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Il talento di tre campioni nel libro “I moschettieri del rugby”

Il talento di tre campioni nel libro “I moschettieri del rugby”Roma, 21 gen. (askanews) – Rai Libri presenta “I moschettieri del rugby” di Niccolò Cannone, Lorenzo Cannone e Ross Vintcent.


Tre campioni del rugby dalle carriere straordinarie. A unirli il talento, la passione per la palla ovale, il successo nei club e con la maglia azzurra. Niccolò Cannone, Lorenzo Cannone e Ross Vintcent affidano alle pagine del libro il racconto delle loro imprese agonistiche: dal debutto alla popolarità, fino all’esordio e all’affermazione in Nazionale. Uno sport duro e nobile, nel quale convivono forza fisica, rispetto dell’avversario e spirito di sacrificio. A emergere sono i valori condivisi, le emozioni e le soddisfazioni di una disciplina che guadagna sempre più tifosi anche in Italia. Dopo un 2024 da record, per l’Italrugby già si profilano nuove sfide, nuovi traguardi, nuovi obiettivi: i moschettieri del rugby sono pronti a scendere in campo. “I moschettieri del rugby” di Niccolò Cannone, Lorenzo Cannone e Ross Vintcent, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 22 gennaio 2025 (“Euro: 19,00).


Niccolò Cannone, fiorentino, seconda linea, ha scoperto la passione per la palla ovale intorno ai quattordici anni e da allora non ha più smesso di giocare, approdando alla Benetton Treviso e da lì in Nazionale nel 2020. Lorenzo Cannone ha seguito le orme del fratello Niccolò e dopo l’Accademia di Rugby si è ritagliato un posto come numero 8 nella Benetton Treviso. Ha esordito con la maglia azzurra nel 2022.


Ross Vintcent, italo-sudafricano nato a Johannesburg, ha cominciato a giocare a rugby a cinque anni. Studia Economia a Exeter, in Inghilterra, e gioca negli Exeter Chiefs. A livello internazionale ha deciso di competere nell’Italrugby ed è sceso in campo in azzurro per la prima volta nel Sei Nazioni del 2024, come terza linea centro.

Giovanni Amoroso eletto nuovo presidente della Corte costituzionale

Giovanni Amoroso eletto nuovo presidente della Corte costituzionaleRoma, 21 gen. (askanews) – Giovanni Amoroso è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Amoroso, che prende il posto di Augusto Barbera, il cui mandato è scaduto il 21 dicembre scorso, è stato eletto all’unanimità. Sono stati nominati vice presidenti Francesco Viganò e Luca Antonini.


Amoroso è giudice della Consulta dal 26 ottobre del 2017 e dal 21 dicembre scorso ha ricoperto l’incarico di presidente facente funzioni. Amoroso, 75 anni, nato a Mercato Sanseverino (Salerno) il 30 marzo 1949, è entrato in magistratura nel marzo 1975 (collocato al secondo posto della graduatoria finale); ha svolto le funzioni di pretore penale presso la pretura di Bergamo (1976-1980) e di pretore del lavoro presso la pretura di Roma (1980-1984). Nel 1984 è stato assegnato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione, dapprima come magistrato di tribunale (1984-1989) e poi come magistrato d’appello (1996-2000), venendo applicato alla Sezione Lavoro e partecipando ai collegi come relatore e poi estensore delle pronunce adottate.


Nel periodo 1986-1989 è stato altresì applicato al Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione, tenendo anche corsi di apprendimento del sistema Italgiure delle banche dati della Corte. Dal 1990 al 1996 è stato collocato fuori ruolo della magistratura in quanto assistente di studio a tempo pieno del giudice costituzionale Renato Granata. Successivamente – rientrato in ruolo come magistrato d’appello applicato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione – ha proseguito dal 1996 al 1999 come assistente di studio a tempo parziale del giudice costituzionale Renato Granata, eletto presidente della Corte.


In seguito, dal 1999 al 2008, rimanendo in ruolo come magistrato della Corte di cassazione, è stato assistente di studio del giudice costituzionale e poi presidente Franco Bile. Nominato consigliere di cassazione nel 2000, è stato dapprima assegnato alla Terza Sezione penale della Corte di cassazione con applicazione alla Sezione Lavoro e successivamente a quest’ultima con applicazione alla Terza Sezione penale, svolgendo sempre contemporaneamente funzioni di legittimità sia nel settore civile che in quello penale. Conseguita l’idoneità alle funzioni direttive superiori, dal marzo 2006 è stato assegnato anche alle Sezioni Unite civili della Corte di cassazione come consigliere e poi come Presidente di sezione.


