Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Ue, Schlein: sì a difesa europea, no al riarmo dei singoli Stati

Ue, Schlein: sì a difesa europea, no al riarmo dei singoli StatiRoma, 18 mar. (askanews) – “Siamo gli unici che in tutta questa vicenda entriamo nel merito delle questioni: dicendo sì alla difesa comune – e come dobbiamo costruirla – e dicendo no a ciò che va a sostegno del riarmo dei singoli 27”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando ai gruppi parlamentari democratici. Il Pd, ha aggiunto, spiega “quali sono le critiche puntuali e come chiediamo di cambiare le proposte che non vanno nella direzione di creare una vera difesa comune”.

Tv, ci sarà la seconda stagione di “Storia della mia famiglia”

Tv, ci sarà la seconda stagione di “Storia della mia famiglia”Roma, 18 mar. (askanews) – Netflix ha confermato che la serie “Storia della mia famiglia” tornerà con una seconda stagione.


La serie racconta di Fausto (Eduardo Scarpetta), un giovane papà che, sapendo di dover lasciare i suoi bambini Libero (Jua Leo Migliore) ed Ercole (Tommaso Guidi), decide di affidarli alle cure e all’amore di una improbabile famiglia composta da sua mamma Lucia (Vanessa Scalera), suo fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo) e dagli amici di sempre Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo). “Storia della mia famiglia” è creata da Filippo Gravino, diretta da Claudio Cupellini e prodotta da Palomar (a Mediawan Company).

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioni

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioniRoma, 18 mar. (askanews) – Un dialogo tra maestri e nuove visioni inaugura “Primavera d’Arte”, una nuova mostra collettiva che porta avanti la sua consolidata linea programmatica: il dialogo tra gli storici protagonisti della scuola romana e i più interessanti talenti contemporanei.


L’opening, previsto venerdì 21 marzo alle 18:30, sarà arricchito da uno showcase di live photo a cura della fotografa Eleonora Chiodo e da un intervento della jewel designer Serena Bonifazi (SB Art Jewels). La selezione degli artisti in mostra attraversa epoche e linguaggi, creando un ponte tra la grande eredità del Novecento italiano e le sperimentazioni più attuali. Tra i maestri, opere di Mario Schifano, Franco Angeli, Renato Mambor, Emilio Leofreddi, Alighiero Boetti, Mimmo Rotella, Antonio Del Donno, Renato Guttuso e Giosetta Fioroni, figure che hanno segnato profondamente l’arte italiana e internazionale con la loro visione innovativa.


Ad affiancarli, una selezione di artisti contemporanei che si muovono tra pittura, fotografia, scultura e design: Marco Tamburro, con la sua riflessione sulla metropoli e l’alienazione urbana; Juanni Wang, pittrice di caratura internazionale, la cui opera esplora il concetto di specchio e riflesso dell’anima; Daniela Forcella, con le sue installazioni pop dal forte impatto simbolico; C3R, il cui linguaggio espressivo unisce colore e parola; Fabiana Di Donato, che sperimenta la materia e il gesto pittorico con una forte intensità emotiva; Stefano Notargiacomo, che trasforma il recupero meccanico in arte e design; Eleonora Chiodo, fotografa che cattura l’istante attraverso un’estetica viscerale e spontanea; Serena Bonifazi, che con SB Art Jewels trasforma il gioiello in una scultura indossabile; Alessandro Cannistrà, artista poliedrico con una ricerca che attraversa pittura, installazione e performance. La mostra accoglie anche due new entry in galleria: Roberto Schiavone, il cui linguaggio pittorico, influenzato dalla sua esperienza nel cinema, crea scenari visionari e stratificati tra realtà e immaginazione, e Rasha Amin, artista multidisciplinare il cui lavoro esplora i temi dell’identità, della resilienza e della condizione femminile attraverso pittura, installazioni e video.


“Primavera d’Arte” celebra il confronto tra generazioni artistiche diverse, offrendo un percorso espositivo che attraversa la memoria storica e il presente dell’arte, in un continuo rinnovarsi di visioni e linguaggi.

