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Cinema, Fino alla fine di Muccino apre il Filming Italy-Los Angeles

Cinema, Fino alla fine di Muccino apre il Filming Italy-Los AngelesRoma, 7 feb. (askanews) – Sarà “Fino alla fine” di Gabriele Muccino il film d’apertura della decima edizione di Filming Italy – Los Angeles, che si terrà dal 19 al 22 febbraio a Los Angeles. Il regista presenterà il film al pubblico del DGA Theater, in anteprima assoluta per l’America e per l’occasione riceverà il Filming Italy Best Director Award. Insieme a lui sul palco la giovane protagonista del film, l’attrice americana Elena Kampouris, a cui verrà consegnato il Filming Italy Rising Star Award.


Il film, che conta sulla partecipazione di un cast giovane e di talento, che comprende Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli e Ruby Kammer, sarà distribuito negli Stati Uniti da Vertical a maggio del 2025. Tiziana Rocca, fondatrice e direttrice artistica del Festival, ha dichiarato: “Sono particolarmente felice di inaugurare la decima edizione del Filming Italy – Los Angeles con ‘Fino alla fine’ di Gabriele Muccino, un regista che stimo moltissimo e che rappresenta un’eccellenza del cinema italiano. Ed è proprio questo uno degli obiettivi principali del Festival, far conoscere e promuovere le opere migliori e gli artisti più brillanti del nostro Paese anche all’estero. Anche se Gabriele qui negli Stati Uniti gode già di grande fama ed è molto apprezzato dal pubblico”.


Il Filming Italy – Los Angeles è creato e diretto da Tiziana Rocca, Agnus Dei, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles diretto da Emanuele Amendola, in collaborazione con APA (Associazione Produttori Audiovisivi), sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles e in collaborazione con ITA (Italian Trade Agency). Il Festival, oltre a promuovere l’Italia come set cinematografico e ponte tra la cultura italiana e americana, sostiene la crescita culturale italiana attraverso il suo cinema, l’internazionalizzazione dei prodotti dell’audiovisivo italiani e supporta le relazioni interculturali tra i vari registi, produttori ed artisti.

L’ironia motore dell’arte italiana, una mostra al MAMbo

L’ironia motore dell’arte italiana, una mostra al MAMboBologna, 7 feb. (askanews) – Una mostra sull’idea di ironia, intesa come socratica “arte di fare domande”, ma anche come strategia estetica e critica capace di alludere a significati profondi senza esprimerli direttamente. Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha inaugurato, nei giorni di Arte Fiera, l’esposizione collettiva “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, curata da Caterina Molteni e dal direttore del MAMbo, Lorenzo Balbi. “La mostra è una passeggiata degli ultimi decenni di arte italiana – ha detto Balbi – attraverso opere che sono accomunate dall’uso del filtro ironico, una strategia che molti artisti e artisti italiani hanno usato per esprimere la loro arte”.


Il progetto gioca su più livelli, sfrutta i colori e le immagini apparentemente “facili”, per aprire però, ovviamente, prospettive più complesse, spinose, metafisiche o politiche attraverso più di cento opere di 70 artisti dagli anni Cinquanta a oggi. Uno dei punti centrali è quello del linguaggio, che assume rilevanza particolare nella prospettiva dell’ironia, e passa attraverso le opere di Agnetti, Salvo o Giuseppe Chiari, ma anche attraverso le interpretazioni di De Dominicis, che accoglie il pubblico con la sua letterale “Mozzarella in carrozza”, così come quelle di Eva & Franco Mattes, con il loro notevole “CopyCat”. E poi spazio all’orso d Paola Pivi così come ai dipinti di Alberto Savinio, alle istanze femministe e ai disegni scolastici di Aldo Mondino, ma anche alle strutture di Pino Pascali e a vere e proprie icone del Novecento come la “Merda d’artista” di Piero Manzoni, di cui in mostra è esposto anche un più raro “fiato d’artista”.

