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Sinner rinuncia a Rotterdam: il mio corpo ha bisogno di riposo

Sinner rinuncia a Rotterdam: il mio corpo ha bisogno di riposoRoma, 27 gen. (askanews) – Archiviati gli Australian Open, Jannik Sinner ha annunciato che non giocherà il torneo 500 di Rotterdam dove difende il titolo. “Dopo esserci consultati con il mio team, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di ritirarci dall’ABN AMRO Open. Il mio corpo ha bisogno di tempo per riposarsi dopo la lunga corsa in Australia”, ha detto Sinner Confermato invece l’appuntamento in Qatar dal 17 febbraio, con Sinner che volerà per la prima volta in carriera a Doha.

Tv, Cucina Social: il 27 e il 31 puntate chiudono la prima stagione

Tv, Cucina Social: il 27 e il 31 puntate chiudono la prima stagioneRoma, 27 gen. (askanews) – La prima stagione di Cucina Social si conclude con una settimana di appuntamenti su Cusano Media Play, dal 27 al 31 gennaio. Gloria Procopio accoglie ospiti unici che, tra ironia e creatività, porteranno ricette originali e momenti di grande divertimento. Scopri cosa ti aspetta nelle ultime puntate!


27 gennaio: Fuxtherapy e le tartellette al pistacchio La settimana si apre con Fuxtherapy, che porta in cucina la sua ironia e il suo estro creativo. Insieme a Gloria, preparerà delle irresistibili tartellette ripiene di crema al pistacchio. Tra battute e consigli, i due si sfideranno per decretare… chi realizzerà la tartelletta migliore? 28 gennaio: Marco Diso e il polpettone ripieno In questa puntata, Gloria si cimenta in cucina con Marco Diso, che confessa di non aver mai cucinato seriamente prima d’ora. Tra dubbi e risate, Marco proverà a preparare un polpettone ripieno, dimostrando che anche chi vive di pranzi fuori casa può mettersi ai fornelli. Riuscirà ad accendere da solo la piastra a induzione?


29 gennaio: Il Bugatti e il raviolone urlato Un appuntamento esplosivo con Cucina Social. Il Bugatti si unisce a Gloria per preparare un raviolone ripieno con tuorlo intero su vellutata di patate. Tra ricette cariche di pathos e momenti esilaranti, Gloria cercherà di far rilassare l’energetico ospite. Riuscirà nell’impresa? 30 gennaio: Fabrizio Galluzzo e i cestini di polenta La quarta puntata vede protagonista Fabrizio Galluzzo, il celebre “benzinaio di TikTok”. Insieme a Gloria, preparerà dei gustosi cestini di polenta farciti, ideali per stupire gli ospiti. Con il suo mix di semplicità e ironia, Fabrizio conquisterà tutti, scherzando anche sulla sua fisicità da influencer.


31 gennaio: un fan e il suo influencer preferito La prima stagione di Cucina Social si chiude con una puntata speciale: un fan avrà l’opportunità di cucinare con il suo influencer preferito. Chi sarà l’ospite misterioso? E quale ricetta porteranno in tavola? Prepariamoci a un gran finale pieno di emozioni e sorprese.

Meloni in Arabia “chiude” con il fascismo: complice abominio Shoah

Meloni in Arabia “chiude” con il fascismo: complice abominio ShoahAl-Ula, 27 gen. (askanews) – “L’abominio” della Shoah fu “una tragedia che non ha paragoni nella storia”, un piano condotto dal regime hitleriano “che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni”. Giorgia Meloni è appena ripartita da Al-Ula, in Arabia Saudita, diretta in Bahrein quando Palazzo Chigi invia la nota in cui la premier commemora la Shoah, poi rilanciata sui social. E le parole della premier nella condanna del fascismo, “complice” di quella tragedia, sembrano particolarmente nette, anche rispetto al recente passato.


