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Ue, Fitto vede Vestager: ok proroga 6 mesi decontribuzione Sud

Ue, Fitto vede Vestager: ok proroga 6 mesi decontribuzione SudBruxelles, 25 giu. (askanews) – La Commissione europea ha accolto la richiesta dell’Italia di prorogare per sei mesi, fino al 31 dicembre, la “decontribuzione Sud”, ovvero l’esonero del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro delle imprese del Mezzogiorno.


Il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha incontrato oggi a Bruxelles la vice presidente esecutiva della Commissione europea responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, per discutere della revisione della misura e ringraziarla per aver accolto la richiesta di proroga. Si tratta di una misura legata al “Quadro temporaneo” Ue degli aiuti di Stato che la Commissione aveva attivato per far fronte alle conseguenze della pandemia di Covid e poi della guerra in Ucraina, e che è in scadenza il 30 giugno prossimo. È a causa di questo carattere temporaneo che la decontribuzione Sud negli anni scorsi era stata autorizzata da Bruxelles solo per periodi brevi e mai superiori ai dodici mesi.


“Ho discusso con la Vice Presidente Vestager del futuro di questa misura che, alla luce del venir meno del ‘Quadro temporaneo’ dovrà essere modificata e resa più mirata facendo leva su una o più diverse basi giuridiche” ha dichiarato Fitto al termine del colloquio. “L’obiettivo – ha rilevato il ministro – è quello di trasformarla, d’intesa con la Commissione europea, in uno strumento più a lungo termine e maggiormente orientato verso gli investimenti”. “Al tempo stesso – ha riferito ancora Fitto – ho ringraziato Vestager per aver accolto, nel rispetto della normativa europea, la richiesta del governo italiano di una modifica della misura e di un’ultima proroga per ulteriori sei mesi del periodo a cui si applica la ‘decontribuzione’ nella consapevolezza che si tratta in questa fase di una misura molto importante per l’economia e l’occupazione del nostro Mezzogiorno.


“Un risultato importante, frutto di un grande impegno del governo e giunto al termine di un proficuo ed approfondito dialogo con la Commissione europea”, ha concluso Fitto. Loc

FT: da stallo Usa si rischia guerra globale su tassazione big tech

FT: da stallo Usa si rischia guerra globale su tassazione big techRoma, 25 giu. (askanews) – A meno di una settimana dal termine che era stato fissato per ratificare i meccanismi globali sulla tassazione dei giganti digitali, la paralisi legislativa degli Stati Uniti, dovuta alla contrapposizione tra democratici e repubblicani, rischia di far saltare l’impianto che era stato approntato da Ocse e G20 e portare a una sorta di guerra globale sulla tassazione, con i paesi che procederebbero in ordine sparso. Lo scrive il Financial Times, ricordando in apertura del dell’edizione online che i 140 paesi coinvolti sul primo pilastro della riforma sulla tassazione internazionale avevano stabilito di fissare al 30 giugno il termine per le ratifiche, rispetto ad accordi che risalgono ormai al 2021.


Il quotidiano cita diverse fonti di Washington secondo cui un l’ipotesi di riuscire a far approvare le normative al Congresso nei termini è “definitivamente morta”. Secondo Alan Mclean, presidente del comitato su tassazione imprese dell’Ocse la mancata ratifica degli Stati Uniti di queste intese darebbe “una vittoria di Pirro”. Tutto l’impianto aveva retto finora sulla base di un accordo di tregua che prevedeva appunto di arrivare alle ratifiche da parte dei paesi sottoscrittori delle intese entro il 30 giugno. A quel punto ognuno potrebbe procedere per conto suo e il Ft rileva come diversi Paesi, tra cui il Canada abbiano già annunciato l’introduzione di tasse unilaterali sulle big tech.

Euro digitale, Cipollone: darebbe a consumatori una scelta in più

Euro digitale, Cipollone: darebbe a consumatori una scelta in piùRoma, 25 giu. (askanews) – La libertà è un valore fondamentale dell’Unione europea e l’euro svolge “un ruolo fondamentale” su questo, garantendo la libertà di acquistare o vendere “in qualsiasi paese dell’area”. Ma “non disporre ancora di uno strumento equivalente al contante per i pagamenti digitali rappresenta però un limite” in un mondo sempre digitale. Lo afferma Piero Cipollone, il componente italiano del Comitato esecutivo della Bce, che ha la delega anche sui sistemi di pagamento, che in un articolo su Repubblica torna a perorare la causa della creazione di un euro digitale.


