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Zaia: no ius scholae ma chi ha requisiti diventi subito italiano

Zaia: no ius scholae ma chi ha requisiti diventi subito italianoRoma, 23 ago. (askanews) – “Come sempre nel nostro Paese si parte da riflessioni molto ideologiche e poco pratiche. Penso che prima di parlare di Ius scholae o Ius soli si dovrebbe ragionare su che valore diamo alla cittadinanza italiana e sull’opportunità di accettare o meno il doppio passaporto”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista a ‘la Repubblica’.


“Le ultime carte che ho visto sul progetto Ius scholae – sottolinea – prevedevano la cittadinanza per chi ha fatto un percorso scolastico di almeno 10 anni. Facendo due conti: a 6 anni iniziano con la elementare, più 10 anni fanno 16. A 18 quegli stessi ragazze e ragazzi possono richiedere la cittadinanza italiana. Ed è a questo punto della faccenda che c’è il vero problema” perché “raggiunti 10 anni di vita in Italia e la maggiore età, e pretesa la conoscenza della lingua italiana, bisogna velocizzare le procedure per ottenere la cittadinanza”. Secondo Zaia “in questo l’Italia è colpevole, perché chi fa domanda aspetta anche 3 o 4 anni”. “Trovo legittimo che ci possa essere una discussione sulla cittadinanza, rispetto le idee di tutti ma non sono nemmeno per lo Ius soli. Se poi qualcuno vuole discutere facciamolo uscendo dalle solite categorie, destra contro sinistra”, osserva il presidente della Regione Veneto secondo il quale Forza Italia “è libera di esprimere la sua opinione. Ad utile contributo io porto questa riflessione ma usciamo dal tema del colore della pelle e degli sbarchi. Io sto parlando anche di un cittadino americano, piuttosto che giapponese o austriaco. Non buttiamola sempre sul razzismo”.

Cittadinanza, Foti: non è priorità, a Camere da 9 anni e mai fatta

Cittadinanza, Foti: non è priorità, a Camere da 9 anni e mai fattaRoma, 23 ago. (askanews) – Il tema della cittadinanza “non è una priorità”, “sullo ius scholae, come sullo ius culturae, bisognerebbe fare un po’ di esegesi. È così urgente questa riforma, che da nove anni il Parlamento se ne occupa e non l’ha mai portata a termine?”. Lo afferma il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, in un’intervista al Corriere della Sera.


Quanto alle parole del segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla lealtà al governo, risponde: “Non vedo quale possa essere la ragione per cui, chi ha la responsabilità di guidare un partito di governo, non debba essere leale. È legittimo che un partito possa sottolineare una proposta che non è nel programma elettorale della maggioranza, né di Fdi, né della Lega e nemmeno di Forza Italia. È legittimo che Tajani lo ritenga un argomento di discussione, ma lo è anche individuare delle priorità, che poi non toccherebbe certo all’opposizione decidere”. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni del ministro Piantedosi, Foti spiega di non averci “visto aperture, né chiusure”. Una discussione seria andrebbe impostata su una norma, non sul titolo di una legge”, aggiunge.

Dal 4 al 6 ottobre 18esima edizione di Internazionale a Ferrara

Dal 4 al 6 ottobre 18esima edizione di Internazionale a FerraraMilano, 23 ago. (askanews) – Nuove prospettive di pace. È questo il tema al centro della diciottesima edizione di Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo organizzato da Internazionale, il settimanale che da oltre 30 anni porta in Italia il meglio della stampa straniera, e dal Comune di Ferrara. Dal 4 al 6 ottobre il mondo del giornalismo e della cultura si dà appuntamento a Ferrara per confrontarsi e riflettere sui grandi temi dell’attualità: dai diritti civili alla tecnologia, dall’ambiente ai nuovi scenari geopolitici. Giornaliste e reporter, intellettuali e scrittrici arriveranno da ogni parte del mondo per confrontarsi e condividere punti di vista e prospettive. Oltre 150 ospiti da 26 Paesi per 3 giorni di dibattiti, incontri, rassegne e spettacoli completamente gratuiti. E la pace è anche nel logo della manifestazione: per il 2024, il mondo disegnato come ogni anno dall’illustratrice Anna Keen stringe fra le mani una bandiera con una colomba bianca.


