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Libri, esce “Passo falso” di Marco Vervello

Libri, esce “Passo falso” di Marco VervelloRoma, 13 apr. (askanews) – Il Regno Unito conta i danni da Brexit e, dopo il passo falso, ripensa il proprio futuro anche senza mettere apertamente in discussione l’uscita dalla Ue. Il corrispondente della Rai da Londra racconta un Paese che il referendum del 2016 sembra aver reso più solo e più fragile, che vede riaffacciarsi i fantasmi dell’indipendentismo scozzese e irlandese, che deve fare i conti con un’economia in difficoltà. Marco Varvello scatta fotografie della vita pubblica britannica, analizzando il travaglio della politica d’oltre Manica, con un occhio sempre attento a una monarchia che, dopo la scomparsa della Regina Elisabetta II, è obbligata a mettersi in discussione.

“Passo Falso” di Marco Varvello, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 14 aprile 2023. Marco Varvello è responsabile dell’ufficio di corrispondenza Rai per il Regno Unito. Ha cominciato l’attività giornalistica a Milano nei quotidiani “La Notte” e “Il Giornale”, all’epoca diretto da Indro Montanelli. In Rai è stato curatore del programma di Enzo Biagi, “Il Fatto”. Al TG1 ha lavorato alla redazione economica, poi agli esteri. Inviato negli Stati Uniti, e’ stato a lungo corrispondente a Londra e a Berlino. Ha pubblicato quattro libri e vinto il premio “Foreign Press Awards” della stampa estera di Londra.

Torna il Record Store Day, East market celebra evento

Torna il Record Store Day, East market celebra eventoMilano, 13 apr. (askanews) – East Market festeggia il Record Store Day in anticipo. Migliaia di dischi, CD e anche musicassette saranno protagonisti alla nuova edizione del mercato vintage milanese, domenica 16 aprile, in vista della giornata mondiale dedicata ai vinili, il 22 aprile.

Verrà allestita una speciale area con decine di espositori musicali specializzati, che saranno all’evento tra i consueti 300 selezionati venditori da tutta Italia. Fra abiti e arredi avranno uno spazio dedicato CD, musicassette, vinili, picture, flexi, rarità e edizioni speciali.

Cristina D’Avena sbarca nel mondo dei videogiochi

Cristina D’Avena sbarca nel mondo dei videogiochiRoma, 13 apr. (askanews) – Cristina D’Avena sbarca nel mondo dei videogiochi. Esce domani “Ti cercherò” (Genshin Impact), un brano che celebra Genshin Impact, videogame popolare in Italia e nel mondo. Ad interpretarlo è l’icona della musica pop italiana e regina delle sigle tv, che è anche autrice del brano.

Il connubio Cristina D’Avena e Genshin Impact non è casuale: questo gioco di ruolo, appartenente al genere Adventure RPG a mondo aperto e pubblicato a fine 2020 dalla HoYoverse, ha vinto ogni genere di premi e riconoscimenti e conquistato milioni di giocatori in tutto il mondo, diventando popolare ovunque, dall’America al Giappone, anche in Italia, riscuotendo un successo che non si vedeva dai tempi di Fortnite e Minecraft. Nello stile grafico ricorda i grandi capolavori dell’animazione, ha comandi semplici e intuitivi e una trama ricca di colpi di scena, spesso paragonata per profondità a serie come Il Signore Degli Anelli e Il Trono Di Spade. “Sono davvero felicissima di essere parte integrante di questa attività tanto attesa – ha commentato Cristina D’Avena – quando me l’hanno proposta ho detto subito di sì. Guardando le immagini di Genshin Impact ho notato le molte somiglianze con i tanti bellissimi cartoni di cui ho interpretato le sigle nel corso della mia carriera. Con il compositore Cristiano Macrì abbiamo deciso di creare un brano epico ed emozionante che potesse rispecchiare al meglio le tematiche del gioco: appassionanti e mai scontate. Spero che al pubblico piaccia, e che convinca tutti ad avventurarsi nel fantastico mondo di Genshin Impact per scoprire di persona la bellezza di questo gioco, magari, perché no, ascoltando questa mia nuova canzone in sottofondo”.

