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Mattarella: indifferibile difesa comune Ue, non lasciamo Usa da soli

Mattarella: indifferibile difesa comune Ue, non lasciamo Usa da soliCracovia, 11 ott. (askanews) – La costruzione di una difesa comune europea non è più differibile. Non possiamo lasciare gli Stati Uniti da soli ad affrontare tutte le crisi che stanno sconvolgendo gli equilibri internazionali. Sono i due punti salienti dell’intervento svolto da Sergio Mattarella al XIX vertice Arraiolos riunito a Cracovia. Una posizione condivisa anche dagli altri capi di Stato non esecutivi che una volta all’anno si riuniscono per ragionare e confrontarsi sulle sfide europee più urgenti.


Il tema centrale di quest’anno erano i rapporti transatlantici e il capo dello Stato ha esaminato senza giri di parole il nodo cruciale di questa fase geopolitica: “Per la stabilità internazionale e per contrastare chi calpesta il diritto internazionale, non bastano più gli Stati Uniti da soli. Non dobbiamo lasciarli soli e l’unica possibilità per farlo è quella di acquisire vere, efficaci, capacità militari”. Non si tratta solo di aumentare la spesa per le armi ma di dar vita ad una vera capacità militare, spiega il Presidente della Repubblica per il quale è anche fonte di “rammarico e di tristezza” dirottare sulla difesa tante risorse che potrebbero essere destinate a scopi sociali, ma non c’è alternativa al momento, “ci siamo costretti”, scandisce, a causa dell’aggressione russa all’Ucraina. Cosa può dissuadere la Russia per la quale l’Unione Europea non sarebbe un ostacolo insuperabile nel conflitto contro l’Ucraina? “Il deterrente è una Unione con adeguate capacità militari che soltanto una vera Difesa comune può assicurare”, è la risposta di Mattarella.


“Il nostro Continente si trova ad affrontare grandi sfide di diversa natura: da quelle climatiche a quelle geopolitiche”, ragiona il Presidente. Questo rende urgente “compiere passi avanti affinché l’Unione sia in grado di rispondervi con efficacia e tempestività, assumendo il ruolo e le responsabilità che le competono. Tra queste sfide e riforme – indifferibili – vi è quella della difesa comune dell’Unione”. Una difesa che rafforzerebbe anche la Nato, a suo avviso, perchè “l’alleanza con gli Stati Uniti è storicamente un caposaldo irrinunziabile, non soltanto per esigenze militari ma, ancor di più, perché si inquadra in un rapporto che si basa su valori comuni di libertà, democrazia, diritti della persona, su vincoli storici, culturali, di relazioni umane”.


Rafforzare i rapporti Usa-Ue sarà la priorità della presidenza polacca del semestre Ue ha aggiunto il Presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda, padrone di casa di questo XIX vertice Arraiolos durante il quale si è parlato anche di allargamento dell’Unione a Ucraina e Georgia, di riforma del consiglio di sicurezza dell’Onu. Tutti i capi di Stato hanno ribadito il sostegno all’Ucraina, anche per la ricostruzione. Marginalmente è stato toccato da alcuni presidenti anche il tema del conflitto in Medioriente, parte della fase di instabilità globale. Prima di ripartire da Cracovia Mattarella ha fatto sapere di aver convocato il Consiglio supremo di difesa per il 23 ottobre proprio su Ucraina e Medioriente, sarà l’occasione per discutere anche della presenza italiana nelle forze internazionali. Gli attacchi dell’Idf contro la forza Unifil presente in Libano ha suscitato dure reazioni in Europa, dalla condanna del premier spagnolo Sanchez alla richiesta di scuse avanzata dal nostro ministro degli Esteri: “E’ inaccettabile, Israele si scusi con noi”, ha detto Antonio Tajani.

