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Fimaa, le famiglie progettano di cambiare casa confidando in calo mutui

Fimaa, le famiglie progettano di cambiare casa confidando in calo mutuiRoma, 11 giu. (askanews) – Le famiglie italiane riprendono a progettare l’acquisto di una nuova casa, cresce infatti la fiducia nel fatto che nei prossimi mesi i tassi di interesse dei mutui scenderanno. Nel 2024, si effettueranno circa 710mila compravendite immobiliari, un numero sostanzialmente in linea con i livelli dell’anno precedente. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Indagine Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale, aggiornata ai dati del primo quadrimestre 2024.


Il report – realizzato dall’Ufficio studi Fimaa, coordinato da Andrea Oliva – evidenzia in particolare che, sebbene gli scambi di abitazioni abbiano registrato un andamento negativo negli ultimi tre trimestri del 2023, il gap sia andato progressivamente migliorando. La maggior parte degli operatori immobiliari Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – si attende un’inversione di tendenza già nel prossimo quadrimestre. Di contro, solamente il 25% degli intervistati è convinto che subirà un ulteriore calo, una percentuale nettamente inferiore alle rilevazioni di un anno fa, all’epoca si superava infatti il 60%. Sempre secondo oltre il 60% di agenti immobiliari, i prezzi degli immobili venduti registreranno in media un aumento del 2,2%. Il mercato però viaggerà a due velocità, confermando il, trend che si è già registrato nel 2023. Nell’anno precedente, infatti, probabilmente per le notizie di adeguamento energetico del patrimonio abitativo, i prezzi delle abitazioni esistenti sono aumentati solamente dello 0,4% nominale, le abitazioni nuove invece hanno beneficiato di un +5,6%.


A spingere il mercato sono soprattutto le aspettative sul calo dei tassi sui mutui (quasi il 50% di risposte), e le possibilità di ottenere dei buoni redditi in determinati contesti con la locazione delle abitazioni (32,5%). Circa il 10% punta a possedere una casa green per risparmiare sulle spese di gestione, mentre un altro 7,2% si attende un prossimo aumento dei prezzi. Tra gli altri fattori (1%), c’è in particolare il desiderio di possedere una seconda casa in località turistica. Tra i punti di debolezza del mercato a giudizio degli operatori interpellati, ci sono in particolare gli elevati costi di ristrutturazione (31,4%); gli stipendi medi bassi (23,9%); le preoccupazioni per le imposte introdotte dall’ultima legge di bilancio o per l’annunciata revisione degli estimi, e quelle sugli aspetti regolamentativi come l’efficientamento energetico (22,2%); l’instabilità degli scenari geo-politici internazionali (19,5%). Le altre motivazioni raccolgono il 2,9% di risposte, tra queste ci sono in particolare le preoccupazioni sui tassi dei mutui ancora alti e sui livelli dell’inflazione.


Il report analizza anche il mercato delle locazioni, nel 2023 il numero di nuovi contratti di locazione abitativa si è ridotto rispetto all’anno precedente (-1,6%), mentre i canoni hanno proseguito il trend espansivo (+4,4%). Secondo le aspettative formulate degli agenti immobiliari FIMAA per il secondo quadrimestre del 2024, la domanda di appartamenti in locazione sarà molto forte (68,5% degli intervistati), l’offerta però potrebbe non tenere il passo. La maggioranza degli agenti (47,6%) ritiene infatti che si attesterà sui livelli dell’anno precedente, ma la percentuale di coloro che ritengono ci sarà un’ulteriore riduzione non è molto più bassa (46,4%). Ne consegue un numero di nuovi contratti che mantiene le stesse percentuali di diminuzione evidenziate nel 2023 (tra il 2 e il 3% in meno), e canoni ancora in crescita del 5%. “Oggi servono strumenti a supporto di un mercato che attribuisce un valore maggiore agli immobili residenziali efficientati rispetto a quelli non efficientati – commenta Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Nel nostro Paese, le unità residenziali stabilmente abitate che necessiterebbero di interventi di riqualificazione energetica sono circa 12 milioni: c’è bisogno di maggiore gradualità nei tempi di attuazione della direttiva europea sulle “case green”. Oltre a bonus edilizi, occorrono sostegni economici concreti a beneficio delle famiglie e dei cittadini, soprattutto per le realtà meno abbienti”.


