Sudan, Meloni riunisce Tajani, Mantovano e Cavo DragoneRoma, 22 apr. (askanews) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta seguendo l’evoluzione del conflitto in Sudan e ha tenuto una riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Durante la riunione, secondo le stesse fonti, è stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali.
Cade da un sentiero a 25 metri di altezza mentre visita le rovine di Petra, morto 30enne italianoRoma, 22 apr. (askanews) – Un turista italiano è morto dopo essere caduto da un’altezza di 25 metri a Petra, in Giorgdania. Il connazionale – riferisce il sito Roya News – è deceduto dopo essere stato ricoverato venerdì al Queen Rania Al-Abdullah Hospital. Una fonte medica ha riferito che dopo il ritrovamento, il turista presentava diverse fratture e ferite in varie parti del corpo che ne hanno causato la morte. La Farnesina ha confermato il decesso del turista italiano, in seguito alle gravi ferite riportate dopo una caduta nel corso di una visita alle rovine di Petra. L’Ambasciata italiana in Giordania è in contatto con la famiglia del connazionale per fornire l’assistenza necessaria.
Il giovane turista si chiamava Andrea Sferrazza, torinese d’origine, viveva a Londra da due anni. “In attesa che le autorità locali facciamo chiarezza sulle dinamiche dell’incidente voglio esprimere le mie sentite condoglianze e tutta la mia vicinanza alla famiglia del turista italiano scomparso in Giordania”, ha scritto su Twitter il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Il segno attraverso il tempo: Accardi, Capogrossi, ReimondoTorino, 22 apr. (askanews) – Tre artisti diversi, tre stili diversi, ma anche una comune volontà di muoversi tra forma e linguaggio, alla ricerca di nuove vie per un’arte che si costruisce intorno al segno. La galleria Mazzoleni nella sua storica sede di Torino ha inaugurato la mostra “Bianco Nero Colore Chiuso Aperto”, che ospita opere di Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi e David Reimondo. E nei loro lavori il segno assume senso e valore non solo per le comunità e il momento storico per le quali sono stati prodotti, ma – travalicando i limiti temporali – arriva fino a essere un valore universale sia sul piano materiale sia su quello simbolico. E se Capogrossi è morto nel 1972, e la Accardi nel 2014, David Reimondo vive invece una importante stagione “midcareer”.
“Mi ha affascinato molto – ha spiegato l’artista ad askanews – questa cosa che ci accomuna nella forma, cioè nel segno. Anche se il mio in certi casi può sembrare più fisico, però il segno ci accomuna. Mi è piaciuto partire proprio da questo lato formale ed estetico, perché dopo ognuno ha la propria poetica e la propria ricerca”. Per la Accardi le letture del suo lavoro hanno sottolineato le dinamiche tra positivo e negativo e la creazione di una sorta di scacchiera narrativa. Di Capogrossi è invece molto noto il segno, che pervade gran parte della sua opera e diventa la base per un vero e proprio nuovo linguaggio. Intorno a queste due figure storiche la mostra trova poi spazio per la continua volontà di battere nuove strade che caratterizza il percorso di Reimondo.
“Diciamo che con Accardi – ha aggiunto David – sicuramente ci lega di più il concetto di pieno e vuoto, negativo e positivo. E io in certi casi aggiungo anche la terza dimensione: i segni vengono in fuori o rimpiccioliscono… Quindi diciamo che con Accardi c’è questa relazione. Con Capogrossi c’è un legame anche più forte, sulla simbologia. E lui aveva creato proprio un alfabeto con dei simboli di linguaggio, che mi è certamente più legato”. Il risultato finale è, oltre che una mostra elegante e in grado di rappresentare l’evoluzione delle ricerche artistiche, anche una sorta di armonia tra il tempo e gli stili: uno spazio di riflessione su uno degli elementi chiave delle arti visive, ossia il segno e la sua gestione.
La Commissione Ue esclude dal Pnrr gli stadi di Firenze e VeneziaRoma, 22 apr. (askanews) – “Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (Pui) delle rispettive città metropolitane”. Lo dichiara il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.
