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Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondiale

Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondialeMarsiglia, 5 feb. (askanews) – L’Unione europea “ha dimostrato di saper agire con efficacia nelle crisi, come durante la pandemia, e di saperci opporre con unità di intenti alle inaccettabili violazioni del diritto dei popoli, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Con la stessa efficacia ed unità dobbiamo ora rinnovarci, per salvaguardare la sicurezza ed il benessere dei popoli europei e contribuire alla pace mondiale, a partire dalla dimensione mediterranea e dal rapporto con il contiguo continente africano”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


Secondo il capo dello Stato “non può guidarci la rassegnazione ma la volontà di dare contenuti ai passaggi necessari per ottenere questi risultati”.

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazio

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazioMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Figure di neo-feudatari del Terzo millennio, novelli corsari a cui attribuire patenti, aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


“Ricordiamoci cosa detta l’Outer Space Treaty – ha avvertito il capo dello Stato – all’ Art. II: ‘Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile’”.

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioni

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioniMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate, diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il Presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori. Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell’isolazionismo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lectio magistralis all’Università Aix Marseille.


“Nel fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto fra gli Stati, secondo la logica delle sfere di influenza – ha ricordato il capo dello Stato – furono circa 20 i casi di recesso dalla Società delle Nazioni. La Germania, con Hitler Cancelliere, si ritirò nel 1933. Lo stesso fece il Giappone. L’Italia uscì nel 1937” e questo dice che “fin dall’inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all’espansionismo, alle ripetute violazioni della sovranità territoriale, in Europa come in altri continenti”.

Ucraina, Mattarella: aggressione russa come progetto Terzo Reich

Ucraina, Mattarella: aggressione russa come progetto Terzo ReichMarsiglia, 5 feb. (askanews) – L’aggressione russa all’Ucraina è “della stessa natura” del progetto del Terzo Reich. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


In quegli anni, ricorda il capo dello Stato, prevalse “il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. La storia per Mattarella dovrebbe insegnarci come agire nel presente e perciò ricorda che “la strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza”.

Tennis, Vavassori al secondo turno di Rotterdam

Tennis, Vavassori al secondo turno di RotterdamRoma, 5 feb. (askanews) – Andrea Vavassori conquista il secondo turno dell’Atp 500 di Rotterdam. L’azzurro approfitta del ritiro del suo avversario Auger-Aliassime, con il match che si conclude sul punteggio di 6-7, 6-4. Nulla da fare, dunque, per il tennista canadese, costretto ad alzare bandiera bianca al termine del secondo set. Dopo aver vinto il primo, in cui Vavassori ha recuperato il break di svantaggio portando la sfida al tie-break, il canadese si è ritirato, chiamando l’intervento del fisioterapista prima dell’inizio del decimo game del secondo set per un problema fisico. Con questa vittoria, Vavassori affronterà Carlos Alcaraz, che nella giornata di ieri ha battuto, seppur soffrendo, Van de Zandschulp.

Rai1, il 10 febbraio un film tv per ricordare l’eccidio delle Foibe

Rai1, il 10 febbraio un film tv per ricordare l’eccidio delle FoibeRoma, 5 feb. (askanews) – Tutto inizia da una fotografia in bianco e nero del 6 luglio 1946 che ritrae una bambina: in mano ha una valigia con la scritta “Esule Giuliana”. Si chiama Egea Haffner e la sua storia comincia quando il padre scompare, probabilmente inghiottito nelle Foibe. Il 10 febbraio, in occasione del Giorno del ricordo, in memoria delle Vittime delle foibe, dell’Esodo Istriano, Fiumano, Giuliano e Dalmata, Rai Fiction propone in prima visione assoluta, in prima serata su Rai 1 “La bambina con la valigia” un tv movie con la regia di Gianluca Mazzella, tratto dal libro “La bambina con la valigia” di Egea Haffner, Gigliola Alvisi. Soggetto e sceneggiatura sono di Andrea Porporati.


Oggi, nella conferenza stampa di presentazione, Egea Haffner ha confessato di essersi emozionata a rivedere quella scena di lei bambina: “Rivederla è stato davvero molto emozionante. Ho pianto tutto il film, ho consumato diversi fazzolettini. Mi ha emozionato moltissimo anche quella scena iniziale, dove c’è il palloncino che vola e il papà che mi prende in braccio. Mi ha ricordato quando lui mi prendeva e si correva nel rifugio, e sentivo ancora in quel momento lì il suo profumo, di quella colonia buona che aveva”. “Occuparmi di questo film – ha detto a sua volta il regista, Gianluca Mazzella – mi ha permesso di conoscere questo evento storico, ed effettivamente c’è tanto da dire, tanto da raccontare: è una pagina storica molto drammatica e la vita della signora Haffner la simbolizza in maniera perfetta, perché era molto piccola quando ha dovuto lasciare la sua terra. Credo che quando qualcuno, contro la propria volontà, debba lasciare la propria terra, è sempre una tragedia. E questa va raccontata proprio perché questi errori non si ripetano”.


