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Ucraina, mercoledì a Bruxelles vertice leader Europa e Rutte con Zelensky

Ucraina, mercoledì a Bruxelles vertice leader Europa e Rutte con ZelenskyRoma, 13 dic. (askanews) – Mercoledì prossimo, a Bruxelles, si terrà una vertice sull’Ucraina a cui parteciperanno il presidente Volodymyr Zelensky, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il premier polacco Donald Tusk, il premier britannico Kier Starmer, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.


Sul tavolo un confronto su un rafforzamento del sostegno a Kiev. I leader, secondo un’indiscrezione dell’agenzia di stampa tedesca Dpa confermata da diverse fonti diplomatiche a Bruxelles, discuteranno anche della possibilità di inviare in Ucraina contingenti militari europei per controllare un eventuale cessate il fuoco e dare garanzie di sicurezza nel caso dell’avvio di negoziati con la Russia per porre fine alla guerra in corso.

M.O.,Meloni ad Abu Mazen: impegno Italia per soluzione due Stati

M.O.,Meloni ad Abu Mazen: impegno Italia per soluzione due StatiRoma, 13 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente dell’Anp palestinese Mahmoud Abbas Abu Mazen.


“Nel ribadire il pieno sostegno all’azione dei mediatori per la cessazione delle ostilità a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, Meloni ha “valorizzato il forte impegno del Governo italiano in tutti i settori, incluso quello dell’assistenza fornita alla popolazione civile della Striscia, con particolare riferimento all’iniziativa ‘Food for Gaza’”. La premier ha anche “ribadito l’impegno dell’Italia a lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati, in cui Israele e Palestina co-esistano fianco a fianco in pace, con sicurezza per entrambi. Ha, inoltre, reiterato la volontà del Governo di svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e nella ricostruzione della Striscia e di sostenere il processo di riforma e rafforzamento delle Istituzioni palestinesi”.

Olimpiadi, Parigi 2024 chiude in attivo: utile netto 26,8 milioni

Olimpiadi, Parigi 2024 chiude in attivo: utile netto 26,8 milioniRoma, 13 dic. (askanews) – Il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha comunicato alcuni dei dati economici legati all’evento, ripresi dal portale Palco23. I dati parlano infatti di un risultato economico più che positivo, chiudendo con un utile netto di 26,8 milioni di euro. Il fatturato complessivo è stato di 4,48 miliardi di euro e spese totali di 4,45 miliardi di euro. Una chiave importante del successo economico è stata la vendita record nella storia dei Giochi Olimpici di ben 12,1 milioni di biglietti; una vendita che ha generato entrate straordinarie nell’ambito dell’ospitalità, con un incremento di 348 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali. “Questi dati dimostrano il successo dei Giochi Olimpici”, ha sottolineato il Comitato, evidenziando come gran parte delle entrate provenga da fonti private, riducendo la necessità di supporto pubblico. Un altro dato importante comunicato dal Comitato Organizzatore è che grazie a questi numeri, Parigi 2024 non ha avuto bisogno di accedere ai 43 milioni di euro messi a disposizione come fondo di emergenza dagli enti pubblici. Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ha infine dichiarato che i Giochi Olimpici 2024 hanno raggiunto circa il 50% della popolazione mondiale, con una platea stimata di 5 miliardi di spettatori.

Nuoto, mondiali in vasca corta: oro Italia nella staffetta 4×50 sl

Nuoto, mondiali in vasca corta: oro Italia nella staffetta 4×50 slRoma, 13 dic. (askanews) – Arriva il primo oro per l’Italia ai mondiali di nuoto in vasca corta a Budapest. Ed è un successo pesante quello della 4×50 mista mix, ossia uomini e donne, perché è la consacrazione della velocità azzurra: un settore maschile ormai solidissimo, sempre sul podio dal 2020 in ogni staffetta veloce, ma unisce la crescita del movimento femminile Prima storica medaglia della 4×50 stile libero mixed in 1’28″50. I vice campioni europei si prendono tutto con le frazioni di Leonardo Deplano in 20″80 (3), Alessandro Miressi in 21″01 (2), Silvia Di Pietro in 23″35 (3) e Sara Curtis in 23″34 che precedono di un decimo il Canada e di tre la Polonia. “Ci siamo divertiti; sapevamo che ci giocavamo qualcosa di importante. Siamo riusciti a mantenere i nervi saldi e ce la godiamo”, dichiara Di Pietro (Carabinieri / CC Aniene), 31enne romana allenata da Mirko Nozzolillo che ha conquistato la prima medaglia in nazionale agli europei del 2008 col bronzo nella 4×50 mista. Il suo cambio di 0″09 è frutto di esperienza. “Ho chiesto di partire lanciato anche in vista della mista per provare il cambio – continua Miressi (Fiamme Oro / CN Torino), 26enne torinese allenato da Antonio Satta – Siamo riusciti a dare il massimo senza rischiare i cambi. Siamo stati davvero bravi”. “Senza Stati Uniti e Australia sapevamo che ci saremmo potuti inserire nella lotta per il successo – sottolinea Deplano (Carabinieri / CC Aniene), 25enne fiorentino allenato da Sandra Michelini – Complimenti alla squadra”, la cui ascesa è completata dalla frazione di Curtis (Esercito / CS Roero), 18enne di Savignano allenata da Thomas Maggiora, che è riuscita a gestire con freddezza aspettative e avversarie prima di festeggiare con gli azzurri e andarsi a preparare per la finale dei 50 dorso in programma alle 18:04. (foto Andrea Masini / DBM)