“I Pui erano stati approvati con decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine marzo 2023, il governo, il 4 aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici” ricorda il ministro. “Ieri sera i servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr” conclude Fitto.
25 aprile, Salvini: La Russa? Io celebro la Liberazione. Faccio il ministro e non mi pagano per commentareMilano, 22 apr. (askanews) – Matteo Salvini si tiene alla larga dalle polemiche scoppiate intorno alle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, sul 25 Aprile trincerandosi più volte in un no comment. Parlando a margine della sua visita al Salone del Mobile di Rho, il vicepremier ha detto: “Io celebrerò la liberazione del nostro Paese, starò un po’ in famiglia e lavorerò come lavorerò il primo maggio e come lavoriamo ovunque siamo perché gli italiani ci pagano per farlo”.
Incalzato sulle parole della seconda carica dello Stato, secondo cui l’antifascismo non sarebbe in Costituzione, Salvini ha replicato: “Non fatemi commentare, io sono ministro delle Infrastrutture, il mio obiettivo è sbloccare i cantieri, creare lavoro e sicurezza”. Neanche quando gli si chiede se da cittadino condivide quelle parole si lascia scappare un commento: “Faccio il ministro delle Opere pubbliche, mi occupo di futuro non di commenti, che riempiono i giornale ma non mi pagano per commentare”. Bocca cucita anche sulla agenda di La Russa nel giorno della Liberazione: “Io so quello che faccio io”.
Meloni: Cdm il primo maggio perché dobbiamo dare l’esempio. Salvini: aumenteremo buste paga e pensioniRoma, 22 apr. (askanews) – “Crediamo che i primi a dover dare l’esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati, dunque ho deciso di tenere un Cdm in questa giornata dove tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro, tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, compresi i tecnici impegnati in Piazza San Giovanni nel Concertone del Primo Maggio. È una giornata importante che il governo dedicherà al lavoro, prendendo decisioni sul lavoro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando della decisione di convocare un Consiglio dei ministri dedicato al lavoro per il primo maggio in un’intervista a Milano Finanza.
E il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, promette: “Il primo maggio faremo un consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse”, ha detto a margine della sua visita a Rho al Salone del Mobile, dove ha parlato della riunione del Cdm annunciata ieri dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadendo che “il lavoro paga”.
Il Tutto, il tempo, il mistero: “Everything” dei Nohlab a MilanoMilano, 22 apr. (askanews) – Un’installazione video che prova a indagare il Tutto, guidando il pubblico in una nuova dimensione della percezione, per offrire una visione diversa sull’universo, il tempo, la nostra stessa esistenza. Si tratta di “Everything”, opera dello studio turco Nohlab, ospitata a Milano da MEET Digital Culture Center con il Museo Nazionale di Arte Digitale e in collaborazione con Filmmaster Events. Nei 12:30 minuti del viaggio visivo gli artisti cercano di ritrarre “il tutto come appare”, aprendo lo spazio a “nuove possibili interazioni”.
“In Everything, come in tutti i progetti di Nohlab – ha detto ad askanews Candas Sisman, che insieme a Deniz Kader compone lo studio – noi creiamo esperienze immersive e la tecnologia ci permette di manipolare le percezioni dei sensi umani, per creare un nuovo ambiente per i corpi”. Luci, immagini, suoni, movimenti, geografie spaziali e biologiche, immaginario fantascientifico e scientifico si intrecciano in maniera affascinante, e la sensazione è quella di essere realmente trasportati altrove. “Abbiamo cercato di mettere il pubblico davanti a delle domande – ha aggiunto Sisman – davanti a dei problemi. Noi non diamo risposte, ma qualche idea e qualche suggestione sul futuro: una delle più importanti è che non dovremmo avere paure dell’ignoto e dell’oscuro, perché ci sono molte possibilità e ogni scelta definitiva finisce per escludere tutte le altre, che invece sono opportunità senza limiti”.
