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Mattarella consegna le Omri: voi interpretate dovere di umanità

Mattarella consegna le Omri: voi interpretate dovere di umanità


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Mattarella consegna le Omri: voi interpretate dovere di umanità – askanews.it


Mattarella consegna le Omri: voi interpretate dovere di umanità – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “Avete interpretato il senso della solidarietà, stavo per dire il senso del dovere che abitualmente è interpretato come adempiere con dedizione e coscienza i doveri del proprio stato, ma voi siete andati oltre, avete interpretato il senso del dovere di umanità, il dovere di umanità”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto agli insigniti delle Onorificenze al merito della Repubblica italiana oggi al Quirinale. Sono cittadini distintisi per atti di eroismo e impegno civile che ogni anno vengono indicati dal Capo dello Stato per questa onorificenza.

“Come si fa a essere indifferenti se un ragazzino viene aggredito da un bullo, o se una donna viene aggredita – ha spiegato Mattarella -, come si fa a essere indifferenti se un portatore di disabilità ha bisogno di aiuto? È un senso del dovere più ampio, di umanità, che voi avete interpretato”. Le onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” che sono state conferite motu proprio, il 25 febbraio scorso, a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.

“Nel diritto romano – ha ricordato il Capo dello Stato – fu fatto un grande passo avanti di civiltà quando si stabilì che la libertà di ciascuno trova un limite in quella degli altri, oggi si è superato questo principio, perchè la civiltà va avanti: la libertà si realizza insieme a quella degli altri, la libertà non è piena se non tutti ne godono ugualmente”. “Tanti nel nostro paese hanno compiuto gesti iniziative e attività di solidarietà, oggi voi rappresentate tutti questo e ci dà fiducia nel futuro”.

Istat: cala l’inflazione ma il carrello della spesa resta fermo a +12,7%

Istat: cala l’inflazione ma il carrello della spesa resta fermo a +12,7%


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Istat: cala l’inflazione ma il carrello della spesa resta fermo a +12,7% – askanews.it


Istat: cala l’inflazione ma il carrello della spesa resta fermo a +12,7% – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – A marzo l’inflazione registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, da +9,1% del mese precedente. I prezzi del “carrello della spesa” rimangono stabili su base tendenziale a +12,7%. E’ la stima preliminare dell’Istat che ha spiegato: “Prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione, guidata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata”. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1% per l’indice generale e a +4,1% per la componente di fondo.

Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei Beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra ancora una moderata accelerazione (da +6,3% a +6,4%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,4% a +6,5%). Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4% a +9,8%), mentre si accentua lievemente quella relativa ai servizi (da +4,4% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,3 punti percentuali, da -8,0 di febbraio. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona restano stabili in termini tendenziali (al +12,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano la loro crescita (da +9,0% a +7,7%).

La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve al calo dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (-9,6%) sia regolamentati (-4,8%), solo in parte compensato dall’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), degli alimentari lavorati e dei tabacchi (+0,7% entrambi), dei beni durevoli e semidurevoli (+0,5% entrambi), dei beni non durevoli e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3% entrambi). In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,8% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e dell’8,2% su base annua (in netto rallentamento da +9,8% di gennaio).

Intelligenza Artificiale, Garante della Privacy blocca ChatGPT

Intelligenza Artificiale, Garante della Privacy blocca ChatGPT


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Intelligenza Artificiale, Garante della Privacy blocca ChatGPT – askanews.it


Intelligenza Artificiale, Garante della Privacy blocca ChatGPT – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.

ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento. Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.

Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza. OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

L’Iss: l’incidenza settimanale dei contagi di Covid-19 è stabile, in lieve aumento l’Rt

L’Iss: l’incidenza settimanale dei contagi di Covid-19 è stabile, in lieve aumento l’Rt


L’Iss: l’incidenza settimanale dei contagi di Covid-19 è stabile, in lieve aumento l’Rt – askanews.it



L’Iss: l’incidenza settimanale dei contagi di Covid-19 è stabile, in lieve aumento l’Rt – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – E’ “sostanzialmente stabile” l’incidenza settimanale dei contagi di Covid a livello nazionale: secondo quanto emerge dai dati del monitoraggio della Cabina di regia Iss-Ministero della Salute, nella settimana compresa tra il 24 e il 30 marzo sono stati 37 ogni 100mila abitanti, contro i 38 ogni 100 mila abitanti registrati nella settimana precedente (17/03/2023 -23/03/2023). Quanto all’Rt medio calcolato sui casi sintomatici, nel periodo 8-21 marzo è stato pari a 0,99 (range 0,93-1,10), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ma sotto la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento e appena sopra la soglia epidemica: Rt=1,01 (0,96-1,06) al 21 marzo contro Rt=0,89 (0,84-0,94) registrato il 14 dello stesso mese.