Nel febbraio del 2013 è stato nominato direttore aggiunto dell’Ufficio del Massimario della Corte e successivamente direttore dello stesso Ufficio. Nel febbraio del 2015 è stato nominato presidente di sezione della Corte e assegnato alla Sezione Lavoro. Nel giugno del 2015 è stato destinato anche alle Sezioni Unite civili come presidente di sezione non titolare, venendo altresì designato come coordinatore delle Sezioni Unite civili. Eletto giudice costituzionale dalla Corte di Cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017.

Usa, Meloni: ogni rapporto solido è porta aperta per l’Italia

Usa, Meloni: ogni rapporto solido è porta aperta per l’ItaliaRoma, 21 gen. (askanews) – “Mi chiedono spesso perché io vado così tanto all’estero, perché dedichi così tanta parte della mia energia alla politica estera. Banalmente, perché non è politica estera, è politica interna. Nel senso che ogni rapporto solido che si crea è una porta aperta per le nostre imprese, per i nostri prodotti. È un’occasione per i nostri lavoratori”. Lo afferma in un video postato su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ieri ha partecipato a Washington alla cerimonia di insediamento del presidente Usa Donadl Trump.


“Faccio del mio meglio per aprire quelle porte – prosegue la premier -, perché so che una volta che è stata aperta il resto del lavoro lo farete voi”. “Costruire solide relazioni per il presente e il futuro della nostra Nazione”, scrive Meloni a corredo del video.

Tennis, questa notte Sonego alle 4.30, Sinner domani alle 9.30

Tennis, questa notte Sonego alle 4.30, Sinner domani alle 9.30Roma, 21 gen. (askanews) – Da mercoledì alle 4.30 la Rod Laver Arena si tingerà d’azzurro per i quarti di finale degli Australian Open. Prima Lorenzo Sonego, poi Jannik Sinner: un doppio impegno con una possibile, storica, semifinale tutta italiana all’orizzonte. Il primo a scendere in campo sarà Sonego che giocherà non prima delle 4.30 italiane con Ben Shelton, n. 21 del seeding. Bilancio in parità nei due precedenti, con l’americano che ha vinto l’unica sfida su cemento a Cincinnati 2022. Sinner, invece, aprirà la sessione serale alle 9.30 contro Alex De Minaur. Jannik insegue la quinta semifinale Slam in carriera e per raggiungerla dovrà battere “demon” per la 10^ volta in altrettanti precedenti. Se entrambi dovessero vincere si ritroverebbero contro in semifinale.

Piogge frequenti e temperature sù: a fine gennaio clima autunnale

Piogge frequenti e temperature sù: a fine gennaio clima autunnaleMilano, 21 gen. (askanews) – Ultimi 10 giorni di gennaio con frequenti piogge e con temperature sopra la media del periodo: sembrerà di essere in autunno. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma lo scenario dei prossimi giorni riassumendolo in una parola: autunno. Dopo il passaggio del ciclone nordafricano, in risalita dalla Tunisia fino al Piemonte, entreranno in scena le perturbazioni nord atlantiche con un graduale miglioramento del meteo al Sud. Ciò nonostante, nelle prossime ore correnti umide da ovest causeranno ancora qualche pioggia sul versante tirrenico, specie tra Campania e Calabria;ci saranno deboli residue precipitazioni, nevose oltre i 1.000 metri, anche sul Triveneto poi il tempo cambierà in modo più significativo.


Da mercoledì una perturbazione centrata sull’oceanico arcipelago delle Azzorre (ha soppiantato da alcuni giorni il famoso Anticiclone delle Azzorre) raggiungerà l’Italia e porterà piogge al Nord fino a giovedì, con fenomeni in estensione anche a Toscana, Umbria e Alto Lazio; nel contempo, le temperature tenderanno ad aumentare soprattutto al Sud e sulla fascia adriatica con picchi di 18°C al Centro e 21-23°C al meridione. In sintesi, da metà settimana sembrerà di essere in Autunno: il Nord e parte del Centro risulteranno piovosi (neve sulle Alpi oltre i 1400 metri e solo sulle cime più alte degli Appennini) mentre il Sud si colorerà con toni quasi primaverili; dal punto di vista termico, infatti, i modelli meteo sub stagionali prevedono valori sopramedia fino a fine gennaio con picchi anche di 8-10°C oltre i valori tipici del mese.


