Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Ue, nel Pd mediazione difficile su risoluzione, il nodo ‘Rearm Eu’

Ue, nel Pd mediazione difficile su risoluzione, il nodo ‘Rearm Eu’Roma, 17 mar. (askanews) – E’ difficile la mediazione nel Pd sul testo di risoluzione da presentare per il dibattito sul Consiglio Ue, la riunione iniziata alle 15.30 non ha ancora portato ad un’intesa ed è stata aggiornata a stasera. Il nodo resta sempre lo stesso: il piano di riarmo presentato da Ursula von der Leyen, che Elly Schlein ha criticato seccamente e al quale invece ha detto sì metà delegazione Pd al Parlamento europeo. La leader democratica, racconta un parlamentare, vuole un testo che riprenda sostanzialmente le linee da lei esposte nella direzione del 27 febbraio scorso. Una relazione che, però, non è stata votata da buona parte della minoranza. L’ala riformista, dal canto suo, chiede che la risoluzione non contenga un secco ‘no’ al piano della Commissione Ue.


La bozza di documento su cui si lavora, racconta chi è al corrente della trattativa, è stata elaborata dai due capigruppo Francesco Boccia e Chiara Braga, insieme a Peppe Provenzano e poi portata alla riunione di oggi alla quale partcipano anche Alessandro Alfieri, Piero De Luca, Stefano Graziano, Enzo Amendola. Nel testo non ci sarebbe appunto un ‘no’ esplicito al piano von der Leyen, né un dispositivo tipo “la risoluzione impegna il governo a votare no a ‘Rearm Eu’”. D’altro canto, secondo quanto racconta chi ha seguito il dossier, verrebbe appunto ribadito tutto l’elenco di critiche e distinguo rispetto al piano, con una formula che per i ‘riformisti’ non sarebbe accettabile. Ai Tg il capogruppo al Senato Francesco Boccia, uno dei più duri nello scontro scoppiato la scorsa settimana con la minoranza, ha spiegato: “Il Pd vuole un’Europa federale e un sistema di difesa comune, ma dice no al piano di riarmo degli Stati nazionali”.


La minoranza, viene spiegato, avrebbe chiesto di limare il testo della mozione. Il no al riarmo degli Stati nazionali è condiviso anche dall’ala moderata, ma “bisogna anche capire che vuol dire”, spiega un parlamentare. “Soprattutto in una prima fase è inevitabile che si cominci a livello nazionale…”. Insomma, il discorso va bene se è un ragionamento di prospettiva, ma non si può che iniziare dalla dimensione nazionale, se si vuole avviare un processo. E, in questo senso, per la minoranza non è possibile dire no al piano von der Leyen. Idee diverse sul fronte della maggioranza. “Molti – spiega un parlamentare della sinistra – sono determinati ad andare fino in fondo nel chiarimento. La direzione ha votato una linea, se ora la minoranza dice di non avere partecipato al voto quella linea la rimettiamo nella risoluzione”.


I pontieri, da un lato e dall’altro, sono al lavoro per evitare una nuova conta. Una nuova spaccatura, dopo quella della scorsa settimana, rafforzerebbe molto l’ipotesi di un congresso anticipato caldeggiata da diversi dirigenti vicini alla segretaria. Gran parte della minoranza non intende andare a nuove assise ora, anche considerando i rapporti di forza. Ma pure in maggioranza, raccontano, l’ipotesi di congresso anticipato è stata sconsigliata durante la riunione di venerdì scorso con Schlein sia dall’area che fa capo a Dario Franceschini sia da quella di Andrea Orlando e Provenzano, che spingono invece per un chiarimento “tematico”, magari anche coinvolgendo la base del partito sulla politica estera.