Cinema, “Mandrake” sbarca al cinema: dal 20 marzo

Cinema, “Mandrake” sbarca al cinema: dal 20 marzoRoma, 18 mar. (askanews) – Dopo il grande successo nei teatri italiani con tutto sold out e con un seguito di oltre 5 milioni di Follower sui social Giuseppe Ninno “Mandrake” sbarca al cinema. Un’anteprima unica per la proiezione del primo film di animazione sulla famiglia ideata e portata in scena in carne ed ossa sui social da Giuseppe Ninno, in arte Mandrake. Dal 20 marzo il film d’animazione sarà in numerose sale italiane.


L’annuncio, nel perfetto stile del comico brindisino, è avvenuto su tutte le piattaforme social, facebook, instagam, tik tok, youtube, sulle quali milioni di utenti giorno dopo giorno apprezzano i divertenti video prodotti dal performer. Un successo sempre più crescente e il film d’animazione promette di essere un successo grazie alla sua combinazione di umorismo, emozioni e situazioni surreali che riflettono, in fondo, la vita di tutti i giorni. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’animazione e per tutti coloro che si sono affezionati alle avventure della Famiglia Imbarazzi sui social. Questo progetto presenta il culmine di anni di lavoro e passione, e siamo ansiosi di condividere le avventure dei nostri personaggi con il pubblico di tutte le età. Un’opera tutta italiana con La Signora Maria, Papà, Giuseppe, Antonio, Nonna Ninetta e Zia Graziella. Risate assicurate per tutti! Giuseppe vive in una famiglia caotica: sua madre, Maria, è sempre nervosa e controlla tutto, mentre suo padre è affettuoso ma legato al divano. Giuseppe desidera più libertà, ma scopre che presto avrà un compito di inglese decisivo. Intanto, Maria viene scelta per testare il super robot Bamby. Una sera, durante un litigio, uno zoccolo lanciato viene colpito da un fulmine e scambia i loro corpi, Maria riuscirà a superare il compito. E Giuseppe dimostrerà il Bamby? Tra equivoci e risate, l’Amore risolve tutto.


Il progetto è stato realizzato da un team di talentuosi animatori, sceneggiatori e artisti guidati da Ninno “Mandrake”. “Oggi posso dire, in parte, di aver realizzato questo sogno, un anno di duro lavoro, giorno per giorno, scrivere e disegnare insieme a Michele Albanese a tutte le ore del giorno e della notte, cambiare, riscrivere, ridisegnare. Ringrazio Uci film e The Space per aver creduto in questo progetto, ed a Euphorica che cha dato vita a tutto questo! Spero vi piaccia e vi faccia emozionare un terzo di quello che questo cartone significa per me”.

Ddl sicurezza, allarme opposizioni: Servizi potranno schedare tutti

Ddl sicurezza, allarme opposizioni: Servizi potranno schedare tuttiRoma, 18 mar. (askanews) – Il ddl sicurezza apre la strada a “una schedatura di massa dei cittadini” da parte dei Servizi segreti. È l’allarme lanciato dalle opposizioni in una conferenza stampa in cui M5s, Pd, Avs e Iv hanno chiesto al governo di stralciare l’articolo 31 del provvedimento, già approvato alla Camera, e in dirittura d’arrivo nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato.


