Roma, 29 mar. (askanews) – Un terremoto di magnitudo 4.6 è stato registrato alle ore 23.52 di martedì con epicentro a Montagano in provincia di Campobasso a una profondità stimata dall’Ingv di 23 chilometri. I Vigili del fuoco non hanno ricevuto richieste di soccorso e segnalazione danni. Una situazione confermata dalle verifiche effettuate dalla Protezione civile. La scossa è stata distintamente avvertita in Molise, Abruzzo e Campania. A Campobasso centinaia di persone sono scese in strada munite di coperte e decise a passare la notte in auto.
Roma, 28 mar. (askanews) – Una giornata cominciata con un bagno di folla per celebrare i cento anni dell’Aeronautica e finita con un saluto al presidio della Coldiretti per “festeggiare” l’approvazione del disegno di legge contro il cibo sintetico. Di mezzo, un Consiglio dei ministri che ha un ordine del giorno decisamente ricco: un decreto bollette da 4,9 miliardi che proroga e vara nuovi sostegni a famiglie e imprese contro il caro energia e il via libera al Codice appalti. Ci sarebbe all’ordine del giorno anche l’approvazione del ddl sulla concorrenza di cui alla fine si comincia soltanto l’esame senza disco verde. Un Consiglio dei ministri che è cominciato in ritardo di circa un’ora proprio perché prima sarebbero stati fatti approfondimenti su alcune garanzie richieste da Bruxelles sul ddl di Lollobrigida ma anche per un problema di quadrature di cifre del disegno di legge sulla Concorrenza che infatti viene rinviato ad altra data.
Alla fine però il governo mette la faccia soltanto sul provvedimento sui cibi sintetici: lo fa in conferenza stampa il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, insieme al collega della Sanità, Orazio Schillaci. E lo fa, appunto, la presidente del Consiglio che conclusa la riunione dell’esecutivo si concede un passaggio dai “nostri agricoltori” per spiegare che l’Italia ha fatto una scelta di “avanguardia” sul tema “della difesa dell’eccellenza” e della certezza di ciò che si consuma”. Per il decreto bollette, nonostante l’importanza dell’intervento che prevede anche misure sul fisco e lo stanziamento di fondi per limitare l’impatto sulle imprese del payback sanitario, Meloni si limita invece a un post su Facebook in cui rivendica che “sostenere concretamente cittadini e imprese rimane la priorità di questo Governo”. Sceglie i social anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che – pur annunciato come probabile protagonista di una conferenza stampa – celebra il varo del Codice appalti attraverso un video.
In serata, dopo il Consiglio dei ministri, si è riunita anche la cabina di regia convocata per fare il punto sulla verifica degli obiettivi rendicontati al 31 dicembre 2022, sul raggiungimento degli obiettivi in scadenza nel primo semestre 2023 e sul Capitolo REPowerEU. Proprio ieri governo e Commissione Ue hanno concordato una proroga di un mese per lo svolgimento dell’assesment sui target al 31 dicembre 2022, con la richiesta, da parte di Bruxelles, di approfondimenti su alcuni punti: le concessioni portuali; le reti di teleriscaldamento; i Piani Urbani Integrati, approvati il 22 aprile 2022, per i quali la Commissione ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi al “Bosco dello Sport” di Venezia e allo “Stadio Artemio Franchi” di Firenze. Secondo il ministro per gli Affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, interpellato a margine della presentazione della Relazione semestrale 2023 sul Pnrr della Corte dei conti, “sarebbe singolare che gli obiettivi al 31 dicembre 2022 fossero in carico a chi si è insediato a ottobre”. Però Fitto ha ammesso che ci sono alcune difficoltà nell’attuazione del Piano e che “alcuni interventi da qui a giugno 2026 non possono essere realizzati”. Per questo, il ministro, nel corso della cabina di regia, ha chiesto ai colleghi di effettuare “in tempi rapidi un’analisi netta e chiara di tutte le criticità relative ai progetti di competenza di ciascun ministero elaborando delle proposte d’azione concrete”.
