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Libri, esce “Faccio cose vedo gente” di Zeno Maria Pareli

Libri, esce “Faccio cose vedo gente” di Zeno Maria PareliRoma, 31 gen. (askanews) – È in libreria per Paesi Edizioni il romanzo “Faccio cose vedo gente”. A firmarlo è Zeno Maria Pareli, pseudonimo scelto dall’autore, un lobbista che nel suo romanzo d’esordio ha scelto l’anonimato per raccontare dall’interno. e senza risparmiare particolari, un mondo attivo, vitale, ma ancora poco conosciuto, anzi, circondato da una certa aura misteriosa.


I protagonisti di questo romanzo, Leo ed Enzo, i “lobbisti più gaudenti della Capitale”, ci aprono le porte dei ‘palazzi del potere’, svelando il modus operandi dei rappresentanti d’interessi e raccontando, tra le righe, anche qualche segreto. Con leggerezza, raccontando le vite di due professionisti rigorosi, talvolta spregiudicati al limite del cinismo sul lavoro, ma anche appassionati di jazz americano e whiskey torbato, belle donne, disillusi per scelta, ma sognatori per indole.


Di giorno si muovono abilmente nei palazzi del potere di Roma, dove incontrano personaggi altrettanto scaltri. La notte, nel momento in cui si spengono le luci degli uffici, conducono vite normali, allentando tensione e stress con un bicchiere di whisky, magari ascoltando del buon jazz in un club per pochi intimi. Sullo sfondo di una Roma notturna tutta da vivere, attraverso le storie di Leo ed Enzo, i loro “trucchi del mestiere” ma anche i loro dilemmi interiori (ebbene sì, anche i lobbisti hanno un’etica), l’autore trasmette la dimensione reale di questo mondo, sfatando falsi miti che ne offuscano e distorcono l’immagine. Una visione torbida di un mestiere ritenuto border-line che appartiene all’Italia ma non alle altre democrazie avanzate.


“È veramente singolare come, dopo secoli di storia, il lavoro del lobbista e la sua professionalità siano sconosciute ai più. Non solo, c’è gente che millanta di esserlo, ma è solo becera manovalanza “affarista” o “sottobraccista”… La prima è una categoria di uomini e/o donne della finanza o dell’impresa, che si pavoneggiano come grandi manovratori e manipolatori, ispiratori di posizionamenti politici; la seconda è composta tendenzialmente da ex politici, per lo più sfigati, quasi sempre non rieletti… Ma c’è pure chi, la professione del lobbista, la pratica senza saperlo. Tutti i giorni”.

Giubileo, Gualtieri: da giovani Servizio civile grande entusiasmo

Giubileo, Gualtieri: da giovani Servizio civile grande entusiasmoMilano, 31 gen. (askanews) – “Li abbiamo ascoltati e hanno dimostrato veramente cosa possono dare a questo Giubileo: grandissima entusiasmo, anche una grandissima maturità, quindi siamo davvero contenti che poter contare su questa energia”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della presentazione del contributo dei giovani in Servizio civile per il Giubileo.


Si tratta, ha ricordato il primo cittadino, di “più di 600 ragazze e ragazzi che hanno vinto il bando e che quindi parteciperanno a tanti progetti di accoglienza e anche per rendere la nostra città migliore, più giusta più solidale. Sono ragazzi straordinari che acquisiranno tante competenze un’esperienza bellissima e che, sono sicuro, daranno tantissimo con la loro capacità di portare questo entusiasmo, questa freschezza nel rapporto con i pellegrini e nel supporto alle tantissime attività che ci accompagneranno per questo mondo”. “Noi siamo davvero felici di questa giornata e di questa opportunità che il Servizio civile universale ci dà di poter contare su tante ragazze e ragazzi che quest’anno unico del Giubileo della speranza” ha concuso Gualtieri.