Zerocalcare al festival. E proprio alla ricerca di nuovi punti di equilibrio sarà dedicato l’incontro fra il disegnatore Zerocalcare e la regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher. Due immaginari tanto distanti che però trovano un punto d’incontro nel tentativo di parlare del mondo contemporaneo, delle sue contraddizioni e dei punti di frattura, a partire dai margini, con uno sguardo al tempo stesso ingenuo e ironico ma anche disincantato e critico. Da questo approccio nascerà una riflessione sui limiti della nostra società e i conflitti che essa genera, da quelli combattuti con le armi, a quelli sociali, a quelli contro l’ambiente e contro stili di vita più sostenibili. L’anteprima. Anche quest’anno il festival si aprirà con un’anteprima in collaborazione con Ferrara sotto le stelle. Appuntamento la sera di giovedì 3 ottobre al Teatro Comunale, dove si esibirà Einstürzende Neubauten, il gruppo berlinese annoverato tra i maggiori e più originali innovatori del rock sperimentale.


I Ritratti degli ospiti. La sezione Ritratto, che ogni settimana sulla rivista approfondisce la storia di un personaggio, arriva a Ferrara. Con le storie di Fátima Muriel Silva, attivista colombiana, difensora dei diritti delle donne e di genere in Putamayo, una delle regioni della Colombia più colpite dal conflitto armato, e Tunde Onakoya, scacchista e attivista nigeriano che si batte per sostenere l’istruzione dei bambini africani delle comunità povere utilizzando il gioco degli scacchi come strumento pedagogico. Dalla Russia alla Cina, la geopolitica contemporanea. A Internazionale a Ferrara si tornerà a parlare di Russia con Mikhail Zygar, giornalista, scrittore e regista russo-americano nonché fondatore e caporedattore dell’unico canale televisivo indipendente russo, Dozhd/TVRain. Della prospettiva Ucraina, di resistenza, mobilitazione militare e di costruzione di una nuova identità collettiva e nazionale a due anni e mezzo dall’inizio della guerra si parlerà con lo scrittore ucraino Andrei Kurkov. L’Argentina con il suo presidente, Javier Milei, al centro del talk del giornalista e scrittore, Martín Caparrós. Ma anche Corea del Nord con John Delury, professore americano che insegna studi cinesi alla Yonsei University di Seoul e Barbara Demick, giornalista del Los Angeles Times e autrice del volume I mangiatori di Buddha (Iperborea 2024). Di Cina, per riflettere sul cambiamento degli equilibri di potere nel mondo, invece, parlerà Wang Hui, professore cinese dell’Università di Tsinghua a Pechino, esperto in letteratura e storia intellettuale cinese. E poi gli Stati Uniti per parlare dei movimenti studenteschi e del nuovo attivismo giovanile, dell’impatto che potrebbero avere sulla prossima campagna elettorale statunitense, in particolare sulla sinistra. E ancora, di politica e marxismo si discuterà con Kohei Saito, filosofo giapponese che ha ribaltato l’interpretazione della dottrina di Marx in chiave ecologista e Astra Taylor, regista e scrittrice canadese-americana. Interverranno all’incontro il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro e lo storico Giuliano Milani. Di resistenze si discuterà, poi, con Olivier Roy professore di scienze politiche francese e massimo esperto di Islam e Adam Shatz, giornalista della London Review of Books. Non mancherà un momento di approfondimento su Gaza attraverso le storie di resistenti, vittime e testimoni del conflitto per raccontare l’offensiva israeliana da chi ha vissuto e lavorato in quel territorio, con Youmna ElSayed, giornalista egiziano palestinese, l’Illustratrice palestinese, Malak Mattar e Ruba Salih dell’Università di Bologna. Si parlerà ancora di Israele e Palestina, a un anno di distanza dal massacro del 7 ottobre che ha portato mesi di guerra e distruzione a Gaza, con Amira Hass, scrittrice e giornalista israeliana del quotidiano Haaretz.


