Confcommercio: è emergenza personale, servono 560mila lavoratoriRoma, 18 apr. (askanews) – “Al Governo abbiamo chiesto buone regole, buoni investimenti, buone politiche a sostegno del terziario di mercato, per il commercio, per i servizi, per il turismo, per i trasporti e per il lavoro autonomo. Questo comparto rappresenta il settore che può dare il maggiore impulso alla nuova occupazione, soprattutto femminile, e irrobustire la crescita del nostro Paese”. Lo ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella conferenza stampa di presentazione del forum dell’associazione.
“Scorrendo i dati dell’osservatorio terziario e lavoro dell’ufficio studi – ha ricordato – negli ultimi due anni la crescita di tutti gli occupati in Italia è stata di quasi un milione e 800mila unità, di cui i tre quarti proprio nel terziario di mercato. In questo settore oggi c’è però una vera e propria emergenza rappresentata dalla carenza di personale. Solo nella filiera turistica e nel commercio quest’anno rispetto al 2022 c’è bisogno di circa 560mila lavoratori in più. E di questi il 40% potrebbero essere introvabili soprattutto per mancanza di competenze”. Secondo Confcommercio “per creare nuova occupazione servono più crescita e più produttività. E anche la costruzione di un compiuto sistema di politiche attive, utile per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Sistema che però sconta ancora un considerevole ritardo. Guardiamo pertanto con favore alla riforma delle politiche per il lavoro, così come delineata dal Pnrr, che sembrerebbe tracciare un importante cambio di prospettiva. Un cambio di prospettiva rappresentato dalla stretta correlazione tra queste politiche e il sistema dei sostegni al reddito e dal ruolo centrale che assume la formazione. Un nuovo paradigma che si pone l’obiettivo di aumentare il tasso di occupazione – ha aggiunto Sangalli – e intervenire sulla distanza tra le professionalità formate dal sistema educativo e le opportunità offerte dal sistema produttivo”.
Gimbe denuncia: il Def non rilancia la Sanità pubblica, segnali di definanziamentoMilano, 18 apr. (askanews) – “Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria sino al 2026 il Def 2023 certifica l’assenza di un cambio di rotta post-pandemia ignorando il pessimo ‘stato di salute’ del SSN, i cui princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità sono minati da criticità che compromettono il diritto costituzionale alla tutela della salute. Interminabili liste di attesa costringono a ricorrere al privato, aumentano la spesa ‘out-of-pocket’ e impoveriscono le famiglie, sino alla rinuncia alle cure; diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni determinano migrazione sanitaria, inaccessibilità alle innovazioni, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita”. Lo afferma in una nota Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando il Documento di economia e finanza 2023 “che certifica per l’anno 2022 una spesa sanitaria di 131.103 milioni di euro, inferiore di quasi 3 milioni rispetto ai 133.998 milioni previsti dall’ultima Nota di aggiornamento Def 2022”.
