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Meloni al Consiglio Ue, nodi Patto ed energia. Migranti non a odg

Meloni al Consiglio Ue, nodi Patto ed energia. Migranti non a odg


Meloni al Consiglio Ue, nodi Patto ed energia. Migranti non a odg – askanews.it



Meloni al Consiglio Ue, nodi Patto ed energia. Migranti non a odg – askanews.it



















Bruxelles, 23 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa alle 11 all’Europa Building a Bruxelles dove prende il via oggi un Consiglio europeo che si preannuncia complicato, in particolare per l’Italia. Il summit, che si aprirà con una sessione speciale alla presenza del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha all’ordine del giorno vari temi: Ucraina; competitività; mercato unico ed economia; energia. Non è invece prevista una discussione sul tema, caro all’Italia, dei migranti, su cui ci sarà una “breve informativa” della presidenza svedese e della Commissione europea sul progresso nell’attuazione delle conclusioni del summit dello scorso 9 febbraio.

Sull’Ucraina i 27 leader riaffermeranno la condanna della guerra di aggressione russa, inclusi i recenti attacchi missilistici, e il pieno sostegno europeo a Kiev. Particolarmente rilevante e complesso – per la diversità di vedute – il tema dell’economia e della competitività, con un gruppo di Paesi (Germania in testa) che spingono per un ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato e altri, come l’Italia, contrari. Meloni ribadirà la convinzione che l’allentamento dei vincoli e i sostegni che ne deriveranno non devono “creare disparità tra Stati membri”. Gli aiuti devono quindi essere “mirati e temporanei” in modo da garantire parità di condizioni e “pieno funzionamento” del mercato unico. Per l’Italia l’obiettivo principale è invece assicurare da parte europea la “piena mobilitazione” dei finanziamenti disponibili e degli strumenti finanziari esistenti, compresi quelli del Pnrr. La discussione sulla competitività si intreccia con il negoziato in corso per la revisione del Patto di stabilità e crescita. Per Meloni servono “nuove regole e principi credibili, realistici e coerenti con la situazione post-Covid” con un “equilibrio effettivo tra stabilità e crescita”. Una battaglia, quella del governo, complessa tanto che ieri, parlando alla Camera, Meloni ha sottolineato che rispetto alla proposta della Commissione, già considerata non sufficiente, adesso “si rischia anche di tornare indietro”.

Per quanto riguarda l’energia, l’Italia sostiene l’importanza di una risposta a 27 con “strumenti e obiettivi comuni” tesi a rafforzare il sistema energetico nel suo complesso: la diversificazione delle fonti, in particolare del gas naturale; la lotta contro la speculazione e le disfunzioni del mercato del gas, volta a ripristinare un livello di prezzi ragionevole per famiglie e aziende europee; la riduzione della domanda energetica; l’accelerazione dello sviluppo e della diffusione delle rinnovabili; il rapido riempimento degli impianti di stoccaggio. Le posizioni assunte sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green hanno creato però qualche frizione con Bruxelles. Infine il tema delle migrazioni, centrale per l’Italia, a cui Meloni ha dedicato la maggior parte delle sue comunicazioni alle Camere. La questione non è stata posta all’ordine del giorno perché, fanno notare fonti europee, nel corso del Consiglio del 9 febbraio “è stato già approvato un piano di intervento che deve essere solo attuato”. Sullo stato di avanzamento dell’implementazione ci sarà dunque un “breve aggiornamento”. Meloni proverà a sollevare un confronto più approfondito, perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”, vista anche la situazione di difficoltà in cui versa la Tunisia. Difficile, però, che trovi sponde per ottenere qualche ulteriore intervento.

Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva

Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva


Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva – askanews.it



Canova a Possagno: il potere e la Collezione Sommariva – askanews.it


















Possagno, 23 mar. (askanews) – Le lunghe celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Canova continuano a Possagno, paese natale dell’artista e sede del Museo Gypsotheca a lui dedicato, con una mostra ideata da Vittorio Sgarbi centrata sul rapporto tra Canova e il potere, in particolare in relazione alla collezione di Giovanni Battista Sommariva.

