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Pnrr, Giorgetti firma decreto che semplifica procedure pagamenti

Pnrr, Giorgetti firma decreto che semplifica procedure pagamentiMilano, 7 dic. (askanews) – Pnrr: nuove regole per accelerare i pagamenti. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha emanato il decreto attuativo che semplifica le procedure per l’erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi previsti dal Pnrr. La misura, spiega il Mef, mira a rendere più rapidi e snelli i processi di pagamento.


Per garantire ai soggetti attuatori la liquidità necessaria alla realizzazione degli interventi, le Amministrazioni centrali titolari delle misure provvedono al trasferimento delle risorse finanziarie necessarie, fino alla soglia complessiva del 90% del costo dell’intervento a carico del Pnrr, entro il termine di 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta di trasferimento da parte del soggetto attuatore. Inoltre, al fine di accelerare l’esecuzione degli interventi, le verifiche e i controlli sulla documentazione giustificativa saranno concentrati nella fase finale della procedura, prima dell’erogazione del saldo. Questo, sottolinea il Mef, consente di procedere in modo più rapido con i trasferimenti, riducendo i tempi di attesa dei pagamenti nelle fasi iniziali e intermedie.


In tutte le fasi della procedura, i soggetti attuatori sono tenuti ad aggiornare i dati di monitoraggio sul sistema ReGiS. Anche le Amministrazioni titolari di misura provvedono, con cadenza mensile, ad aggiornare sul sistema di monitoraggio ReGiS i dati relativi ai trasferimenti disposti in favore dei soggetti attuatori.

Lavoro, Meloni: trend positivo, Italia su strada giusta, non ci fermiamo

Lavoro, Meloni: trend positivo, Italia su strada giusta, non ci fermiamoRoma, 7 dic. (askanews) – “I dati diffusi oggi dalla Cgia confermano un importante trend positivo per il mercato del lavoro in Italia: 847mila posti creati nei due anni del nostro Governo. Numeri che ci spingono a continuare a lavorare con determinazione per creare ulteriori opportunità e garantire stabilità e crescita economica a tutta la nostra Nazione. L’Italia è sulla strada giusta, ma non ci fermiamo: c’è ancora molto da fare. Avanti!”. Lo ha scritto su X la presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

Papa Francesco ha nominato 21 cardinali, chi sono e come funziona il rito

Papa Francesco ha nominato 21 cardinali, chi sono e come funziona il ritoRoma, 7 dic. (askanews) – Papa Francesco presiede oggi (ore 16) nella Cappella Papale nella Basilica di San Pietro il Concistoro Ordinario Pubblico per la nomina dei nuovi Cardinali.


CHI SONO – Sono 21 i nuovi “porporati”, di cui 20 elettori: Angelo Acerbi (Nunzio Apostolico, unico non elettore), Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio (Arcivescovo di Lima, Perù), Vicente Bokalic Iglic (Arcivescovo di Santiago del Estero, Primate di Argentina), Gerardo Cabrera Herrera (Arcivescovo di Guayaquil, Ecuador), Natalio Chomalí Garib (Arcivescovo Santiago del Cile, Cile), Tarcisio Isao Kikuchi (Arcivescovo di Tokyo, Giappone), Pablo Virgilio Siongco David (Vescovo di Kalookan, Filippine), Ladislav Nemet (Arcivescovo di Belgrado, Serbia), Jaime Spengler (Arcivescovo di Porto Alegre, Brasile), Ignace Bessi Dogbo (Arcivescovo di Abidjan, Costa d’Avorio), Jean-Paul Vesco (Arcivescovo di Alger, Algeria), Joseph Mathieu (Arcivescovo di Teheran-Ispahan dei Latini, Iran), Roberto Repole (Arcivescovo di Torino, Italia), Baldassare Reina (Vicario Generale per la Diocesi di Roma), Frank Leo (Arcivescovo di Toronto, Canada), Rolandas Makrickas (Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore), Mykola Bychok (Vescovo eparchiale di Saints Peter and Paul of Melbourne degli Ucraini, Australia), padre Timothy Peter Joseph Radcliffe (teologo), padre Fabio Baggio (sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale); George Jacob Koovakad (officiale della Segretaria di Stato, responsabile dei Viaggi papali), Domenico Battaglia (Arcivescovo di Napoli). Dell’elenco iniziale faceva parte anche Paskalis Bruno Syukur (Vescovo di Bogor, Indonesia), che però ha chiesto al Papa di non essere creato cardinale. UN COLLEGIO SEMPRE PIU’ EXTRA EUROPEO – I nuovi 21 cardinali provengono da tutti i continenti: 8 dall’Europa, 5 dal Sud America, 4 dall’Asia, 2 dall’Africa, 1 dall’America del Nord e 1 dall’Oceania.