Secondo le analisi sulle previsioni di spesa sanitaria della Fondazione bolognese, il rapporto spesa sanitaria-Pil nel 2023 scende a 6,7% rispetto al 6,9% del 2022, anche se in termini assoluti la previsione di spesa sanitaria è di 136.043 milioni di euro, ovvero 4.319 milioni in più rispetto al 2022 (+3,8%). “Tuttavia il roboante incremento di oltre quattro miliardi di euro nel 2023 – precisa Cartabellotta – è solo apparente: sia perché oltre due terzi (67%) costituiscono un mero spostamento al 2023 della spesa sanitaria prevista nel 2022 per il rinnovo contrattuale del personale dirigente, sia per l’erosione del potere di acquisto visto che secondo l’Istat ad oggi l’inflazione acquisita per il 2023 si attesta a +5%, un valore superiore all’aumento della spesa sanitaria che, invece, si ferma a +3,8%”. Nel triennio 2024-2026, a fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, il Def 2023 stima quella della spesa sanitaria allo 0,6%. Il rapporto spesa sanitaria-Pil si riduce dal 6,7% del 2023 al 6,3% nel 2024 al 6,2% nel 2025-2026. Rispetto al 2023, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2024 scende a 132.737 milioni di euro (-2,4%), per poi risalire nel 2025 a 135.034 milioni (+1,7%) e a 138.399 (+2,5%) nel 2026. “È del tutto evidente – spiega Cartabellotta – che il risibile aumento medio della spesa sanitaria dello 0,6% nel triennio 2024-2026 non coprirà nemmeno l’aumento dei prezzi, sia per l’erosione dovuta all’inflazione, sia perché l’indice dei prezzi del settore sanitario è superiore all’indice generale di quelli al consumo. In altri termini, le previsioni del DEF 2023 sulla spesa sanitaria 2024-2026 certificano evidenti segnali di definanziamento: in particolare il 2024, ben lungi dall’essere l’anno del rilancio, fa segnare un -2,4% che dissolve ogni speranza di nuove risorse per la sanità nella prossima Legge di Bilancio”. “Complessivamente le stime del Def 2023 confermano che la sanità rimane la cenerentola dell’agenda politica per almeno tre ragioni” continua la nota di Fondazione Gimbe, spiegando che “innanzitutto, il rapporto spesa sanitaria-Pil scende dal 6,9% del 2022 al 6,2% nel 2026, un valore inferiore a quello del 2019 (6,4%), confermando che dalla pandemia non è stato tratto alcun insegnamento; in secondo luogo, nel triennio 2024-2026 il Def stima una crescita media annua del Pil nominale del 3,6%, a fronte dello 0,6% di quella della spesa sanitaria; infine, il Def 2023 non fa alcun cenno alle risorse necessarie per abolire gradualmente il tetto di spesa per il personale sanitario e per approvare il cosiddetto ‘decreto tariffe’ sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di protesica: due priorità assolute per rilanciare le politiche del capitale umano e garantire a tutti i ‘nuovi’ Livelli essenziali di assistenza e l’accesso alle innovazioni”.
“Programmi e numeri del Def 2023 confermano che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta una priorità politica neppure per l’attuale Esecutivo” continua il presidente, evidenziando che “la sanità rimane un bancomat per la facile aggredibilità della spesa pubblica e nei rari casi di crescita economica i benefici per il SSN non sono mai proporzionali, rendendo impossibile rilanciare il finanziamento pubblico”. “Il Piano di Rilancio del SSN recentemente elaborato dalla Fondazione GIMBE – conclude Cartabellotta -rileva l’inderogabile necessità di aumentare il finanziamento pubblico per la sanità in maniera consistente e stabile, allineandolo entro il 2030 alla media dei paesi europei, al fine di garantire l’erogazione uniforme dei LEA, l’accesso equo alle innovazioni e il rilancio delle politiche del personale sanitario. Considerato che nel 2021 il gap con la media dei paesi europei era di quasi Ç 12 miliardi, il DEF 2023 non ha affatto posto le basi per colmarlo. Al contrario prosegue con la strategia di definanziamento pubblico della sanità che aumenterà la distanza dalla media dei paesi europei e porterà al collasso del SSN, compromettendo definitivamente il diritto costituzionale alla tutela della salute delle persone”.
Mattarella vede Morawiecki, poi vola ad Auschwitz per la “Marcia dei vivi”Varsavia, 18 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra oggi al Palazzo della Cancelleria il primo Ministro polacco Matuesz Morawiecki con il quale avrà un colloquio. Alle 10,45 si recherà al Palazzo del Parlamento dove sarà ricevuto dalla presidente del Sejm Elzbieta Witek e successivamente al Senato dal Presidente Tomasz Grodzki.
