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Maltempo, da qui alla Befana previste due perturbazioni

Maltempo, da qui alla Befana previste due perturbazioniRoma, 2 gen. (askanews) – L’inizio del 2025 non sarà certo statico come lo sono stati gli ultimi giorni del 2024, segnati dalla la presenza dell’alta pressione delle Azzorre: fino al giorno dell’Epifania l’Italia verrà attraversata da ben due perturbazioni, in attesa poi di una possibile ondata di gelo artico. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci spiega il tempo che farà nei prossimi giorni e fino al giorno della Befana con una tendenza anche per il periodo successivo.


Saranno due le perturbazioni che si avvicenderanno fino al 6 gennaio. Entrambe saranno alimentate da aria polare in quota e sospinte da venti meridionali, anche forti nella seconda di esse. La prima inizierà a interessare l’Italia venerdì 3 con piogge in arrivo sull’Emilia Romagna, successivamente al Centro e quindi in Campania. Questo fronte instabile sfilerà velocemente verso il Sud peninsulare nella giornata di sabato 4 gennaio. L’aria fredda polare in quota favorirà la caduta della neve fin sopra i 900-1000 metri sui rilievi emiliano romagnoli e dai 1400 metri sui rilievi del Centro. La seconda perturbazione si attiverà sul finire di domenica 5 compromettendo il giorno dell’Epifania. Questo corpo nuvoloso sarà sospinto da venti piuttosto forti che soffieranno di Libeccio e Scirocco rendendo i mari molto mossi. Le precipitazioni interesseranno a carattere irregolare tutto il Nord e la Toscana. La neve tornerà a cadere sulle Alpi sopra i 6-800 metri, ma vi è il rischio di vedere qualche fiocco anche su alcune zone pianeggianti di Piemonte, Lombardia ed Emilia. Sul fronte del maltempo, verso il 9-10 gennaio, ci sarà una irruzione di aria fredda dal Nord Europa che potrebbe dar vita a un guasto del tempo su tante regioni.


Giovedì 2. Al Nord: cielo spesso coperto, piogge sullo spezzino. Al Centro: piogge sull’Alta Toscana, molte nubi altrove. Al Sud: in prevalenza soleggiato. Venerdì 3. Al Nord: piogge in Emilia Romagna. Al Centro: peggiora con piogge sparse. Al Sud: peggiora in Campania con piogge.


Sabato 4. Al Nord: possibili nebbie o nubi basse in pianura, altrimenti sole. Al Centro: nubi al mattino poi sole. Al Sud: ultimi rovesci su Calabria e Basilicata. Tendenza: domenica nuova perturbazione dalla sera, Epifania con pioggia e neve a quote medie al Nord; forti venti ovunque.

Calcio, addio ad Aldo Agroppi, ex di Torino e Fiorentina

Calcio, addio ad Aldo Agroppi, ex di Torino e FiorentinaRoma, 2 gen. (askanews) – Il mondo del calcio dice addio ad Aldo Agroppi, ex centrocampista e allenatore, scomparso all’età di 80 anni dopo una lunga malattia e un ricovero per polmonite bilaterale. Agroppi iniziò la carriera nelle giovanili di Piombino, Torino e Genoa, prima di affermarsi come bandiera del Torino, con cui giocò otto stagioni totalizzando 212 presenze, 15 gol e due Coppe Italia (1967-68, 1970-71). Concluse la carriera da calciatore al Perugia, disputando due stagioni in Serie A da capitano, e collezionò cinque presenze in Nazionale.


Come allenatore, iniziò col Pescara in Serie B (1980-81) e l’anno successivo portò il Pisa in Serie A. Dopo una breve esperienza al Padova, sfiorò la promozione in Serie A col Perugia (1984-85), stabilendo un record con una sola sconfitta in campionato. Nel 1985 approdò alla Fiorentina, ma il suo mandato fu segnato da tensioni con i tifosi e culminò con una rissa sfiorata fuori dallo stadio Franchi. Coinvolto nel caso Totonero-bis, fu squalificato per omessa denuncia. Chiuse la carriera da allenatore con esperienze poco fortunate a Como, Ascoli e nuovamente Fiorentina. Uscito dal mondo del calcio giocato, Agroppi divenne un opinionista televisivo noto per le sue posizioni critiche e anticonformiste, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano.

Cecilia Sala, Renzi: notizie gravi,Meloni riunisca tutti i partiti

Cecilia Sala, Renzi: notizie gravi,Meloni riunisca tutti i partitiRoma, 2 gen. (askanews) – “Le ultime notizie sulla detenzione di Cecilia Sala sono molto gravi e preoccupanti. Le condizioni della vita di Cecilia nel carcere di Evin appaiono lontanissime da quelle descritte dal nostro ministero degli Esteri nei giorni scorsi. Nessuno di noi vuole far mancare il proprio sostegno al Governo perché davanti all’arresto illegittimo di una cittadina italiana, a maggior ragione se giornalista, non c’è maggioranza e non c’è opposizione. C’è solo l’Italia. Ma la situazione è molto seria”. Lo scrive il leader di Iv, Matteo Renzi, su X.