Si tratta del decimo concistoro indetto da Bergoglio, che dal primo nel 2014 ha così “creato” 149 cardinali (110 elettori), via via allargando le zone di provenienza dall’Europa, un tempo cuore del cattolicesimo: compresi quelli nominati oggi, dei 253 cardinali viventi (140 gli elettori: mai così tanti), meno della metà (115, il 45,5%) proviene dall’Europa, il resto dagli altri continenti (Asia 37, America del Sud 32, Africa 29, America del Nord 28, America centrale 8, Oceania 4). GIURAMENTO, BERRETTA E ANELLO: COME FUNZIONA IL RITO – Il Concistoro per la creazione dei nuovi Cardinali, secondo il nuovo rito introdotto in occasione del Concistoro del 18 febbraio 2012, prevede i seguenti momenti: saluto, orazione e proclamazione del Vangelo; in apertura, il primo dei nuovi Cardinali, a nome di tutti, rivolge al Papa un indirizzo di omaggio e gratitudine; allocuzione del Papa; creazione dei nuovi Cardinali (il Papa legge la formula di creazione, elencando i nomi dei nuovi Cardinali e annunciando l’Ordine Presbiterale o Diaconale al quale vengono assegnati); Professione di fede e giuramento dei nuovi Cardinali; Imposizione della berretta, consegna dell’anello cardinalizio e assegnazione del Titolo o della Diaconia; il nuovo cardinale scambia poi con gli altri cardinali l’abbraccio di pace; il Il rito si conclude con il Padre Nostro.


8 DICEMBRE A PIAZZA DI SPAGNA – Domani domenica 8 dicembre, Festa dell’Immacolata, il Papa celebrerà la Messa con i nuovi cardinali e il Collegio cardinalizio (ore 9.30 Cappella Papale), presiede l’Angelus alle 12 da Piazza San Pietro, e alle 16 si reca a piazza di Spagna per il consueto omaggio alla statua della Vergine Maria.

Conte: Grillo faccia una Fondazione, quella può essere antidemocratica

Conte: Grillo faccia una Fondazione, quella può essere antidemocraticaRoma, 7 dic. (askanews) – “Consiglio a Grillo se vuole, e nessuno glielo può impedire, provare a fare nuova iniziativa politica, faccia una Fondazione, non un’associazione di diritto privato perchè lì gli iscritti contano, la fondazione è consentita e può essere antidemocratica, noi stiamo realizzando la democrazia come è possibile avere contro il fondatore?”. Così Giuseppe Conte ospite di Agenda su Skytg24 si rivolge a Beppe Grillo che lo attacca per le decisioni sul rinnovamento del Movimento 5 stelle.

Bove lunedì sarà operato, il suo futuro è lontano dall’Italia

Bove lunedì sarà operato, il suo futuro è lontano dall’ItaliaRoma, 7 dic. (askanews) – Edoardo Bove sarà operato lunedì all’ospedale Careggi dove è ricoverato a seguito del malore avuto domenica sera. Al giocatore viola sarà impiantato un piccolo defibrillatore sottocutaneo, lo stesso di Christian Eriksen. A riportarlo è l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.


E proprio per questo, come è stato per il centrocampista danese, Bove non potrà giocare ancora in Italia ma dovrà giocoforza continuare la sua carriera all’estero. Secondo le regole vigenti in Italia chi ha impiantato quel tipo di dispositivo non può giocare nel calcio professionistico. Norma che però non è comune negli altri Paesi, come si vede nel Regno Unito.

Arriva la tempesta dell’Immacolata

Arriva la tempesta dell’ImmacolataRoma, 7 dic. (askanews) – Mancano ormai solo poche ore e poi le impetuose (e fredde) correnti polari sfonderanno sul bacino del Mediterraneo, dando vita alla tempesta dell’Immacolata.


Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, spiega che questo ingresso dell’aria fredda è dovuto ad un’improvvisa risalita verso l’Islanda dell’anticiclone delle Azzorre: questo allungamento dell’alta pressione verso le terre più settentrionali del Vecchio Continente metterà appunto in moto le correnti polari che, con movimento inverso, si riverseranno sul mare nostrum, dopo aver attraversato il cuore dell’Europa. L’irruzione artica (il freddo sarà in quota) si manifesterà come una vera e propria tempesta di vento: tra Sabato e Domenica soffieranno impetuosi Maestrale, Libeccio e Scirocco, con raffiche intense, localmente superiori ai 100 km/h. Di conseguenza, sono previste anche importanti mareggiate sulle coste esposte, con onde alte fino a 4 metri. Ma non sarà solo il tantissimo vento a caratterizzare il weekend. A partire dal pomeriggio di sabato 7 il tempo andrà infatti rapidamente peggiorando su Lombardia, Toscana, Sardegna e successivamente su tutto il Nordest. Su queste zone sono attese precipitazioni via via più diffuse, localmente temporalesche sulle coste, ma soprattutto nevose al Nord a quote sempre più basse, fin sopra i 600 metri.


La domenica dell’Immacolata sarà una giornata da lupi: piogge diffuse interesseranno Lombardia, Nordest, Sardegna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Calabria tirrenica. I venti saranno molto forti e provocheranno bufere di neve su Alpi e Appennini al di sopra dei 6-700 metri al Nord e oltre i 1000 metri al Centro. Da segnalare che la neve, sull’Emilia occidentale, potrebbe scendere addirittura fino in pianura depositando una decina di centimetri. Le temperature subiranno una contenuta diminuzione, ma sarà l’effetto windchill a farci tremare: questo fenomeno deriva dall’interazione tra la velocità del vento e la temperatura; sostanzialmente, in presenza di venti forti la temperatura percepita dal corpo umano è inferiore rispetto a quella reale: più è forte il vento e più sentiamo freddo. Per fare un esempio: se la temperatura dell’aria è di +5°C e il vento soffia a 50 km/h, il corpo percepisce una temperatura di -1,3°C.

Calcio, tempesta su Liverpool: rinviato il derby con Everton

Calcio, tempesta su Liverpool: rinviato il derby con EvertonRoma, 7 dic. (askanews) – La tempesta Darragh, che ha già portato all’annullamento di tutte le partite in Galles e di alcune partite dalla Championship , si abbatte anche sulla Premier League. Rinviato il derby di Liverpool tra l’Everton ed i Reds. Il match non si giocherà a causa del forte vento che si sta abbattendo da ore sulla città. La decisione è stata presa questa mattina dopo un incontro fra i dirigenti dei due club e le autorità cittadine come si legge in un comunicato uscito sul sito dell’Everton: “In seguito a una riunione del gruppo consultivo sulla sicurezza tenutasi questa mattina al Goodison Park, a cui hanno partecipato i dirigenti di entrambi i club, nonché i rappresentanti della polizia di Merseyside e del consiglio comunale di Liverpool, è stato deciso che, a causa del rischio per la sicurezza nella zona dovuto alle forti raffiche di vento e all’allerta gialla per vento forte che rimarrà in vigore fino alle 6 di domenica, la partita di oggi dovrà essere rinviata per motivi di sicurezza. Ci scusiamo per l’inconveniente causato e ringraziamo i sostenitori per la loro comprensione. Sebbene comprendiamo che questo sarà profondamente deludente per i sostenitori, la sicurezza dei tifosi, dello staff e dei giocatori è di fondamentale importanza. Informazioni relative alla data riprogrammata dell’evento saranno comunicate a tempo debito. Tutti i biglietti acquistati per l’evento originale rimarranno validi per l’evento riorganizzato”.

Per 9 genitori su 10 credere a Babbo Natale rende i bambini più felici

Per 9 genitori su 10 credere a Babbo Natale rende i bambini più feliciMilano, 7 dic. (askanews) – Credere a Babbo Natale rende speciale il Natale dei più piccoli. È quanto emerge dall’indagine “I bambini e la figura di Babbo Natale”, commissionata dal Magico Paese di Natale ad AstraRicerche, attraverso un questionario rivolto a 1.004 genitori con figli di età compresa dai 4 ai 14 anni.