La direttrice del museo di Possagno, Moira Mascotti, ha co-curato l’esposizione. “Canova – ha spiegato ad askanews – entra in dialogo con i potenti dell’epoca, Canova si confronta con Napoleone e con tanti membri della famiglia Bonaparte, però l’artista era anche in dialogo con il mondo culturale, e quindi questo rapporto speciale con Giuseppe Bossi, che era un pittore, un amico, ma anche il segretario dell’Accademia di Brera. Poi ancora abbiamo la possibilità di vedere il rapporto tra Canova e Giovanni Battista Sommariva, il collezionista che è stato uno di quei personaggi che si sono avvalsi dell’arte per cercare di dare lustro al proprio nome e così diventando uno dei più grandi collezionisti dell’artista”. In mostra, per la prima volta dopo un’importante operazione di restauro, l’Apollino che proviene dalle Collezioni Comunali d’arte di Bologna, ma anche dipinti e opere di altri artisti che ricostruiscono il clima dell’epoca, così come le comuni matrici iconografiche che poi sono alla base di molti capolavori canoviani. L’esposizione vive comunque in relazione al luogo che la ospita, ovviamente la casa natale, ma soprattutto alla spettacolare Gypsotheca, somma e resoconto di un neoclassicismo che con Canova ha raggiunto i suoi apici. E nella luce perfetta dell’ala del museo progettata da Carlo Scarpa si possono anche ammirare due versioni di Amore e Psiche, sotto lo sguardo di Napoleone, l’individuo cosmico-storico che ha saputo, nel bene e nel male, incarnare per un paio di decenni lo spirito del tempo. Quel tempo nel quale Canova ha vissuto e creato la propria arte, partendo da qui.

Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’

Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’


Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’ – askanews.it



Roma, domenica evento benefico a favore onlus ‘Insieme a Giordano’ – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – L’evento di beneficenza “Uniti nel sociale”, quadrangolare di calcio a otto che si terrà domenica 26 marzo, alle 10.30, all’Orange Futbolclub di via degli Olimpionici 71, all’Acqua Acetosa a Roma, sarà aperto ufficialmente dalla Banda della Guardia di Finanza e chiama a raccolta il Roma Club e il Lazio Club del Campidoglio. Presenti – si legge in una nota – i consiglieri di Roma Capitale della Roma e della Lazio, insieme ai colleghi dei Municipi, per giocare con la selezione dei Grifoni Gialloverde del Generale Mariano La Malfa, del comando generale della Guardia di Finanza.

La Nazionale Italiana Calcio Olimpionici del presidente Italo Lapenna si presenta in campo con Michele Lapenna, tra i numeri uno della pallanuoto, il judoka Emanuele Bruno, lo schermidore Stefano Pantano, il pentatleta Daniele Masala. Tutti grandi campioni come Fabrizio Donati nell’atletica, Stefano Maniscalco nel karate, Carlo Molfetta nel taekwondo e gli indimenticabili calciatori della Lazio e della Roma, Bruno Giordano, Massimo Piscedda e Ubaldo Righetti. Fuoriclasse di nuoto, canottaggio, rugby, pugilato, e ancora calcio, judo e taekwondo a cui si aggiungeranno anche i campioni Emanuele Blandamura, Stefano Battistelli, Luca Massaccesi, Andrea Lo Cicero, Bruno Mascarenhas. Il ricavato delle donazioni raccolte durante la festa, organizzata anche con la partecipazione della Fondazione Ss Lazio, va a favore dell’associazione “Insieme a Giordano”, che si occupa di assistenza ai minori. I consiglieri capitolini tutti condividono un momento di gioia per ribadire ancora una volta l’impegno di Roma Capitale a fianco di tutta la società civile per la piena tutela dei minori. Lo hanno dichiarato in una nota Fabrizio Santori e Claudia Pappata, consiglieri capitolini rispettivamente vice e presidente del Lazio Club Campidoglio, e Federico Rocca, consigliere capitolino e presidente del Roma Club Campidoglio che prenderanno parte all’evento. Il sisma che ha sconvolto il centro Italia il 24 agosto 2016 ha colpito, tra le tante famiglie, anche quella del piccolo Giordano, un bimbo di 4 anni che ha perso la vita a Pescara del Tronto insieme alla nonna Amelia. La sua famiglia, mamma Manuela, papà Massimo, la sorella Giorgia e il fratello Santiago hanno deciso di trasformare quel dolore in un atto d’amore profondo. Per questo motivo – ricorda la nota – hanno scelto di fondare una onlus che si occupa di dare assistenza a favore dei minori svantaggiati per problemi di ordine fisico, sociale, economico e familiare, attraverso la realizzazione di eventi sportivi, raccolta fondi e iniziative solidali.

