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Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protesta

Anno giudiziario, a Milano magistrati fuori dall’aula per protestaMilano, 25 gen. (askanews) – Tutti fuori dall’aula magna durante l’intervento della rappresentante del governo: i magistrati del distretto giudiziario di Milano hanno aderito all’iniziativa di protesta lanciata dall’Anm per protestare contro la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere.


La protesta, come da programma, è scattata non appena Monica Sarti, capo dell’Ispettorato generale del Ministero della Giustizia, è salita sul palco dell’Aula Magna per il suo intervento istituzionale. Le toghe presenti hanno abbandonato l’aula, riversandosi nell’atrio centrale del Palazzo di Giustizia con una coccarda tricolore al petto e una copia della Costituzione in mano.

Auto, Tajani: l’Ue riveda il bando dal 2035 per i motori a combustione

Auto, Tajani: l’Ue riveda il bando dal 2035 per i motori a combustioneRoma, 25 gen. (askanews) – “Chiediamo alla Ue di lavorare a misure volte a mantenere la competitività dell’industria automobilistica europea, in particolare misure per evitare possibili sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di emissione del 2025. E di rivedere il bando per i motori a combustione del 2035, seguendo l’approccio della neutralità tecnologica”. Lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore sui temi della politica industriale italiana ed europea.


“Bisogna riformulare con urgenza – ha aggiunto – la proposta di legislazione europea sui farmaci sviluppata dalla precedente Commissione, rafforzando ed allungando la copertura brevettuale, anziché accorciarla, per essere attrattivi e competitivi come Usa e Cina. Non mi dilungo nell’elenco dei provvedimenti da prendere; la lista è lunga ma anche quasi universalmente conosciuta. Il messaggio che deve arrivare dalla Politica adesso è che dobbiamo muoverci, non c’è più tempo da perdere: se il ‘deserto’ avanza dobbiamo fermarlo piantando nuovi ‘alberi’, ridando direzione di marcia e fiducia ai nostri imprenditori e ai nostri cittadini. Costruendo il futuro dell’industria costruiremo il benessere dell’Italia”, ha concluso Tajani.

Salvini: Lega in 500 piazze, firme a sostegno forze dell’ordine

Salvini: Lega in 500 piazze, firme a sostegno forze dell’ordineRoma, 25 gen. (askanews) – “Vieni a firmare a sostegno delle forze dell’ordine!”: a lanciare l’appello sui suoi canali social è stato il leader della Lega, Matteo Salvini.


“Tra delinquenti e agenti in divisa noi – ha sottolineato – saremo SEMPRE dalla parte di chi ci difende, con proposte concrete, come abbiamo fatto nel ddl Sicurezza”. “Per questo – ha proseguito il vicepremier – la Lega è presente oggi e domani in oltre 500 piazze in tutta Italia per raccogliere firme a sostegno delle donne e degli uomini in divisa che, ogni giorno, rischiano la propria vita per la nostra sicurezza e che troppo spesso vengono attaccati e discriminati dalla sinistra. Fai sentire la tua voce, ogni firma è importante!”, ha concluso Salvini.

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesa

Anno giudiziario, le toghe protestano a Milano: la Costituzione va difesaMilano, 25 gen. (askanews) – Toga addosso, coccarda tricolore al petto e copia della Costituzione in mano: sono centinaio i magistrati del distretto giudiziario di Milano che si sono riuniti sulla scalinata principale del palazzo di Giustizia dando vita a un flash mob per protestare contro la riforma della giustizia e in particolare contro il progetto di separazione delle carriere nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.


Durante la protesta sono stati esposti due striscioni con frasi del padre costituente Piero Calamandrei. “In questa Costituzione (…) c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa (…) non è una carta morta (…) è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità (…) lì è nata la nostra Costituzione”. E ancora: “Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perchè è lì che è nata questa nostra Costituzione”. A dettare le linee guida della protesta è stato il direttivo dell’Anm. Un nuovo momento di contestazione è previsto durante la cerimonia: non appena il rappresentate del ministero della Giustizia prenderà la parola, i magistrati abbonderanno l’aula.

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in mano

A Napoli magistrati protestano contro riforma con la Costituzione in manoNapoli, 25 gen. (askanews) – A Napoli protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Distretto della Corte d’Appello di Napoli, che si svolge a Castel Capuano, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. All’esterno della sede del vecchio tribunale di Napoli, i magistrati iscritti all’Anm hanno inscenato una protesta contro la riforma costituzionale della Giustizia; indossando la toga, con al petto una coccarda tricolore, in mano una copia della Costituzione ed un cartello con una frase di Piero Calamandrei. I magistrati hanno poi lasciato il salone dei Busti tenendo in mano una copia della Costituzione appena il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso la parola per il suo intervento. I togati dell’Anm protestano contro la riforma della separazione delle carriere prevista nella riforma della giustizia.