Schlein, spiegano più parlamentari di maggioranza, si è riservata di decidere sul congresso, ribadendo però che ci deve essere chiarezza sulla linea di politica estera. Stasera si proverà di nuovo a trovare un punto di equilibrio e, se necessario, si continuerà domattina prima della riunione congiunta di senatori e deputati Pd fissata per le 11.30. Da definire, peraltro, anche la linea da tenere sulle altre risoluzioni che verranno presentate. Quasi scontato il no al documento del centrodestra, mentre si pensa all’astensione sui testi delle altre opposizioni. Ma anche su questo c’è da ragionare a fondo, perché è probabile che molti riformisti finiranno per dire ‘no’ alla risoluzione M5s e forse anche a quella Avs, e diversi esponenti della sinistra Pd potrebbero fare lo stesso sui documenti di Azione, Iv e Più Europa.

Verso l’intesa nella maggioranza sulla risoluzione Ue, eviterà temi divisivi

Verso l’intesa nella maggioranza sulla risoluzione Ue, eviterà temi divisiviRoma, 17 mar. (askanews) – Una risoluzione di maggioranza ‘minimal’, strettamente aderente all’ordine del giorno del Consiglio europeo (che non prevede, per esempio, di parlare della coalizione dei “volenterosi”), stando alla larga da tutti i temi divisivi. E’ questa, secondo quanto si apprende da varie fonti, la via scelta in vista delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni domani al Senato e mercoledì alla Camera, prima del summit Ue che vedrà i leader riuniti a Bruxelles giovedì e venerdì prossimi.


Nei giorni scorsi le posizioni della Lega hanno mostrato chiaramente le divisioni nella maggioranza sui temi della politica estera: Matteo Salvini ha schierato il partito totalmente sulla linea di Donald Trump sull’Ucraina e criticato duramente il piano ‘ReArm Europe’, con pesanti giudizi nei confronti di Ursula von der Leyen. Un atteggiamento che aveva portato Meloni a un “chiarimento” con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a margine dell’ultimo Cdm, ma anche con lo stesso vice premier. Il doppio passaggio parlamentare, con una risoluzione di maggioranza da votare, aveva dunque creato apprensione e aperto un complesso lavoro diplomatico per arrivare a una sintesi. Al momento sembra accantonata l’ipotesi di limitarsi a una formulazione stringatissima (una cosa tipo “sentita la comunicazione del presidente del Consiglio, si approva…”) in favore di quello che è un po’ un escamotage, ovvero attenersi strettamente all’ordine del giorno del Consiglio europeo, già deciso da tempo, che vede al centro la competitività e il bilancio pluriennale, con un confronto anche sull’Ucraina e un “follow up” sul piano von der Leyen. Ribadendo il principio sempre sottolineato da Meloni della necessità di non dividere l’Occidente, mantenendo un rapporto con gli Usa, senza tuttavia citare direttamente Trump. “Domani – ha assicurato in tv il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri – avremo certamente una risoluzione unitaria, il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio Europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra”. Fiducioso anche Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, convinto che “come è sempre stato in questi due anni e mezzo, il centrodestra si dimostrerà compatto, trovando la sintesi migliore e votando un’unica risoluzione sulla politica estera del Governo”, mentre fonti leghiste escludono ‘incidenti di percorso’ come anche l’ipotesi, circolata su alcuni organi di stampa, che i parlamentari del partito di Salvini possano essere tentati dalla risoluzione pacifista di M5s: “Voteremo solo le risoluzioni che avranno il parere favorevole del governo”, assicura un senatore.


Intanto proseguono (pur tra le smentite di rito) i contatti tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca, con protagonista l’ambasciatrice in Usa Mariangela Zappia, per fissare in tempi stretti un incontro tra Trump e Meloni. Al momento, però, una data non è stata ancora individuata.

Verso intesa maggioranza su risoluzione Ue, eviterà temi divisivi

Verso intesa maggioranza su risoluzione Ue, eviterà temi divisiviRoma, 17 mar. (askanews) – Una risoluzione di maggioranza ‘minimal’, strettamente aderente all’ordine del giorno del Consiglio europeo (che non prevede, per esempio, di parlare della coalizione dei “volenterosi”), stando alla larga da tutti i temi divisivi. E’ questa, secondo quanto si apprende da varie fonti, la via scelta in vista delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni martedì al Senato e mercoledì alla Camera, prima del summit Ue che vedrà i leader riuniti a Bruxelles giovedì e venerdì prossimi.