“In casi come questo – prosegue – è giusto che la Premier riunisca subito i leader di tutti i partiti o i capigruppo. Chiedo alla Presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani. Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze, perché la situazione è molto più seria e più grave di come è stata descritta ai giornali. Diamo la massima disponibilità e il massimo sostegno al Governo, ma il Governo faccia ciò che altri premier hanno fatto in situazioni analoghe in passato coinvolgendo da subito tutte le opposizioni. Cecilia deve essere liberata subito e tutti insieme dobbiamo fare la nostra parte. Non c’è un minuto da perdere”.

Da Mattarella invito a speranza e impegno, per Italia luci e ombre

Da Mattarella invito a speranza e impegno, per Italia luci e ombreRoma, 31 dic. (askanews) – Un appello alla speranza e all’impegno. Lo rivolge agli italiani Sergio Mattarella nel suo decimo messaggio di fine anno. Parla dalla sala del Lucernario, il Presidente della Repubblica, una delle stanze adiacenti il suo studio nella Palazzina del Fuga. In piedi e senza leggìo, sullo sfondo si vede la riproduzione di una natività di Raffaello e un albero di Natale decorato con palline che riproducono gli articoli della Costituzione.


Mattarella traccia un bilancio fatto di luci e ombre per l’Italia, mentre intorno a noi infiammano guerre e tensioni internazionali. In questo periodo dell’anno “rinsaldiamo la relazione con gli altri – dice – dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili. Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze” e neanche la notte di Natale interrompe la “barbarie” che ha visto morire assiderata una bambina a Gaza. “Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”. Eppure per il capo dello Stato “mai come adesso la pace grida la sua urgenza” quella pace che “l’Italia ha sempre perseguito” e che “non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità”. L’augurio di Mattarella è dunque che il nuovo anno porti “vera pace ovunque”.


Il Presidente della Repubblica rivolge un pensiero anche a Cecilia Sala che in un teatro di guerra in Iran è stata arrestata e si trova detenuta. “Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Una occasione per ricordare il valore della libera informazione e il servizio alla comunità che i giornalisti svolgono e che non va mai dimenticato. Non manca nel messaggio di fine anno un ringraziamento a Papa Francesco, in particolare per il Giubileo appena iniziato e per il suo messaggio di speranza. “Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene” ma per Mattarella “tocca a noi saperla tradurre in realtà” ritrovando le ragioni dello stare insieme e superando le contrapposizioni e le solitudini. Il capo dello Stato registra le ansie di chi rinuncia a curarsi per mancanza di risorse, la precarietà del lavoro, i salari bassi, chi è in cassintegrazione. E mentre nel nostro paese aumenta il turismo tanti giovani, soprattutto laureati sono costretti a cercare lavoro all’estero. E ancora le differenze tra Nord e Sud del paese, il mutamento del clima. Mattarella definisce “sconfortante” che nell’ultimo anno la spesa per armamenti abbia superato di 8 volte quella per combattere il cambiamento climatico.


“Un’attenzione particolare” il Presidente della Repubblica la dedica “al fenomeno della violenza” che è “ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi, alcool e droghe, vecchie e nuove. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo. I giovani – dice – sono la grande risorsa del nostro Paese abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio – dice il capo dello Stato -, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”. Dura poco più di 15 minuti il suo discorso, Mattarella è in abito e cravatta blu. Le parole chiave del messaggio sono rispetto e speranza. Il rispetto, dice “è il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà”. Il rispetto della dignità della persona che vale anche per i detenuti, per Mattarella è “inammissibile” il numero dei suicidi in carcere: “i detenuti – ha aggiunto il capo dello Stato – devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine”.


Nel suo bilancio di fine anno Mattarella parla anche dei tanti incontri positivi con i nostri concittadini, come quello con Sammy Basso “che insegna a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà” o “le ragazze e i ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi”. Cita Giulia Cecchettin tra tutte la cui “inaccettabile sorte” invita a dire basta “parlare delle donne come vittime” ma piuttosto come protagoniste. Mattarella invita tutti “ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza”. E a suo avviso ci sono tanti italiani che dimostrano quotidianamente il loro patriottismo: i militari impegnati nelle missioni ma anche i medici di pronto soccorso, gli insegnanti, gli imprenditori e chi, nato fuori dall’Italia ne rispetta le leggi e i valori della Costituzione. In conclusione Mattarella ricorda che nel 2025 ricorre l’80esimo anniversario della Liberazione, una ricorrenza “importante” perchè ci richiama alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia. Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le nostre comunità” ed è necessario oggi “consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale”. “La speranza” insomma, dice il Presidente agli italiani “non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte”.

Mattarella nel discorso di fine anno: la pace grida la sua urgenza

Mattarella nel discorso di fine anno: la pace grida la sua urgenzaRoma, 31 dic. (askanews) – “Migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno sottolineando alcuni episodi che lo hanno colpito particolarmente: “nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”. “Queste forme di barbarie – osserva il capo dello Stato – non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”. “Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno. “La pace – ha aggiunto il capo dello Stato – non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”. “Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”.