“Per superare queste limitazioni, la Bce sta lavorando all’euro digitale”. Offrirebbe ai consumatori una scelta in più, prosegue, coniugherebbe la comodità del contante con i sistemi digitali, semplificherebbe alcuni pagamenti in tutta Europa e darebbe più concorrenza, mentre la Bce preserverebbe la circolazione del contante. Secondo Cipollone “garantirebbe una maggiore privacy rispetto agli standard tipicamente offerti dal mercato al giorno d’oggi”.


Ieri su questo argomento si è svolto un evento a Roma, presso la residenza dell’ambasciatore di Germania a cui è intervenuto il presidente della Bundesbank, Joakim Nagel alla presenza del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. L’euro digitale, ribadisce l’esponente della Bce, darebbe ai consumatori “una scelta in più”. Sarà poi “una libera scelta loro se utilizzarlo o meno”.

Calcio, Deloitte: in Europa 35,5mld di ricavi, 2,9mld in Serie A

Calcio, Deloitte: in Europa 35,5mld di ricavi, 2,9mld in Serie AMilano, 25 giu. (askanews) – Il calcio europeo è arrivato a generare 35,3 miliardi di euro di fatturato nella stagione 2022-2023, +16%, con la Serie A che nella stessa annata ha registrato la crescita maggiore dei ricavi rispetto alla stagione precedente (+22%), fissando con 2,9 miliardi di euro di incassi il suo nuovo record. E’ quanto emerge dalla 33esima edizione della Annual Review of Football Finance pubblicata da Deloitte Sports Business Group.


A dominare il mondo del pallone sono (sempre) stati i cinque principali campionati europei – Premier League, Bundesliga, LaLiga, Serie A e Ligue 1 – con una crescita dei ricavi del +14%, per un totale di 19,6 miliardi di euro, grazie a un aumento dei ricavi da matchday, nuovi accordi di sponsorizzazione e utilizzo degli stadi non soltanto nei giorni delle partite. I club della Premier League inglese nel ’22-’23 hanno incassato in aggregato per la prima volta più di 6 miliardi di sterline, oltre 7 miliardi di euro, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente (5,5 miliardi di sterline). In Germania le società della Bundesliga hanno generato entrate totali per 3,8 miliardi di euro nella stagione 2022/23 (3,1 miliardi di euro nel 2021/22), appuntandosi sul petto la medaglietta per la più alta affluenza media allo stadio tra i “cinque grandi” campionati. Anche la Liga ha battuto i suoi record nel 2022-23 con i club che hanno raggiunto ricavi aggregati di 3,5 miliardi di euro, seguita dalla Serie A a 2,9 miliardi di euro grazie a ricavi da matchday aumentati dell’88% (a 434 milioni di euro), quelli broadcast del +15% (a 1,5 miliardi di euro) e i ricavi commerciali del +14% a quota 0,9 miliardi di euro. Chiude la francese Ligue 1, con fatturato +17% a 2,4 miliardi di euro.


Nel complesso, i club delle “big five” hanno registrato un utile operativo aggregato (0,5 miliardi di euro) per la prima volta dal 2018/19, con un rapporto medio salari/ricavi in calo in tutti i campionati. “Il calcio europeo si trova a un punto di svolta: sta diventando uno sport sempre più connesso a livello globale e questo comporta nuove sfide per mantenere l’equilibrio competitivo, una governance e una regolamentazione all’altezza”, ha detto Tim Bridge, lead partner dello Sports Business Group di Deloitte. “I leader di tutto il settore devono fornire un fronte unito nel seguire i principi di buona governance per costruire un futuro per il calcio europeo di cui i tifosi, i giocatori e i partner di tutti i campionati – ha concluso – possano essere entusiasti”.

Calcio, Zaccagni manda agli ottavi l’Italia: 1-1 con la Croazia

Calcio, Zaccagni manda agli ottavi l’Italia: 1-1 con la CroaziaRoma, 24 giu. (askanews) – Zaccagni porta l’Italia agli ottavi di finale di campionati Europei. Quando nessuno ormai ci credeva con la Croazia in vantaggio per 1-0 Zaccagni fa uscire l’Italia dall’incubo al 98′ e segna il gol che vale la sfida con la Svizzera a Berlino sabato 29 giugno (ore 18). Tanta sofferenza, ma alla fine la qualificazione arriva e questo è l’importante. Prima parte equilibrata con gli Azzurri che creano più palle gol ribattendo con l’intensità al possesso palla croato. Spalletti inserisce Raspadori alle spalle di Retegui e Di Lorenzo e Dimarco a tutta fascia. I risultati sono incoraggianti: è un’Italia più aggressiva, più pericolosa, capace di stanare il più delle volte la qualità di Modric e compagni. Il primo grande intervento lo compie Donnarumma alzando sopra la traversa dopo meno di cinque minuti una conclusione potentissima di Sucic. Al 21′, su un cross di Calafiori, Retegui prende il tempo a Gvardiol e gira il pallone verso la porta con un colpo di testa: sfera di pochissimo a lato. Qualche minuto più tardi, al 27′, l’occasione più clamorosa della prima frazione: su una palla morbida di Barella, Bastoni tutto solo colpisce di testa, ma trova sulla sua strada un miracoloso Livakovic. Nell’ultimo quarto d’ora si tira un po’ il fiato prima del duplice fischio: 0-0.


