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Festa della Repubblica: Mattarella all’Altare della Patria, la parata ai Fori Imperiali e le Frecce Tricolori

Festa della Repubblica: Mattarella all’Altare della Patria, la parata ai Fori Imperiali e le Frecce TricoloriRoma, 2 giu. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 77esimo anniversario della Repubblica, ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria e ha assistito alla Parata ai Fori Imperiali.

Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e Banda. Il Presidente Mattarella ha, quindi, deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, in ricordo di tutti i militari e i civili che hanno servito e servono lo Stato con impegno ed abnegazione, alla presenza dei Presidenti di Senato e Camera, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte Costituzionale. Al termine, le Frecce Tricolori hanno sorvolato su Piazza Venezia.

Il Capo dello Stato ha quindi assistito alla Parata Militare ai Fori Imperiali. La cerimonia della Festa della Repubblica è culminata con l’arrivo di un Tricolore portato dal cielo dai paracadutisti. Sono gli atleti militari dell’esercito di Pisa della Brigata Folgore reduci dai successi nelle varie discipline sportive che si sono lanciati dagli elicotteri che hanno sorvolato i fori imperiali, prima il lancio del fumo tricolore e poi la bandiera. I parà sono arrivati davanti alla tribuna d’onore dove erano presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere, Fontana e La Russa, il ministro della Difesa Crosetto. Quindi la gigantesca bandiera è stata raccolta da rappresentanti di tutte le forze militari che hanno partecipato alla sfilata di oggi. Mattarella ha voluto stringere la mano prima che si allontanassero.

La parata ha visto partecipare 5500 tra militari e civili, ed è stata aperta dalla sfilata di 300 sindaci provenienti da tutta Italia che hanno dato il via alla manifestazione. E ancora gli onori militari al Capo dello Stato da parte dei Corazzieri. e per finire le Frecce Tricolori sui cieli di Roma hanno chiuso la parata del 2 giugno.

Festa della Repubblica, Mattarella: i valori della Costituzione guidano un’Italia autorevole

Festa della Repubblica, Mattarella: i valori della Costituzione guidano un’Italia autorevoleRoma, 2 giu. (askanews) – “Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole, protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare”, lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in occasione della Festa della Repubblica. “Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale”; ha ricordato il capo dello Stato.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un videomessaggio attraverso Rai Italia, oggi si è inoltre rivolto in particolare agli italiani all’estero. “Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata – non priva di disagi e di rischi – bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta”, ha detto Mattarella. “Si tratta di passare dalla ‘fuga’ dei cervelli, alla – circolazione – dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un videomessaggio agli italiani all’estero attraverso Rai Italia. Per il capo dello Stato “l’influenza dei nostri concittadini – con la cultura e il modo di vivere che sono loro propri – è preziosa” perché “la Repubblica, si sviluppa e progredisce, chiamando a raccolta le, proprie, energie di grande qualità. Per voi, dà testimonianza il vostro vissuto; la vostra intelligenza; la vostra esperienza; la vostra – capacità – di creare reti e canali di comunicazione; di essere ponti, e testimoni, dei valori della peculiarità italiana, a confronto costruttivo con le esperienze e le peculiarità di altri. La Repubblica – ha concluso – siete anche voi!”.

Festa della Repubblica, Meloni: dobbiamo remare tutti nella stessa direzione

Festa della Repubblica, Meloni: dobbiamo remare tutti nella stessa direzioneRoma, 2 giu. (askanews) – “La comunità nazionale la Patria è questo: la dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi lo ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”, così la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della festa della Repubblica.

“Questa è la festa di una comunità consapevolezza” e ci serve a ricordare “che quello che abbiamo qualcuno lo ha costruito, niente è calato così per caso” ma è anche un’occasione per capire che “o ci mettiamo a lavorare tutti insieme capendo che siamo tutti parte della stessa comunità o nessuno da solo può uscire dalla crisi”, ha sottolineato Meloni. Dalle “difficoltà usciamo solo insieme – insiste la premier -, serve che ciascuno faccia la sua parte perché nessuno da solo può risolvere i problemi. Dobbiamo capire che siamo legati e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”, ha concluso.