Chat Fdi, Salvini: dette cose sgradevoli, ma è altro se fossero state pronunciate oggi

Chat Fdi, Salvini: dette cose sgradevoli, ma è altro se fossero state pronunciate oggiRoma, 7 feb. (askanews) – “Non sono permaloso. Ma il ‘gonfio’ mi dà fasidio. Sto cercando di perdere qualche grammo”. Lo ha affermato, con ironia, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito dei termini usati nei suoi confronti nelle chat di Fratelli d’Italia ed emersi in questi giorni con la pubblicazione di un libro di un giornalista del Il Fatto Quotidiano, Giacomo Salvini.


In una conferenza stampa per la presentazione della proposta di legge della Lega sulla rottamazione fiscale, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle chat, Salvini ha aggiunto: “dall’alto dei miei 96 chili, mi interessa portare a casa i risultati e mantenere le promesse fatte”. “Sicuramente questi sgradevoli epiteti risalenti ad anni fa quando Lega e Fratelli d’Italia non governavano insieme hanno un peso. Ma se fossero fatti oggi o domani dagli alleati avrebbero un altro peso. Io mi trovo bene in questa maggioranza, lavoro bene sia con Fratelli d’Italia che con Forza Italia”.


Salvini ha aggiunto di essere “infastidito” per i commenti sulle chat di FdI riferiti alla Lega, considerata un movimento senza onore che non mantiene le promesse. “Io ho le spalle larghe, ma quando si critica un movimento unico, straordinario come la Lega, sicuramente mi infastidisco. Il giudizio sull’onore non lo lascio decidere a nessun altro. Abbiamo qualche decennio di storia, 501 sindaci, i governatori più apprezzati d’Italia e fra i più apprezzati d’Europa, quindi lascio giudicare ai cittadini chi mantiene le promesse o meno”. In quanto alla proposta di legge del Carroccio sulla rottamazione delle cartelle fiscali in 120 rate, Salvini ha aggiunto che non essa “oggi noi offriamo all’intera maggioranza la possibilità di mantenere una promessa elettorale con onore. Che siano i fatti a parlare”.

Tv, arriva la serie animata “Le 3 Moschettiere” da Alexandre Dumas

Tv, arriva la serie animata “Le 3 Moschettiere” da Alexandre DumasRoma, 7 feb. (askanews) – Dopo il successo della serie-evento “Il conte di Montecristo”, arriva il nuovo prodotto di animazione targato Palomar (a Mediawan Company), “Le 3 Moschettiere”, anch’esso tratto da uno dei capolavori senza tempo di Alexandre Dumas, che conferma l’attenzione della casa di produzione per i più giovani.


La serie è stata realizzata nella sede emiliana di Palomar Animation, insieme alla francese Method Animation (Mediawan Kids and Family), in collaborazione con ZDF German Television Network & ZDF Studios, con la partecipazione di Rai Kids, France Télévisions, Ministero della Cultura – Direzione generale cinema e audiovisivo e CNC – Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, con il sostegno della Film Commission Emilia-Romagna. La serie sarà distribuita in tutto il mondo da Mediawan Rights. La serie è composta da 52 episodi in CGI da 13 minuti, i primi 26 episodi andranno in onda dal primo marzo su Rai Gulp e in anteprima internazionale su RaiPlay dal 24 febbraio. Quattro giovani ragazze dallo spirito libero, esuberante, coraggioso e leale combattono le ingiustizie e si oppongono a tutti coloro che mettono in pericolo il regno di Francia e la vita del suo giovane sovrano. Giustiziere con una vera e propria identità segreta, sventano complotti machiavellici, affrontano nemici spesso più forti di loro e trionfano sulle avversità usando i nomi D’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis! Legate da un’amicizia indissolubile, trionfano sui nemici più subdoli rimanendo sempre unite contro le avversità.