Diritti umani. Da Gaza all’Italia. Si rinnova anche per questa edizione la partnership con Medici Senza Frontiere, che al festival porterà la sua testimonianza anche sul dramma di Gaza e permetterà al pubblico, grazie alla presenza di un’installazione, di sperimentare la realtà di chi lavora ogni giorno in situazioni di emergenza. La visita guidata a un’altra installazione, quella della street artist Alice Pasquini, sempre in collaborazione con Medici Senza Frontiere, invece, racconterà le storie di civili e personale sanitario colpiti in cinque diverse guerre, dall’Ucraina al Sudan. Femminismi tra bellezza e ciclo mestruale. A Internazionale a Ferrara, come ogni anno, si parlerà di femminismo anche a partire da un ragionamento sulle categorie estetiche con l’artista tedesca di origine afgana Moshtari Hilal, autrice di Bruttezza (Fandango 2024). Il ciclo mestruale, ancora un grande tabù dei nostri tempi, al centro dell’incontro con Kate Clancy, antropologa biologica americana e specializzata in salute riproduttiva, con il suo volume Ciclo (Luiss University Press 2024).


Un secolo di migrazioni. Si torna a parlare anche di migrazioni nell’incontro costruito a partire dall’ultimo libro di Gabriele Del Grande ‘Il Secolo Mobile’ (Mondadori), con le foto e i video d’archivio di un intero secolo per provare a raccontare la storia delle migrazioni vista dal futuro, con un monologo multimediale curato dall’autore. Le nuove città. Le città, le loro prospettive e le grandi sfide dell’urbanistica contemporanea: a Internazionale a Ferrara si parlerà anche di nuove modalità di abitare, di politiche urbane, ambiente e sostenibilità. Dal ‘caso Vienna’, città modello in tutta Europa per l’edilizia sociale, all’impatto energetico degli edifici, fino all’analisi in chiave critica del rapporto tra diritti, soggetti e spazi per esplorare la città nella sua matrice ambivalente come strumento di discriminazione o di inclusione. Ambiente e sostenibilità. Non mancherà una riflessione sull’ambiente nell’incontro in collaborazione con il Cospe, al quale interverranno l’avvocato colombiano e leader indigeno Cesar Wilinton Chapal Quenama e Catherine Yortady Figueroa Cadena, leader indigena colombiana, vice direttrice dell’associazione che difende i diritti degli indigeni e coordinatrice di progetti sostenibili per comunità indigene nel Putumayo. Mentre con lo scrittore e giornalista canadese John Vaillant, autore L’età del fuoco (Iperborea), si parlerà del ‘Petrocene’, l’età del petrolio. Un incontro organizzato con il sostegno del Canada Council for the Arts. AI e Scienza. Tanti gli incontri per esplorare limiti e potenzialità dell’intelligenza artificiale, da quello organizzato in collaborazione con Dg Connect, con Roberto Viola, Direttore Generale per le politiche digitali della Commissione Europea, alla proiezione di Life is a Game, il documentario del filmaker Luca Quagliato e della giornalista di Irpimedia Laura Carrer che, attraverso la storia di tre rider, esaminerà l’impatto che questa nuova forma di economia basata sulla gamification del lavoro ha, non solo sulla vita quotidiana delle persone coinvolte, ma anche sulla geografia urbana, costantemente ridisegnata nei percorsi e nelle destinazioni d’uso. Ma spazio anche alla scienza con il neurochirurgo e neuroscienziato, Rahul Jandial che scandaglierà il mondo dei sogni interpretandolo come il laboratorio del nostro cervello. I libri a Internazionale a Ferrara. Appuntamento con Daria Bignardi, giornalista e scrittrice, che presenterà il suo ultimo libro, Ogni prigione è un’isola (Mondadori), una narrazione nell’isolamento e nelle carceri raccontata attraverso storie e testimonianze dei protagonisti, in dialogo con il cantautore Vasco Brondi. L’evento sarà in collaborazione con Unipol Gruppo. Anche poesia al festival con Joëlle Sambi, autrice belgo-congolese, attivista LGBTQIA+ e poetessa, un incontro introdotto dalla traduttrice e giornalista Francesca Spinelli. Musica e arte. Non mancheranno momenti dedicati alla musica con Teho Teardo, musicista e compositore insieme a Giovanni Ansaldo, giornalista di Internazionale, e all’arte con una mostra di opere di artisti ferraresi e modenesi tra ottocento e novecento che incontrerà la collezione permanente del museo. È prevista una visita guidata a cura del direttore del museo e in collaborazione con Direzione regionale musei Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara, Legacoop Estense. Laboratori e rassegne. Con il festival di Internazionale a Ferrara tornano anche i workshop. Presso l’Università di Ferrara, infatti, si terranno 10 workshop su giornalismo, fumetto, podcast e tecnologia. Presenti anche le rassegne di Internazionale Mondovisioni – con tanti documentari su attualità, diritti umani e informazione, a cura di CineAgenzia in collaborazione con Internazionale e in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 – e Mondoascolti – la rassegna di audiodocumentari a cura di Jonathan Zenti e realizzata grazie al contributo di Fandango podcast.