Nel mirino del centrosinistra la norma del testo che obbliga le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico a collaborare con i servizi segreti anche in deroga alla legge sulla privacy. A scovarla tra le pieghe dei 38 articoli del ddl che M5s ha ribattezzato “ddl repressione” per via delle norme che prevedono una stretta sulle manifestazioni, è stato il senatore pentastellato Roberto Scarpinato, ex magistrato, che ne evidenzia senza mezzi termini la portata: “Per la legge del 2007, i Servizi possono chiedere alle Pa collaborazione e assistenza per l’espletamento delle loro funzioni e possono formulare delle convenzioni nelle quali stabilire clausole di salvaguardia ad esempio invocando il Garante per la Privacy. Con l’articolo 31 del ddl sicurezza si fa una rivoluzione: si stabilisce che tutte le P.a. e tutti gli enti che svolgono funzione pubblica siano assoggettati al potere unilaterale dei servizi. Devono prestare collaborazione, non possono. Non hanno nessuna possibilità di porre limiti alle richieste perché per la norma stabilisce che i Servizi devono ottenere informazioni anche in violazione delle norme sulla privacy”. Secondo Scarpinato “è una norma di una indeterminatezza e genericità totale: basta invocare il principio della sicurezza nazionale, un concetto contenitore che può essere riempito con le più varie motivazioni. È pass partout”. Ma cosa significa concretamente? “Per esempio – spiega l’ex pm – all’interno delle università i professori possono essere obbligati a fornire informazioni sull’orientamento politico degli studenti, sulla loro partecipazione a movimenti antagonisti; all’interno degli ospedali i medici possono essere obbligati a fornire informazioni sulle cartelle cliniche attualmente coperte da privacy, devono consentire l’accesso alle banche dati che riguardano i propri dipendenti. Si crea la possibilità di una schedatura di massa dei cittadini, un ritorno alla vecchia Ovra fascista che funzionava allo stesso modo: si obbligavano i cittadini a collaborare, a diventare informatori dei servizi senza limiti”.


Nello stesso articolo c’è un’altra norma “inquietante” che ha suscitato la reazione dell’Associazione dei familiari vittime delle stragi: “Questo provvedimento prevede che i Servizi possano organizzare e dirigere associazioni finalizzate al sovvertimento dell’organo costituzionale. Si passa dall’uomo dei Servizi che fa l’infiltrato allo 007 che organizza un’associazione sovversiva e si prevede anche la possibilità di commettere reati come la fabbricazione e il trasporto degli esplosivi. Sono le condotte poste in essere dai Servizi per la strategia della tensione quando uomini dei Servizi si sono inseriti negli organi direttivi delle associazioni sovversive per fare stragi e destabilizzare il paese. È un ritorno al passato che inquieta soprattutto visto l’album di famiglia di alcuni componenti della classe dirigente: Meloni ha ripetutto più volte che tra le sue figure di riferimento c’è Pino Rauti, uno dei protagonisti della strategia della tensione”. Per Alfredo Bazoli, senatore Pd, l’articolo 31 del ddl sicurezza “è l’ennesimo tassello di una politica che sta attribuendo poteri sempre più invasivi ai Servizi, quindi all’esecutivo, smantellando i poteri di controllo dell’autorità giudiziaria”. Il dem Andrea Giorgis fa sapere che le opposizioni “hanno chiesto al governo di illustrare la portata innovativa della norma, di fare un dibattito alla luce del sole”. Ma dal governo e dalla maggioranza finora c’è stato un muro di gomma. “Non è passato neanche il nostro emendamento che chiedeva più poteri di controllo al Copasir”, sottolinea Scarpinato.


Si tratta di “norme liberticide fatte apposta per intimidire le persone, scoraggiarle a prendere parte alla vita politica”, attacca Dafne Musolino, senatrice Iv, che con Alessandra Maiorino (M5s) e Peppe De Cristofaro (Avs) hanno dato battaglia nelle commissioni del Senato: “Attaccano la separazione dei poteri, ossia il caposaldo della civiltà giuridica. È inquietante nel paese di Gladio e delle stragi di Stato”, osserva De Cristofaro.

M.O., Conte: riprende il massacro a Gaza, Italia e Ue spettatori

M.O., Conte: riprende il massacro a Gaza, Italia e Ue spettatoriRoma, 18 mar. (askanews) – “Non possiamo permetterci che riparta il massacro a Gaza di cui Italia e Europa sono spettatori da mesi”. Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilanciando dal sito del quotidiano Avvenire la notizia dei 400 morti palestinesi di oggi in seguito alla ripresa dei bombardamenti israeliani.