“L’antisemitismo – sottolinea – non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz” e combatterlo “in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo governo”, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo che fissa, assicura, “obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”. Questa mattina, prima di ripartire da Al-Ula, Meloni aveva incontrato i giornalisti nel resort in cui alloggiava nel cuore di un’area desertica. La premier rispondendo ai cronisti ha respinto le accuse delle opposizioni, che l’hanno definita “incoerente” perché in passato aveva duramente attaccato per le violazioni dei diritti il regime saudita, compreso il principe bin Salman, che ieri ha incontrato in una giornata che ha portato a siglare accordi per dieci miliardi di dollari. “L’opposizione – replica – mi rinfaccia a qualsiasi cosa, ma non c’è contraddizione tra quello che io dicevo ieri e quello che faccio oggi. Italia e Arabia Saudita sono due nazioni che hanno interesse a stringere accordi strategici” mentre “completamente altro tema, che io ho posto in passato, è la questione di chi dovesse favorire attività di proselitismo in Europa. Su questo io non ho cambiato idea, ma non mi pare che ci sia nulla di tutto questo nel lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”.


Per Meloni l’Arabia Saudita è “un attore di primo piano” nel Golfo, che ha una “centralità strategica” nell’ottica del Mediterraneo allargato. Dunque la visita a Gedda e Al-Ula, è stata “molto importante” per portare “risultati concreti per l’Italia”. In quest’ottica è stato deciso di innalzare i rapporti a partnership strategica, con una cooperazione rafforzata “in materia energetica, in materia di difesa, sull’impulso agli investimenti reciproci fino ai temi legati all’archeologia”. Possibile anche l’ingresso dell’Arabia nel programma GCAP in cui Italia, Regno Unito e Giappone collaborano per la realizzazione di un caccia di ultima generazione. “Noi – ha spiegato Meloni – siamo favorevoli all’ingresso dei sauditi, chiaramente è un lavoro diciamo abbastanza non immediato”. Nell’ottica della stessa strategia rientra la visita ‘lampo’ di oggi in Bahrein, presidente di turno della Lega Araba, “un paese molto impegnato particolarmente sulla materia del dialogo interreligioso”. L’Arabia saudita, per la premier, è un “attore chiave” non solo per la collaborazione economica, ma anche per la stabilizzazione di tutta l’ara del Medio Oriente. Per il consolidamento della tregua su Gaza e la ripresa del processo verso i ‘due popoli e i due Stati’, ha sottolineato “il tema di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sia la questione chiave”; in Libano Riyad “ha avuto un ruolo chiave nel lavoro che si sta facendo per rafforzare le istituzioni libanesi, particolarmente con l’elezione del nuovo presidente Aoun” e anche in Siria “è un paese impegnato alla stabilizzazione”.


A proposito di Medio Oriente, i giornalisti hanno chiesto a Meloni un commento sull’idea di Donald Trump di trasferire i palestinesi di Gaza in Giordania ed Egitto, per favorire la ricostruzione. Sul tema, che ha creato accese polemiche, la premier svicola, limitandosi a rilevare che il presidente Usa “dice una cosa molto giusta quando dice che la ricostruzione di Gaza è una delle sfide principali che abbiamo di fronte e che per riuscire serve un grande coinvolgimento della comunità internazionale”. Poi c’è un problema di profughi, in particolare in Giordania e Libano: “Sono materie molto complesse ma il fatto che se ne discuta seppure a livello interlocutorio con gli attori della regione secondo me vuol dire che si vuole lavorare seriamente al tema della ricostruzione”. Parlando di Trump, Meloni si è soffermata anche sulla questione dei dazi che il tycoon ha minacciato nei confronti dell’Europa. Meloni dice di “comprendere” il punto di vista Usa che pongono “la stessa questione che ad esempio noi poniamo nei confronti della Cina”. Del resto “la questione del surplus commerciale non nasce con la presidenza Trump, è una questione che le amministrazioni americane hanno posto spesso. Nel 2023 tra Europa e Stati Uniti nel commercio di beni c’era un surplus a favore dell’Europa di oltre 150 miliardi. È un dato importante, dopodiché se si andasse a guardare al dato più complessivo e si coinvolgesse ad esempio il tema del commercio dei servizi allora lì ci sarebbe un surplus commerciale a favore degli Stati Uniti di circa 100 miliardi”. Quel che è certo, per lei, è che “uno scontro non conviene a nessuno: il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata sono il modo per affrontare” il tema.