Manovra, Osnato: tagliare tra selva di bonus, come per monopattino

Manovra, Osnato: tagliare tra selva di bonus, come per monopattinoRimini, 23 ago. (askanews) – Nella Legge di bilancio c’è ancora spazio per “tagliare qualche spesa” a partire da alcuni tra i “625 tipi di bonus, fiscalizzazioni e incentivi vari”. Un esempio è quello sul “monopattino”, una “spesa clientelare che non ha più ragione di esistere”. Lo ha detto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“A mio modo di vedere – ha spiegato Osnato – si può e si dovrebbe fare qualche taglio alla spesa” in vista della manovra per far rientrare il deficit/Pil come indicato nel Def”. Ma “dipende su quali voci si interviene: quelle della spesa sociale, le tax expenditures per  esempio, non le toccherei – ha precisato -. Poi ci sono bonus, tipo quello ‘famoso’ sul monopattino, che appaiono come spese clientelari e che adesso non hanno più ragione di esistere”. “C’è una foresta di 625 tipi di bonus, di fiscalizzazioni, di incentivi vari, per 125 mld l’anno. Lì si può intervenire, e si può fare molto – ha aggiunto il presidente -. Siamo davanti ad una selva importante di incentivi, bonus, deduzioni. Se hanno un valore sociale ‘assoluto’, come la deduzione delle spese mediche, o di volano per l’economia, non si toccano. Se non hanno questi due requisiti, si pensa come e dove intervenire”.