Il videoclip ufficiale di “Ti Cercherò (Genshin Impact)” sarà disponibile sul canale YouTube di Cristina D’Avena e il brano sarà ascoltabile attraverso tutte le piattaforme digitali.

Sciarra avverte:Consulta è custode e garante diritti Costituzione

Sciarra avverte:Consulta è custode e garante diritti CostituzioneRoma, 13 apr. (askanews) – Una Corte Costituzionale che “ascolta, attenta alla persona, alla tutela dei diritti e dei beni primari” come “l’ambiente”, definito “‘entità organica di valore costituzionale primario”. E’ quella tratteggiata dalla presidente della Consulta, Silvana Sciarra, nella sua relazione sull’attività del 2022, letta in occasione della riunione straordinaria della Corte alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato.

Nel corso del suo intervento, la presidente ha ricordato come la Corte, “istituzione di garanzia, mantenga la sua funzione di custode della Costituzione” anche quando “valorizza i parametri europei e convenzionali, integrandoli con quelli nazionali”. Una Corte costituzionale “vigile e al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi, sulla scorta delle clausole di apertura all’Europa e al mondo previste dalla nostra Costituzione”, ha sottolineato Sciarra. La presidente ha evidenziato poi il ruolo della Corte nell’ordinamento repubblicano, “garante nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome; di una Corte arbitro nei conflitti tra enti e tra poteri; di una Corte protesa, nei giudizi di ammissibilità dei quesiti referendari, a tutelare i diritti dei cittadini chiamati a votare”.

Nella sua relazione, la presidente Sciarra ha seguito un ‘file rouge’, citando alcune parole chiave: famiglia, minori, solidarietà, parità, salute, lavoro, ambiente e, soprattutto, persona – in cui si coglie “la funzione della Corte che assicura il rispetto della Costituzione, costantemente aperta al confronto con il Parlamento, chiamato a dare sviluppo concreto ai diritti”. In tema di sanità, la presidente ha anche “sollecitato” il parlamento “ad aggiornare i Livelli essenziali di assistenza (Lea), al fine di evitare l’obsolescenza delle cure e garantire l’eguaglianza nell’accesso alle migliori prestazioni sul territorio nazionale”. Mentre in materia di lavoro ha evidenziato come “pur affermando che non può essere sindacato il merito delle scelte organizzative del datore di lavoro, la Corte ha ribadito che il licenziamento deve avere una giustificazione e deve presentarsi quale ultima ratio”.

Dopo la riunione straordinaria della Corte, la presidente Sciarra, in conferenza stampa, ha, tra le altre cose, ribadito che i “diritti dei minori”, anche di coppie omogenitoriali, “sono un punto fermo” per la Corte Costituzionale. Sollecitata anche sull’ergastolo ostativo ha detto che “la scelta” della Consulta di rinviare gli atti alla Cassazione, dopo l’approvazione della nuova normativa in materia “non è stata buonista”.

Terzo Polo, si consuma il divorzio tra Calenda e Renzi: addio al partito unico

Terzo Polo, si consuma il divorzio tra Calenda e Renzi: addio al partito unicoRoma, 13 apr. (askanews) – Alla fine non resta molto. Oggi, solo la promessa, la solita, classica e mendace, di quando un amore finisce, quella a cui aggrapparsi per un po’ senza crederci: magari ci ri-incontriamo. Magari, sì, fuor di metafora Italia Viva e Azione – le due forze politiche che a giugno dovevano iniziare il percorso per diventare partito unico con un bel congresso “democratico” e “partecipato” – potranno fare alleanze à la carte in vista di elezioni locali, nazionali o europee. Ma anche questa prospettiva e non solo quella, naufragata definitivamente oggi, del partito unico, appare assai improbabile dopo tre giorni in cui sono volati gli stracci tra i due gruppi dirigenti. Soldi, leadership, eredità dei moderati, orizzonte Europee, caratteri dei leader: la conclusione, dopo molte parole, tweet, video e dichiarazioni alla stampa, è che tra Matteo Renzi e Carlo Calenda c’è un serio “problema di fiducia reciproca”.

