiamento alla fedeltà fiscale…”L’imposta va pagata, su questo non ci piove. Giorgia Meloni si riferiva soprattutto all’aspetto sanzionatorio, che ormai è spropositato. E in quel caso il termine è appropriato. Pensi che sull’Iva si arrivano a pagare sanzioni fra il 120% e il 240% della somma dovuta. La stessa Corte costituzionale ha detto che il sistema sanzionatorio va rivisto, perché non è più proporzionale”.

Fisco, Cgia Mestre: 8 giugno il tax freedom day

Fisco, Cgia Mestre: 8 giugno il tax freedom dayRoma, 3 giu. (askanews) – Questo weekend è l’ultimo dell’anno nel quale lavoriamo per il fisco. In linea puramente teorica, infatti, mercoledì prossimo, i contribuenti italiani terminano di lavorare per destinare il reddito al pagamento di tasse, imposte, tributi e contributi sociali necessari per far funzionare le scuole, gli ospedali, i trasporti, per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, le pensioni, etc. Giovedì 8 giugno, pertanto, festeggiamo il “giorno di liberazione fiscale”. E’ quanto riporta uno studio della Cgia di Mestre.

In altre parole, spiega il comunicato della Cgia, se dall’inizio di gennaio al 7 giugno abbiamo lavorato per onorare le richieste del fisco, dal giorno successivo e fino al prossimo 31 dicembre, invece, lo facciamo per noi stessi e per le nostre famiglie. Da questo caso di scuola messo a punto dall’Ufficio studi della Cgia, emerge che per l’anno in corso sono stati necessari ben 158 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti quest’anno (Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, addizionali varie, contributi previdenziali/assicurativi, etc.). Rispetto al 2022, il tax freedom day di quest’anno “cade” un giorno prima. Nel 2022, allorché la pressione fiscale ha raggiunto il record storico del 43,5 per cento e, di conseguenza, il “giorno di liberazione fiscale” è “scoccato” il 9 giugno. E’ corretto segnalare che il picco record di pressione fiscale toccato l’anno scorso non è ascrivibile ad un aumento del prelievo imposto a famiglie e imprese, ma da una serie di altri fattori che si sono concentrati nel 2022. In particolar modo: dall’impennata del costo dei prodotti energetici importati e dal deciso aumento dell’inflazione che hanno spinto all’insù il gettito dell’Iva. Inoltre i vari bonus edilizi non sono stati classificati come riduzione delle tasse ma come maggiore spesa pubblica.

Nel 2022 solo la Francia e il Belgio hanno registrato un peso fiscale superiore al nostro. Se a Parigi la pressione fiscale era al 47,7 per cento del Pil, a Bruxelles si è attestata al 45,1 per cento. In Italia invece, ha toccato la soglia record del 43,5 per cento. A giugno i contribuenti dovranno affrontare quallo che la Cgia di Mestre giudica un ‘ingorgo fiscale’ con 115 scadenze, mediamente 4 al giorno.

Colloquio Meloni-Saied, la premier accetta invito a Tunisi

Colloquio Meloni-Saied, la premier accetta invito a TunisiRoma, 3 giu. (askanews) – Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto nella serata di ieri una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied. Al centro dei colloqui le relazioni bilaterali anche nel settore energetico e degli investimenti e il sostegno che l’Italia continua ad assicurare alla Tunisia nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale e nella gestione dei flussi migratori.Il presidente del Consiglio ha accettato l’invito del presidente Saied a recarsi presto in visita a Tunisi.

”Cartoons on the Bay”, Borgonzoni: impegno sempre maggiore su animazione

”Cartoons on the Bay”, Borgonzoni: impegno sempre maggiore su animazionePescara, 2 giu. (askanews) – Sarà “ancora maggiore” l’impegno del governo nei confronti del settore dell’animazione. “Cercheremo di trovare strumenti” affinché “le produzioni legate all’animazione diventino sempre più strutturate, più solide”. E “stiamo lavorando sull’aggregazione di impresa, sulla possibilità di dare più liquidità possibile, che è un altro grande problema”. Il tutto con una mission ben precisa: “l’animazione resti italiana il più possibile in tutte le sue parti della filiera”. Lo ha detto la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, intervenendo a Pescara al festival internazionale dell’animazione “Cartoons on the Bay”, organizzato da Rai Com.

“Vogliamo cercare di promuovere maggiormente la nostra animazione all’estero – ha aggiunto -. Stiamo lavorando su due grandi strumenti: con il Mef sull’aggregazione di impresa, perché noi in Italia abbiamo tante imprese che però sono piccole rispetto al mercato globale e fanno fatica a competere a causa delle loro ridotte dimensioni; e con il Credito Sportivo per mettere in campo uno strumento di finanziamento di fatto a tasso zero, per rendere più solide le aziende e aiutarle a diventare più strutturate per avere più forza di entrare sul mercato internazionale, con obiettivi che quando sono raggiunti consentono di scalare una parte del prestito, con un criterio che possiamo definire meritocratico, il più adatto per una impresa”. “Sono pochissime le nostre grandi aziende nel mondo dell’audiovisivo ad essere rimaste a capitale italiano, sono quasi tutte straniere. Noi come governo dobbiamo dare alle nostre aziende gli strumenti per rimanere italiane, fermo restando che ognuno ha la libertà di vendere la sua azienda a chi vuole… Ma la maggior parte di coloro che hanno venduto non l’hanno fatto per scelta ma perché non ce la facevano ad andare avanti. Per cui, l’aggregazione consentirebbe di conservare l’autonomia artistica ma con un potenziale finanziario moltiplicato per entrare nel mercato globale”, ha proseguito.

“Per le sue dimensioni e per la sua centralità nel rapporto con l’insieme del mondo dell’animazione italiana, la Rai e, in questo ambito, Cartoons On The Bay, possono divenire un utile collettore di suggerimenti e proposte delle aziende e nel rapporto con le Istituzioni chiamate a regolare un mondo in profonda evoluzione”, ha inoltre sottolineato la sottosegretaria durante l’incontro-intervista con Roberto Genovesi, Direttore artistico di Cartoons On The Bay. Infine, sulla questione del tax credit, Borgonzoni ha rimarcato: “Stiamo lavorando tanto perché il tax credit risale oramai a tanto tempo fa e sono subentrati anche altri meccanismi e altre dinamiche. Basti pensare a quanto spazio abbiano preso con il Covid le piattaforme digitali rispetto al passato. Poi, ci sono storture naturali che sono nate rispetto a cose che risultavano scritte all’interno della norma. Noi cercheremo di dare spazio e forza a tutti quegli ambiti, come quello dell’animazione, che sono più in sofferenza rispetto ad altri che la fanno da padroni. Cercheremo anche di rendere più italiano il tax credit internazionale e stiamo ragionando sulle spese di produzione sopra la linea, dando ad attori e registi il 30% se sono stranieri e il 40% se sono italiani”.