Alle 12 il volo per Cracovia dove alle 13,15 Mattarella e la signora Laura si recheranno al museo di Auschwitz-Birkenau, ad accoglierli il direttore del museo Piotr M.A. Cywinski. Qui dopo aver deposto una corona presso il Muro delle esecuzioni ci sarà la visita al museo insieme agli studenti di tre licei italiani e alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah.
Alle 15,45 il capo dello Stato si recherà al Museo di Auschwitz 2 per la cerimonia conclusiva della Marcia dei vivi. Qui Mattarella farà un intervento, poi il ritorno a Cracovia.
E’ stata catturata nella notte in Trentino l’orsa “Jj4″Milano, 18 apr. (askanews) – L’orsa “Jj4” è stata catturata la notte scorsa ed è stata trasportata in un centro faunistico nei pressi di Trento. Secondo gli accertamenti svolti in questi giorni, si tratterebbe dell’esemplare che, il 5 aprile scorso, avrebbe aggredito, ferendolo a morte, il runner 26enne Andrea Papi che stava percorrendo un sentiero nei boschi di Caldes, in Val di Sole.
Questa mattina nella sede della Provincia autonoma di Trento il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli faranno il punto sul cattura.
Mafia e voto di scambio, 18 arresti nel napoletanoRoma, 18 apr. (askanews) – Un’inchiesta della Dia su voto di scambio, estorsione e corruzione nel Napoletano ha portato all’arresto di 18 persone, tra cui il sindaco del Comune di Melito di Napoli, il Presidente del Consiglio comunale e altri due consiglieri comunali. La Direzione Investigativa Antimafia, si legge in una nota, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 18 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di: politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione.
Il provvedimento è frutto delle indagini svolte dalla Dia di Napoli e coordina dalla Dda a partire dalle notizie inizialmente acquisite sull’interesse della criminalità organizzata ad inserirsi nelle elezioni del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale di Melito di Napoli. Il Gip ha ritenuto che, allo stato, dalle indagini siano emersi gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021, tra esponenti della criminalità organizzata operante in quel territorio – clan Amato Pagano – ed alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno del candidato sindaco Marrone Nunzio (quest’ultimo non indagato) che avrebbero accettato la promessa, da parte dei referenti dell’organizzazione criminale, di procurare alla coalizione ed allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, dei soggetti ad esso legati e dei residenti del rione popolare destinatari di limitazioni ed intimidazioni, in cambio dell’erogazione di somme di danaro e di altre utilità nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione camorristica. “In questa fase – riferisce la Dia – sarebbe stato persino impedito l’esercizio dei diritti politici di una candidata al consiglio comunale costretta, con gravi minacce, quali l’allontanamento dall’abitazione o la chiusura dell’esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per sé ma per un candidato dell’opposta coalizione gradito al clan”.
Nel corso delle indagini sono, altresì, emersi episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Città metropolitana svoltesi il 13 marzo 2022. Sono stati, inoltre, individuati gravi indizi su alcuni episodi estorsivi posti in essere dagli affiliati al clan.
Tridico: le pensioni le salvano i migranti, tra 20 anni conti criticiRoma, 18 apr. (askanews) – “Senza i migranti tra vent’anni i conti dell’Inps saranno critici. Cambiare la legge Fornero peggiorerebbe ancora il quadro delle pensioni. Le quote non sono una soluzione. Irrigidiscono ancora di più il sistema e appesantiscono i conti”. Lo dice il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
“L’Europa – prosegue – ci dice che nessuno può stare sotto un certo livello di reddito. Il salario minimo è indispensabile e non è alternativo ai contratti collettivi”. Il calo delle nascite è “molto pericoloso per la sostenibilità delle pensioni – sottolinea – oggi abbiamo 16,5 milioni di pensionati. In prospettiva avremo più o meno lo stesso numero di persone che vanno in pensione e che entrano nel mercato del lavoro. Quindi un rapporto uno a uno. Troppo esiguo”. Sul reddito di cittadinanza, aggiunge Tridico, “non ha funzionato quello che sta intorno: i centri per l’impiego, i progetti di inclusione attraverso i comuni, le politiche attive e la formazione”.