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistratura

Riforma della Giustizia, Nordio: non è punitiva per la magistraturaNapoli, 25 gen. (askanews) – “Non bisogna pensare che questa riforma sia punitiva per la magistratura” e che tutte ” le manifestazioni di dissenso sono benvenute. Quindi ringrazio tutti per una manifestazione estremamente composta come questa”. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Napoli, in corso a Castel Capuano. I magistrati in segno di protesta contro la riforma della giustizia hanno lasciato la sala appena il ministro ha preso la parola. “Pensare che un ex magistrato possa avere come obiettivo l’umiliazione della magistratura alla quale è appartenuto, lo trovo particolarmente improprio” conclude.

Meloni in Arabia Saudita: focus su M.O., Libano e Mar Rosso

Meloni in Arabia Saudita: focus su M.O., Libano e Mar RossoRoma, 25 gen. (askanews) – La situazione in Siria, Libano e Medio Oriente, le tensioni in Mar Rosso, con gli attacchi dei ribelli Houthi, ma anche la collaborazione bilaterale. Sono i temi al centro della missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da oggi in Arabia Saudita.


La premier arriverà oggi pomeriggio a Gedda per una visita all’”Amerigo Vespucci”, la nave scuola della Marina Militare, partita da Genova il primo luglio 2023 per un tour mondiale in cui ha già toccato 5 continenti e 30 nazioni prima del suo rientro in Mediterraneo. Evitato, quindi, l”incrocio’ con la ministra del Turismo Daniela Santanchè – su cui c’è un pressing per un passo indietro dopo il rinvio a giudizio per il procedimento su Visibilia – che sarà a Gedda al Villaggio Italia dal 27. La missione proseguirà domani ad Al-Ula, sito archeologico patrimonio Unesco, dove la presidente del Consiglio avrà un bilaterale con il principe ereditario e primo ministro saudita, Mohamed bin Salman. Numerosi – viene spiegato da fonti italiane – gli argomenti che saranno affrontati nei colloqui: la Siria e le sfide della ricostruzione dopo la lunga guerra civile; il Libano, dove l’Italia svolge un ruolo fondamentale per l’applicazione del cessate il fuoco ed è direttamente impegnata per mobilitare e coordinare il sostegno internazionale alle forze armate libanesi; Gaza e il conflitto israelo-palestinese, con la necessità di consolidare il cessate il fuoco, di aumentare l’assistenza umanitaria alla popolazione civile e di lavorare al rilancio di un processo politico verso la soluzione dei due Stati; lo Yemen e il Mar Rosso, dove la Marina italiana è impegnata nella missione UE Aspides a difesa della libertà di navigazione; l’Iran, rispetto al quale è necessario un rinnovato impegno internazionale sia rispetto al nucleare che nel quadro della stabilità regionale; l’Ucraina, su cui i Paesi del Golfo, e l’Arabia Saudita in particolare, possono svolgere un ruolo importante nella ricerca di una pace giusta e duratura. L’incontro avrà il suo culmine nella firma da parte dei due leader di una dichiarazione congiunta che sancirà l’avvio di un partenariato strategico tra le due nazioni.


A margine della visita verranno anche firmate numerose intese tra i due governi. Tra queste, accordi nell’ambito della difesa, della mobilità sostenibile, della cooperazione energetica, dello sport e della tutela del patrimonio culturale e archeologico. Alcune delle intese riguarderanno anche la collaborazione tra Roma e Riad in scenari di interesse comune, a partire dal continente africano, nella cornice del Piano Mattei per l’Africa. Ad Al-Ula è in programma anche lo svolgimento di una tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti istituzionali e delle maggiori imprese italiane e saudite. L’incontro sarà l’occasione per approfondire le opportunità di crescita dell’interscambio commerciale tra Italia e Arabia Saudita. Anche in questa sede saranno sottoscritte intese sia tra soggetti pubblici che privati, con particolare riferimento al coinvolgimento del Sistema Italia negli importanti progetti di sviluppo e investimento avviati dal Governo saudita sul territorio nazionale. Lunedì la missione proseguirà in Bahrein e costituirà la prima visita di un presidente del Consiglio italiano nel Paese del Golfo. Meloni avrà un colloquio bilaterale con il Re Hamad Bin Isa Al Khalifa, nel corso del quale verranno affrontati i temi regionali di comune interesse, il dialogo interreligioso e i principali dossier della cooperazione bilaterale, a partire dalla collaborazione nel settore della difesa e del contrasto all’immigrazione irregolare. I due leader si erano già incontrati a Roma lo scorso 17 ottobre, in occasione della visita ufficiale del sovrano bahreinita in Italia.