Ecco i sorteggi della Champions League, evitato il derby italiano

Ecco i sorteggi della Champions League, evitato il derby italianoRoma, 31 gen. (askanews) – L’urna di Nyon ha determinato i playoff della seconda fase della Champions League 2024/2025. Evitato il derby italiano: la Juventus pesca il Psv, per il Milan c’è il Feyenoord (di Gimenez). L’Atalanta sfiderà i belgi del Bruges. Agli ottavi già qualificati Liverpool, Barcellona, Arsenal, INTER, Atletico Madrid, Leverkusen, Lille e Aston Villa.


Questi gli incontri dei playoff Brest-Psg Monaco-Benfica JUVENTUS-Psv Feyenoord-MILAN Man City-Real Madrid Celtic-Bayern Sporting SP-Dortmund Bruges-ATALANTA

A Ozpetek SuperCiak d’oro 2024, Ronchi e Germano Personaggi dell’anno

A Ozpetek SuperCiak d’oro 2024, Ronchi e Germano Personaggi dell’annoRoma, 31 gen. (askanews) – La stagione più bella del nostro cinema ha eletto i suoi eroi: con 205 mila voti su ciakmagazine.it, il pubblico ha assegnato i Ciak d’oro 2024 a titoli e protagonisti della nostra stagione cinematografica.


La consegna dei 39esimi Ciak d’oro – l’unico, grande premio popolare del cinema italiano votato direttamente dal pubblico – a tutti i vincitori sarà trasmessa su Sky Tg24 sabato primo e domenica 2 febbraio, in due speciali condotti dal direttore di Ciak Flavio Natalia e dal Vicedirettore vicario di Sky Tg24 Omar Schillaci. L’edizione è stata realizzata con la collaborazione di Virgo e Publicis. Il vincitore assoluto dell’edizione 2024 è Ferzan Özpetek, che ha vinto il SuperCiak d’oro – premio simbolo della manifestazione – per il soggetto, la sceneggiatura e la regia per il suo Diamanti.


Il Ciak d’oro ai Personaggi dell’anno, femminile e maschile, per il complesso delle loro interpretazioni è andato a a Barbara Ronchi per 10 Minuti, Non riattaccare, Io e il secco, Familia, Il treno dei bambini e a Elio Germano per le grandi prove d’attore in Confidenza, Iddu e Berlinguer: La grande ambizione. Nelle altre categorie a votazione popolare, al termine dei tre turni di voto, hanno vinto le storie vere tratte dalla vita quotidiana e ci sono tanti volti nuovi: come Miglior film drammatico è stato scelto Il treno dei bambini, l’intenso film di Cristina Comencini. La commedia vincitrice è stata Un mondo a parte di Riccardo Milani. La Miglior regia è andata a Ferzan Özpetek per Diamanti.


Miglior attore protagonista è Francesco Di Leva per il suo ruolo in Familia di Francesco Costabile, drammatica storia di violenza domestica. Tra le attrici ha primeggiato Luisa Ranieri, sorprendente protagonista femminile di Diamanti, di Ferzan Özpetek. Miglior esordio alla regia, per il suo Flaminia, è Michela Giraud. Il premio Rivelazione dell’anno è stato vinto da Celeste Dalla Porta per lo straordinario esordio in Parthenope di Paolo Sorrentino.


Il premio per il Film rivelazione dell’anno è andato per acclamazione a Il ragazzo coi pantaloni rosa, scritto e prodotto da Roberto Proia, diretto da Margherita Ferri e interpretato da Claudia Pandolfi e dal giovanissimo Samuele Carrino. La grande partecipazione al voto su ciakmagazine.it (e in dibattiti e discussioni riguardo ai Ciak d’oro sui social media e sul web) conferma il grande momento che vive la passione per il cinema. Il dato, infatti, è in linea con quello della scorsa edizione, anche quest’anno si poteva votare solo una volta al giorno per ciascuna categoria, indicando fino a tre preferenze per ogni categoria. La scelta è stata fatta per proteggere l’autorevolezza dei Ciak d’oro, ed evitare che l’entusiasmo di alcuni fan potesse influire in modo eccessivo sulla competizione. Nei Ciak d’oro del pubblico 2024 erano in gara i film italiani usciti dal primo dicembre 2023 al 20 dicembre 2024 (gli scorsi Ciak d’oro avevano considerato i titoli fino al 30 novembre dello scorso anno). Ai Ciak d’oro del pubblico seguiranno nelle prossime settimane quelli ai migliori interpreti non protagonisti, alle sceneggiature, ai produttori, ai direttori della fotografia e agli altri protagonisti nelle cosiddette categorie “tecniche”, a giudizio di una giuria di 200 giornalisti di spettacolo e critici di cinema.