Nei giorni scorsi le posizioni della Lega hanno mostrato chiaramente le divisioni nella maggioranza sui temi della politica estera: Matteo Salvini ha schierato il partito totalmente sulla linea di Donald Trump sull’Ucraina e criticato duramente il piano ‘ReArm Europe’, con pesanti giudizi nei confronti di Ursula von der Leyen. Un atteggiamento che aveva portato Meloni a un “chiarimento” con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a margine dell’ultimo Cdm, ma anche con lo stesso vice premier. Il doppio passaggio parlamentare, con una risoluzione di maggioranza da votare, aveva dunque creato apprensione e aperto un complesso lavoro diplomatico per arrivare a una sintesi. Al momento sembra accantonata l’ipotesi di limitarsi a una formulazione stringatissima (una cosa tipo “sentita la comunicazione del presidente del Consiglio, si approva…”) in favore di quello che è un po’ un escamotage, ovvero attenersi strettamente all’ordine del giorno del Consiglio europeo, già deciso da tempo, che vede al centro la competitività e il bilancio pluriennale, con un confronto anche sull’Ucraina e un “follow up” sul piano von der Leyen. Ribadendo il principio sempre sottolineato da Meloni della necessità di non dividere l’Occidente, mantenendo un rapporto con gli Usa, senza tuttavia citare direttamente Trump. Ha assicurato in tv il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Avremo certamente una risoluzione unitaria, il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio Europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra”. Fiducioso anche Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, convinto che “come è sempre stato in questi due anni e mezzo, il centrodestra si dimostrerà compatto, trovando la sintesi migliore e votando un’unica risoluzione sulla politica estera del Governo”, mentre fonti leghiste escludono ‘incidenti di percorso’ come anche l’ipotesi, circolata su alcuni organi di stampa, che i parlamentari del partito di Salvini possano essere tentati dalla risoluzione pacifista di M5s: “Voteremo solo le risoluzioni che avranno il parere favorevole del governo”, assicura un senatore.


Intanto proseguono (pur tra le smentite di rito) i contatti tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca, con protagonista l’ambasciatrice in Usa Mariangela Zappia, per fissare in tempi stretti un incontro tra Trump e Meloni. Al momento, però, una data non è stata ancora individuata.

Ue, risoluzione M5S: no a ReArm Eu, stop armi all’Ucraina

Ue, risoluzione M5S: no a ReArm Eu, stop armi all’UcrainaRoma, 17 mar. (askanews) – Sono già stati elaborati, a grandi linee, gli impegni che la risoluzione del Movimento 5 stelle proporrà domani in Parlamento sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.


Il testo è ancora in corso di elaborazione, si tratta di una bozza non definitiva, dicono le fonti parlamentari stellate, ma conferma gli orientamenti ribaditi più volte dal leader M5S Giuseppe Conte di forte critica alla linea assunta dalla Commissione europea e dall’Europarlamento e di rifiuto del piano ReArm Eu annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen. In sintesi: sull’Ucraina c’è la richiesta di una svolta diplomatica (che i 5 stelle reiterano fin dai tempi del governo Draghi, in realtà) e sull’opportunità di coinvolgere, nelle iniziative per la tregua, le Nazioni Unite e l’Unione europea con l’obiettivo “di una soluzione negoziale del conflitto”, ragionamento che dovrebbe portare con sé anche la sospensione deolla componente militare degli aiuti a Kiev e il rigetto dell’ipotesi di allargare all’Ucraina, Paese non Nato, la copertura dell’articolo 5 del trattato atlantico sulla difesa comune in caso di attacchi esterni. I 5 stelle ribadiranno il loro no secco al piano ReArm Europe rilanciando la richiesta di una difesa delle filiere industriali maggiormente in difficoltà, a partire dall’automotive, e di investimenti sociali e ambientali. In ogni caso, il M5S si propone di vincolare il Governo a subordinare l’eventuale adesione italiana a un confronto con il Parlamento.


