Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Montecarlo Film Festival de la Comédie, Giannini guida la giuria

Montecarlo Film Festival de la Comédie, Giannini guida la giuria


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Montecarlo Film Festival de la Comédie, Giannini guida la giuria




















Roma, 11 apr. (askanews) – Sarà Giancarlo Giannini, che ha recentemente ricevuto la stella della Walk of fame di Hollywood, a presiedere la giuria della 20esima edizione del Montecarlo Film Festival de la Comédie che si svolgerà dal 24 al 29 aprile nel Principato di Monaco.

Accanto a Giannini in giuria, Richard Anconina (“Se lo scopre Gargiulo”, “Una vita non basta”) la star internazionale Nathalie Poza, (Premio Goya come miglior attrice per “Non posso dire addio” e come miglior attrice non protagonista per “La Boda de Rosa”, “Rifkin’s Festival”) e Neri Marcorè. Anche quest’anno la sede del Grimaldi Forum del Principato di Monaco è pronta ad accogliere il pubblico e numerosi talent internazionali. Dopo ospiti e presidenti di giuria come Claude Lelouch, Emir Kusturica, Nick Vallelonga, Giovanni Veronesi, solo per citarne alcuni, a presiedere la giuria quest’anno Giannini, attore di fama mondiale che nella sua lunga carriera ha interpretato personaggi di ogni tipo, dall’operaio proletario al boss mafioso fino al protagonista di grandi commedie italiane.

Ideato e diretto da Ezio Greggio, il Monte-Carlo Film Festival è uno dei più importanti festival al mondo dedicato alla commedia; al Grimaldi Forum durante i giorni della manifestazione si alterneranno proiezioni, masterclass con i più amati protagonisti del cinema internazionale, italiano e francese fino al 29 aprile con la serata di gala e premiazione che quest’anno avrà come ospite d’onore il Principe Alberto II di Monaco. Scopo principale del Montecarlo Film Festival è la promozione e la diffusione dei diversi generi della commedia attraverso anteprime cinematografiche in concorso e fuori concorso. Una vetrina unica nel panorama internazionale per un genere amatissimo dal pubblico, ma di solito considerato “minore” dalla critica, che proprio grazie all’impegno di Ezio Greggio e del compianto Mario Monicelli (cofondatore del Festival), ha di fatto rivalutato la commedia anche in altri festival internazionali come Cannes, Roma e Venezia.

Anche quest’anno apre, dopo il successo dell’edizione passata, una sezione tutta dedicata ai cortometraggi, lo Short Comedy Award, dedicato a registi, attori, produttori che realizzano brevi commedie cinematografiche. La manifestazione si svolge da sempre sotto l’Alto Patronage di S.A.S. Principe Albert II di Monaco e dell’Ambasciata d’Italia.

”Percoco-il primo Mostro d’Italia” in anteprima in sala il 13 aprile

”Percoco-il primo Mostro d’Italia” in anteprima in sala il 13 aprile


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>“Percoco-il primo Mostro d’Italia” in anteprima in sala il 13 aprile



















Roma, 11 apr. (askanews) – Dopo la presentazione al Bari International Film Festival, in anteprima dal 13 aprile nei cinema e come evento speciale solo il 17, 18 e 19 aprile il film “Percoco – il primo Mostro d’Italia” diretto da Pierluigi Ferrandini.

Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1956, in una Bari agli albori del boom economico, Franco Percoco, proveniente da una famiglia piccolo-borghese, compie la prima strage familiare nella storia d’Italia del Novecento, uccidendo con un coltello da cucina i genitori e il fratello minore e convivendo per dieci giorni con i loro cadaveri in casa. Un crimine che ha sconvolto l’opinione pubblica, che Ferrandini ha scelto di raccontare nel suo true crime psicologico tratto dal romanzo “Percoco” di Marcello Introna (edito da Mondadori). Il film si concentra su un preciso arco temporale: i giorni successivi al crimine, quei giorni “felici e dannati” in cui Franco, il “bravo ragazzo” di sempre, è finalmente libero di vivere e divertirsi in assenza dei genitori, mentre emerge a poco a poco il “mostro” che si cela nella sua mente. Nel cast Gianluca Vicari, nel ruolo di Franco Percoco, affiancato da Giuseppe Scoditti, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli, Laura Gigante, Francesca Antonaci, Fabrizio Traversa, Antonio Monsellato, Pinuccio Sinisi, Raffaele Braia, Pietro Naglieri, Chiara Scelsi, Elena Cantarone, Michele Mirabella.

Terzo Polo, IV attacca:noi pronti a congresso, basta veline anonime

Terzo Polo, IV attacca:noi pronti a congresso, basta veline anonime


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Terzo Polo, IV attacca:noi pronti a congresso, basta veline anonime




















Roma, 11 apr. (askanews) – “Non c’è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime” . Lo si legge in una nota dei portavoce nazionali di Italia Viva Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, diffusa dal partito di Matteo Renzi.

“Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c’è il comitato politico. Noi – affermano i portavoce di Italia Viva- siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C’è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi. Quanto a Renzi: gli è stato chiesto di fare un passo indietro, lo ha fatto. Adesso possiamo fare il congresso democratico anziché inviare veline anonime?”, concludono.

Nomine, Molinari (Lega): bizzarro se sceglie un solo partito

Nomine, Molinari (Lega): bizzarro se sceglie un solo partito


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Nomine, Molinari (Lega): bizzarro se sceglie un solo partito



















Roma, 11 apr. (askanews) – “La scelta dei vertici delle società di Stato quotate è una partita ristretta tra i leader, quindi questa è una partita che sta seguendo direttamente il nostro segretario Salvini con Giorgia Meloni e Tajani e credo Gianni Letta per Forza Italia. È chiaro che c’è massimo riserbo sulle scelte, ma è chiaro che sarebbe bizzarro che fosse un solo partito ad indicare i nomi a discapito degli altri”. Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.

“Quindi al netto di quello che si legge sono certo che in questo momento c’è un’interlocuzione e alla fine ne usciranno delle soluzioni equilibrate dove ogni gruppo potrà indicare dei nomi o comunque dare delle preferenze. Bisogna tenere conto che sono scelte da cui deriva il futuro di queste aziende che hanno un valore economico importante per il paese, quindi non si parla di nomine di partito, si tratta di indicare dei manager, delle figure di possibili amministratori pubblici che abbiano i titoli necessari e che possono essere graditi ai partiti, ma non sono scelte di bandiera, sono scelte che vanno coniugate con la competenza ed il fatto di essere graditi da una parte o dall’altra”, ha aggiunto.

Salvini: serve un centro rimpatri per i migranti in ogni Regione

Salvini: serve un centro rimpatri per i migranti in ogni Regione


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Salvini: serve un centro rimpatri per i migranti in ogni Regione




















Udine, 11 apr. (askanews) – Per Matteo Salvini, leader della Lega, “serve almeno un centro rimpatri per ogni regione. Qua non esistono governatori o sindaci di sinistra che dicono no perchè altrimenti le espulsioni non si possono fare se non hai dei centri di raccolta di coloro che commettono crimini e devono tornare là da dove sono venuti. Ho totale fiducia nel governo e nei colleghi ministri”. Salvini lo ha detto a Udine, dove si trova per sostenere il candidato sindaco Piero Fontanini.

Migranti, Salvini: serve un centro rimpatri in ogni Regione

Migranti, Salvini: serve un centro rimpatri in ogni Regione


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Migranti, Salvini: serve un centro rimpatri in ogni Regione



















Udine, 11 apr. (askanews) – Per Matteo Salvini, leader della Lega, “serve almeno un centro rimpatri per ogni regione. Qua non esistono governatori o sindaci di sinistra che dicono no perchè altrimenti le espulsioni non si possono fare se non hai dei centri di raccolta di coloro che commettono crimini e devono tornare là da dove sono venuti. Ho totale fiducia nel governo e nei colleghi ministri”. Salvini lo ha detto a Udine, dove si trova per sostenere il candidato sindaco Piero Fontanini.

Sbarcati al porto di Catania 108 migranti, anche donne e bambini. In arrivo peschereccio con altri 700

Sbarcati al porto di Catania 108 migranti, anche donne e bambini. In arrivo peschereccio con altri 700


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Sbarcati al porto di Catania 108 migranti, anche donne e bambini. In arrivo peschereccio con altri 700




















Palermo, 11 apr. (askanews) – Sono state fatte sbarcare, al porto di Catania, 108 persone tra uomini donne e bambini: erano a bordo della nave ‘Peluso’ della Guardia Costiera, salvate nel corso di un intervento ieri a cento miglia delle coste siciliane. Le condizioni dei migranti arrivati a Catania sono buone. La nave subito dopo l’arrivo in porto ha nuovamente ripreso il largo per effettuare le operazioni di traino del peschereccio con i rimanenti 700 migranti, il cui arrivo a Catania è previsto per questa notte.

Il promotore di giustizia del Vaticano: il Papa vuole la piena verità sul caso Orlandi

Il promotore di giustizia del Vaticano: il Papa vuole la piena verità sul caso Orlandi


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Il promotore di giustizia del Vaticano: il Papa vuole la piena verità sul caso Orlandi



















Roma, 11 apr. (askanews) – “Sul caso Orlandi Papa Francesco e il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, vogliono che emerga la verità senza riserve. Il desiderio e la volontà ferrea del Papa e del Segretario di Stato sono di fare chiarezza senza riserve”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il Promotore di Giustizia della Città del Vaticano, Diddi, che oggi incontrerà Pietro Orlandi e la sua avvocatessa Laura Sgrò: “Sia il Santo Padre che il cardinale Parolin – ribadisce – mi hanno concesso massima libertà d’azione per indagare ad ampio raggio senza condizionamenti di sorta e con il fermo invito a non tacere nulla. Ho il mandato di accertare qualunque aspetto in uno spirito di franchezza, di ‘parresia’ evangelica e tale approccio è ciò che più conta”.