Bce, i dettagli dei 2 temi in gara per le nuove banconote in euro

Bce, i dettagli dei 2 temi in gara per le nuove banconote in euroRoma, 31 gen. (askanews) – La Banca centrale europea ha selezionato i motivi dettagliati che dovranno comparire sui diversi tagli della nuova serie di banconote in euro che intende creare nei prossimi anni, sulla base dei due temi chiave che, già a seguito di una prima selezione effettuata tra 2021 e 2023, saranno “Cultura europea: luoghi di cultura e condivisione” oppure “Fiumi e uccelli: resilienza nella diversità”.


La serie “Cultura europea” prevede sul fronte delle banconote sei personalità storiche, metà uomini metà donne, dal Rinascimento alla storia contemporanea e sul retro “luoghi di cultura e condivisione” quotidiana (non edifici storici o simbolici, quindi). Partendo dal taglio da 5 euro il tema è “Arti performative” con sul fronte Maria Callas e sul retro “Artisti di strada (musica/danza/teatro) intrattengono i passanti”; 10 euro “Musica” fronte Ludwig van Beethoven retro “Festival musicale con un coro di bambini e giovani adulti”; 20 euro “Università e scuola” fronte Marie Curie retro “Contesto scolastico o universitario con una insegnante e giovani allievi; libri e quaderni disposti sui banchi”; 50 euro “Biblioteche” fronte Miguel de Cervantes retro “Biblioteca con adulti che leggono libri in versione cartacea o digitale. Un bimbo e una bimba cercano di prendere un libro da uno scaffale”; 100 euro Musei e mostre fronte Leonardo da Vinci retro “Adulti e bambini ammirano esempi di arte urbana, arte contemporanea”; 200 euro Piazze pubbliche fronte Bertha von Suttner retro “Un piazzale alberato come luogo di incontro, con adulti e bambini che parlano, passeggiano, giocano”. Per la serie “Fiumi e uccelli” invece il taglio da 5 euro è con tema “Sorgente montana” sul fronte “Picchio muraiolo e paesaggio montano” e sul retro Parlamento europeo; 10 euro “Cascata” fronte “Martin pescatore in prossimità di una cascata o di una pozza di acqua corrente” retro Commissione europea; 20 euro “Valle fluviale confinata” fronte “Colonia di gruccioni su parete di sabbia a lato di una grande valle fluviale confinata, lungo la sponda di un fiume” retro Banca centrale europea; 50 euro tema “Fiume serpeggiante” fronte “Cicogna bianca sorvola le anse di un fiume in una valle fluviale non confinata” retro Corte di giustizia dell’Unione europea; 100 euro “Foce fluviale” fronte “Avocetta perlustra la superficie di una pianura fangosa” retro Consiglio europeo e Consiglio dell’Unione europea; 200 euro “Paesaggio marino” fronte “Sula bassana sorvola alte onde oceaniche” retro Corte dei conti europea.


La selezione dei motivi ha tenuto conto dei suggerimenti di due gruppi multidisciplinari composti da esperti provenienti da tutta l’area dell’euro, afferma l’istituzione con un comunicato, e delle preferenze espresse da 365.000 cittadini europei nell’ambito di sondaggi di opinione svolti nell’estate del 2023 e di “focus group” condotti fra dicembre 2021 e marzo 2022. “Siamo entusiasti di presentare questi motivi, immagini di vita reale che testimoniano il nostro impegno per l’Europa e celebrano il suo patrimonio culturale e naturale”, ha dichiarato la presidente Christine Lagarde, ciata in un comunicato. “Le nuove banconote saranno il simbolo della nostra identità comune europea e delle diversità che ci rendono forti”.