A Julio Velasco il premio “Mecenate dello Sport 2024″

A Julio Velasco il premio “Mecenate dello Sport 2024″Roma, 11 ott. (askanews) – Sarà assegnato a Julio Velasco, tecnico della nazionale italiana femminile di pallavolo medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, il Premio Mecenate Dello Sport – “Varaldo Di Pietro” 2024, giunto alla undicesima edizione. Il premio, promosso dalla “Fondazione Varaldo Di Pietro”, presieduta dal dott. Giovanni Di Pietro, assegna il suo riconoscimento a coloro che, in campo nazionale e internazionale, hanno fornito un contributo essenziale per la crescita dello sport e l’esaltazione dei suoi valori universali, espressi sia nella pratica delle discipline sportive sia in attività di alto valore sociale e solidale.


Julio Velasco è una delle più straordinarie figure dello sport italiano e internazionale, simbolo e testimonial dei più alti valori dello sport. Riconoscimenti arrivati per aver insegnato a intere generazioni di atleti e dirigenti ad ottenere il successo sportivo attraverso la coesione e il gioco di squadra, l’impegno e l’applicazione, il rispetto e la lealtà verso i compagni e gli avversari. Un percorso di tecnico e dirigente sportivo che è culminato nella straordinaria vittoria delle Olimpiadi di Parigi 2024 alla guida della nazionale femminile di volley, seconda finale olimpica a distanza di 28 anni da quella di Atlanta 1996 quando era alla guida della nazionale maschile. Un eccezionale palmares sportivo mondiale, che già nel 2019, su iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha portato Velasco ad essere insignito del titolo di “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”.


“Julio Velasco rappresenta un simbolo mondiale dei valori dello sport perché ha saputo ottenere i suoi straordinari successi attraverso l’insegnamento e l’applicazione dei più alti principi e valori sportivi, quali impegno, lealtà, spirito di squadra, collaborazione, condivisione – afferma il presidente Giovanni Di Pietro – Valori e impegno che Velasco ha saputo portare anche oltre lo sport, rafforzandone la portata universale. Abbiamo voluto assegnare a lui il Mecenate dello Sport perché nella sua storia di tecnico e dirigente, nel suo impegno sono racchiusi i grandi valori che fanno dello sport un eccezionale esempio di vita”. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, che gode del patrocinio del Coni e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, si svolgerà il 24 ottobre a Roma, nel Salone d’Onore del Coni al Foro Italico, con inizio alle ore 11,30, alla presenza di prestigiosi ospiti del mondo dello sport e del giornalismo. Ospiti d’onore il Presidente del CONI Giovanni Malagò, e il Ministro dello Sport Andrea Abodi. La cerimonia sarà presentata dal giornalista e dirigente sportivo Matteo Marani.


Julio Velasco succede nell’albo d’oro del “Mecenate dello Sport” ad altre importanti personalità quali: Massimo Moratti, Nerio Alessandri, Claudio Ranieri, Timothy Shriver Kennedy, Lavinia Biagiotti, Javier Zanetti, Piero Ferrari e Bebe Vio.

Giorgetti annuncia spending review ministeri. Verso tagli 4 mld

Giorgetti annuncia spending review ministeri. Verso tagli 4 mldRoma, 11 ott. (askanews) – “Le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere. Sarà una manovra equilibrata”. Il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti rassicura queste categorie precisando che non sarà ad esse che saranno chiesti sacrifici. Che invece dovranno fare Ministeri e enti pubblici. Intervenendo ad una iniziativa di FdI “Far crescere insieme l’Italia” il Ministro annuncia una spending review consistente, parla di “tagli significativi a ministeri e enti pubblici” aggiungendo ironicamente “se nessuno si offende”.