Ciriani: ai clandestini va dato uno stop, ma non ci sarà un bis dei decreti sicurezzaRoma, 18 apr. (askanews) – “La protezione speciale è soltanto uno degli aspetti del decreto, rimasto sullo sfondo dopo Cutro perché il segnale che volevamo dare subito era che gli scafisti non potevano più fare i loro comodi e che in Italia si arriva inmodo regolare. Adesso andava fatto un passo in più”. E’ quanto ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in un’intervista al Corriere della Sera, secondo il quale “la protezione umanitaria o speciale è un grimaldello per cui chiunque entri in Italia poi difficilmente può essere espulso”.
“Già sono farraginose le norme per espellere chi non ha alcun diritto di essere accolto ù a differenza di chi fugge da una guerra, o viene perseguitato, o ha gravissime situazioni di salute ù ma con la protezione speciale si rende ancora più arduo dare accoglienza a chi ne ha davvero necessità e rimandare indietro chi non ne ha i requisiti”, ha aggiunto il ministro. Secondo Ciriani, “se non agiamo, ci sarà un continuo arrivo di clandestini che sanno che troveranno qui una forma di regolarizzazione”. “Ma l’Italia non può essere l’approdo di tutti”, ha insistito.
Il ministro non vede punti di convergenza con l’opposizione in Aula. “Sinceramente no, perché la loro è una polemica tutta ideologica e politica. Se noi diciamo bianco loro dicono nero, si vuole solo boicottare il nostro lavoro”, ha precisato, aggiungendo: “la situazione rispetto ai decreti sicurezza è cambiata, quindi non ci sarà un provvedimento uguale, e certamente lavoriamo a norme coerenti e inattaccabili. Ma non tiriamo inmezzo il Quirinale, sarebbe irrispettoso”.
Per presunte frodi negli appalti delle forze armate eseguiti 14 arresti (anche militari dell’Aeronautica)Roma, 18 apr. (askanews) – Maxi-operazione dei Carabinieri per gli appalti edili nelle forze armate con 14 arresti, 10 ordinanze di obbligo di dimora e altri 15 indagati in un’inchiesta in cui sono coinvolti 12 militari dell’Aeronautica militare.
Nella mattinata odierna militari del Comando Compagnia Carabinieri – Polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino stanno dando esecuzione nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti (arrestati), 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta di quella Procura della Repubblica. Con tale provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti in intestazione, indagati a vario titolo per le ipotesi delittuose di “turbata libertà degli incanti” (art.353 c.p.), “frode nelle pubbliche forniture” (art.356 c.p.), “corruzione per l’esercizio della funzione” (art. 318-321 c.p.) e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (art.479 c.p.), condotte commesse in Roma, Ciampino (RM), Pratica di Mare (RM), Vigna di Valle (RM), Furbara (RM), Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.
L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della Procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino (RM) e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino (RM) e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I predetti con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere, si legge in una nota.
Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi permettevano di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti. L’attività investigativa conseguente induceva gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, evidenziando diversificate condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.
In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte venivano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla Forza Armata coinvolti consapevolmente consentivano tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. L’Aeronautica Militare al tempo, dopo le prime evidenze investigative e l’esecuzione dei primi atti, attraverso il Ca. S.M.A. protempore, avviava una propria inchiesta amministrativa interna nel periodo monitorato – dal maggio 2017 a gennaio 2021 – confluita nell’ odierna documentazione probatoria, che confermava le irregolarità emerse in ordine alle citate procedure di assegnazione degli appalti.
Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del SenatoRoma, 17 apr. (askanews) – La partita sul dl Cutro si giocherà in aula dove martedì pomeriggio approderà il provvedimento. E’ quasi certo ormai che la commissione Affari costituzionali del Senato non riuscirà a chiudere l’esame del decreto e il cantiere delle modifiche inevitabilmente si riaprirà. E la Lega, incassato un successo sul tema della protezione speciale con il subemendamento unitario di centrodestra che prevede il giro di vite, ricorda però che nel suo ‘pacchetto’ di 21 emendamenti ci sono altri temi che potrebbero essere quindi riproposti.