Roma, 28 mar. (askanews) – Nel 2022 Ita Airways ha registrato una perdita netta di 486 milioni di euro su cui l’effetto del deterioramento dello scenario macroeconomico ha inciso per oltre 280 milioni di euro. I ricavi sono ammontati a 1,576 miliardi di euro mentre l’ebitda è negativo per 338 milioni di euro. Le attese della Società per l’esercizio 2023 sono di un’ulteriore consistente crescita del volume dei ricavi trainati dall’espansione del network delle destinazioni servite garantita dall’incremento della flotta, da cui consegue un significativo miglioramento del risultato operativo atteso. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso al termine del Cda che ha approvato il bilancio. I risultati dell’anno sono la conseguenza del notevole impegno profuso dalle risorse della Società che hanno contribuito in maniera decisiva nella fase di start up e di consolidamento delle attività operative della Società in un contesto di mercato ancora complesso.
Milano, 28 mar. (askanews) – “Due versanti decisivi che avete curato e che continuate a curare solo quelli della cultura e dell’istruzione, e quello della certezza di prospettive di crescita personale, di lavoro perché tra gli strumenti di lotta alla mafia efficaci questi due sono particolarmente decisivi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo nel pomeriggio al Quirinale una delegazione dell’associazione Libera contro le mafie, guidata dal presidente Don Luigi Ciotti e composta dai presidenti di alcune associazioni nazionali aderenti a Libera.
“Ve ne sono altri due altrettanto importanti, la magistratura e le forze dell’ordine, quindi la repressione, le inchieste e le indagini, la prevenzione e la repressione che sono fondamentali. Poi c’è quella che Libera sollecita continuamente, cioè l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni, perché questo le rende impermeabile alle infiltrazioni e ai condizionamenti e consente ai cittadini di sentirsi rappresentati adeguatamente” ha continuato. “A questi – ha ribadito – si affiancano la formazione delle coscienze, la cultura, quindi le università, le scuole, la consapevolezza di dignità personale dei cittadini contro la prepotenza e l’aggressione mafiosa, e dall’altra quella dell’esistenza di una società forte che resiste ai condizionamenti, alle tentazioni, alle lusinghe della corruzione e questa c’è soltanto se c’è lavoro adeguatamente diffuso, robusto da cui nessuno sia escluso. Per questo questi quattro capisaldi permettono di sconfiggere e di fare quello che è stato fatto in questi decenni e consentono di affrontare ancora adesso questo pericolo che è tutt’altro che è scomparso”.
“Però formare le coscienze, sollecitare la consapevolezza della dignità dei cittadini, sollecitare a una condizione sociale che dia forza ai cittadini perché con il lavoro si sentano liberi da condizionamenti sono i due capisaldi che Libera sta sollecitando e che sono particolarmente preziosi”, ha concluso.
Milano, 28 mar. (askanews) – Le associazioni sono “la forza del nostro Paese che costituisce un tessuto che lo rende robusto, che è stato alla base di tanti successi, di tanti risultati positivi rispetto ai tanti problemi che abbiamo affrontato in questi decenni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo nel pomeriggio al Quirinale una delegazione dell’associazione Libera contro le mafie, guidata dal presidente Don Luigi Ciotti e composta dai presidenti di alcune associazioni nazionali aderenti a Libera.
“Questa per me è l’occasione per esprimere riconoscenza a Libera per quello che in questi 28 anni è stato fatto in misura crescente stimolando, sollecitando, promuovendo e facendo realizzare una coscienza sempre più ampia contro il fenomeno mafioso. Un ringraziamento anche per la formula scelta, cioè quella di essere associazione di associazioni, cioè di quel mondo che è emblematico della nostra Costituzione, che disegna, come noto, un quadro che valorizza la libera associazione dei cittadini, che esprime la sua potenzialità, la sua titolarità di scelte, non soltanto attraverso le pubbliche istituzioni ma anche attraverso il mondo associativo, attraverso i corpi intermedi, attraverso quello che i cittadini spontaneamente formano”, ha aggiunto il capo dello Stato. “Qui ci sono, a parte Rosy Bindi con l’esperienza di presidente della Commissione parlamentare antimafia, realtà sociali che esprimono su fronti diversi, in settori diversi, lo stesso valore, quello di una libera e spontanea espressione protagonista dei cittadini”, ha ribadito Mattarella rivolto ai delegati di Libera.