Bonomi: la Ue adotti una politica industriale comune

Bonomi: la Ue adotti una politica industriale comuneMilano, 2 giu. (askanews) – “Abbiamo richiamato l’attenzione sulla necessità che l’Europa adotti una politica industriale comune e abbandoni l’impostazione dirigista assunta su alcuni provvedimenti, come quello sull’automotive e sul packaging”. Questo il commento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi in occasione del Copres Business Europe in corso a Madrid. L’associazione delle industrie europee, composta da 40 federazioni industriali europee, si è riunita in Spagna su invito della CEOE, la Confederazione degli imprenditori spagnoli, in vista dell’assunzione della Presidenza di turno dell’Ue da parte del governo iberico.

“Tutti i Paesi sono pienamente concordi sul principio della neutralità tecnologica per affrontare le transizioni in atto – ha chiarito Bonomi. Inoltre, in vista delle elezioni europee del 2024 gli industriali europei ritengono necessario che l’Ue si posizioni come continente industriale, che governi adeguatamente e nei tempi corretti le transizioni ambientali e digitali e che si impegni verso una maggiore autonomia sulle materie prime e sulle tecnologie chiave, tra cui le terre rare, i semiconduttori e i pannelli solari, l’intelligenza artificiale. È fondamentale – ha aggiunto il leader degli industriali italiani – consentire un approvvigionamento energetico a prezzi competitivi e, in questo senso, l’UE deve dotarsi di un mercato dell’elettricità con investimenti a lungo termine perché su queste sfide si giocherà il futuro del nostro manifatturiero”. Tra i temi al centro della riunione tra le Confindustrie europee anche il nuovo Patto di Stabilità e Crescita che, secondo Carlo Bonomi “è cruciale che salvaguardi e favorisca gli investimenti”.

2 giugno, Mattarella: da Forze Armate contributo a pace nel mondo

2 giugno, Mattarella: da Forze Armate contributo a pace nel mondoRoma, 2 giu. (askanews) – “Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al capo di Stato maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione della Festa della Repubblica.

“La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo”, ha aggiunto il capo dello Stato. Il Presidente della Repubblica ha iniziato le celebrazioni per il 2 giugno a piazza Venezia per l’omaggio all’altare della Patria. Insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto ha salutato i rappresentanti delle forze militari e deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, presenti la premier Giorgia Meloni e i presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

2 Giugno, Urso da Washington: Italia Paese forte e affidabile

2 Giugno, Urso da Washington: Italia Paese forte e affidabileNew York, 2 giu. (askanews) – “L’Italia è un Paese forte, affidabile, che si assume le proprie responsabilità ed assolve ai propri doveri, in Europa, nei Balcani, nel Mediterraneo, in Africa, nel grande Medio Oriente”, ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla celebrazione della Festa della Repubblica presso l’ambasciata italiana a Washington, alla presenza oltre mille esponenti del mondo imprenditoriale e politico statunitense e italiano.

Urso ha elencato poi gli strumenti che provano tale affidabilità: “la politica, la diplomazia, promuovendo lo sviluppo economico e lo Stato di diritto, la nostra cultura e la nostra lingua, espressione di valori universali, dei valori e dei diritti della persona” Il ministro ha voluto ricordare particolarmente le Forze Armate, soprattutto quelle schierate in Kosovo, per evitare che la situazione degeneri. “A loro, ai nostri militari feriti, giunga in questo giorno da Washington il saluto e la riconoscenza della Comunità nazionale”, ha detto Urso strappando l’applauso dei presenti.

Un altro applauso è stato riservato all’Ucraina. Il ministro ha ricordato di essere stato a Kiev due volte “per sostenere la battaglia del popolo ucraino per la liberta e l’indipendenza del loro Paese”, definito dal ministro la “nuova frontiera dell’Occidente”, mentre arrivano proposte di integrazione di Kiev nella Nato e nell’Unione europea.