Sci, Lindsey Vonn torna nel circuito a Saint Moritz il 21 dicembre

Sci, Lindsey Vonn torna nel circuito a Saint Moritz il 21 dicembreRoma, 13 dic. (askanews) – Lindsey Vonn farà il suo ritorno nella Coppa del Mondo di sci nella tappa di Saint-Moritz (Svizzera) del 21 e 22 dicembre, all’età di 40 anni e dopo quasi sei anni di ritiro. “È tornata”, ha scritto su Instagram Redbull, sponsor della sciatrice, postando un video in cui si vede l’ex numero 1 del mondo dire con un sorriso: “Sembra che St. Moritz sia un bel posto in questo periodo dell’anno”.


La Vonn, 82 successi in coppa, ha deciso di tornare sei anni dopo il ritiro ai Mondiali di Are (Svezia) nel febbraio 2019. La Vonn è stata sottoposta in primavera ad un intervento chirurgico per sostituire parte del ginocchio destro con una protesi in titanio. La scorsa settimana la Vonn ha gareggiato in due superG a Copper Mountain (Usa) e si è classificata 19/a e 24/a, ogni volta a poco più di due secondi dalla vincitrice. Prima di tornare alle gare in Svizzera, l’americana sta facendo da apripista questo fine settimana nelle prove della discesa prevista a Beaver Creek, insieme con un SuperG.

Calcio, Conte: “Le cadute servono per migliorarci”

Calcio, Conte: “Le cadute servono per migliorarci”Roma, 13 dic. (askanews) – Testa solo alla sfida contro l’Udinese per mettersi alle spalle il doppio ko in pochi giorni rimediato contro la Lazio. “Cosa lasciano le due sconfitte contro la Lazio? – le parole di Antonio Conte in conferenza stampa – Zero punti e l’eliminazione dalla Coppa Italia. Più di questo non possono lasciare. Dopo una sconfitta si riparte sempre alla stessa maniera di quando si vince. Lavorando, lavorando, lavorando. Son contento per come lo stiamo facendo, per l’energia che si è creata. Poi tutto è migliorabile. Anche le cadute devono servirci per migliorare la nostra mentalità. Con l’Udinese vedremo dopo una caduta, che tipo di risposta avremo. Se faremo uno step in avanti a livello di mentalità, se siamo rimasti uguali o se invece abbiamo fatto un passo indietro”, ha esordito l’allenatore.


La sfida con l’Udinese: “L’Udinese è partita molto forte quest’anno, poi ha avuto un momento di rallentamento, e ora sono reduci da una vittoria. Sono molto forti fisicamente, è da anni che fanno questa scelta di andare su calciatori fisici, veloci, resistenti. Si tratta di una buonissima squadra. L’allenatore è al primo anno in Italia, ma sta facendo molto bene. Quindi dovremo avere molto rispetto e dovremo cercare di essere al meglio della nostra condizione per fare risultato. L’approccio è importante, ma è importante anche mantenere la giusta intensità nel corso della partita, che si decide su 100 minuti”. Il sostituto di Kvara: “Neres al posto di Kvaratskhelia? Ancora non ho deciso chi scenderà in campo. Domani vedrete le scelte. Abbiamo ancora un allenamento sabato mattina, poi deciderò”. Il modulo: “Cambio modulo per migliorare in attacco? Non capisco. Con il 4-3-3 ci sono tre attaccanti, col 3-5-2 ce ne sono. Si tratterebbe di una diminutio. Detto questo stiamo provando diversi moduli. In settimana ne abbiamo provati tanti, vedremo quale sarà il migliore”. Un campionato di alto livello a giudicare come stanno andando le italiane in Europa: “La forza delle squadre del campionato italiano la si vede in Europa. La Lazio ieri è andata a vincere sul campo dell’Ajax con nove undicesimi di quelli che avevano giocato contro di noi in Coppa Italia. Questa è la dimostrazione che la Serie A si è alzata molto di livello e che tutti fanno fatica contro tutti. Non ci sono partite semplici. Oggi per fare le coppe europee bisogna allestire rose competitive. Le italiane sono state molto brave in queste. Stanno dimostrando che nonostante le rotazioni, il livello non scende. Chi ha costruito negli anni, oggi sta raccogliendo i frutti”, ha concluso Conte.