In questi giorni i tecnici del Ministero macinano simulazioni e tabelle per far quadrare i conti. Operazione non facile e il tempo stringe, considerando che il Documento programmatico di bilancio (Dpb) deve essere trasmesso a Bruxelles entro la mezzanotte del 15 ottobre (termine comunque non perentorio). Il Consiglio dei Ministri per l’esame del Documento, ha riferito Giorgetti, si riunirà lo stesso giorno, non prima delle 20. I Ministeri, dunque, saranno chiamati a dare un contributo importante per il reperimento di risorse per finanziare le misure espansive della manovra per circa 25 miliardi. Si parlerebbe con sempre più insistenza di tagli 2025 per complessivi 4 miliardi (3 agli stanziamenti di bilancio e 1 miliardi sui residui passivi). I tagli dovrebbero essere ancora più incisivi negli anni successivi. Per gli enti territoriali si profilerebbero riduzioni delle risorse per circa 600 milioni nel 2025 e una cifra più elevata, intorno a 1,5 miliardi nel 2026. Ma per le Regioni i ‘sacrifici’ saranno compensati da aumenti dei fondi per la sanità.


Il puzzle si va componendo. Gli ‘spazi di bilancio’ da utilizzare valgono 9 miliardi di euro, ulteriori 5-6 miliardi vengono dal fondo per l’attuazione delle delega fiscale e dal fondo per la riduzione della pressione fiscale nel quale vengono trasferite le maggiori entrate strutturali dalla lotta all’evasione. I tagli di spesa nel 2025 sono previsti in circa 4,6 miliardi tra ministeri e enti. Alla voce definita genericamente ‘altre misure’ sono attribuiti circa 7 miliardi, risorse ancora da dettagliare. Potrebbero rientrare in questo capitolo l’avvio del riordino delle tax expenditure, il ‘contributo’, come lo definisce Giorgetti, alle imprese che hanno realizzato gramdi profitti dalla favorevle situazione di mercato (banche, assicurazioni, difesa, energia) un inastrimento della tassa sui colossi del web. Anche l’annunciato allineamento delle accise con l’aumento per quella del gas e la diminuzione per quella della banzina potrebbe portare maggiore gettito, anche se il Ministro oggi ha tenuto a precisare che sarà un’operazione “graduale, neanche percepibile”. Il tema della tassazione globale digitale è stato affrontato anche in un incontro che Giorgetti ha avuto oggi al Mef con il Segretario al Commercio Usa, Gina Raimondi.

Stellantis, Tavares: non abbandoniamo l’Italia, ma servono incentivi

Stellantis, Tavares: non abbandoniamo l’Italia, ma servono incentiviMilano, 11 ott. (askanews) – “Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l’Italia”, anzi “lotteremo come dannati per mantenere nostra leadership”. Carlos Tavares, ceo di Stellantis, non si sottrae al confronto con i parlamentari e per più di due ore battaglia con deputati e senatori: “Mi sembra di vedere una certa rabbia, un certo livore, ma la causa” delle difficoltà dell’automotive “è il quadro regolatorio che ci è stato imposto dall’Europa”, sottolinea il top manager. Fare auto elettriche, spiega, “costa il 40% in più” e la concorrenza dei cinesi, che hanno un vantaggio competitivo del 30%, “non fa che aumentare la pressione sull’industria”.


L’invito è fermare le polemiche, “mettersi al lavoro” e dare “stabilità ai regolamenti”. Per uscire dal pantano bisogna essere “grandi abbastanza” e Stellantis ha “la dimensione giusta per essere tra i vincitori: è una società di Serie A con una strategia flessibile, tra propulsione tradizionale, ibrida ed elettrica: questo è una tutela per il futuro”, dice il ceo. Ma la politica deve fare il suo: “Bisogna stimolare la domanda, con notevoli iniezioni di incentivi per aiutare la classe media. Non chiediamo soldi per noi, ma di dare un aiuto per i vostri cittadini” con sostegni che possano rendere “le auto accessibili”. A chi gli chiede se così si potrà centrare il target di un milione di veicoli prodotti, Tavares chiarisce: “Non parlerò mai di un milione di veicoli, ma di un milione di clienti: se avessimo un milione di clienti il sistema manifatturiero in Italia potrebbe soddisfare la domanda”. La capacità produttiva, assicura, non è un problema: “Se manteniamo le fabbriche in Italia è perché vogliamo mantenere la fornitura. Siamo ambiziosi e condividiamo l’ambizione del Governo di Roma”, sostiene. “I nostri impianti industriali sono la risposta giusta alle sfide del futuro. C’è tanta conoscenza tecnica ed è per questo non li vendiamo ai cinesi”. Niente trattative nemmeno su Maserati: “Stellantis non ha alcuna intenzione di vendere Maserati. Quando dite che non ci sono prodotti, mi scuso, sbagliate: non è vero”. Il gruppo, mette però in guardia Tavares, resta pur sempre “una azienda globale” che deve “considerare la competitività in tutto il mondo” e quindi “non tutte” le auto che verranno vendute in Italia potranno essere prodotte nel Paese.