Europarlamento approva norme su dovere diligenza delle imprese

Europarlamento approva norme su dovere diligenza delle impreseBruxelles, 1 giu. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato, oggi a Bruxelles, con 366 voti a favore, 225 contrari e 38 astensioni, la sua posizione sulla direttiva per la “il dovere di diligenza da parte delle imprese” (“corporate due diligence”), che ora dovrà negoziare con il Consiglio Ue per arrivare a un accordo sul testo finale, si spera entro la fine della legislatura.

Secondo la posizione adottata dal Parlamento europeo, che sostanzialmente sostiene e rafforza la proposta originaria della Commissione (mentre il Consiglio Ue mira ad annacquarla in diversi punti), le società attive nell’Ue dovranno garantire che le proprie attività e quelle di tutte le aziende coinvolte nella  loro catena del valore rispettino i diritti umani, sociali e ambientali tutelati dalle convenzioni e dai trattati internazionali.   Il voto ha segnato il sostanziale fallimento del tentativo degli eurodeputati della destra, soprattutto del gruppo conservatore e di una parte del Ppe, di stravolgere, con una lunga serie di emendamenti presentati all’ultimo momento, il testo che era stato approvato dalla commissione europarlamentare competente (commissione Affari giuridici), e sostenuto dalla relatrice, la socialista olandese Lara Wolters.

I nuovi emendamenti della destra miravano in particolare: 1)a escludere il settore finanziario dal campo di applicazione della direttiva; 2) a evitare di attribuire agli amministratori delle imprese una diretta responsabilità dell’attuazione del dovere di diligenza e di vigilanza; 3) a eliminare l’obbligo per le società di sviluppare e attuare dei piani di transizione ambientale con obiettivi di sostenibilità e scadenze per realizzarli; 4) a cancellare gli articoli che legano i premi nella retribuzione dei manager al raggiungimento degli obiettivi di questi piani aziendali; 5) a eliminare i riferimenti precisi ai trattati internazionali (come quello di Parigi sul clima o come la Convenzione sulla biodiversità) per definire la responsabilità per danni ambientali che le aziende potranno essere chiamate a risarcire; 6) a limitare il dovere di vigilanza delle imprese europee solo a una parte delle proprie catene del valore.     Questi emendamenti sono stati quasi tutti respinti, con una sola eccezione notevole: gli emendamenti 391 e 405 (identici) che sopprimono il testo originario dell’articolo 26 in cui si attribuiva agli amministratori delegati delle società la responsabilità della predisposizione delle azioni di diligenza e vigilanza aziendale, con il dovere di riferire ai loro consigli d’amministrazione in merito a queste azioni.  

Secondo il testo approvato, le aziende saranno tenute a identificare e, se necessario, prevenire, far cessare o mitigare, l’impatto negativo che le loro attività hanno su diritti umani e ambiente, come il lavoro minorile, la schiavitù, lo sfruttamento del lavoro, l’inquinamento, il degrado ambientale e la perdita di biodiversità. Le imprese dell’Ue dovranno monitorare e valutare l’impatto sui diritti umani e sull’ambiente dei loro partner lungo tutta la catena del valore, a monte e a valle della produzione, comprese la fornitura di materie prime e componenti, la vendita, la distribuzione, il trasporto, lo stoccaggio, la gestione dei rifiuti. Le aziende europee dovranno sospendere o terminare i rapporti commerciali con le società partner che non consentono il rispetto del dovere di diligenza quando. Per il Parlamento europeo, le nuove norme dovranno interessare le imprese dell’Ue con più di 250 dipendenti e un fatturato superiore a 40 milioni di euro, indipendentemente dal loro settore di appartenenza (la proposta della Commissione riguardava imprese con 500 dipendenti e un fatturato di 150 milioni di euro, ed escludeva il settore finanziario). Saranno incluse anche società con sede fuori dall’Ue aventi un fatturato superiore a 150 milioni di euro, se hanno generato attività per almeno 40 milioni di euro all’interno dell’Ue.