“Il report evidenzia i primi segnali di riduzione delle abitazioni in offerta in vendita – sottolinea Andrea Oliva, coordinatore Ufficio Studi Fimaa. – È difficile, in particolare, trovare abitazioni da concedere in locazione nelle grandi città e nei centri turistici, o nuove costruzioni al giusto prezzo. I prezzi delle abitazioni nuove, oltretutto, sono cresciuti del 19% dall’inizio del 2021, complice l’inflazione e le tensioni geo-politiche internazionali”.

Europee, Salvini: apppello Bossi per FI? Lui espelleva per meno

Europee, Salvini: apppello Bossi per FI? Lui espelleva per menoRoma, 11 giu. (askanews) – “Chi prende i voti vince, il resto è aria fritta. Diciamo che leggere sui giornali, il sabato del voto, che l’ex segretario della Lega Bossi avrebbe votato per un altro partito è stato surreale, non penso sia mai accaduto”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in una intervista al quotidiano Libero.


“Uno sgarbo a me? No, una mancanza di rispetto – ha affermato il vicepremier – nei confronti di tutti i militanti e i sostenitori della Lega, gente che sacrifica i fine settimana, il lavoro e la famiglia per fare crescere la Lega, per stare ai gazebo e ai seggi, per andare in consiglio comunale o alle manifestazioni, e merita rispetto, serietà e gratitudine. Faremo quello che sarà giusto fare, per rispetto di queste migliaia di straordinari leghisti che, senza chiedere nulla in cambio, si dedicano alla loro comunità. Faccio i complimenti ai leghisti che hanno deciso di candidarsi, eletti o non eletti, dimostrando coraggio, cuore e passione”. A una domanda sulla possibile espulsione del fondatore del partito e di chi ne ha seguito le orme, Salvini ha replicato: “Ascolterò i militanti, di certo siamo di fronte a una scelta senza precedenti. E lo dico con la serenità di chi ha sempre avuto parole di massima stima e comprensione per Bossi, come è giusto che sia, tanto da citarlo più volte anche nel mio ultimo libro che gli ho dedicato. Ai suoi tempi, si veniva espulsi per molto meno, ascolterò e valuterò”, ha concluso il leader leghista.

Bankitalia: ad aprile calo tassi mutui ma per imprese salgono ancora

Bankitalia: ad aprile calo tassi mutui ma per imprese salgono ancoraRoma, 11 giu. (askanews) – Prosegue il calmieramento dei tassi sui nuovi mutui in Italia, mentre una settimana fa la Banca centrale europea ha operato un primo limitato taglio sui tassi di interesse di riferimento. Ma sui prestiti al consumo e credito alle imprese non si verificano attenuazioni significative, anzi per queste ultime ad aprile i tassi sono addirittura saliti. E intanto in generale continua la contrazione del credito bancario nella Penisola. È la fotografia scattata dall’ultima statistica “Banche e moneta: serie nazionali”, pubblicata dalla Banca d’Italia.


Ad aprile i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (Tasso Annuale Effettivo Globale, o Taeg) si sono collocati al 4,09 per cento, a fronte del 4,21 di marzo). Il tasso medio sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è invece attestato quasi immutato al 10,59 per cento, dal 10,61 nel mese precedente. E secondo la rilevazione di Bankitalia itassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,30 per cento, a fronte del 5,26 a marzo, quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,70 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,04 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,04 per cento (come nel mese precedente).


L’istituzione di Via Nazionale riferisce poi che ad aprile i prestiti al settore privato sono complessivamente diminuiti del 2,2 per su base annua, dopo un meno 2,4 per cento nel mese precedente). I prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,2 per cento (-1,4 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,4 per cento (-3,9 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono diminuiti dell’1,6 per cento. Invece ha ulteriormente accelerato la raccolta obbligazionaria, con un più 21,6 per cento (dal più 18,7 annuo di marzo).

Europee, Schlein: Pd premiato perché unitario, alleati riflettano

Europee, Schlein: Pd premiato perché unitario, alleati riflettanoRoma, 11 giu. (askanews) – “Abbiamo riportato il Pd dove la sua gente si aspettava di trovarlo. Ecco, la cosa più importante, dopo oltre un anno di segreteria, è che finalmente siamo riconosciuti per le nostre battaglie. Ed era una cosa, mi permetta di dirlo, che prima non accadeva. Abbiamo dato un profilo molto chiaro alla nostra identità. Abbiamo ‘bucato’, come si dice oggi. Poi, diciamoci la verità, abbiamo costretto il governo a fare i conti con la questione sociale. E continueremo come un martello a inchiodarlo sui temi del lavoro e della sanità pubblica”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervistata da Repubblica.


