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Inter, Gianfelice Rocca smentisce le notizie di un suo interesse

Inter, Gianfelice Rocca smentisce le notizie di un suo interesseMilano, 9 mag. (askanews) – Gianfelice Rocca, presidente del gruppo Techint, nonchè presidente dell’Istituto Clinico Humanitas ed ex numero di Assolombarda, smentisce le notizie circa un suo interesse per l’acquisto dell’Inter.

In merito a quanto apparso su alcuni organi di stampa, il gruppo Techint precisa in una nota “che le notizie di un interesse di Gianfelice Rocca alla proprietà della società di calcio F.C. Internazionale Milano sono destituite di ogni fondamento e per questo devono essere smentite con forza”. Oggi il quotidiano Il Giornale ha scritto che l’imprenditore milanese avrebbe messo nel mirino il club nerazzurro.

Fisco, appello di accademici: delega in contrasto con riforma equa

Fisco, appello di accademici: delega in contrasto con riforma equaRoma, 9 mag. (askanews) – “Il sistema fiscale italiano versa in una crisi gravissima che ne mina il corretto funzionamento e la stessa legittimazione. Una corretta distribuzione del carico fiscale è quindi un elemento fondamentale del contratto sociale in cui i cittadini dovrebbero riconoscersi”. E’ quanto riporta l’appello di 26 accademici di diverse università italiane e esperti del settore, mentre la Camera sta esaminando il disegno di legge del governo sulla delega fiscale. E proprio sulla delega si concentra l’attenzione degli esperti, secondo cui il provvedimento “non affronta, anzi trascura ed appare in contrasto con le necessità di riforma”. Tra i promotori dell’iniziativa figurano Giuseppe Pisauro, dell’Università la Sapienza di Roma e ex presidente dell’Upb, Massimo Bordignon dell’Università Cattolica di Milano, Franco Gallo della Luiss e già ministro delle finanze, Vieri Ceriani, già sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, Elena Granaglia dell’Università Roma 3, Vincenzo Visco della Sapienza di Roma e già ministro dell’economia, Silvia Giannini dell’Università di Bologna.

Per questo i 26 esperti, ritenenendo opportuna una “una presa di coscienza e una mobilitazione” hanno sottoscritto un appello, che pongono all’attenzione dell’opinine pubblica e che invitano coloro che ne condividono lo sperito a sottoscriverlo. L’obiettivo è quello di “per promuovere un cambiamento che renda di nuovo il fisco la casa di tutti e non più una fabbrica di abusi, privilegi e iniquità, integrando al tempo stesso il sistema di welfare, che va esteso in tutte le sue componenti anche ai lavoratori indipendenti, per motivi di equità e per evitare che le lacune esistenti possano diventare un alibi per l’infedeltà fiscale”. Nel loro appello i promotori analizzano i pricipali elementi che caratterizzano la crisi dell’attuale sistema fiscale e che andrebbero modificati con la riforma.

Al primo posto “la massiccia evasione di intere categorie di contribuenti che nascondono al fisco il 65-70% della loro base imponibile proveniente da redditi di lavoro autonomo e da impresa individuale”. A questi stessi contribuenti, sottolineano gli esperti, viene poi riservata la determinazione forfettaria dell’imponibile e una aliquota piatta “molto favorevole”, cui si è aggiunta, per chi non aderisce al regime forfettario, l’aliquota piatta sugli incrementi di reddito. “Il trattamento agevolato per lavoratori autonomi e professionisti – spiega l’appello – si traduce in una serie di distorsioni che aggravano la scarsa produttività del settore dei servizi, uno dei limiti principali dell’economia italiana”. Altri elementi di criticità riportati nell’appello sono: la frammentazione del sistema di imposizione per cui pure a parità di reddito, i contribuenti subiscono prelievi molto diversi; i regimi cedolari e sostitutivi; il trattamento difforme dei diversi redditi di capitale, il cui onere varia da 0 al 26%, che influisce negativamente su una corretta allocazione del risparmio, e quindi sugli investimenti; la struttura delle aliquote effettive dell’Irpef, caratterizzata dall’esistenza di aliquote implicite molto elevate che, a causa del sistematico svuotamento della sua base imponibile, riserva sempre più la progressività del prelievo ai soli redditi di lavoro dipendente e pensione; la pianificazione fiscale aggressiva dei gruppi multinazionali; il meccanismo di pagamento concentrato su due versamenti, a saldo e in acconto, che crea seri problemi di liquidità a molti contribuenti; l’arretratezza del catasto che penalizza i proprietari di immobili di minor pregio rispetto a quelli di maggior valore; l’eccesso del prelievo fiscale e contributivo sul lavoro rispetto agli altri redditi e agli altri fattori di produzione; il sistema di riscossione totalmente inefficiente che determina la concessione di periodiche cancellazioni di ruoli, di cui molti perfettamente esigibili; il ricorso continuo a misure di definizione agevolata dei carichi tributari che coltiva la convinzione dell’impunità per l’infedeltà fiscale.