Cala la pressione dei casi di Covid-19 sul sistema ospedaliero nazionale. Secondo quanto emerge dai dati del monitoraggio della Cabina di regia Iss-Ministero della Salute, il tasso di occupazione in terapia intensiva rilevato il 30 marzo è in calo allo 0,8% rispetto all’1,1% fatto registrare il 23 marzo. Stesso discorso per il tasso di occupazione in aree mediche: il 30 marzo scende al 4% contro il 4,1% rilevato il 23 marzo.

Inflazione, Istat: a marzo giù al 7,7%,ma carrello spesa fermo a +12,7%

Inflazione, Istat: a marzo giù al 7,7%,ma carrello spesa fermo a +12,7%


Inflazione, Istat: a marzo giù al 7,7%,ma carrello spesa fermo a +12,7% – askanews.it



Inflazione, Istat: a marzo giù al 7,7%,ma carrello spesa fermo a +12,7% – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – A marzo l’inflazione registra una diminuzione dello 0,3% su base mensile e un aumento del 7,7% su base annua, da +9,1% del mese precedente. I prezzi del “carrello della spesa” rimangono stabili su base tendenziale a +12,7%. E’ la stima preliminare dell’Istat che ha spiegato: “prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione, guidata dalla dinamica dei prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata”.

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1% per l’indice generale e a +4,1% per la componente di fondo. Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, alla decelerazione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e alla flessione più marcata di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e, in misura minore, dalla contrazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (da +15,5% a +15,3%), dei Beni non durevoli (da +7,0% a +6,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,4% a +6,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,3%), dei Tabacchi (da +1,8% a +2,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%).

L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra ancora una moderata accelerazione (da +6,3% a +6,4%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,4% a +6,5%).

Industria, Istat: a gennaio fatturato -1,1%, su anno +8,6%

Industria, Istat: a gennaio fatturato -1,1%, su anno +8,6%


Industria, Istat: a gennaio fatturato -1,1%, su anno +8,6% – askanews.it



Industria, Istat: a gennaio fatturato -1,1%, su anno +8,6% – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – A gennaio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dell’1,1%, in termini congiunturali, registrando una dinamica negativa su entrambi i mercati (-0,3% su quello interno e -2,6% su quello estero). Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali dell’8,6%, con incrementi del 9,1% sul mercato interno e del 7,7% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2022. Lo ha reso noto l’Istat.

Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023 l’indice complessivo resta invariato rispetto al trimestre precedente (-0,1% sul mercato interno e +0,1% su quello estero). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a gennaio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano una flessione congiunturale della stessa intensità per i beni di consumo e per i beni strumentali (-0,4%), più marcata per i beni intermedi (-1,5%) e per l’energia (-4,4%). Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali marcati per i beni di consumo (+14,8%), per i beni strumentali (+16,4%) e per l’energia (+9,7%), mentre per i beni intermedi si registra una lieve diminuzione rispetto a gennaio 2022 (-0,1%).

Quanto al comparto manifatturiero, tutti i settori di attività economica mostrano una crescita tendenziale, ad eccezione del comparto chimico e della metallurgia. A gennaio si stima che l’indice destagionalizzato del fatturato in volume, relativo al settore manifatturiero, registri una flessione in termini congiunturali (-2,1%).

Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio il volume del fatturato del comparto manifatturiero cresce in termini tendenziali dello 0,5%, con un incremento molto più contenuto di quello in valore (+9,1%). “Dopo due mesi di crescita, si registra a gennaio – è il commento dell’Istat – un calo congiunturale del fatturato industriale, imputabile soprattutto alla componente estera. Negativo anche l’andamento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, soprattutto dell’energia e dei beni intermedi. In termini tendenziali e corretto per gli effetti di calendario si registra una crescita sia dell’indice generale, sia dei principali settori, con l’eccezione dei beni intermedi, sostanzialmente stazionari”.