Tra gli altri temi in agenda, nel documento che i 5 stelle proporranno alle aule parlamentari, il presente drammatico e il futuro dei palestinesi di Gaza, da sottrarre ai piani di evacuazione forzata ventilati dal presidente degli Stati Uniti Trump, con una ripresa degli aiuti umanitari e nella prospettiva di una futura conferenza di pace.

Jobs act, Cisl: referendum non è scelta giusta, soluzione dannosa

Jobs act, Cisl: referendum non è scelta giusta, soluzione dannosaRoma, 17 mar. (askanews) – La Cisl deciderà in una delle prossime riunioni di segreteria o dell’esecutivo nazionale se e come votare ai referendum su lavoro e cittadinanza. La posizione sui quattro quesiti proposti dalla Cgil su Jobs act e appalti è, però, già chiara ed è stata esplicitata con un volantino pubblicato sul sito della confederazione, che sarà distribuito in tutte le strutture del territorio.


Secondo il sindacato guidato da Daniela Fumarola “il lavoro non si difende guardando al passato” e “i referendum non sono la scelta giusta”, perché “propongono soluzioni parziali, rischiose o addirittura dannose”. La Cisl punta al dialogo e alla contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro. In particolare, è “falso” un ritorno all’articolo 18 nel caso in cui venisse abrogato il Jobs act. “Il referendum propone di eliminare il contratto a tutele crescenti, ma non riporterebbe i lavoratori all’articolo 18 – si legge nel volantino – bensì alla versione ridotta della legge Fornero del 2012”. Il Jobs act prevede un’indennità fino a 36 mensilità, mentre la legge Fornero ne prevede solo 24, osserva la Cisl. “Si rischia di ridurre le tutele. Un referendum mal posto, che potrebbe persino danneggiare i lavoratori”.


La confederazione di via Po sostiene poi che la precarietà non si elimini con i referendum e che sia più efficace la strada di rafforzare la contrattazione con contratti più tutelati e regolati. Anche sull’indennizzo per licenziamenti nelle piccole imprese la soluzione proposta dal questito della Cgil è “incompleta: chiede di eliminare il limite massimo di 6 mensilità nelle piccole imprese. Ma non garantisce che i giudici concedano importi superiori. Servirebbe una riforma che aumenti sia il limite minimo che massimo, non solo l’eliminazione del tetto. Giusto migliorare l’indennizzo, ma il referendum abrogativo non raggiunge l’obiettivo”. In tema di sicurezza sul lavoro negli appalti, invece, per la Cisl “non serve un referendum, ma più partecipazione, prevenzione e controlli”.

Papa, Sala stampa: ancora lievi miglioramenti respiratori e motorii

Papa, Sala stampa: ancora lievi miglioramenti respiratori e motoriiCittà del Vaticano, 17 mar. (askanews) – Anche nella giornata di oggi sono da registrarsi “lievi miglioramenti, sia respiratori che motorii” da parte di Papa Francesco dal 14 febbraio scorso ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma per l’insorgere di una polmonite bilaterale. Lo rende noto la Sala stampa vaticana, che ha poi chiarito che un nuovo bollettino medico sarà diffuso da parte dei medici “non prima di mercoledì”.


Da quanto riferito queta sera emerge che, “pur nella sostanziale stabilità del quadro clinico complessivo” segni positivi sono riscontrabili nell’ossigenazione del Papa che per alcuni momenti può anche, se pur per breve tempo, fare a meno della ossigenoterapia con il quale viene aiutato e che è passata a tre tipi di interventi. Si è puntualizzato, infatti, che si tratta di “quella meccanica soprattutto per la notte, quella ad alti flussi, che è stata comunque ridotta, e che viene alternata all’ossigenazione ordinaria, sempre con l’uso di cannule”. Si aggiunge poi che “anche nel corso della giornata il Papa può rimanere, in determinate situazioni come gli spostamenti nella cappellina per la celebrazione della messa o la preghiera, senza l’uso dell’ossigeno”.

Calcio, Dybala infortunato, fuori almeno un mese

Calcio, Dybala infortunato, fuori almeno un meseRoma, 17 mar. (askanews) – Tegola per la Roma di Claudio Ranieri che, se da un lato continua nella sua marcia vincente verso l’Europa, perde Paulo Dybala uscito in lacrime (sostituito da Pisilli) per aver accusato un fastidio muscolare dopo un colpo di tacco, con appena 11 minuti messi a referto. Per la Joya gli esami hanno evidenziato la lesione del tendine semitendinoso della coscia sinistra. Da valutare i tempi di recupero, ma dovrebbe stare almeno un mese fuori e saltare così il derby. Non sarà a disposizione nei prossimi giorni anche Devyne Rensch che, contro i sardi, aveva stretto i denti per non lasciare la squadra in 10 – Ranieri aveva finito i cambi – e giocando da infortunato gli ultimi minuti. Il terzino ha riportato la lesione dell’adduttore lungo sinistro.

Tennis, Tabellone di Miami, esordio per il 17enne Federico Cinà

Tennis, Tabellone di Miami, esordio per il 17enne Federico CinàRoma, 17 mar. (askanews) – Archiviato il Masters 1000 di Indian Wells vinto da Draper, il circuito è pronto a spostarsi a Miami per il secondo appuntamento del Sunshine Double. L’Italia schiera otto azzurri nel main draw, tanta curiosità per il debutto assoluto nel circuito Atp del 17enne palermitano Federico Cinà. A Miami sarà caccia al trono di Jannik Sinner e sfida aperta tra tutti i big, a partire da Carlos Alcaraz. Reduce dalla semifinale a Indian Wells, lo spagnolo ha trionfato qui nel 2022. Nel tabellone Musetti e Berrettini partiranno dal secondo turno, rispettivamente contro Seyboth Wild o Halys e contro Nishikori o Nishioka. Per Arnaldi il cinese Yibing Wu, Sonego se la vedrà con Mariano Navone, Cobolli contro Nicolas Jarry, Darderi contro Pedro Martinez. Ancora da determinare tramite qualificazioni gli sfidanti di Cinà e Bellucci. Nei possibili quarti di finale:

Tennis, Sinner cambia manager, sarà gestito da AVIMA

Tennis, Sinner cambia manager, sarà gestito da AVIMARoma, 17 mar. (askanews) – Il numero 1 italiano al mondo Jannik Sinner sarà gestito in esclusiva da AVIMA Sports & Business Management dopo 5 anni di collaborazione con StarWing Sports Jannik Sinner ha annunciato che il suo agente, Lawrence Frankopan, CEO di StarWing Sports, si dimetterà dal suo ruolo di supervisione degli sforzi commerciali di Sinner con effetto immediato. Alex Vittur, fondatore dell’agenzia di gestione AVIMA, assumerà la piena guida dell’attività di Sinner in futuro. Nel corso degli anni trascorsi insieme, Lawrence Frankopan e Jannik Sinner hanno vissuto molti momenti positivi e queste esperienze e successi rimarranno con entrambi. “Dati i miei impegni a lungo termine con StarWing Sports, non sono stato in grado di accettare la loro offerta di lavorare in esclusiva per AVIMA, ma sono grato di aver avuto l’opportunità di lavorare per un talento come Jannik e orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Auguro a Jannik tutto il meglio e molto successo nei suoi sforzi futuri”, ha affermato Frankopan. “Lawrence Frankopan e il suo team mi hanno supportato così tanto e questo rimarrà per sempre con me. Vorrei ringraziarli per la loro dedizione nel corso degli anni”, ha affermato Jannik Sinner StarWing Sports è stata determinante nella gestione della carriera commerciale di Sinner da quando aveva 18 anni, creando partnership formidabili con alcuni dei marchi più prestigiosi a livello mondiale.