“Quello che mi è particolarmente caro in questo film – ha aggiunto Mazzella – è di aver raccontato un evento storico da un punto di vista un po’ minimalista: il punto di vista di una bambina e di una famiglia. Raccontare questa famiglia è stato molto bello perché c’è questo universo prettamente femminile di nonna, mamma, zia; c’è poi uno zio molto affettuoso, un padre che poi purtroppo scompare molto presto nella vita della bambina, raccontare questo incrocio di rapporti è stato molto stimolante”. Nella memoria di Egea si riflette il dramma di tutti quelli costretti a lasciare la propria casa: è l’inverno del 1944 e i bombardamenti si susseguono sulla città di Pola e sul porto, obiettivo militare importante, strategico per la difesa dell’Italia del nordest, di cui la Venezia Giulia e l’Istria fanno parte. La vita della piccola Egea Haffner, a parte le occasionali fughe nel rifugio, prosegue come in una favola: c’è la villa dei nonni paterni, gli Haffner, e la gioielleria in centro dove lavora suo padre Kurt.


Nella primavera del 1945 la guerra finisce e le cose sembrano cambiare in meglio. Nell’Istria a prevalere sono i cosiddetti “Titini”, l’esercito messo insieme dal maresciallo Tito, che occupa tutta la regione giuliana, fino ad allora parte dell’Italia fascista. Una notte che doveva essere di festa si trasforma però nell’inizio di un dolore fortissimo per la piccola Egea. Qualcuno bussa forte alla porta di casa. Sono due uomini in una divisa, due Titini, e sono venuti a cercare Kurt: “Solo una formalità, un controllo”, dicono. Kurt li segue con un sorriso rassicurante per la moglie e la figlia, ma in quella casa non tornerà più. La voce su che fine abbia fatto il papà di Egea si diffonde nei giorni successivi a Pola: potrebbe essere una delle vittime cadute nelle Foibe, spaventose voragini carsiche che cominciano a tormentare i sogni della bambina. È solo l’inizio: in seguito alle numerose aggressioni nei confronti degli italiani considerati fascisti, Egea è costretta a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto a Bolzano, accudita dalla nonna Maria e dalla zia Ilse, che l’ama come una figlia. La sua vera mamma, Ersilia, sceglie invece di trasferirsi in Sardegna per aprire un negozio di parrucchiera ed emanciparsi dalla famiglia Haffner, dalla quale non si è mai sentita accettata. A Bolzano Egea crescerà, scoprendo sulla propria pelle il dramma dello sradicamento, dell’esodo che accomunò più di 250 mila persone delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, costrette a lasciare la propria casa e a ricostruire un nuovo futuro.


“La bambina con la valigia” è una produzione Clemart in collaborazione con Rai Fiction. L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Novara: “Dopo informatica l’AI? Continua saga della scuola digitale”

Novara: “Dopo informatica l’AI? Continua saga della scuola digitale”Roma, 5 feb. (askanews) – Per Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller, quanto affermato in un convegno martedì dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ovvero che bisognerebbe insegnare informatica anche nelle classi della primaria e che servirebbe approfondire il tema dell’intelligenza artificiale”, non è altro che la prosecuzione “della saga di cui non se ne sentiva il bisogno, quella della scuola digitale”.


“Un ritornello che sentiamo da oltre un decennio e che, oggettivamente, non ha portato alcun beneficio agli studenti ma ne ha portati molti a tutte quelle aziende che puntano sul business tecnologico – ha aggiunto il direttore del Centro PsicoPedagogico per l’Educazione e la Gestione dei conflitti (CPP) – in un comunicato – Ora si arriva addirittura a parlare di intelligenza artificiale, cosa contraria a ogni buonsenso per chi ha a cuore la crescita sana dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze”. “Avevamo avuto un altro sentore quando lo stesso Ministro, all’inizio dell’anno scolastico, aveva regolamentato gli smartphone impedendone l’uso scolastico fino a 14 anni. Un’idea ottima che abbiamo sostenuto anche con un appello che ha quasi raggiunto 100.000 firme per chiedere di proibire gli smartphone fino ai 14 anni e i social fino a 16. Una proposta ancorata alla realtà, visto che si sta facendo in Australia, ma pare che in Italia si preferisca rimanere nell’assoluto Far West, con bambini e ragazzi in balia di dispositivi con una forza di penetrazione neuro celebrale non sostenibile per la loro età”.


“Tornando alla scuola, bisogna distinguere tra quello che è il comune e utile repertorio tecnologico, che da sempre la didattica utilizza, e la volontà di imporre situazioni che si allontanano dal reale scopo scolastico. Perché è necessario ribadirlo: la scuola è prima di tutto una comunità sociale, di apprendimento esperienziale. Ed è proprio l’esperienza diretta, di laboratorio operativo, che permette di attivare apprendimenti duraturi”, ha spiegato il pedagogista. “Abbiamo tutti e tutte sotto gli occhi come l’esperimento avvenuto con la DAD abbia totalmente fallito e questo i ministri post covid dovrebbero ricordarlo. Non è stato utile né alle famiglie, né agli insegnanti, né agli alunni accasciati nelle dimore casalinghe ma senza la spinta neuro cognitiva data dalla presenza sensoriale, corporea e attiva dei compagni”, ha sottolineato. “A scuola anche lo stare assieme agli altri consente di imparare, nella concretezza del contatto, della comunicazione e della relazione in carne ed ossa. Incontrando sguardi e confrontandosi con tutto quello che rende umani gli esseri umani. Il resto non solo non porta da nessuna parte, ma è pericoloso”, ha concluso Novara, ricordando che “ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”.