Bankitalia, utile netto 2022 dimezzato a 2,1 mld con stretta Bce

Bankitalia, utile netto 2022 dimezzato a 2,1 mld con stretta Bce


Bankitalia, utile netto 2022 dimezzato a 2,1 mld con stretta Bce – askanews.it



Bankitalia, utile netto 2022 dimezzato a 2,1 mld con stretta Bce – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Lo scorso anno il risultato lordo di bilancio della Banca d’Italia, prima di imposte e accantonamenti al fondo rischi generali, “si è significativamente ridotto, passando da 9,2 a 5,9 miliardi, a causa soprattutto della contrazione del margine di interesse per 1,5 miliardi e delle maggiori svalutazioni sui titoli valutati al mercato, soprattutto in dollari statunitensi, per ulteriori 1,5 miliardi”. Lo spiega il governatore Ignazio Visco, nella sua relazione all’Assemblea dei partecipanti. L’utile netto è calato a 2,1 miliardi di euro, quasi dimezzato dai 3,9 miliardi del 2021.

In base a questi sviluppi il Direttorio dell’istituzione propone di non modificare i livelli di dividendi distribuiti ai partecipanti, già sottoposti a soglie limitative, mentre allo Stato arriverà un utile residuo da 1,676 miliardi che, sommandosi a imposte per 1,304 miliardi porterà la somma complessivamente destinata alle casse statali a circa 3 miliardi. Il rialzo dei tassi della Bce “ha determinato un aumento immediato del costo delle passività di bilancio, rappresentate soprattutto dai depositi delle banche e dal saldo debitorio Target, a fronte del quale non vi è stato un corrispondente incremento del rendimento delle attività di politica monetaria, meno sensibili alla crescita dei tassi – ha spiegato Visco – in quanto costituite prevalentemente da titoli a tasso fisso e scadenza a medio-lungo termine”.

Questa asimmetria incide negativamente sul margine di interesse, che dopo la diminuzione del 2022 è destinato a ridursi ulteriormente nei prossimi anni. “Analogamente alla Bce e ad altre banche centrali dell’Eurosistema, che già da quest’anno li registrano, la Banca d’Italia si troverà nei prossimi anni a dover fronteggiare risultati lordi negativi, prima che gli utili tornino gradualmente a crescere – ha proseguito Visco -. La politica monetaria è infatti disegnata in funzione del raggiungimento del mandato statutario della stabilità dei prezzi, anche se questo può comportare un temporaneo peggioramento dei risultati economici”. Proprio per meglio fronteggiare queste eventualità e preservare la propria indipendenza finanziaria, negli ultimi anni, di forte espansione monetaria, anche grazie al livello particolarmente elevato dei profitti la Banca d’Italia ha rafforzato il proprio patrimonio. Nel 2022 il fondo rischi generali è stato alimentato con un accantonamento di 2,5 miliardi, mezzo miliardo in più rispetto all’esercizio precedente, raggiungendo così 35,2 miliardi.

I fondi patrimoniali accumulati sino a oggi “sono quindi ampiamente sufficienti per coprire le perdite lorde che, sulla base delle attuali aspettative di mercato circa l’evoluzione dei tassi di interesse, sono attese nel biennio 2023-2024”. Lo scorso anno, ha detto ancora il governatore, le imposte di competenza sono state pari a 1,3 miliardi, di poco superiori agli 1,2 miliardi del 2021. L’esercizio 2022 si è quindi chiuso con un utile netto di 2,1 miliardi, in diminuzione di 3,9 miliardi rispetto allo scorso anno.

“Ai sensi dello Statuto vi sottopongo per l’approvazione il piano di riparto dell’utile netto deliberato dal Consiglio superiore, su proposta del Direttorio e sentito il Collegio sindacale – ha quindi detto Visco -. La vigente politica di distribuzione dei dividendi stabilisce che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese nell’intervallo di 340-380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca”. “La differenza tra l’estremo superiore del suddetto intervallo e il dividendo effettivamente posto in distribuzione nell’anno può alimentare la posta speciale per la stabilizzazione nel tempo dei dividendi, fino alla consistenza massima di 450 milioni. In linea con tale indirizzo – ha detto il governatore – a valere sull’utile netto di 2.056 milioni, si propone di attribuire ai Partecipanti un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi anni, pari a 340 milioni, corrispondenti al 4,5 per cento del capitale. La posta speciale sarebbe alimentata per 40 milioni, attestandosi così a 280 milioni”. “Tenuto conto di quanto precede, l’utile residuo per lo Stato sarebbe pari a 1.676 milioni che, in aggiunta a imposte di competenza per 1.304 milioni, porterebbe la somma complessivamente destinata allo Stato a circa 3 miliardi. Negli ultimi dieci anni – ha rilevato Visco – l’importo cumulato riconosciuto allo Stato sotto forma di utili raggiungerebbe così l’ammontare di 38,2 miliardi, oltre a imposte di competenza per 12,8 miliardi”.