Ue, Giansanti: in piano agricoltura servono misure per agroenergie

Ue, Giansanti: in piano agricoltura servono misure per agroenergieRimini, 23 ago. (askanews) – La Nature Restoration Law “è una legge che rischia di aumentare le incombenze per gli agricoltori”. Mentre l’annunciato piano per l’agricoltura “necessita di essere accompagnato da misure volte a rilanciare le biotecnologie, l’innovazione tecnologica, la multifunzionalità delle imprese agricole a partire dalla produzione di energia”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“Il regolamento sul ‘Nature Restoration Law’ non è stato un segnale incoraggiante sui futuri sviluppi – ha spiegato Giansanti -. E’ una legge che rischia di aumentare le incombenze per gli agricoltori, compromettendo ancora una volta la produttività, quindi la sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi equi per i consumatori. Nonostante i miglioramenti al testo rispetto alla prima stesura, il documento rimane insoddisfacente, poiché non tutela la superficie agricola e non prevede fondi adeguati a raggiungere gli obiettivi fissati”. Quindi, secondo il presidente di Confagricoltura “se non si bilanciano adeguatamente i provvedimenti rivolti alla svolta green con quelli indirizzati alla competitività e al sostegno delle imprese, il rischio è di perdere per strada sempre più aziende e avere agricoltori sempre più lontani dal ‘sentire comune europeo’”. Perciò “l’annunciato piano per l’agricoltura con adeguamenti necessari ai cambiamenti climatici e una strategia per gestire le risorse idriche – ha proseguito – è indispensabile per garantire un futuro al settore e all’Europa, ma necessita di essere accompagnato da misure volte a rilanciare le biotecnologie, l’innovazione tecnologica, la multifunzionalità delle imprese agricole a partire dalla produzione di energia. La crescita delle agroenergie, ad esempio, rappresenta a nostro avviso lo strumento più efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nei diversi settori di produzione e un volano per la nostra economia (agricoltura, industria, servizi)”. Infatti “l’agricoltura non entra nella transizione energetica solo con investimenti diretti, ma anche supportando la creazione di specifiche filiere attraverso la disponibilità delle agroenergie”.

Lavoro, Giansanti: per flussi di ingresso processi troppo lunghi

Lavoro, Giansanti: per flussi di ingresso processi troppo lunghiRimini, 23 ago. (askanews) – Nella lotta al caporalato occorre ancora da risolvere “la delicata questione dei flussi di ingresso, caratterizzati da processi spesso troppo lunghi e talvolta inefficaci”. Per questo “da tempo Confagricoltura ha avanzato un articolato progetto di miglioramento e semplificazione della procedura che speriamo venga accolto”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in un’intervista a ilSussidiario.net nella giornata in cui parteciperà a un incontro al Meeting di Rimini.


“L’obiettivo comune, che ci guida ogni giorno, è la tutela della dignità umana e un’evoluzione qualitativa del lavoro agricolo” ha aggiunto Giansanti.

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governo

Romeo: insistenza Fi su ius scholae rischia minare stabilità governoRoma, 22 ago. (askanews) – “L’insistenza di Tajani” sullo ius scholae “non è che infastidisce tanto la Lega, che ha una sua posizione chiara e ribadisce il suo no, ma visto che offre una sponda alle opposizioni su questa tematica rischia di minare seriamente la stabilità del governo, sinceramente a che pro facciamo fatica a comprenderlo”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ospite della trasmissione ‘4 di sera’ su Rete4.


“Cosa fanno, presentano una proposta di legge in Parlamento e l’approvano con i voti della sinistra? Che cosa potrebbe capitare? Sinceramente – ha sottolineato – troviamo un po’ curiosa questo questa insistenza. Insistere in questa direzione non so dove possa portare”.

Mons. Fisichella: Giubileo, basta dire che si “lucra l’indulgenza”