E’ in arrivo, dunque, un altro periodo mite e grigio: dimentichiamoci le pungenti, terse, azzurre giornate sottozero al Nord, il frizzante risveglio di un’alba ghiacciata; sempre più spesso in Italia ‘l’Inverno resta Autunno’.In tendenza, non si escludono comunque dei momenti asciutti anche al Centro-Nord: si prevedono due giornate, venerdì e sabato, piuttosto buone e soleggiate anche se, da domenica, un nuovo fronte atlantico dovrebbe raggiungere l’Italia. In tal caso, gli ombrelli tornerebbero ad aprirsi sempre sulle stesse zone, settentrione e medio versante tirrenico come avviene in Autunno e come, sempre più spesso, avviene anche nella ‘stagione bianca’ di una volta.

Tennis, Bolelli-Vavassori in semifinale di doppio all’Open d’Australia

Tennis, Bolelli-Vavassori in semifinale di doppio all’Open d’AustraliaRoma, 21 gen. (askanews) – Simone Bolelli e Andrea Vavassori tornano dopo un anno in semifinale all’Open d’Australia nel doppio. Gli azzurri, n. 3 del seeding, hanno battuto in due set i portoghesi Nuno Borges e Francisco Cabral: 6-4, 7-6(4) il punteggio in un’ora e 39 minuti. Una partita impeccabile al servizio da parte degli azzurri, decisa da un solo break nel terzo gioco del primo set. Poi, nel secondo parziale, Simone e Andrea hanno chiuso al tiebreak, girato con il mini break nel nono punto grazie a un passante di Bolelli. Bolelli e Vavassori torneranno in campo giovedì per la semifinale contro lo svedese Andre Goransson e l’olandese Sem Verbeek che, a sorpresa, hanno eliminato i n. 1 del seeding Arevalo/Pavic in tre set.

Risultati e classifica serie A, Como colpo salvezza

Risultati e classifica serie A, Como colpo salvezzaRoma, 20 gen. (askanews) – Questo il programma e i risultati della della serie A dopo Como-Udinese 4-1


21esima giornata Roma-Genoa 3-1, Bologna-Monza 3-1, Juventus-Milan 2-0, Atalanta-Napoli 2-3, Fiorentina-Torino 1-1, Cagliari-Lecce 4-1, Parma-Venezia 1-1, Verona-Lazio 0-3, Inter-Empoli 3-1, Como-Udinese 4-1 Classifica: Napoli 50, Inter* 47, Atalanta 43, Lazio 39, Juventus 37, Bologna, Fiorentina* 33, Milan* 31, Roma 27, Udinese 26, Genoa, Torino 23, Como 22, Cagliari 21, Empoli, Lecce, Parma 20, Verona 19, Venezia 15, Monza 13. * una partita in meno


22esima giornata Venerdì 24/01 ore 20.45 Torino-Cagliari, Sabato 25/01 ore 15.00 Como-Atalanta, ore 18.00 Napoli-Juventus, ore 20.45 Empoli-Bologna, Domenica 26/01 ore 12.30 Milan-Parma, ore 15.00 Udinese-Roma, ore 18.00 Lecce-Inter, ore 20.45 Lazio-Fiorentina, Lunedì 27/01 ore 18.30 Venezia-Hellas Verona, ore 20.45 Genoa-Monza

M5s, via limite mandati per chi si candida a presidente di Regione

M5s, via limite mandati per chi si candida a presidente di RegioneRoma, 20 gen. (askanews) – Si avvia a conclusione il percorso di “rifondazione”, o più realisticamente di riorganizzazione del Movimento 5 stelle. Nella riunione odierna del Consiglio nazionale il presidente, Giuseppe Conte, ha illustrato le proposte delle nuove regole interne, approvate dagli iscritti nel voto dell’assemblea costituente ma non tutte applicabili in automatico: su alcuni temi le scelte più votate (non necessariamente contrapposte le une alle altre) vanno tradotte in una sintesi formale per statuto e codice etico.