Il 91,6% dei genitori intervistati ritiene che credere all’esistenza di questa figura renda il Natale dei più piccoli ancora più magico, mentre il 91,4% del campione afferma che la sua presenza contribuisce al buonumore dei bambini e a stimolare la fantasia dei più piccoli. L’influenza di Babbo Natale va oltre l’aspetto ludico: l’85,8% riconosce in lui una figura capace di infondere positività, in grado di insegnare ai più piccoli a guardare il mondo con occhi pieni di ottimismo. Mentre per l’85,5% il credere a Babbo Natale dei bambini crea feeling con un personaggio positivo che aggiunge benessere alla loro vita. Non a caso Babbo Natale è indicato da 7 genitori italiani su 10 (70%) come il personaggio più amato dai propri figli tra quelli che consegnano i doni. Tradizioni folkloristiche come quelle legate a elfi e folletti (7,7%) o a Santa Lucia (4,1%), pur presenti nella cultura natalizia italiana, non suscitano lo stesso affetto che gli italiani riservano a Babbo Natale e percentuali ancora più basse sono registrate per la Befana (3,1%) e i Re Magi (1,5%). Ma quanti bambini credono a Babbo Natale? Dipende – moltissimo – dall’età: tra i quattro e i sei anni di età almeno 9 su 10 ci credono (97%, 94%, 90%), poi c’è una prima riduzione e tra i sette e gli otto anni sono 3 bambini su 4 (75%, 73%). A nove anni si arriva al 56% e subito dopo – a 10 anni – si scende a uno su tre (33%) per poi progressivamente smettere di crederci. In generale le femmine tra i 4 e i 14 anni (58%) ci credono più dei maschi (49%).


Sulle caratteristiche fisiche con cui viene rappresentato Babbo Natale la maggioranza dei genitori non si aspetta cambiamenti significativi nel futuro: 7 su 10 (70,4%) desiderano che Babbo Natale mantenga la sua immagine tradizionale con la barba bianca e la risata contagiosa. Tuttavia, 2 genitori italiani su 10 ritengono che qualche evoluzione possa essere necessaria: il 22,6% degli intervistati vede positivamente un Babbo Natale più sostenibile, ad esempio che si sposti con una slitta alimentata a energia solare o in bicicletta. Per la metà delle famiglie italiane la tradizione di far comparire a casa Babbo Natale è più viva che mai: nel 52,4% dei casi un componente della famiglia si traveste da Babbo Natale per consegnare personalmente i regali ai bambini, creando un’atmosfera di calore e affetto che si tramanda di generazione in generazione. Dall’altro, un ulteriore 38,8% delle famiglie italiane rende magico il momento con segnali tangibili del suo passaggio: impronte sul pavimento, biscotti mangiati e bicchiere di latte quasi vuoto. Solo l’8,8% degli intervistati ammette di non seguire questa tradizione, limitandosi a mettere i regali sotto l’albero.


A Natale l’idea di incontrare Babbo Natale è uno dei desideri più forti nelle famiglie italiane. Il 73,7% dei genitori italiani trova nei mercatini di Natale e nei villaggi natalizi l’occasione perfetta per portare i propri figli a vivere l’emozione di un incontro con Babbo Natale mentre il 43,7% si reca anche ai mercatini e villaggi natalizi all’estero. Allo stesso tempo il 72,6% delle famiglie è solita portare i bambini anche a visitare negozi di giocattoli, librerie e centri commerciali che allestiscono spazi dedicati all’incontro con Babbo Natale. Tra le destinazioni che un giorno si desidera visitare per far incontrare Babbo Natale ai bambini la Lapponia è la meta da sogno per l’83,8% delle famiglie italiane. In Italia invece c’è il Magico Paese di Natale, che ogni anno anima Govone, Asti e San Damiano d’Asti. Un luogo che quasi 9 famiglie italiane su 10 (88,5%) vorrebbero visitare un giorno.

Leonardo Maria Del Vecchio compra il Twiga da Briatore

Leonardo Maria Del Vecchio compra il Twiga da BriatoreMilano, 6 dic. (askanews) – LMDV Capital, il family office che fa capo a Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, compra il Twiga dal Gruppo Majestas, che fa capo a Flavio Briatore.


LMDV Capital ha firmato un accordo per l’acquisizione del Brand Twiga e di 4 location del Gruppo Majestas, col quale Triple Sea Food, gruppo di proprietà di LMDV Capital, si avvia a diventare uno dei più importanti protagonisti dell’hospitality di lusso nel nostro Paese, con 50 milioni di fatturato e 600 persone, sottolinea una nota. Il closing dell’operazione, subordinato al positivo completamento delle condizioni previste nel contratto firmato tra le parti, è prevista per il primo trimestre 2025. L’operazione, nel dettaglio, prevede l’acquisizione del 100% del brand e delle quattro location Twiga Forte dei Marmi, Twiga Montecarlo, Twiga Baia Beniamin e lo storico immobile del Billionaire a Porto Cervo che dal prossimo anno diventerà Twiga.