Mons. Fisichella: Giubileo, basta dire che si “lucra l’indulgenza”Roma, 22 ago. (askanews) – “‘Lucrare l’indulgenza’” in occasione del Giubileo è una espressione “da cancellare. Io non ho mai usato questo verbo e vorrei non venisse mai usato. Non c’è niente da lucrare perchè non c’è niente da comprare. L’indulgenza, che è il perdono, è un dono di Dio”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile Giubileo 2025, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“L’indulgenza fin dai primi tempi, dal VII-VIII secolo, era interscambiabile con la misericordia: vuol dire che Dio ti viene incontro. Il Giubileo non nasce pensando a quello biblico, nè perchè Bonifacio VIII lo voleva: neanche sapeva cosa fosse un Giubileo, nonostante il suo predecessore Celestino V avesse dato la Grande perdonanza a L’Aquila”. “Il Giubileo è l’annuncio di un grande perdono che ci viene dato. Papa Francesco dice ‘il perdono non cambia il passato, ma può aiutare a vivere meglio il futuro’. In un clima anche di rancore, violenza, vendetta, il Giubileo – ha proseguito Fisichella – viene a ricordarci il grande dono di Dio: il perdono, l’indulgenza, è grazia, non una conquista. Lucrare non vuol dire niente. E l’esperienza del perdono di Dio avviene attraverso un cammino, un pellegrinaggio, l’opera di carità. L’annuncio è che Dio ti viene incontro: non avere paura di accogliere Dio, che viene a donarti una vita nuova, perchè con il perdono la vita cambia”, ha concluso.

Mons. Fisichella: Giubileo, partecipare segni concreti di speranza

Mons. Fisichella: Giubileo, partecipare segni concreti di speranzaRoma, 22 ago. (askanews) – “Senza speranza non riusciamo a cogliere l’essenziale della vita. Se non cerchiamo l’essenziale cosa cerchiamo? La speranza appartiene all’essenziale della vita personale, di chiunque, e della vita cristiana. Insieme alla fede e alla carità costituisce lo stile di vita di un credente. Se vogliamo essere capaci oggi di dare un annuncio della nostra fede, dobbiamo rivestirlo di un linguaggio che parli di speranza”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile Giubileo 2025, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“E’ vero che la speranza non delude? E perchè non delude? Tutto questo – ha proseguito – comporta un cammino, della Chiesa e dell’umanità, in un periodo come questo” nel quale “c’è tanta violenza nelle nostre città, una violenza quotidinana. La grande intuizione della Bolla” di Papa Francesco di indizione del Giubileo “non è solo l’annuncio della speranza ma è unita intimamente ai segni di speranza che siamo chiamati a porre in essere”. “Prima di dover parlare di speranza, dobbiamo essere capaci di donare, offrire e partecipare segni concreti di Speranza. È l’unità di questi due elementi che comporta l’originalità del nostro annuncio per il Giubileo”, ha concluso mons. Fisichella.

Gualtieri: con Giubileo Roma più bella e efficiente, impegno massimo

Gualtieri: con Giubileo Roma più bella e efficiente, impegno massimoRoma, 22 ago. (askanews) – “C’è un impegno massimo a tutti i livelli istituzionali, e con la Santa Sede, per fornire una concreta capacità della Capitale di prepararsi al Giubileo 2025. È una sfida da far tremare le vene ai polsi, ci aspettiamo oltre 100mila persone al giorno, ma è una straordinaria opportunità, per i credenti e per la città per affrontare i suoi problemi storici e endemici”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervenendo al Meeting di Rimini al panel “Il Giubileo 2025”.


“In sintonia con i valori e i principi che il Papa ha indicato – ha proseguito il primo cittadino – accogliendo al meglio fedeli e pellegrini, vogliamo trasformare Roma e mettere mano in profondità a tanti dei problemi che hanno determinato criticità, dall’assenza di manutenzione sul trasporto pubblico al rifacimento della viabilità primaria. Abbiamo deciso di mettere mano ai problemi strutturali della città: sarà un anno con moltissimi cantieri e opere, ma Roma sarà più bella, efficiente, solidale, moderna, inclusiva e sostenibile di prima. Dobbiamo rendere le nostre città luoghi più verdi, più inclusivi, più vicini alle persone”. “Con grande collaborazione e con gli stimoli della Santa Sede, siamo fiduciosi: abbiamo speranza e fiducia di essere all’altezza di questa grande sfida e grandissima opportunità, spirituale ma concreta, legata al futuro di Roma”, ha concluso Gualtieri.