Ora la Bce procederà ad istituire una commissione giudicante e indirà il concorso grafico, al quale potranno partecipare bozzettisti provenienti da tutta l’Unione europea. L’istituzione afferma che “continuerà a coinvolgere il pubblico e gli esperti affinché i cittadini europei di ogni età si riconoscano nei disegni selezionati”. Nel 2026 “esplorerà le preferenze dei cittadini” a partire dalla rosa dei disegni selezionati. “Lo sviluppo di nuove banconote testimonia il nostro impegno nei confronti del contante, oggi e in futuro. Le banconote sono un simbolo della nostra unità europea; con l’introduzione di nuovi motivi decorativi celebriamo la nostra storia comune e l’impegno per un futuro sostenibile”, ha dichiarato Piero Cipollone, l’italiano che fa parte del Comitato esecutivo della Bce e che ha la delega sui sistemi di pagamento.


Il Consiglio direttivo dovrebbe adottare una decisione definitiva riguardo ai disegni nel 2026. Alcuni anni dopo la decisione e la successiva fase di produzione, in cui verranno valutate anche le tecnologie di sicurezza, le nuove banconote saranno pronte per iniziare a circolare. (fonte immagine: ECB 2025).

Mattarella 10 anni al Quirinale, arbitro con il faro della Costituzione

Mattarella 10 anni al Quirinale, arbitro con il faro della CostituzioneRoma, 31 gen. (askanews) – Dieci anni al Quirinale. E’ il record inedito di Sergio Mattarella, eletto per due volte al Colle, la prima nel 2015, la seconda nel 2022. Dieci anni nei quali il capo dello Stato ha fronteggiato diverse crisi di governo, il Covid, difficoltà economiche e politiche nelle quali ha sempre ribadito il suo ruolo di arbitro e garante della Costituzione. “La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”, disse in occasione del giuramento davanti alle Camere il 3 febbraio del 2022.


Nel primo settennato Mattarella ha “convissuto” con governi di centrosinistra, quelli che lo avevano scelto ed eletto, ma dopo il successo del M5s ha anche guidato le fasi più complesse della formazione dei governi giallo-verde e giallo-rosso. Mattarella in questa fase è riuscito a conquistare la loro fiducia di quelle forze anti-sistema che ne avevano proposto l’impeachment. Come lui stesso ha spiegato rispondendo alle domande di alcuni studenti, il capo dello Stato si comporta a volte anche come un meccanico, aggiusta il meccanismo delle istituzioni quando questo si inceppa. E’ quello che è accaduto quando con la crisi del governo Renzi scelse di non sciogliere le Camere, di lì poi nacque il governo Gentiloni. E di nuovo con la crisi dei due governi Conte, dopo l’uscita di Salvini dalla maggioranza, non furono le urne lo sbocco di quella fase ma un secondo governo Conte, e ancora grazie al suo impulso e all’emergenza dettata dalla pandemia le forze politiche si unirono, ad eccezione di Fdi di Giorgia Meloni, per sostenere il governo Draghi. “Un governo senza colore politico” specificò Mattarella dandogli l’incarico. Nel primo mandato Mattarella si è caratterizzato per la discrezione dei suoi interventi, un vero cambio di stile rispetto al suo predecessore, Giorgio Napolitano, che aveva abituato la politica e i media alle sue esternazioni sempre più nette e perentorie. Lo stile mattarelliano è da subito diverso, tipico di quel cattolicesimo democratico da cui proviene e che preferisce tessere relazioni e usare la moral suasion. La rielezione nel 2022 è il frutto di una lunga trattativa infruttuosa tra le forze politiche che convergono a stragrande maggioranza sul suo nome dopo un lungo braccio di ferro. Un secondo mandato inatteso e non voluto, al quale Mattarella rispose così: “Non posso e non ho inteso sottrarmi”. In quel discorso alle Camere per il giuramento Mattarella difese il ruolo del Parlamento come luogo della partecipazione e della espressione delle forze presenti nella società.