Che, al netto del balletto di accuse su chi è che non ha voluto il partito unico e su chi non ha voluto rinunciare a cosa (scioglimento dei due partiti? Leopolda? Contributi del 2 per mille?), è davvero una bella gatta da pelare visto che ci sono gruppi unici sia alla Camera che al Senato. Che fine faranno? E qui si torna alla questione dei soldi perchè per ogni parlamentare dentro a un gruppo è previsto un contributo di circa 50mila euro da parte dell’amministrazione di Montecitorio e di Palazzo Madama. Servirà quantomeno un accordo tecnico tra i due partiti per non perdere risorse. Le ipotesi che si profilano sono almeno due. La prima è di mantenere i gruppi unici ma con una filosofia per così dire da gruppo misto, senza, quindi, un patto politico. La seconda è immaginare gruppi autonomi, cosa che al Senato sarebbe alla portata del partito di Matteo Renzi a cui manca un solo senatore per diventare un gruppo a sè: Iv ha 5 senatori, il numero minimo previsto è fissato a sei. Un obiettivo non irraggiungile, suggeriscono i bene informati, guardando anche quello che sta succedendo sia nel centrodestra – leggi Forza Italia alle prese con i problemi di salute del fondatore – sia nel centrosinistra dove la guida più a sinistra di Elly Schlein ha già causato qualche malumore tra cattolici e moderati Dem.

Per quanto riguarda la Camera – dove per costituire un gruppo servono venti deputati – il presidente Lorenzo Fontana, si fa osservare, ha già concesso deroghe – vedi i casi di Noi moderati di Maurizio Lupi e dei 12 deputati di Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni – e si potrebbe orientare in questo senso qualora il gruppo dei 9 deputati di Italia Viva raggiungesse i 12 membri. Per quanto riguarda Azione – che al Senato ha 4 senatori – alla Camera ne ha già 12. Fin qui i soldi, ma poi c’è la politica. Da parte sua Calenda, secondo il quale “il progetto del partito unico con Italia Viva è naufragato per la semplice ragione che Renzi ha ripreso direttamente in mano IV due mesi fa e non vuole rinunciarvi”, ha rilanciato il progetto sostenendo che “da domani riprenderemo con @Azione_it il lavoro per la costruzione di un partito liberale, popolare e riformista”. Renzi, che ha scritto di “polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo” non vedendo “il motivo politico per la rottura”, si è riunito nel pomeriggio con i suoi e il progetto, al termine della consultazione, potrebbe essere lo stesso di Calenda: proseguire sulla strada del partito liberale e riformista. Insomma, non è nato il partito unico, ma ne potrebbero nascere due.

”Musica Libera” Piero Pelù duetta per la prima volta con Alborosie

”Musica Libera” Piero Pelù duetta per la prima volta con AlborosieMilano, 13 apr. (askanews) – Sarà disponibile da venerdì 21 aprile in tutti gli store digitali e per la programmazione radiofonica “Musica Libera”, il brano inedito che vede per la prima volta Piero Pelù collaborare con la star internazionale del reggae Alborosie.

Il brano, scritto da Pelù, Alborosie e Stefano Massini (che con The Lehman Trilogy ha conquistato cinque premi su otto nomination ai Tony Awards 2022, gli Oscar del teatro e del musical), sarà pubblicato su etichetta EPIC/Sony Music Italia e disponibile per il preadd e il presave su https://forms.sonymusicfans.com/campaign/piero-pelu-alborosie-musica-libera-6gtrpttb3xgilt7ggcmf8j/. “Musica Libera” segna il ritorno alla musica di Pelù a tre anni di distanza dall’ultimo album “Pugili Fragili” che conteneva il brano in gara a Sanremo 2020 “Gigante” (disco d’oro).