L’Associazione N.I.C.O. – Nazionale Italiana Calcio Olimpionici – affonda le sue radici nel 2007, quando è stata fondata da Vincenzo Maenza, per poi rinnovarsi nell’agosto 2022 con il rinnovamento voluto dall’attuale presidente Italo Lapenna. A dare forma alla N.I.C.O. sono le vecchie glorie del calcio e gli atleti olimpionici che hanno dato lustro allo sport azzurro in diverse discipline. Lo scopo della onlus è quello di raccogliere fondi per iniziative solidali attraverso l’organizzazione di partite ed eventi di beneficenza.

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità”

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità”


Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità” – askanews.it



Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che “l’Italia è tra le aree a rischio siccità” – askanews.it


















New York, 22 mar. (askanews) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in apertura della Conferenza sull’acqua, ha aperto il suo discorso con un richiamo ai paesi del mondo. “E’ evidente che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie”, ha detto Fratin ricordando che “nessuno può sentirsi estraneo a questa tragedia”.

Il ministro non ha fatto mistero che “in Italia sono sempre più ricorrenti i periodi di siccità, come accade nel più ampio contesto mediterraneo, che secondo il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici è una delle aree più a rischio” e ha ribadito con forza “l’urgenza di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi se vogliamo evitare danni irreversibili”. Ha poi continuato con un richiamo al multilateralismo per rispondere alle sfide che l’acqua pone anche in termini di migrazione. “Sostenibilità vuol dire anche lavorare insieme per evitare che intere popolazioni siano costrette a spostarsi in cerca di acqua e condizioni di vita accettabili”, ha detto Fratin. “Nel Piano di Ripresa e Resilienza abbiamo mobilitato fondi per le risorse idriche pari a 4,38 miliardi di euro in 5 anni”, ha detto il ministro.

Il ministro ha spiegato che si è dotata di vari strumenti per rispondere alla crisi energetica tra cui “un tavolo di coordinamento” e “nuovi strumenti di legge”. Fratin ha spiegato che tra le priorità dell’Italia c’è il “potenziamento – con un investimento di 600 milioni di Euro al 2026 – della capacità di monitoraggio delle acque e di prevenzione dei rischi” e un progetto di “Rinaturazione del Fiume Po” per cui si sono investiti 357 milioni di euro, con un focus su qualità delle acque e biodiversità.

“Sulla finanza climatica ci siamo dotati di un nuovo strumento, il Fondo Italiano per il Clima, che sarà operativo a breve e potrà contare su 840 milioni all’anno fino al 2026”, ha dichiarato il ministro. Il ministro nel suo intervento ha illustrato alcuni progetti finanziati dall’Italia soprattutto in alcune regioni del mondo particolarmente vulnerabili. “Sono stati approvati oltre 50 progetti bilaterali con una priorità su Sahel, Africa Subsahariana, Mediterraneo e piccoli stati insulari”, ha detto Fratin spiegando che “nel Sahel, con la Convenzione sulla Desertificazione, stiamo realizzando progetti per recuperare terre degradate e creare opportunità economiche per le comunità locali”.