Afe

Arrestato in Belgio Radja Nainggolan, l’accusa è traffico di drogaa

Arrestato in Belgio Radja Nainggolan, l’accusa è traffico di drogaaRoma, 27 gen. (askanews) – L’ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter, Radja Nainggolan, 36 anni, è stato arrestato questa mattina in Belgio con l’accusa di traffico internazionale di droga, di cocaina. Nainggolan, informa la Procura di Bruxelles attraverso il procuratore Julien Moinil, figura tra gli arrestati in relazione ad una inchiesta che riguarda il traffico di sostanze stupefacenti dal Sudamerica al porto di Anversa. “L’interrogatorio è attualmente in corso e in conformità con il principio della presunzione di innocenza, in questa fase non verranno rilasciati ulteriori commenti”, le parole dell’avvocato del giocatore, Omar Souidi. Nel quadro dell’indagine questa mattina sono sono state effettuate una trentina di perquisizioni tra Anversa e Bruxelles.


Il suo nuovo club, il Lokeren-Temse nella seconda divisione belga (con il quale Radja ha debuttato venerdì segnando un gol direttamente al calcio d’angolo), non ha ancora commentato la notizia. Naninggolan stamane era atteso agli allenamenti, ma non è arrivato e la sua assenza ha sollevato interrogativi nello staff della squadra, fino alla notizia. Nell’ottobre 2022 Nainggolan era finito in manette, arrestato dalla polizia di Anversa, perché guidava senza essere in possesso di una patente valida. Il documento gli era stato ritirato nel 2021, dopo esser stato fermato in stato di ebbrezza mentre circolava ben oltre i limiti di velocità.

Euro sale sopra 1,05 dollari per la prima volta da inzio 2025

Euro sale sopra 1,05 dollari per la prima volta da inzio 2025Roma, 27 gen. (askanews) – L’euro si riporta sopra quota 1,05 sul dollaro per la prima volta dall’inizio dell’anno. Il biglietto verde ha iniziato la settimana su una dinamica di moderazione, dopo che nei giorni scorsi il presidente Usa Donald Trump è sembra utilizzare toni più cauti, rispetto a quanto precedentemente previsto, in merito alle dispute commerciali, in particolare verso la Cina.


Nel frattempo, oggi l’indagine dell’Ifo sul clima di fiducia delle imprese in Germania ha evidenziato un rafforzamento superiore alle attese. A metà giornata l’euro si scambia 1,0513 dollari, sui massimi da metà dicembre.

L’IA cinese di DeepSeek spaventa i big tech, crollo in Borsa

L’IA cinese di DeepSeek spaventa i big tech, crollo in BorsaMilano, 27 gen. (askanews) – Il successo della startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek minaccia la leadership globale dei colossi statunitensi nel campo dell’IA e manda a tappeto i titoli tech in Borsa.


I futures sul Nasdaq segnano un -5%, con il titolo Nvidia che nel premercato crolla del 10%. In Europa Asml lascia sul terreno l’11%, Asm International il 14%, Infineon il 4%, StM il 2,5%. A Milano a picco anche Prysmian (-9%) che la scorsa settimana era salita proprio sulle parole del presidente Trump che aveva annunciato Stargate, joint venture di Softbank, Oracle e OpenAI per investire in data center negli Stati Uniti per l’IA. Tonfo anche per il Bitcoin, dopo i recenti record: la criptovaluta scende sotto quota 100 dollari, attestandosi a 98 dollari (-6%). DeepSeek – che ha lanciato un modello gratuito e open source, affermando di averlo sviluppato in soli due mesi a un costo inferiore ai 6 milioni di dollari – ha presentato il suo ultimo modello R1, che si dice dimostri prestazioni paragonabili a quelle dei principali modelli Usa, come ChatGPT di OpenAI, a un costo significativamente ridotto, sollevando così dubbi sulla necessità di ingenti investimenti occidentali in hardware.