Sguardo ampio anche per valutare per gli investimenti, come quelli per la gigafactory di Termoli che potrebbe ospitare la produzione di batterie nell’ambito della joint venture con Mercedes e Saft: “E’ nei nostri piani” ed “è sicuramente il sito privilegiato”, rivela il ceo che ricorda come “la concorrenza sia tanta. Noi pensiamo di aver bisogno di 3-4 gigafactory in Europa se l’Europa diventa un mercato al 100% Bev, alimentato a batterie elettriche. Se non c’è domanda, non facciamo nessun investimento”.

Tennis, Djokovic in semifinale a Shanghai, affronterà Fritz

Tennis, Djokovic in semifinale a Shanghai, affronterà FritzRoma, 11 ott. (askanews) – Novak Djokovic torna in semifinale al Masters 1000 di Shanghai, in Cina. La testa di serie numero quattro supera, non senza qualche difficoltà, il classe 2005 Jakub Mensik, giovanissimo talento proveniente dalla Repubblica Ceca. Parziale finale di 6-7 6-1 6-4 in favore del serbo sul campo centrale del torneo asiatico, in due ore e 21 minuti di gioco. Nella giornata di sabato, alle 13.30, Nole se la vedrà con l’americano Taylor Fritz, vittorioso in mattinata sul belga David Goffin con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 22 minuti. Tra i due ci sono 9 precedenti in carriera, tutti a favore dall’ex numero 1 del mondo.

Cori razzisti, Curva nord della Lazio chiusa contro il Porto

Cori razzisti, Curva nord della Lazio chiusa contro il PortoRoma, 11 ott. (askanews) – La Lazio è stata multata e sanzionata dalla Uefa per gli episodi accaduti durante la partita di Europa League contro il Nizza, valida per la seconda giornata della fase a gironi. Quei cori sono costati la revoca della condizionale da parte del Comitato Arbitrale e la chiusura dei settori 48 e 49 della Curva Nord per la prossima partita dei biancocelesti in Europa League (il 7 novembre contro il Porto). Gli altri due resteranno aperti. Inoltre è stato comminato un altro turno a porte chiuse, sanzione questa sospesa per un anno. Ulteriori 45.000 euro di multa per l’accensione di fuochi d’artificio, 9.000 per il lancio di oggetti, 8.000 per il blocco dei passaggi pubblici.

Francia, piano Bilancio governo: -41 mld a spesa e +19 mld in tasse

Francia, piano Bilancio governo: -41 mld a spesa e +19 mld in tasseRoma, 11 ott. (askanews) – Oltre 41 miliardi di euro di tagli alla spesa pubblica, di cui 21,5 miliardi colpiranno lo Stato, 14,8 miliardi la sicurezza sociale e altri 5 miliardi le comunità locali. Parallelamente Parigi intende aumentare le entrate fiscali, tramite interventi straordinari mirati, per 19,3 miliardi di euro.


Sono alcune delle cifre chiave annunciate dal ministero dell’Economia e delle finanze, sotto la guida di Antoine Armand, per cercare di rimettere in carreggiata i conti pubblici dell’Esagono, dove secondo le previsioni dello stesso esecutivo quest’anno il deficit potrebbe raggiungere il 7% del Pil. L’obiettivo è ricondurlo al 5% Per il 2025. Il rientro del disavanzo sotto la soglia del 3% del Pil – stabilita dal Patto di stabilità e di crescita, e confermata nella sua ultima revisione – è rinviato al 2029.