Il ministro ha poi annunciato che “poche settimane fa Italia e Etiopia hanno firmato un accordo da oltre 30 milioni di euro per un progetto per migliorare la gestione di acqua e suolo e creare opportunità di impiego”.

Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità

Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità


Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità – askanews.it



Onu Water Conference, Fratin: Italia tra aree a rischio siccità – askanews.it



















New York, 22 mar. (askanews) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in apertura della Conferenza sull’acqua, ha aperto il suo discorso con un richiamo ai paesi del mondo. “E’ evidente che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie”, ha detto Fratin ricordando che “nessuno può sentirsi estraneo a questa tragedia”.

Il ministro non ha fatto mistero che “in Italia sono sempre più ricorrenti i periodi di siccità, come accade nel più ampio contesto mediterraneo, che secondo il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici è una delle aree più a rischio” e ha ribadito con forza ” l’urgenza di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi se vogliamo evitare danni irreversibili”. Ha poi continuato con un richiamo al multilateralismo per rispondere alle sfide che l’acqua pone anche in termini di migrazione. “Sostenibilità vuol dire anche lavorare insieme per evitare che intere popolazioni siano costrette a spostarsi in cerca di acqua e condizioni di vita accettabili”, ha detto Fratin.

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina


Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “L’obiettivo è questo”, quello della prima pietra entro due anni. “Prevediamo estate 2024, inizio cantieri”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervistato da Bruno Vespa nella trasmissione 5 Minuti in cui è stato presentato il plastico del Ponte.

“Gli italiani hanno pagato un sacco senza che sia stata posata una pietra. Perchè farlo, primo perchè a ponte fatto e ad alta velocità completata sia in Calabria sia in Sicilia, Palermo-Roma in 5 ore e mezza. Centomila posti di lavoro veri nell’arco di 5 anni, un risparmio ambientale unico al mondo con 140mila tonnellate di CO2 non emesse nell’aria e poi un gioiello dell’ingegneria italiana nel mondo”. Quanto ai 7 miliardi di costi per Salvini “innanzi tutto costa meno di un anno di reddito di cittadinanza ed è un’opera che rimane per anni. I soldi li prende lo Stato e se i privati vorranno dare una mano saranno i benvenuti”.

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”


Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità


Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europeo che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto


Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europero che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”


Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Siamo sicuri che come sempre Napoli ci sosterrà, speriamo sia una bella partita. Di nuovo l’Inghilterra sul nostro cammino? Un po’ i giocatori saranno quelli dell’Europeo. Noi ci stiamo inserendo coi nuovi, ricordiamo che l’Inghilterra l’affrontata altre due volte in Nations League. Domani sarà un’altra storia, vogliamo iniziare bene le qualificazioni”. Parola di Roberto Mancini che, a Sky Sport, presenta il debutto delle qualificazioni europee contro l’Inghilterra al Maradona di Napoli alle ore 20.45 Il CT Mancini ha ribadito di sentire sempre l’importanza delle partite con la Nazionale: “C’è sempre l’emozione quando rappresenti il tuo Paese, anche durante l’inno. Quando giochi in stadi così importanti, come quello di Napoli, ancora di più”. Sulla new entry Mateo Retegui: “Non mi ricorda Vieri ma altri argentini visti in Italia. È giovane, è arrivato in Italia all’improvviso. Gli serve tempo ma ha qualità, è sveglio ed educato. Speriamo bene”. E sul momento della rosa azzurra: “A centrocampo non abbiamo problemi, ci sono i soliti. C’è una scelta enorme, qualcuno è rimasto a casa e rientrerà. In difesa sono praticamente gli stessi, non c’è Bonucci. Davanti un po’ potrà cambiare, ma siamo abbastanza positivi”.