Nella ripresa ritmi più alti. Al 52′ rigore assegnato alla Croazia per un fallo di mano in area su conclusione di Kramaric. Modric va dal dischetto. Donnarumma si allunga e respinge con la mano sinistra aperta. Sugli sviluppi al 55′ il portiere azzurro compie un altro intervento miracoloso, palla a Modric che scarica in rete per l’1-0 croato. L’Italia attacca a testa bassa ma senza concretizzare. Spalletti getta nella mischia Chiesa al posto di Dimarco. Al 71′ calcio di punizione da buona posizione per l’Italia ma Raspadori la spedisce sulla barriera. Spalletti le prova tutte: dentro Scamacca fuori Raspadori. Standing ovation per Modric che esce dal campo all’80’. Doppio cambio azzurro: Fagioli per Jorginho e Zaccagni per Darmian. Tanta confusione azzurra. Bastoni rischia il pasticcio ma l’Italia si salva. La Croazia è durissima e colleziona cartellini gialli. Al all’86’ Italia vicinissima al pareggio, cross di Chiesa per Scamacca che non ci arriva la palla attraversa l’area e finisce fuori. Bisogna attendere il 98′ per far esplodere la gioia quando ormai nessuno ci credeva più. Cavalcata di Calafiori, assist per Zaccagni con il pallone che si insacca sulla destra. Italia agli ottavi. Croazia ammutolita.

Comunali, al centrosinistra tutti i capoluoghi di Regione al voto

Comunali, al centrosinistra tutti i capoluoghi di Regione al votoRoma, 24 giu. (askanews) – Vittoria del polo progressista nei sei comuni capoluogo di regione al voto, in questa tornata elettorale di giugno che ha visto coinvolti oltre 3.700 comuni. Dopo Cagliari, passato al centrosinistra al primo turno, si sono aggiunti al ballottaggio, Bari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.


I risultati di questo secondo turno confermano un dato: il campo largo nel centrosinistra – che sta ritrovando una certa compattezza, dopo l’approvazione della contestata legge sull’autonomia differenziata – è forse l’unica formula che può funzionare e che permette di superare il centrodestra. Lo si è visto a Bari con Vito Leccese e a Firenze con Sara Funaro (prima donna sindaco a Palazzo Vecchio): i loro successi rappresentano le affermazioni più chiare del centrosinistra allargato sul centrodestra. Sorpresa a Perugia, che dopo dieci anni cambia colore dell’amministrazione comunale, passando al centrosinistra grazie al successo di Vittoria Ferdinandi. La psicologa, appoggiata da sette liste tra cui Pd, M5s, Avs e Azione, si è imposta su Margherita Scoccia, dopo un serrato testa a testa. Ferdinandi è anche la prima donna ad ricoprire la carica di sindaco nel capoluogo umbro.


Anche a Potenza Vincenzo Telesca, sostenuto da diverse liste civiche e parte del Pd, ha ottenuto un successo evidente del polo progressista. A Campobasso la candidata del centrosinistra, Marialuisa Forte, è stata capace di ribaltare il risultato del primo turno, imponendosi con il 50,97% delle preferenze davanti ad Aldo De Benedittis del centrodestra, con il 49,03%. Anche Forte è la prima donna sindaco a Campobasso. Il centrodestra ha strappato tre capoluoghi di provincia al centrosinistra: Lecce con Poli Bortone, Rovigo con Cittadin e Caltanissetta con Tesauro. E sostiene a Verbania l’affermazione ddl civico Albertella. Inoltre conferma le amministrazioni uscenti nelle città di Vercelli con Scheda e Urbino con Gambini.


Scarsa l’affluenza che in questa fine settimana si è fermata al 47,71%; al primo turno è stata del 62,92%.

Ue, Meloni: a Bruxelles 27-28 spero poter discutere agenda e direzione Europa

Ue, Meloni: a Bruxelles 27-28 spero poter discutere agenda e direzione EuropaRoma, 24 giu. (askanews) – Io e Viktor Orban “ci rivedremo tra pochi giorni, come sapete il 27 e il 28 giugno è convocato il primo Consiglio europeo di questa nuova legislatura. In quell’occasione avremo modo di discutere sull’agenda strategica e quindi anche, si spera, di quale debba essere la direzione da dare all’Unione Europea nei prossimi anni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi insieme al premier ungherese Viktor Orban.


“Voglio fare in chiusura un grande in bocca al lupo al Primo Ministro Orbán per questi sei mesi di presidenza di turno del Consiglio europeo e ovviamente ribadire ancora una volta il pieno supporto dell’Italia per questi importanti mesi che abbiamo di fronte”, ha aconcluso Meloni.

Il centrosinistra vince nei sei capoluoghi di Regione al voto

Il centrosinistra vince nei sei capoluoghi di Regione al votoRoma, 24 giu. (askanews) – Vittoria del polo progressista nei sei comuni capoluogo di regione al voto, in questa tornata elettorale di giugno che ha visto coinvolti oltre 3.700 comuni. Dopo Cagliari passato al centrosinistra al primo turno, si sono aggiunti al ballottaggio, Bari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.


I risultati di questo secondo turno confermano un dato: il campo largo nel centrosinistra – che sta ritrovando una certa compattezza, dopo l’approvazione della contestata legge sull’autonomia differenziata – è forse l’unica formula che può funzionare e che permette di superare il centrodestra. Lo si è visto a Bari con Vito Leccese e a Firenze con Sara Funaro (prima donna sindaco a Palazzo Vecchio): i loro successi rappresentano le affermazioni più chiare del centrosinistra allargato sul centrodestra. Sorpresa a Perugia, che dopo dieci anni cambia colore dell’amministrazione comunale, passando al centrosinistra grazie al successo di Vittoria Ferdinandi. La psicologa, appoggiata da sette liste tra cui Pd, M5s, Avs e Azione, si è imposta su Margherita Scoccia, dopo un serrato testa a testa. Ferdinandi è anche la prima donna ad ricoprire la carica di sindaco nel capoluogo umbro.


Anche a Potenza Vincenzo Telesca, sostenuto da diverse liste civiche e parte del Pd, ha ottenuto un successo evidente del polo progressista. A Campobasso la candidata del centrosinistra, Marialuisa Forte, è stata capace di ribaltare il risultato del primo turno, imponendosi con il 50,97% delle preferenze davanti ad Aldo De Benedittis Cdx, con il 49,03%. Anche Forte è la prima donna sindaco a Campobasso. Il centrodestra ha strappato tre capoluoghi di provincia al centrosinistra: Lecce con Poli Bortone, Rovigo con Cittadin e Caltanissetta con Tesauro. E sostiene a Verbania l’affermazione ddl civico Albertella. Inoltre conferme le amministrazioni uscenti nelle città di Vercelli con Scheda e Urbino con Gambini.


Scarsa l’affluenza che in questa fine settimana si è fermata al 47,71%; al primo turno è stata del 62,92%.

Ballottaggi, M5s: le opposizioni recuperano fiducia cittadini

Ballottaggi, M5s: le opposizioni recuperano fiducia cittadiniRoma, 24 giu. (askanews) -“Il riscontro emerso dai ballottaggi segna due dati inequivocabili. Da un lato si conferma l’allarmante dato dell’astensione, con poco più del 47% degli aventi voto che ha deciso di esprimersi, con uno scarto di oltre 15 punti rispetto all’affluenza del primo turno. D’altro canto, i cittadini premiano i progetti di intesa tra le forze di opposizione, frutto non di alchimie di palazzo ma di una convergenza che si va consolidando nelle aule parlamentari quanto nelle piazze. È questo un dato che conforta e incita a continuare – pur nel rispetto delle diversità e differenti identità – a lavorare per costruire l’alternativa al governo Meloni”. Lo afferma una nota del Movimento Cinque Stelle sui risultati dei ballottaggi nei Comuni.

Ballottaggi: Donzelli (Fdi): vittoria centrodestra 4 a 3

Ballottaggi: Donzelli (Fdi): vittoria centrodestra 4 a 3Roma, 24 giu. (askanews) – “In questa tornata di ballottaggi il centrodestra cresce più del centrosinistra. Nello specifico strappa quattro capoluoghi di provincia al centrosinistra: Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta. Soltanto tre passano invece dal centrodestra al centrosinistra: Perugia, Potenza e Vibo Valentia. Il centrodestra ha visto inoltre confermare le proprie amministrazioni uscenti nelle città di Vercelli e Urbino. In pratica il centrodestra vince 4 a 3 sul centrosinistra”.Lo dichiara il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.


“Avremmo ovviamente voluto vincere ovunque, ma il bilancio dei ballottaggi ha comunque per noi un saldo positivo. Proseguiremo il lavoro per dare ai cittadini risposte concrete e allargare sempre più il consenso nei confronti del centrodestra”, aggiunge .