La manovra da circa 60 miliardi, presentata di fatto contestualmente a una legge di revisione delle spese sociali e sanitarie, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento francese e della Commissione europea. Ma nel frattempo sarà anche sotto i riflettori di mercati e agenzie di rating, dove il giudizio potrebbe risultare non meno tenero. Specialmente tenuto conto del fatto che buona parte dell’aggiustamento previsto dovrebbe avvenire nei prossimi anni, quando è quantomai improbabile che sia in carica il vacillante governo messo in piedi su iniziativa del presidente Emmanuel Macron, dopo lo stallo emerso dalle le recenti elezioni.

Massimo Ghini a Ciao Maschio: “Ho avuto una infanzia difficilissima”

Massimo Ghini a Ciao Maschio: “Ho avuto una infanzia difficilissima”Roma, 11 ott. (askanews) – “Vengo da un’infanzia difficilissima, perché i miei si sono separati quando io avevo tre anni e se ora ne faccio 70, ti puoi immaginare in che periodo era e quanti anni sono passati. Tutto questo mi ha segnato. Quando arrivavano le pagelle o i documenti vi era scritto firma del padre o di chi ne fa le veci. E, al posto di mio padre, firmava mia mamma. E io ogni volta che tornavo a scuola, c’erano anche i professori che mi guardavano un po’ strano, perché all’epoca c’era questo politically correct…”. A confessarlo a Nunzia De Girolamo è l’attore Massimo Ghini, tra gli ospiti della quinta puntata di Ciao Maschio, il programma di Nunzia De Girolamo, nella puntata in onda domani, Sabato 12 Ottobre, in seconda serata su Rai 1.   “Ad un certo punto, – prosegue – abbiamo trovato una soluzione. Mia mamma firmava con la dicitura Lorenzo Ghini, che era il nome di mio padre. Una truffa, per come dire, ma così tutti erano contenti. Purtroppo in qualche maniera penso di aver finto di aver accettato la separazione dei miei, per questo faccio l’attore. Ma dentro di me soffrivo come una bestia, perché quello che ti rimane addosso è il senso dell’abbandono. Mi è mancata tanto una carezza di mio padre. L’ho visto talmente tante poche volte, che mi ricordo quante volte sono state. Una roba assurda. Paradossalmente le volte che l’ho visto di più, è stato quando stava per morire”.

Teatro, arriva “I Tre Moschettieri-Opera Pop” con Giò Di Tonno

Teatro, arriva “I Tre Moschettieri-Opera Pop” con Giò Di TonnoRoma, 11 ott. (askanews) – Debutterà il 2 novembre con la data zero a Isernia, per proseguire nei mesi successivi nei più importanti teatri italiani “I Tre Moschettieri – Opera Pop” la nuova versione musicale italiana del più famoso romanzo di Alexandre Dumas, prodotta da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo (di cui è direttore artistico Giorgio Pasotti).


“Tutti per uno, uno per tutti!”, il motto simbolo di un’amicizia incorruttibile, si rinnova in questo spettacolo in cui musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente con Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo di Giuliano Peparini al quale è affidata la direzione artistica e la regia, le coreografie sono curate da Veronica Peparini e Andreas Muller, la preparazione dei duelli è del maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, i testi scritti da Alessandro Di Zio e le musiche composte da Giò Di Tonno (gli arrangiamenti sono di Giò Di Tonno e Giancarlo De Maria che ha curato anche le orchestrazioni). Lo spettacolo inizia prima dello spettacolo in una fabbrica di scatoloni dove il tempo è scandito dalla monotonia delle azioni da compiere giorno dopo giorno. In questo luogo si intravede un libro dimenticato o forse lasciato lì da qualcuno volontariamente. Un lavoratore lo prende, lo apre e, incuriosito, inizia a leggere appassionandosi subito alla storia e a ciò che questo libro rappresenta, un oggetto sempre più raro in un’epoca dove tutto si smaterializza. La sua voce che legge attira anche gli altri lavoratori che, via via, diventano i personaggi della storia catapultando lo spettatore nella Parigi dell’800.