Le società dovranno attuare dei piani aziendali di transizione verde per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°. Inoltre, è stato confermato che per le grandi società con oltre 1.000 dipendenti, il raggiungimento degli obiettivi del piano avrà un impatto sulla remunerazione variabile degli amministratori, come i bonus. Le società che non rispetteranno le regole saranno responsabili degli eventuali danni e potranno essere sanzionate dalle autorità di vigilanza nazionali. Le sanzioni comprendono misure quali la pubblicazione dei nomi degli inadempienti( (“naming and shaming”), il ritiro dal mercato dei prodotti dell’azienda, o ammende pari ad almeno il 5% del fatturato netto globale. Le aziende extra-Ue che non rispettano le regole saranno escluse dagli appalti pubblici dell’Unione. I nuovi obblighi si applicheranno alle società tre o quattro anni dopo l’adozione della direttiva, a seconda delle dimensioni. Le imprese più piccole avranno un ulteriore anno di tempo.

Il Parlamento europeo chiede alle aziende di rendere le proprie catene del valore climaticamente neutrali entro il 2050, con un avvicinamento graduale all’obiettivo in cinque fasi annuali, a partire dal 2030. Le organizzazioni della società civile e i sindacati potranno rappresentare in tribunale le vittime di danni dovuti al non rispetto della direttiva; i tribunali potranno ordinare la divulgazione di prove da parte delle aziende, ed emettere ingiunzioni per fermare il danno.

”Prima” di Meloni al Quirinale, Mattarella padrone di casa

”Prima” di Meloni al Quirinale, Mattarella padrone di casaRoma, 1 giu. (askanews) – Torna il ricevimento per la festa della Repubblica nei giardini del Quirinale. Il Covid aveva infatti impedito che negli ultimi tre anni, (l’ultimo si era tenuto nel 2019) si svolgesse la tradizionale cerimonia preceduta dal concerto per il corpo diplomatico. C’era molta attesa anche per l’esordio del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ma il “padrone di casa” cioè il Presidente della Repubblica, è rimasto il protagonista della serata anche grazie alla rottura, di nuovo, del cerimoniale che lo ha portato per la prima a restare tra gli ospiti in modo più informale per più di due ore invece che aspettare davanti alla Coffee House che si avvicinassero loro.Anche la premier non si formalizza e concede selfie e conversazioni amichevoli, tra le prima ad avvicinarsi la campionessa di sci Sofia Goggia.

Gli invitati sono ovviamente diversi da quelli che vennero qui nel 2019 all’epoca del governo giallo-verde. La premier Giorgia Meloni fa il suo ingresso al termine del concerto nel Palazzo insieme al capo dello Stato. Poi inizia la cerimonia dei saluti. Torna Matteo Salvini, accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini. Non passa inosservato l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi uno dei primi con cui Mattarella si ferma a parlare. “Sembra riposato presidente!”, gli dice ironico un cronista “Non è che prima fossi stanco” risponde sarcastico Draghi che fa un’altra battuta sulla sconfitta della Roma nell’Europa League: “Per favore non commentiamo i fatti di ieri sera, un disastro”. I presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa, hanno assistito al concerto insieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Molti scambi di saluti anche per l’ex ministro degli esteri Luigi di Maio, oggi inviato speciale dell’Ue nel Golfo.

Pressoché al completo la compagine governativa: avvistati Il ministro della giustizia Carlo Nordio, il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della salute Orazio Schillaci, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che resta piuttosto defilato. Ci sono poi il direttore dell’Agenzia delle entrate, Angelo Maria Ruffini, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il direttore del museo Maxxi Alessandro Giuli che ci tiene a stringere la mano a Mattarella e a anticipargli le sue prossime iniziative culturali.