La nuova legislatura, quella iniziata nell’ottobre del 2022 con la vittoria del centrodestra e l’arrivo di Giorgia Meloni a palazzo Chigi, ha mutato lo scenario ma non l’indirizzo del Quirinale. L’attività di Mattarella è forse aumentata e più frequenti si sono fatti i suoi appelli e moniti al Paese ma la sua stella polare resta la Costituzione. In diverse occasioni il Presidente ha tratto spunto dagli articoli della Carta fondamentale per richiamare gli interlocutori alla soluzione dei problemi o per ricordare quali sono i principi su cui si regge la nostra Repubblica. Tanti i temi su cui negli ultimi mesi le sue parole sono risuonate sui temi più caldi dell’attualità: i migranti, per i quali ha citato il termine “patriottismo” riferito a quegli stranieri che vivono in Italia e ne rispettano le regole e i valori, il rapporto con l’Europa di cui siamo parte integrante e protagonisti, il rapporto tra politica e magistratura rispetto a cui Mattarella ha richiamato alla leale collaborazione. Spesso il capo dello Stato viene sollecitato a intervenire maggiormente sulle decisioni del governo ma lui stesso recentemente ha chiarito che il suo ruolo non è questo: “Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune – ha ammesso -, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità”. In questi anni Mattarella ha svolto un ruolo centrale anche nella politica estera, consolidando e confermando la collocazione del nostro paese nell’alleanza atlantica e ribadendone l’europeismo. I rapporti internazionali e personali con molti leader mondiali hanno facilitato le relazioni anche nei periodi di crisi governative e sono serviti da guida anche per i premier che si sono succeduti in questi dieci anni. Basti pensare ai rapporti con Macron e Xi Jinping, gli interventi all’Onu e i numerosi viaggi nei paesi africani. Il suo stile e il suo linguaggio pacato e unitario riscuotono il consenso dei cittadini che vedono nel Presidente un punto di riferimento. La sua attenzione recentemente si è rivolta sempre di più ai giovani e ai rischi insiti nelle nuove tecnologie. Già diversi anni fa Mattarella ravvisava nello strapotere delle big tech una potenziale minaccia: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico”, disse nel discorso per il giuramento del 2022, anni prima che Musk acquisisse Twitter ed entrasse nel governo Trump.


(gi Francesca Galante)

Mattarella traguarda i 10 anni al Quirinale, arbitro con il faro della Costituzione

Mattarella traguarda i 10 anni al Quirinale, arbitro con il faro della CostituzioneRoma, 31 gen. (askanews) – Dieci anni al Quirinale. E’ il record inedito di Sergio Mattarella, eletto per due volte al Colle, la prima nel 2015, la seconda nel 2022. Dieci anni nei quali il capo dello Stato ha fronteggiato diverse crisi di governo, il Covid, difficoltà economiche e politiche nelle quali ha sempre ribadito il suo ruolo di arbitro e garante della Costituzione. “La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”, disse in occasione del giuramento davanti alle Camere il 3 febbraio del 2022.