L’esame del decreto è stato avviato oltre un mese fa ma le prime votazioni ci sono state a ridosso delle feste di Pasqua e solo sui tre articoli meno divisivi del provvedimento, mentre sulla parte più contestata dalle opposizioni i pareri del governo sono arrivati con il contagocce e solo oggi è ricominciato il voto, ad oltranza. In una giornata caratterizzata dall’ostruzionismo delle opposizioni. Nel tardo pomeriggio erano stati esaminati solamente circa il 10 per cento dei quasi 350 subemendamenti ai due maxi-testi del governo. Tutti pareri negativi, salvo che ai due subemendamenti della maggioranza, in particolare quello sulla stretta alla protezione speciale. Accantonati invece gli emendamenti della Lega, come richiesto da governo e relatore.
“E’ molto probabile che si andrà in aula senza relatore. Abbiamo già votato una cinquantina di emendamenti e ne mancano ancora più di trecento. Se procedessimo con gli stessi tempi che hanno caratterizzato queste prime quattro, cinque ore di lavoro è difficile arrivare alle 16,30 di domani pomeriggio anche facendo l’alba”. Quindi “alla fine la partita si giocherà in aula”, ha affermato il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI). Balboni ha espresso “rammarico” e puntualizzato che “se si va in aula senza relatore quello che abbiamo fatto in commissione viene azzerato e si vota da capo emendamento per emendamento. Ci saranno 4-500 votazioni e a quel punto ognuno sarà libero di presentare emendamenti nel testo e nella forma che vorrà”. Esclusa, ha spiegato, la fiducia che il Governo non sarebbe intenzionato a porre in aula.
Uscendo dalla commissione Affari costituzionali, in serata, dopo aver fatto questa sera un breve passaggio per “sentire il dibattito”, il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha assicurato che il sub-emendamento unitario del centrodestra sulla protezione speciale “ci vede tutti concordi” ma ha aggiunto che “su altre tematiche”, che vanno “dall’integrazione” ad “altri che riguardano il rientro di chi ha il diritto di asilo perché scappa dal paese che è in guerra e poi l’estate torna lì” o “il tema dei Cpr valuteremo quali sono gli emendamenti che andranno presentati”.
Aiello, Carl Brave e Fulminacci tra gli ospiti del 1 maggio RomaRoma, 17 apr. (askanews) – Cresce l’attesa per il Concerto del Primo Maggio Roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany che verrà trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio2, Rai Play e Rai Italia. Sui canali social (Instagram – Facebook – Twitter – TikTok) del Primo Maggio di Roma è iniziato il conto alla rovescia e periodicamente viene svelato un nuovo tassello del puzzle che andrà a comporre il cast del Concertone.
Dopo Aurora, Ariete, Coma_Cose, Mr. Rain, Matteo Paolillo, Tananai e Bnkr44 continua crescere l’elenco degli artisti chiamati a esibirsi sul grande palco di San Giovanni a Roma. A questi nomi si aggiungono: Aiello, il cantautore che dopo aver pubblicato la ballad contemporanea “Aspettiamo Mattina”, che anticipa il suo terzo album di prossima uscita, si appresta a vivere una stagione ricca di novità a cominciare proprio dal Primo Maggio, Carl Brave, che ha appena pubblicato il suo ultimo singolo “Remember”, un’anticipazione del prossimo disco che porterà in tour questa estate, e Fulminacci, un artista di rottura, spiazzante per la sua versatilità e per la sua brillantezza, in grado di scrivere canzoni cariche di una rara intelligenza emotiva dal sapore cinematografico come il suo ultimo singolo “Tutto inutile”.