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Dl carceri, Schlein: maggioranza accecata da foga punitiva

Dl carceri, Schlein: maggioranza accecata da foga punitivaRoma, 7 ago. (askanews) – “Questo governo ha introdotto oltre venti nuovi reati, ha deciso l’inasprimento di pene, che hanno portato in due anni ad un aumento degli ingressi in carcere, accecati dalla vostra foga punitiva e da questo uso, per non dire abuso, del diritto penale per fini sensazionalistici e propagandistici”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schelin, intervenendo in aula alla Camera sul dl carceri.


“In questa visione, per cui tutti i problemi sociali vanno affrontati con nuovi reati e vanno puniti sbattendo le persone dietro le sbarre buttando la chiave, voi dimenticate che quando si riempiono le carceri non è una vittoria per nessuno, è un fallimento di tutta la società”, ha sottolineato Schlein. “Ai colleghi della maggioranza dico, andateci anche voi a visitare le carceri, vi accorgerete che non c’è dentro un’umanità altra, è la stessa, è la nostra. Ci sono persone che hanno commesso errori è per questo scontano delle pene ma non smettono di essere persone la cui dignità e quei diritti non possono essere calpestati”, ha detto ancora la leader dem.

Papa Francesco: non si può fomentare la violenza in nome di Dio

Papa Francesco: non si può fomentare la violenza in nome di DioMilano, 7 ago. (askanews) – “Il fattore religioso, per sua natura, dovrebbe contribuire a stemperare le asprezze dei contrasti, dovrebbe creare lo spazio perché a tutti vengano riconosciuti pieni diritti di cittadinanza su un piano di parità e senza discriminazioni. Tuttavia, diverse volte la religione subisce manipolazioni e strumentalizzazioni, e finisce per servire a disegni che non sono compatibili con essa. In questi casi la religione diventa fattore di scontro e di odio, che può sfociare in atti violenti. E voi lo avete visto, alcune volte. Io ricordo, quel momento duro, aver visto filmati nelle notizie: con quanta durezza, con quanto doloreà È perciò indispensabile che in tutti maturi la convinzione che non si può, in nome di Dio, fomentare il disprezzo dell’altro, l’odio e la violenza. Vi incoraggio, dunque, a proseguire nel vostro nobile intento di promuovere l’armonia religiosa e di operare affinché vengano superate le incomprensioni tra le diverse religioni per costruire così un percorso di dialogo fiducioso e di pace. È un cammino non semplice, che a volte subisce delle battute d’arresto, ma è l’unico cammino possibile, da perseguire con tenacia e costanza, se davvero si desidera fare il bene della comunità e favorire la pace”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando i rappresentanti dell’Associazione Comunità Afghana in Italia, ricordando “la storia complicata e drammatica, caratterizzata da un susseguirsi di guerre e di conflitti sanguinosi, che ha segnato l’Afghanistan negli ultimi decenni”.

Parigi 2024, Senna ok per l’allenamento, ma Italia sceglie la piscina

Parigi 2024, Senna ok per l’allenamento, ma Italia sceglie la piscinaRoma, 7 ago. (askanews) – La Senna è balneabile ma l’Italia non rischia e sceglie la piscina in vista della 10 km di nuoto in acque libere prevista per giovedì (per le donne) e venerdì (per gli uomini). “Le analisi sulla qualità dell’acqua i cui risultati sono conformi” hanno reso noto gli organizzatori attraverso un comunicato. Quattro ragazzi junior della Francia hanno fatto da apripista, mentre gli azzurri in gara (Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri), hanno optato per rifinire la preparazione presso una piscina del circuito olimpico. La decisione è stata presa dal Ct Rubaudo, dal tecnico Antonelli e dagli stessi atleti in accordo con la dirigenza federale.