L’arresto di Cecilia Sala “segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità”, ha detto il Presidente. “La notte di Natale Papa Francesco – cui invio auguri pieni di riconoscenza – ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza”.


“La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina, che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa, ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione”. “I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”, così Mattarella.


Il capo dello Stato ha dedicato ai giovani un passaggio del suo discorso anche in merito al crescere di fenomeni di violenza che, a suo avviso diventa “più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo”. “L’alto numero di suicidi nelle carceri è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario”, ha aggiunto.


“Vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita e numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari”, ha anche affermato il presidente. “Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste”, ha anche affermato Mattarella. “La fine dell’anno è anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini”. “Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri – ha ricordato il capo dello Stato -. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà. Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi”. “È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità”. “La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati. Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del Ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni. Siamo grati alle Forze dell’Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno. Nel messaggio di fine anno Sergio Mattarella ha voluto rivolgere anche “un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport”. “Nel 2025 – ha anche detto Mattarella – celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”. “L’ampia partecipazione dei cittadini al voto rafforza la democrazia attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica”, ha inoltre affermato il presidente. La speranza non è attesa inoperosa, siamo noi, è il nostro impegno. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rivolge agli italiani nel messaggio di fine anno. Quasi un’esortazione a darsi da fare in prima persona in un momento storico che ci vede sottoposti “a una allarmante forza centrifuga capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni”. “Faglie profonde attraversano le nostre società”, registra il capo dello Stato, e allora cosa fare? “C’è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme”, dice. “Tocca a noi tradurre la speranza in realtà”. E di nuovo in conclusione del suo discorso Mattarella aggiunge: “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte”. Gal

Mattarella: speranza non è attesa inoperosa, è il nostro impegno

Mattarella: speranza non è attesa inoperosa, è il nostro impegnoRoma, 31 dic. (askanews) – La speranza non è attesa inoperosa, siamo noi, è il nostro impegno. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rivolge agli italiani nel messaggio di fine anno. Quasi un’esortazione a darsi da fare in prima persona in un momento storico che ci vede sottoposti “a una allarmante forza centrifuga capace di dividere, di anllontanare, di radicalizzare le contrapposizioni”.


“Faglie profonde attraversano le nostre società”, registra il capo dello Stato, e allora cosa fare? “C’è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme”, dice. “Tocca a noi tradurre la speranza in realtà”. E di nuovo in conclusione del suo discorso Mattarella aggiunge: “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi, il nostro impegno, la nostra libertà, le nostre scelte”.

Alcune delle cose che ha detto Mattarella nel discorso di fine anno

Alcune delle cose che ha detto Mattarella nel discorso di fine anno

Roma, 31 dic. (askanews) – “Migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno sottolineando alcuni episodi che lo hanno colpito particolarmente: “nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”.

“Queste forme di barbarie – osserva il capo dello Stato – non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”.

“Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”.

“La pace – ha aggiunto il capo dello Stato – non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.

“Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Così Mattarella, nel discorso di fine anno. L’arresto di Cecilia Sala “segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità”. “La notte di Natale Papa Francesco – cui invio auguri pieni di riconoscenza – ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno.

Mattarella: pace grida la sua urgenza, Italia l’ha sempre perseguita

Mattarella: pace grida la sua urgenza, Italia l’ha sempre perseguitaRoma, 31 dic. (askanews) – “Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno.


“La pace – ha aggiunto il capo dello Stato – non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa”.

Mattarella: vittime civili delle guerre turbano le nostre coscienze

Mattarella: vittime civili delle guerre turbano le nostre coscienzeRoma, 31 dic. (askanews) – “Migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno sottolineando alcuni episodi che lo hanno colpito particolarmente: “nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”.


“Queste forme di barbarie – osserva il capo dello Stato – non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”.

Stop da mezzanotte alle forniture di gas dalla Russia all’Europa

Stop da mezzanotte alle forniture di gas dalla Russia all’EuropaRoma, 31 dic. (askanews) – Domani si fermerà il flusso di gas dalla Russia attraverso l’Ucraina. Lo confermano i dati pubblicati sul sito dell’operatore della rete ucraina GTSOU. Nella tabella sull’andamento della capacità al punto di ingresso con la Russia, che fino a oggi ha ricevuto circa 1,27 milioni di metri cubi di gas, si legge che domani la quantità di gas attesa è pari a zero.


Dunque quotazioni del gas in forte aumento in attesa della scadenza dell’accordo che finora ha garantito l’afflusso in Europa di forniture russe attraverso l’Ucraina. Ad Amsterdam il Ttf con consegna a febbraio è salito del 3,65% a 49,25 euro/MWh. Di due giorni fa anche l’annuncio della interruzione delle forniture russe alla Moldavia che Mosca motiva con il mancato pagamento del suo metano ma che gli osservatori collegano alla richiesta di adesione all’Ue.