“Da due anni investiamo in questo settore, e l’acquisizione rappresenta un altro passo importante,” commenta Leonardo Maria Del Vecchio, presidente di LMDV Capital. “Siamo orgogliosi di aver creato uno dei più grandi gruppi di ristorazione in Italia, consolidando un modello vincente che unisce alta cucina, intrattenimento e design esclusivo.”

Ue-Mercosur, un accordo storico, ma bisogna convincere l’Italia

Ue-Mercosur, un accordo storico, ma bisogna convincere l’ItaliaBruxelles, 6 dic. (askanews) – L’atteso accordo politico Ue-Mercosur, concluso e annunciato il 6 dicembre a Montevideo da Ursula von der Leyen e dai presidenti di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, ‘non è solo un’opportunità economica, è anche una necessità politica’, mentre ‘forti venti soffiano nella direzione opposta, verso l’isolamento e la frammentazione; Ma questo accordo è la nostra risposta chiara. Siamo uniti sulla scena globale, come partner’, ha detto la presidente della Commissione.


I ‘venti contrari’ sono quelli del protezionismo che sta prevalendo, con le nuove tensioni internazionali, la guerra in Ucraina e l’ostilità tra la Russia e l’Occidente, la rivalità economica e geopolitica della Cina, le minacce di una nuova stagione di dazi e sanzioni da parte della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti. L’Europa e l’America latina appartengono alla stessa cultura e condividono storia, civiltà e valori, ma da 25 anni non riuscivano a concludere i negoziati per quest’accordo che comporterà enormi benefici per entrambe le parti. Sarà ‘uno dei più grandi partenariati per il commercio e gli investimenti che il mondo abbia mai visto’, con ‘un mercato di oltre 700 milioni di consumatori’, e significherà, ha sottolineato von der Leyen, ‘più posti di lavoro, e migliori, con più scelta, e prezzi più bassi’. Oltre ad abbattere i dazi alle dogane e le altre barriere agli scambi, il partenariato ‘rafforzerà le catene del valore; svilupperà industrie strategiche; sosterrà l’innovazione’.


Per l’Ue, si prevedono vantaggi pari a 4 miliardi all’anno solo dalla riduzione degli attuali dazi alle esportazioni nel Mercosur (sulle auto e parti di ricambio, sui macchinari, sui prodotti chimici e farmaceutici, su abbigliamento e calzature, su alcol e vini, sul cioccolato, sulla pasticceria). E ci sarà anche un capitolo dedicato alla facilitazione dell’approvvigionamento di diverse materie prime critiche, necessarie per la transizione energetica (litio dall’Argentina, alluminio, grafite, niobio, manganese, vanadio e tantalo dal Brasile). Per i paesi del Mercosur, l’ambizione è quella di sviluppare più attività economiche ad alto valore aggiunto, invece di affidarsi solo all’esportazione delle materie prime. Perché, allora, ci sono diversi paesi europei (la Francia, innanzitutto, a cui si sono aggiunte la Polonia, l’Irlanda, l’Austria, e ora anche l’Italia) che esprimono cautela, o insoddisfazione e perplessità, fino a una netta contrarietà a questo accordo? Al cuore di questa opposizione ci sono le lobby agricole, e soprattutto il comparto dell’allevamento, ma d’altra parte ci sono altri comparti, come quello vinicolo e i prodotti a denominazione d’origine protetta che hanno tutto da guadagnare dall’apertura del mercato latino americano, cn la garanzia della tutela delle Dop.


Il Copa-Cogeca, la confederazione delle associazioni di categoria agricole dell’Ue, ha sottolineato le proprie rivendicazioni in una nota in cui afferma che il settore ‘rimane particolarmente vulnerabile alle concessioni fatte nel capitolo agricolo sbilanciato di questo accordo. Comparti sensibili come carne di manzo, pollame, zucchero, etanolo e riso affrontano rischi maggiori di saturazione del mercato e perdita di reddito a causa dell’afflusso di prodotti a basso costo’ che si prevede dai paesi del Mercosur. Questi paesi, lamenta il Copa-Cogeca, ‘non soddisfano gli standard di produzione richiesti all’agricoltura dell’Ue, sia in termini di prodotti fitosanitari, che di benessere degli animali e pratiche di sostenibilità (ambientale, ndr). Le nazioni del Mercosur operano anche con norme sulle condizioni di lavoro e sicurezza inferiori, ciò che consente loro di produrre a costi inferiori, e rende impossibile una concorrenza leale per i produttori dell’Ue’.


