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Schlein: i licenziamenti Trasnova sono un segnale di smobilitazione di Stellantis

Schlein: i licenziamenti Trasnova sono un segnale di smobilitazione di StellantisPomigliano, 6 dic. (askanews) – “Quello di cui siamo preoccupati come Partito Democratico e l’abbiamo denunciato in questa settimana e stando accanto ai lavoratori, è che sia il segnale che si aggiunge a tanti altri di smobilitazione di Stellantis da questo paese”. Così da Pomigliano d’Arco la segretaria del Pd Elly Schlein dopo l’incontro con gli operai di Trasnova che hanno ricevuto la lettera di licenziamento. “Abbiamo visto chiusure, abbiamo visto Grugliasco, Maserati. Abbiamo visto la vendita di Comau a un fondo investimenti internazionali. Sono questioni che abbiamo portato anche nell’audizione con l’ormai ex ad Tavaresásu cui ancora aspettiamo risposte concrete. Vogliamo vedere un piano industriale che garantisca l’occupazione e che garantisca l’indotto” conclude la Schlein.

Banca Ifis, +17% ricavi in sport nel 2023: trascina turismo sportivo

Banca Ifis, +17% ricavi in sport nel 2023: trascina turismo sportivoRoma, 6 dic. (askanews) – Il sostegno economico allo sport giovanile italiano produce un impatto sociale quattro volte superiore rispetto all’investimento erogato. È questo il risultato principale della misurazione d’impatto effettuata da Banca Ifis sulle Borse di studio erogate ai giovani atleti medagliati juniores del Coni dal 2021 ad oggi. La Banca ha rinnovato il proprio sostegno al progetto consegnando al Coni, per il quarto anno consecutivo, un assegno da 160mila euro che sarà distribuito in maniera uguale a tutti i medagliati azzurri juniores del 2024, portando così il suo contributo complessivo, dal 2021 a oggi, a 640mila euro. Inoltre, Banca Ifis ha presentato una nuova campagna pubblicitaria dedicata alla promozione dello sport giovanile che sarà on air dal 15 dicembre.


L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Roma presso la Sala Giunta del Coni, alla presenza del Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e del Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio. Nell’occasione, la Banca ha anche presentato la terza edizione del proprio Osservatorio sullo Sport System italiano, che ha restituito la fotografia dello stato di salute a livello economico dell’ecosistema sportivo nazionale. Secondo le analisi dell’Ufficio Studi di Banca Ifis, lo Sport System italiano nel 2023 ha prodotto 119,6 miliardi di ricavi, un dato in crescita del +17% rispetto ai 102,1 miliardi di euro dell’anno precedente.


A spingere la crescita dei ricavi è stata soprattutto l’espansione del turismo sportivo, il cui giro d’affari nel 2023 è salito del +65%, con un italiano su due che ha dichiarato di aver seguito dal vivo un evento sportivo nel corso del 2023 o del 2024. In particolare, a ispirare i viaggi legati allo sport sono state soprattutto le discipline di calcio, ciclismo e i motorsport. Oltre al turismo sportivo, molto positivo si è confermato essere anche lo stato di salute delle imprese produttrici dello Sport System italiano: queste hanno proseguito la crescita già registrata nel 2022, segnando un +15% anno su anno, grazie soprattutto alla performance positiva dei comparti dell’abbigliamento (+42%) e delle attrezzature (+53%). La crescita dei ricavi ha avuto ricadute positive a livello occupazionale, come confermato dall’aumento della forza lavoro del sistema: gli impiegati del settore sono saliti di oltre 2mila unità, passando dai 405mila del 2022 ai 407mila del 2023. L’aumento occupazionale è andato di pari passo con l’aumento del numero delle società sportive, che sono cresciute del +16, in linea con la crescita della popolazione attiva italiana che fa sport (38,2 milioni di persone a fine 2023 contro i 37,1 di fine 2022).