Roma, 28 mar. (askanews) – È stato approvato in Consiglio dei Ministri il codice degli appalti, rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, che ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione. E’ quanto riferisce un comunicato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra le novità una norma che tutela il ‘made in Italy’, In particolare, tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità. Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera. Il nuovo codice, sottolinea il comunicato, mette istituzioni e imprese in grado di lavorare con celerità per fornire beni e servizi ai cittadini. Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi ad un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1°gennaio 2024). Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta. Una norma apprezzabile, sostiene la nota, anche sotto il profilo ambientale. Soggetti appaltanti, ma anche imprese e cittadini avranno disponibili online i dati per garantire trasparenza. Con la liberalizzazione degli appalti sottosoglia, e cioè fino a 5,3 milioni di euro, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione. Per gli appalti fino a 500 mila euro, allo stesso modo, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Taglio dei tempi notevole soprattutto per quei piccoli comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità. Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti. Nessuna paura per la “firma”: niente colpa grave per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità. Tutele simili per la delicata questione dell’illecito professionale. Nella riformulazione del codice si è proceduto ad una razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie. In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari. Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti. In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto fornire una soluzione alternativa. Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.
Roma, 28 mar. (askanews) – È stato approvato questo pomeriggio in Consiglio dei Ministri il codice degli appalti, rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, che ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione. E’ quanto riferisce un comunicato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tra le novità una norma che tutela il ‘made in Italy’, In particolare, tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità. Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera. Il nuovo codice, sottolinea il comunicato, mette istituzioni e imprese in grado di lavorare con celerità per fornire beni e servizi ai cittadini. Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi ad un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1°gennaio 2024). Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta. Una norma apprezzabile, sostiene la nota, anche sotto il profilo ambientale. Soggetti appaltanti, ma anche imprese e cittadini avranno disponibili online i dati per garantire trasparenza. Con la liberalizzazione degli appalti sottosoglia, e cioè fino a 5,3 milioni di euro, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione. Per gli appalti fino a 500 mila euro, allo stesso modo, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Taglio dei tempi notevole soprattutto per quei piccoli comuni che debbano procedere a lavori di lieve entità che hanno tanta importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità.
Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti. Nessuna paura per la “firma”: niente colpa grave per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità. Tutele simili per la delicata questione dell’illecito professionale. Nella riformulazione del codice si è proceduto ad una razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie. In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari. Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti. In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto fornire una soluzione alternativa. Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.
Roma, 28 mar. (askanews) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto bollette che contiene misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia e interventi in favore del settore sanitario per 4,9 miliardi di euro. Per il gas, spiega il Ministero dell’economia, è confermata per il secondo trimestre 2023 la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. “In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso” il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi è confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente).
Prorogato fino al 30 giugno anche il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro così come il credito d’imposta al 40% e al 45% dedicato alle imprese che nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019. Tra le novità del decreto, prosegue il Ministero, il nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.
Per l’anno di imposta 2022 arriva anche un regime di tassazione più favorevole per gli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica.
Venezia, 28 mar. (askanews) – È una mostra sola, per quanto vasta, ma potrebbe essere cinque o sei mostre diverse, tanto varie sono le immagini esposte, nella tipologie e nel contenuto. Le Stanze della Fotografia di Venezia, il nuovo spazio espositivo sull’isola di San Giorgio inaugurato dalla Fondazione Giorgio Cini e da Marsilio Arte, debuttano con una grande antologica su Ugo Mulas, intitolata “L’operazione fotografica”.
“Noi vogliamo valorizzare la fotografia italiana – ha detto ad askanews Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze e co-curatore della mostra – con l’obiettivo di farla conoscere qui e all’estero. E allora volevamo partire con il fotografo italiano per eccellenza, che si chiama Ugo Mulas, perché pur con una vita brevissima e drammatica ci ha lasciato un’eredità stupefacente, ancora da scoprire e ancora da indagare”. Un’indagine che, grazie anche a un ottimo allestimento, prende forme intense, difformi, come se ogni volta Mulas rifiutasse di soffermarsi per troppo tempo su certi stilemi. “È il fotografo di reportage, è il ritrattista, è il fotografo delle mostre, è il fotografo delle opere in mostra, è il fotografo che si confronta con le grandi opere teatrali, è il fotografo di moda, è il fotografo dell’industria, è il fotografo concettuale, perché le Verifiche sono un’opera d’arte concettuale – ha aggiunto Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas e secondo curatore dell’esposizione -. È il fotografo che assimila e si concentra sul processo, parola fondamentale nell’arte contemporanea e tutto avviene attraverso questo sodalizio straordinario con il numero uno, che era Duchamp”.