A giudizio della leader democratica “gli elettori hanno premiato il nostro atteggiamento fortemente unitario. C’è una buona fetta del Paese che vuole un’alternativa alle destre. Noi lavoriamo con questo obiettivo, nella piena consapevolezza della non autosufficienza del Pd. Siamo testardamente unitari e ci sentiamo investiti di una grossa responsabilità. Speriamo che il risultato di domenica faccia riflettere tutte le forze di opposizione. Da oggi l’alternativa è più credibile e concreta”. Messaggio a Giuseppe Conte e al M5S? “A lui come a tutti gli altri”, ha replicato Schlein.

Mattarella: proteggere bambini da guerre, povertà, sfruttamento

Mattarella: proteggere bambini da guerre, povertà, sfruttamentoRoma, 11 giu. (askanews) – “L’articolo 32 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce il diritto di ciascun bambino ad essere protetto dallo sfruttamento economico e da qualsiasi lavoro pericoloso. L’Unione europea ha sviluppato opportunamente iniziative tese alla applicazione di questi principi, con i recenti provvedimenti che responsabilizzano le imprese lungo tutta la catena del valore e impongono il divieto di commercializzazione di beni realizzati con il lavoro forzato, a maggior ragione quello che impiega bambini”. Lo dichiara in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


“Il contrasto all’abbandono scolastico – fenomeno presente anche nel nostro Paese – costituisce un importante argine allo sfruttamento del lavoro minorile. Le guerre e la povertà – sottolinea il capo dello Stato – strappano le bambine e i bambini alla vita, obbligandoli ad abbandonare la scuola per forme di lavoro ignobili, molto spesso illegali e clandestine, sottraendo loro l’infanzia, compromettendo in modo irreversibile il loro sviluppo psico-fisico e il loro futuro. Tra i migranti sono tanti i minori non accompagnati che rischiano di diventare forza lavoro fantasma, di svolgere mestieri inconciliabili con la loro età o addirittura di sparire nell’illegalità sotto gli occhi di quelle comunità a cui si sono affidati abbandonando le loro terre di origine”. A giudizio del presidente Mattarella, “per eliminare le cause profonde del fenomeno e proteggere i diritti dei fanciulli è necessario un approccio che coinvolga governi, organizzazioni, imprese, comunità e individui, per un ambiente in cui le bambine e i bambini possano crescere sani, istruiti e liberi, senza correre il rischio di essere privati della loro età”.

Matteotti, esce “Tempesta su Mussolini” di Andrea Frediani

Matteotti, esce “Tempesta su Mussolini” di Andrea FredianiRoma, 10 giu. (askanews) – Il delitto Matteotti cento anni dopo. Con “Tempesta su Mussolini. Un grande romanzo storico sul delitto Matteotti” (Rai Libri) lo scrittore Andrea Frediani affronta una delle pagine decisive della storia italiana.


Con i toni della suspense e nel pieno rispetto della vicenda storica, Frediani accompagna il lettore al cospetto di uno dei più importanti “gialli” dell’epoca contemporanea. È il 30 maggio 1924 quando nell’aula della Camera Giacomo Matteotti accusa il presidente del Consiglio Benito Mussolini, ex compagno di partito, di essersi macchiato di brogli e violenze per vincere le elezioni e ottenere la guida di un governo di coalizione. Una denuncia coraggiosa quella di Matteotti, dai suoi soprannominato “Tempesta” per il temperamento risoluto e impavido. All’origine dello scontro con Mussolini posizioni politiche ormai inconciliabili. Il 10 giugno, il tragico epilogo: Matteotti sarà rapito e barbaramente ucciso.


Il romanzo fa parte della collana di Rai Libri “Cristalli Sognanti”.

Comunali Firenze, Schmidt: la candidatura civica ha portato un grande risultato

Comunali Firenze, Schmidt: la candidatura civica ha portato un grande risultatoFirenze, 10 giu. (askanews) – “Sono molto contento, per noi è un grande risultato. La candidatura civica funziona. Avevamo sempre detto che bisognava raggiungere più del 30% per arrivare al ballottaggio e ci siamo riusciti”. Lo ha detto Eike Schmidt, candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra, commentando nella sede del suo comitato elettorale i risultati del primo turno che lo portano al ballottaggio contro Sara Funaro.


“Faccio un appello -ha aggiunto Schmidt- concentrarsi sui programmi che offriamo. Firenze soffre di una situazione d’insicurezza e degrado, insieme ad altri problemi come la viabilità. Per tutto abbiamo presentato una soluzione. La candidata del Pd a Firenze ha perso voti in controtendenza a quanto accaduto in campo nazionale”.

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismo

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismoMilano, 10 giu. (askanews) – Tira un sospiro di sollievo, Matteo Salvini. L’obiettivo fissato prima delle Europee, superare il dato delle Politiche, è raggiunto: nonostante “gli avversari interni”, quelli che “tradiscono”, quelli che “pensano più ai propri interessi”. Per riuscirci è stato necessario affidarsi all’indipendente Vannacci, e condurre le ultime settimane di campagna elettorale andando costantemente sopra le righe: gli attacchi a Macron, quelli a Mattarella in nome di un sovranismo spinto, quelli agli alleati di governo. Ma ora, scampato il tracollo che lo avrebbe esposto anche alle rivendicazioni della fronda interna, il segretario leghista si presenta in sala stampa con atteggiamento più istituzionale.


Dopo aver attaccato per settimane il “bombarolo Macron”, Salvini incassa il risultato francese e si limita a dire che “ora la pace è più forte”. Dopo aver martellato gli alleati che vorrebbero fare “un danno all’Italia” dividendo il centrodestra, oggi i toni sono morbidi: “Io lavoro per un centrodestra unito anche in Europa, ma se qualcuno dovesse scegliere l’alleanza con socialisti e Macron sarà libero di farlo, non ho poteri coercitivi”. Quanto al governo, “è l’unico in Europa che si rafforza in tutte le sue componenti, vuol dire che stiamo lavorando bene”. Dunque meglio non toccare nulla, neanche se si tratta di far entrare Luca Zaia: “La questione per me non è all’ordine del giorno”, taglia corto il segretario. I sassolini che Salvini si toglie dalla scarpa sono tutti interni al partito. E sono tanti. Già nella notte, quando le proiezioni iniziavano a indicare la sostanziale tenuta della Lega, la prima bordata: “L’Italia ha bisogno di un governo solido, se qualcuno non ha voglia non siamo una caserma”. Un messaggio che viene letto come indirizzato a Giancarlo Giorgetti e alle sue aspirazioni di un ruolo in Europa.


Poi nella conferenza stampa della mattina, l’attacco frontale a Umberto Bossi, per regolare i conti con la fronda interna: “Se qualcuno dice che voterà per un altro partito manca di rispetto non al segretario in carica ma ad un’intera comunità”. Dunque “dovrò chiedere ai militanti” come regolarsi col fondatore del Carroccio. Nulla di particolare nel concreto, spiegano da via Bellerio, anche perchè Bossi non ha neanche la tessera della Lega per Salvini. E tuttavia mai il segretario aveva osato contrapporsi così direttamente al fondatore: segno della ritrovata fiducia nel controllo sul partito. Che si manifesta anche nei messaggi riservati a Luca Zaia: il primo è l’elogio agli amministratori del Pd che alle Europee “ci hanno messo la faccia”. Cosa che nella Lega non è successa nonostante la richiesta di Salvini di un impegno diretto. Il secondo è la sottolineatura del risultato di Roberto Vannacci: “La gran parte dei voti viene da Lombardia e Veneto, i leghisti hanno approvato” la candidatura del generale, alla faccia dei “dubbiosi” e di chi – come Zaia per l’appunto – invitava a votare per i candidati del territorio. Terzo messaggio, i risultati al Sud, in alcuni casi non distanti da quelli del Nord: “La Lega nazionale è il futuro”, e anzi “dovremo riflettere su come stiamo nei territori dove governiamo da anni”. Un concetto che sui social del segretario viene declinato dai suoi sostenitori molto più esplicitamente, come accusa di disimpegno da parte dei big del partito.