Nel primo settennato Mattarella ha “convissuto” con governi di centrosinistra, quelli che lo avevano scelto ed eletto, ma dopo il successo del M5s ha anche guidato le fasi più complesse della formazione dei governi giallo-verde e giallo-rosso. Mattarella in questa fase è riuscito a conquistare la loro fiducia di quelle forze anitiistema che ne avevano proposto l’impeachment. Come lui stesso ha spiegato rispondendo alle domande di alcuni studenti, il capo dello Stato si comporta a volte anche come un meccanico, aggiusta il meccanismo delle istituzioni quando questo si inceppa. E’ quello che è accaduto quando con la crisi del governo Renzi scelse di non sciogliere le Camere, di lì poi nacque il governo Gentiloni. E di nuovo con la crisi dei due governi Conte, dopo l’uscita di Salvini dalla maggioranza, non furono le urne lo sbocco di quella fase ma un secondo governo Conte, e ancora grazie al suo impulso e all’emergenza dettata dalla pandemia le forze politiche si unirono, ad eccezione di Fdi di Giorgia Meloni, per sostenere il governo Draghi. “Un governo senza colore politico” specificò Mattarella dandogli l’incarico. Nel primo mandato Mattarella si è caratterizzato per la discrezione dei suoi interventi, un vero cambio di stile rispetto al suo predecessore, Giorgio Napolitano, che aveva abituato la politica e i media alle sue esternazioni sempre più nette e perentorie. Lo stile mattarelliano è da subito diverso, tipico di quel cattolicesimo democratico da cui proviene e che preferisce tessere relazioni e usare la moral suasion. La rielezione nel 2022 è il frutto di una lunga trattativa infruttuosa tra le forze politiche che convergono a stragrande maggioranza sul suo nome dopo un lungo braccio di ferro. Un secondo mandato inatteso e non voluto, al quale Mattarella rispose così: “Non posso e non ho inteso sottrarmi”. In quel discorso alle Camere per il giuramento Mattarella difese il ruolo del Parlamento come luogo della partecipazione e della espressione delle forze presenti nella società.


La nuova legislatura, quella iniziata nell’ottobre del 2022 con la vittoria del centrodestra e l’arrivo di Giorgia Meloni a palazzo Chigi, ha mutato lo scenario ma non l’indirizzo del Quirinale. L’attività di Mattarella è forse aumentata e più frequenti si sono fatti i suoi appelli e moniti al Paese ma la sua stella polare resta la Costituzione. In diverse occasioni il Presidente ha tratto spunto dagli articoli della Carta fondamentale per richiamare gli interlocutori alla soluzione dei problemi o per ricordare quali sono i principi su cui si regge la nostra Repubblica. Tanti i temi su cui negli ultimi mesi le sue parole sono risuonate sui temi più caldi dell’attualità: i migranti, per i quali ha citato il termine “patriottismo” riferito a quegli stranieri che vivono in Italia e ne rispettano le regole e i valori, il rapporto con l’Europa di cui siamo parte integrante e protagonisti, il rapporto tra politica e magistratura rispetto a cui Mattarella ha richiamato alla leale collaborazione. Spesso il capo dello Stato viene sollecitato a intervenire maggiormente sulle decisioni del governo ma lui stesso recentemente ha chiarito che il suo ruolo non è questo: “Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune – ha ammesso -, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità”. In questi anni Mattarella ha svolto un ruolo centrale anche nella politica estera, consolidando e confermando la collocazione del nostro paese nell’alleanza atlantica e ribadendone l’europeismo.


I rapporti internazionali e personali con molti leader mondiali hanno facilitato le relazioni anche nei periodi di crisi governative e sono serviti da guida anche per i premier che si sono succeduti in questi dieci anni. Basti pensare ai rapporti con Macron e Xi Jinping, gli interventi all’Onu e i numerosi viaggi nei paesi africani. Il suo stile e il suo linguaggio pacato e unitario riscuotono il consenso dei cittadini che vedono nel Presidente un punto di riferimento. La sua attenzione recentemente si è rivolta sempre di più ai giovani e ai rischi insiti nelle nuove tecnologie. Già diversi anni fa Mattarella ravvisava nello strapotere delle big tech una potenziale minaccia: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico”, disse nel discorso per il giuramento del 2022, anni prima che Musk acquisisse Twitter ed entrasse nel governo Trump.

Cala il mercato del libro, AIE: pesa la cancellazione della 18app

Cala il mercato del libro, AIE: pesa la cancellazione della 18appVenezia, 31 gen. (askanews) – La sostituzione della 18app con le Carte Cultura e del Merito e il mancato finanziamento alle biblioteche per 30 milioni di euro sono alla radice della flessione del mercato dei libri di varia adulti e ragazzi nei canali trade nel 2024 (narrativa e saggistica a stampa venduta nelle librerie fisiche e online e nei supermercati): in assenza di queste due decisioni, il mercato sarebbe cresciuto a valore del 2,5% anziché calare dell’1,5%. L’analisi, basata su dati di NielsenIQ-GfK, è stata presentata dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Innocenzo Cipolletta durante la giornata conclusiva del XLII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri di Venezia.