“In sostanza – conclude l’appello – tutti i principi fondamentali di un buon sistema fiscale sono da noi inapplicati, con gravi conseguenze non solo di disparità di trattamento, ma anche di distorsioni economiche che determinano una riduzione della crescita. Sono ormai numerosi gli studi che dimostrano come una significativa riduzione dell’evasione fiscale, conseguita a parità di pressione fiscale complessiva, determinerebbe un significativo aumento del Pil italiano”.

Meloni: non dimenticare le vittime del terrorismo, il dovere delle istituzioni è illuminare le pagine oscure

Meloni: non dimenticare le vittime del terrorismo, il dovere delle istituzioni è illuminare le pagine oscureRoma, 9 mag. (askanews) – “Il 9 maggio di 45 anni fa, cinquantacinque giorni dopo il suo sequestro e la strage di via Fani, le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro. Il terrorismo toccò il suo punto più alto di aggressione allo Stato, colpendo al cuore le Istituzioni democratiche e scrivendo una delle pagine più cupe della storia della nostra Repubblica. Il barbaro assassinio di Moro ferì profondamente la Nazione e ne lacerò il tessuto sociale, ma il popolo italiano seppe reagire mostrando unità e coesione”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Quell’unità e quella coesione senza le quali lo Stato non avrebbe avuto la forza necessaria per combattere e sconfiggere il terrorismo e l’eversione. Oggi l’Italia celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice e si stringe ai famigliari e ai cari di ognuna di loro – sottolinea la premier -. L’impegno per non dimenticare quanto accaduto non deve mai esaurirsi, ed è preciso dovere delle Istituzioni proseguire anche sul cammino della verità per illuminare quelle pagine rimaste purtroppo ancora oscure e che attendono di essere conosciute pienamente”.

Trenta anni fa a Pisa la prima pagina web pubblicata in Italia

Trenta anni fa a Pisa la prima pagina web pubblicata in ItaliaRoma, 9 mag. (askanews) – Il 1993 era iniziato da poco quando sullo schermo di un PC/Unix dell’Università di Pisa fu visualizzata la prima pagina web messa online in Italia. Una schermata rudimentale – testo, immagini e qualche elemento di grafica – che segnò l’approdo del nostro Paese nel world wide web nato meno di due anni prima.

A rendere possibile quell’impresa, – ricorda l’Università di Pisa – la creazione del primo server web italiano, nato esattamente 30 anni fa e realizzato a partire dal codice (ancora in versione BETA) che lo stesso Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web, aveva regalato a Maurizio Davini, all’epoca giovanissimo studente in fisica e oggi CTO del Green Data Center di Ateneo. All’impresa parteciparono, Stefano Suin, informatico e oggi dirigente della Direzione infrastrutture digitali Unipi; e l’economista Paolo Caturegli, insieme ad altri docenti dell’Università di Pisa. Pionieri, la cui curiosità e voglia di sperimentare diede vita, in quegli anni, ad una serie di progetti informatici che collocherà l’Università di Pisa all’avanguardia in Italia e in Europa nello sviluppo del web. “Il mio incontro con Berners-Lee avvenne alla fine del 1992 al Centro di Calcolo del CERN di Ginevra – racconta Maurizio Davini – Ero lì per vedere come funzionava la sua workstation NEXT e in quell’occasione mi spiegò la sua creazione e alla fine mi dette una copia di quello che era il codice sorgente del web. Tornai a Pisa e poche settimane dopo, agli inizi del 1993, avevamo il nostro server funzionante. Con i colleghi ripetemmo poi l’esperienza con i sistemi IBM AIX di Ateneo e dell’INFN di Pisa. Avevamo gettato le basi dei primi siti web italiani che di lì a poco, nell’agosto de 1993, avrebbero trovato una prima forma compiuta nel sito del CRS4 di Cagliari, Centro diretto, peraltro, da uno dei nostri laureati più illustri, Carlo Rubbia, ed estensione del CERN in Italia”.

