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Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue

Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue


Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



Auto zero emissioni, verso accordo Germania-Commissione Ue – askanews.it



















Bruxelles, 21 mar. (askanews) – Si profila un compromesso tra il governo tedesco e la Commissione europea che potrebbe finalmente sbloccare il regolamento Ue per le nuove auto a zero emissioni di CO2 dal 2035. Con l’astensione della Germania e della Bulgaria, e il voto contrario annunciato dall’Italia e dalla Polonia, il regolamento non aveva potuto essere adottato all’inizio di marzo per la mancanza della maggioranza qualificata necessaria in Consiglio Ue. Una situazione del tutto inusuale, visto che il voto finale del Consiglio doveva essere solo un atto formale, dopo che i governi avevano concordato con il Parlamento europeo un testo di compromesso, con una serie di emendamenti, approvato dalla plenaria di Strasburgo il 14 febbraio scorso.

Il compromesso risolutivo ora potrebbe essere una dichiarazione interpretativa da parte della Commissione, secondo cui l’Esecutivo comunitario si impegnerebbe a presentare una proposta legislativa complementare consentire e regolare la fabbricazione di veicoli con motori a combustione interna (o endotermici) nell’Ue anche dopo il 2035. Questo, però, a condizione che questi motori endotermici del futuro siano alimentati con carburanti a zero emissioni nette, come i cosiddetti E-fuels, i carburanti sintetici derivati dall’idrogeno. Tutto questo era già noto, così come la contrarietà della Commissione a una soluzione giudicata insoddisfacente. La novità di oggi, secondo quanto ha riferito l’agenzia Reuters, è l’aggiunta di un accorgimento tecnico: le auto a combustione interna che dovranno usare carburanti sintetici potranno usare solo carburanti sintetici, e conterranno un dispositivo che le bloccherà se verranno alimentate invece con benzina o gasolio. In pratica sarebbe come mettere nafta in un motore a benzina. Inoltre, non ci sarebbe bisogno di cambiare una virgola nel testo dell’accordo fra l’Europarlamento e il Consiglio. La soluzione, insomma, sembra ora vicina. Il problema, a questo punto, è che una tale soluzione non corrisponderebbe a quanto ha chiesto l’Italia, che vuole poter utilizzare in futuro non solo i carburanti sintetici, come chiedono i tedeschi, ma anche i biocarburanti. La differenza sta nel fatto che non è sicuro e non è stato provato in modo conclusivo, nonostante molti studi, che i biocarburanti siano effettivamente a “zero emissioni nette”: cioè che l’assorbimento del carbonio durante la coltivazione delle piante da cui derivano l’etanolo e il biodiesel compensi pienamente la CO2 emessa durante la produzione industriale e poi la combustione di questi biocarburanti.

In una lettera inviata oggi al vicepresidente esecutivo della Commissione per il Green Deal, Frans Timmermans, i tre ministri italiani responsabili dei Trasporti, dell’Industria dell’ambiente (Matteo Salvini, Adolfo Urso e Gilberto Pichetto) ricordano che “l’Italia ha sponsorizzato (insieme alla Germania) l’utilizzo di carburanti CO2 neutral per consentire immatricolazioni anche dopo il 2035”, ma avvertono poi, significativamente, che l’Italia non accetterebbe “una interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di carburanti neutri”, con l’esclusione dei biocarburanti”. E questa non è la posizione della Germania. L’Italia, insomma, potrebbe trovarsi presto davanti al dilemma se accettare una sconfitta per pura testimonianza, votando contro un accordo che, se sostenuto anche dalla Germania, avrebbe i numeri per passare alla maggioranza qualificata, o se fare buon viso a cattivo gioco, votare a favore rivendicando di aver salvato, insieme alla Germania, il futuro del motore endotermico, ma senza poterlo alimentare con i biocarburanti.