Queste critiche sono riprese nella posizione espressa dal governo italiano alla vigilia dell’Accordo, anche se in questo caso sono declinate più come una puntualizzazione di ciò che va garantito e controllato attentamente che non come una bocciatura netta. ‘Va garantito che le norme europee sui controlli veterinari e fitosanitari siano pienamente rispettate e, più in generale, che i prodotti che entrano nel mercato interno rispettino pienamente i nostri standard di protezione dei consumatori e controlli di qualità’, sottolinea Palazzo Chigi. E aggiunge: ‘Serve un fermo impegno della Commissione a monitorare costantemente il rischio di perturbazioni del mercato e, in tal caso, ad attivare un rapido ed efficace sistema di compensazione, dotato di risorse finanziarie consistenti’. In realtà, le critiche all’Accordo non si riferiscono al testo attuale, ancora non pubblicato, ma a quello che era stato concordato con il Mercosur nel giugno 2019, e poi bloccato dalla marcia indietro del Brasile sugli impegni contro la deforestazione, sotto la presidenza Bolsonaro. Questo, almeno, rilevano fonti della Commissione, facendo notare che ci sono state negli ultimi mesi di negoziato tecnico notevoli aggiunte e modifiche, a cominciare dall’inserimento di una clausola secondo cui il partenariato potrà essere sospeso nel caso in cui una delle parti violi gravemente l’accordo di Parigi sul clima o decida di uscirne. Ci sono poi impegni legali concreti, non solo a livello politico, per fermare la deforestazione entro il 2030, e nuove disposizioni sugli appalti pubblici, sui dazi all’esportazione e sui veicoli. Ma soprattutto, la Commissione, e i paesi favorevoli all’Accordo avranno ora il compito di cercare di convincere gli Stati membri contrari del fatto che le loro preoccupazioni sono in realtà affrontate adeguatamente nel nuovo testo. Che i prodotti importati dal Mercosur rispetteranno le stesse norme fitosanitarie, di sicurezza alimentare (per esempio sui limiti ai residui di pesticidi, e i divieti all’uso degli antibiotici o degli ormoni negli allevamenti), e le stesse norme ambientali e sulle condizioni di lavoro (con il rispetto delle convenzioni dell’International Labour Organization) che si applicano nell’Ue. Un altro elemento importante dell’Accordo, a garanzia del settore agricolo europeo, sono le clausole sull’accesso limitato al mercato Ue, con il sistema delle quote, dei ‘prodotti sensibili’ importati dal Mercosur: carne di manzo, pollame, zucchero, etanolo, miele e riso. Inoltre, se le importazioni dal Mercosur dovessero impennarsi all’improvviso e provocare serie perturbazioni di mercato, potrà essere sospeso il loro ‘trattamento preferenziale’, ristabilendo temporaneamente dei dazi più alti. L’Accordo verrà pubblicato la settimana prossima, ma la Commissione deve ancora decidere la base giuridica, ovvero se sottoporlo poi all’approvazione del Parlamento europeo e degli Stati membri come un pacchetto unico, con competenze ‘miste’ – quella commerciale esclusiva dell’Ue e quella sulla cooperazione e gli aspetti politici di competenza dei paesi membri – o se se separare la procedura di ratifica su due diversi binari. Va considerato che un ‘accordo misto’ richiederebbe l’approvazione da parte dell’Ue e di tutti i suoi Stati membri (all’unanimità e con ratifiche nei parlamenti nazionali) sull’intero accordo prima che possa entrare pienamente in vigore. Se la Commissione sceglierà invece di procedere con il doppio binario, con due testi giuridicamente separati (pur se in unico pacchetto), sarebbe possibile anche un accordo provvisorio sulla sola parte commerciale, con le disposizioni che rientrano nella competenza esclusiva dell’Ue, che richiederebbe solo la ratifica del Parlamento europeo e della maggioranza qualificata del Consiglio Ue, senza le ratifiche dei parlamenti nazionali. In questo caso, che è quello più probabile, diventerà particolarmente importante per la Commissione cercare di convincere l’Italia, perché la sua eventuale opposizione, al fianco della Francia e di uno o due paesi più piccoli, basterebbe a determinare una minoranza di blocco e rendere impossibile la maggioranza qualificata in Consiglio Ue.