Riguardo il suo lavoro, Diddi spiega che “qualche iniziale risultato è stato conseguito” e le carte “ho avuto modo di leggerle e analizzarle. Ci sono state anche acquisizioni interne di carte vecchie, vecchissime, impolverate. E altre ne sto cercando ancora”. Sulle audizioni di testi interni al Vaticano, “stiamo lavorando anche su questo versante. Sentiremo Pietro Orlandi e acquisiremo le necessarie informazioni testimoniali, ascoltando quanto di inedito ha da riferirci. Ci sono all’interno e all’esterno del Vaticano figure ancora reperibili. Anche nell’ambito della pregressa inchiesta romana sono stati fatti accertamenti importanti, ma tecnicamente, il mio team ed io non possiamo fare indagini in Italia: siamo disposti, nell’ottica della reciproca collaborazione, a eseguire eventuali richieste che la Procura di Roma volesse far pervenire a noi”. Infine, sulle ipotesi del coinvolgimento della Banda della Magliana nel sequestro di Emanuela, Diddi conclude: “Temo che il ruolo della Banda della Magliana nel caso Orlandi sia stato sopravvalutato, sebbene esistano alcune evidenze. La situazione, tuttavia, impone un inquadramento più ampio”.

Claudio Amendola boss spietato e fragile nella fiction Il Patriarca

Claudio Amendola boss spietato e fragile nella fiction Il Patriarca


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Claudio Amendola boss spietato e fragile nella fiction Il Patriarca




















Roma, 7 apr. (askanews) – Il Patriarca è la nuova serie tv di Canale 5 che segna il ritorno di Claudio Amendola alla fiction Mediaset. Una saga familiare densa di avvincenti colpi di scena, con personaggi affascinanti e senza scrupoli, in onda a partire da venerdì 14 aprile in prima serata.

La serie in sei prime serate, prodotta da Camfilm e presentata da Taodue – Mediaset Group, per la regia di Claudio Amendola – racconta la storia di un carismatico imprenditore, Nemo Bandera (interpretato dallo stesso Amendola), che ha portato la Deep Sea a diventare una delle aziende più importanti della Puglia, grazie alla sua abilità negli affari, ma anche grazie a traffici illeciti che hanno la base nel porto della sua città, Levante. La vita di Nemo viene però improvvisamente sconvolta da una scoperta: “Per me è stato molto affascinante, anche impegnativo perché uno dei temi che vengono affrontati mi tocca particolarmente, quello della malattia. Il mio personaggio scopre, all’inizio della fiction, di essere malato, di avere l’Alzheimer. E questa è stata una grande sfida da attore ma anche da regista, raccontare questa peculiarità”, spiega Claudio Amendola ad askanews. Il Patriarca è stato girato nel corso di 7 mesi tra la fine del 2021 e la prima metà del 2022 tra Roma e la Puglia. “Questa doppia faccia di grande imprenditore e di criminale ci racconta una nuova criminalità, una criminalità di colletti bianchi e la scoperta del suo nuovo stato, della sua fragilità, lo sprona a fare una scelta importante: di lasciare alla propria famiglia una azienda sana e nella legalità”, aggiunge.

Per la regia di Claudio Amendola, al suo fianco nel cast troviamo Antonia Liskova, Raniero Monaco di Lapio, Giulia Bevilacqua, Primo Reggiani, Neva Leoni, Michele De Virgilio, Giulia Schiavo, Carmine Buschini, Carlo Calderone. Scritto da Mizio Curcio, Sandrone Dazieri e Paolo Marchesini.

Silvio Berlusconi, settimo giorno di ricovero in terapia intensiva al San Raffaele

Silvio Berlusconi, settimo giorno di ricovero in terapia intensiva al San Raffaele


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Silvio Berlusconi, settimo giorno di ricovero in terapia intensiva al San Raffaele




















Milano, 11 apr. (askanews) – Settimo giorno di ricovero in terapia intensiva al San Raffaele per Silvio Berlusconi. Ieri sera l’ultima a far visita all’ex premier la figlia primogenita Marina, mentre nel pomeriggio erano arrivati Fedele Confalonieri e Paolo Berlusconi per brevi visite. Stamane, davanti all’ingresso di via Olgettina 60, dove entrano le auto dei familiari e degli amici più stretti del presidente di Forza Italia, solo un’auto della polizia e una dei carabinieri. Ieri, le ultime notizie ufficiali sullo stato di salute di Silvio Berlusconi, con un comunicato diffuso dal San Raffaele che esprimeva un “cauto ottimismo” nel quadro di un “progressivo miglioramento”.

Oggi, il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, è giunto alle 8.45 all’ospedale San Raffaele di Milano. Zangrillo, primario dell’Unità di terapia intensiva e di rianimazione dell’ospedale lombardo, si è diretto verso il suo ufficio evitando i giornalisti.