Tra l’altro, a Bruxelles si scommette davvero molto poco sui biocarburanti per il futuro. “In generale, la Commissione considera che il contributo dei biocarburanti prodotti da colture di alimenti e mangimi alla decarbonizzazione è limitato, e che perciò il loro uso dovrebbe essere minimizzato” ha detto oggi ad Askanews una fonte qualificata dell’Esecutivo comunitario. “La direttiva sulle energie rinnovabili – ha ricordato – include un tetto per la produzione di biocarburanti basati su colture alimentari, per garantire che vi sia una pressione limitata sui terreni agricoli. La direttiva include dei limiti per poter contabilizzare questi carburanti riguardo agli obiettivi da raggiungere per le rinnovabili. In particolare, per i carburanti convenzionali che hanno un alto impatto indiretto sull’uso dei terreni, è previsto un obbligo di eliminazione progressiva entro il 2030”. La fonte della Commissione ha aggiunto un dettaglio che la dice lunga su quanto sia presa in considerazione a Bruxelles la posizione italiana, al di là della parte in cui coincide con quella tedesca: “Non ho sentito – ha detto – di alcuna conversazione correlata al dibattito sul motore a combustione che riguardi i biocarburanti”.

Il portavoce della Commissione responsabile per Clima ed Energia, Tim McPie, descrivendo i colloqui in corso con il governo tedesco, ha ricordato che “Timmermans ha detto giovedì scorso che dobbiamo assicurare che vi sia una interpretazione dell’accordo sulla legislazione per i veicoli a zero emissioni entro il 2035 che possiamo condividere. C’è una discussione in corso con le autorità tedesche” e Timmermans si è detto “fiducioso che potremmo accordarci su una interpretazione dell’accordo concluso tra i co-legislatori che possa chiarire la questione del ruolo dei carburanti sintetici in futuro. Una questione che è stata posta in una parte dell’accordo stesso”. Il riferimento è al considerando 11 del testo del regolamento concordato tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue, secondo cui “previa consultazione dei portatori di interessi, la Commissione presenterà una proposta relativa all’immatricolazione posteriore al 2035 di veicoli che funzionano esclusivamente con combustibili neutri in termini di emissioni di CO2”. “Le discussioni – ha continuato McPie – sono in corso per assicurare che questo accordo sia poi convertito in un voto positivo nel Consiglio Ue il più presto possibile, ma non facciamo commenti sugli scambi che abbiamo avuto e sui loro dettagli quando le discussioni sono in corso. Quando saremo pronti a comunicare lo faremo”. Rispondo a una domanda sul ruolo dell’Italia in questo negoziato, il portavoce ha poi osservato: “Non sono sicuro che negoziare sia la parola giusta in questo caso. I negoziati hanno avuto luogo tra i co-legislatori e hanno condotto a un accordo che è stato già votato dal Parlamento europeo. Quello che stiamo cercando di fare ora e fornire le necessarie assicurazioni, in particolare alle autorità tedesche sull’interpretazione dell’accordo esistente”. “Speriamo e siamo fiduciosi di raggiungere un’intesa che permetterà agli Stati membri, dando loro le assicurazioni necessarie, di andare avanti in Consiglio Ue e votare l’accordo” ha concluso McPie.

Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa

Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa


Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa – askanews.it



Napoli, omicidio di Francesco Pio Maimone: fermato il figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa – askanews.it


















Napoli, 21 mar. (askanews) – Un giovane è stato sottoposto a fermo nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola al petto la notte tra domenica e lunedì scorsi sul lungomare a Mergellina. Il fermo è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Napoli, che hanno svolto le indagini coordinati dai magistrati della locale procura, dopo ore di interrogatori. Secondo quanto si è appreso Maimone, incensurato, era estraneo alla rissa scoppiata nei pressi dello chalet Sasà e culminata con l’esplosione di alcuni colpi di pistola, uno dei quali ha ferito mortalmente il 18enne. Il ragazzo era stato trasportato presso il Vecchio Pellegrini, ma era deceduto subito dopo.

Il reato contestato al giovane sottoposto a fermo per l’uccisione di Francesco Pio Maimone è omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Il fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile, coordinata dalla Dda. Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che, nei pressi dello chalet Sasà si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi. L’indagato, che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il diciottenne Frascesco Pio Maimone, totalmente estraneo alla vicenda. L’indagato ieri si era reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Giovanni in un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega


Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La risoluzione unitaria c’è. Le voci, però, non intonano tutte lo stesso coro. Giorgia Meloni parla in Senato alla vigilia del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo e, come sempre indica una linea di netto sostegno all’Ucraina. Ne ha fatto un punto di forza della sua credibilità internazionale, anche perchè non ha mai cambiato idea, sempre la stessa anche quando era all’opposizione. Ma nell’aula di palazzo Madama, ancora una volta, deve fare i conti con i distinguo di Forza Italia e, soprattutto, della Lega. Gli azzurri continuano a chiedere una “soluzione politica”, ma è il Carroccio – con il capogruppo Massimiliano Romeo – ad alzare i toni mettendo in dubbio una strategia che rischia di portare, dice, a un’escalation.