Calcio, Nazionale, Ruggeri e Casadei: “Un privilegio essere qui”

Calcio, Nazionale, Ruggeri e Casadei: “Un privilegio essere qui”Roma, 17 mar. (askanews) – Prima seduta di allenamento nel pomeriggio ad Appiano Gentile per la Nazionale, che si è radunata ieri sera nel quartier generale dell’Inter per iniziare a preparare la doppia sfida con la Germania valida per i quarti di finale di UEFA Nations League (45.000 biglietti venduti per il match d’andata di giovedì a Milano). I due volti nuovi tra gli Azzurri sono quelli di Matteo Ruggeri e Cesare Casadei, entrambi alla prima convocazione in Nazionale maggiore dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili azzurre.


“Sono molto contento – esordisce in conferenza stampa il difensore dell’Atalanta – l’aspettavo da tempo. Cerco sempre di lavorare duro e di migliorarmi in ogni allenamento, in ogni partita. Ringrazio il Ct Spalletti per aver realizzato un mio sogno. Sono veramente felice”. “Sta arrivando tutto molto in fretta – le parole del centrocampista del Torino – cerco solo di restare concentrato sul presente, di fare quello che posso. Penso a lavorare giorno per giorno, è sempre un piacere ricevere complimenti dal Ct ed essere convocato è motivo di orgoglio, una soddisfazione enorme”. Classe 2002, Ruggeri vanta già una discreta esperienza a livello internazionale, avendo avuto un ruolo da protagonista nell’entusiasmante cavalcata che la scorsa estate ha portato l’Atalanta a vincere l’Europa League. E in questa stagione con il club bergamasco sta lottando per lo Scudetto, un sogno da ieri sera un po’ più lontano a causa della sconfitta nella sfida al vertice con l’Inter: “Abbiamo affrontato la squadra più forte del campionato, per larghi tratti abbiamo giocato alla pari, ma loro si sono dimostrati più forti. C’è ancora un po’ di rammarico, ma ora sono qui e sono concentrato solo sulla Nazionale”. A chi gli chiede le analogie tra Gasperini e Spalletti risponde: “Mister Gasperini ti spinge a non accontentarti mai. Penso che Spalletti sia simile come pensiero di gioco, anche se non lo conosco ancora bene”.


Grazie al Torino, che lo ha acquistato a titolo definitivo lo scorso gennaio, l’Italia ha potuto riabbracciare uno dei suoi giovani più talentuosi. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, nell’estate 2022 Casadei aveva infatti lasciato la squadra nerazzurra per approdare al Chelsea, disposto a investire una ventina di milioni per portarlo a Londra. Una trasferta in terra inglese iniziata con l’Under 21 dei Blues e proseguita con i prestiti al Reading e al Leicester, prima di essere richiamato al Chelsea ed esordire in Premier League. In mezzo anche un secondo posto con la Nazionale al Mondiale Under 20 in Argentina, premiato come miglior giocatore del torneo e capocannoniere con 7 gol. “L’esperienza all’estero mi ha dato tanto. Questi due anni in Inghilterra mi hanno reso una persona e un calciatore diverso, sono orgoglioso del percorso che ho fatto. Il calcio inglese è molto intenso, ma anche la Serie A è un campionato intenso e competitivo”. A Torino si è ambientato velocemente, trovando subito un posto da titolare e il primo gol nel nostro campionato: “Sono molto contento del mio primo mese a Torino. Il mio inserimento nel gruppo è dato della fiducia che mi ha dato la società, cercavo una squadra in cui poter giocare più partite e trovare la continuità che mi mancava”. A farlo ambientare il più in fretta possibile ha contribuito Samuele Ricci, da oggi suo compagno anche in Nazionale: “Samu al Toro è un punto di riferimento, è il capitano e un esempio. Cerco di seguirlo in quello che fa, mi sta aiutando tanto in queste prime settimane”.