Da Campo Marzio confermano che il Consiglio nazionale non sarà nuovamente convocato sullo stesso tema e l’ex premier presenterà i testi al Comitato di garanzia, l’organismo interno sopravvissuto (anche se verrà modificata la sua composizione nel nuovo statuto) alla consultazione on line che ha abrogato la figura del garante Beppe Grillo. Il cuore della discussione, “in un clima di serenità e di confronto”, raccontano le fonti ufficiali, è stato rappresentato dal tema del superamento del limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni: chi c’era racconta di interventi diversificati, con opinioni anche apertamente contrapposte, ma in sostanza alcuni punti fermi sono emersi.


“Conte ha ascoltato tutti, in vista della sintesi che deve fare”, dice uno dei presenti. In sostanza è certo che sarà superato il divieto di candidatura a sindaco o presidente di Regione per chi ha già svolto due mandati in Parlamento: è l’atteso via libera all’ipotesi che l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, o l’ex ministro, Sergio Costa, possano correre come rappresentanti del centrosinistra per la guida della Regione Campania. Meno definita la questione del “terzo mandato”: il Consiglio nazionale, comunque, concordano diverse fonti interne, ha condiviso il no alla possibilità (peraltro quella che aveva raccolto i minori consensi nel voto degli iscritti) di saltare da una istituzione all’altra, considerando il limite solo per ciascun livello istituzionale.


“Viene confermato il no al carrierismo”, rivendicano dall’entourage di Conte, chi ha fatto due volte il senatore o il deputato non potrà semplicemente spostarsi in un consiglio regionale o comunale (se non, appunto, per cariche monocratiche a elezione diretta come presidente di regione o sindaco, per le quali varranno gli attuali limiti di legge). E non sarà automatico nemmeno il meccanismo del cosiddetto “stop and go”, cioè non basterà aver saltato una legislatura, dopo aver fatto due mandati, per potersi liberamente ricandidare. Il passaggio successivo è quindi nelle mani di Conte, che dovrà mettere nero su bianco le nuove regole, e, dopo il passaggio dal Comitato di garanzia, l’ultima parola spetterà probabilmente a un nuovo pronunciamento degli iscritti, sempre attraverso il meccanismo del voto on line.

Meloni da Trump: rafforziamo relazione, Italia per dialogo Ue-Usa

Meloni da Trump: rafforziamo relazione, Italia per dialogo Ue-UsaRoma, 20 gen. (askanews) – Prima alla tradizionale funzione religiosa nella chiesa episcopale di St. John, vicino alla Casa Bianca, poi a Capitol Hill per la cerimonia di giuramento, seduta accando al presidente argentino Javier Milei, infine al pranzo ufficiale, prima di ripartire per Roma. E’ stata una visita lampo quella a Washington della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, unica leader europea presente all’Inauguration Day, invitata personalmente dallo stesso presidente Donald Trump.


La premier è arrivata nella notte nella capitale Usa, con una decisione presa all’ultimo momento (è stata comunicata solo venerdì dopo le 23), probabilmente dopo una lunga valutazione sull’opportunità politica di rispondere alla ‘convocazione’ del tycoon, per lei che punta a proporsi come “ponte” tra la nuova amministrazione e l’Unione europea in un rapporto che non si preannuncia semplice. Questa mattina, Palazzo Chigi ha diffuso un breve video per spiegare il motivo della sua presenza. “Io – dice la presidente del Consiglio – penso che sia molto importante per una nazione come l’Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Usa, dare una testimonianza della volontà di continuare e semmai rafforzare quella relazione in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse”. Al termine del giuramento, su X la premier ha fatto gli “auguri di buon lavoro” a Trump, ribadendo la certezza che “l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, affrontando insieme le sfide globali e costruendo un futuro di prosperità e sicurezza per i nostri popoli”. Meloni, nel post, ha voluto mandare anche un messaggio di rassicurazione ai partner europei, preoccupati da un possibile rapporto teso con l’altra sponda dell’oceano e da un tentativo della nuova amministrazione di dividere l’Ue. “L’Italia – garantisce – sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità”.