“Mentre venivano trucidati decine di migliaia di palestinesi – ha sottolineato l’ex premier – il governo italiano era impegnato a proteggere Netanyahu e a stringere le mani a lui e al suo Governo criminale. A livello europeo è mancata una presa di posizione forte con misure concrete quali embargo sulle armi e sanzioni a Israele. Adesso è ripartito il massacro che coinvolge, ancora una volta, donne e bambini. Un solerte funzionario israeliano ha dichiarato che quest’ultimo raid ha una funzione ‘preventiva’ perché c’erano ‘movimenti insoliti’ a Gaza”. “Ma in tutto questo come si colloca l’Europa dei diritti, che si vanta costantemente della sua ‘superiore’ civiltà giuridica? L’Europa che abbiamo in mente noi non si gira dall’altra parte. Questa persistente indifferenza ha macchiato la nostra storia. Ora basta!”, ha concluso Conte.

La Scuola di Musica di Fiesole al Maggio Musicale Fiorentino

La Scuola di Musica di Fiesole al Maggio Musicale FiorentinoRoma, 18 mar. (askanews) – Cinquantuno anni di storia, più di 100 corsi annuali, 14 orchestre, 6 cori, centinaia di appuntamenti musicali ogni anno, premi e riconoscimenti in tutto il mondo, migliaia di studenti: è la Scuola di Musica di Fiesole, da sempre fucina del talento italiano ed internazionale, che il 23 marzo presenterà sul palco del Maggio Musicale Fiorentino uno dei suoi tanti fiori all’occhiello, l’Orchestra Giovanile Italiana (Ogi), unica vera orchestra giovanile pre-professionale in Italia, riconosciuta in tutto il mondo per la sua grande storia, unicità ed eccellenza.


Ad aprire il concerto, inoltre, un’altra importante realtà formativa, culturale e sociale di Fiesole, l’Orchestra dei Ragazzi, formata da allievi tra gli 11 e 20 anni, i talenti di domani. Sul podio dell’Ogi per l’occasione il giovane violinista e direttore d’orchestra russo Afanasy Chupin, astro nascente cresciuto con MusicAeterna di Theodor Currentzis, che ha già lavorato con l’Ogi secondo un processo evolutivo che permette all’orchestra sia di reagire agli impulsi direttoriali sia di essere in grado di prendersi delle responsabilità autonome seguendo un modello cameristico. Superato il cinquantennale lo scorso anno, la Scuola di Musica di Fiesole vive oggi una nuova stagione di grande intraprendenza e vivacità, forte di un prestigioso passato, del suo ruolo di fondatrice e cuore pulsante di ECMA (European Chamber Music Academy), ma anche della credibilità del suo Direttore Artistico dal 2020, il pianista e direttore d’orchestra Alexander Lonquich, nonché del continuo fluire verso Villa la Torraccia di migliaia tra i migliori giovani talenti italiani.


Tra le tante nuove iniziative della scuola si conta anche il recente accordo con il Maggio Musicale Fiorentino, in cui si inserisce il concerto del 23 marzo, per il quale Fondazione CR Firenze ha messo a disposizione degli allievi ben 500 biglietti gratuiti con l’obiettivo di aiutare la crescita di nuovo pubblico e al contempo garantire un’alta partecipazione degli studenti. Il programma del 23 marzo sarà però un momento importante per gli appassionati di musica di tutt’Italia per scoprire il futuro del grande repertorio classico nelle mani dei suoi più promettenti esecutori di domani, affidato prima con l’ouverture di Fidelio di Beethoven all’Orchestra dei Ragazzi diretta dal pianista, compositore, jazzista e docente Antonino Siringo; quindi con la OGI e la bacchetta di Afanasy Chupin si entrerà a pieno titolo nel grande sinfonismo russo novecentesco con Petruska di Stravinsky nella versione del 1947, poi con la versione sinfonica di sette numeri del balletto da Shakespeare di Sergej Prokof’ev Romeo e Giulietta, Suite n. 2 op. 64 ter del 1936. Un impaginato impegnativo anche per solide orchestre non giovanili, che dunque offrirà un banco di prova per questi giovani e le lunghe settimane di lavoro preparatorio, che la Scuola di Fiesole ha intenzione di aprire presto al pubblico per mostrare l’enorme ed appassionato lavoro che prelude alla resa artistica di ogni appuntamento delle sue compagini.