Il messaggio che passa è che ci sono moltissime cose che non riusciamo a percepire né a prendere in considerazione, ma proprio accettare quanta conoscenza ci sfugge può portare a una apertura al mondo in trasformazione, così come a una visione libera nei confronti delle tecnologie e delle macchine che abbiamo creato. Oltre che a una riflessione in aggiornamento sulle possibilità dell’arte digitale.
Peggy Guggenheim, 5 artisti e gli studenti dell’AccademiaVenezia, 21 apr. (askanews) – Gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Venezia hanno lavorato a fondo su cinque artisti storici collezionati da Peggy Guggenheim, per cercarne profili inediti, ma anche nuove ispirazioni per il proprio percorso formativo, e questo lavoro è stato poi riassunto in una serie di video dedicati alle figure di Edmondo Bacci, di cui alla Collezione Guggenheim è in corso un’importante mostra antologica, e di Marina Apollonio, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Santomaso, fino ad arrivare a Emilio Vedova. È il progetto “5 artisti veneti alla Collezione Peggy Guggenheim”, che il museo ha organizzato insieme all’Accademia.
“Questa collaborazione con l’Accademia – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – è una cosa fantastica, è iniziata con il desiderio di fare qualcosa insieme in occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia e ci sembrava naturale collaborare con l’Accademia su giovani artisti che sono stati sostenuti da Peggy Guggenheim ed essendo la nostra missione anche quella educativa di portare i giovani al museo in qualche modo chiudevamo una specie di cerchio”. Come Peggy guardava ai giovani artisti del suo tempo, così gli studenti di oggi hanno guardato a figure che possiedono la statura di maestri, ma nei quali è stato loro possibile anche in un certo senso rispecchiarsi, per trovare nuove traiettorie di ricerca.
“Gli studenti hanno visto delle problematiche – ci ha spiegato Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti – che, al di là della distanza del tempo, al di là dell’esito finale dal punto di vista formale, erano vive: il punto di coinvolgimento personale era analogo, le questioni di fondo erano analoghe, ed è lì che scatta qualcosa in più. Questi sono giovani che studiano storia dell’arte, certo, nel percorso formativo deve esserci la disciplina, ma frequentano soprattutto i laboratori, perché è di li che passa l’operatività di un’accademia”. L’iniziativa si inserisce nei progetti della Collezione Guggenheim per coinvolgere sempre di più i giovani e soprattutto i giovani aspiranti artisti. E la speranza, condivisa dall’Accademia di Belle Arti è che l’opera dei grandi protagonisti, vista così intimamente e da vicino, possa riverberarsi nel lavoro di chi oggi si trova a pensare come fare arte.
Mossa Meloni per il primo maggio, Cdm con provvedimenti lavoroRoma, 21 apr. (askanews) – Giorgia Meloni sceglie la data simbolo del primo maggio per varare un pacchetto di misure per il lavoro. Questa la “mossa” decisa dalla premier, che ha convocato la seduta nel giorno della festa del lavoro. Sul tavolo, secondo quanto comunicato da Palazzo Chigi, “provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali”.
Il dettaglio degli interventi è ancora in via di definizione, ma dovrebbe entrare il taglio del cuneo fiscale, previsto nel Def. “Nei prossimi giorni – ha confermato questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – faremo un altro passo nella direzione che ci porterà da qui alla fine della legislatura a tagliare 5 punti di cuneo fiscale per tutti, per aumentare i salari”. Secondo fonti di governo, il Cdm del primo maggio dovrebbe anche varare il decreto lavoro su cui è impegnata ormai da tempo la ministra Marina Calderone, che nei giorni scorsi più volte è arrivata a Palazzo Chigi. Tra le novità presenti nel decreto ci sono la riforma del reddito di cittadinanza e un allentamento dei vincoli per la stipula dei contratti a tempo determinato. Per quanto riguarda il reddito, secondo le bozze circolate, dovrebbero essere creati tre distinti programmi: la Garanzia per l’inclusione (Gil), la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal). Sui percettori, ha assicurato la ministra pochi giorni fa in un’intervista, “pensiamo di ampliare la platea dei nuclei familiari in condizioni di fragilità, come ad esempio chi ha in famiglia malati molto gravi. E sul fronte delle politiche attive stiamo creando le condizioni affinchè i disoccupati trovino occupazione nei posti di lavoro che in Italia ci sono”. Nei prossimi giorni, comunque, le misure saranno definite nel dettaglio. Prima però ci sarà il 25 aprile. In vista della Festa della Liberazione è già in atto un’aspra polemica politica, in particolare per alcune frasi del presidente del Senato Ignazio La Russa, che celebrerà la ricorrenza a Praga, ricordando Jan Palach e visitando il campo di concentramento nazista di Terezin. Da parte sua Meloni, secondo l’agenda ufficiale, sarà alla cerimonia all’Altare della Patria, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, però, la premier potrebbe inserire un altro appuntamento, su cui però c’è il più stretto riserbo.
Rai, parte su Isoradio “Cambiare si può. Storie di successi al femminile”Roma, 21 apr. (askanews) – Dal 23 aprile ogni domenica alle 10 fa il suo esordio su Rai Isoradio un nuovo programma dal titolo “Cambiare si può. Storie di successi al femminile”, condotto dalla scrittrice e fondatrice di “Far from Shallow” Claudia Conte e ideato insieme alla Direttrice di Rai Isoradio, Angela Mariella, con la regia di Fabrizio Rocchi.
Dodici appuntamenti dedicati al tema sempre attuale delle donne che – in una società che si muove ancora (purtroppo) tra allarmanti ostacoli di discriminazioni, pregiudizi, soprusi – hanno avuto successo nella loro professione. Dodici protagoniste del nostro tempo (dalla cultura al cinema, dalla musica alla tv al giornalismo, dallo sport alla politica fino alle eccellenze della nostra imprenditoria) si raccontano attraverso una serie di domande poste dalla conduttrice, tra professione e vita privata. Donne di successo che hanno messo in campo coraggio, professionalità, energia, entusiasmo e talento. Tra storie, testimonianze, curiosità e aneddoti, sarà affrontato il tema delle pari opportunità e della meritocrazia, attraverso esperienze di vita che le hanno condotte alla popolarità o all’affermazione. Ma quante donne ce la fanno e riescono a sfondare il famoso tetto di cristallo e quante – invece – vivono fallimenti e insuccessi dovuti a stereotipi o retaggi maschilisti? Cosa si può fare per migliorare ancora questi gap?
Tra le protagoniste ospiti a partire dal 23 aprile: la scrittrice e conduttrice televisiva Maria Latella, la giornalista, scrittrice e autrice Catena Fiorello, la produttrice cinematografica Federica Lucisano, l’attrice Claudia Gerini, il segretario Generale dell’Associazione Civita Simonetta Giordani, le cantanti Nina Zilli, Annalisa Minetti e Noemi, l’ex atleta olimpionica di lancio del martello (vincitrice di dieci titoli italiani tra invernali ed assoluti) vicepresidente del CONI Silvia Salis, la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei (unica Presidente donna di Regione attualmente in Italia), l’On. Giusy Versace, l’ex schermitrice e campionessa di fioretto già sottosegretario allo sport Valentina Vezzali e Piera Detassis, Presidente della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, la stilista Elisabetta Franchi, la giornalista e regista cinematografica Anselma Dell’Olio. La conduttrice Claudia Conte è una scrittrice, fondatrice di “Far from Shallow”, società benefit che si occupa di cultura e di sociale, ed è ideatrice e volto di molti progetti dedicati ai diritti delle donne: “Women in Cinema Award” dedicato al talento femminile presso la Mostra del cinema di Venezia e la Festa del Cinema di Roma, “Le Donne e la Guerra” presentato al Parlamento Europeo a Bruxelles, “Women for Justice”, realizzato a sostegno delle donne vittime di violenza, fino “Women for Freedom” che dà voce a coloro che vedono negati i propri diritti a causa dei regimi totalitari e le guerre. Lavori creati in collaborazione con le più autorevoli istituzioni nazionali ed internazionali.