Archivio digitale dedicato a Giorgio Gaber si arricchisce di contenuti

Archivio digitale dedicato a Giorgio Gaber si arricchisce di contenutiMilano, 25 gen. (askanews) – In occasione del compleanno di Giorgio Gaber oggi 25 gennaio, il nuovo Archivio dedicato al signor G, online dal primo gennaio scorso, si arricchisce di ulteriori contenuti volti ad ampliare la conoscenza della sua indimenticabile opera e lo studio del suo formidabile talento.


Per la prima volta la Fondazione Gaber renderà sempre disponibile un reperto unico: Le Storie del Signor G. Si tratta della ripresa video del teatro canzone voluta e realizzata da Giorgio Gaber nel 1991. Quattro ore di registrazioni con il meglio del repertorio di Gaber e Luporini realizzate al Teatro Comunale di Pietrasanta. In quella circostanza, per la prima volta, Giorgio Gaber ha pensato e impostato il suo teatro appositamente per la ripresa video affinché del Teatro Canzone potesse esistere e durare nel tempo anche una testimonianza filmata. Oggi più che mai questa testimonianza si dimostra preziosa e insostituibile soprattutto per avvicinare i giovani al repertorio del Teatro Canzone e alle sue straordinarie qualità artistiche e culturali. Con questo ulteriore contributo, che prosegue il progetto iniziato con il primo gennaio di quest’anno, il Sito della Fondazione Gaber diventa una vera e propria piattaforma audiovisiva, un viaggio esclusivo nel mondo del grande cantautore milanese e ideatore del Teatro Canzone, un’iniziativa senza precedenti che renderà accessibile al grande pubblico, con successive e periodiche novità e arricchimenti inediti, l’immenso patrimonio artistico e culturale di uno dei più grandi artisti italiani, raccolto dalla Fondazione Gaber in oltre 20 anni di attività.


Un progetto unico e ambizioso che permette di esplorare l’opera e il pensiero del Signor G, un enorme archivio a portata di click totalmente innovativo ideato dalla Fondazione Gaber, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e grazie al prezioso supporto di Rai Teche. Il lavoro di raccolta e catalogazione, iniziato con la costituzione della Fondazione, ha permesso di preservare e valorizzare materiali che coprono tutta la straordinaria carriera artistica di Gaber, dal suo debutto discografico nel 1959 fino alla sua scomparsa nel 2003. L’archivio è dichiarato di rilevante interesse culturale dalla Soprintendenza dei Beni Culturali.


L’Archivio Digitale Gaber – finanziato nell’ambito del PNRR dall’Unione Europea – Next Generation EU – rappresenta una risorsa preziosa per studiosi, ricercatori e appassionati di musica e teatro. Grazie alla sua ricchezza di contenuti e alla sua accessibilità, si pone come punto di riferimento per chiunque voglia approfondire la figura e l’opera di Giorgio Gaber.

Auto, Tajani: Ue riveda il bando dal 2035 per motori a combustione

Auto, Tajani: Ue riveda il bando dal 2035 per motori a combustioneRoma, 25 gen. (askanews) – “Chiediamo alla Ue di lavorare a misure volte a mantenere la competitività dell’industria automobilistica europea, in particolare misure per evitare possibili sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di emissione del 2025. E di rivedere il bando per i motori a combustione del 2035, seguendo l’approccio della neutralità tecnologica”. Lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore sui temi della politica industriale italiana ed europea.


“Bisogna riformulare con urgenza – ha aggiunto – la proposta di legislazione europea sui farmaci sviluppata dalla precedente Commissione, rafforzando ed allungando la copertura brevettuale, anziché accorciarla, per essere attrattivi e competitivi come Usa e Cina. Non mi dilungo nell’elenco dei provvedimenti da prendere; la lista è lunga ma anche quasi universalmente conosciuta. Il messaggio che deve arrivare dalla Politica adesso è che dobbiamo muoverci, non c’è più tempo da perdere: se il ‘deserto’ avanza dobbiamo fermarlo piantando nuovi ‘alberi’, ridando direzione di marcia e fiducia ai nostri imprenditori e ai nostri cittadini. Costruendo il futuro dell’industria costruiremo il benessere dell’Italia”, ha concluso Tajani.