Il nodo è sempre quello dell’invio di armi. La presidente del Consiglio replica a chi, dall’opposizione (leggi M5s), l’accusa di far spendere al Paese soldi che potrebbe utilizzare diversamente. Ma, di fatto, risponde anche alle perplessità che come sa bene serpeggiano nella sua maggioranza. L’Italia – spiega – sta inviando a Kiev “materiali e componenti già in suo possesso, che, per fortuna, noi non abbiamo necessità di utilizzare” e lo fa “anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra”. “Dunque, raccontare agli italiani che se non fornissimo le armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o si potrebbero tagliare le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”, aggiunge. Ne fa una questione di coerenza, ma non solo. Spiega che su queste cose si deve “mettere la faccia e non abbiamo paura di dire che rispettare gli impegni assunti è vitale per la nostra credibilità internazionale e per la nostra stessa sovranità nazionale, perché banalmente la libertà ha un prezzo e, se non sei in grado di difenderti, qualcun altro lo farà per te, ma non lo farà gratuitamente”. La premier sa che nel gradimento degli italiani la linea di sostegno all’Ucraina perde sempre più quota e in Fratelli d’Italia la convinzione è che la Lega parli così per non lasciare alle opposizioni quell’elettorato.

Non è la prima volta che il capogruppo del Senato prende una posizione di questo tipo. Era già accaduto a gennaio, in occasione del voto proprio sul decreto Ucraina. Oggi, come allora – e come già accaduto per le intemerate anti Zelensky di Silvio Berlusconi – la posizione ufficiale di palazzo Chigi è che “a parlare sono i fatti”. Dunque, gli atti parlamentari e governativi che vanno tutti nella stessa direzione. Ma dal carroccio spiegano che l’intenzione è cominciare a frenare sin da ora proprio sull’ipotesi di nuovi decreti Tuttavia in Fratelli d’Italia – e, dicono anche nella stessa presidente del Consiglio – a colpire sarebbero stati i toni scelti da Romeo. “Ma a parlare è un esponente della Lega o del M5s”, la battuta sfuggita a un senatore. “Il problema – afferma infatti il capogruppo del Carroccio – non è il sostegno militare all’Ucraina. Il problema è una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro Paese?”. Romeo sostiene anche che le “iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate”, un chiaro riferimento – seppur non esplicito – alla visita del leader cinese a Mosca e all’opinione degli Stati Uniti. Poi, l’appello diretto a Meloni.

“L’Italia conta su di lei. Sento dire dalla gente che lei è una tosta, non solo perché ha avuto il coraggio di andare all’assemblea della Cigl, ma per tutta una serie di motivazioni”, “se è vero che stiamo combattendo la battaglia per difendere la libertà dell’Occidente, dobbiamo essere anche pronti a difenderla all’occorrenza in casa nostra. Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti, anche di un millimetro, dal pensiero dominante? Mi faccia dire che assomiglia più ad una dolce tirannia”.

Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi

Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi


Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi – askanews.it



Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca e rischia la paralisi – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca. Lo ha comunicato il consulente della difesa al legale dell’anarchico, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. “Poco prima del mio arrivo Alfredo ha avvertito dolore al petto e tremore ad una mano. Ha allertato la guardia e dopo dieci minuti è arrivato il medico urlando dicendo che stava morendo. Dal monitoraggio del cuore hanno visto che c’era un problema. Gli hanno immediatamente somministrato del potassio in vena. Lui ha visto il tracciato del cuore con un grosso sbalzo, poi la situazione si è stabilizzata”, ha detto.