Dopo il pranzo, Meloni è in procinto di ripartire e già domani sarà a Roma, alle prese con i dossier sul tavolo. Il primo riguarda il “caso” di Daniela Santanchè, dopo che il Tribunale di Milano l’ha rinviata a giudizio con l’accusa di falso in bilancio nella gestione di Visibilia Editore. La ministra del Turismo sembra intenzionata a resistere al suo posto, ma mentre dal suo partito, Fdi, sono arrivate poche dichiarazioni di sostegno (e nessuna da Meloni) continua il pressing delle opposizioni per un passo indietro. Proprio oggi il M5s ha presentato una mozione di sfiducia in entrambe le Camere. “Metteremo di nuovo il Governo con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani. Se pensano di far finta di nulla come al solito si sbagliano di grosso”, ha attaccato il leader pentastellato Giuseppe Conte. Probabile che una decisione venga presa dopo un confronto diretto, nelle prossime ore, tra Meloni e Santanchè. In caso di dimissioni, l’obiettivo è procedere – come è stato per Gennaro Sangiuliano – con una sostituzione immediata. Risolta, invece, la “grana” del referendum sull’autonomia differenziata, dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale: l’eventuale voto sulla riforma Calderoli preoccupava, e non poco, Palazzo Chigi.

Meloni da Trump: rafforziamo la relazione, Italia per il dialogo Ue-Usa

Meloni da Trump: rafforziamo la relazione, Italia per il dialogo Ue-UsaRoma, 20 gen. (askanews) – Prima alla tradizionale funzione religiosa nella chiesa episcopale di St. John, vicino alla Casa Bianca, poi a Capitol Hill per la cerimonia di giuramento, seduta accando al presidente argentino Javier Milei, infine al pranzo ufficiale, prima di ripartire per Roma. E’ stata una visita lampo quella a Washington della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, unica leader europea presente all’Inauguration Day, invitata personalmente dallo stesso presidente Donald Trump.


La premier è arrivata nella notte nella capitale Usa, con una decisione presa all’ultimo momento (è stata comunicata solo venerdì dopo le 23), probabilmente dopo una lunga valutazione sull’opportunità politica di rispondere alla ‘convocazione’ del tycoon, per lei che punta a proporsi come “ponte” tra la nuova amministrazione e l’Unione europea in un rapporto che non si preannuncia semplice. Questa mattina, Palazzo Chigi ha diffuso un breve video per spiegare il motivo della sua presenza. “Io – dice la presidente del Consiglio – penso che sia molto importante per una nazione come l’Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Usa, dare una testimonianza della volontà di continuare e semmai rafforzare quella relazione in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse”. Al termine del giuramento, su X la premier ha fatto gli “auguri di buon lavoro” a Trump, ribadendo la certezza che “l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, affrontando insieme le sfide globali e costruendo un futuro di prosperità e sicurezza per i nostri popoli”. Meloni, nel post, ha voluto mandare anche un messaggio di rassicurazione ai partner europei, preoccupati da un possibile rapporto teso con l’altra sponda dell’oceano e da un tentativo della nuova amministrazione di dividere l’Ue. “L’Italia – garantisce – sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità”.


Dopo il pranzo, Meloni è in procinto di ripartire e già domani sarà a Roma, alle prese con i dossier sul tavolo. Il primo riguarda il “caso” di Daniela Santanchè, dopo che il Tribunale di Milano l’ha rinviata a giudizio con l’accusa di falso in bilancio nella gestione di Visibilia Editore. La ministra del Turismo sembra intenzionata a resistere al suo posto, ma mentre dal suo partito, Fdi, sono arrivate poche dichiarazioni di sostegno (e nessuna da Meloni) continua il pressing delle opposizioni per un passo indietro. Proprio oggi il M5s ha presentato una mozione di sfiducia in entrambe le Camere. “Metteremo di nuovo il Governo con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani. Se pensano di far finta di nulla come al solito si sbagliano di grosso”, ha attaccato il leader pentastellato Giuseppe Conte. Probabile che una decisione venga presa dopo un confronto diretto, nelle prossime ore, tra Meloni e Santanchè. In caso di dimissioni, l’obiettivo è procedere – come è stato per Gennaro Sangiuliano – con una sostituzione immediata. Risolta, invece, la “grana” del referendum sull’autonomia differenziata, dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale: l’eventuale voto sulla riforma Calderoli preoccupava, e non poco, Palazzo Chigi.