“Se devo affrontare un argomento storico o mettere in scena la vita di personaggi la cui azione si svolge in un’epoca passata, penso sempre a come farla risuonare nella nostra epoca e a come potrebbe raggiungere il pubblico di oggi – ha detto Giuliano Peparini – è il caso di Alexandre Dumas, autore e romanziere la cui forza supera il passare del tempo. L’amicizia, le differenze tra classi sociali, l’onore, la vendetta, i segreti e la seduzione sono al centro de I Tre Moschettieri e sono temi ancora attuali nel XXI secolo. Ciò che personalmente mi colpisce dei personaggi di Dumas è il loro modo di crescere ed evolvere continuamente di fronte agli eventi che affrontano. In particolare, un giovane come D’Artagnan che cerca di trovare la sua identità e un posto nel mondo, è di grande attualità per i nostri giovani, una generazione che mette fortemente in discussione i suoi riferimenti e modelli”. “Considero I Tre Moschettieri l’inizio di una nuova vita artistica che mi vedrà sempre più impegnato come compositore – ha affermato Giò Di Tonno – ho messo tutto me stesso in questo progetto che finalmente vede la luce. Sono felice di portare in scena la storia di amicizia più celebre della letteratura”.


Il trionfo dell’amicizia, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono una lotta quasi archetipica mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà, troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Accanto all’amicizia trova spazio anche l’amore, con l’incontro tra D’Artagnan e Costanza che verrà spezzato dalla sete di vendetta dell’altra protagonista femminile, la perfida Milady. Dopo Isernia, lo spettacolo sarà a Bari 6 e 7 dicembre (Teatro Team), il 20 dicembre al Palapartenope di Napoli, 14 e 15 gennaio al Teatro Massimo di Pescara, 18 e 19 gennaio 2025 al PalaTerni, Terni, 22 e 23 gennaio al Teatro Rendano di Cosenza; inoltre, 30 e 31 gennaio al Teatro Golden, Palermo, il primo e 2 febbraio al Teatro Metropolitan, Catania; dal 15 al 23 febbraio (escluso il 17 febbraio) al Teatro Nazionale di Milano, il 25 febbraio al Gran Teatro Geox di Padova, il 28 febbraio, 1 e 2 marzo al Teatro Colosseo di Torino, dal 5 al 16 marzo (escluso il 10 e 11 marzo) al Teatro Brancaccio a Roma, 18 marzo al Teatro Clerici di Brescia, 21 marzo al Teatro Verdi di Montecatini e 4 e 5 aprile al Teatro Europauditorium, Bologna.

Bankitalia migliora stime disoccupazione, 2024 6,7%, 2025 6,3%

Bankitalia migliora stime disoccupazione, 2024 6,7%, 2025 6,3%Roma, 11 ott. (askanews) – La Banca d’Italia ha rivisto in meglio le previsioni per il mercato del lavoro della Penisola, per cui ora prevede un tasso di disoccupazione al 6,7% quest’anno, un punto percentuale in meno rispetto al 2023, e poi un ulteriore calo al 6,3% nel 2025 e al 6,2% nel 2026. Le stime sono contenute in un riquadro inserito nell’ultimo bollettino economico. Lo scorso giugno Bankitalia prevedeva disoccupazione al 7,3% su tutti e tre gli anni in esame.


Per l’occupazione, in termini di numero di occupati, ora stima una crescita dell’1,7% quest’anno, il +0,9% il prossimo e un +0,6% nel 2026. Lo scorso giugno indicava +1% quest’anno, +0,3% il prossimo e +0,5% nell’anno successivo.