L’inedito duetto tra Piero Pelù e Alborosie segna l’unione di due mondi apparentemente lontani, il rock e il reggae, dando vita ad un brano dal sapore estivo ma con un messaggio universale importante di libertà e fratellanza a partire dai generi musicali. Al primo ascolto si può rimanere stupiti dall’incursione di Piero Pelù nel mondo reggae ma la poliedrica carriera dell’autore, cantautore, attore e vero e proprio animale da palcoscenico dimostra quanto Pelù ami viaggiare oltre i confini e sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da esplorare che si tratti di musica, letteratura, cinema, teatro o arte. Pelù sarà impegnato questa estate nel Tour estremo live 2023, la lunga serie di appuntamenti che vedrà protagonista il rocker toscano sui palchi dei festival e delle rassegne più importanti d’Italia per una estate all’insegna dell’energia e del divertimento dal grande cuore rock.

Il tour, un viaggio da nord a sud per la penisola, prenderà il via il 7 luglio da Matera per poi proseguire per tutta l’estate in quello che si preannuncia un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della musica dal vivo e del rock. Sono stati annunciati oggi due nuovi appuntamenti: il 9 agosto ad Asiago (VI) e l’11 agosto a Follonica (GR). I biglietti per questi nuove date sono disponibili dalle ore 15.00 di oggi, giovedì 13 aprile.

Per il TOUR ESTREMO LIVE 2023, Pelù ha radunato e rinnovato i suoi Bandidos (Alessandro “Finaz” Finazzo alle chitarre e voce, Valerio “Voodoo” Recenti al sinth, tastiere, sampless e voce, Luc “Mitraglia” Martelli alla batteria, percussioni, sampless e cori, Dado “Black Dado” Neri al basso maggiorato e cori) per immergere il pubblico nelle sue inconfondibili sonorità vocali e sonore tra i classici del suo repertorio da solista e da frontman dei Litfiba.

Bye bye Terzo Polo,divorzio Calenda-Renzi.Ma su gruppi si tratta

Bye bye Terzo Polo,divorzio Calenda-Renzi.Ma su gruppi si trattaRoma, 13 apr. (askanews) – Alla fine non resta molto. Oggi, solo la promessa, la solita, classica e mendace, di quando un amore finisce, quella a cui aggrapparsi per un po senza crederci: magari ci ri-incontriamo. Magari, sì, fuor di metafora Italia Viva e Azione – le due forze politiche che a giugno dovevano iniziare il percorso per diventare partito unico con un bel congresso “democratico” e “partecipato” – potranno fare alleanze à la carte in vista di elezioni locali, nazionali o europee. Ma anche questa prospettiva e non solo quella, naufragata definitivamente oggi, del partito unico, appare assai improbabile dopo tre giorni in cui sono volati gli stracci tra i due gruppi dirigenti. Soldi, leadership, eredità dei moderati, orizzonte Europee, caratteri dei leader: la conclusione, dopo molte parole, tweet, video e dichiarazioni alla stampa, è che tra Matteo Renzi e Carlo Calenda c’è un serio “problema di fiducia reciproca”.

Che, al netto del balletto di accuse su chi è che non ha voluto il partito unico e su chi non ha voluto rinunciare a cosa (scioglimento dei due partiti? Leopolda? Contributi del 2 per mille?), è davvero una bella gatta da pelare visto che ci sono gruppi unici sia alla Camera che al Senato. Che fine faranno? E qui si torna alla questione dei soldi perchè per ogni parlamentare dentro a un gruppo è previsto un contributo di circa 50mila euro da parte dell’amministrazione di Montecitorio e di Palazzo Madama. Servirà quantomeno un accordo tecnico tra i due partiti per non perdere risorse. Le ipotesi che si profilano sono almeno due. La prima è di mantenere i gruppi unici ma con una filosofia per così dire da gruppo misto, senza, quindi, un patto politico. La seconda è immaginare gruppi autonomi, cosa che al Senato sarebbe alla portata del partito di Matteo Renzi a cui manca un solo senatore per diventare un gruppo a sè: Iv ha 5 senatori, il numero minimo previsto è fissato a sei. Un obiettivo non irraggiungile, suggeriscono i bene informati, guardando anche quello che sta succedendo sia nel centrodestra – leggi Forza Italia alle prese con i problemi di salute del fondatore – sia nel centrosinistra dove la guida più a sinistra di Elly Schlein ha già causato qualche malumore tra cattolici e moderati Dem.