La scelta di adattare l’universo del capolavoro di Alexandre Dumas, trasformando i suoi famosi moschettieri in ragazze e proponendo personaggi provenienti da contesti diversi, non è casuale. Infatti, la serie offre un’ottima occasione per far sì che i giovani spettatori si interroghino sulla condizione delle donne e degli uomini nella società, sulle loro aspettative e abilità. Non limitando più solo ai ragazzi l’azione, i ruoli principali e soprattutto l’umorismo, il pubblico potrà rivalutare i propri preconcetti e avrà la possibilità di proiettarsi in una società giusta, in cui anche le ragazze possono essere eroine e soprattutto possono essere divertenti! Questa libertà presa rispetto all’opera originale non deve proporre una versione alternativa alla realtà della Parigi del XVII secolo, dove le donne non potevano essere ufficialmente moschettiere, infatti, per poter agire, devono proteggere la loro vera identità, il che fa infuriare i loro nemici che darebbero qualsiasi cosa per sapere chi sono le famose Tre Moschettiere.

Giorgetti: le criptovalute attraggono la criminalità

Giorgetti: le criptovalute attraggono la criminalitàRoma, 7 feb. (askanews) – “Una tra le minacce più insidiose e pervasive arriva dal mercato dei cripto asset che è in rapida espansione grazie all’interconnessione tra il mondo finanziario e quello digitale che ha attivato gli appetiti della criminalità”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all’inaugurazione dell’anno di studi della scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza.


“Le tecnologie digitali hanno reso tutto più veloce e fruibile accrescendo la domanda di nuova finanza digitale – ha aggiunto – ma dobbiamo essere consapevoli che se questa domanda non viene soddisfatta dalle istituzioni ufficiali è inevitabile che venga intercettata dalle organizzazioni criminali”. Le criptovalute, ha proseguito “sono una opportunità ma costituiscono anche un grande rischio per la loro estrema volatilità e grazie all’anominato e alla aterittorialità sono diventate anche un mezzo per riciclare denaro o usati dal alcune nazioni come valuta alternative per allentare o eludere sanzioni che colpiscono la loro economia”.


“Bisogna trovare un equilibrio tra innovazione e regolamento” ha concluso.

Bce, De Guindos: incertezza altissima, dobbiamo muoverci con prudenza

Bce, De Guindos: incertezza altissima, dobbiamo muoverci con prudenzaRoma, 7 feb. (askanews) – Alla Bce “la traiettoria per la politica monetaria è relativamente chiara, verso la riduzione della restrizione monetaria”, ma dato “l’evatissimo livello dell’incertezza”, mai così alta come dai tempi della Covid, l’istituzione deve procedere con “molta prudenza” nelle sue mosse, su cui “non abbiamo un percorso predeterminato”. E sui tassi di interesse “decidiamo in funzione dell’evoluzione dell’inflazione”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, lo spagnolo Luis de Guindos, intervenendo a Madrid ad una conferenza.


“L’incertezza ora è elevatissima – ha esordito -. In generale il futuro è sempre incerto e non si può dare mai nulla per scontato, ma penso che il momento attuale abbia un livello di incertezza ai valori più elevati dai tempi della Covid”. Tutto questo “certamente è molto influenzato dalle politiche della nuova amministrazione Usa” e dai rischi di dispute commerciali sui dazi. Quanto alla situazione economica nella zona euro, “i dati mostrano che i consumi non hanno pienamente recuperato, nonostante un quadro positivo del mercato del lavoro. Le prospettive per l’anno appena iniziato sono di un certo recupero, speriamo che il consumo si riprenda in parte, tuttavia ci sono le ombre di quelle che possono essere le politiche economiche”, ha proseguito l’esponente della Bce.