Insomma, Salvini è convinto che la sua linea sia riuscita ad arrestare la spirale negativa in cui la Lega si era avvitata a partire dalle Politiche. Peraltro, sostengono i suoi, “dovuta alla scelta di entrare nel governo Draghi caldeggiata proprio da chi oggi critica Salvini…”. Per risalire la china la strada è sempre quella del sovranismo, al fianco di Marine Le Pen che mercoledì incontrerà a Bruxelles. E che verrà ribadita al congresso nazionale in autunno che vedrà Salvini ancora in pista. Con eventuali avversari non all’orizzonte. Non ci sono dichiarazioni da parte di Giancarlo Giorgetti, nè parla Massimiliano Fedriga, cui Salvini riconosce il dato del Friuli Venezia Giulia, il più alto per il Carroccio. Parla solo Zaia, che però si limita a tenere il punto sulla sua preferenza per una Lega “identitaria”, si professa “europeista incallito” e sottolinea che il partito “può ottenere di più”.

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismo

Salvini si tiene la Lega: retto grazie a Vannacci e sovranismoMilano, 10 giu. (askanews) – Tira un sospiro di sollievo, Matteo Salvini. L’obiettivo fissato prima delle Europee, superare il dato delle Politiche, è raggiunto: nonostante “gli avversari interni”, quelli che “tradiscono”, quelli che “pensano più ai propri interessi”. Per riuscirci è stato necessario affidarsi all’indipendente Vannacci, e condurre le ultime settimane di campagna elettorale andando costantemente sopra le righe: gli attacchi a Macron, quelli a Mattarella in nome di un sovranismo spinto, quelli agli alleati di governo. Ma ora, scampato il tracollo che lo avrebbe esposto anche alle rivendicazioni della fronda interna, il segretario leghista si presenta in sala stampa con atteggiamento più istituzionale.


Dopo aver attaccato per settimane il “bombarolo Macron”, Salvini incassa il risultato francese e si limita a dire che “ora la pace è più forte”. Dopo aver martellato gli alleati che vorrebbero fare “un danno all’Italia” dividendo il centrodestra, oggi i toni sono morbidi: “Io lavoro per un centrodestra unito anche in Europa, ma se qualcuno dovesse scegliere l’alleanza con socialisti e Macron sarà libero di farlo, non ho poteri coercitivi”. Quanto al governo, “è l’unico in Europa che si rafforza in tutte le sue componenti, vuol dire che stiamo lavorando bene”. Dunque meglio non toccare nulla, neanche se si tratta di far entrare Luca Zaia: “La questione per me non è all’ordine del giorno”, taglia corto il segretario. I sassolini che Salvini si toglie dalla scarpa sono tutti interni al partito. E sono tanti. Già nella notte, quando le proiezioni iniziavano a indicare la sostanziale tenuta della Lega, la prima bordata: “L’Italia ha bisogno di un governo solido, se qualcuno non ha voglia non siamo una caserma”. Un messaggio che viene letto come indirizzato a Giancarlo Giorgetti e alle sue aspirazioni di un ruolo in Europa.


Poi nella conferenza stampa della mattina, l’attacco frontale a Umberto Bossi, per regolare i conti con la fronda interna: “Se qualcuno dice che voterà per un altro partito manca di rispetto non al segretario in carica ma ad un’intera comunità”. Dunque “dovrò chiedere ai militanti” come regolarsi col fondatore del Carroccio. Nulla di particolare nel concreto, spiegano da via Bellerio, anche perchè Bossi non ha neanche la tessera della Lega per Salvini. E tuttavia mai il segretario aveva osato contrapporsi così direttamente al fondatore: segno della ritrovata fiducia nel controllo sul partito. Che si manifesta anche nei messaggi riservati a Luca Zaia: il primo è l’elogio agli amministratori del Pd che alle Europee “ci hanno messo la faccia”. Cosa che nella Lega non è successa nonostante la richiesta di Salvini di un impegno diretto. Il secondo è la sottolineatura del risultato di Roberto Vannacci: “La gran parte dei voti viene da Lombardia e Veneto, i leghisti hanno approvato” la candidatura del generale, alla faccia dei “dubbiosi” e di chi – come Zaia per l’appunto – invitava a votare per i candidati del territorio. Terzo messaggio, i risultati al Sud, in alcuni casi non distanti da quelli del Nord: “La Lega nazionale è il futuro”, e anzi “dovremo riflettere su come stiamo nei territori dove governiamo da anni”. Un concetto che sui social del segretario viene declinato dai suoi sostenitori molto più esplicitamente, come accusa di disimpegno da parte dei big del partito.