Sempre secondo quanto spiegato, Cospito, che è in sciopero della fame da quasi 5 mesi, ieri ha fatto un esame strumentale (una elettromiografia) e “i medici hanno detto che rischia la paralisi per tutta la vita. E danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti”.

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza


Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito oggi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.

Con von der Leyen, riferisce Palazzo Chigi, “è stata condivisa l’urgenza di agire a livello europeo sulla migrazione, sottolineata dal presidente della Commissione Europea nella sua lettera di ieri ai Leader Ue, in sintonia con le priorità italiane sul tema”.

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile


La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



















Casal di Principe, 21 mar. (askanews) – Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone, e lo ripete oggi a Casal di Principe Sergio Mattarella che ha scelto la città di don Peppe Diana per celebrare la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il Presidente della Repubblica ha fortemente voluto trascorrere una giornata qui tra i giovani delle scuole di una delle aree più difficili del paese che ha dimostrato però, grazie anche al sacrificio di uno dei suoi cittadini più coraggiosi, Don Diana appunto, che è possibile sconfiggere la criminalità organizzata e creare qualcosa di bello per il futuro, anche dei più deboli. Come dimostra un’altra realtà che qui ha saputo mettere radici: la Cooperativa Agropoli, che nel 2007 ha dato vita alla Nuova cucina organizzata, in una villetta confiscata alla camorra, che è diventato un ristorante che da opportunità di lavoro ai ragazzi con disabilità mentale. “Questa terra in passato duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata – ha sottolineato il capo dello Stato – ora è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e riscatto”.

La visita del Presidente è iniziata alle 10,30 con l’omaggio alla cappella dove è sepolto don Diana, accompagnato dai familiari. Poi la cerimonia nella palestra dell’istituto Guido Carli insieme agli studenti della scuola e degli istituti “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal di Principe. “Questo incontro è dedicato a voi, testimoni di speranza”, ha esordito Mattarella ricordando loro che “la lotta alle mafie riguarda tutti , ciascuno di noi, non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventare complici. Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone e Casal di Principe lo ha dimostrato”. “L’efferato omicidio di Don Diana (assassinato nella sua parrocchia, ndr) è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto”, secondo Mattarella che riconosce come 29 anni dopo, la città rappresenta “un modello virtuoso di partecipazione civile”. Parole che hanno suscitato grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno ripetutamente applaudito il Presidente e poi chiesto di poter parlare con lui o farsi una foto insieme. La presenza del Capo dello Stato oggi ha dato ai casalesi un riconoscimento che forse attendevano dalle istituzioni: “E’ stato come ricevere una pacca sulla spalla da un genitore che ti vuol dire ‘vai avanti cosi’ che vai bane’, ha raccontato il sindaco Renato Natale dopo l’incontro con Mattarella. I ragazzi di Casal di Principe devono essere “fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita”, dice ancora il capo dello Stato ricordando di sapere bene cosa signfica venire da un paese vittima di pregiudizi esterni. “Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana” e soprattutto “dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa – è stato il consiglio del capo dello Stato -. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”. A proposito del ruolo delle nuove generazioni il capo dello Stato ha citato un’altro magistrato “conoscitore dell’organizzazione mafiosa, Antonino Caponnetto” che “soleva ripetere che ‘i mafiosi temono di più la scuola che i giudici, perchè l’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa’. In questa scuola – ha aggiunto – con i vostri docenti, state ponendo le basi per un futuro migliore, per il vostro territorio e per la vita delle vostre comunità”. Naturalmente un ruolo spetta anche alla politica che deve essere “autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. Le istituzioni sono chiamate ad abbattere le barriere che impediscono ai giovani di realizzare i propri sogni nel territorio in cui hanno le loro radici”, ha sottolineato il capo dello Stato.