Questa spinta sistemica fa crescere infine anche il moltiplicatore degli investimenti nello Sport System: questo mostra un sensibile aumento da 20,6x a 23,5x, evidenziando il ruolo crescente del comparto come strumento di creazione di valore per l’economia e la società. In particolare, nel 2023 il moltiplicatore degli investimenti ha evidenziato che a 1 milione di euro di investimenti pubblici sono corrisposti 8 milioni di euro di investimenti privati e quasi 24 milioni di euro di ricavi (erano 21 milioni di euro nel 2022).

Trasnova,Schlein: questi lavoratori tengono in piedi il Paese

Trasnova,Schlein: questi lavoratori tengono in piedi il PaeseNapoli, 6 dic. (askanews) – “Qui giustamente non chiedono gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione. Chiedono di poter continuare a fare il lavoro che amano e per cui hanno delle competenze che non possiamo perdere in questo paese sul settore che è fondamentale come quello dell’auto. Questi lavoratori, queste lavoratrici sono quelli che tengono in piedi il nostro paese”. A dirlo è la segretaria del Pd Elly Schlein, dopo aver incontrato i lavoratori di Trasnova in presidio all’esterno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, che questa mattina hanno ricevuto la lettera di licenziamento dall’azienda.


“Non si possono lasciare 400 famiglie per strada – continua la segretaria – Peraltro, appena prima di Natale. Bisogna dare una prospettiva, quello a cui puntiamo è che al tavolo, che avevamo chiesto di anticipare ed è stato anticipato, e in cui avevamo chiesto la presenza di Stellantis che si prendesse le sue responsabilità, e ci hanno comunicato ieri che ci sarà, è un tavolo in cui si blocca la procedura, si riconferma la commessa e si dà un futuro a questi 400 operai alcuni dei quali lavorano qui da 21 anni o da 35 anni, come ci hanno raccontato” conclude.

Stellantis, Fiom: arrivano le lettere di licenziamento per i lavoratori Trasnova

Stellantis, Fiom: arrivano le lettere di licenziamento per i lavoratori TrasnovaRoma, 6 dic. (askanews) – “Questa mattina mentre i lavoratori della Trasnova presidiavano per il quinto giorno consecutivo i cancelli dello stabilimento Stellantis di Pomigliano D’Arco, sono arrivate le lettere di licenziamento per tutti i dipendenti. Oltre a Pomigliano, le lettere di licenziamento sono arrivate anche ai lavoratori di Melfi, Cassino e Torino”. Lo rendono noto Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, e Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil A questo punto “diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre prossimo, ma c’è bisogno di una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova”.


Quella di Trasnova “è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia”, affermano i sindacalisti. Sono “necessari investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli per rilanciare gli stabilimenti e occorre tutelare l’occupazione dei lavoratori diretti e della filiera e componentistica. E’ per questo che ribadiamo la richiesta alla presidente del Consiglio a convocare a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis”.

Australian open, 12 italiani al via: li guida Sinner

Australian open, 12 italiani al via: li guida SinnerRoma, 6 dic. (askanews) – L’Australian Open prenderà il via domenica 12 gennaio a Melbourne e l’organizzazione del torneo ha reso nota la entry list maschile e femminile. Assenze di rilievo al momento nessuna: ci sono tutti i top 50 del mondo, con cut-off al numero 98. Gli italiani già dentro il tabellone, fra uomini e donne, sono al momento 12. I 9 azzurri sono Sinner, Musetti (ovviamente sicure teste di serie), Cobolli (che potrebbe essere tra i 32 “big”), Berrettini (che non è riuscito a farne parte per due sole posizioni), Arnaldi, Darderi, Sonego, Fognini e Nardi. Nel femminile invece sarà ovviamente testa di serie Jasmine Paolini, attualmente al numero 4 del mondo. La tennista toscana sarà accompagnata dalle altre azzurre Elisabetta Cocciaretti e Lucia Bronzetti.