1 maggio, Sbarra: manifestazione a Potenza, tema 75 anni Costituzione

1 maggio, Sbarra: manifestazione a Potenza, tema 75 anni Costituzione


1 maggio, Sbarra: manifestazione a Potenza, tema 75 anni Costituzione – askanews.it



1 maggio, Sbarra: manifestazione a Potenza, tema 75 anni Costituzione – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – I sindacati saranno “il primo maggio a Potenza. Come tema dell’iniziativa nazionale i 75 anni della Costituzione. E’ un tema per noi di assoluto valore e grande significato anche in coerenza con i continui richiami del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a Sky Tg 24.

“Per noi – ha aggiunto Sbarra – parlare di Costutuzione significa valorizzare e riprendere il tema del lavoro con l’articolo 1: l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. C’è tanto da fare sui temi del lavoro”.

Peggy Guggenheim, mostra per riscoprire la luce di Edmondo Bacci

Peggy Guggenheim, mostra per riscoprire la luce di Edmondo Bacci


Peggy Guggenheim, mostra per riscoprire la luce di Edmondo Bacci – askanews.it



Peggy Guggenheim, mostra per riscoprire la luce di Edmondo Bacci – askanews.it



















Venezia, 31 mar. (askanews) – Esplosioni di luce e colore, una fortissima consapevolezza dello spazio e una pittura venata di “veggenza”. Edmondo Bacci oggi non è uno dei nomi di artisti del 900 più noti al grande pubblico, ma la mostra che è stata presentata alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ci permette di reincontrare la forza dell’artista veneziano, nato nel 1913 e morto nel 1978, che proprio la collezionista americana aveva scoperto per prima.

“Quando incontra Bacci e vede le sue pitture – ha detto ad askanews la direttrice della Collezione Peggy Guggenheim, Karole P. B. Vail – Peggy se ne innamora, le paragona addirittura alle tele di Kandinskij, che amava molto. Quindi comincia a sostenerlo in maniera molto entusiasta, vende i suoi quadri in America e ci sono direttori di musei americani come Alfred Barr che compra un’opera che oggi abbiamo qua in mostra. E dunque lo aiuta moltissimo”. La mostra è intitolata “L’energia della luce” e intende approfondire la parte più lirica dell’opera di Bacci, nel momento più internazionale della sua carriera, gli anni Cinquanta, quando è già affermato negli ambienti legati allo Spazialismo di Lucio Fontana e tra gli artisti contemporanei più innovativi a livello nazionale. “Qual è la teoria principale di Fontana: in fondo – ci ha detto la curatrice della mostra, Chiara Bertola – lui dice che tutto è fare spazio, quindi occorre riuscire a liberarsi, occorre costruire spazio facendolo e non soltanto rappresentandolo. Quindi questa è una dimensione molto importante, che però gli artisti veneziani continuano a rappresentare attraverso la pittura”.

E nella pittura Bacci trova nuove strade, trova delle vere e proprie illuminazioni, come quelle legate alle sue “Fabbriche” così astratte, politiche e dense di colore o ai magnetici “Avvenimenti” degli anni successivi. Dipinti che si inseriscono nella storia dell’arte accanto per esempio a quelli di Vedova o di Tancredi, ma che prendono poi sempre una strada personale e innovativa. Tra l’altro la mostra presenta anche una serie di disegni e progetti sperimentali inediti. “Il percorso – ha aggiunto Bertola – si incentra soprattutto sugli anni Cinquanta, io ho voluto arrivare fino al 1958, quando la Biennale gli dedica una sala. Però ho voluto mettere una sorta di cesura importante, esponendo tutte le opere concettuali che lui realizza negli anni Settanta, perché rappresentano uno slancio straordinario, che reinterpreta di nuovo quel concetto di spazio, però con materiali completamente inediti e sperimentali”.