Commenta così il Direttore Artistico Alexander Lonquich il nuovo corso di SMF: “Sin dal 2020, in piena pandemia, mi sono reso conto che la sfida era grande, soprattutto per l’importanza di questa istituzione nel panorama della formazione musicale europea da cui io provengo: rispettarne il valore storico, la sua tradizione, senza però cadere vittima di quella soggezione che ti fa fermare al passato per paura di tradirlo, era ed è il cuore di questa sfida. Credo però che oggi siamo sulla strada giusta e presto potremo raccontarvi i nuovi progetti produttivi e non solo, che abbiamo disegnato per i ragazzi ma anche per il pubblico e che si concretizzeranno nel corso dell’anno ed oltre. Uno dei principi ispiratori è che la musica nasce per un pubblico e che incentivare un incontro costante tra gli studenti e il pubblico fuori dalla scuola sia un passaggio essenziale nella crescita professionale ed umana dei nostri studenti: ci ascolterete sempre più spesso, credo per il bene e il piacere di tutti, sul palco e in sala”

Bce: eurozona perde quote su export tecnologia dove Cina cresce

Bce: eurozona perde quote su export tecnologia dove Cina cresceRoma, 18 mar. (askanews) – Negli ultimi 5 anni complessivamente i Paesi dell’area euro hanno perso quote sulle esportazioni nel commercio internazionale, in particolare sull’alta tecnologia. Nel frattempo, specularmente, queste quote venivano guadagnate della Cina, che ha alzato il livello tecnologico delle sue merci e ora “ha una struttura delle esportazioni sempre più simile a quella dell’area euro”. Questa la fotografia scattata da uno studio (intitolato “Have euro area exports missed the tech train?”) anticipato dalla Banca centrale europea dal suo Bollettino economico, che verrà pubblicato nella sua interezza giovedì.


Una analisi comparata degli indicatori macroeconomici con le componenti strutturali “mostra che l’area euro ha perso terreno su tutti i settori di esportazione del manifatturiero, anche se le perdite maggiori riguardano i settori di media e elevata tecnologia”, afferma lo studio. Lo studio riguarda il periodo intercorso dal 2019 al 2024 e riflette quindi anche le ricadute subite dalle economie Ue a seguito di lockdown e misure restrittive imposte dai governi a motivo del Covid.


Secondo la Bce nello stesso periodo e la Cina ha guadagnato quote rilevanti sul mercato delle esportazioni nei settori di media e alta tecnologia, mentre gli Stati Uniti hanno espanso la loro quota sui settori dell’alta tecnologia. “La performance della Cina – si legge – sembra essere esattamente l’inverso dell’area euro, con forti guadagni soprattutto nei settori di media e alta tecnologia”. Gli Stati Uniti, per parte loro, sono riusciti a ottenere un completo recupero dei mercati delle esportazioni nel 2024 rispetto al 2019, mostrando performance superiori ad altre aree economiche sull’alta tecnologia e sui settori non manifatturieri, in particolare sull’estrazione di petrolio gas naturale.


Secondo l’analisi, la performance dei paesi dell’area euro è disomogenea tra settori, con “forza rilevante sulla farmaceutica ma molta debolezza su elettronica e computer. L’area euro è un leader globale nei settori della farmaceutica, con il 36 percento delle esportazioni e ha continuato a guadagnare quote di mercato. Un altro settore di alta tecnologia che nell’area euro mostra performance positive è quello di strumenti ottici e della navigazione. Tuttavia, le esportazioni di altri settori dell’alta tecnologia sono state deboli, con le quote di mercato che sono notevolmente calate”. Qui i Paesi della valuta unica hanno perso terreno verso altre economie, come sull’elettronica a favore della Cina e sui computer con gli Stati Uniti.