Altri 8 posti sono riservati alle wildcard, mentre per arrivare al numero dei 128 giocatori saranno necessari i turni di qualificazione. E anche qua gli italiani saranno protagonisti: nel maschile cercheranno un posto fra i magnifici 128 Bellucci e Passaro, mentre nel femminile ci proverà Sara Errani.

Per il Censis siamo intrappolati nella sindrome italiana: continuità nella medietà

Per il Censis siamo intrappolati nella sindrome italiana: continuità nella medietàRoma, 6 dic. (askanews) – “Se a prima vista il 2024 potrebbe essere ricordato come l’anno dei record (il record degli occupati e del turismo estero, ma anche il record della denatalità, del debito pubblico e dell’astensionismo elettorale), un’analisi approfondita ci consegna una immagine più aderente alla reale situazione sociale del Paese. La sindrome italiana è la continuità nella medietà, in cui restiamo intrappolati”. Lo scrive il Censis nel 58mo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2024, presentato oggi.


“Il Paese si muove intorno a una linea di galleggiamento, senza incorrere in capitomboli rovinosi nelle fasi recessive e senza compiere scalate eroiche nei cicli positivi. Anche nella dialettica sociale, la sequela di disincanto, frustrazione, senso di impotenza, risentimento, sete di giustizia, brama di riscatto, smania di vendetta ai danni di un presunto colpevole, così caratteristica dei nostri tempi, non è sfociata in violente esplosioni di rabbia. Ci flettiamo come legni storti e ci rialziamo dopo ogni inciampo, senza ammutinamenti”. “Ma la spinta propulsiva verso l’accrescimento del benessere si è smorzata. Negli ultimi vent’anni (2003-2023) il reddito disponibile lordo pro-capite si è ridotto in termini reali del 7,0%. E nell’ultimo decennio (tra il secondo trimestre del 2014 e il secondo trimestre del 2024) anche la ricchezza netta pro-capite è diminuita del 5,5%. La sindrome italiana nasconde non poche insidie. L’85,5% degli italiani ormai è convinto che sia molto difficile salire nella scala sociale”, conclude il Censis.

I conti che non tornano per il Censis: più lavoro, meno Pil

I conti che non tornano per il Censis: più lavoro, meno PilRoma, 6 dic. (askanews) – Molti conti non tornano nel sistema-Italia e molte equazioni rimangono irrisolte. Nonostante i segnali non incoraggianti circa l’andamento del Pil, il numero degli occupati si è attestato a 23.878.000 nella media dei primi sei mesi dell’anno, con un incremento di un milione e mezzo di posti di lavoro rispetto all’anno nero della pandemia e un aumento del 4,6% rispetto al 2007. E’ quanto mette in risalto il 58 Rapporto del Censis sulla situazione del Paese. Ma la distanza tra il tasso di occupazione italiano (siamo ultimi in Europa) e la media europea resta ancora significativa: 8,9 punti percentuali in meno nel 2023. Se il nostro tasso di attività fosse uguale a quello medio europeo, potremmo disporre di 3 milioni di forze di lavoro aggiuntive, e se raggiungessimo il livello europeo del tasso di occupazione, supereremmo la soglia dei 26 milioni di occupati: 3,3 milioni in più di quelli registrati nel 2023.


La produzione delle attività manifatturiere italiane è entrata in una spirale negativa: -1,2% tra il 2019 e il 2023. Il raffronto dei primi otto mesi del 2024 con lo stesso periodo del 2023 rivela una caduta del 3,4%. Invece le presenze turistiche in Italia hanno raggiunto i 447 milioni nel 2023, con un incremento del 18,7% rispetto al 2013. L’aumento più evidente nel decennio è attribuibile alla componente estera (+26,7%), che si colloca sui 234 milioni di presenze, ma il turismo domestico è comunque cresciuto del 10,9%. A Roma le presenze turistiche nel 2023 hanno superato i 37 milioni. In termini di produttività, nel periodo 2003-2023 le attività terziarie registrano però una riduzione del valore aggiunto per occupato dell’1,2%, mentre l’industria mostra un aumento del 10,0%.