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico compie 30 anni

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico compie 30 anniMilano, 13 dic. (askanews) – Più di 300mila pazienti assistiti e trattati tra il 2023 e il 2024, con circa 2,5 milioni di visite e prestazioni ambulatoriali, oltre 62mila accessi in Pronto Soccorso, più di 53mila ricoveri in policlinico, quasi 900 in riabilitazione e 600 nell’hospice. Un servizio reso possibile da oltre 1.800 professionisti, tra medici, infermieri, tecnici sanitari e non sanitari, fisioterapisti, operatori sociosanitari e personale amministrativo. Un team che contribuisce a portare avanti la missione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che oggi compie 30 anni di vita. Con cinque strutture sanitarie presenti nella città di Roma, un Pronto Soccorso di I livello, 348 posti letto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre 60 unità operative per un’assistenza medica integrata in tutte le aree funzionali, 2 blocchi operatori che constano, a loro volta, di 13 sale e 4 ambulatori chirurgici, l’istituzione è proiettata ben oltre le semplici cifre e fonda da sempre la sua attività sulla centralità della persona e sull’umanizzazione delle cure e del rapporto con i pazienti. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’ospedale.


Il Policlinico Universitario, voluto e sognato dal beato Álvaro del Portillo (successore di san Josemaría Escrivß alla guida dell’Opus Dei) venne fondato esattamente 30 anni fa. Risale, infatti, al 13 dicembre del 1994 la prima impegnativa con il Servizio Sanitario Nazionale e a pochi giorni dopo, al 20 dicembre dello stesso anno, il primo intervento chirurgico. “Questi dati rappresentano molto più di una fredda statistica”, ha commentato il presidente della Fondazione Carlo Tosti, che poi ha aggiunto: “Dietro ogni numero ci sono una storia, un volto e una persona. Il nostro obiettivo non è mai stato solo curare, ma prenderci cura, accompagnare e supportare le persone nel loro percorso clinico. Una mission sintetizzata, fin dalle origini, nella formula ‘la Scienza per l’Uomo’ che per noi vuol dire garantire i più elevati livelli di cura e assistenza, in risposta al bisogno di salute dei pazienti, attraverso un modello organizzativo sostenibile e attento a ogni singola persona”.


Alla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, la ricerca clinica dialoga costantemente con la formazione e l’assistenza. Un approccio integrato, che guarda alla salute come a un ecosistema complesso, secondo una prospettiva One Health. “I grandi investimenti in tecnologie di ultima generazione, fondamentali per garantire le migliori cure ai pazienti, non distolgono il nostro sguardo e l’attenzione primaria rivolta all’umanizzazione delle cure, che rappresenta il valore chiave che ci ha guidato in questi trent’anni di storia e la pietra miliare su cui continueremo a costruire il nostro futuro”, ha sottolineato l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Paolo Sormani, che poi ha spiegato ancora: “L’esperienza ci ha insegnato che il progresso dell’assistenza e della ricerca non può che derivare dall’attenzione ai pazienti considerati nella loro dimensione fisica, sociale, psicologica e anche spirituale, dall’ascolto, dall’empatia. Tutte le tecnologie, i protocolli clinici e i programmi diagnostici e terapeutici hanno davvero senso solo se mettono al centro la persona, i suoi bisogni e la sua dignità. Nel nostro percorso” – ha concluso Sormani – “la ricerca e l’assistenza si incontrano in un’ottica di cura globale e personalizzata”. Questo modello, si legge sempre nella nota diffusa dal nosocomio, ha trovato piena applicazione, ad esempio, durante l’emergenza pandemica, con l’attivazione del Covid Center e del centro vaccinale negli spazi del Pronto Soccorso (DEA di I livello), inaugurato nel 2020 e subito riconvertito per far fronte all’emergenza. L’attività del Pronto Soccorso è partita a pieno regime nel 2021, andando così ad accrescere l’offerta di sanità pubblica del quadrante sudovest di Roma e inserendo il Policlinico Campus Bio-Medico nelle reti tempo-dipendenti della Regione Lazio, per garantire cure tempestive per tutte le patologie, in particolare quelle acute come ictus, aneurismi e infarti.