Le origini di questa storia, per molti anni rimasta chiusa negli archivi dell’Università di Pisa, risalgono ad un gruppo di ricercatori e studenti che già nel 1989 si erano cimentati nel primo collegamento italiano in fibra ottica. Da quel nucleo originario, nel 1992, nascerà la squadra di lavoro organizzata dal professore Giuseppe Pierazzini dell’Università di Pisa, che porterà alla nascita della prima rete universitaria in fibra ottica d’Italia e poi al Centro di SERvizi per la Rete di Ateneo (SERra). “Eravamo giovani e con tanta voglia di sperimentare – racconta Stefano Suin, – Il gruppo di Pierazzini, interdisciplinare e interdipartimentale, era il terreno di coltura adatto per sviluppare progetti che all’epoca erano veramente pionieristici. Basti pensare che negli anni che hanno preceduto l’avvento del world wide web, il nostro Ateneo è stato un punto di riferimento in Europa per Gopher, il protocollo utilizzato inizialmente per collegare PC in tutto il mondo, e server per l’Italia di Archie, il primo motore di ricerca nella storia di internet”.

Oggi – evidenzia Unipi – questa storia d’eccellenza prosegue nel Green Data Center di Ateneo che, oltre ad essere quasi ad impatto zero, è anche uno dei pochissimi classificato come A dall’AgID. Nel GDC si portano avanti progetti di ricerca che vanno dai nano materiali al quantum computing e vi si testano tecnologie di nuova generazione. Il Green Data Center è il cuore dell’attuale rete dell’Università di Pisa, formata da oltre 9000 km di fibra ottica, con 80 km di canalizzazioni, che collega 250 edifici universitari. Attraverso accordi e convenzioni, inoltre, l’infrastruttura server ormai da tempo anche l’intera rete civica pisana e collega gli enti e le istituzioni di ricerca della città e le scuole di ogni ordine e grado di Pisa e Livorno.

La Russa: l’uccisione di Moro è stata una pagina drammatica della nostra Repubblica

La Russa: l’uccisione di Moro è stata una pagina drammatica della nostra RepubblicaRoma, 9 mag. (askanews) – “In occasione del Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e nel 45° anniversario della sua morte, l’Italia ricorda commossa l’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Una pagina drammatica della nostra Repubblica. Cinquantacinque giorni prima di quel vile omicidio, nello strenuo tentativo di proteggere lo statista e Presidente della Democrazia Cristiana dalla furia terrorista, furono Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino a perdere drammaticamente la vita. Quello delle Brigate Rosse fu un attacco allo Stato che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana. Un attacco che ha segnato profondamente la politica e la storia del nostro Paese. Ma da quegli stessi giorni così tristi, quando l’Italia era sull’orlo del baratro, lo Stato ha saputo risollevarsi, dimostrando coraggio e forza. Ed è anche con questo spirito di orgoglio che oggi rendiamo omaggio alle vittime del terrorismo”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

Fontana: il ricordo delle vittime del terrorismo è un dovere morale

Fontana: il ricordo delle vittime del terrorismo è un dovere moraleRoma, 9 mag. (askanews) – “In occasione della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo e del 45° anniversario dell’omicidio del Presidente Aldo Moro, desidero rinnovare le espressioni della più sentita solidarietà e vicinanza a tutte le famiglie barbaramente colpite nei loro affetti più cari. Il ricordo di tutte le vittime del terrorismo è un dovere morale e circostanza preziosa per riaffermare i principi che sono alla base della nostra convivenza civile e democratica. Ribadisco l’impegno perenne delle istituzioni a non dimenticare il coraggio e la forza di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la difesa dei valori fondanti della nostra Costituzione”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Meloni: riforme improrogabili, ascolteremo proposte e critiche

Meloni: riforme improrogabili, ascolteremo proposte e criticheRoma, 9 mag. (askanews) – “Oggi una giornata di confronto con le opposizioni alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del Presidente. Il Governo dialogherà con i rappresentanti dei partiti sulle riforme istituzionali necessarie all’Italia. Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica, nel corso di quello che consideriamo un confronto importante per la nostra democrazia e per approvare misure improrogabili per il bene dei cittadini e della Nazione”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social.