Per quanto riguarda la Camera – dove per costituire un gruppo servono venti deputati – il presidente Lorenzo Fontana, si fa osservare, ha già concesso deroghe – vedi i casi di Noi moderati di Maurizio Lupi e dei 12 deputati di Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni – e si potrebbe orientare in questo senso qualora il gruppo dei 9 deputati di Italia Viva raggiungesse i 12 membri. Per quanto riguarda Azione – che al Senato ha 4 senatori – alla Camera ne ha già 12. Fin qui i soldi, ma poi c’è la politica. Da parte sua Calenda, secondo il quale “il progetto del partito unico con Italia Viva è naufragato per la semplice ragione che Renzi ha ripreso direttamente in mano IV due mesi fa e non vuole rinunciarvi”, ha rilanciato il progetto sostenendo che “da domani riprenderemo con @Azione_it il lavoro per la costruzione di un partito liberale, popolare e riformista”. Renzi, che ha scritto di “polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo” non vedendo “il motivo politico per la rottura”, si è riunito nel pomeriggio con i suoi e il progetto, al termine della consultazione, potrebbe essere lo stesso di Calenda: proseguire sulla strada del partito liberale e riformista. Insomma, non è nato il partito unico, ma ne potrebbero nascere due.

Finite le riprese di “Per Elisa”, serie sull’omicidio di Elisa Claps

Finite le riprese di “Per Elisa”, serie sull’omicidio di Elisa ClapsRoma, 13 apr. (askanews) – Si sono appena concluse le riprese della serie tv “Per Elisa” per la regia di Marco Pontecorvo, una coproduzione tra la società italiana Fast Film e l’inglese Cosmopolitan Pictures, in collaborazione con Rai Fiction e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Potenza. La serie andrà in onda prossimamente su Rai1 in 3 serate e sarà distribuita nel resto del mondo da ITV Studios.

“Per Elisa” ricostruisce uno dei piu’ sconvolgenti casi di cronaca nera recenti: gli omicidi di Elisa Claps ed Heather Barnett ad opera di Danilo Restivo. Elisa Claps esce di casa per andare a messa in un’assolata domenica mattina nel Settembre 1993 a Potenza. Da quel momento nessuno avrà più sue notizie, fino al ritrovamento del suo corpo 17 anni dopo, nel sottotetto della chiesa dove era stata vista l’ultima volta in vita. Nel Novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue, orribilmente mutilata. Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi fu ritrovato il suo corpo. Danilo Restivo era anche il vicino di casa di Heather Barnett, e su di lui la polizia inglese appuntò presto i suoi sospetti. Ma ci vollero anni per connettere i due delitti e far condannare il colpevole. Un ruolo fondamentale perché questo avvenisse è stato svolto da Gildo Claps, fratello maggiore di Elisa, che aveva 24 anni all’epoca della scomparsa della sorella. “Per Elisa” è anche e soprattutto la storia di Gildo Claps e della sua famiglia, della loro ininterrotta battaglia per assicurare l’assassino alla giustizia e fare luce sulla scomparsa di Elisa e sul perché la verità sia potuta rimanere oscurata per così tanto tempo.

Le riprese della serie sono durate 11 settimane e si sono svolte prevalentemente a Potenza, città dove la vicenda è iniziata ed ha avuto in gran parte luogo. La serie è basata sul libro “Blood on the altar/Sangue sull’altare” del giornalista inglese Tobias Jones. Gli autori della sceneggiatura sono lo scrittore inglese Terry Cafolla e gli scrittori italiani Valerio D’Annunzio e Andrea Valagussa. Nel cast, tra gli attori principali figurano: Gianmarco Saurino (Gildo Claps); Rosa Diletta Rossi (Irene); Giacomo Giorgio (Luciano Claps); Vincent Riotta (Phil James); Anna Ferruzzo (Filomena Claps); Vincenzo Ferrera (Antonio Claps); Giulio Della Monica (Danilo Restivo); Carlo De Ruggieri (Don Marcello); Antonio Petrocelli (Don Mimì); Beniamino Marcone (Eufemia); Claudio Corinaldesi (Marinelli); Ludovica Ciaschetti (Elisa Claps) con la partecipazione di Francesco Acquaroli (Maurizio Restivo) e Bianca Nappi (Genovese). “La responsabilità di portare una storia sullo schermo è sempre tanta, ma confrontarsi con storie realmente accadute, l’aver conosciuto e instaurato un rapporto di fiducia con i protagonisti della vicenda, spinge ad un rigore e un rispetto massimo nell’approccio ai contenuti, allo stile e al senso intrinseco della storia – ha detto il regista Marco Pontecorvo – spero di aver trovato l’equilibrio e la maniera migliore di raccontare questa vicenda che definire solo di cronaca nera ne sminuisce il senso e la portata”.