E oggi il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico punta a nuovi obiettivi, tra cui, in particolare, il riconoscimento di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nella disciplina dell’Ortopedia, il cui percorso è stato già avviato. I principali ambiti di ricerca riguardano l’ortopedia ricostruttiva e rigenerativa e la terapia cellulare avanzata. Ma non solo: anche l’analisi del movimento, le patologie dell’apparato locomotore, le tecnologie robotiche e i sistemi indossabili. L’attività di ricerca scientifica condotta al Policlinico Campus Bio-Medico si estende poi ad altri campi, quali la genetica medica, le malattie neurologiche e neurodegenerative (come ictus, demenze e SLA), le patologie cardiovascolari e i tumori. Con più di 60 unità operative di ricerca e oltre 650 studi clinici attivi che coinvolgono oltre 7.000 pazienti, i ricercatori del Campus Bio-Medico portano avanti numerosi progetti di ricerca per identificare precocemente i segni di una malattia e individuare trattamenti innovativi e personalizzati. Oltre a quella ufficiale della fondazione, un’altra data simbolica è rappresentata dal 20 dicembre 1994, quando il professor Vincenzo Denaro, fondatore dell’area di Ortopedia e attuale direttore scientifico del Policlinico, eseguì un’operazione di ernia discale cervicale, in assoluto il primo intervento chirurgico nella storia della struttura. Un gesto clinico che tracciava il segno di un percorso ancora oggi in continua evoluzione e che racchiudeva già l’essenza di quello che sarebbe diventato, negli anni, il Policlinico: precisione scientifica e attenzione alla persona.


Ma le tappe fondamentali di questi primi trent’anni di vita del policlinico sono davvero numerose. Dal trasferimento nel 2008 nel campus universitario di 90 ettari a Trigoria, all’ottenimento della certificazione Joint Commission International (JCI) nel 2014 come primo Academic Hospital nel Lazio, rinnovata consecutivamente fino al 2023. Dall’apertura nel dicembre 2020 del Centro di cure palliative “Insieme nella cura”, alla nascita nel dicembre 2021 del Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana, per l’assistenza privata e assicurata nel centro storico di Roma, passando nel 2000 attraverso l’inaugurazione del Centro per la Salute dell’Anziano (CESA) grazie al sostegno dell’attore Alberto Sordi. Infine, fiore all’occhiello dell’offerta sul territorio di Roma, resta anche tutta l’attività della radioterapia oncologica, disponibile sia presso il Policlinico a Trigoria che nel Polo di Radioterapia Oncologica di via Longoni, situato nel quadrante est della capitale.

Mattarella: mai così tanti conflitti dalla seconda guerra mondiale, il mondo è in crisi

Mattarella: mai così tanti conflitti dalla seconda guerra mondiale, il mondo è in crisiRoma, 13 dic. (askanews) – “Nonostante gli auspici di maggiore cooperazione e solidarietà con cui lo abbiamo affrontato, l’anno che volge al termine ha visto allargarsi il novero delle crisi su scala globale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“Rilevazioni recenti fanno registrare ben 56 conflitti in atto – il più alto numero dal tempo della Seconda Guerra mondiale – in un contesto di generalizzato deterioramento delle condizioni di sicurezza”, sottolinea. Insomma, “il mondo attraversa un grave momento di crisi e desidero esprimere la solidarietà della Repubblica Italiana ai popoli gravati da guerre e conflitti”. “Il diritto umanitario internazionale non contempla sospensioni o congelamenti”, ha comunque ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie. “Anche sotto questo profilo, il pensiero non può non andare al dramma dell’Ucraina, dove si sono ormai superati i mille giorni di conflitto” ha aggiunto Mattarella, ricordando che “il sostegno dell’Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l’obiettivo di una pace giusta, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni Unite”.