Cinema, “The Last Showgirl” di Gia Coppola nelle sale dal 3 aprile

Cinema, “The Last Showgirl” di Gia Coppola nelle sale dal 3 aprileRoma, 5 feb. (askanews) – “The Last Showgirl”, diretto da Gia Coppola, uscirà nelle sale italiane il 3 aprile distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film. Un’incredibile storia di resilienza, strass e piume, con protagonista un’inedita Pamela Anderson, nominata ai Golden Globe 2025 come miglior attrice in un film drammatico e acclamata dalla critica di tutto il mondo per la sua performance toccante e rivoluzionaria.


In “The Last Showgirl” interpreta Shelly, l’iconica showgirl di Las Vegas che dopo 30 anni di attività, quando il suo storico spettacolo chiude bruscamente, deve ripensare il suo futuro e affrontare le scelte del passato. Il premio Oscar Jamie Lee Curtis affianca Pamela Anderson con un’interpretazione brillante e unica nel ruolo della migliore amica di Shelly. Nel cast anche Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd nei panni della figlia.


La colonna sonora contiene una canzone originale “Beautiful That Way”, cantata dalla superstar del pop Miley Cyrus. Il brano è prodotto dal candidato Oscar Andrew Wyatt e scritto da Wyatt, Cyrus e Lykke Li e ha ottenuto la nomination come Miglior Canzone ai Golden Globe 2025.

A La7 gennaio 2025 migliori ascolti di sempre: prime time 5,8% (+11%)

A La7 gennaio 2025 migliori ascolti di sempre: prime time 5,8% (+11%)Roma, 5 feb. (askanews) – Eccellenti ascolti per La7 che apre il 2025 nel migliore dei modi facendo registrare il miglior mese di gennaio di sempre. In prime time 20.30/22.30 la Rete del Gruppo Cairo Communication si attesta, infatti, al 5,8% (+11%) con 1,2 milioni di spettatori (+9%), confermandosi al quarto posto davanti a Rai 3, Rete 4 e Rai2. Se si considera poi la fascia 20.00/22.30 con il 6,1% (+12%) e 1,23 milioni di spettatori (+10%), La7 è stabilmente al terzo posto, dietro solo a Rai 1 e Canale 5. Posizioni che sono confermate anche considerando i nuovi standard total audience.


Nel totale giorno (07.00/02.00) la rete diretta da Andrea Salerno realizza il 4,3%, con una crescita del +19% rispetto a gennaio 2024. Eccellenti i risultati infine sui target pregiati, dove nella fascia di prime time 20.30/22.30 La7 è seconda Rete, con l’11,9% (+9%) nella CSE alta (classe socioeconomica elevata) e con il 13,8% (+13%) sui laureati.

Elisa conquista il sold out a San Siro il 18 giugno

Elisa conquista il sold out a San Siro il 18 giugnoMilano, 5 feb. (askanews) – Elisa conquista il sold out a San Siro – a 4 mesi dall’evento – e annuncia un nuovo capitolo del suo viaggio live: in autunno tornerà nei palasport con una serie di grandi concerti.


L’abbraccio dei fan è stato immediato e la richiesta di biglietti altissima, per questo gli appuntamenti onstage proseguiranno nelle principali città italiane, dando la possibilità al pubblico di vivere l’esperienza dal vivo in una dimensione ancora diversa. Le prevendite per “Elisa Palasport Live 2025” si apriranno venerdì 7 febbraio alle 14.00 per tutti, e giovedì 6 febbraio sempre alle 14.00 per il fanclub. Il live sarà l’occasione per riascoltare brani che hanno segnato il suo percorso, insieme a nuovi arrangiamenti pensati per questi spazi che favoriscono un contatto potente e diretto con il pubblico.


Dopo aver esaurito il suo primo stadio in carriera (San Siro 18/06), Elisa torna con un tour nei Palasport a distanza di sette anni dalla sua ultima tournée nei palazzetti. Il nuovo live, prodotto e organizzato da Friends and Partners, partirà l’8 novembre da Mantova e proseguirà nelle principali città d’Italia. Di seguito il calendario in aggiornamento di “Elisa Palasport Live 2025”. 08 novembre – Mantova, Pala Unical 10 novembre – Milano, Unipol Forum 17 novembre – Bari, Pala Florio 18 novembre – Eboli, Pala Sele 20 novembre – Firenze, Nelson Mandela Forum 22 novembre – Bologna, Unipol Arena 25 novembre – Roma, Palazzo dello Sport 28 novembre – Torino, Inalpi Arena


I biglietti per gli eventi sono disponibili su ticketone.it e in tutti i punti vendita abituali. Tutte le info su friendsandpartners.it.