Tv, Nord Sud Ovest Est: arriva seconda stagione della serie su 883

Tv, Nord Sud Ovest Est: arriva seconda stagione della serie su 883Roma, 6 dic. (askanews) – Sky ha rinnovato per una seconda stagione la serie Sky Original di Sydney Sibilia sugli 883: è ufficialmente in lavorazione “Nord Sud Ovest Est”, l’epico finale della leggendaria storia degli 883 dedicato alle vicende che portarono al secondo album della band di Pavia – l’ultimo prima dell’addio di Mauro Repetto. I nuovi episodi arriveranno prossimamente su Sky e in streaming solo su Now.


“Hanno Ucciso l’Uomo Ragno”, prima stagione della serie prodotta da Sky Studios e da Matteo Rovere e Sydney Sibilia per Groenlandia, società del Gruppo Banijay, si è rivelata da subito un successo senza precedenti, facendo segnare primati su tutti i fronti: dagli ascolti record già al debutto e poi cresciuti costantemente di settimana in settimana – è la serie Sky Original alla prima stagione più vista degli ultimi otto anni – alle recensioni stellari e all’entusiasmo sui social, letteralmente invasi per mesi da un’ondata travolgente di affetto per la serie, i suoi protagonisti Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli e ovviamente per i veri 883, Max Pezzali e Mauro Repetto. La serie è un coming-of-age che racconta la storia di Max Pezzali e Mauro Repetto e la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883. Max, interpretato dall’esordiente Elia Nuzzolo (Mike), e Mauro (Matteo Oscar Giuggioli – Vostro Onore, Gli invisibili, Il filo sottile) sono due classici “underdog”: un nerd e un entusiasta che grazie alla musica diventano gli improbabili eroi di una storia in grado di far cantare ed emozionare ancora oggi intere generazioni di fan.

Maltempo, nel weekend arriva la tempesta artica dell’Immacolata

Maltempo, nel weekend arriva la tempesta artica dell’ImmacolataMilano, 6 dic. (askanews) – “Domenica 8 dicembre si scateneranno tutti gli elementi atmosferici caratteristici della prima irruzione invernale: venti forti, mareggiate, piogge, neve (tantissima sui rilievi) e crollo delle temperature. Le prime avvisaglie di questo cambiamento radicale del tempo si avranno nel corso del pomeriggio di sabato 7 quando il tempo inizierà a peggiorare dal Nordovest verso Toscana e Nordest in serata e nottata. Le piogge diventeranno via via più diffuse e consistenti in Pianura Padana, mentre la neve inizierà a scendere copiosa sulle Alpi a quote via via più basse e fin sopra i 6-700 metri”. E’ la previsione che fa Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it.


“Dalla sera di sabato si intensificheranno progressivamente anche i venti fino a soffiare prima di burrasca (fino a 80-85 km/h) e poi di tempesta (oltre gli 89 km/h secondo la classificazione dei venti). Sui nostri bacini soffieranno quindi il Maestrale, il Libeccio, il Ponente e lo Scirocco” prosegue il Sanò, sottolineando che “vista l’intensità prevista ci saranno importanti mareggiate sulle coste esposte con onde alte fino a 3-4 metri. La neve cadrà diffusa sia sulle Alpi sia sugli Appennini: nel giorno dell’Immacolata tutte le montagne del Nord si imbiancheranno oltre i 6-700 metri, quelle del Centro oltre i 900 metri, oltre i 1200-1300 invece quelle del Sud. In Emilia la neve potrebbe raggiungere addirittura le vicine pianure degli Appennini”. “La furia degli elementi si attenuerà nel corso di lunedì 9 quando il maltempo continuerà a imperversare al Sud, soprattutto sul lato tirrenico e ancora sul basso Lazio” aggiunge Sanò, rimarcando che “sul resto d’Italia diventerà tutto un po’ più calmo.