“I fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli. Non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”, ha proseguito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La puntuale elencazione delle aree di crisi, i tentativi razionali di analisi delle motivazioni che hanno portato a questa condizione, non possono nascondere un interrogativo. In che modo intendiamo essere presenti, come Stati, nella comunità internazionale? – si chiede il Capo dello Stato -. E’ dalla risposta a questa semplice domanda che deriva l’atteggiamento con cui rivolgerci ai nostri vicini, ai nostri partner, ai Paesi amici e a quelli visti come competitori”. Quindi, rilancia Mattarella, “la soluzione consiste in prove di forza ai confini? La vita dei nostri popoli è destinata a migliorare con la guerra? Siamo convinti che i rapporti con gli altri Paesi si misurino sulla capacità di sottrarre loro risorse, speranza di crescita, con il pretesto di attribuirle ai propri concittadini? Che valga ancora, nel terzo millennio, il principio della invasione di altri Stati, della manipolazione della loro sovranità, dell’alterazione della verità? A che scopo? Per quali presunti benefici? Quale ruolo riveste la comunità internazionale, che si è data strutture, nel corso del tempo, se non sa riconoscere le crisi che si manifestano? Se, anziché affrontare i problemi – esprimendo i valori che l’hanno sollecitata a unirsi – reagisce per eluderli, assumendo atteggiamenti inadeguati, se non di chiusura, di estraneità ai destini dei popoli?”.


Mattarella che oggi ha incontrato al Quirinale il presidente dell’Anp Abu Mazen ha anche affrontato la questione Medio Oriente: “Il pensiero va al Medio Oriente, ove i disumani attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre dell’anno passato hanno provocato un trauma profondo al popolo israeliano e innescato una spirale di inaudita violenza e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, estendendo il conflitto al Libano, incendiando l’intera area”. Mentre per quanto riguarda la caduta di Assad, Mattarella ha sottolineato: “In Siria, si è registrato un nuovo scenario di scontro, con un cambio di regime. È indispensabile che si dia vita rapidamente a una nuova statualità, che in queste fasi concitate si riattivi il dialogo, la popolazione sia protetta e le minoranze salvaguardate”.

Mattarella: impotenza davanti a conflitti se si eludono problemi

Mattarella: impotenza davanti a conflitti se si eludono problemiRoma, 13 dic. (askanews) – “I fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli. Non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“La puntuale elencazione delle aree di crisi, i tentativi razionali di analisi delle motivazioni che hanno portato a questa condizione, non possono nascondere un interrogativo. In che modo intendiamo essere presenti, come Stati, nella comunità internazionale? – si chiede il Capo dello Stato -. E’ dalla risposta a questa semplice domanda che deriva l’atteggiamento con cui rivolgerci ai nostri vicini, ai nostri partner, ai Paesi amici e a quelli visti come competitori”. Quindi, rilancia Mattarella, “la soluzione consiste in prove di forza ai confini? La vita dei nostri popoli è destinata a migliorare con la guerra? Siamo convinti che i rapporti con gli altri Paesi si misurino sulla capacità di sottrarre loro risorse, speranza di crescita, con il pretesto di attribuirle ai propri concittadini? Che valga ancora, nel terzo millennio, il principio della invasione di altri Stati, della manipolazione della loro sovranità, dell’alterazione della verità? A che scopo? Per quali presunti benefici? Quale ruolo riveste la comunità internazionale, che si è data strutture, nel corso del tempo, se non sa riconoscere le crisi che si manifestano? Se, anziché affrontare i problemi – esprimendo i valori che l’hanno sollecitata a unirsi – reagisce per eluderli, assumendo atteggiamenti inadeguati, se non di chiusura, di estraneità ai destini dei popoli?”.

M.O.,Mattarella: impegno per cessate il fuoco,due Stati non formula rito

M.O.,Mattarella: impegno per cessate il fuoco,due Stati non formula ritoRoma, 13 dic. (askanews) – “Il pensiero va al Medio Oriente, ove i disumani attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre dell’anno passato hanno provocato un trauma profondo al popolo israeliano e innescato una spirale di inaudita violenza e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, estendendo il conflitto al Libano, incendiando l’intera area”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al corpo diplomatico in occasione del tradizionale incontro prima delle festività natalizie.


“Insieme ai nostri partner continuiamo anzitutto a operare per il cessate il fuoco, per un processo costruttivo che, con il concorso della comunità internazionale, porti alla soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile e in linea con il diritto internazionale, unica prospettiva di pace stabile. Prospettiva unica e urgente – ha rilanciato Mattarella – se si vuole scongiurare che il sedimento di ostilità e di risentimenti provochi rapidi e frequenti ritorni di sempre più gravi violenze”. “Non è una formula di rito, non è una posizione vana. Fu l’Assemblea delle Nazioni Unite a istituire un focolare per il popolo ebraico dopo la Seconda guerra mondiale. Costruire un futuro per il Medio Oriente in cui Israele e Palestina coesistano in pace e sicurezza è un compito che, se sarà sviluppato da coloro che oggi nascono e crescono tra le macerie della guerra, tocca oggi a noi saper far decollare”, ha concluso.