Insomma, Salvini è convinto che la sua linea sia riuscita ad arrestare la spirale negativa in cui la Lega si era avvitata a partire dalle Politiche. Peraltro, sostengono i suoi, “dovuta alla scelta di entrare nel governo Draghi caldeggiata proprio da chi oggi critica Salvini…”. Per risalire la china la strada è sempre quella del sovranismo, al fianco di Marine Le Pen che mercoledì incontrerà a Bruxelles. E che verrà ribadita al congresso nazionale in autunno che vedrà Salvini ancora in pista. Con eventuali avversari non all’orizzonte. Oggi non ci sono dichiarazioni da parte di Giancarlo Giorgetti, nè parla Massimiliano Fedriga, cui Salvini riconosce il dato del Friuli Venezia Giulia, il più alto per il Carroccio. Parla solo Zaia, che però si limita a tenere il punto sulla sua preferenza per una Lega “identitaria”, si professa “europeista incallito” e sottolinea che il partito “può ottenere di più”.

Europee, dati (quasi) definitivi: Fdi 28,8%, Pd 24%, M5s 9,9%

Europee, dati (quasi) definitivi: Fdi 28,8%, Pd 24%, M5s 9,9%Roma, 10 giu. (askanews) – Fratelli d’Italia con 6 milioni 704.423 voti, pari al 28,81%, è il primo partito in Italia; seguito dal Pd con 5 milioni 604.346 voti, pari al 24,08%. E’ quanto emerge dai dati ‘quasi’ definitivi del Viminale per l’Italia alle elezioni europee dopo lo scrutinio delle 61.650 sezioni italiane. “Quasi” perché “gli atti relativi ad alcune sezioni del comune di Roma e alla sezione 9 del Comune di Campobasso – si legge sulla piattaforma Eligendo del Viminale – sono stati inviati all’ufficio centrale per il completamento delle operazioni”. Il problema, dopo il bug informatico che ha impedito di inserire le preferenze all’interno del Sistema digitale di Roma Capitale, riguarda soprattuto 78 sezioni del Comune di Roma, ma secondo l’assessore al Personale di Roma Capitale, Andrea Catarci, “l’inserimento dei voti di lista ormai si è concluso e non c’è nessuna empasse sulle 78 sezioni elettorali: ci sono 78 verbali con dati manifestamente incongruenti che pertanto sono stati chiusi a 0 e che poi saranno oggetto di riconteggio da parte dell’autorità giudiziaria”.


In ogni caso, al terzo posto dei partiti più votati c’è il Movimento cinque stelle con 2 milioni 344.533 voti (9,99%) che resta sotto l’ambita percentuale a due cifre. Nel centrodestra Forza Italia con 2 milioni 237.837 voti (9,61%) supera la Lega (2 milioni 93.133 voti, 9%). Alleanza Verdi Sinistra conquista il 6,73% con un milione 563.596 voti, mentre si registra una brusca frenata per le forze di centro che restano lontane dalla soglia di sbarramento del 4%: Stati uniti d’Europa ottiene 875.570 voti (3,76%) e Azione-Siamo europei si ferma a 778.858 voti (3,33%).


La formazione di Michele Santoro Pace terra dignità raccoglie 513.240 voti (2,21%), Libertà di Cateno De Luca 284.460 (1,22%). La Svp ottiene 120.077 (0,52%), Alternativa popolare 90.567 (0,39%); Democrazia sovrana popolare 35.669 voti pari allo 0,15%, il Partito animalista-Italexit 29.325 (0,13%), Rassemblement Valdotain 14.418 voti (0,06%). Il bug informatico che ha impedito di inserire le preferenze alle europee nei seggi all’interno del Sistema digitale di Roma Capitale “è assolutamente spiacevole e me ne scuso con tutti perché è un incidente molto grave su cui noi abbiamo già disposto un’indagine interna per accertare le responsabilità. Tuttavia – ha chiarito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri -, tutto questo non ha nulla a che vedere con il procedimento giuridico che porta dal voto alla proclamazione degli eletti da parte del Tribunale”.