E’ al suo esordio anche la segretaria del Pd Elly Schlein, un pò spaesata e accompagnata dalla compagna di partito e di appartamento Chiara Braga, viene accolta con calore dai giornalisti. Tra gli abituè l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini a cui il Presidente si rivolge con confidenza dicendogli “ti trovo in ottima forma”. Nel gruppo di centrosinistra non mancano Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, Massimo D’Alema, il capogruppo Francesco Boccia con la moglie Nunzia De Girolamo, Francesco Rutelli e Walter Veltroni. E ancora il presidente dell’Anci Antonio Decaro, Giovanni Donzelli, Stefano Patuanelli, Paolo Barelli, l’ex premier Lamberto Dini, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

Tra le firme del giornalismo Enrico Mentana, Gad Lerner, “Zoro”, Sigfrido Ranucci, Giovanni Floris, Marco Damilano. I neodirettori Rai Carboni, Chiocci, c’è sempre Vespa che fa gli auguri al Presidente. Ovviamente i sindacati, le imprese, gli ad delle partecipate di Stato non mancano. Il clou della serata arriva intorno alle 20 quando Mattarella e Meloni si fermano sulla terrazza per un brindisi “alla Repubblica” insieme ai presidenti delle Camere e alla presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra. Segue un lungo momento di conversazione sulla ringhiera della terrazza, prima più leggero, circondati dalla curiosità dei giornalisti la premier indica a Mattarella la terrazza del suo vecchio ufficio a Montecitorio, ma poi si soffermano in forma più riservata per alcuni minuti. E di nuovo un altro giro dei giardini sia per la premier che per il capo dello Stato, che si allontanerà dopo aver scambiato ancora convenevoli con decine e decine di invitati, attori, registi, politici, sempre accompagnato dalla figlia Laura. Prima di andarsene Meloni si ferma a parlare con il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Sabato ci sarà l’insediamento del presidente turco Erdogan ad Ankara, ho chiesto a Meloni di venire con me”, ha detto scherzando il ministro ai giornalisti che gli chiedevano del colloquio con Meloni.

Roland Garros, Sinner: troppa pressione, ma tornerò più forte

Roland Garros, Sinner: troppa pressione, ma tornerò più forteRoma, 1 giu. (askanews) – “Oggi ho sbagliato diverse cose, ma è andata così. Mettiamo via questa sconfitta e poi si riparte sull’erba”: cosi, tra la delusione e l’amarezza, Jannik Sinner in conferenza stampa dopo la sconfitta con il tedesco Daniel Altmaier al secondo turno del Roland Garros.

Un bilancio della terra rossa? “La stagione sulla terra è partita bene – ha detto Sinner – a Roma e qui a Parigi avevo tante aspettative. Forse la pressione e le aspettative mi hanno portato a non giocare troppo “felice” e non ho trovato la ricetta giusta”. “Cosa mi insegna questa sconfitta? Riparto dall’erba più “felice” è contento di essere in campo. Ritorno più forte”. Ssa

2 giugno, a ricevimento Quirinale anche Draghi, Bocelli, Riccardi

2 giugno, a ricevimento Quirinale anche Draghi, Bocelli, RiccardiRoma, 1 giu. (askanews) – Un parterre d’eccezione quello del ricevimento al Quirinale in occasione della festa nazionale della Repubblica che si celebra domani, 2 giugno. Tra i tantissimi partecipanti anche l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi che ha parlato a lungo con il tenore-star Andrea Bocelli. Molti scambi di saluti anche per l’ex ministro degli esteri Luigi di Maio.

I presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa, hanno assistito al concerto insieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Pressoché al completo la compagine governativa: avvistati Il ministro della giustizia Carlo Nordio, il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della salute Orazio Schillaci.

Ci sono poi il direttore dell’Agenzia delle entrate, Angelo Maria Ruffini, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il direttore del museo Maxxi Alessandro Giuli. Tra i parlamentari avvistati la segretaria del Pd Elly Schlein, Angelo Bonelli, Benedetto della Vedova, Nicola Fratoianni, Peppe de Cristofaro, Claudio Durigon, Gian Marco Centinaio, Maurizio Lupi, il senatore a vita Mario Monti, Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, Giovanni Donzelli, Mara Carfagna, Chiara Braga, Stefano Patuanelli, Francesco Boccia, Pier Ferdinando Casini, Paolo Barelli.

E poi Francesco Rutelli, Walter Veltroni, l’ex premier Lamberto Dini, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Tra le firme del giornalismo Gad Lerner, “Zoro”, Sigfrido Ranucci, Giovanni Floris, Marco Damilano.