Nel frattempo “l’inflazione si è molto ridotta” anche se negli ultimi mesi è risalita attorno al 2,5%. La Bce ha come obiettivo una inflazione al 2% e De Guindos ha spiegato che la risalita era attesa a causa dei alcuni effetti statistici che verranno meno attorno alla primavera, favorendo un suo rientro al 2%. Tuttavia “dobbiamo proseguire con una politica monetaria molto prudente. Il contesto ci obbliga ad essere estremamente prudenti – ha detto -. Non abbiamo una agenda predeterminata sui tassi e decidiamo in funzione dell’evoluzione dell’inflazione e di quelle che sono le prospettive di inflazione”. (Fonte immagine: VI Encuentro Económico Asegurador Mutualidad).

Live at Acme Studio, dall’8 febbraio il nuovo disco di Valerio Billeri

Live at Acme Studio, dall’8 febbraio il nuovo disco di Valerio BilleriRoma, 7 feb. (askanews) – Esce l’8 febbraio il live di Valerio Billeri, “Live at Acme Studio”, pubblicato da Moonlight Record nel 2025. Il disco è disponibile su Bandcamp (download libero o acquisto personalizzato), mentre su tutte le piattaforme di streaming sarà disponibile un campione di 5 brani.


Valerio Billeri: voce e chitarra acustica Andrea Nebbiai: basso Damiano Minucci: chitarra elettrica Fabio Romani: batteria Le canzoni: “Verso Sud” e “Acque Alte” sono di Valerio Billeri, sia per voce che per musica.


“Blues di Montesicuro” proviene da un brano della tradizione folk, con nuove parole e nuova musica di Valerio Billeri. “Summer on a Solitary Beach” è di Franco Battiato. Le restanti canzoni hanno musica di Valerio Billeri e testi del poeta dialettale romano dell’Ottocento, Giuseppe Gioachino Belli.

Germania, industria a picco, produzione -2,4% ai minimi dal 2020

Germania, industria a picco, produzione -2,4% ai minimi dal 2020Roma, 7 feb. (askanews) – Bisogna tornare ai disastrosi lockdown del 2020, agli inizi del Covid, per trovare una situazione così catastrofica come quella appena descritta dall’istituto di statistica federale sull’industria della Germania.


A dicembre la produzione industriale è scesa del 2,4% su mese, ben oltre le aspettative, secondo i dati provvisori forniti da Destatis, dopo il +1,3% segnato a novembre. Si tratta del livello più basso da maggio 2020. Su base annua il calo è del 3,1%. L’andamento negativo della produzione nel mese di dicembre è attribuibile principalmente al calo registrato nell’industria automobilistica (-10% rispetto al mese precedente). Il 2024 complessivamente si è chiuso con una produzione crollata del 4,5%.


Il tutto, a poche settimane dalle elezioni anticipate, non potrà che alimentare il dibattito sulle politiche “green” e di transizione forzata verso tecnologie come l’auto elettrica, spinte dall’Unione europea e anche da vari partiti in Germania. Nel frattempo, anche la situazione delle esportazioni appare gravemente compromessa. La prima economia della Ue ha chiuso il 2024 con un calo complessivo dell’1,3% delle esportaizoni, a 1.555,4 miliardi di euro, e una flessione più marcata dell’import, meno 3% a 1316,3 miliardi. In questo modo l’avanzo commerciale è salito a 239,1 miliardi, dai 217,7 miliardi del 2023.


Per dicembre Destatis ha riportato invece un miglioramento del quadro, con un più 2,9% dal mese precedente delle esportazioni, a 131,7 miliardi di euro, con cui risultano aumentate del 3,4% su base annua. Le importazioni sono aumentate del 2,1% dal mese precedente, a 111,1 miliardi, sono in rialzo del 4,5% su base annua. Dicembre si è chiuso con un avanzo commerciale di 20,7 miliardi.

