Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico compie 30 anniMilano, 13 dic. (askanews) – Più di 300mila pazienti assistiti e trattati tra il 2023 e il 2024, con circa 2,5 milioni di visite e prestazioni ambulatoriali, oltre 62mila accessi in Pronto Soccorso, più di 53mila ricoveri in policlinico, quasi 900 in riabilitazione e 600 nell’hospice. Un servizio reso possibile da oltre 1.800 professionisti, tra medici, infermieri, tecnici sanitari e non sanitari, fisioterapisti, operatori sociosanitari e personale amministrativo. Un team che contribuisce a portare avanti la missione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che oggi compie 30 anni di vita. Con cinque strutture sanitarie presenti nella città di Roma, un Pronto Soccorso di I livello, 348 posti letto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre 60 unità operative per un’assistenza medica integrata in tutte le aree funzionali, 2 blocchi operatori che constano, a loro volta, di 13 sale e 4 ambulatori chirurgici, l’istituzione è proiettata ben oltre le semplici cifre e fonda da sempre la sua attività sulla centralità della persona e sull’umanizzazione delle cure e del rapporto con i pazienti. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’ospedale.
Il Policlinico Universitario, voluto e sognato dal beato Álvaro del Portillo (successore di san Josemaría Escrivß alla guida dell’Opus Dei) venne fondato esattamente 30 anni fa. Risale, infatti, al 13 dicembre del 1994 la prima impegnativa con il Servizio Sanitario Nazionale e a pochi giorni dopo, al 20 dicembre dello stesso anno, il primo intervento chirurgico. “Questi dati rappresentano molto più di una fredda statistica”, ha commentato il presidente della Fondazione Carlo Tosti, che poi ha aggiunto: “Dietro ogni numero ci sono una storia, un volto e una persona. Il nostro obiettivo non è mai stato solo curare, ma prenderci cura, accompagnare e supportare le persone nel loro percorso clinico. Una mission sintetizzata, fin dalle origini, nella formula ‘la Scienza per l’Uomo’ che per noi vuol dire garantire i più elevati livelli di cura e assistenza, in risposta al bisogno di salute dei pazienti, attraverso un modello organizzativo sostenibile e attento a ogni singola persona”.
Alla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, la ricerca clinica dialoga costantemente con la formazione e l’assistenza. Un approccio integrato, che guarda alla salute come a un ecosistema complesso, secondo una prospettiva One Health. “I grandi investimenti in tecnologie di ultima generazione, fondamentali per garantire le migliori cure ai pazienti, non distolgono il nostro sguardo e l’attenzione primaria rivolta all’umanizzazione delle cure, che rappresenta il valore chiave che ci ha guidato in questi trent’anni di storia e la pietra miliare su cui continueremo a costruire il nostro futuro”, ha sottolineato l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Paolo Sormani, che poi ha spiegato ancora: “L’esperienza ci ha insegnato che il progresso dell’assistenza e della ricerca non può che derivare dall’attenzione ai pazienti considerati nella loro dimensione fisica, sociale, psicologica e anche spirituale, dall’ascolto, dall’empatia. Tutte le tecnologie, i protocolli clinici e i programmi diagnostici e terapeutici hanno davvero senso solo se mettono al centro la persona, i suoi bisogni e la sua dignità. Nel nostro percorso” – ha concluso Sormani – “la ricerca e l’assistenza si incontrano in un’ottica di cura globale e personalizzata”. Questo modello, si legge sempre nella nota diffusa dal nosocomio, ha trovato piena applicazione, ad esempio, durante l’emergenza pandemica, con l’attivazione del Covid Center e del centro vaccinale negli spazi del Pronto Soccorso (DEA di I livello), inaugurato nel 2020 e subito riconvertito per far fronte all’emergenza. L’attività del Pronto Soccorso è partita a pieno regime nel 2021, andando così ad accrescere l’offerta di sanità pubblica del quadrante sudovest di Roma e inserendo il Policlinico Campus Bio-Medico nelle reti tempo-dipendenti della Regione Lazio, per garantire cure tempestive per tutte le patologie, in particolare quelle acute come ictus, aneurismi e infarti.
E oggi il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico punta a nuovi obiettivi, tra cui, in particolare, il riconoscimento di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nella disciplina dell’Ortopedia, il cui percorso è stato già avviato. I principali ambiti di ricerca riguardano l’ortopedia ricostruttiva e rigenerativa e la terapia cellulare avanzata. Ma non solo: anche l’analisi del movimento, le patologie dell’apparato locomotore, le tecnologie robotiche e i sistemi indossabili. L’attività di ricerca scientifica condotta al Policlinico Campus Bio-Medico si estende poi ad altri campi, quali la genetica medica, le malattie neurologiche e neurodegenerative (come ictus, demenze e SLA), le patologie cardiovascolari e i tumori. Con più di 60 unità operative di ricerca e oltre 650 studi clinici attivi che coinvolgono oltre 7.000 pazienti, i ricercatori del Campus Bio-Medico portano avanti numerosi progetti di ricerca per identificare precocemente i segni di una malattia e individuare trattamenti innovativi e personalizzati. Oltre a quella ufficiale della fondazione, un’altra data simbolica è rappresentata dal 20 dicembre 1994, quando il professor Vincenzo Denaro, fondatore dell’area di Ortopedia e attuale direttore scientifico del Policlinico, eseguì un’operazione di ernia discale cervicale, in assoluto il primo intervento chirurgico nella storia della struttura. Un gesto clinico che tracciava il segno di un percorso ancora oggi in continua evoluzione e che racchiudeva già l’essenza di quello che sarebbe diventato, negli anni, il Policlinico: precisione scientifica e attenzione alla persona.
Ma le tappe fondamentali di questi primi trent’anni di vita del policlinico sono davvero numerose. Dal trasferimento nel 2008 nel campus universitario di 90 ettari a Trigoria, all’ottenimento della certificazione Joint Commission International (JCI) nel 2014 come primo Academic Hospital nel Lazio, rinnovata consecutivamente fino al 2023. Dall’apertura nel dicembre 2020 del Centro di cure palliative “Insieme nella cura”, alla nascita nel dicembre 2021 del Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana, per l’assistenza privata e assicurata nel centro storico di Roma, passando nel 2000 attraverso l’inaugurazione del Centro per la Salute dell’Anziano (CESA) grazie al sostegno dell’attore Alberto Sordi. Infine, fiore all’occhiello dell’offerta sul territorio di Roma, resta anche tutta l’attività della radioterapia oncologica, disponibile sia presso il Policlinico a Trigoria che nel Polo di Radioterapia Oncologica di via Longoni, situato nel quadrante est della capitale.