Startup, in Italia tornano a crescere investimenti VC: 1,5mld nel 2024

Startup, in Italia tornano a crescere investimenti VC: 1,5mld nel 2024Milano, 27 gen. (askanews) – Tornano a crescere gli investimenti di venture capital in Italia: nel 2024 si è registrato un balzo del 28%, che riporta a 1,5 miliardi di euro il totale raccolto da startup e imprese innovative. Erano 1,17 miliardi nel 2023 (-37% sul 2022 che fu da record con 1,8 miliardi raccolti). L’anno scorso sono stati 417 round d’investimento, anche questi in crescita del 31% rispetto al 2023: il 2024 è il miglior anno per numero di round, secondo anno per investimenti raccolti. Lo scenario è delineato dall’Osservatorio trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, che ha pubblicato i dati conclusivi sull’anno scorso.


Nel 2024 l’Italia ha visto il lancio di 15 nuovi fondi per un totale di 1,4 miliardi raccolti, mentre sono stati 297 gli investitori attivi nel mercato italiano, di cui il 42% proveniente dall’estero, confermando l’attrattività internazionale del Paese. Come nel 2023, CDP Venture Capital, Azimut e Vento Ventures sono i tre investitori più attivi nell’ecosistema del VC italiano. Sul fronte delle exit, il 2024 è stato un anno complesso, con un numero ridotto di operazioni (34, contro le 43 del 2023) e un calo del valore complessivo rispetto all’anno precedente. Le exit sono riconducibili prevalentemente a operazioni di M&A, con una sola IPO registrata.


“Mentre in Europa nel 2024 si registrano risultati in linea con l’anno precedente, la resilienza e lo slancio dell’ecosistema VC italiano ne confermano il percorso verso una maggiore maturità. L’annuncio di nuovi fondi VC per un totale di 1,4 miliardi ha portato il livello di dry powder a cifre mai raggiunte prima. Guardando al 2025, ci aspettiamo un incremento sia nel numero di deal che nell’ammontare investito, escludendo i mega round, la cui frequenza e dimensione restano difficili da prevedere”, ha detto Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital. “E’ stato un anno di consolidamento per l’ecosistema italiano, che potrà ulteriormente crescere nel 2025, riducendo il gap rispetto agli altri Paesi europei. Le grandi sfide per il 2025 saranno quelle di coinvolgere maggiormente gli investitori istituzionali e di far crescere la quota di investitori internazionali nei round guidati da VC italiani”, ha aggiunto Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance.

Shoah, Meloni: l’abominio del piano nazista trovò in Italia la complicità del regime fascista

Shoah, Meloni: l’abominio del piano nazista trovò in Italia la complicità del regime fascistaRoma, 27 gen. (askanews) – “Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del Giorno della Memoria e dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz.


“Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia – ha aggiunto Meloni – trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni”. “Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti. Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti”, ha ricordato Meloni. “Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. ‘Sono vivo affinché possa testimoniare. C’era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò’, ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni”, ha proseguito. “L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.


“Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”, ha concluso Meloni.

Meloni: nessuna contraddizione sull’Arabia Saudita rispetto al passato. E’ attore chiave, risultati concreti anche per Italia

Meloni: nessuna contraddizione sull’Arabia Saudita rispetto al passato. E’ attore chiave, risultati concreti anche per ItaliaAl-Ula, 27 gen. (askanews) – “L’opposizione mi rinfaccia qualsiasi cosa ma non c’è contraddizione fra quello che dicevo ieri e quello che faccio oggi” nel rapporto con l’Arabia Saudita. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula, a proposito delle critiche che in passato aveva rivolto al regime saudita.