Banche, governo e centrodestra applaudono Opa Mps su Mediobanca: “parlerà mercato”

Banche, governo e centrodestra applaudono Opa Mps su Mediobanca: “parlerà mercato”Roma, 24 gen. (askanews) – La mossa a sorpresa arriva all’alba e piomba come un sasso nelle acque già agitate del mondo bancario e finanziario italiano: Banca Monte dei Paschi di Siena vuole scalare Mediobanca promuovendo un’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie della banca d’affari. E’ il tentativo, in soldoni, di creare un terzo polo bancario italiano, dopo quelli andati a vuoto nei mesi scorsi, e che stavolta piace al governo e in particolare alla Lega.


“Per quanto riguarda le vicende bancarie, noi siamo per il libero mercato: lo siamo stati per le operazioni passate e lo siamo per le operazioni di cui si parla oggi”, ha subito commentato il vicepremier Antonio Tajani. “Il sistema bancario italiano, che non ha la garanzia del Mes, deve rinforzarsi: è già un sistema bancario forte, però tutto ciò che grazie alle iniziative del libero mercato permette di rinforzare il sistema bancario va nella giusta direzione”, ha chiosato Tajani. “Noi siamo per il libero mercato, lo siamo stati per le operazioni passate e lo siamo per le operazioni di cui si parla oggi. Continuiamo a chiedere che lo Stato esca il prima possibile da Mps”, sottolinea il suo partito, Forza Italia, sui suoi profili social.


“Mi sembra una grande operazione – ha ammesso apertamente Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega – perché dà ancora più forza a un istituto di credito italiano. E’ presto per capire come andrà a finire e vedremo i dettagli, ma diciamo che non sono dispiaciuto”. Dal canto suo Fdi, con Marco Osnato, responsabile economico del partito e presidente della Commissione Finanze della Camera, considera l’Ops di Mps su Mediobanca “un’operazione di sistema molto intelligente e molto proficua che può dare un consolidamento bancario molto importante per la nostra nazione. C’è una considerazione assolutamente positiva, seguiamo attentamente il mercato che comunque in uno Stato liberale ha le sue logiche e le sue regolamentazioni”.


Insomma, le forze di maggioranza vedono positivamente l’operazione, forse addirittura con un certo orgoglio, per il fatto che una banca in passato coinvolta in situazioni complesse e gravi sia stata, sotto il governo Meloni, finalmente risanata e possa oggi addirittura avere progetti ambiziosi come quello dell’aggregazione con Mediobanca, una banca d’affari che rimane il “salotto buono” della finanza italiana, un’operazione all’insegna dell’efficienza e, quanto si apprende, anche della tutela dell’occupazione. Secondo fonti finanziarie vicine al dossier l’operazione ha il benestare del Governo: Palazzo Chigi e il Mef sono stati informati e non hanno posto limiti, come del resto ha confermato l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio in una call con gli analisti. “C’è un valore industriale nell’operazione perchè Mps e Mediobanca hanno una certa complementarietà”, evidenziano le fonti, difendendo il progetto che è allo studio da tempo.


Perplessità dalle opposizioni, che sottolineano come il Mef sia a tutt’oggi il principale azionista di Mps e chiedono chiarimenti a Giorgetti. “Seguiremo con grande attenzione l’offerta di acquisto di Mps su Mediobanca, vogliamo capirne tutti gli obiettivi e le ricadute – ha commentato Antonio Misiani, responsabile Economia e finanze nella segreteria nazionale Pd -. Le operazioni di aggregazione rispondono all’interesse nazionale e vanno valutate positivamente se producono effetti positivi sotto il profilo industriale, occupazionale e finanziario, seguendo criteri di mercato. Non se diventano parte di un risiko dettato da logiche opache di potere e con un ruolo sempre più invasivo della politica”. Per Misiani “il fatto che il Mef sia il primo azionista di Mps rende necessaria da parte del governo la massima trasparenza di fronte al Paese. Chiameremo in Parlamento il ministro Giorgetti per chiedergli conto di tutto questo, a partire dagli obiettivi e dai criteri con cui l’esecutivo si vuole rapportare nei confronti di questa e di altre operazioni”. Per Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa, “si è aperta una questione politica molto importante: se si trattasse di un’operazione industriale, di mercato, la politica dovrebbe stare a guardare” ma “il punto è che il Mef è il principale azionista di banca Mps, che venne salvata con soldi dei contribuenti. E’ evidente che Giorgetti non può non assumersi, in positivo o negativo, la responsabilità dell’operazione”. Responsabilità rivendicata dall’Ad di Mps, Luigi Lovaglio, nel corso della conference call con gli analisti: “A dicembre 2022, dopo aver completato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, ho incontrato il ministro dell’Economia per presentare un aggiornamento sulle strategie per il futuro e avevo presentato tre opzioni: continuare ad andare avanti da soli, fare un’operazione fra pari o fare un’operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento”.