E proprio dalla relazione con l’artista che più di ogni altro ha tracciato la linea verso ciò che oggi intendiamo essere l’arte contemporanea nasce anche l’idea in Mulas che le fotografie cambino di significato in base al contesto nel quale sono riprese e poi vengono collocate, il che ci porta agli archivi e a un’idea più larga, ma anche più sfumata – e qui sta probabilmente la grandezza – di quello che dovrebbe essere la fotografia. “Riguardare gli archivi è fondamentale, è il grande insegnamento che Ugo Mulas dà ai suoi colleghi – ha concluso Denis Curti -. Non esistono foto belle o brutte, esistono foto buone, foto interessanti, come ci ricorda Gianni Berengo Gardin nel suo dialogo con Mulas. Allora queste sono buone fotografie perché vanno esattamente in quella direzione”.
E forse si può provare a riassumere le sensazioni che si provano in mostra citando una serie di scatti su Lucio Fontana, fissato prima di compiere il suo celebre taglio nelle tele, quando ancora tutto è possibile e quella superficie bianca rappresenta il mondo intero, in potenza. La fotografia di Mulas, pur con le migliaia di stampe, è poderosa proprio perché sembra cogliere esattamente il momento in cui le cose devono ancora succedere, quando non ci sono. Il momento nel quale anche Alberto Giacometti sorride. (Leonardo Merlini)
Roma, 28 mar. (askanews) – “Un segno di fraternità e di speranza”. Così Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, definisce il dono di 8000 Bibbie ai detenuti di 100 Istituti Penitenziari italiani impegnati in percorsi spirituali, di formazione e catechesi. La consegna simbolica è avvenuta oggi (28 marzo) alla Casa di reclusione di Paliano (Frosinone), nell’ambito di una Liturgia della Parola.
L’iniziativa vede la collaborazione dell’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri e dell’associazione “Prison Fellowship Italia”, nata nel 2009 in seno al Rinnovamento nello Spirito per la promozione integrale dei detenuti e l’evangelizzazione all’interno degli Istituti penitenziari. Le Bibbie arriveranno nelle mani dei carcerati attraverso i cappellani e i volontari dell’associazione. “Entrare in queste periferie umane – afferma Mons. Baturi – è per noi un atto di fede: Gesù si identifica, continua ad identificarsi, con queste persone che chiedono di essere visitate. Per noi la visita significa farci presenti portando il tesoro più grande che abbiamo, la Parola di Dio, come segno di una nuova fraternità, della certezza che da qui si può ricominciare nella vita personale e sociale”.
Non è un caso che questo gesto si compia alla vigilia della Pasqua: l’auspicio, spiega il Segretario Generale della CEI, è che “possa rinascere vita laddove sembra albergare spesso il disagio o la disperazione. La Pasqua dice che è possibile sperare in una vita anche in quei luoghi che parlano di morte o di mortificazione. Noi crediamo in Cristo che libera da tutte le catene in tutti i contesti; ogni uomo ha diritto a ricevere questo annuncio”. “La Bibbia è uno strumento che offriamo per la rinascita spirituale dei detenuti, perché possano riprendere in mano la loro vita. La Parola di Dio aiuta ad essere consapevoli del male fatto e a scoprire le potenzialità di ciascuno”, sottolinea don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani delle carceri d’Italia. “Il progetto – ricorda – si inserisce in quel cammino di attenzione della Chiesa verso chi è stato privato della libertà personale e di incoraggiamento per quanti operano nelle carceri, che si concretizzerà a livello locale con iniziative di preghiera e sensibilizzazione”.
“Attraverso alla Bibbia, i detenuti possono entrare nel Mistero della salvezza che riguarda loro e le famiglie: conoscere Gesù, unico salvatore, li aiuta a pensare sé stessi e gli altri in modo nuovo. Lo stiamo sperimentando con l’itinerario educativo chiamato ‘Il Viaggio del Prigioniero’, che presenta la figura di Gesù detenuto così come è raccontato nelle pagine del Vangelo di Marco”, osserva Marcella Clara Reni, presidente di “Prison Fellowship Italia”, che esprime gratitudine alla CEI per questo dono così importante.