In particolare, AIE stima che nel 2024 le vendite di libri perse per effetto delle modifiche alle misure di sostegno alla domanda siano state pari a 62,7 milioni di euro. Tale cifra avrebbe consentito al mercato librario di attestarsi a quota 1.596,5 milioni di euro anziché 1.533,8 milioni di euro, rispetto a un 2023 che si era chiuso a 1.557 milioni di euro. “L’analisi delle misure a sostegno della domanda di libri nel nostro Paese dal 2017 ad oggi – ha spiegato Cipolletta – ci dice due cose: la prima è che tali misure hanno avuto nel corso degli anni un effetto moltiplicatore, contribuendo a creare nuovi lettori e nuovi acquirenti. La seconda è che hanno consentito al settore di attestarsi su un livello di vendite e di fatturato più alto, necessario per sostenere il processo di crescita ed evoluzione delle aziende e della filiera. Quando tali misure vengono a mancare, il danno è quindi doppio. Bene, quindi, il ripristino del fondo per le biblioteche per il 2025 e l’avvio di un percorso di confronto con il ministro della Cultura Alessandro Giuli”. L’Italia è in difficoltà rispetto al quadro europeo. Nel 2024 in Italia la vendita di libri di varia adulti e ragazzi nel mercato trade è stata di 103,987 milioni di copie, in calo del 2,3% rispetto all’anno precedente, pari a 2,458 milioni di copie comprate in meno. A valore la flessione è dell’1,5%, pari a 23,2 milioni di euro di minori vendite rispetto a un mercato complessivo di 1.533,8 milioni di euro. Il -1,5% dell’Italia a valore pone il Paese in coda rispetto alle maggiori editorie europee: la Germania cresce dello 0,9%, il Regno Unito cala dello 0,6%, la Francia cala dello 0,3%, la Spagna cresce del 9,8%. La flessione del mercato è disomogenea rispetto alla dimensione degli editori: i gruppi e le case editrici con vendite superiori ai 5 milioni di euro sono in calo dello 0,1%, gli editori da un milione a 5 milioni di venduto sono calati del 9,3%, quelli sotto il milione del 2,5%.


Il calo dell’online non è bilanciato dalla crescita delle librerie. Nei 12 mesi, i canali online hanno venduto 26,3 milioni di euro in meno di libri rispetto al 2023, sono 6,7 milioni di euro le minori vendite della grande distribuzione. Le librerie, indipendenti e di catena, sono invece cresciute di 8,8 milioni di euro, ma non sono riuscite a intercettare completamente le minori vendite fatte registrare dall’e-commerce. Tra i generi, cresce solo la narrativa. A livello di generi, cresce solo la narrativa, italiana (3,2%) e straniera (0,9%). Il settore bambini e ragazzi è in flessione dello 0,8%, la saggistica generale del 2%, la manualistica del 4,1%, la saggistica specialistica del 5,1%, i fumetti del 5,5%. Sono numeri che si riflettono nella top 10: sette i titoli di autori italiani presenti, di cui sei romanzi. Ma il libro più venduto nel 2024 è un saggio (uscito a settembre). Il digitale vale oltre 100 milioni e cresce. Al mercato dei libri a stampa si aggiungono vendite nel digitale pari nel 2024 a 114,2 milioni di euro. Le vendite riferite agli audiolibri (abbonamenti) sono pari a 30 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto l’anno precedente, le vendite di ebook 84,2 milioni di euro, in crescita del 4%.


“Nel 2024 il mercato è stato influenzato, oltre che dalle differenti politiche di sostegno della domanda, anche dal calo dell’e-commerce – ha poi spiegato Cipolletta -. Le politiche adottate dal maggior player mondiale delle vendite online stanno modificando strutturalmente il mercato: si riduce il peso del catalogo sul totale delle vendite e quello specifico dei piccoli editori, mentre le librerie faticano a coprire segmenti di mercato su cui l’e-commerce disinveste”.