Riforme, Meloni: improrogabili, ascolteremo proposte e critiche

Riforme, Meloni: improrogabili, ascolteremo proposte e criticheRoma, 9 mag. (askanews) – “Oggi una giornata di confronto con le opposizioni alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del Presidente. Il Governo dialogherà con i rappresentanti dei partiti sulle riforme istituzionali necessarie all’Italia. Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica, nel corso di quello che consideriamo un confronto importante per la nostra democrazia e per approvare misure improrogabili per il bene dei cittadini e della Nazione”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social.

Mps: utile primo trimestre sale a 236 milioni, oltre le attese

Mps: utile primo trimestre sale a 236 milioni, oltre le atteseMilano, 9 mag. (askanews) – Mps ha chiuso il primo trimestre 2023 con un utile netto oltre le attese, pari a 236 milioni di euro, in aumento del 51,3% rispetto al trimestre precedente e in forte miglioramento dai 10 milioni dello stesso periodo del 2022. I risultati, sottolinea la banca, “confermano il nuovo posizionamento della banca capace di generare una profittabilità sostenibile con un miglioramento della performance operativa, grazie ai risultati già raggiunti nell’implementazione del piano industriale 2022-2026”.

Il gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 879 milioni in crescita dell’11,8% su anno. I ricavi registrano una crescita anche rispetto al trimestre precedente (+4,8%). Il risultato operativo lordo è pari a 414 milioni, in crescita sia rispetto al 31 marzo 2022 (+67,7%) sia rispetto al trimestre precedente (+24,7%). Il margine di interesse al 31 marzo 2023 è pari a 505 milioni, in crescita su anno del 56,6% e dell’1,2% rispetto al trimestre precedente. Sul fronte del capitale, includendo l’utile del primo trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio proforma si attesta al 14,9% e il Total Capital ratio al 18,5%.

Casellati: per le riforme serve una ricetta condivisa anche con le opposizioni

Casellati: per le riforme serve una ricetta condivisa anche con le opposizioniRoma, 9 mag. (askanews) – Maria Elisabetta Casellati, titolare delle Riforme, impegnata oggi in una maratona di incontri, assieme alla premier Meloni, con tutti i gruppi di opposizione per cercare di capire se sarà possibile trovare un’intesa sulla riforma costituzionale, si dice “fiduciosa”. In una intervista al Corriere della Sera, spiega di essere fiduciosa perchè “i tempi sono ormai maturi. La riforma costituzionale non può essere una priorità solo del centrodestra, ma una scelta obbligata di tutti, perché il nostro Paese ha avuto in 75 anni di storia repubblicana 68 governi con una durata media di 14 mesi. Serve dunque stabilità per rendere l’Italia più credibile e più competitiva nell’economia mondiale”. Proporrà il premierato o il semipresidenzialismo? “Il tema non è semplice. È la grande sfida del nostro Paese, ma io amo un aforisma che suona così: ‘Non ho bisogno che sia facile, ho bisogno che ne valga la pena’. E siccome ritengo che ne valga la pena, in questa fase, invece di esprimere preferenze, credo sia più giusto trovare il ‘punto di caduta’, la sintesi in grado di portare alla massima condivisione possibile. Una proposta aperta per accogliere tutti i contributi utili, ma nell’ambito di un perimetro delimitato. Da un lato l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del Consiglio e dall’altro la garanzia di stabilità. Un ‘modello italiano’ che non deve necessariamente coincidere con modelli sperimentati negli altri Paesi” dice Casellati. Andrete avanti anche senza acconto con le opposizioni? “Rimango ottimista sulla possibilità di trovare una ricetta condivisa, anche per l’ottima iniziativa del presidente Meloni di dialogare con tutta l’opposizione. Oggi, perciò, una risposta è prematura”.