Draghi: in una guerra commerciale l’Europa è la più vulnerabile

Draghi: in una guerra commerciale l’Europa è la più vulnerabileRoma, 18 mar. (askanews) – Nel quadro globale “fondamentalmente ci sta una guerra commerciale. Si capiva già che ci saremmo andati e l’Europa è più vulnerabile di tutti gli altri, perché noi traiamo il 50% del nostro prodotto dal commercio estero, gli Stati Uniti solo il 26%, la Cina solo il 32%. Quindi se gli altri mettono dei dazi e noi rispondiamo alla fine fondamentalmente creiamo anche un danno a noi stessi, perché di fronte a una risposta degli altri siamo più vulnerabili, perché gli altri ci colpiscono più di quanto noi possiamo fare a loro”. Lo ha affermato l’ex premier e ex numero uno della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea.


“Allora che cosa si fa? Si accetta passivamente la concorrenza sleale o le azioni di protezionismo? Il rapporto da che era diventato sulla competitività è diventato un rapporto sulla politica industriale. E in particolare individua diversi casi. Il primo è quando la tecnologia è ormai persa, anche grazie alla concorrenza sleale. Prendete il caso dei pannelli solari: a questo punto – ha sostenuto Draghi – non conviene neanche metterli come un obiettivo della politica industriale. Lasciamo che il cittadino cinese paghi le tasse per sussidiare la vendita dei pannelli solari a noi”. “Poi vi sono dei settori che sono molto importanti nell’economie europee, in questi casi noi quello che vogliamo tenere sono i posti di lavoro – ha proseguito -. Quindi la concorrenza in quel caso è diversa, noi non siamo particolarmente interessati alla tecnologia, ma ai posti di lavoro. Allora in quel caso non è una questione di proteggere, e semmai incoraggiare, gli investimenti diretti di quelli che sono più bravi a tenere e proteggere o aumentare i posti di lavoro”.


Infine, possono esserci dei casi in cui invece “siamo interessati alla tecnologia e vogliamo proteggere questa tecnologia dalla concorrenza sleale, che si basi sui dazi, o sui sussidi ma anche su una artificiosa compressione della domanda interna con dei salari deliberatamente bassi e con probabilmente una protezione sociale diversa e con requisiti di qualità diversi. Come nel caso della tecnologia relativa alle batterie e le ricariche – ha detto Draghi -. E notate che l’Europa è un leader mondiale per l’innovazione nelle tecnologie pulite e verdi. E poi ci sono delle piccole industrie che sono altamente innovative in alcuni campi come il clima”.

IA, Draghi: Europa continua a accumulare ritardo, forse incolmabile

IA, Draghi: Europa continua a accumulare ritardo, forse incolmabileRoma, 18 mar. (askanews) – L’Europa sta continuando ad accumulare ritardi sull’intelligenza artificiale, ritardi che forse sono ormai “incolmabili”. Lo ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea.


“I modelli di intelligenza artificiale sono diventati sempre più efficienti, con costi di addestramento che si sono ridotti di dieci volte da quando è uscito il rapporto. Secondo recenti sviluppi, i modelli di Intelligenza Artificiale si stanno avvicinando sempre di più, o stanno addirittura superando, le capacità di ricercatori in possesso di dottorato”, ha rimarcato. “Agenti autonomi si avviano ad essere in grado di prendere decisioni operando in completa autonomia. In Europa – ha detto Draghi – continuiamo a perdere terreno su questo fronte: otto dei dieci maggiori large language models sono sviluppati in US e i rimanenti due in Cina. In quest’area il Rapporto prende atto che il ritardo europeo è probabilmente incolmabile ma suggerisce che l’industria, i servizi e le infrastrutture sviluppino l’impiego dell’AI nei loro rispettivi settori. L’urgenza è essenziale”.