Bce, analisti settore privato prevedono meno crescita e più inflazione

Bce, analisti settore privato prevedono meno crescita e più inflazioneRoma, 31 gen. (askanews) – Economisti e analisti del settore privato dell’area euro si attendono meno crescita economica e più inflazione per quest’anno, mentre le loro aspettative su 2026 e 2027 sono rimaste quasi invariate, salvo una limatura sulla crescita. Lo riporta la Banca centrale europea in base all’ultimo sondaggio (Survey of Professional Forecasters) che conduce presso esperti di banche, imprese finanziarie e non in Europa e che ha coinvolto 60 partecipanti tra il 7 e il 9 gennaio.


Per la crescita economica, ora è atteso un più 1% quest’anno, cui dovrebbe seguire più 1,3% nel 2026 e più 1,3% nel 2027. L’indagine viene effettuata ogni tre mesi e nell’edizione precedente l’attesa media di crescita era dell’1,2% per il 2025 e dell’1,4% per il 2026. L’aspettativa media di crescita più lungo termine è rimasta invariata l’1,3%. Per l’inflazione, l’aspettativa per quest’anno è del 2,1%, quella sul 2026 dell’1,9% e quella sul 2027 del 2%. Tre mesi fa l’inchiesta riportava 1,9% di inflazione attesa sia quest’anno che il prossimo. L’aspettativa sul lungo termine è rimasta invariata al 2%. Va ricordato che l’obiettivo ufficiale della Bce è di avere una inflazione media nell’area euro al 2%.


Praticamente immutate le attese sulla disoccupazione, al 6,5% quest’anno, 6,4% il prossimo e 6,3% nel 2027.

Trasporto aereo, nel 2024 sfiorati i 220 mln passeggeri negli scali

Trasporto aereo, nel 2024 sfiorati i 220 mln passeggeri negli scaliRoma, 31 gen. (askanews) – Il sistema aeroportuale italiano chiude il 2024 con 219.078.618 passeggeri, l’11,1% in più rispetto al 2023. Di questi, 146 milioni volano su rotte internazionali. Per la prima volta dal 2019, la composizione del traffico torna, quindi, ai valori pre-pandemia, con un terzo dei viaggiatori sul segmento nazionale e due terzi su quello internazionale. Lo afferma Assaeroporti.


Tra i primi 10 scali per numero di passeggeri, Roma Fiumicino risulta in testa con 49.203.734, seguono Milano Malpensa con 28.910.368, Bergamo con 17.353.573, Napoli con 12.650.478, Catania con 12.346.530, Venezia con 11.590.356, Bologna con 10.775.972, Milano Linate con 10.650.990, Palermo con 8.921.833 e Bari con 7.273.141. Di questi, ben 8 aeroporti superano la soglia dei 10 milioni di passeggeri. Analizzando i dati per classe dimensionale di aeroporto, emerge come nel 2024 tutti gli scali abbiano contribuito alla crescita del sistema aeroportuale nazionale, con percentuali di incremento che variano tra il 5,7% (nella classe 1-5 milioni di passeggeri) e il 16,5% (per gli scali con meno di 1 milione di passeggeri).


I movimenti aerei, nell’anno appena concluso, segnano un pieno recupero dei volumi: con una crescita del 7,5% rispetto al 2023, raggiungono 1,7 milioni di unità e superano per la prima volta i livelli registrati nel 2019, prima della pandemia. Record, infine, per il segmento cargo che, con 1,25 milioni di tonnellate di merce trasportata, supera il traguardo storico del 2017 (1.15), con una crescita, rispetto al 2023, più marcata nei primi 8 mesi dell’anno. Milano Malpensa si conferma il principale hub cargo del Paese: con 727 mila tonnellate di merce avio, rappresenta il 62% del mercato, seguito da Roma Fiumicino, con il 23% dei volumi di merce trasportata per via aerea.