Koyo Kouoh alla Biennale Arte, il senso di una scelta da istituzione

Koyo Kouoh alla Biennale Arte, il senso di una scelta da istituzioneMilano, 6 dic. (askanews) – Era una scelta molto attesa, perché rappresentava in un certo senso il primo atto “forte” della presidenza di Pietrangelo Buttafuoco alla Biennale di Venezia, una sorta di manifesto della visione che informa e, si suppone, informerà il suo mandato. La nomina di Koyo Kouoh, curatrice nata in Camerun nel 1967 e poi cresciuta in Svizzera, alla direzione della Biennale Arte del 2026 può avere sorpreso, spesso in tono positivo, alcuni commentatori. Ma, guardata a freddo, era probabilmente – nella tipologia e nella modalità di scelta, non nel singolo nome – la strada in assoluto più probabile.


Perché è stata la scelta dell’istituzione Biennale di Venezia, prima che del suo presidente o consiglio di amministrazione, la scelta di un soggetto culturale basato in Italia, ma profondamente internazionale, che da anni porta avanti una politica di dialogo con il mondo che ne ha riconsolidato lo status a livello globale e ha permesso alla Biennale di essere ancora rilevante all’interno del più grande Sistema dell’arte. Che, basti guardare per esempio un indicatore divulgativo come la classifica dei Power 100 di Art Review, la cui ultima edizione è fresca di pubblicazione e nella quale Kouoh è in 16esima posizione, per capire che ciò di cui si parla è un mondo globale, plurale, dedito a sostenere i concetti di diversità, inclusione e diversità. Temi che hanno sostenuto la Biennale Arte di Adriano Pedrosa che si è appena conclusa e che appartengono alla visione dell’istituzione veneziana già da molti anni e che le precedenti presidenze di Baratta e Cicutto hanno sostenuto con determinazione. Per questi motivi oggi, sicuramente anche con il più facile senno di poi, è possibile dire che una scelta alla Kouoh era pressoché inevitabile, in quanto naturale nel seno dell’istituzione. A Buttafuoco va riconosciuta l’interpretazione istituzionale e la costruzione di una sua postura all’interno dell’identità contemporanea della Biennale di Venezia, nonché la scelta di un profilo alto e consapevole del ruolo. In un sistema della politica culturale italiana che spesso, come testimoniato dalle cronache degli ultimi mesi, ha dato un’immagine di sé che comprendeva rivelazioni scandalistiche o atteggiamenti di occupazione e polemiche su nomine e incarichi, da Venezia arriva un messaggio diverso, in linea con lo “standing” della Biennale, che oggi è bello pensare sia qualcosa di acquisito.


Koyo Kouoh, prima donna africana a dirigere la Mostra Internazionale d’arte, è dal 2019 direttrice esecutiva e Chief Curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz MOCAA) a Città del Capo, in Sudafrica. È stata direttrice artistica fondatrice di RAW Material Company, un centro per l’arte, la conoscenza e la società a Dakar, Senegal. Ha fatto parte del team curatoriale di documenta 12 (2007) e documenta 13 (2012). Nel 2020 ha ricevuto il Grand Prix Meret Oppenheim, premio svizzero che riconosce successi nei campi dell’arte, dell’architettura, della critica e delle esposizioni. Vive e lavora tra Città del Capo, Sudafrica; Dakar, Senegal; Basilea, Svizzera. Attenta ai temi del femminismo, della sessualità, della valorizzazione di artiste e artisti africani, è chiamata ora a una sfida complessa come quella della Biennale Arte. Al netto di tutte le considerazioni sul senso e il valore della sua nomina, da oggi inizia il percorso per “fare” la sua Biennale e rinnovare, una volta di più, il discorso sull’arte e il contemporaneo nel nostro presente liquido e digitale.


(Leonardo Merlini)