“Italia e Arabia Saudita – ha aggiunto – sono due nazioni che hanno interesse a stringere accordi strategici in materie come l’energia, come il rapporto con l’Africa, come la difesa, come gli investimenti. Altro tema, completamente altro tema, che io ho posto in passato è la questione eventualmente di chi dovesse favorire attività di proselitismo in Europa. Su questo io non ho cambiato idea, ma non mi pare che ci sia nulla di tutto questo nel lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”. Per la stabilizzazione di tutta l’area del Medio Oriente l’Arabia Saudita “è sicuramente un attore chiave”, ha sottolineato la presidente del Consiglio . “Io – ha aggiunto – penso che ad esempio sull’ipotesi alla quale noi lavoriamo e che supportiamo di una normalizzazione della questione medio orientale, quindi della soluzione dei due Stati, il tema di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sia la questione chiave, una delle questioni che possono facilitare questo percorso”. Anche per il Libano “l’Arabia Saudita ha avuto un ruolo chiave nel lavoro che si sta facendo per rafforzare le istituzioni libanesi, particolarmente con l’elezione del nuovo presidente Aoun”. Per quello che riguarda la Siria “è un Paese impegnato alla stabilizzazione”. Quindi “è oggettivamente un attore che particolarmente nel Medio Oriente ma anche in Africa può avere e ha un ruolo molto importante di stabilizzazione e di normalizzazione e sicuramente è un interlocutore con il quale è importante lavorare insieme”.


Inoltre, “c’è un focus del governo italiano che va avanti ormai da oltre due anni particolarmente incentrato sul Mediterraneo allargato. Nel Mediterraneo allargato ovviamente le nazioni del Golfo assumono una centralità strategica, l’Arabia Saudita è un attore di primo piano quindi in questo nostro lavoro era molto importante questa visita. Ma come sempre non si tratta semplicemente di visite di cortesia, sono occasioni che ci consentono di lavorare per risultati concreti per l’Italia”, ha ricordato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula. “Nello specifico – ha aggiunto – la scelta qui in Arabia Saudita è stata quella di elevare il livello della nostra collaborazione al parternariato strategico. Significa un Consiglio che si riunisce periodicamente, fa stato degli avanzamenti del lavoro comune sulle materie prioritarie che vengono individuate e le materie prioritarie che noi abbiamo individuato sono ovviamente la cooperazione in materia energetica, in materia di difesa, sull’impulso agli investimenti reciproci fino ai temi legati all’archeologia. Il valore delle intese, tra intese governative e anche tra enti pubblici e privati, viaggia intorno ai 10 miliardi di euro. E’ l’inizio di un lavoro, di una fase che io considero nuova nella cooperazione strategica con questo importante attore del Golfo e del Mediterraneo allargato”.


Il rapporto, ha detto ancora, “coinvolge anche il lavoro comune che possiamo fare ad esempio soprattutto in materia energetica in Africa, quindi si inserisce all’interno di un lavoro più ampio che l’Italia sta portando avanti”. Su un altro fronte, la questione dei dazi con gli Usa, “uno scontro non conviene a nessuno” mentre “il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata” è “il modo per affrontare” il tema “e quindi farò tutto quello che posso: è la strada che intendo percorrere, la strada che intendo suggerire per trovare delle soluzioni insieme all’amministrazione americana”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti ad Al-Ula.

Bce, tassi più bassi ma commissioni più care sui prestiti alle imprese

Bce, tassi più bassi ma commissioni più care sui prestiti alle impreseRoma, 27 gen. (askanews) – Le imprese dell’area euro riferiscono lievi riduzioni dei tassi di interesse sui prestiti praticati, ma al tempo stesso altri costi, come spese commissioni, hanno continuato ad aumentare. Lo riporta la Bce nell’ultima indagine sui costi di finanziamento delle imprese, relativa al quarto trimestre.


Le aziende riportano un lieve calo della disponibilità generale di prestiti a fronte di un quadro immutato della loro necessità di finanziamenti. Questo ha determinato un lieve incremento del divario tra prestiti disponibili e necessità degli stessi. Guardando avanti le imprese prevedono leggeri miglioramenti della disponibilità di finanziamenti sui prossimi tre mesi.


E’ cresciuto il numero di imprese che vedono il contesto economico generale come il principale fattore alla base della disponibilità o meno di finanziamenti, prosegue la Bce. In generale, le aziende si attendono una moderazione della crescita dei loro prezzi di vendita e delle dinamiche salariali sui prossimi 12 mesi. L’indagine è stata condotta tra il 20 novembre e il 18 dicembre, coinvolgendo 5393 imprese dell’area euro di cui il 93% avevano meno di 250 dipendenti.