Da Vox a Madrid i ‘patrioti’ di ‘Mega’, l’estrema destra europea a raccolta

Da Vox a Madrid i ‘patrioti’ di ‘Mega’, l’estrema destra europea a raccoltaRoma, 6 feb. (askanews) – Tutti pazzi per Elon Musk e Donald Trump. L’estrema destra europea dei ‘patrioti’ si appresta a mettere in scena a Madrid, tra domani e sabato, il primo grande evento da quando il patron di Tesla, Starlink e X, ha rilanciato lo slogan ‘Mega’, Make Europe Great Again, clone del Maga di Trump (‘Make America great Again’) con una ‘chiamata’ alla mobilitazione attraverso un post in inglese: “Popoli d’Europa, unitevi al Mega movement! Make Europe Great Again”, sulla scia della ricetta della coppia Trump-Musk. “E’ ora di rendere l’Europa di nuovo grande!”, gli ha fatto eco retwettandolo il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che parteciperà al summit.


Ci sarà il primo ministro ungherese Viktor Orban, autore del conio ‘Mega’ e regista dei patrioti che, in un’Europa sempre più polarizzata, rappresentano, con 86 membri, la terza formazione dell’euro-Parlamento. E anche la presidente del Rassemblement national Marine Le Pen, oltre al fondatore del partito della libertà nei Paesi Bassi Geert Wilders in forte ascesa, l’austriaco dell’ultra-destra del Fpo Herbert Kickl incaricato di formare il nuovo esecutivo in Austria e l’ex premier della Repubblica Ceca e leader del partito populista Azione dei Cittadini Insoddisfatti (Ano) Andrej Babis. Padrone di casa della kermesse dei ‘Patriots for Europe’ il leader di Vox, Santiago Abascal, rimasto vicino a Giorgia Meloni, dopo aver scelto i patrioti invece che i conservatori di Ecr. Un rapporto da tenere in conto con l’unica premier in carica in Europa ad essere stata invitata all’investitura di Trump, negli Usa dove Abascal ha incontrato anche il presidente argentino Javier Milei.


Rappresentanti di un’Europa sovranista, fieramente cristiano-tradizionalista e identitaria, sostenitori dei muri anti-migranti, nemici giurati della cultura woke e della “ideologia gender” oltreché del Green Deal su cui puntano a mettere una pietra tombale ‘complice’ le marce indietro in atto nel bis della commissione guidata da Ursula Von der Leyen. Alcuni dichiaratamente filo-putiniani (Orban e Kickl in testa), altri con simpatie neo-naziste come l’Afd di Alice Weidel, sponsorizzata dal multi-miliardario Musk come “l’unica speranza per la Germania”. Un entrare a gamba tesa nelle questioni politiche dell’Europa cui il sudafricano ha abituato tutti in questi mesi, attaccando anche i magistrati italiani che non hanno convalidato i fermi dei migranti condotti in Albania (“questi giudici devono andarsene”), costringendo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a difendere la “sovranità” dell’Italia.


Il tentativo della kermesse sarà quello di tratteggiare una strategia in vista delle prossime sfide in Europa, presentare le parole d’ordine unitarie del progetto Mega, schivando il rischio che il Make europe great again possa infrangersi sulla necessità di tenuta del consenso interno, dal ‘Make Hungary great again’ al ‘Make Italy great again’. E provando a non rimanere insabbiati se, alla prova dei fatti, gli interessi di Maga saranno smaccatamente divergenti da quelli di Mega (vedi la guerra tutta da scrivere sui dazi).

Schlein a confronto con sindaci Pd: “ci sarà nostra proposta su sicurezza”

Schlein a confronto con sindaci Pd: “ci sarà nostra proposta su sicurezza”Roma, 6 feb. (askanews) – Il tema era delicato, perché quando si parla di sicurezza il Pd oscilla spesso tra due approcci diversi – uno più ‘pragmatico’ e uno più ‘sociale’ – e la riunione tra la segretaria Elly Schlein e i sindaci dem si conclude con una linea che tenta la quadratura del cerchio. La segretaria, racconta chi era presente, ha concluso tirando una sintesi che tiene insieme le due impostazioni: “La sicurezza è un diritto”, avrebbe detto, ci sarà una proposta del Pd, ma opposta a quella della destra e che tenga insieme sia le misure di ordine pubblico che gli interventi sul piano sociale. Come spiegava la coordinatrice della segreteria Marta Bonafoni nella convocazione della riunione su questo argomenti i democratici “distinguerci definitivamente dall’approccio strumentale delle destre”.


Lo scopo dell’incontro era proprio questo: dare ascolto alle richieste dei sindaci, cercando però di rivendicare la “diversità” del ‘nuovo Pd’ fortemente voluta dalla Schlein, come racconta uno dei partecipanti: “La segretaria non vuole che il Pd accetti l’equazione ‘sicurezza uguale repressione’, non dobbiamo inseguire la destra su questa linea”. Ma, d’altro canto, i sindaci dem chiedono che anche di repressione si parli, si aspettano che il partito offra loro una sponda, essendo da mesi bersaglio quotidiano degli attacchi della destra sui temi della sicurezza. Per questo, spiegano, la segretaria nella sua sintesi finale ha innanzitutto messo nel mirino le misure “securitarie e inefficaci” del governo, dal ddl sicurezza alle norme sui migranti. Su questo la leader Pd ha compattato tutti, parlamentari e sindaci. Ma serviva di più per rispondere al grido d’allarme dei sindaci e di due ‘padri nobili’ come Walter Veltroni e Paolo Gentiloni, che nelle scorse settimane si erano fatti sentire su questo. Il rischio che nel partito si delineassero due posizioni diverse c’era e la Schlein per preparare l’incontro di oggi ha lavorato molto sia col responsabile sicurezza Matteo Mauri che con il sindaco di Torino Stefano Lorusso, che è anche coordinatore dei sindaci dem.


Non a caso a loro è stato affidato il compito di avviare la discussione, dopo l’introduzione della Bonafoni. E non a caso entrambi hanno tracciato una linea simile, che ha preparato il terreno alle conclusioni della segretaria: serve un approccio equilibrato – hanno sostenuto sia Mauri che Lorusso – ci vogliono sia il controllo del territorio che le politiche sociali, di inclusione, che eliminano l’humus su cui prolifera l’illegalità. Quello del presidio del territorio, del resto, è stato il ritornello ripetuto da tutti i sindaci, da Matteo Lepore(Bologna) a Mattia Palazzi(Mantova), passando per Sara Funaro(Firenze) e Gaetano Manfredi. Certo, tutti hanno inserito il discorso in un quadro più ampio, che appunto tenesse dentro anche interventi sul fronte sociale, di recupero delle periferie, di integrazione dei migranti. Ma la presenza delle forze dell’ordine nelle strade è stato un comune denominatore. E Roberto Gualtieri, spiegano, ha ribadito che il Pd deve farsi carico del problema sicurezza, anche se le statistiche dicono che l’Italia ha un tasso di criminalità molto inferiore a quello di altri paesi europei. Ma la percezione dell’opinione pubblica va tenuta in considerazione, ha spiegato.


La Schlein, nelle conclusioni, ha tenuto insieme tutto: la richiesta di controllo del territorio con la rivendicazione di politiche sociali che prevengano i fenomeni di criminalità. Come si legge nella nota finale il Pd intende promuovere “una politica integrata che parli di conoscenza e controllo del territorio, rafforzamento dei presidi di sicurezza, sociali, educativi, di cultura, accanto a politiche abitative, politiche di inclusione e integrazione, di partecipazione, di rigenerazione urbana, e di contrasto alla criminalità”. Uno sforzo di mediazione che sembra aver dato i suoi frutti: “E’ un primo passo, ma molto importante – dice uno dei sindaci Pd – c’era chi temeva che esplodessero contraddizioni, invece è passato il concetto che il Pd si fa carico della sicurezza”.