La mostra è realizzata con sostegno di Lavazza, Institutional Patron della Collezione Peggy Guggenheim, e all’inaugurazione è intervenuta Francesca Lavazza, Board Member di Lavazza Group. “È un passo avanti rispetto alla nostra collaborazione pluriennale – ci ha detto – abbiamo iniziato nel 2017 a sostenere questo progetto a Venezia perché crediamo in questa città come luogo di formazione di una nuova classe artistica progettuale”. L’esposizione, anche come omaggio alla venezianità dell’artista, dell’opera e del museo, si chiude con il confronto tra un’esplosione di Bacci e un Tiepolo. E noi sentiamo che, seppur in modi magari imprevedibili, tutto si tiene.

(Leonardo Merlini)

Icone contemporanee, come spazio di meditazione e spiritualità

Icone contemporanee, come spazio di meditazione e spiritualità


Icone contemporanee, come spazio di meditazione e spiritualità – askanews.it



Icone contemporanee, come spazio di meditazione e spiritualità – askanews.it



















Venezia, 31 mar. (askanews) – Lo specchio è maestoso, dorato. Ma non riflette la nostra immagine, perché un velo, fragile e rovinato, lo copre. È una metafora potente, e un’opera di David Hammons, che possiamo usare come punto di partenza narrativo per entrare nella mostra “Icones”, che segna il ritorno di una collettiva a Punta della Dogana a Venezia. Un progetto che parte dall’idea delle icone bizantine, così diffuse nella Serenissima, per ragionare sullo statuto dell’immagine nella contemporaneità. “Icona – ha detto ad askanews Bruno Racine, direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana, co-curatore del progetto – è l’immagine che ti porta a guardare oltre, che ti porta alla meditazione, alla concentrazione, in un mondo che è molto agitato. Quindi abbiamo voluto, con Emma Lavigne che è l’altra curatrice della mostra, creare un percorso emozionante, che permette al visitatore di avere questa esperienza di riflessione e meditazione”.

In una società che ha reso tutto immagine e che ha fatto dell’immagine il suo Tutto, diventa interessante vedere come invece si possa restituire potere all’invisibile che sta al cuore del visibile. In questo senso è assolutamente paradigmatica la spettacolare prima sala della mostra che presenta una grande e inafferrabile installazione di Lygia Pape, accanto a un “Concetto spaziale” illuminato di Lucio Fontana e a una straordinaria scultura di acciaio e smalto di Donald Judd. Ma il discorso vale anche per il biancore della stanza di Robert Ryman. È evidente che stiamo parlando di misteri dell’arte e di qualcosa che vediamo senza vedere, la vediamo con strumenti diversi dagli occhi. “È una selezione di opere della collezione Pinault – ha aggiunto il direttore del museo veneziano – che hanno in comune questa dimensione spirituale, senza dare a questa parola un solo significato particolare”. Costruita per stanze molto diverse per luce e struttura, la mostra è però sostenuta da una coerenza costituiva che è la sua forza: le opere – siano esse un meraviglioso film di Theaster Gates oppure i dipinti dorati di Rudolf Stingel – creano esse stesse l’ambiente che le ospita, in un ribaltamento della prospettiva museale classica che cede il posto a una dimensione diversa. Bastino come esempi la vera e propria cappella che contiene le tele di Roman Opalka, con i suoi numeri senza fine, oppure le scritte al neon pensate da Joseph Kosuth per il perimetro esterno della sala centrale del museo. “C’è la dimensione intima – ha concluso Bruno Racine – accanto a quella più ampia che colpisce chi entra nella sala”.

L’icona nella storia era l’immagine che prendeva valore per ciò che rappresentava, diventava la manifestazione di una potenza. Oggi la potenza sta nel generare altre immagini, come nel caso del famosissimo Giovanni Paolo II colpito da un meteorite di Maurizio Cattelan, oppure nel rinunciare completamente a esse, come capita nelle opere di Agnes Martin, perfette nella loro drastica essenzialità. O ancora per generarne di altri tipi, come succede nel torrino di Punta della Dogana, dove l’artista coreana Kimsooja intreccia una polifonia di canti tibetani, islamici e gregoriani sopra un mare di specchi che riflettono la luce di Venezia. Non c’è più nessun’immagine, ma ogni altra cosa diventa più chiara, evidente, come succede anche di fronte alle geometrie dello spirito di Josef Albers. E noi a quel punto possiamo vedere. (Leonardo Merlini)