Questa visita ha quindi per Mattarella un preciso messaggio: “Sono venuto a portarvi l’apprezzamento e l’incoraggiamento della Repubblica”. Un incoraggiamento che più tardi il Presidente ha espresso in modo ancora più diretto andando a pranzo alla Nuova cucina organizzata. Il Presidente dell’associazione che ha dato vita a questa realtà, Pasquale Corvino è soddisfatto per l’entusiasmo suscitato dall’evento: “Però chiamateli beni ‘liberati’ e non confiscati ha un suono meno giudiziario – ha chiesto ai cronisti -: qui lavorano 18 persone con disabilità mentale più 4 con autismo, di tutte le età dai 27 ai 65 anni, persone che le famiglie non erano in grado di gestire ma che grazie alla socialità e alla opportunità di lavoro hanno potuto fare tanti progressi qui con noi”. Il pranzo si è svolto in modo molto informale, il Presidente ha voluto sedere accanto a due “giovani speranze” di questa città: Francesco Rocco Capasso, vincitore delle Olimpiadi di italiano e Maria Zagaria, insignita dell’onoroficenza di Alfiere della Repubblica per aver dato vita alla prima biblioteca della città.

Manuel Bono debutta al cinema in “Stranizza d’amuri” di Fiorello

Manuel Bono debutta al cinema in “Stranizza d’amuri” di Fiorello


Manuel Bono debutta al cinema in “Stranizza d’amuri” di Fiorello – askanews.it



Manuel Bono debutta al cinema in “Stranizza d’amuri” di Fiorello – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Esordio cinematografico per Manuel Bono. Il giovane attore siciliano è infatti nel cast di “Stranizza d’amuri”, primo lungometraggio da regista di Giuseppe Fiorello. Nel film dedicato a Giorgio e Antonio, i due ragazzi che si amavano uccisi a Giarre (Catania) nel 1980, Manuel non ha un ruolo facile, come racconta lui stesso: “Interpreto Sucabenzina uno dei bulli del paese e mi sono dovuto impegnare molto per creare un personaggio odioso, con una risatina fastidiosa, quanto di più distante da come invece sono io e da come mi rapporto con gli altri. Non conoscevo la storia di questo duplice omicidio avvenuto negli anni 80. L’averlo scoperto attraverso la sceneggiatura di Stranizza d’amuri mi ha fatto riflettere su quanta cattiveria ci può essere anche in un paese dove tutti si conoscevano e magari si fidavano l’uno dell’altro, e hanno ritenuto giusto condannare a morte due ragazzi che volevano solo vivere liberamente il loro amore. Oggi fortunatamente i tempi sono cambiati, ma ancora tanta strada si dovrà fare per la piena libertà e tutela della dignità umana”.

Per Manuel Bono, la passione per la recitazione è cominciata dal palcoscenico. Dopo aver frequentato i laboratori teatrali con “Maxuel Ass. Culturale”, tra il 2016 e il 2017 è stato attore protagonista nelle commedie teatrali “Destini Incrociati” al Teatro Savio Palermo, di “Amici senza tempo” al teatro Al Convento di Palermo, di “Ricchi per sempre” al Teatro Sant’Eugenio di Palermo e di “Aggiungi un posto a tavola” al Teatro Finocchiaro di Palermo. Come attore e ballerino ha preso parte allo spettacolo “Tutti giù dal Web” di e con I Sansoni al Teatro di Verdura di Palermo. Nel 2021 Manuel Bono interpreta Fabio Vincenzo Li Muli nel cortometraggio “Paolo e i suoi Angeli” di Giulia Galati, dedicato al giudice Borsellino e alla sua scorta, la cui versione teatrale da cui è tratto intitolata “Gli Angeli di Paoloà 80 anni del Giudice Paolo Borsellino” lo aveva già visto protagonista sul palcoscenico del Real Teatro Santa Cecilia Palermo. Nel 2020 nella serie Rai “Makari” Manuel Bono ha dato vita in una scena al protagonista Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè, da bambino. Nello stesso anno è stato protagonista del cortometraggio “5 Modi di passare l’Estate” degli youtuber MATT & BISE realizzato per Treedom, l’azienda fiorentina che permette a chiunque di piantare alberi a distanza in qualunque posto del mondo. “Recitare è sempre stato parte della mia vita, perché ho calcato il primo palco in uno spettacolo teatrale con il ruolo di protagonista a soli 10 anni – ha raccontato Manuel – quindi non è stata una decisione presa un giorno della mia vita, ma un percorso che mi sta portando delle esperienze bellissime, come quelle che ho vissuto in questo film “Stranizza d’amuri”.