“Ci fidiamo degli organizzatori e delle professionalità medico-scientifiche deputate ai controlli della Senna, ma preferiamo evitare rischi di contaminazioni di qualsiasi genere provando il campo gara – ha spiegato Fabrizio Antonelli -. Abbiamo svolto allenamenti specifici per nuotare pro e controcorrente e abbiamo studiato nel dettaglio il campo gara. Siamo pronti ad affrontare avversari e difficoltà ambientali”. A testare l’acqua della Senna ci ha pensato il coordinatore tecnico Rubaudo: “Ho percorso mezzo giro e ho ricevuto conferma di quanto sapevamo – ha detto -. L’acqua non ha sapore né odore, le correnti sono molto forti. Controcorrente impieghi il triplo del tempo per eseguire lo stesso tratto dal lato opposto. Hanno allargato il passaggio sotto al ponte che ha creato un imbuto durante la gara di triathlon. Ora vado a trasferire le informazioni alla squadra per pianificare al meglio la tattica di gara”. Qualora l’acqua della Senna si rivelasse inadatta alla gara, il Comitato ha individuato un piano B nel bacino di Vaires-sur-Marne, sito non lontano da Parigi sulla Marna, e dedicato alle gare di canoa. 

Parigi 2024, volley: vola l’Italia femminile, 3-0 alla Serbia

Parigi 2024, volley: vola l’Italia femminile, 3-0 alla SerbiaRoma, 6 ago. (askanews) – La Nazionale si rende protagonista ancora di una grande prova e grazie al 3-0 (26-24, 25-20, 25-20) alla Serbia si regala la semifinale del torneo olimpico; per la pallavolo italiana femminile si tratta della prima semifinale della sua storia dopo le eliminazioni ai quarti di finale del 2004, 2008, 2012 e 2021. Adesso sulla strada verso la finalissima la sfida nella storica semifinale contro la Turchia allenata dall’italiano Daniele Santarelli e già battuta per 3-0 nel girone. L’altra semifinale sarà tra Brasile e Usa.


Un successo storico, dunque, considerando anche che è la prima volta che le due squadre di pallavolo sono entrambe in semifinale nello stesso torneo. Velasco ha schierato la consueta formazione riproponendo la diagonale Orro-Egonu, Bosetti e Sylla le schiacciatrici, Fahr e Danesi al centro con De Gennaro libero. Guidetti ha schierato Ognjenovic in palleggio, Boskovic opposto, Busa e Uzelac schiacciatrici, Popovic e Aleksic centrali con Popovic libero. Primo set nel quale le azzurre hanno avuto più di una difficoltà in ricezione, fattore che ha permesso alle serbe di portarsi anche sul +5 (11-16); dato il momento Velasco ha inserito Giovannini al posto di Sylla e complice un buon turno al servizio proprio dell’ultima entrata, Danesi e compagne hanno impattato la situazione sul 19-19. Nel finale le squadre hanno giocato punto a punto, il CT tricolore ha cambiato la diagonale con Cambi-Antropova al posto di Orro ed Egonu, le squadre si sono alternate al comando con minimi vantaggi per poi ritrovarsi ancora in parità sul 23-23 e sul 24-24. A quel punto però un’invasione a muro delle serbe e un attacco in rete di Boskovic hanno consegnato il parziale all’Italia sul 26-24.


Secondo parziale in cui le azzurre hanno cominciato ad amministrare un vantaggio oscillato tra il +2 (12-10) e il +6 (18-13), poi nuovamente diminuito (23-20), ma che comunque è stato sufficiente per chiudere sul 25-20 per il momentaneo 2-0. Importante il contributo in fase offensiva di Sarah Fahr che collezionato 4 punti e il 100% in attacco, così come di consueto preziosa Egonu con 8 punti e il 50%. Terzo set caratterizzato da una buona partenza azzurra (6-2) con Danesi e compagne ben convinte e dentro il match (12-6), riuscendo a conquistare la semifinale grazie a un netto 25-20 che non ha lasciato scampo alle avversarie.


(Foto Federvolley)

Parigi 2024, Malagò: pressioni non hanno fatto bene a Carini

Parigi 2024, Malagò: pressioni non hanno fatto bene a CariniParigi, 6 ago. (askanews) – “La Iba ha strumentalizzato la vicenda Carini, diciamo, una palese situazione di conflitto con il CIO e ovviamente io sto al 100% della parte del CIO per quello che sono stati i trascorsi dalla Federazione Internazionale e non mi è sembrato una bella cosa che abbiano proposto un premio alla Carini, non l’ho capito neanche”. Lo ha detto a Casa Italia il presidente del CONI Giovanni Malagò a proposito della vicenda delle due pugilatrici.


“Sicuramente – ha aggiunto Malagò a proposito di Carini – nei giorni precedenti alla gara tutta una serie di pressioni non le hanno fatto bene”.

Parigi 2024, Tamberi sui social: domani la gara più difficile

Parigi 2024, Tamberi sui social: domani la gara più difficileParigi, 6 ago. (askanews) – “Challenge accepted. Domani sarà molto probabilmente la gara più difficile di tutta la mia vita. Ora non si tratta più di sapere come io stia, ma di che cosa sarò in grado di fare! Lotterò con tutto me stesso, certo che il lavoro fatto fino a tre giorni fa non può essere sparito nel nulla”. Lo ha scritto Gian Marco Tamberi su instagram alla vigilia dell’esordio delle qualificazioni per il salto in alto a Parigi 2024 di cui è campione olimpico in carica.


“Ho sempre detto che il cuore e la testa fanno la differenza – ha aggiunto – ora semplicemente è arrivato il momento di dimostrarlo! Ore 10.05 am, so che non dovrei chiedervelo, ma adesso come adesso ho davvero bisogno di sentire il vostro sostegno. Ho bisogno di sapere in quanti domani mattina scenderanno in pedana al mio fianco. Voi siete la mia forza, e ora, di quella forza, ne ho bisogno più che mai!”.

Rai, opposizioni unite: nomine vertici solo dopo riforma governance

Rai, opposizioni unite: nomine vertici solo dopo riforma governanceRoma, 6 ago. (askanews) – Procedere alle nomine dei vertici Rai solo dopo la riforma della governance. A chiederlo è l’opposizione unita. L’appello è stato infatti firmato dai capigruppo in commissione di vigilanza rai di opposizione: Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Angelo Bonelli (Avs), Giuseppe De Cristofaro (Avs), Maria Stella Gelmini (Azione).


“Nel prendere atto del rinvio a dopo la pausa estiva della votazione del Parlamento dei quattro membri del consiglio d’amministrazione della Rai, facciamo un appello alle forze di governo – si legge – a riflettere sul da farsi. Appare evidente l’impasse sull’assetto dei nuovi vertici di viale Mazzini. Come forze di opposizione invitiamo la maggioranza a lavorare sin da subito alla riforma della governance aziendale. La crisi del servizio pubblico radiotelevisivo necessita di una presa di responsabilità da parte delle forze politiche e delle istituzioni in considerazione del valore che l’azienda Rai ha per il Paese”. “Con il via libera, avvenuto lo scorso marzo, da parte del Parlamento europeo al Media Freedom Act, l’attuale legge 220/2015, che governa la Rai – osservano gli esponenti di tutti i partiti di opposizione – appare superata e necessita di una riforma che vada nella direzione di recepire la legge europea per la libertà dei media. L’obiettivo del media Freedom act è quello di proteggere l’indipendenza dei media, dei giornalisti, e di vietare qualsiasi forma di ingerenza impropria da parte della politica o della economia nelle decisioni editoriali. Il recepimento del media Freedom act nel nostro Paese diventa,quindi, ancora più urgente proprio in relazione al futuro della Rai considerato che, quand’anche si procedesse alla nomina dei nuovi vertici con l’attuale criterio, entro il 2025, comunque bisognerebbe procedere ad una revisione imposta proprio dalla normativa approvata in sede comunitaria”.


Per queste ragioni, proseguono, “rivolgiamo un invito a tutte le forze politiche di procedere ad un confronto per una riforma organica della governance della Rai nella direzione del Media freedom act prima di procedere alla nomina dei nuovi vertici per evitare una ennesima lottizzazione e per consentire al servizio pubblico di rilanciarsi nella sua mission preservando le proprie prerogative di pluralismo, autonomia e indipendenza nell’interesse generale della libera informazione come garantito dalla nostra Costituzione. Si tratta di una sfida dalla quale nessuno può sottrarsi. Potremmo gettare le basi del confronto parlamentare negli Stati generali della Rai dove possano partecipare istituzioni, forze politiche e sociali interessate al rilancio del servizio pubblico”.

Meloni con la figlia in Cina: ogni mamma sceglie in libertà. Sfida per le donne

Meloni con la figlia in Cina: ogni mamma sceglie in libertà. Sfida per le donneRoma, 6 ago. (askanews) – “Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia. Io invece penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole”. In un’intervista al settimanale ‘Chi’ da mercoledì in edicola, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni affronta anche il lato privato della sua vita: dalla separazione da Andrea Giambruno alle difficoltà di conciliare il ruolo di madre con i doveri istituzionali, un tema che considera una “sfida culturale”.


“Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall’aereo, ha fatto molto discutere – ricorda la premier -. Non ne capisco la ragione, francamente. Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici? Io penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà. Ma c’è di più, questa – afferma la premier – è anche una sfida culturale che riguarda tutte le donne: penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro. Sulla carta, fare un lavoro importante e dimostrare che si possono anche crescere dei figli non dovrebbe essere una rivoluzione, ma in questa società che spesso usa i figli per impedirti di raggiungere i tuoi traguardi probabilmente lo è”. Sulle difficoltà di conciliare incarichi professionali e maternità Meloni confida che “la domanda più frequente che mi fa Ginevra è: ‘mamma, perché hai scelto questo lavoro?’. Credo che capisca a grandi linee che quello che faccio è importante, ma non abbastanza da considerare giusto che quel lavoro mi tolga il tempo da passare con lei. Di ritorno dalla Cina mi ha scritto un biglietto nel quale mi diceva che ogni volta che spegne le candeline esprime il desiderio di passare più tempo con me. Mi ha fatto sentire molto in colpa. Di solito si dice che non sia una questione di quantità del tempo che passi con i figli, ma di qualità. Penso che sia vero in astratto, ma non nel concreto. I bambini vogliono, giustamente, che tu ci sia quando accade qualcosa che li emoziona, perché la felicità ha bisogno di essere condivisa”.


La premier racconta anche della rottura del rapporto con Andrea Giambruno. “Quando ci siamo separati non è stato facile neanche per Ginevra. È legatissima a entrambi. Con noi a lungo ha fatto finta di nulla, ma io so che piangeva quando non la vedevamo. Mi ha fatto venire il cuore come una nocciolina. Fortunatamente, io e Andrea, che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia, abbiamo mantenuto un buon rapporto. Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra. Penso sia importante far capire ai bambini che una separazione non debba scatenare per forza un conflitto tra i genitori e che i figli non debbano essere costretti a scegliere tra mamma e papà. Non è sempre facile, mi rendo conto, ma quando è possibile è utile farlo”. Tant’è che, rivela la premier, “faremo tutti e tre anche qualche giorno di vacanza insieme con un gruppo di amici e i loro figli. Siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto nostra figlia sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme, come fanno molte altre famiglie con genitori separati”.

M.O., Meloni sente re Giordania: evitare allargamento conflitto

M.O., Meloni sente re Giordania: evitare allargamento conflittoRoma, 6 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il Re di Giordania Abdallah II. “Nell’esprimere profonda preoccupazione per le crescenti tensioni in Medio Oriente – fa sapere una nota di Palazzo Chigi -, il Presidente Meloni ha ringraziato Re Abdallah per la sua leadership nell’instancabile ricerca di una pace sostenibile condividendo con l’interlocutore l’assoluta necessità di evitare una regionalizzazione del conflitto”.


E’ stata poi “sottolineata l’importanza di veicolare a tutte le parti inviti alla moderazione e all’astenersi da iniziative che possano allontanare prospettive di dialogo”. I due leader, prosegue la nota, “hanno anche concordato come il concreto rischio di escalation renda ancor più necessaria la conclusione dei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi. Reiterato anche il comune impegno a rafforzare l’assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia, anche nell’ambito dell’iniziativa Food for Gaza, e a continuare a lavorare per una soluzione politica sostenibile e duratura”.


“Il Presidente Meloni e il Re Abdallah hanno condiviso l’opportunità di mantenere uno stretto coordinamento già a partire dai prossimi giorni”, conclude la nota.

Diodato pigliatutto: a lui il premio speciale alla carriera del MEI

Diodato pigliatutto: a lui il premio speciale alla carriera del MEIMilano, 6 ago. (askanews) – Dopo il grande successo della scorsa edizione, il 4, 5 e 6 ottobre nelle piazze centrali di Faenza (Ravenna) si terrà la nuova edizione del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante rassegna della musica indipendente italiana, ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi. Ai premi già annunciati si aggiunge il premio speciale MEI Alla carriera a Diodato. Il premio speciale sarà consegnato venerdì 4 ottobre sul palco centrale di Piazza del Popolo a Faenza nella giornata di apertura del MEI. (ingresso gratuito)


“Diodato ha esordito al MEI nel 2007 con il suo primo album autoprodotto – racconta Giordano Sangiorgi, patron del MEI – e ha poi difeso, in tempi di covid, le nostre battaglie per ottenere sostegni giusti al settore e ai suoi lavoratori. Diodato, con un percorso lineare e impegnato, ha incontrato il grande successo senza mai dimenticare il suo impegno legato ai temi sociali e civili. Assegneremo quindi a Diodato un premio speciale Mei per il virtuoso percorso che l’ha portato dalle autoproduzioni alla vittoria al Festival di Sanremo”. Diodato, cantautore intenso e ricercato tra i più apprezzati della scena musicale italiana con quattro album di inediti all’attivo, ha vissuto un anno d’oro: ha partecipato alla 74esima edizione del Festival di Sanremo con “Ti Muovi” (certificato disco d’oro) una ballad intensa ed energica, un prezioso viaggio nell’animo di un essere umano che si trova ad affrontare emozioni inaspettate che creano movimento e che scuotono equilibri. Con “La mia terra” – canzone originale del film “Palazzina Laf” di Michele Riondino – ha vinto il Nastro d’Argento 2024 per la miglior canzone originale, il David di Donatello per la miglior canzone originale, il Ciak d’Oro per la miglior canzone originale e la Targa Tenco come “miglior canzone singola”. Sempre nel 2024 ha pubblicato “Ho acceso un fuoco”, un disco realizzato attraverso il processo inverso: registrato in presa diretta alle Officine Meccaniche di Milano, coglie e cristallizza le emozioni dei live e tutta l’energia che ha vissuto sui palchi di tutta Italia negli ultimi anni. Il cantautore è stato protagonista di un tour in Brasile che ha ispirato il suo nuovo singolo “Molto amore”. Dopo il suo tour estivo che lo ha visto esibirsi in diverse location suggestive in Italia, Diodato si prepara al suo primo tour nei teatri in partenza a settembre, che ha già registrato diversi sold out. Fin dalla prima storica edizione, il MEI, la manifestazione, fondata e diretta da Giordano Sangiorgi, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia (tra gli altri Diodato, Afterhours, Bluvertigo, Marlene Kuntz, CSI, Pitura Freska, Baustelle, Caparezza, Negramaro, Brunori Sas, Perturbazione, Marta sui Tubi, Offlaga Disco Pax, e tantissimi altri) e ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese (come Ermal Meta, Fulminacci, Lo Stato Sociale, Ghali, I Cani, Canova, Calcutta, Zibba, Mirkoeilcane, Le Luci della Centrale Elettrica, Motta, Colapesce, Cosmo e tanti altri). Tanti sono stati anche gli artisti che hanno mosso i loro primi passi proprio al MEI, come ad esempio Daniele Silvestri che nel 1997 allestì un suo stand espositivo e più recentemente i Måneskin, che al MEI di Faenza hanno realizzato una delle loro primissime e uniche esibizioni in un festival indipendente fuori da Roma. Durante i suoi 28 anni di attività il MEI, con le sue edizioni ufficiali insieme alle tante edizioni speciali (a Bari, Roma e in altre città), ha registrato un totale di 1 milione di presenze, la partecipazione di 10mila artisti e band dal vivo, 5mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000 giornalisti (più di 100 dal resto d’Europa) che hanno parlato del MEI contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima musica italiana. Anche quest’anno il MEI trasformerà Faenza per tre giorni in una vera e propria città della musica con concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, affiancati da una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale con l’obiettivo di sostenere la crescita e la diffusione di una cultura musicale indie ed emergente. Verranno selezionate le migliori realtà indie italiane grazie al circuito di AudioCoop, che rappresenta circa 200 piccole etichette discografiche indipendenti italiane, e saranno presenti, unico caso in Italia, i vincitori di oltre 100 festival e contest per emergenti provenienti da tutta la Penisola e selezionati da AudioCoop, coordinamento etichette indipendenti, dalla Rete dei Festival, dal circuito di AIA – Artisti Italiani Associati, insieme a La Squadra per la Musica, il programma in oltre 150 radio Classic Rock on Air. Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti è realizzato grazie al sostegno e al contributo del Comune di Faenza, l’Unione Romagna Faentina, la Camera di Commercio di Ravenna, Hera, del Ministero della Cultura e della Regione Emilia – Romagna.