Fmi, Gerogieva: reshoring? “Sì, ma evitiamo una nuova guerra fredda”

Fmi, Gerogieva: reshoring? “Sì, ma evitiamo una nuova guerra fredda”Roma, 13 apr. (askanews) – Le classi dirigenti nel mondo devono agire “con razionalità”, puntando a difendere gli interessi dei loro cittadini e a migliorare la sicurezza delle forniture commerciali globali “senza spingersi al punto tale da ritrovarci in una seconda guerra fredda. Penso che sia possibile”. Lo ha affermato la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, interpellata sul problema del riassetto delle catene di approvvigionamenti durante una conferenza stampa, nel corso delle assemblee primaverili a Washington.

“Sono tra coloro che sanno cosa sono le conseguenze di una guerra fredda, in termini di perdite di talenti e di contributi al mondo e non voglio che si ripeta – ha detto – e penso sia possibile evitarlo”. Dopo la spaccatura che si è aperta tra Stati Uniti e paesi dell’Ue, da una parte, e diversi giganti emergenti dall’altra, con la guerra in Ucraina e le sanzioni imposte dai primi contro la Russia, nelle economie occidentali si è aperto un dibattito sulla necessità di riportare nell’ambito di stati ritenuti “amici” le forniture dei beni chiave. Una manovra che viene spesso definita con termini come “reshoring” o “friendshoring”, in contrapposizione all’offshoring degli anni passati, in cui Usa e Ue hanno lasciato che ampie quote di loro produzione venissero delocalizzate nelle economie emergenti, a cominciare dalla Cina.

“La sicurezza delle forniture e del funzionamento affidabile delle catene di approvvigionamento sta assumendo una maggiore priorità nelle discussioni e nelle decisioni politiche. E dobbiamo riconoscere che non possiamo più dare per scontate alcune cose – ha detto Gerogieva -. L’invasione russa dell’Ucraina non è solo una tragedia per gli ucraini, ma è una tragedia anche per la comunità globale perché invia il messaggio che le spese in difesa devono salire che bisognerà affidarsi di più a Stati amici”. Ha ripetuto le stime del Fmi, secondo cui la “frammentazione” del commercio globale potrebbe costare tra lo 0,2% e il 7% del Pil globale. “C’è una bella differenza” tra questi due possibili esiti: “Possiamo razionalmente accettare che ci saranno dei costi, ma che bisogna mantenerli bassi. Sul come vedo due cose: primo servoo istituzioni come il Fondo monetario che portano tutti al tavolo. Un posto dove possiamo creare più fiducia e comprensione reciproca. Due, servono policy maker che difendano gli interessi dei loro cittadini. Se non riusciamo essere più razionali la gente ovunque starà peggio – ha avvertito -. Anche la classe media nei Paesi ricchi pagherà un prezzo”.

Piazza della Loggia, Governo parte civile nel processo a Zorzi

Piazza della Loggia, Governo parte civile nel processo a ZorziRoma, 13 apr. (askanews) – Nel giudizio penale per la strage di piazza della Loggia a carico di Roberto Zorzi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha autorizzato la costituzione di parte civile nell’interesse del Governo. Lo ha comunicato palazzo Chigi

“L’udienza preliminare si era tenuta il 23 marzo 2023 ma di essa – sottolinea il Governo. non era stato dato avviso alla Presidenza. Su indicazione di quest’ultima, una volta venuta a conoscenza del giudizio, l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Brescia ha presentato istanza di rimessione in termini, che il Tribunale di Brescia ha accolto, e questo ha permesso di integrare il contraddittorio con la costituzione di parte civile”.