Nato a Palermo nel 2006, Manuel Bono spazia dalla recitazione alla musica, ambito nel quale ha scelto lo pseudonimo di Manuboh. Ha scritto e pubblicato due singoli: “Sguardi” (distribuzione Altafonte) e “Big Dream” (Southside Records, produzione Berkelio, distribuzione Altafonte) che ha anche un video. “Le due arti hanno tempi e modalità differenti che si avvicinano molto tra di loro – ha detto – anche nella musica sono parte attiva in quanto compongo i miei testi, per cui, come nella recitazione, anche nella musica metto sempre qualcosa di me. Mi piace stare su un set, così quanto mi piace stare in sala di registrazioneà sono due mondi che si incontrano: la musica con i videoclip e il cinema con le colonne sonoreà” Si è cimentato anche nella danza. Come ballerino, si è formato alla Scuola “Dancer Broadway” diretta dal Maestro Renato Tumminia, alla Scuola “Balletto di Palermo” diretta dalla Maestra Clara Congera e alla “Energy Dance” diretta dal Maestro Enzo Paolo Turchi.

Cospito, consulente a legale: ha avuto crisi cardiaca

Cospito, consulente a legale: ha avuto crisi cardiaca


Cospito, consulente a legale: ha avuto crisi cardiaca – askanews.it



Cospito, consulente a legale: ha avuto crisi cardiaca – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Alfredo Cospito ha avuto una crisi cardiaca. Lo ha comunicato il consulente della difesa al legale dell’anarchico, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. “Poco prima del mio arrivo Alfredo ha avvertito dolore al petto e tremore ad una mano. Ha allertato la guardia e dopo dieci minuti è arrivato il medico urlando dicendo che stava morendo. Dal monitoraggio del cuore hanno visto che c’era un problema. Gli hanno immediatamente somministrato del potassio in vena. Lui ha visto tracciato del cuore con un grosso sbalzo, poi la situazione si è stabilizzata”, ha detto.

Sempre secondo quanto spiegato, Cospito, che è in sciopero della fame da quasi 5 mesi, ieri ha fatto un esame strumentale (una elettromiografia) e “i medici hanno detto che rischia paralisi per tutta la vita. E danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti”.

E’ uscito “Sky Flowers” il nuovo brano di Remo Anzovino

E’ uscito “Sky Flowers” il nuovo brano di Remo Anzovino


E’ uscito “Sky Flowers” il nuovo brano di Remo Anzovino – askanews.it



E’ uscito “Sky Flowers” il nuovo brano di Remo Anzovino – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Sky Flowers è il nuovo brano di Remo Anzovino in uscita oggi 21 marzo, non a caso il primo giorno che saluta l’arrivo della primavera. È il secondo titolo estratto da “Don’t Forget to Fly”, il nuovo album di inediti in arrivo in primavera e distribuito da Believe. Un disco composto da vari tasselli tutti collegati tra loro, per un mosaico onirico da ascoltare e vivere nel pianeta dell’aria, come suggerisce il titolo del progetto.

Se infatti il primo brano “The second life of Icarus” è l’invito a interpretare la seconda vita di Icaro – una seconda occasione in cui le ali non vengono bruciate dal sole, ma anzi portano chi le indossa sempre più in alto – con questa nuova e dolcissima ballata si entra nel vivo dell’esplorazione e si volteggia tra fiori di cielo. Sky Flowers è un blues bagnato nel mare di Napoli, che oltrepassa l’oceano per arrivare al New Jersey di Keith Jarrett. C’è tutta la sensibilità e l’umanità dell’autore nel sapersi e saperci emozionare, immaginando il cielo come un enorme prato dai colori e profumi sconosciuti.

Compositore tra i più influenti della scena contemporanea, raffinato pianista e notevole performer live, Anzovino ci ha abituato a un grande eclettismo e ha saputo distinguersi grazie alla sua originalità. “Don’t Forget to Fly” è il sesto album di studio e arriva sei anni dopo il fortunato “Nocturne”,18 milioni di streaming solo su Spotify.

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)


Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze. È quanto deciso al termine della cabina di regia sulla crisi idrica convocata oggi a Palazzo Chigi e presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini. Presenti anche i ministri Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci, Roberto Calderoli, il Viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.

In particolare, spiega Palazzo Chigi, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono in corso le valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva.